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Pensavo che l'infanzia andasse via sfumando dolcemente, oppure che si perdesse con uno strappo, nel momento in cui si squarcia il velo e vedi un'altra realtΓ .
Invece non è né l'una né l'altra cosa. L'infanzia va via a brandelli, a scossoni, come un mosaico che si sfalda sotto i tuoi occhi. Sotto, a pezzi, appare l'essere adulto nella sua parte più cupa, dalla quale ti proteggi, come un bambino che si mette la coperta fino sul viso, per paura dell'uomo nero, lì ci sono le cose che non vuoi vedere fino a quando non puoi più negarle.
E forse di questa negazione fa parte il voler credere a una vita dopo la morte, l'ultimo brandello d'infanzia che qualcuno di noi custodisce, per poter pensare che ogni addio, in fondo, sia un arrivederci.
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