“
Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua.
”
”
Alessandro Baricco
“
C'è chi pensa che l'amore sia la fine della strada, e che se si è abbastanza fortunati da trovarlo ci si ferma lì. Altri dicono che è come un burrone nel quale si precipita. Ma chiunque abbia vissuto almeno un po' sa che muta con il passare dei giorni, e secondo l'energia che gli si dedica, lo si conserva o ci si aggrappa, oppure lo si perde, ma a volte capita che non sia nemmeno mai stato lì, sin dall'inizio."( Questo bacio vada al mondo intero)
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Colum McCann
“
Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E' lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare.
”
”
Alessandro Baricco
“
Penso che se le cose fossero andate diversamente saremmo stati tutti bene, ma poi mi correggo: siamo stati bene. Per quanto complesso, e a volte odioso, è stato bello per il semplice fatto che è stato.
”
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Eleonora C. Caruso (Comunque vada non importa)
“
Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così, io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No.
Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatto tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.
”
”
Alessandro Baricco (Ocean Sea)
“
Ricordo che mia mamma diceva che se una persona conserva il proprio cuore, dovunque vada, non deve temere di perdere nulla.
”
”
Haruki Murakami (Hard-Boiled Wonderland and the End of the World)
“
E poi, caro amico, questo mio desiderio di cambiare non è forse un'insofferenza interiore che mi perseguiterà ovunque io vada?
”
”
Johann Wolfgang von Goethe (The Sorrows of Young Werther)
“
Fa che l'estate non finisca mai, che lui non se ne vada mai, che suoni all'infinito la stessa musica, non chiedo molto e giuro che poi non chiederò più nulla.
”
”
André Aciman (Call Me by Your Name)
“
Incerc sa le explic parintilor mei ca viata e un dar buclucas. La inceput ai tendinta sa-l supraestimezi crezand ca viata pe care ai primit-o este vesnica. Apoi, dimpotriva, il subestimezi, gasind ca-i o porcarie, scurta de nu-ntelegi nimic din ea si pe care uneori ti-ar veni s-o arunci de sa nu se vada. Abia catre sfarsit pricepi ca nu-i vorba de niciun dar, ci de un simplu imprumut. Pe care trebuie sa incerci sa-l meriti.
”
”
Éric-Emmanuel Schmitt
“
«Sei ridicolo, di nuovo a fingere che tutto questo non ti piaccia? Vuoi davvero che io vada via adesso? Se è così, dimostramelo».
Non lo aveva mai sentito parlare per così tanto tempo. Il tono era basso, quasi un sibilo.
«Inginocchiati e pregami di lasciarti andare».
Sussurrò infine, crudele.
”
”
Anya M. Silver (Pure Revenge (Lethal Men, #1))
“
Incerc sa le explic parintilor mei ca viata e un dar buclucas. La început ai tendinta sa-l supraestimezi crezand ca viata pe care ai primit-o este vesnica. Apoi, dimpotriva, il subestimezi, gasind ca-i o porcarie, scurta de nu-ntelegi nimic din ea si pe care uneori ti-ar veni s-o arunci de sa nu se vada. Abia catre sfarsit pricepi ca nu-i vorba de nici un dar, ci de un simplu imprumut. Pe care trebuie sa incerci sa-l meriti.
”
”
Éric-Emmanuel Schmitt
“
È come quando c’è chi crede di essere felice andando a vivere da qualche altra parte, ma poi impara che non è così che funziona. Ovunque tu vada, porti te stesso con te.
”
”
Neil Gaiman (M Is for Magic)
“
Voglio dire che prima o poi smetterà di rompermi i coglioni ovunque io vada, e io proverò lo stesso sollievo che si prova quando in una stanza si spegne il motore del frigorifero, ma anche lo stesso sgomento inevitabile, e la sensazione, che lei certo conoscerà, di non essere sicuri di sapere cosa farsene di quell'improvviso silenzio, e forse di non esserne in fondo all'altezza. Le sembra di aver capito?
”
”
Alessandro Baricco (Mr Gwyn)
“
«E la storia è su di loro che…?»
«Cazzeggiano. Cioè, in realtà viaggiano e cercano la Pietra Filosofale, che annulla lo scambio equivalente.»
«Per riavere i loro corpi.»
«Esatto. Lo aspetto con ansia perché voglio vedere se trombano.»
«Tra loro?»
«Sì.»
«…ma sono fratelli.»
«E…?»
Lui tace, sprofonda nella poltrona e continua a guardare. Dopo un po’ si sporge in avanti con slancio. «No, sul serio, sono fratelli!»
«Ebbè, c’è tensione sessuale.»
«Come fa a esserci tensione sessuale tra fratelli, uno dei quali è un’armatura?»
«Sono giapponesi, creerebbero tensione sessuale tra un ravanello e il piatto.»
Ci riflette e poi, persuaso, torna ad appoggiare la schiena. «Va bene, ha senso.»
”
”
Eleonora C. Caruso (Comunque vada non importa)
“
Pentru el, universul nu era mai mare decat circumferinta matasoasa a fustei ei; isi reprosa ca n-o iubeste, i se facea dor s-o vada iar; si se intorcea repede, urca scara cu inima batand. Emma, in camera ei, isi facea toaleta; el intra cu pasi usori, o saruta pe spate, iar ea scotea un tipat. Nu se putea opri sa-i atinga tot timpul pieptenele, inelele, salul; uneori ii saruta zgomotos obrajii sau o coplesea cu un sirag de sarutari marunte de-a lungul bratului gol, din varful degetelor pana la umar; ea-l respingea, pe jumatate zambitoare si plictisita, ca pe un copil care se tine scai. Inainte sa se marite crezuse ca simtea iubire; dar fericirea care ar fi trebuit sa rezulte din aceasta iubire nefacandu-si aparitia, insemna ca s-a inselat, gandea ea. Si Emma incerca sa afle ce se intelegea de fapt in viata prin cuvinte ca desfatare, patima si betie, care i se parusera atat de frumoase in carti.
”
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Gustave Flaubert (Madame Bovary)
“
Vi amo, Rossella, perché ci somigliamo tanto; rinnegati, tutti e due, e profondamente egoisti. A nessuno di noi due importa che il mondo vada in rovina, purché noi ci salviamo.
”
”
Margaret Mitchell (Gone with the Wind)
“
«Questa somiglia a due topi che si sbranano.»
«Di solito le persone ci vedono una farfalla.»
«Ah! Va bene allora… Vada per la farfalla.»
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”
Guillaume Gallienne (Jongens en Guillaume, aan tafel!)
“
«Hai un buon cuore» gli disse. «A volte è quanto basta per essere al sicuro ovunque si vada.» Poi scosse la testa. «Nella maggior parte dei casi, però, non è così.»
”
”
Neil Gaiman (Neverwhere (London Below, #1))
“
Orfeu o sa vina in infern dupa Euridice, sau Euridice o sa moara. As simple as that. Doar ca au uitat sa-i puna o cruce in spate Euridicei, sa o vada Orfeu mai repede...
”
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Gondos Ana-Maria
“
Omul nu este capabil sa vada nici nimicul din care provine, nici infinitul care-l impresoara.
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Blaise Pascal
“
Ti succede mai di averne fin sopra ai capelli? Voglio dire, ti succede mai d'aver paura che tutto vada a finire in modo schifo se non fai qualcosa?
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J.D. Salinger
“
Ovviamente io non so esattamente da dove venga e dove vada il treno che stiamo aspettando, ma so che sta arrivando, so che sopra c'è una storia e so che questo mi basta. anche te!
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Guido Tonini (Non è la luce)
“
Voiam, insa, ca-pana atunci- sa nu tradez nimic din zbuciumul, din intunecimile si flacarile sufletului meu. [...]
Voiam sa trec printre semeni neluat in seama. Sa fiu crezut un adolescent urat si plicticos- si cu toate acestea sa am cugetul si sufletul desprinse din stanca. Sa izbucnesc dintr-o data, coplesind turma taratorilor si uluind neputinta celor care m-au cunoscut si m-au dispretuit. Sa-i biciuesc si sa le necinstesc fetele si sa ma desfat simtindu-mi trupul galgaind de viata rodnica si creatoare.
Nu mi-a placut sa am prieteni. N-am vrut sa-mi descopar sufletul adolescentilor livizi si melancolici. Mandria ca port in mine o taina pe care n-o ghiceste nimeni mi-ajungea.
Si gandul ca voi infricosa candva cetele oamenilor de carne- ma imbata. Eu stiam cine sunt. Si lucrul acesta imi umplea sufletul cu o nemarginita incredere si ma silea sa-mi incordez bratele ca pentru lupta. Cu atat mai mult cu cat nimeni nu banuia cine sunt si ce voi putea ajunge.
...Dar n-a fost asa. Mi-am cautat si eu, ca toti oamenii slabi, prieteni. Mi-am descoperit si eu sufletul cersind mangaiere si sprijin. Am tradat colturi din taina mea si am lasat sa se vada ceea ce nu trebuia sa cunosc decat eu. M-am vrut neindurat. Si n-am izbutit. Am fost schimbacios si plin de compromisuri, ca orice adolescent. Am facut si eu glume, am ras si eu mai mult decat era nevoie, mi-am risipit si eu timpul in vorba cu colegi imbecili si prieteni plictisitori, am dormit si eu opt ore ca toti ceilalti, am ratacit si eu seara, pe strazi ,murmurand confesiuni[...]
Si nu numai atat. Am nesocotit cea mai frumoasa hotarare a mea: aceea de a pastra in mine, pana la desavarsire, tot ceea ce nazuiam sa impart mai tarziu celorlalti.
”
”
Mircea Eliade (Le Roman de l'adolescent myope)
“
Fiecare persoana este o posibilitate. Sentimentalii incurabili simt cel mai acut asta, dar chiar si pentru altii, singurul mod de a nu se da batauti este sa vada fiecare persoana ca pe-o posibilitate.
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David Levithan (Every Day (Every Day, #1))
“
Era vanjos si viu, trupul, in toata goliciunea lui de femeie de douazeci de ani, tare, dar fara niciun os aparent, ca al felinelor. Pielea neteda si alba avea luciri de sidef. Toate liniile incepeau, fara sa se vada cum, asa ca ale lebedei, din ocoluri. Sanii robusti, din cauza mainii mele petrecute pe sub talie, prelungeau gratios, ca niste fructe oferite, cosul pieptului, ca sub ei, spre pantec, caderea sa fie brusca.
Picioarele aveau coapsele tari, abia lipite inauntru cand erau alaturi, lung arcuite in afara, din sold la genunchi, ca si cand feminitatea ei ar fi fost intre doua paranteze fine, prelungi. Cu toata inversunarea impotrivirii, mi-am apropiat gura de a ei, dar cand am simtit-o moale si buna ca un miez bun de fruct, i-am dat dintr-o data drumul si-am sarit in mijlocul dormitorului, ca de frica unui sarpe.
S-a ridicat infuriata, apriga, in genunchi si in aceeasi clipa mi-a zburat in cap cartea... si de abia am avut timp sa ma feresc, caci flaconul cu apa de colonia de pe masa a zburat si el, prabusind in spatele meu o etajera cu vasul de flori cu tot, facandu-se cioburi.
Daca ma lovea, nu stiu ce s-ar fi putut intampla. M-ar fi desfigurat, poate m-ar fi ucis chiar. Era fara indoiala un paroxism, o unda de nebunie in furia ei, caci avea in joc aceeasi frenezie ca animalele din jungla. Niciodata n-o iubeam atat de mult ca in asemenea clipe si ar fi putut sa ma omoare, dar la ispita asta n-as fi renuntat. E ceea ce n-am intalnit niciodata la o femeie, aceasta impresie de a te juca pasionat cu o pantera intaratata.
”
”
Camil Petrescu (Ultima noapte de dragoste, întâia noapte de război)
“
Ci vuole una forza d'animo straordinaria per alzarsi dal letto ogni mattino con l'idea che la vita sia una prova e vada affrontata sempre, anche quando si è sicuri di avere subito un'ingiustizia terribile e si ha paura di non farcela.
”
”
Massimo Gramellini (Fai bei sogni)
“
La capacità di misurare e suddividere il tempo ci offre una quasi inesauribile fonte di consolazione. [...]
"Purtroppo sono occupatissimo fino alla fine del mese", dice il dirigente, appoggiandosi voluttuosamente alla guancia il ricevitore del telefono, mentre sfoglia col pollice l'agenda, e in quel momento i suoi occhi e la sua bocca tradiscono un senso di profonda sicurezza. Le pagine nitide suddivise per giorni e fitte di annotazioni che gli stanno di fronte sono la prova che nulla d'imprevisto, nessuna calamità del caso o del fato possono sorprenderlo da quel momento alla fine del mese. Distruzione e pestilenza sono state tenute a vada, e la stessa morte dovrà aspettare: lui è occupatissimo.
”
”
Richard Yates (Revolutionary Road)
“
L'AQUILONE
C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d'antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.
Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.
Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch'erbose hanno le soglie:
un'aria d'altro luogo e d'altro mese
e d'altra vita: un'aria celestina
che regga molte bianche ali sospese...
sì, gli aquiloni! È questa una mattina
che non c'è scuola. Siamo usciti a schiera
tra le siepi di rovo e d'albaspina.
Le siepi erano brulle, irte; ma c'era
d'autunno ancora qualche mazzo rosso
di bacche, e qualche fior di primavera
bianco; e sui rami nudi il pettirosso
saltava, e la lucertola il capino
mostrava tra le foglie aspre del fosso.
Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino
ventoso: ognuno manda da una balza
la sua cometa per il ciel turchino.
Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza,
risale, prende il vento; ecco pian piano
tra un lungo dei fanciulli urlo s'inalza.
S'inalza; e ruba il filo dalla mano,
come un fiore che fugga su lo stelo
esile, e vada a rifiorir lontano.
S'inalza; e i piedi trepidi e l'anelo
petto del bimbo e l'avida pupilla
e il viso e il cuore, porta tutto in cielo.
Più su, più su: già come un punto brilla
lassù lassù... Ma ecco una ventata
di sbieco, ecco uno strillo alto... - Chi strilla?
Sono le voci della camerata
mia: le conosco tutte all'improvviso,
una dolce, una acuta, una velata...
A uno a uno tutti vi ravviso,
o miei compagni! e te, sì, che abbandoni
su l'omero il pallor muto del viso.
Sì: dissi sopra te l'orazïoni,
e piansi: eppur, felice te che al vento
non vedesti cader che gli aquiloni!
Tu eri tutto bianco, io mi rammento.
solo avevi del rosso nei ginocchi,
per quel nostro pregar sul pavimento.
Oh! te felice che chiudesti gli occhi
persuaso, stringendoti sul cuore
il più caro dei tuoi cari balocchi!
Oh! dolcemente, so ben io, si muore
la sua stringendo fanciullezza al petto,
come i candidi suoi pètali un fiore
ancora in boccia! O morto giovinetto,
anch'io presto verrò sotto le zolle
là dove dormi placido e soletto...
Meglio venirci ansante, roseo, molle
di sudor, come dopo una gioconda
corsa di gara per salire un colle!
Meglio venirci con la testa bionda,
che poi che fredda giacque sul guanciale,
ti pettinò co' bei capelli a onda
tua madre... adagio, per non farti male.
”
”
Giovanni Pascoli (Poemetti di Giovanni Pascoli (Italian Edition))
“
Lo sa qual è l'unico modo per far ridere il buon Dio?".
Esitazione all'altro capo del filo.
"Raccontargli i propri progetti."
In altre parole, niente panico, non c'è nulla che vada come previsto, è l'unica cosa che ci insegna il futuro quando diventa passato.
”
”
Daniel Pennac (Chagrin d'école)
“
...Il lunedì è duro per tutti. Non c'entra che uno vada a lavorare o lavori a casa, o non faccia niente, il linedì è comunque tragico, andrebbe abolito, dalla domenica bisognerebbe passare direttamente al martedì. Solo che così il martedì diventerebbe il lunedì.
”
”
Tiziano Sclavi (Non è successo niente)
“
Non mi piace parlare, non ne sento la necessità, i discorsi col cuore in mano io non li capisco, non è nella mano che dovrebbe stare un cuore. Tanto nessuno saprà mai cosa proviamo veramente, potrà farsi al massimo un’idea, che poi sarà viziata dalla sua stessa opinione. Anche quando
ci odiamo l’un l’altro, o ci amiamo l’un l’altro, quello che amiamo o che odiamo è in realtà quell’idea, una bozza della verità, e quando gli altri ci deludono è una stronzata prendercela, perché non è colpa loro, ma nostra, che chissà in che cosa credevamo. A conti fatti io per voi,
e voi per me, non siamo più reali di Georgie, Lupin, Syrio il Dragone o la razza namecciana.
”
”
Eleonora C. Caruso (Comunque vada non importa)
“
Care mama s-ar bucura sa-si vada fiul cu o femeie despartita si cu un copil dupa ea? Eu nu m-as bucura sa-mi vad copilul purtand o haina carpita cand isi poate lua o haina nepurtata. Greseli am facut destule-n viata, dar lucruri murdare, lucruri pe care sa mi le reprosez, nu.
”
”
Ileana Vulpescu (Arta conversației)
“
Non è strano che la gente sia confusa e la società vada a rotoli se ovunque si trova caffè decaffeinato, pane senza glutine, birra analcolica, e appena qualcuno di noi chiama vanga una vanga ci sarà di sicuro un bastardo pronto a dire: “Nonono, quella è una zappa, non vedi?”.
”
”
Fredrik Backman (Anxious People)
“
Lumea poate sa inteleaga foarte bine ce inseamna sa mori din lipsa de hrana. Prea putini pot insa sa inteleaga sau sa simta odata cu tine ce inseamna sa innebunesti de prea multa singuratate. Se mai intampla sa vada cate un astfel de captiv, de multa vreme ingropat in singuratate, cum iese la lumina zilei nebun sau indobitocit,- cum l-au parasit mintile, cum simturile lui, la inceput inflamate, au trecut prin suferinte fara nume, pentru ca apoi sa cada in amortire- si iata un subiect prea complicat pentru mintile simple, prea abstract pentru intelegerea obisnuita.
”
”
Charlotte Brontë (Villette)
“
-Potresti avere ragione. E' difficile amare qualcuno nel modo giusto.
-Se vuoi sapere quant'è difficile, prova ad immaginare cosa vuol dire essere omosessuale. John ed io non possiamo nemmeno tenerci la mano, senza che la gente vada fuori di testa. Tu puoi tenere la mano di una donna per strada e, nessuno lo trova strano. Ci provo io con John e, la gente si ferma e ci fissa.
-Però ti ho visto farlo, in pubblico.
-Certo, non ho detto che non ci provo, ma non è piacevole. Quando la gente non accetta il tuo amore, quello stesso amore è ridicolizzato. Che male gli fa, vorrei sapere?
”
”
Joe R. Lansdale (Captains Outrageous (Hap and Leonard, #6))
“
mi viene solo in mente quella storia dei fiumi, […] e al fatto che si son messi lì a studiarli perché giustamente non gli tornava 'sta storia che un fiume, dovendo arrivare al mare, ci metteva tutto quel tempo, cioè scelga, deliberatamente, di fare un sacco di curve, invece di puntare dritto allo scopo, […] c'è qualcosa di assurdo in tutte quelle curve, e così si sono messi a studiare la faccenda e quello che hanno scoperto alla fine, c'è da non crederci, è che qualsiasi fiume, […], prima di arrivare al mare fa esattamente una strada tre volte più lunga di quella che farebbe se andasse diritto, sbalorditivo, se ci pensi, ci mette tre volte tanto quello che sarebbe necessario, e tutto a furia di curve, appunto, solo con questo stratagemma delle curve, […] è quello che hanno scoperto con scientifica sicurezza a forza di studiare i fiumi, tutti i fiumi, hanno scoperto che non sono matti, è la loro natura di fiumi che li obbliga a quel girovagare continuo, e perfino esatto, tanto che tutti, dico tutti, alla fine, navigano per una strada tre volte più lunga del necessario, anzi, per essere esatti, tre volte virgola quattordici, giuro, il famoso pi greco, non ci volevo credere, in effetti, ma pare che sia proprio così, devi prendere la loro distanza dal mare, moltiplicarla per pi greco e hai la lunghezza della strada che effettivamente fanno, il che, ho pensato, è una gran figata, perché, ho pensato, c'è una regola per loro vuoi che non ci sia per noi, voglio dire, il meno che ti puoi aspettare è che anche per noi sia più o meno lo stesso, e che tutto questo sbandare da una parte e dall'altra, come se fossimo matti, o peggio smarriti, in realtà è il nostro modo di andare diritti, modo scientificamente esatto, e per così dire già preordinato, benché indubbiamente simile a una sequenza disordinata di errori, o ripensamenti, ma solo in apparenza perché in realtà è semplicemente il nostro modo di andare dove dobbiamo andare, il modo che è specificatamente nostro, la nostra natura, per così dire, cosa volevo dire?, quella storia dei fiumi, sì, è una storia che se ci pensi è rassicurante, io la trovo molto rassicurante, che ci sia una regola oggettiva dietro a tutte le nostre stupidate, è una cosa rassicurante, tanto che ho deciso di crederci, e allora, ecco, quel che volevo dire è che mi fa male vederti navigare curve da schifo come quella di Couverney, ma dovessi anche andare ogni volta a guardare un fiume, ogni volta, per ricordarmelo, io sempre penserò che è giusto così, e che fai bene ad andare, per quanto solo a dirlo mi venga da spaccarti la testa, ma voglio che tu vada, e sono felice che tu vada, sei un fiume forte, non ti perderai…
”
”
Alessandro Baricco (City)
“
Credeam ca vrea sa calatoreasca, dar imi spune adevaruri pe care le stiu deja, ca nu e nevoie sa plece de pe insula ca sa vada lumea, ca are destule mari si orase in minte. Daca e asa, daca toti le avem, atunci poate ca lumea aceasta, luna si stelele sunt si ele plasmuiri ale mintii, insa ale unei minti cu o deschidere mai larga decat a noastra. Chiar daca cineva ma gandeste, sunt liber sa fac ce vreau. Nu poate fi precum sahul universul acesta care parca s-a gandit la toate, ci mai degraba ca un teatru cu decoruri miscatoare, unde putem trece si prin pereti, daca vrem, dar nu o facem. Caci ramanem fideli propriului sentiment al dramaticului.” (pag 148)
”
”
Jeanette Winterson (Sexing the Cherry)
“
Natasa a avut doua bomboane. Apoi a mancat o bomboana si i-a mai ramas una. Natasa a pus bomboana pe masa, in fata ei, si a inceput sa planga. Natasa plange, dar cu coada ochiului se uita sa vada daca n-a aparut si a doua bomboana. Cea de-a doua bomboana n-a aparut.
Natasa s-a mirat, dar n-a spus nimic si s-a dus in camera ei sa creasca.
”
”
Daniil Kharms (Mi se spune capucin: proză, scenete, fragmente)
“
when Jake had been a toddler we’d caught him in the plumbing aisle, pants around his ankles, climbing onto one of the toilets on display.
”
”
Deborah Vadas Levison (THE CRATE: A Story Of War, A Murder, And Justice)
“
We felt in control, even if the instruments of our protection only came in bottles: sunscreen, vitamins, insect repellant, and pepper spray.
”
”
Deborah Vadas Levison (THE CRATE: A Story Of War, A Murder, And Justice)
“
I listened to a soft voice recite the names of the one and a half million Jewish children who had perished, the voice that took weeks to finish a single recitation.
”
”
Deborah Vadas Levison (THE CRATE: A Story Of War, A Murder, And Justice)
“
the large group of Haftlings ended up in a factory in Bochum, Germany,
”
”
Deborah Vadas Levison (THE CRATE: A Story Of War, A Murder, And Justice)
“
Ironically, thousands of prisoners died terrible deaths after liberation because they could not digest food.
”
”
Deborah Vadas Levison (THE CRATE: A Story Of War, A Murder, And Justice)
“
Meat is like pornography: before it was someone's fun, it was someone's life.
”
”
Melinda Vadas
“
But she wanted me to live the best life, wherever it took me. To find happiness wherever I could. That’s all a mother can ask.
”
”
Deborah Vadas Levison (THE CRATE: A Story Of War, A Murder, And Justice)
“
all the ways my parents had spit in death’s face had allowed me to live the life I lived right now.
”
”
Deborah Vadas Levison (THE CRATE: A Story Of War, A Murder, And Justice)
“
Apparently Solarcaine, a topical anesthetic, is meant to be used only in small quantities. Peter’s inflamed skin had absorbed copious amounts of the drug and it had knocked him out.
”
”
Deborah Vadas Levison (THE CRATE: A Story Of War, A Murder, And Justice)
“
Son dovuto passare attraverso tanta sciocchezza, tanta bruttura, tanto errore, tanto disgusto e delusione e dolore, solo per ridiventare bambino e poter ricominciare da capo. Ma è stato giusto, il mio cuore lo approva, gli occhi miei ne ridono. Ho dovuto provare la disperazione, ho dovuto abbassarmi fino al più stolto di tutti i pensieri, al pensiero del suicidio, per poter rivivere la grazia, per riapprendere l'Om, per poter di nuovo dormire tranquillo e risvegliarmi sereno. Ho dovuto essere un pazzo, per sentire di nuovo l'Atman. Ho dovuto peccare per poter rivivere. Dove può ancora condurmi il mio cammino? Stolto è questo cammino, va strisciando obliquamente, forse va in cerchio. Ma vada come vuole, io son contento di seguirlo.
”
”
Hermann Hesse
“
Manastirile sint ele oare atit de trebuincioase pentru temeliile unui stat? A facut Isus Cristos calugari si calugarite? [...] Ce nevoie are mirele sfint de atitea fecioare nebune? [...] e oare voia lui Dumnezeu sa vada traind in sihastrie omul pe care l-a menit sa traiasca laolalta cu semenii sai? Dumnezeu, care l-a facut atit de nestatornic, atit de usuratic, cum poate ingadui indrazneala legamintelor calugariei? [...] Si toate slujbele acestea lugubre, care se tin la luarea valului sau la marturie, cind un barbat sau o femeie sint daruiti vietii monahale si nenorocirii, curma oare functiunile animalice ale omului? Nu se trezesc ele, dimpotriva, in tacere, in silnicie si in trindavie, cu o putere necunoscuta celor ce traiesc in afara manastirilor?
”
”
Denis Diderot (Călugărița)
“
Actually the question of mortal precedence has now hardly any importance. I mean, the hero and heroine should get so close to each other by the time the horror begins, so organically close, that they overlap, intergrade, interache, and even if Vaniada’s end is described in the epilogue we, writers and readers, should be unable to make out (myopic, myopic) who exactly survives, Dava or Vada, Anda or Vanda.
”
”
Vladimir Nabokov (Ada, or Ardor: A Family Chronicle)
“
Vâda and Siddhânta — these are the two sorts of scriptural knowledge — Vada (the argumentative) and Siddhanta (the decisive). When a man is entirely ignorant he takes up the first of these, the argumentative fighting, and reasoning pro and con; and when he has finished that he takes up the Siddhanta, the decisive, arriving at a conclusion. Simply arriving at this conclusion will not do. It must be intensified.
”
”
Vivekananda (Complete Works of Swami Vivekananda)
“
«Vivere significa divertirsi in attesa che tutto vada a puttane. Poi vai avanti, e succede di nuovo. È tutto provvisorio, come una visita a Disneyworld. Ti lascia completamente prosciugato, perché sai che non durerà per sempre.» «Non deve essere così per forza. Invece di scappare dalle difficoltà, puoi lottare. Non ti mentirò dicendo che questa sia la situazione ideale per me, ma voglio che funzioni. Se tu iniziassi a lavorare a Disneyworld, potresti restare lì per sempre. Non saresti solo un ospite, avresti delle responsabilità, ma avresti corse gratis e sconti nella ristorazione. Capisci che cosa intendo?» Abe deglutì, e la sua mano fremette, così vicina a quella di Dusk da poter intrecciare le loro dita e ritrovare quel legame così instabile che alla fine lo avrebbe sconvolto ancora di più, quando sarebbe tutto finito
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K.A. Merikan (Manic Pixie Dream Boy (The Underdogs, #1))
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-Che cos'è un essere umano?
- Mi scusi?
- Hai detto che hai studiato gli uomini, no? Hai scoperto qual è il valore di un uomo?
- Gli esseri umani sono indefinibili
- Non darti delle arie. Il valore di un uomo sta nell'apparenza. Al diavolo la convinzione che un uomo vada giudicato per il suo animo o la sua personalità. Gli uomini vengono definiti tali dall'aspetto del loro corpo, col quale possono osservare, sentire, odorare, toccare, gustare e avere contatti con gli altri; siamo uomini grazie proprio a questa carne a forma di uomo capace di comandare il nostro spirito. Mentiamo perché abbiamo la gola, feriamo gli altri perché abbiamo il corpo e ci facciamo osservare perché abbiamo gli occhi. Proprio perché possediamo una forma, ci facciamo tormentare da un brufolo di pochi millimetri, ci innervosiamo per un'irregolarità del corpo di pochi centimetri e ci facciamo prendere dal panico per aver perso un solo dente anteriore. Occhi più grandi di qualche millimetro attirano molti sguardi, mentre un naso più grande di qualche millimetro li distoglie. Donne più sottili di qualche centimetro vengono osservate e uomini più bassi di qualche centimetro non riescono a farsi notare.
Senza corpo gli uomini non soffrirebbero"
(Nakoshi Susumu)
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Hideo Yamamoto (Homunculus 5)
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De-ar ramâne din mine o carte subtire,
Pulbere gri în coperti de racoare,
Narile câinelui tau s-o respire,
Umbra din sufletul tau s-o masoare.
Tu sa te miri de-asa simple cuvinte
Ce ti se urca pe mâini în tacere,
Sfânt sa le-atingi de obrazul fierbinte
Pâna ce noaptea-napoi ti le cere.
Eu m-am culcat într-o pagina alba.
Trist, întunericul se urca în cesti.
Îndata n-o sa se mai vada nimica…
Tu la ce te gândesti?
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Adi Cusin
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Sia così gentile allora da dirgli che mi mancherà. Voglio dire che prima o poi smetterà di rompermi i coglioni ovunque io vada, e io proverò lo stesso sollievo che si prova quando in una stanza si spegne il motore del frigorifero, ma anche lo stesso sgomento inevitabile, e la sensazione, che lei certo conoscerà, di non essere sicuri di sapere cosa farsene di quell’improvviso silenzio, e forse di non esserne in fondo all’altezza.
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Alessandro Baricco (Mr Gwyn)
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Toronto had become a cultural mosaic, a tapestry of hundreds of immigrant cultures that retained their language and traditions in distinct neighborhoods – as opposed to a melting pot, in which everyone became the same.
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Deborah Vadas Levison (THE CRATE: A Story Of War, A Murder, And Justice)
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Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così … Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo… salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera.
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Alessandro Baricco (Ocean Sea)
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A partire da domani mattina, niente più sarà come prima. Tutto cambierà, perché l'inevitabile è lì: la fine di questo viaggio è vicina e nessuno potrà fare diversamente. Non ho trovato il coraggio di affrontare “L'argomento”. E anche Travis fugge la domanda, come io fuggo le risposte.
Ho paura di fargli la domanda. Paura di sapere quello che vuole fare, paura di sapere quello che vorrà per l'avvenire. Paura di dovergli dire quello che non ho voglia di confidargli. Ho semplicemente paura di essermi impegnato troppo, pur sapendo che muoio dal desiderio di fare di più. Ma non posso. Non posso dargli di più, con il rischio che vada tutta all'aria. Perché anche se giro in tutti i sensi, le due persone che siamo, ciascuno con la propria personalità, i propri difetti e il proprio stile di vita, non sono mai caduto su due casi così tanto complicati, come siamo noi due.
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Amheliie (Road)
“
Il gobbo
Dalla solita sponda
del mattino
io mi guadagno
palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque
così grigie,
dall'espressione
assente.
Il giorno io lo
guadagno con fatica
tra le due sponde
che non si risolvono,
insoluta io stessa
per la vita
...e nessuno mi aiuta.
Ma viene a volte un
gobbo sfaccendato,
un simbolo presago
d'allegrezza
che ha il dono di una
strana profezia.
E perché vada
incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle
proprie spalle.
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Ada Merini
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Cooper scoffed in his grand, theatrical way. “Dr. Vadas, you were in shock?” he said sarcastically. “Do you mean to say you were in shock even though as a doctor you deal with blood and gore?” Peter said, “To be honest, Mr. Cooper, in my allergy practice I deal more with runny noses than blood and gore.” When Cooper pressed, Peter silenced him by saying quietly, “Mr. Cooper. I’m the doctor, you’re the lawyer. Don’t try to tell me what shock is. It’s a medical term.
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Deborah Vadas Levison (THE CRATE: A Story Of War, A Murder, And Justice)
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Madhav literally grew up in all their restaurants. He got used to Aavin milk when he was five months old and filter coffee a year later. When he was five, Padmavathy would pick him up from school at noon and take him to one of their restaurants. He would do his homework as she supervised the eatery. Idly, dosa and vada filled his ears as much as ‘Baa-baa black sheep’. ‘Three portions of rice and one portion of udat dal for idly’ was as much a formula he memorised as (a+b)2.
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Hariharan Iyer (Surpanakha)
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Per il momento tutte le mie faccende a quanto pare vanno male, e ciò è già avvenuto per un periodo di tempo non trascurabile; questo potrà durare ancora per un periodo di durata più o meno lunga, ma può accadere che, quando tutto sembra andare di traverso, vada poi bene in un secondo tempo. Non ci faccio più conto, forse non succederà mai, ma nel caso che avvenga qualche cambiamento in meglio, farò conto di aver tutto guadagnato, ne sarò contento, dirò: «Finalmente! allora vuol dire che c'era qualcosa».
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Vincent van Gogh (Dear Theo)
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Problemi con lo stercorario?" chiese curioso Angelo. Ormai lo chiamavano tutti così, quelli con cui aveva parlato di lui. "No" rispose meccanicamente. "E' tutto OK". Angelo allargò le braccia esterrefatto, per poi richiuderle attorno ad Alessandra. "Perché lo fate, voi donne? Perché fingete che vada tutto bene quando non è così?" "Non lo so, a dire il vero. Forse perché aspettiamo l'uomo che se ne accorga senza bisogno di dirglielo." " E quando lo trovate, quell'uomo, cosa fate?" "In genere", replicò Chiara, "ci complimentiamo con l'autrice che l'ha inventato.
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Mirya (Di carne e di carta)
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Perché quando vediamo una persona svenuta proviamo il disperato bisogno di agire? Forse perché lo stato d'incoscienza è a metà strada tra la vita e la morte, e il nostro impulso naturale è impedire alla vittima di compiere l'altre metà del viaggio? O forse è per quell'istinto che tanto detesto nel genere umano, l'istinto di cercare di mettere glia altri nelle nostre stesse condizioni, anche quando sappiamo che le nostre stesse condizioni sono pericolose o poco raccomandabili: come quando i drogati vogliono convincere gli altri a bucarsi, tanto per fare un esempio banale. Assoluto conformismo, puro conservatorismo. Io sono quello che si definisce vivo, quindi anche tu devi vivere, anche se la tua vita fa schifo ed è probabile che ti vada ancora peggio, perché siamo portati a considerare la vita migliore di qualsiasi tipo di morte (ma come facciamo a saperlo, visto che mai nessuno è tornato a dirci com'è?). Ecco perché togliersi la vita viene definito con termini dispregiativi - suicidio, autodistruzione, peccato crimine - e la gente commisera chi ci prova, come quelli che per caso sono legati a chiunque ci riesca. Che stolti, questi mortali.
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Aidan Chambers (Quando eravamo in tre)
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Che dei libri possano sconvolgere a tal punto la nostra coscienza e lasciare che il mondo vada a rotoli ha di che toglierci la parola.
Silenzio, dunque...
Salvo, naturalmente, per i parolai del potere culturale.
Ah! Le chiacchiere da salotto, dove poiché nessuno ha niente da dire, la lettura passa al rango di possibile argomento di conversazione. Il romanzo ridotto a strategia di comunicazione! Tante urla silenziose, tanta ostinata gratuità perché il primo cretino possa rimorchiare la smorfiosa di turno - Come, non ha letto il Viaggio di Céline? -
Si uccide per molto meno.
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Daniel Pennac (Comme un roman)
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Si, ho pensato. Voglio salire. Certo che voglio salire.
E già per le scale afferrarti i fianchi. Forte. E darti un piccolo bacio leggero sulla nuca. Proprio dove finisce la spina dorsale. E più tardi, dentro casa, affondare il naso nei tuoi capelli e annusarti, annusarti finché il tuo odore diventa sapore, e poi, sempre stando dietro di te, aprire i bottoni della tua camicetta candida. I primi due lentamente, poi gli altri strappandoli. Perché non se ne può più. Perché non ce la faccio più non ce la faccio più non ce la faccio più...
No grazie, ho risposto. Meglio che vada a casa.
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Eshkol Nevo (World Cup Wishes)
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As dori, de asemenea, sa tii seama de faptul ca astfel de intamplari nu au putut avea loc decat intr-o lume in care barbatul se considera superior femeii. In lumea pe care americanii o numesc a man's world - o lume a barbatilor. Adica o lume guvernata de forta brutala, de aroganta totalmente lipsita de umor, de gustul prestigiului iluzoriu si de prostia funciara. Continua, cu ochii atintiti pe ecran: Barbatilor le place razboiul pentru ca li se pare singurul mod de a fi luati in serios. Pentru ca isi imagineaza ca este singura ocazie cand femeile inceteaza sa-si mai bata joc de ei. Razboiul le permite sa reduca femeile la rand de obiecte. In aceasta consta marea deosebire dintre sexe. Barbatii vad obiebte acolo unde femeile vad relatiile dintre obiecte; relatiile generate de nevoia pe care obiectele o au unul de celalalt, de nevoia de dragoste si de dorinta de armonie. Este o dimensiune in domeniul sentimental care barbatilor le lipseste cu desavarsire. o dimensiune care face ca toate femeile adevarate sa nu vada in razboi decat o odioasa absurditate. Am sa-ti spun eu ce e raboiul. Razboiul e o psihoza creata de incapacitatea noastra de a percepe relatiile. Relatiile noastre cu cei din jur; relatiile cu situatia noastra economica si istorica. Si, mai ales, relatia noastra cu neamul. Cu moartea.
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John Fowles (The Magus)
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Ricompare Tjaden, ancora eccitato, e si mescola subito al discorso, informandosi in che modo, innanzi tutto scoppi una guerra.
"Generalmente è perché un paese ha fatto grave offesa a un altro" risponde Alberto, con una cert'aria sentenziosa. [...]
"Un paese? Non capisco. Una montagna tedesca non può offendere una montagna francese: né un fiume, né un bosco, né un campo di grano..."
"Sei bestia davvero o fai per burla?" brontola Kropp: "non ho mai detto niente di simile. È un popolo che offende un altro..."
"Allora non ho che fare qui; io non mi sento affatto offeso" replica Tjaden.
"Ma mettiti bene in zucca" gli fa Alberto stizzito, "che tu sei un povero villanaccio e non conti nulla".
"E allora, ragion di più perché me ne vada a casa" insiste l'altro, mentre tutti ridono.
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Erich Maria Remarque (All Quiet on the Western Front)
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V'erano anche gli indulgenti: Gentil, il quale aveva detto: «Voto per la reclusione. Creare un Carlo I vuol dire creare un Cromwell»; Bancal, che si era pronunciato: «Voto per l'esilio, vorrei vedere il più grande dei re dell'universo condannato a scegliersi un mestiere qualsiasi per campare»; Albouys che aveva sostenuto: «Il bando! Questo spettro vivente se ne vada errando da un trono all'altro!»; Zangiaconi, che si era espresso in questo modo: «La detenzione. Teniamo il Capeto nelle nostre mani, ci servirà di minaccia»; Chaillon avreva gridato: «Che viva. Io non voglio un morto che Roma tramuterà in un santo». Mentre uno dopo l'altro questi giudizi erano pronunciati da voci intransigenti e passavano alla storia, nelle tribune, donne scollacciate seguivano la votazione tenendo in mano un elenco e segnando con un colpo di spillo ogni voto.
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Victor Hugo (Ninety-Three)
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Gli Italiani devono capire una buona volta il rischio enorme di una cultura credulona ed ‘ascientifica’. Questo è un Paese, infatti, dove si gettano soldi alle ortiche per acquistare prodotti ‘omeopatici’, oppure per creme e tisane che nella migliore delle ipotesi non hanno alcun effetto. E’ un Paese dove ormai non si riesce più a far nulla di costruttivo perchè c’è sempre la paura che si vada a ’sconvolgere’ delicatissimi equilibri ‘immaginari’, paure alimentate ad arte da ‘politici’ che prosperano su falsità di ogni tipo. E’ un Paese dove Otelma, Vanna Marchi, Bossi e berlusconi hanno accumulato fortune economiche e politiche, e dove un Grillo qualunque (con tutto il rispetto per quest’ultimo in confronto ai summenzionati) può apparire un Gigante.
Io penso che l’ignoranza collettiva, associata alla supponenza ed al fatalismo, rappresentino la più grave catastrofe per l’Umanità.
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Pino
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Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo… salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l’unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l’ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E’ lì che salta tutto, non c’è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare.
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Alessandro Baricco (Ocean Sea)
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The stacks of pav have been sprinkled with chutney—
the top half of the inside of the bun is bathed in green chutney, the bottom with red garlic chutney—
and the assistant reaches out with one hand, in one continuous arc of his arm opening the pav, scooping up two of the vadas, one in each nest of pav, and delivering it to the hungry customer. I walk away from the stall and crush the vada by pressing down on it with the pav; little cracks appear in the crispy surface, and the vada oozes out its potato-and-pea mixture. I eat. The crispy batter, the mouthful of sweet-soft pav tempering the heat of the chutney, the spices of the vada mixture —dark with garam masala and studded with whole cloves of garlic that look like cashews—get masticated into a good mouthful, a good mouth-feel. My stomach is getting filled, and I feel I am eating something nourishing after a long spell of sobbing. Borkar has done his dharma.
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Suketu Mehta (Maximum City: Bombay Lost and Found)
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Privi cu tristete cerul sinistru, resturile parjolite ale verii invadate de lacuste, si avu dintr-odata revelatia felului in care trece primavara, vara, toamna si iarna peste aceleasi crengi uscate ale salcamilor, simtind cum timpul, un mascarici in sfera nemiscata a eternitatii, ademenind vicioasele linii satanice peste hartoapele haosului si creand inaltimea, trece nebunia drept necesitate... si se vazu pe sine chinuindu-se intr-o ultima crispare pe crucea de lemn a leaganului si a sicriului, pentru ca-n final, despuiat de tot si de toate sa ajunga, in ranjetul unei sentinte ce pocneste uscat si al harnicilor jupuitori de piei, pe mana spalatorilor de morti, unde apoi va trebui sa vada, intr-un mod necrutator, masura lucrurilor umane, fara ca macar o singura poteca sa-l conduca inapoi, pentru ca atunci o sa-i fie clar deja si faptul ca intrase intr-o partida cu jucatori necinstiti, rezultatul fiind decis de mult, in finalul careia i se va fura si ultima arma, speranta ca odata ajunge si el acasa.
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László Krasznahorkai (Satantango)
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I swallowed back a wave of concern as her focus jumped from my face to the indigo jewel at my chest. The blue light in the heart of the jewel glowed only faintly. A yank on the braided chain made me lurch forward and I heard Vada cry out in pain. When I looked, the vampiress was cupping her hand as if it hurt. I then understood what had happened: she had attempted to grab the enchanted gemstone and it had shocked her in the process. I flashed an accusatory glare at Vallatrece.
“Do you mean to steal from me?”
“Apparently no. It seems the stone has chosen you.”
“I don’t know what you’re talking about.”
“I’m not surprised.”
“Well, it’s mine—that I do know. You can’t take it from me. No one can.”
“How many have tried?”
I refused an answer to the question. My silence was undaunting.
“Where did you get that pretty trinket anyway? Who gave it to you?”
“No one gave it to me; I found it.”
Vallatrece scrunched up her face, communicating that she didn’t believe me.
“And now that I have it,” I continued, “I no longer require your services.”
“You no longer require my services? Is that so?” Again, her cheeks dimpled with amusement at my words.
“Yes, it is so.
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Richelle E. Goodrich (The Tarishe Curse)
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the factory warden had little choice but to send the bodies to the local cemetery to be disposed of during that period. Six Haftlings died within that time frame. Hundreds of thousands, perhaps millions, of victims of Nazi atrocities across Europe had been dumped into mass graves, but, according to what we read next, this local cemetery superintendent took it upon himself to do something. Something extraordinary. This cemetery superintendent – this good, decent man – took each of those six deceased Bochum factory workers and laid him in an individual, marked grave in the Wiemelhausen Jewish Cemetery.
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Deborah Vadas Levison (THE CRATE: A Story Of War, A Murder, And Justice)
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- […] Va voi spune simplu ca trebuie sa traiti numai pentru ca viata e frumoasa in sine. Nu exista in lume decat un singur lucru foarte grav si de nevindecat: moartea! Restul poate si trebuie vindecat, chiar si dragostea cea mai adevarata si infocata, ca de exemplu, cea pe care o traiti voi acum!
D’Assas scutura din cap cu o violenta disperata.
-Imi vorbiti asa pentru ca voi n-ati iubit niciodata! zise el.
Saint-Germain surase…
-Ce numiti voi iubire? zise el cu o gravitate si mai pregnanta. Ascultati-ma bine. Poate ma veti intelege, pentru ca sunteti unul din sufletele cele mai generoase pe care le-am intalnit. Pentru umanitate in ansamblul sau, iubirea e o forma de egoism. Un barbat iubeste o femeie. Ceea ce vrea sa insemne ca o doreste; in felul asta doreste posesia; vrea neaparat ca acea femeie sa-i apartina in exclusivitate. Daca femeia e venala, o cumpara ca pe o statuie sau orice alt obiect de lux. Daca e onesta, se straduieste sa-i demonstreze ca trebuie sa-i apartina numai lui, si de buna voie. Una peste alta, vrea sa puna mana pe ea. E o opera de cucerire in felul barbarilor din antichitate. Dovada: chinurile iubirii se micsoreaza, disparand aproape cu totul daca femeia vizata nu se da nimanui. Ceea ce se cheama gelozie nu-i decat expresia acestui egoism de o factura deosebita… Barbatul cauta deci mai ales sa-si satisfaca propriul sau apetit de cuceritor si de proprietar atunci cand afirma ca iubeste. Iubirea, asta inseamna: vreau. Vreau acest obiect: bronz, marmura sau femeie. Pentru mine, numai pentru mine! Asa vreau eu. Si atunci spun ca o iubesc! Cat imi e de mila!...
-Asa deci, murmura d’Assas, exista si o alta forma de iubire!...
-Da, iubirea exista! E adevarat. E mai pretioasa decat comorile lui Ali-Baba! Dar, ma rog, ea exista. Putini barbati o cunosc. Este aproape la fel de greu de gasit un barbat care iubeste, pe cat e de greu de gasit o femeie care sa merite a fi iubita. Dar se mai intampla!
-Si cum e dragostea asta de care vorbiti? intreba cavalerul.
-Iubirea aceasta, zise atunci contele, este forma cea mai perfecta a devotamentului, adica tocmai contrariul a ceea ce vulgul considera a fi iubire. A iubi o femeie nu inseamna decat a dori cu ardoare fericirea ei, si nu fericirea ta. Intelegeti ce vreau sa spun?
-Da… sau cel putin cred ca da, zise d’Assas.
-Iubesc o femeie. Iata ce inteleg prin asta: daca aceasta femeie ma cheama in ajutor, voi fi in stare si de muncile lui Hercule, voi face sa tremure si cerul si pamantul ca sa-i asigur fericirea… dar daca ea se indeparteaza de mine… daca simpatia ei se indreapta spre un altul…
-Ei bine?
-Ei bine, pentru ca o iubesc… pentru ca am consimtit sa-i asigur fericirea, nu numai ca nu voi fi un obstacol intre ea si barbatul alea… dar chiar ma voi bucura vazand ca a gasit fara mine acea fericire pe care pretindeam ca i-o aduc.
-Ingrozitoare teorie!
-Spuneti ca e ingrozitoare pentru ca nu ati gustat farmecul nesfarsit al devotamentului pur, al sacrificiului care nu asteapta recompensa… Eu, care am cunoscut toate formele iubirii, de la gelozia care nutreste ganduri criminale pana la disperarea ce naste ganduri de sinucidere, va spun ca numai in devotement e iubire!...
D’Assas, visator, asculta cuvintele lui Saint-Germain care, putin cate putin, ii alinau durerea si o faceau mai usor de suportat. Poate contele nu avea alt scop decat acela de a-si expune teoria sa cu privire la iubire.
Cavalerul, cum o spusese si Saint-Germain, era cu adevarat un suflet generous.
Incepuse sa intrezareasca posibilitatea de a se devota fericirii Jeannei; incetul cu incetul ideea sinuciderii incepea sa piarda teren. Caci cuvintele contelui incolteau si dadeau roade.
“Un singur lucru e nevindecabil: moartea!”
Caci murind, nu se condamna singur sa nu o mai vada pe Jeanne?
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Michel Zévaco (La Marquise De Pompadour)
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Happy Shree Krishna Janmastami. Shree Krishna has 16 kalas and Ram has 12 Kalas, Ram hide 2 kalas because he killed Ravan. Buddha has 9 Kalas and Shreeom Surye Shiva has 25 Kalas.
We all are one world human family even though we must tell the truth knowledge for the peaceful and better world.
Name of the Kalas of Shreeom Surye Shiva
1. Kirpa – Compassion
2. Dhriti – Spiritual patience
3. Kshama – Forgiveness
4. Dandaneethi – Justice
5. Samatwa – Impartiality
6. Bhagamalini Dharma – Detachment, lordliness , righteousness , glory , beauty , omniscience.
7. Tapasya – Meditation and piritual powers
8. Jvalita – Invincibility possible
9. Samaah – Beneficience, bestower of all wealth in the world and nature.
10. Saundarjyamaya Aatma – Very beautiful soul
11. Kumaarii Sansaara – Best of miss world and Mr. world
12. Sangitajna – Best of singers
13. Neetibadi – Embodiment of honesty
14. Satyabadi – Truth itself
15. Sarvagnata – Perfect master of all intellengence.
16. Sarvaniyanta – Controller of all
17. Duhkhajihasa- Wish to avoid pain and sarrow as well as stress and axiety
18. Svasanvedana Gyaana- Understanding the noble knowledge
19. Gyaana and Achara- Knowledge and conduct
20. Nyaayyam Padani- Choosing the right and good words
21. Budhdhvaa Srishhtii - Knowing about the world
22. Guruha Samadhi- Best Guru who can lead in to the enlightenment
23. Guruha-deva-manussanam, Gurus of Devis and Devtas and existence of the world.
24. Siddhanta, Arambha-vada - The perfect for every existence, subject and object.
25. Bhaagadheya- the best fortune
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Shreeom Surye shiva devkota
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Meravigliosa fu in realtà la mia vita, pensava, meravigliose vie ha seguito. Ragazzo, non ho avuto a che fare se non con dei e sacrifici. Giovane, non ho avuto a che fare se non con ascesi, meditazione e contemplazione, sempre in cerca di Brahma, sempre intento a venerare l'eterno nello Atman. Ma quando fui giovanotto mi riunii ai penitenti, vissi nella foresta, soffersi il caldo e il gelo, appresi a sopportare la fame, appresi a far morire il mio corpo. Meravigliosa mi giunse allora la rivelazione attraverso la dottrina del grande Buddha, e sentii la conoscenza dell'unità del mondo circolare in me come il mio stesso sangue. Ma anche da Buddha e dalla grande conoscenza mi dovetti staccare. Me n'andai, e appresi da Kamala la gioia d'amore, appresi da Kamaswami il commercio, accumulai denaro, dissipai denaro, appresi ad amare il mio stomaco, a lusingare i miei sensi. Molti anni dovetti impiegare per perdere lo spirito, disapprendere il pensiero, dimenticare l'unità. Non è forse come se lentamente e per grandi traviamenti io mi fossi rifatto, d'uomo, bambino, di saggio che ero, un uomo puerile? Eppure è stata buona questa via, e l'usignolo non è ancor morto nel mio petto. Ma che via fu questa! Son dovuto passare attraverso tanta sciocchezza, tanta bruttura, tanto errore, tanto disgusto e delusione e dolore, solo per ridiventare bambino e poter ricominciare da capo. Ma è stato giusto, il mio cuore lo approva, gli occhi miei ne ridono. Ho dovuto provare la disperazione, ho dovuto abbassarmi fino al più stolto di tutti i pensieri, al pensiero del suicidio, per poter rivivere la grazia, per riapprendere l'Om, per poter di nuovo dormire tranquillo e risvegliarmi sereno. Ho dovuto essere un pazzo, per sentire di nuovo l'Atman. Ho dovuto peccare per poter rivivere. Dove può ancora condurmi il mio cammino? Stolto è questo cammino, va strisciando obliquamente, forse va in cerchio. Ma vada come vuole, io son contento di seguirlo.
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Hermann Hesse (Siddhartha)
“
[Canzone I]
Donne ch’avete intelletto d’amore,
i’ vo’ con voi de la mia donna dire,
non perch’io creda sua laude finire,
ma ragionar per isfogar la mente.
Io dico che pensando il suo valore,
Amor sì dolce mi si fa sentire,
che s’io allora non perdessi ardire,
farei parlando innamorar la gente.
E io non vo’ parlar sì altamente,
ch’io divenisse per temenza vile;
ma tratterò del suo stato gentile
a respetto di lei leggeramente,
donne e donzelle amorose, con vui,
ché non è cosa da parlarne altrui.
Angelo clama in divino intelletto
e dice: "Sire, nel mondo si vede
maraviglia ne l’atto che procede
d’un’anima che ’nfin qua su risplende".
Lo cielo, che non have altro difetto
che d’aver lei, al suo segnor la chiede,
e ciascun santo ne grida merzede.
Sola Pietà nostra parte difende,
che parla Dio, che di madonna intende:
"Diletti miei, or sofferite in pace
che vostra spene sia quanto me piace
là ’v’è alcun che perder lei s’attende,
e che dirà ne lo inferno: O mal nati,
io vidi la speranza de’ beati".
Madonna è disiata in sommo cielo:
or voi di sua virtù farvi savere.
Dico, qual vuol gentil donna parere
vada con lei, che quando va per via,
gitta nei cor villani Amore un gelo,
per che onne lor pensero agghiaccia e pere;
e qual soffrisse di starla a vedere
diverria nobil cosa, o si morria.
E quando trova alcun che degno sia
di veder lei, quei prova sua vertute,
ché li avvien, ciò che li dona, in salute,
e sì l’umilia, ch’ogni offesa oblia.
Ancor l’ha Dio per maggior grazia dato
che non pò mal finir chi l’ha parlato.
Dice di lei Amor: "Cosa mortale
come esser pò sì adorna e sì pura?"
Poi la reguarda, e fra se stesso giura
che Dio ne ’ntenda di far cosa nova.
Color di perle ha quasi, in forma quale
convene a donna aver, non for misura:
ella è quanto de ben pò far natura;
per essemplo di lei bieltà si prova.
De li occhi suoi, come ch’ella li mova,
escono spirti d’amore inflammati,
che feron li occhi a qual che allor la guati,
e passan sì che ’l cor ciascun retrova:
voi le vedete Amor pinto nel viso,
là ’ve non pote alcun mirarla fiso.
Canzone, io so che tu girai parlando
a donne assai, quand’io t’avrò avanzata.
Or t’ammonisco, perch’io t’ho allevata
per figliuola d’Amor giovane e piana,
che là ’ve giugni tu diche pregando:
"Insegnatemi gir, ch’io son mandata
a quella di cui laude so’ adornata".
E se non vuoli andar sì come vana,
non restare ove sia gente villana:
ingegnati, se puoi, d’esser palese
solo con donne o con omo cortese,
che ti merrano là per via tostana.
Tu troverai Amor con esso lei;
raccomandami a lui come tu dei.
”
”
Dante Alighieri
“
Romanul adolescentului miop
1.‘’ Mi-am cautat si eu, ca toti oamenii slabi, prieteni. Mi-am descoperit si eu sufletul cersind mangaiere si sprijin. Am tradat colturi din taina mea si am lasat sa se vada ceea ce nu trebuia sa cunosc decat eu. M-am vrut neindurat. Si n-am izbutit. Am fost schimbacios si plin de compromisuri, ca orice adolescent. (…) Si eu, ca si toti ceilalti. Si eu, ca si turma.’’
2.‘’Tot ceea ce ne inconjoara nu e decat materialul inform pe care noi il culegem, il cernem si il valorificam. Nu suntem nici pedanti si nici nu afectam un intelectualism exagerat . Dar locurile si oamenii sunt prea ispititori. Creierul, obisnuit sa se intrebe, ne daruieste mecanic raspunsuri, care se cer justificate.’’
3.‘’O data cu prietenii, se rup si fasii din sufletul meu. Iar eu le simt cum se duc, una cate una, si sufletul mi-e tot mai pustiu, si mai stearpa iubirea catre oameni… Si atatea chipuri pe care nu le voi mai vedea, atatea obiceiuri pe care le voi uita, ca sa-mi insusesc altele…(…) Sunt ispitit sa ma intristez. Atatia ani si atatea indurari, alaturi de atatea nadejdi… . Nu stiu ce va fi cu mine dincolo. Voi mai intalni prieteni? Va trebui sa ma schimb iarasi, din adancuri, si sa ma privesc in oglinda fara sa ma recunosc? Nu stiu nimic, si inima mi se strange de teama. Mi-e teama sa nu renunt la mine. Mi-e teama de mine, de viata. Si patimesc, totusi, asteptand s-o cunosc, sa arunc zdrentele lumii acesteia de care eu de mult m-am despartit si de care ma tarau lanturi meschine.(…)Si apoi ma intreb, trist, daca eu stiu pentru ce vietuiesc. Nu stiu. …Ce-mi lipseste? Ce-mi lipseste?...Recitesc caietele de amintiri. Cat de departe mi se par vremurile…Si prietenii mei, ‘’personagiile’’, atat de schimbate. Si eu strain. Ma prefaceam prea vessel si ma ascundeam chiar fata de mine. Dar parca stiu eu de scriu acum adevarul?’’
4.‘’-Crestinul e optimist si senin.
-Cu cat te vei apropia de solutia crestina, cu atat vei fi mai senin…Dar d-ta nu esti decat un simplu pagan torturat de neputinta convertirii. Mi-e mila de suferinta d-tale. Raspandesti atata paganism exasperat de propriile lui elanuri, incat sunt ispitit acum, daca m-ai intreba: ‘’Crezi in har?’’…sa raspund :’’Nu! Iti marturisesc, ma indoiesc de har nu pentru ca am discutat cu d-ta, ci pentru ca am stat in tovarasia d-tale. Esti demoniac.’’
5.‘’Au fost nopti cand tulburarea ma umilea pana la plans. Criza crestea, crestea in singuratate. Ma simteam parasit de toti, uitat, agonizand intr-un pustiu. Sufletul imi era coplesit de marasm, de disperare muta, de slabiciuni.’’
6.‘’Degetele raschirate in par au smuls. Am reinceput sa plang de furie. Ma revedeam in adolescenta, chinuit de aceeasi lupta cu toamna, cu nostalgia, cu slabiciunile. N-am facut un pas mai inainte , daca sunt melancolic. Imi strigam: ‘’Ajunge! Ajunge! Am sa innebunesc!’’. Plangeam. ‘’Plansul e stupid si enervant. Nu ma duce la o solutie’’. Imi opream lacrimile, imi racoream ochii. ‘’N-am facut nicio fapta eroica, daca nu mai plang’’. Imi odihneam privirile in toamna. Ma linisteam. Eram trist, trist, disperat. ‘’Totul trece, totul trece…’’…’’
7.‘’Hotararile mele ma coplesesc de tristeti disperate, fara sfarsit. Imi spun mereu: totul trece…Dar incurajarea mi se pare neghioaba. M-am intrebat cum am putut-o folosi atat timp, fara sa-i observ desertaciunea. Dar daca ea pare desarta numai pentru ca ispita e mai puternica decat mine? ‘’
8.‘’Dar de ce am scris eu asta-noapte despre ispite? Am uitat hotararea: dragostea nu trebuie alungata, ci stapanita. Eu nu pot s-o stapanesc, de aceea ma umileste. Dragostea e vinovata. Ea ma mangaie, ca o gheara straina. Mi-e draga, mi-e draga…Stiu eu ce am ? Nu inteleg de ce mi-a fost teama. N-am cautat eu dragostea? N-am voit eu s-o cunosc si s-o robesc? Aceasta e dragostea. Stiu ca aceasta e dragostea. Acum, trebuie s-o adancesc si s-o stapanesc.
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Mircea Eliade
“
Frustrato, Doug tentò un’altra strada. “Ascolta, supponiamo che la maggioranza voti per la Brexit e noi...”
“Scusami se ti interrompo,” disse Nigel. “Supponiamo che la maggioranza voti per cosa?”
“Brexit.”
Nigel lo guardò sbalordito. “Come mai salti fuori con questa parola?”
“Non è così che la chiamano tutti?”
“Credevo che si dicesse Brixit.”
“Cosa? Brixit?”
“Noi diciamo così.”
“Noi... chi?”
“Dave e tutto il gruppo.”
“Tutti dicono Brexit. Da dove viene Brixit?”
“Non lo so. Pensavo che si dicesse così.” Di nuovo prese un appunto sul taccuino. “Brexit? Sei sicuro?”
“Sicurissimo. È una parola composta. British exit.”
“British exit... Allora dovrebbe essere Brixit?”
“Be’, i greci l’hanno chiamata Grexit.”
“I greci? Non sono usciti dall’Unione europea.”
“No, ma hanno valutato la possibilità di farlo.”
“Noi non siamo i greci. Dovremmo avere una parola che sia unicamente nostra?”
“Ce l’abbiamo. Brexit.”
“Ma noi continuiamo a dire Brixit.” Scuotendo la testa, Nigel continuò a scrivere. “Sarà una notizia bomba nel prossimo consiglio dei ministri. Spero che non tocchi a me comunicarlo.”
“A che ti serve avere una definizione se sei sicuro che la cosa non succederà?” gli domandò Doug.
Nigel sorrise felice. “Naturale... hai ragione da vendere. Non succederà e quindi non ci serve definirla.”
“Ecco, vedi.”
“Dopotutto, tra un anno, nessuno si ricorderà più di questa stupida faccenda.”
“Esattamente.”
“Nessuno si ricorderà che qualcuno voleva la Brixit.”
“Proprio così. Però, sai, alcuni di loro...” Si chiese come dovesse metterla. “Sono personaggi da prendere sul serio, no? Boris Johnson, per esempio. Un vero peso massimo.”
“Non infierire sul suo aspetto fisico,” disse Nigel. “Anche se Dave è molto arrabbiato con lui.”
“Non si aspettava che si pronunciasse a favore dell’uscita?”
“No, non se l’aspettava.”
“Gira voce che la sera prima che il ‘Telegraph’ andasse in stampa, Boris avesse preparato due articoli – uno in cui sosteneva l’uscita e l’altro in cui si dichiarava favorevole a restare nell’Unione europea.”
“Non ci credo per niente,” disse Nigel. “Boris avrebbe preparato tre articoli: uno per uscire, l’altro per restare e il terzo perché non riusciva a decidere. Gli piace essere sempre pronto.”“E poi c’è Michael Gove. Un altro attaccante che si è pronunciato a favore dell’uscita.”
“Lo so. Dave è arrabbiatissimo con Michael. Per fortuna rimangono molti conservatori leali e di buon senso che apprezzano i benefici di restare membri della UE. Credo che tu vada a letto con una di loro. Ma prova a immaginare cosa pensa Dave di Michael e di alcuni altri. Insomma, è andato a Bruxelles, è tornato con un accordo assai vantaggioso, e questi non sono ancora contenti.”
“Semplice: a molti non va giù la UE,” disse Doug. “Pensano che non sia democratica.”
“Sì, ma uscirne sarebbe un male per l’economia.”
“Pensano che la Germania comandi a bacchetta su tutti.”
“Sì, ma uscirne sarebbe un male per l’economia.”
“Pensano che dalla Polonia e dalla Romania siano arrivati troppi immigrati che spingono i salari al ribasso.”
“Sì, ma uscirne sarebbe un male per l’economia.”
“D’accordo,” disse Doug. “Credo di avere appena capito quali saranno i tre punti strategici della campagna di Dave.” Adesso era il suo turno di prendere appunti. “E come la mettiamo con Jeremy Corbyn?”
Nigel inspirò con un lungo sibilo e sobbalzò visibilmente. “Jeremy Corbyn?”
“Se il quadro è questo, lui dove si colloca?”
“Preferisco non parlarne.”
“Perché no?”
“Perché no? Perché è un marxista. Marxista, leninista, trotzkista, comunista. Maoista, bolscevico, anarchico, di sinistra. Un socialista fondamentalista, anticapitalista, antimonarchico, pro-terrorismo.”
“Ma è anche uno che vuole rimanere nella UE.”
“Davvero?”
“Così dice.”
“Allora, naturalmente, saremo felici di averlo a bordo. Ma non credo che Dave sarebbe pronto a condividere alcunché sul piano politico.”
“Non sarà necessario. È Jeremy il primo a respingere un accordo di questo tipo.”
“Bene.
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Jonathan Coe (Middle England (Rotters' Club, #3))
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Le stazioni sono una specie di antinferno, dove le anime che si sono perse si ammassano nell'attesa che qualcuno vada e riprenderle.
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Donato Carrisi (The Whisperer (Mila Vasquez, #1))
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«Il Protetto di Hafly è scaltro, le sue decisioni sono immediate e dolorose per il futuro che sto costruendo. La Storia cambia minuto per minuto a causa sua. Dovete riportarlo al vostro fianco, prima che tutto vada perso e il futuro diventi immutabile.»
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Chiara Cilli (L'ultimo respiro (La Regina degli Inferi, #3))
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Un lampo parve attraversare le iridi di Morwen. «Sta' alla larga da Galadir, o farò in modo che il tuo prezioso futuro vada a rotoli» scandì sommessa.
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Chiara Cilli (L'ultimo respiro (La Regina degli Inferi, #3))
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«Sarà meglio che tu vada a darti una sciacquata,» suggerì, «perché sono stanco e voglio dormire.»
Il pensiero che mi stesse mandando via fu come una stilettata al cuore.
Distolsi lo sguardo dal suo. «Me ne vado subito.»
Feci per scendere dal letto, quando lui mi bloccò, prendendomi la mano.
«Dove credi di andare? Tu dormi con me.»
Un sorriso mi incurvò le labbra dalla felicità. Speravo tanto me lo dicesse…
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Samantha M. (Impuro (Italian Edition))
“
«Perché stai scappando da me?» chiese, seguendolo su per le
scale.
«Non volevo farti aspettare.» Ethan si tirò di
nuovo in piedi e coprì il wapiti con il telo di plastica.
«Perché sei così nervoso? Datti una calmata.»
Spense la luce delle scale e chiuse la porta, osservandolo mentre si comportava
come se avesse lasciato un soufflé in forno.
Ethan deglutì, voltandosi a guardarlo, mentre
superava la Chevy. «È che non so quanto posso toccarti. Non voglio darti
fastidio. È chiaro che tu abbia dei limiti che io ancora non conosco. Voglio
che questa faccenda vada per il meglio.» Era una delle peggiori crisi di
blateramento che avesse mai avuto.
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K.A. Merikan (Diary of a Teenage Taxidermist)
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Da molti anni non mi chiedo più
Quale posto è la mia casa
E ho scoperto che la mia casa
È insieme a me dovunque vada
Cammino senza legami
Ho solo il vento che mi insegue
E il tempo non mi riguarda
Perché il tempo mi appartiene.
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Modena City Ramblers
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Tess, Tess, Tessa.
É mai esistito un suono più bello del tuo nome? Pronunciarlo ad alta voce mi fa tintinnare il cuore come un campanello d’argento… Ma quando mi pochi è così che succede: ho la sensazione che il cuore mi si metta a suonare nel petto e che il tintinnio scorra fremendo nelle vene e vada a infrangersi gioiosamente contro le ossa. Perchè ho scritto queste parole qui, in questo libro? Per te… grazie a te. Mi hai insegnato ad amarlo quando lo disprezzavo. L’ho letto una seconda volta, con la mente e il cuore aperti, e sono sprofondato nella disperazione e nell’invidia per Sydney Carton. Certo, Sydney, perchè nonostante non avesse la minima speranza che la donna amata potesse ricambiarlo, alla fine riuscì a parlarle del proprio amore. E potè fare qualcosa per dimostrarle la passione che nutriva, benché questo qualcosa sia stato morire.
Anch’io avrei scelto la morte in cambio della possibilità di confessarti la verità, Tessa, se avessi avuto la certezza che si sarebbe trattato solo della mia morte. Ed è questo il motivo dell’invidia per Sydney: lui almeno era libero.
Ora finalmente sono libero anch’io e posso dirti, senza il timore di metterti in pericolo, tutto ciò che sento nel cuore.
Non sei l’ultimo sogno della mia anima.
Sei il mio sogno più bello, il primo, l’unico. Non sono mai stato capace di smettere di sognare. Sei il sogno più bello della mia anima, e da questo ne nasceranno altri, spero. Sogni lunghi una vita.
Con tanta speranza, finalmente
Will Herondale
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Cassandra Clare (Clockwork Princess (The Infernal Devices, #3))
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Com'è facile cadere per un essere umano, non trovi?" mormorò, e Masako le rivolse uno sguardo pieno di compassione.
"Sì. Poi è come scendere precipitosamente per una china con una bicicletta senza freni".
"Vuoi dire che nessuno riesce più a fermarti?"
"Sì. A meno che non si vada a sbattere contro qualcosa
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Natsuo Kirino (Out)
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Nonostante tutto, non sopporto il pensiero che questo anello vada perso per sempre, come non sopporto il pensiero di lasciare te per sempre. E se per una cosa non ho scelta, almeno per l’altra posso scegliere.
Ti lascio il nostro anello di famiglia, perché hai lo stesso diritto di averlo quanto me.
Ti sto scrivendo questo guardando il sole che sorge. Tu stai dormendo, i sogni si susseguono dietro alle tue palpebre inquiete. Vorrei sapere a cosa stai pensando... Vorrei poter scivolare nella tua testa e vedere il mondo allo stesso modo in cui lo vedi tu. Vorrei potermi vedere allo stesso modo con il quale mi vedi tu. Ma forse non voglio vedere questo. Probabilmente mi farebbe sentire ancora di più il peso di questa grande menzogna, e non potrei sopportarlo.
Io appartengo a te. Potresti fare tutto quello che vuoi di me e io te lo lascerei fare. Potresti chiedermi qualsiasi cosa e io distruggerei me stesso cercando di farti felice. Il mio cuore mi dice che questo è il sentimento migliore e più grande che io abbia mai avuto. Ma la mia mente sa la differenza tra volere qualcosa che non puoi avere e volere qualcosa che non dovresti volere. E io non dovrei volerti.
Tutta la notte ti ho guardata dormire, ho guardato la luna andare e venire, gettando la sua ombra sul tuo viso, tra luce e buio. Non ho mai visto niente di più bello. Penso alla vita che avremmo potuto avere se le cose fossero state diverse, una vita dove questa notte non sarebbe stata un evento singolare, separato da tutta la realtà, ma dove ogni notte passata in questo modo sarebbe stata naturale. Ma le cose non sono diverse, ed io non riesco più a guardarti senza sentire di averti ingannata facendoti innamorare di me.
La verità che nemmeno uno è disposto a dire ad alta voce è che nessuno ha una possibilità di vincere contro Valentine se non io. Sono in grado di avvicinarmi a lui come nessun altro può. Posso fingere di volermi unire a lui e lui mi crederà, fino a quell’ultimo momento in cui finirò questa storia, in un modo o nell’altro. Ho qualcosa di Sebastian; posso condurlo nel luogo dove mio padre si nasconde, e questo è ciò che farò. Quindi ti ho mentito ieri sera. Ti ho detto che volevo passare una sola notte con te. Quando in realtà vorrei passare tutte le notti della mia vita con te. Ed è per questo che sono sgattaiolato fuori dalla tua finestra, ora, come un codardo. Perché se ti avessi detto tutto questo in faccia, non sarei riuscito ad andare via.
Non ti biasimo se mi odi, vorrei che lo facessi. Finché potrò ancora sognare, sognerò te.
Jace
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Cassandra Clare (City of Glass (The Mortal Instruments, #3))
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Oh, I always thought I’d die from my own stupidity, not someone else’s.” He let his gen-gun come to a rest against his leg. “It’s kind of a relief.
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A.C. Weston (She Is the End (The Vada Chronicles Book 1))
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«Volevo te. E nessun altro. Sapevo che eri tu, quando hai bussato – non è stato un caso che io abbia gridato il tuo nome. C'è qualcosa tra noi e non lascerò che vada in frantumi perché tu pensi che io non ti voglia realmente.»
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Chiara Cilli (L'ultima alba (La guerra degli Dei, #2))
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Per un genitore è più facile ignorarti o fingere che tutto vada bene, così può fare quello che vuole e convincersi che vada bene anche a te.
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Sophie Jordan (Firelight (Firelight, #1))
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«Signore, avete tutta la coscia gonfia. E la febbre vi consuma...»
«Vada a farsi fottere la febbre. Yurga?»
«Sì, signore?»
«Ho dimenticato di ringraziarti...»
«Non siete voi che dovete ringraziare, signore, ma io. Siete stato voi a salvarmi la vita, a ridurvi così per difendermi. E io? Io che cosa ho fatto? Ho medicato un uomo ferito e privo di sensi, l'ho caricato sul carro, non l'ho lasciato crepare? È una cosa normale, signor strigo.»
«Non poi così normale, Yurga. Sono già stato abbandonato... in simili situazioni... come un cane...»
Il mercante, la testa bassa, rimase in silenzio. «Eh, sì, viviamo in un mondo schifoso. Ma non è una buona ragione perché facciamo tutti gli schifosi. Abbiamo bisogno del bene. A me lo ha insegnato mio padre e io lo insegno ai miei figli.»
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Andrzej Sapkowski (Miecz przeznaczenia (Saga o Wiedźminie, #0.7))
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Non è mai per capire che si scrivono le storie, non è per far luce sulle ragioni di suo padre che Lizzie inventava e inventava su quei maledetti gradini di via San Michele, ma piuttosto per riportarlo indietro. Scriviamo per avere indietro ciò che ci appartiene e ci è stato portato via ingiustamente, ciò che è nostro per prossimità e intesa, e se non ci riusciamo, allora scriviamo perché niente vada perduto o sbiadisca all'orizzonte, perché le ciglia non la smettano di sedurci e i denti di sorridere, perché il bacio sia desiderato in eterno.
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Federica Manzon (La nostalgia degli altri)
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Aceste studii nu parvenira vreodata sa vada lumina zilei. In schimb el putu in tot restul vietii, adica timp de peste douazeci de ani, sa se ridice 'ca o intruchipare a reprosului' in fata patriei, dupa expresia poetului":
Ca o intruchipare a reprosului
....
Stateai in fata patriei
Tu, liberal-idealist.
Personajul vizat de poet avea poate dreptul sa pastreze toata viata, daca asa voia, aceasta poza, altfel foarte plictisitoare. Dar Stephan Tromfimovici al nostru nu era decat un biet imitator in comparatie cu astfel de persoane. De atfel, il si obosea statul prelungit in picioare, si-i cam placea ades sa zaca tolanit pe divan sau canapea. Ca sa fim totusi drepti, intruchiparea reprosului continua sa subziste chiar si in pozitia aceasta orizontala, mai ales pentru provincie era prea de-ajuns si atat.
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Fyodor Dostoevsky (Demons)
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-Si noua ne este rusine. Uneori, teribil de rusine. Dar cand incercam sa spunem cuiva despre asta, ne coplesc emotiile.
Mi-a fost greu sa pastrez contactul vizual cu el. Suferinta lui ma emotionase, dar inca mai incercam sa ma protejez afectiv. Chiar in clipa in care voiam sa fac o remarca despre cat de rai sunt barbatii unii cu altii, batranul a continuat:
-Inainte sa spuneti ceva despre cat de rai pot fi antreprenorii, sefii, fratii si tatii...Mi-a aratat cu degetul inspre fundul salii, unde-l astepta sotia, si a adaugat: Nevasta-mea si fiicele mele, pentru care ati dat autografele, ar prefera sa ma vada mort, decat sa afle ca am devenit un om slab. Spuneati ca femeile vor sa fim vulnerabili si sa ne aratam asa cum suntem...Hai sa fim seriosi! N-ati suporta asa ceva. Vi s-ar face sila, daca ne-ati vedea in felul asta.
Reactia mea la cuvintele lui a fost una viscerala. Avea dreptate- ceea ce imi spusese ma izbise asa cum numai adevarul putea s-o faca.
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Brené Brown (Daring Greatly: How the Courage to Be Vulnerable Transforms the Way We Live, Love, Parent, and Lead)
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«Io penso che se dobbiamo combattere per farci amare da qualcuno, c'è qualcosa che non va. [...] So che suona stupido, un ragionamento facile per chi vuole mollare e sentirsi giustificato, ma non lo è. Io ci provo da sempre, ogni giorno, e non ho visto un risultato. Credo che se bisogna dibattersi per essere non dico amati, ma almeno apprezzati, soprattutto da una persona vicina, beh… non solo qualcosa non vada, ma non sia nemmeno giusto.»
(Shawn)
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M. Grey (With your eyes (Italian Edition))
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Io sono un "borghese" che crede innanzi tutto nella democrazia politica, in Tocqueville; sono convinto che il nuovo in questo senso può essere solo la riscoperta del vecchio. Non ho mai avuto il gergo sociologico del marxismo e del sinistrese. Se la fantasia va al potere, rinnego la fantasia e vada a fare in culo.
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Marco Pannella (La rosa nel pugno. Interviste e interventi, 1959-2015)
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Tas, kuris išmoksta pagrindinius įgūdžius, kuris geba klausyti ir vykdyti nurodymus, yra kareivis. Tas, kuris save tobulina, gilina žinias, geba jas pritaikyti ir yra viskam pasiruošęs, yra karys. Tas, kuris geba žengti už savo ribų, drįsta eiti toliau, kur niekas neaišku, kur gal reikės sukurti save iš naujo, atrasti, išrasti, tas gali tikètis pergalės. Ir tik tas, kuris geba suderinti visus tris dalykus ir savyje, ir aplink, bus lyderis ir geras vadas.
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Jonas Öhman (Donbaso džiazas)