Ti Penso Quotes

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Ti penso ogni ora, ogni minuto, ogni dannato secondo. Non so che fare.
H.D. Carlton (Does It Hurt?)
Tudo vem ao chamamento. Penso mar, e o mar enche-me a alma e as mãos. Balbucio cal, e na pele do tempo cresce uma casa onde não viverei, ergue-se uma cidade de melancolia na incerteza dos punhos, e nela nos ferimos. Digo sol, e quase cego consigo tocar-lhe. Só por ti clamo, e não te acendes, nem regressas, e me queimas.
Al Berto (Lunário)
Forse è vero che penso troppo. Ma non è che penso troppo. Mi fisso, è diverso.
Fabio Volo (È una vita che ti aspetto)
sabe, Hillé, às vezes penso que fomos pai e filha, mãe e filho, irmão irmã, que houve lutas e nós, e fios de sangue, que eu tinha fome de ti, que eu te matei, que saía de tuas narinas um cheiro de noite dor incesto e violência, que eras velha e moça e menina, que uns guizos em mim se batiam estridentes cada vez que eu te olhava, que havias sido minha desde sempre, barro e vasilha, espelho e amplidão, infinitas vezes nós dois em flashes nítidos rapidíssimos, recortados em ouro, em negro, numa lua esvaída sombra e sépia, nós dois muito claros num parapeito de pedra cor de terra
Hilda Hilst (A Obscena Senhora D)
Perché siamo diventati ciechi, Non lo so, forse un giorno si arriverà a conoscerne la ragione, Vuoi che ti dica cosa penso, Parla, Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono.
José Saramago (Blindness)
Eu agora - que desfecho! Já nem penso mais em ti... Mas será que nunca deixo De lembrar que te esqueci?
Mario Quintana (Espelho Mágico)
«Ti amo.» Il suo sorriso mi infiammò il cuore. «Mi spaventa a morte, Jay,» confessai. «Perché?» «Perché ogni volta che ti guardo, sento una fitta allo stomaco. Perché ogni volta che penso che potrei perderti, i miei polmoni smettono di funzionare.»
Teodora Kostova (Cookies (Cookies, #1))
Quando ti penso voglio stare sola insieme a te. Voglio combattere contro e a favore. Voglio vivere in contatto. Voglio essere un contesto per te e voglio che tu lo sia per me.
Amal El-Mohtar (This Is How You Lose the Time War)
Ecco, amore mio. Quell’uomo elegante con i gomiti appoggiati al bancone del caff des Tourneurs, che ti sorride, è mio padre. Sotto la terra di Francia riposano i tuoi compagni. Ogni volta che sento qualcuno esprimere le proprie idee in un mondo libero, penso a loro. Allora mi ricordo che la parola «straniero» è una delle più belle promesse del mondo, una promessa a colori, bella come la Libertà
Marc Levy (I figli della libertà)
Penso che sia incredibile come cambia tutto quando incontri la persona che ami, incredibile quanto velocemente quel a persona ti possa bastare. Ti senti avvolto e riscaldato dal pensiero di lei, tutto diventa più leggero, anche se sei al lavoro e sono le quattro e venti del pomeriggio e fuori piove. Sei in macchina in autostrada, sei stanco, i vestiti ti stanno scomodi, ma pensi a lei e sorridi da solo, poi ti guardi nel o specchietto per vedere se sei abbastanza bel o per lei. Mandi messaggi e se non ti risponde subito è perché è in riunione o non ha sentito, certo non perché non ha voglia. È venerdì sera, la vedi e pensi che sei fortunato perché per due giorni è tutta tua. È tua a colazione, è tua dopo pranzo nel letto, mentre cerchi di vedere un film. Ti dice che martedì sera le va di cucinare per te e che ti aspetta a casa verso le nove, e tu al e otto e quarantacinque fai le scale di casa sua a due gradini al a volta, al egro e innamorato, perché hai voglia di baciarla e di sentire il suo odore. Quando entri in casa sua c’è già un buon profumo e non sai trovare le parole per dire a te stesso quanto sei felice, e quando sei solo in bagno ti guardi al o specchio e ti fai i complimenti per quanto lei è bela.
Fabio Volo (Le prime luci del mattino)
Ci sono cose che io non posso dire a te, almeno non ancora. E non insisterò affinché tu mi riveli i tuoi segreti. Però ti chiedo questo: quando mi dici qualcosa, fa che sia la verità. E io ti prometto di fare lo stesso. Tra noi per ora non c'è nulla, tranne...il rispetto, forse. E penso che nel rispetto possa esserci spazio per i segreti, ma non per le bugie. Sei d'accordo?
Diana Gabaldon (Outlander (Outlander, #1))
Mi chiedevo se ti andrebbe qualche volta di venire a dormire da me." "Cosa? In che senso?" "Nel senso che siamo tutti e due soli. Ce ne stiamo per conto nostro da troppo tempo. Da anni. Io mi sento sola. Penso che anche tu lo sia. Mi chiedevo se ti andrebbe di venire a dormire da me, la notte. E parlare. Sto parlando di attraversare la notte insieme. Le notti sono la cosa peggiore, non trovi?
Kent Haruf (Our Souls at Night)
— Perché mi dici che mi ami solo quando sei ubriaco o sogni? — chiese lei. — Ho un tempismo terribile — ammise Simon — ma ciò non significa che non lo pensi sul serio. Ci sono cose che vogliamo, celate sotto ciò che sappiamo e perfino sotto ciò che sentiamo. Ci sono cose che le nostre anime vogliono, e la mia vuole te. La sentì buttare fuori l’aria. — Dillo. Dillo da sobrio. — Ti amo — disse Simon. — Non voglio che lo dica anche tu a meno che non lo pensi davvero, ma ti amo. Isabelle si chinò su di lui e premette i polpastrelli contro i suoi. — Lo penso davvero.
Cassandra Clare (City of Heavenly Fire (The Mortal Instruments, #6))
Invece io penso che una cosa che piace molto alla donna è qualcuno che le chieda: come stai? Tutto lì. A me quello che manca di più al mondo è proprio uno che mi chieda come sto. Perché sono sempre io a chiederlo agli altri e a occuparmi del loro benessere. Sarò banale, una femminuccia vanitosa, ma mi piacciono anche i complimenti piccoli, tipo, non so: stai bene pettinata così o come sei carina oggi. Quelle robe facili, che sembrano sciocche, ma in realtà fanno. Perché vuol dire che la persona con cui stai ti guarda ancora. Invece quando stai con degli uomini per tanto tempo, puoi anche arrivare a casa con la testa rasata come Demi Moore in Soldato Jane e lui manco se ne accorge. Non lo fa per cattiveria, solo che non vede più niente di quello che ti succede. Tante volte a me capita che mi taglio i capelli, arrivo a casa e lui non dice nulla. Né nel bene né nel male. Devo prendere a testate il citofono perché si accorga di qualcosa. Ma a questo punto il corteggiamento è un lontano ricordo.
Luciana Littizzetto (L'educazione delle fanciulle)
Penso di essermi innamorato di te nell'istante in cui capii che stavi spaccando quelle ossa per creare una trappola per il Verme di Middengard. O forse quando mi mostrasti il dito medio perchè ti avevo preso in giro. Mi ricordavi tanto Cassian. Avevo voglia di ridere per la prima volta da decenni. Mi innamorai di te, saccentona, perchè eri una di noi. Perchè non avevi paura di me, e perchè decidesti di completare la tua vittoria spettacolare lanciando quel pezzo d'osso ad Amarantha come se fosse un giavellotto. In quel momento percepii lo spirito di Cassian accanto a me e avrei potuto giurare di sentirlo dire: "Se non la sposi tu, stupido stronzo, la sposerò io. -Rhysand, Corte di Nebbia e Furia. Capitolo 55.
Sarah J. Maas
Buongiorno,” mi accolse Marshell con un sorrisetto. Era appoggiato al bancone della cucina con indosso solo i pantaloni del pigiama. “Dammelo,” biascicai prendendo una tazza alle sue spalle. “È la stessa cosa che mi ha detto lui stanotte.” “Ti prego…” Mi versai il caffè e soffiai. Marshell, il bastardo, era fresco come una rosa, nonostante non avesse dormito per niente. “Penso che mi abbia detto anche questo, verso le tre
M.A. Church (Behind the Eight Ball (Fur, Fangs, and Felines #2))
«Non ti sentiresti solo?» Shane attaccò la pasta. Le penne erano squisite, abbastanza piccanti da lasciargli un piacevole pizzicore sulla lingua. «Affatto. Secondo me il valore della solitudine è estremamente sottovalutato. Non hai mai desiderato startene da solo?» «A volte, suppongo.» Shane alzò le spalle. «Ma quando sono da solo, penso troppo.» «Il che non è necessariamente una brutta cosa. Forse ti servirebbe fare un po’ di autoriflessione.»
Piper Vaughn (Moonlight Becomes You (Lucky Moon, #1))
Cando penso que te fuches, Negra sombra que me asombras, Ó pé dos meus cabezales Tornas, facéndome mofa. Cando maxino que es ida, No mesmo sol te me amostras, I eres a estrela que brila, I eres o vento que zoa. Si cantan, es ti que cantas, Si choran, es ti que choras, I es o marmurio do río I es a noite i es a aurora. En todo estás e ti es todo, Pra min i en min mesma moras, Nin me abandonarás nunca, Sombra que sempre me asombras.
Rosalía de Castro (Follas novas (Literatura))
«Sono sicura che troverai qualcosa di adatto a te, James. Le cose si metteranno a posto da sole, vedrai. (…) E se per te andare all'università fosse proprio uno sbaglio, se effettivamente non dovesse piacerti come temi, beh, Non sarà stata un'esperienza sprecata. A volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire che cosa dobbiamo fare davvero. Forse ti sembro troppo ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non siano molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde. Ora la tua ti può sembrare una sciagura che ti complica la vita, ma sai... godersi i momenti felici è facile. Non che la felicità sia necessariamente semplice. Io non credo, però, che la tua vita sarà così, e sono convinta che proprio per questo tu sarai una persona migliore. Il difficile è non lasciarsi abbattere dai momenti brutti. Devi considerarli un dono - un dono crudele, ma pur sempre un dono.»
Peter Cameron (Someday This Pain Will Be Useful to You)
Angel, mi hai cambiato. Mi dai una ragione per credere di nuovo. Voglio dirti che ti amo. Penso di averti amato dal primo momento in cui abbiamo parlato. Mi hai detto di trovare qualcuno che mi dicesse la mia verità e sarebbero stati la mia anima gemella. Sei mio.” Angel, you changed me. You’ve given me a reason to believe again. I want to tell you that I love you. I think I loved you from the first moment we spoke. You told me to find someone to tell me my truth and they would be my soul mate. You are mine.
Trilina Pucci (Worship (Sinful, #2))
…E per riaddormentarmi penso che ti scriverei che non sapevo che il tempo non aspetta, davvero non lo sapevo, non si pensa mai che il tempo è fatto di gocce, e basta una goccia in più perché il liquido si sparga per terra e si allarghi a macchia e si perda.
Antonio Tabucchi (It's Getting Later All the Time)
Miracolosamente, da anni, il suo destino trattiene il fiato. Ma un giorno tornerà a respirare. E lei se ne andrà. Non è nemmeno così orribile come sembra. Sai, ogni tanto penso... forse Jun è così bella perché ha addosso il suo destino, limpido e semplice. Dev'essere una cosa che ti rende speciale. Lei ce l'ha. Di quel giorno, sul molo di Morivar, io non dimenticherò mai due cose: le sue labbra, e come stringeva quel pacco. Adesso so che stringeva il suo destino. Non lo mollerà solo perché mi ama. E io non glielo ruberò solo perché la amo. Gliel'ho promesso.
Alessandro Baricco (Castelli di rabbia)
Neanche comincio a descrivergli com'era vestita che già mi ferma. — Sa cosa? Mi sembra che questa storia non rappresenti affatto un problema, per lei. «Andiamo bene, — penso, — manco ho iniziato e già ti sembra?» — Come fa a dirlo, scusi? — È il tono che usa. Sembra orgoglioso di sé. Lo fisso. Ci metto un po' a riconoscere che è vero.
Diego De Silva (Sono contrario alle emozioni)
Quando lo fai così, vedi tutto ciò che passa negli occhi del tuo partner. E ho pensato – ho pensato che forse non eri ancora pronto per una cosa del genere. Che non fossi ancora pronto per quel livello di intimità. Cazzate del genere – hai presente, no?” “E cosa ti ha fatto cambiare idea?” David allungò il braccio e attirò a sé il viso di Zach, per baciarlo. E contro le sue labbra, disse: “Quando hai detto 'Insieme per sempre'. Insieme per sempre, Zach”. Il cuore di Zach batté forte, e le sue braccia si strinsero più forte attorno a David. “Penso di averla capita,” disse, a bassa voce. “Questa cosa chiamata amore. Perché credo di amarti, Taff. Non ci sarà mai nessun altro, a parte te. Solo te.
Rowan Speedwell (Finding Zach (Finding Zach, #1))
« Jane… nel mio mondo, se inviti un uomo a casa lui si aspetta che apri le gambe per lui.» Spero di scioccarla e farla incazzare, così farà lei quello che non posso fare io in questo momento, e cioè rendersi conto che si tratta di un disastro annunciato. Voglio offendere le sue nozioni d’amore e sensibilità, e farla fuggire da me. Invece, alza lo sguardo per incontrare il mio e sussurra: «Non era quello che ti stavo offrendo, Kyle. Forse più avanti, quando ci saremo conosciuti meglio, ma per ora… voglio davvero solo un bacio.» Dannazione.Cazzo lo voglio anch’io. E ne sarei ben più che felice, anche solo con un semplice tocco della sua bocca sulla mia, con la promessa di niente altro in cambio. Mi riterrei soddisfatto. Penso.
Sawyer Bennett (Finding Kyle)
E per la prima volta nella vita, credo, mi sono sentito ok. Hai presente? Quella piacevole sensazione che provi quando ti guardi allo specchio, e i capelli ti stanno a posto per la prima volta da quando sei venuto al mondo. Io penso che non dovremmo dare troppa importanza al peso, ai muscoli e ai capelli in ordine...quando capita, però, ti senti bene. Proprio bene.
Stephen Chbosky
Hai presente quelle scatole di latta con i biscotti assortiti? Ci sono sempre quelli che ti piacciono e quelli che no. Quando cominci a prendere subito tutti quelli buoni, poi rimangono solo quelli che non ti piacciono. È quello che penso sempre io nei momenti di crisi. Meglio che mi tolgo questi cattivi di mezzo, poi tutto andrà bene. Perciò la vita è una scatola di biscotti.
Haruki Murakami
È che non mi piace dover vivere dentro un corpo. Se ha un senso. E penso che magari nel profondo sono solo uno strumento che esiste per trasformare l'ossigeno in diossido di carbonio, un mero organismo in questa...vastità. E mi fa tantissima paura l'idea che quello a cui penso come, tipo, al mio aperte virgolette io chiuse virgolette non sia sotto il mio controllo. Tipo sono sicura che ti sei accorto che in questo momento ho la mano sudata anche se fa troppo freddo per sudare, e odio questa cosa che quando comincio a sudare non riesco a smettere, e poi non riesco a pensare a nient'altro se non che sto sudando. E se non puoi scegliere quello che fai o quello che pensi, allora non sei veramente vero, capito? Forse sono solo una bugia che sto sussurrando a me stessa.
John Green (Turtles All the Way Down)
Non abbiamo sbagliato niente, Lina, dobbiamo solo chiarire un po' di cose. Tu non ti chiami più Cerullo. Tu sei la signora Carracci e devi fare quello che ti dico io. Lo so, non sei pratica, non sai cos'è il commercio, ti pensi che i soldi li trovo per terra. Ma non è così. I soldi li devo far crescere. Hai disegnato le scarpe, tuo padre e tuo fratello sanno faticare bene, ma voi tre insieme non siete in grado di far crescere i soldi. I Solara sì, e allora - stammi bene a sentire - non me ne fotte niente se quella gente non ti piace. Marcello fa schifo pure a me, e quando ti guarda anche solo di sguincio, quando penso alle cose che ha detto di te, mi viene voglia di ficcarli un coltello nella pancia. Ma se mi serve per far crescere i soldi, allora diventa il migliore amico che ho. [...]
Elena Ferrante (The Story of a New Name (Neapolitan Novels, #2))
Non decidi tu di amare o di dimenticare. E' un'idea che non ti lascia mai. Di giorno vivo con lei e, di notte, quando mi sveglio, è a lei che penso. Sono innamorato come il primo giorno. Puoi stancarti di una donna, volerne un'altra. Questo non è amore, è desiderio. Perchè l'amore, quello vero, è intellettuale. E' nella testa che lo vivi, e ci sono giorni in cui penso che sarebbe stato meglio dimenticare.
Jean-Michel Guenassia (Le Club des incorrigibles optimistes)
«Non ti rendi conto, vero? Si tratta di convivere con questo problema, o con l’eventualità che possa manifestarsi, ogni giorno. Pensi sul serio che uno come te possa riuscirci?»«Non lo so.» Darian scrollò le spalle. «Magari non ha niente a che fare col conviverci o non conviverci. Magari ha a che fare col volere stare con una persona.» «Sei così maledettamente ingenuo.» Darian si alzò in piedi. Era più alto di Niall e cupo in volto. «Non credo di esserlo. Credo che tu ne sei convinto solo perché non la penso come te.» Fece una pausa. «Ecco cosa penso.» Non ce la facevo più. Ero circondato da un turbinio di voci che parlando di me, ma non a me. «Non puoi aiutarlo, Darian. Non puoi farlo stare meglio.» «Non ho detto che lo avrei fatto.» «Non puoi neanche farlo felice.» Darian si strinse nelle spalle. «Credo di avere il diritto di provare.»
Alexis Hall (Glitterland (Spires, #1))
«Jane,» dice burbero. Il calore nei suoi occhi indica forse più frustrazione che la promessa sessuale che avevo visto pochi secondi fa. «Non so cosa cazzo sia questo. So solo che ti voglio e sono stanco di combattere, quindi non ho intenzione di farlo. Sto per prendere quello che penso tu mi stia offrendo. Quindi, vuoi veramente saperne di più? Perché se è così, devi sapere che non ho risposte. Non ho risposte, quindi mi limiterò a metterti giù e a tornarmene a casa. Saremo solo amici e tornerà tutto come prima.» Solo il pensiero di lui che mi mette giù ed esce dalla mia porta mi spaventa, e involontariamente stringo le gambe e le braccia scuotendo la testa. Non c’è proprio nessuna urgenza quando dico: «No! Non mettermi giù. Non ho bisogno di risposte.» È una bugia bella e buona. Ho bisogno di risposte, ma mi limiterò ad aspettare per averle.
Sawyer Bennett (Finding Kyle)
Ti è mai successo? Ti è mai capitato di sentirti uno schifo, e poi ti passa, e non sai perché? Quando mi sento così bene, cerco di ricordarmi che ci saranno altre settimane tremende, prima o poi, e mi ripeto che dovrei immagazzinare quanti più dettagli possibili delle giornate grandiose, così, nei periodi bui, posso ripensare a essi e convincermi che sto di nuovo da Dio. Non funziona granché, ma penso che sia importante provare.
Stephen Chbosky
La gente si ama, si ama continuamente. L'ho visto. Le persone sbandierano il loro amore a chiunque, te lo sbattono in faccia con arroganza. Amare qualcuno e avere qualcuno che ti ama è qualcosa che ti rende migliore, una garanzia agli occhi degli altri. Penso che è amore rappreso. E' bigiotteria, non vale niente. E' lucente in superficie, ma dentro è nero, rugginoso, si inceppa e non funziona. L'amore, quello vero, è quello che la gente nasconde. Quello che rende fragili e cattivi, quello che rende meschini. Quello che rende avidi. Disposti a tutto. L'amore è scuro, vischioso, è il sangue che si addensa e chiude i contorni di una cicatrice. La patina ruvida e opaca che si è depositata sulle ossa consumate di Luce, a quello assomiglia l'amore. E' muffa, che ti vive addosso mentre tu sei morto. Quello che non vorresti far vedere a nessuno. L'amore che ti vergogni di provare.
Valentina D'Urbano (Acquanera)
L’amore, che cos’è l’amore? Penso che l’amore sia qualcosa che in realtà non si può descrivere a parole. Amare una persona significa capirla, volerle bene, dividete le gioie e i dispiaceri. E poi, col tempo, viene anche l’amore fisico, hai diviso qualcosa, hai dato via qualcosa e qualcosa hai ricevuto, che tu sia sposato o meno, che nasca o non nasca un figlio. Non c’entra affatto se hai perso o no l’onore, basta che tu sappia che per tutta la vita avrai vicino qualcuno che ti capisce e che non devi dividere con nessun altro!
Anne Frank (Anne Frank: The Diary of Anne Frank / Excerpts from Anne Frank: The Diary of a Young Girl)
«C’è un solo letto!» E all’improvviso, come se qualcuno avesse acceso la luce, Abaddon vide il problema. E la soluzione. Era così semplice che lo fece scoppiare a ridere a crepapelle. «Cosa?» chiese Seth, cercando di liberarsi. «Stai di nuovo ridendo di me.» «No,» lo rassicurò lui, tenendolo stretto, rifiutandosi di lasciarlo andare. Obbligò Seth a guardarlo negli occhi. «Hai ragione, c’è solo un letto, e non voglio che sia il tuo. Voglio che sia il nostro. Ti ci porterei adesso, se pensassi che me lo lasceresti fare. Ma al contrario di quello che pensi, ti rispetto. Posso non condividere la tua fede, ma ti amo anche per quella.» Ma non era sicuro di spiegarsi bene. Seth sembrava ancora confuso. «Posso dirti che in tutti i miei anni all’Inferno, non ho mai incontrato una singola anima che ci fosse finita solo per aver fatto sesso. Ma non voglio che qualcosa fra noi ti faccia dubitare di te stesso, e c’è un solo modo per assicurarsi che quello che succede in quell’unico letto non ti sembri un peccato.» Per un momento Seth rimase completamente immobile, assimilando la cosa. L’imbarazzo sul suo viso iniziò a mutare in speranza. «Dici davvero?» «Certo che sì!» «Non voglio che ti senta obbligato a fare niente.» «Stai scherzando? Ti amo così tanto che riesco appena a sopportarlo. Ma se non hanno autocontrollo, si sposino, perché è meglio sposarsi che ardere di passione,» così dicendo scoppiò a ridere. «Anche se, francamente, non vedo perché non potremmo fare entrambe le cose.» Il sorriso di Seth non era mai stato più luminoso. «Sposarsi e ardere di passione?» «Esattamente. Cosa ne dici?» «Penso che l’idea mi piace»
Marie Sexton (Damned If You Do)
Sta' zitto e ascoltami” ordinò con violenza. “Se vogliamo essere onesti, Jerry – e Chris e Steve e pure quel cazzo di Matt Brewer, e Maggie – sono tutte state seconde scelte. Tutti loro. Perché ogni volta che ho avuto una relazione, i volta che ho avuto una relazione, avevo l'immagine di questo brutto, grosso imbranato di uno Zach Tyler che ci aleggiava sopra. Quindi chiudi quella bocca a proposito di Maggie e Jerry e di qualsiasi altra persona che abbia guardato per più di una volta, e io ignorerò tutti quegli sconosciuti che ti sei scopato in dieci mesi, okay?” “Ti dà fastidio, vero?” chiese piano Zach. “Puoi scommetterci le chiappe. Merda, persino Mike Pritzger mi dà sui nervi, e credo di non aver mai conosciuto un uomo più etero di lui. Sono geloso di chiunque mi rubi la tua attenzione. Okay, così sembra che io sia un molestatore, e non lo sono, ma hai capito cosa intendo.” “Immagino voglia dire che mi ami.” “Be', sì.” “Okay,” disse Zach. "Ho capito. Sto facendo di nuovo lo stupido. E il paranoico. È solo che… penso di essere così pazzo di te che non capisco come mai non lo siano tutti gli altri.
Rowan Speedwell (Finding Zach (Finding Zach, #1))
La macchina comincia a fare marcia indietro e io guardo fuori dal finestrino. Dom è ancora dove l’ho lasciato. Premo la mano contro il vetro, il palmo piatto. Lui solleva la sua e anche se non può sentirmi, gli prometto che tornerò. Per lui. Per noi. È sciocco, lo so. Non è così che gira il mondo. Ma ho solo sedici anni, e anche se per certi versi sono diverso da tutti quelli della mia età, sono ancora abbastanza giovane da credere di poter fare tutto. Basta solo volerlo. E così glielo prometto. Ti amo, penso. E non credo che smetterò mai. Non lo vedo più, ora.
T.J. Klune (The Art of Breathing (Bear, Otter, and the Kid, #3))
[...] Però io non sono solo me stesso, né vivo solamente la mia vita. Se scavo più a fondo, sono anche l'umanità inera e quella si spera che continuerà a fiorire anche dopo di me. Questo è effettivamente il mio desiderio egoistico in proposito, visto che molta parte di quanto io penso, come me, è ancorata in qualcosa che sta al di fuori del mio corpo. Qui siamo in un certo senso d'accordo. Io non sono solamente questo mio corpo. Non tutto nasce e muore con esso. Al giorno d'oggi è diffusa la falsa idea che il nostro ego sia al centro dell'universo. Ma non ti sembra un modo faticoso di vivere, sapendo che al centro dell'universo restano solamente pochi anni o poche decine di anni di esistenza?
Jostein Gaarder
A volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire che cosa dobbiamo fare davvero. Forse ti sembro troppo ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non sono molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde. Ora la tua ti può sembrare una sciagura che ti complica la vita, ma sai... godersi i momenti felici è facile. Non che la felicità sia necessariamente semplice. Io non credo, però, che la tua vita sarà così, e sono convinta che proprio per questo tu sarai una persona migliore. Il difficile è non lasciarsi abbattere dai momenti brutti. Devi considerarli un dono - un dono crudele, ma pur sempre un dono.
Peter Cameron (Someday This Pain Will Be Useful to You)
«Non so come impedirti di andare via. Ti amo e non so che cosa ci sia di così incasinato in me da non riuscire a vedere che anche tu mi ami. Capirò se te ne andrai. Mi si spezzerà il cuore, ma lo capirò. Non è facile stare con me. Penso che i miei genitori mi abbiano fottuto più di quanto credessi. Ma non è una scusa. Quindi, se devi andare, vai. L’unica cosa che posso dire per convincerti a rimanere è: “Ti prego, portami a casa”.» La stanza piombò nel silenzio. I pazienti che si erano svegliati stavano sicuramente guardando Rafe, perché poteva sentire i loro occhi indiscreti bruciargli la schiena. Anche il rumore della TV in sottofondo sembrava essersi zittito, in attesa della sua risposta. Era così stanco delle parole di Pierce. Di lui che si rendeva conto della sua stupidità e che si scusava. Di lui che lanciava “mi dispiace” in giro come fossero biscotti. Col cavolo che se ne sarebbe andato se lo stava implorando di portarlo a casa. «Va bene, estúpido» disse e si voltò. Come aveva intuito, tutti lo stavano guardando. E lo stava facendo anche Pierce. Ed era un cazzo di disastro. Ma lui amava quel disastro con tutto il cuore. Coprì la breve distanza che li separava e gli prese le mani. Lo baciò. Le persone nella stanza fecero sentire la loro presenza esultando, tutti e due le guardarono senza interrompere il bacio. Sì, stavano andando a casa. E casa era ovunque fosse l’altro. Anche se questo significava che sarebbero stati di nuovo per strada e che avrebbero dovuto dormire nei treni della metropolitana.
Chris Ethan (Il ragazzo con la valigia (C'era una volta un ragazzo, #1))
«Non credo al destino,» dico per rompere questo silenzio pesante e facendolo sobbalzare per la sorpresa. «Non ci ho mai creduto. Penso che sia il risultato della somma delle nostre scelte, dettate dalla nostra coscienza e dal nostro libero arbitrio. Senza contare che si dipende totalmente dalle scelte degli altri. Non c'è una strada tracciata, ci sono solo diverse strade che scegli di percorrere oppure no, non sapendo mai in anticipo dove quella certa strada ti condurrà perché il numero delle variabili è completamente impossibile da prendere in considerazione. Tutto è una scelta, Mack. Non c’è nulla di prestabilito in funzione della direzione che prendi, perché le tue precedenti scelte hanno influenzato quella che hai fatto e influenzeranno le tue future decisioni. Non ci sono solo due soluzioni, ma milioni di combinazioni possibili. Quindi no, non credo al destino.» Mack si gira verso di me e io distolgo lo sguardo dalla strada per alcuni secondi per guardarlo, non sorride ancora, ma ha un'aria colpita. Okay, lo capisco, ho composto delle frasi molto lunghe per esprimermi, ma se lui non è abituato a sentirmi parlare tanto, a mia volta, io non sono abituato a non sentirlo ciarlare di continuo, e per quanto assurdo possa sembrare, la sua voce mi manca. Sento il suo sguardo insistente su di me e la cosa mi fa sorridere. Mi piace da impazzire quando mi guarda così, come se gli avessi appena annunciato l'inizio della terza guerra mondiale. «L'adrenalina, Mack, la forte situazione di stress. È stato questo quello che ieri sera ti ha fatto scoppiare e baciarmi, è stata l'euforia del momento e niente di più, quindi smettila di pensarci in continuazione e dimentica.» «Dimentica?» La sua voce grave risuona in tutta la cabina. Sento il brivido che ha sempre scatenato in me e sospiro per il tono scioccato che ha usato. «Sì, se vuoi continuare il viaggio con me, è preferibile, Mack.» «Non ho voglia di dimenticare,» risponde arrabbiato
Amheliie (Road)
- Scusami, Brian, non sto ridendo per quello che mi hai detto, sono stupita che tu l’abbia fatto davvero, ma non sconvolta. Penso che Hale ti piaccia sul serio e, da quello che mi hai raccontato, forse anche lui prova qualcosa, e il fatto che siate due uomini vi trattiene dal lasciarvi andare. Ora so perché non accettavi mai gli appuntamenti che ti fissavo, evidentemente non eri abbastanza interessato alle ragazze. Con questo non voglio dire che tu sia gay, questo lo puoi sapere solo tu, ma non è così importante, Brian, se lo sei o no. Credo solo che Hale ti abbia colpito e, al di là del suo aspetto fisico, deve esserci qualcosa che ti ha fatto innamorare di lui - parlava con dolcezza, ma quell’ultima parola colpì Brian come un pugno in pieno stomaco. - Innamorato? Tu credi che sia innamorato di lui? Ti sbagli, si tratta solo di attrazione fisica, una pazzesca attrazione, ma niente di più! Quello stronzo non fa che stuzzicarmi, e non sono fatto di ferro, cazzo! - stava andando in iperventilazione, ed Hellen se ne accorse. - BRIAN! Calmati, non c’è niente di male a innamorarsi di una persona dello stesso sesso, diciamo che ti sei scelto una bella gatta da pelare, in un solo giorno mi ha fatto impazzire. Ma se pensi che ne valga la pena, combatti e smettila di torturarti, non si può decidere di chi innamorarsi. Perché non provi ad addomesticarlo un po’, invece? - Hellen rise dolcemente, e Brian sentì le sue viscere attorcigliarsi. - Non posso essere innamorato di lui, non di Hale! Tra tutte le persone di questo mondo, non lui! - peccato che il suo cuore impazzito tradisse le sue parole Era così? Era davvero innamorato di Hale? Chiuse gli occhi e il sorriso malizioso di Hale, il suo corpo peccaminoso, il suo cipiglio, tutto quello che riguardava Hale gli faceva venire le farfalle nello stomaco e battere il cuore. Era la cosa più terribile che potesse succedere, doveva solo stare attento a non farlo capire a Hale, o lo avrebbe preso per il culo senza pietà
Andrea Grady (Hale (Italian Edition))
Maggie chiuse gli occhi e contò sino a dieci. Uno, due, tre… Se voleva arrivare a casa di sua sorella prima che facesse notte, non aveva altra scelta che chiedere al cowboy di accompagnarla. Certo, avrebbe sempre potuto optare per il motel e attraversare quelle duecento iarde pullulanti di lupi. Un altro ululato. No, non avrebbe potuto. «Lupi» disse Mitch, il braccio sinistro che sporgeva indolente dal finestrino, il mozzicone del sigaro stretto tra le dita. «Lupi» ripeté lei con un’alzata di spalle, come se si trattasse di barboncini addestrati. Poi mosse un paio di passi esitanti verso il pick-up. Quell’affare era così alto che dovette allungare il collo e sollevare la testa per parlare al cowboy. «Mi chiedevo…» mormorò vincendo ogni residua resistenza. Lui rimase immobile, se non per il sopracciglio sinistro che scattò verso l’alto. «… se per caso tu non potessi darmi uno strappo.» Lui finse di prendere in considerazione la cosa. Poi, con un altro sbuffo di fumo, disse: «Mi sembrava che avessi rifiutato la mia offerta, dieci minuti fa...». «Perché non intendevo esserti di disturbo» rispose lei come se si stesse rivolgendo alla duchessa di Kent. E di fatti lui scoppiò a ridere. «Essermi di disturbo? Dopo avermi assalito come un ninja? Ma sarò magnanimo. Dai, sali.» Maggie tirò un sospiro di sollievo. Era così stanca e infreddolita che anche quel pick-up scassato le parve per un istante una limousine. «Dove metto la valigia?» «Buttala dietro, nel cassone.» Buttare nel cassone la sua Samsonite rosa, costata una cifra improponibile? «Preferirei sistemarla in cabina, se non ti spiace.» «In cabina non c’è posto, qua dietro è pieno di roba. A meno che tu preferisca viaggiare nel cassone e la valigia sul sedile…» Lei rimase zitta, gli occhi sgranati, per nulla certa che quella fosse solo una battuta. «Ok, ci penso io» tagliò corto lui, aprendo la portiera e scivolando a terra con un balzo. Afferrò il trolley per la maniglia e, senza un’altra parola, lo fece volare nel cassone. Oh! Il botto risuonò nelle orecchie di Maggie come una granata. Risistemandosi lo Stetson sulla testa, il cowboy girò intorno al pick-up e con un sorriso esagerato aprì la portiera del passeggero. «Sali, sorella di Suzie, o vuoi che dia una mano anche a te?»
Viviana Giorgi (Tutta colpa del vento (e di un cowboy dagli occhi verdi))
– Un buon piatto è in grado di fermare il tempo, eh? Mi lascio sfuggire un piccolo sospiro, e lui sembra capire, perché mi chiede un po’ corrucciato: – Non siete riuscita a… a concentrarvi sui miei sapori? Non avete potuto mugolare per la gioia di quel momento? Godere di quel brivido di piacere sulla lingua? Rido. – Le vostre salse erano davvero buone. Scuote la testa con tanto vigore che dai capelli gli schizzano gocce di sudore. – No, no! Non «buone». Erano divine. Avevano ritmo, equilibrio. Come la musica. Come la migliore musica. Penso a come i sapori si erano dispiegati nella mia bocca uno dopo l’altro, e ognuno aveva evocato una scena, un’immagine, un ricordo che mi aveva fatto viaggiare avanti e indietro nel mio passato. [...] – Assaggiando le mie salse si ha l’impressione di succhiare la vita fino al midollo, eh? [...] – Voi inglesi avete soltanto una salsina. Il burro. Sempre burro. Io invece ne ho diverse. E tutte riescono a fermare il tempo tanto che per qualche istante ti sembra di vivere davvero per la prima volta dentro il tuo corpo e la tua anima –. Si ferma e si batte un pugno sul petto. – Questa è la mia arte. Regalare la gioia e la vita, anche quando la Morte stessa allarga le sue fauci.
Annabel Abbs (Miss Eliza's English Kitchen)
Ti scrivo mentre tu sei da qualche parte a comprare la Coca-Cola. È la prima volta in vita mia che scrivo una lettera a qualcuno seduto accanto a me su una panchina. Ma se non facessi così dubito che riuscirei a farti arrivare quello che ti voglio dire. Perché tu non ascolti niente di quello che dico, prova a dire che non è vero. “Se può interessarti, oggi tu hai fatto una cosa molto grave nei miei confronti. Non ti sei neanche accorto che ho cambiato pettinatura. Piano piano, con sacrificio, avevo aspettato che mi crescessero i capelli e lo scorso week-end finalmente mi sono fatta fare un taglio femminile. Ma tu non ci hai fatto neanche caso. Ero così sicura di essere carina nella mia nuova pettinatura che non vedevo l'ora di farti una sorpresa, tanto più che era la prima volta che ci vedevamo da tanto tempo. E tu non te ne sei nemmeno accorto! Ti rendi conto di che vuoi dire? Figuriamoci, se è per questo probabilmente non sapresti dire neanche com'ero vestita. Ma guarda che io sono una donna. Per quanti pensieri tu possa avere, potresti almeno degnarmi di uno sguardo. Sarebbe bastato poco. Se solo mi avessi detto, non dico tanto, qualcosa tipo “Carina, questa pettinatura‟, ti avrei lasciato fare come volevi, immergerti nei tuoi pensieri quanto volevi. “Perciò sto per dirti una bugia. Ti dirò che ho un appuntamento a Ginza con mia sorella. Non è vero. Pensando di restare stanotte a dormire da te mi ero portata perfino il pigiama. Sì, se lo vuoi sapere nella mia borsa ci sono pigiama e spazzolino da denti. Mi viene da ridere, se penso a quanto sono cretina. A te l'idea di invitarmi a casa tua non ti ha sfiorato nemmeno. Ma non importa. Visto che ci tieni tanto a startene da solo fregandotene altamente di me, rimani pure da solo e pensa a tutti i tuoi problemi quanto vuoi senza nessuna interferenza da parte mia. “Il guaio è che non riesco nemmeno ad avercela con te. Mi sento soprattutto sola. In fondo sei sempre stato gentile con me mentre io per te non ho fatto niente. Tu sei sempre chiuso nel tuo mondo e ogni volta che io provo a bussare e a chiamarti tu mi lanci al massimo un'occhiata e subito ti richiudi in te stesso. “Eccoti che torni con la Coca-Cola. Vieni verso di me tutto sprofondato nei tuoi pensieri. Quanto vorrei che inciampassi! Ma non inciampi, ti siedi accanto a me come prima e bevi la tua Coca. Avevo un residuo di speranza che tornando notassi qualcosa e dicessi: “Di' un po‟, ma hai cambiato pettinatura?‟ Invece niente. Se te ne fossi accorto anche in ritardo avrei strappato questa lettera e ti avrei detto: “Dai, andiamo a casa tua. Ti cucinerò una cena favolosa e poi andremo a letto felici e contenti‟. Ma tu sei ottuso come un pezzo di legno. Sayonara. P.S. La prossima volta che ci vediamo a lezione evita di rivolgermi la parola.
Haruki Murakami (Norwegian Wood)
Senti, sono poche le persone che incontrano la loro anima gemella a sei anni. E bisogna pur passare il tempo, in un modo o nell'altro. Ingrid era molto... paziente. Straordinariamente paziente. Disposta ad accettare comportamenti assurdi nella speranza che un giorno io mi dessi una regolata e sposassi la sua infelice persona. Quando qualcuno è così paziente tu sei obbligato a provare gratitudine nei suoi confronti e di conseguenza vorresti fargli del male per punirlo. Capisci cosa intendo?" "Penso di sì. Cioè no, per me non è così, io non penso in questa maniera." Henry sospira. "È molto affascinante da parte tua ignorare la contorta logica che sta alla base della maggior parte delle relazioni. Va così, fidati. Quando ci siamo incontrati ero un rottame, un uomo disperato, mi sto riprendendo piano piano perché vedo che tu sei un essere umano e vorrei essere un essere umano anch'io. Ho cercato di farlo senza che tu te ne accorgessi, perché non ho ancora capito che fra di noi tutte le finzioni sono inutili. Comunque c'è una grande distanza tra la persona che hai incontrato nel 1991 e quella che viene dal 1996 con cui stai parlando ora. Devi lavorare su di me, non riuscirò ad arrivare fin qui da solo." "Sì. È difficile, però. Non sono abituata a fare la maestra." "Allora tutte le volte che ti sentirai scoraggiata pensa ai pomeriggi che ho passato, e che sto passando ancora, con te bambina. Matematica e botanica, grammatica e storia. Pensa che se puoi dirmi delle parolacce in francese è perché io sono stato con te a farti ripassare le lezioni." "È vero. Il a les défaults de ses qualités. Scommetto che è più facile insegnare tutte quelle materie che insegnare a essere... felici." "Tu mi rendi felice. La parte difficile è rispondere alle tue aspettative.
Audrey Niffenegger (The Time Traveler's Wife)
Penso a ciò che mi disse Hobie: la bellezza cambia la venatura della realtà. E continuo a pensare anche a una verità più convenzionale: ovvero, che la ricerca della bellezza pura è una trappola, una scorciatoia per l’amarezza e il dolore, che la bellezza dev’essere sempre associata a qualcosa di più profondo. Ma cos’è quel qualcosa? Perché sono fatto così? Perché tengo alle cose sbagliate, e non mi curo di quelle giuste? O, per metterla in un altro modo: come è possibile che, pur rendendomi conto che tutto quel che amo o che m’interessa è un’illusione, io continui a sentire che tutto ciò per cui vale la pena vivere risiede proprio in quell’illusione? Un grande dolore, che comincio a comprendere solo adesso: il cuore non si sceglie. Non possiamo obbligarci a desiderare ciò che è bene per noi o per gli altri. Non siamo noi a determinare il tipo di persone che siamo. Perché – non ci martellano forse fin dall’infanzia con l’idea opposta, un luogo comune profondamente radicato nella nostra cultura, da William Blake a Lady Gaga, da Rousseau a Rumi alla Tosca a Mister Rogers, un messaggio curiosamente uniforme, trasversale: se sei in dubbio, cosa fai? Come fai a sapere cosa è giusto per te? Ogni psicologo, ogni consulente del lavoro, ogni principessa Disney conosce la risposta: «Sii te stesso». «Segui il tuo cuore.» Ma ecco ciò che vorrei davvero che qualcuno mi spiegasse. Cosa succede se ti ritrovi con un cuore inaffidabile? Se questo cuore, per ragioni imperscrutabili, ti porta ostinatamente, avvolto in una nube di indicibile fulgore, lontano da tutto ciò che è sano, dal conforto dei piaceri domestici, dal senso civico e dai legami sociali e da tutte quelle che vengono comunemente considerate virtù per trascinarti invece verso uno stupendo falò di rovina, immolazione e disastro? […] Se il tuo io più profondo ti conduce cantando dritto verso il fuoco, devi voltargli le spalle? Tapparti le orecchie con la cera? Ignorare il perverso splendore che il cuore ti grida contro? […] O è meglio tuffarsi di testa e con una risata nel sacro fuoco che chiama il tuo nome?
Donna Tartt (The Goldfinch)
«Non so che cosa mi aspetta dopo» dico. Le mie dita sono nervose. «Io ti implorerò sempre per un sequel» dice Arthur. «Manda avanti la storia.» «E se fosse meglio chiuderla finché ha successo?» «Come fai a saperlo se non le dai un’altra possibilità?» Sorrido. «Già, una replica.» Sono abbastanza sicuro che non stiamo più parlando del mio libro. Almeno, Arthur è molto meno sfacciato di una volta. A differenza dell’anno scorso, quando mi ha insistentemente fatto credere che sarebbe venuto a New York per passare il capodanno con me, così a mezzanotte avremmo guardato la palla cadere e se ci fosse capitato di baciarci per lui non sarebbe stato un problema. Non è successo, ma Arthur è ancora l’ultima persona che ho baciato. Una volta ho pensato che mi stesse venendo una cotta per un tizio al corso di scrittura creativa, ma non è durata molto. Ho soltanto bisogno di più tempo da solo, penso. Per credere davvero nel mio valore senza l’aiuto di altri. Il che non significa che non mi scopra a seguire con il dito il nome di Arthur sul magnete che ho comprato insieme a quello che ha lui, con il mio nome. O a fissare la foto di quando l’ho baciato davanti all’ufficio postale dove ci siamo incontrati. O a pensare costantemente al futuro e a chiedermi: “E se...?”. «Mai dire mai» dice Arthur. «Giusto?» Quanta speranza appesa a una parola. «Giusto» dico. «Non si sa mai che cosa ha in programma per noi l’universo.» Io non so che cosa abbiamo in programma noi per noi stessi. E se ci fosse una replica nel nostro futuro? E se finissimo di nuovo nella stessa città e riprendessimo da dove abbiamo lasciato? E se andassimo lontano quanto avevamo sperato e bum, lieto fine per noi? E se invece per noi fosse tutto qui? E se non ci baciassimo mai più? E se fossimo presenti l’uno per l’altro nei momenti importanti, ma non fossimo al centro di quei momenti? E se l’universo avesse sempre voluto che ci incontrassimo e restassimo per sempre l’uno nella vita dell’altro come migliori amici? E se riscrivessimo tutto quello che ci aspettiamo da un lieto fine? O... E se non avessimo ancora visto la versione migliore di noi
Becky Albertalli (What If It's Us (What If It's Us, #1))
A volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire che cosa dobbiamo fare davvero. Forse ti sembro troppo ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non sono molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde. Ora la tua ti può sembrare una sciagura che ti complica la vita, ma sai… godersi i momenti felici è facile. Non che la felicità sia necessariamente semplice. Io non credo, però, che la tua vita sarà così, e sono convinta che proprio per questo tu sarai una persona migliore. Il difficile è non lasciarsi abbattere dai momenti brutti. Devi considerarli un dono - un dono crudele, ma pur sempre un dono. […] Stupidamente mi sembrava che se me le fossi tenute vicino, la mia vita non sarebbe stata infelice. Ma sapevo bene che non avevano tanto potere, anzi che non ne avevano per niente. Erano solo cose. Oggetti.
Peter Cameron (Someday This Pain Will Be Useful to You)
Ma non ho mai incontrato una persona alla quale abbia voluto affidare la mia anima. Ci sono dei geni a cui vengono date le tessere di un puzzle con l'immagine di un pappagallo e loro ne ricavano un pesce. Io ti ho consegnato un parassita e tu hai ricomposto un uomo. Usando gli stessi pezzi ma migliorandone il risultato. Forse dovrei raccontarti che nelle ultime settimane ho pensato, nella mia grettezza, che se ho uno scopo nella vita, sei tu. O è legato a te. Oppure, attraverso te, potrei raggiungerlo. Non c'è logica in questo pensiero, ma è quello che provo e solo a te posso scrivere queste cose senza sentirmi ridicolo. ---------- Penso che se venissi rapito, o sparissi senza lasciare tracce, e un investigatore tentasse di ricostruire la mia personalità solo in base alle testimonianze di chi mi circonda, non approderebbe a nulla. Ecco, anche questo ho imparato da te: vive soprattutto quello che non ho. ---------- Non hai idea di quanto odio i libri in questo momento. Com'è che nessuno di loro, fra le migliaia che mi circondano, può aiutarmi? E che nessuno di loro racconti la nostra storia? E che nessuno di lor mi abbia dato quello che mi hanno dato le tue lettere?
David Grossman (Che tu sia per me il coltello)
-Andiamo, Chlo. Non farlo. Siamo... amici, no? -Una settimana fa non ti piacevo nemmeno. -Nemmeno io ti piacevo. Ma ora che ti ho conosciuta meglio, penso che tu sia divertente e dolce, anche se lo nascondi. E mi piaci.
Talia Hibbert (Get a Life, Chloe Brown (The Brown Sisters, #1))
Querida Fable, Graças a ti, afastei o meu pior inimigo. Resta ainda muita coisa por explicar. Onde quer que esteja, a única coisa em que consigo pensar é em ti. Neste momento, há tantas coisas que me confundem e... E me magoam...exceto tu. Lá no fundo, penso: será que vamos voltar a poder estar juntos? A única coisa que quero és tu, masneste momento, não te posso ter... No entanto, perder-te será a coisa mais difícil de sempre. Digo que amar-te pode ser um erro. Levar-te para o meu mundo... Iria apenas magoar-te. E recuso-me a fazê-lo. Algum dia me perdoarás? Amo-te, Drew
Monica Murphy (One Week Girlfriend (One Week Girlfriend, #1))
Se tivesse uma flor por cada vez que penso em ti… podia caminhar no meu jardim até à eternidade. Lord Alfred Tennyson
Monica Murphy (Second Chance Boyfriend (One Week Girlfriend, #2))
Não há nada que melhor ilustre a moral egoísta de certas criaturas do que a fábula da cigarra e da formiga. Parece que a cigarra leu o Sermão da Montanha e quis imitar os lírios do campo. Passou verao cantar ao passo que as formigas trabalhavam e mais trabalbavam como os homens que, a maneira desse teu amigo Lobo. vivem às cegas, só pensam pensam em dinheiro, esquecidos de que são mortais e de que existe o sol, os campos e as cigarras. O ideal, meu querido. seria um mundo em que cigarras e formigas vivessem em harmonia inteligente. Estas são coisas que penso e que nunca quis te dizer, preferindo fazer que as sentisses por ti mesmo. Porque só valem as experiências que fazemos com nossa própria carne. Pode ser que tudo isso seja apenas um grande sonho. Mas sonhar também é humano.
Erico Verissimo (Olhai os Lírios do Campo)
A volte penso che nessun uomo sarà più quello giusto. Trovare il vero amore è una fortuna che ti capita una sola volta nella vita.
Ferzan Özpetek (Come un respiro)
Dal diario di Vivien Heal, anno 2036, post- asteroide. «C’è un momento in cui tutto cambia. Avverti uno spostamento nell’aria e ti chiedi se abbia a che fare con l’atmosfera o con l’ambiente circostante. Ma dentro di te comincia a formarsi un grumo di pensiero, come un gomitolo danzante, e sia che impieghi giorni, mesi o anni prima o poi senti che le cose non saranno più le stesse. Penso di averlo capito pochi giorni dopo che ci interrammo nel bunker.»
Vanessa Venturi (Asteroid (Italian Edition))
È impossibile odiarti quando mi fai sentire così vivo. Ed è esattamente per questo che voglio odiarti. Prima di incontrare te ero un sonnambulo. Cazzo, non ero pronto a svegliarmi.” She stares at me as if she understands. Even when I’m speaking another language, she still hears me. “Ho sbagliato a dirti che eri debole. Sei così incredibilmente coraggiosa, vorrei che lo vedessi anche tu.” “Don’t stop,” she pleads. “Ti penso ogni ora, ogni minuto, ogni dannato secondo. Non so che fare. L’oceano era l’unico posto in cui mi sentivo a casa,” I continue, moving my hands to the knots on either side of her hips. I pluck those, too, raw desire consuming every one of my brain cells when her bottoms drop. I can smell her arousal, and I’m struggling to concentrate on what I’m saying. “Era l’unica cosa che mi eccitava e dava pace. Hai rovinato anche questo. Sentirti su di me è meglio di immergersi nell’oceano. Neanche con questa rivelazione so che fare.” “One day,” she pants. “I’m going to learn Italian, and I’ll know exactly what you said.
H.D. Carlton (Does It Hurt?)
Guardava il Monte Rosa e disse: - Ti ricordi quella volta con tuo padre? - Certo che mi ricordo. - Io ci penso ogni tanto, sai? Il ghiaccio di quel giorno sarà arrivato in fondo? - Non credo. Dev'essere ancora a metà strada. - Anche secondo me. Poi chiese: - L'Himalaya ci assomiglia un po'? - No, - risposi. - Per niente. Era difficile spiegargli perché, ma volevo provarci, e aggiunsi: - Sai quegli enormi monumenti crollati, come a Roma, ad Atene? Quei templi antichi di cui rimane solo qualche colonna, e per terra le pietre che erano i muri. Ecco, l'Himalaya è come il tempio originale. Come poterlo vedere tutto intero dopo che per una vita hai visto solo rovine. Mi pentii subito di aver parlato in quel modo. Bruno osservava i ghiacciai sopra le nuvole e pensai che per i mesi a venire me lo sarei ricordato così, come il custode di quel mucchio di macerie.
Paolo Cognetti (Le otto montagne)
— Acima de tudo, odeio-te porque penso em ti. Muitas vezes. É nojento e não consigo parar.
Holy Black
Se nascesse uma flor a cada vez que penso em ti, a Terra seria um imenso jardim.
Valérie Perrin (Fresh Water for Flowers)
Rebecca arriccia il naso per ricacciare indietro la commozione. «Questo è vero. Ma non sorrideva più così, finché non ha incontrato te. E non penso proprio di sbagliarmi quando ti dico che sei diversa vicino a lui.» Sistema il tovagliolo che ha sulle cosce accanto al piatto e mi punta addosso gli occhi chiari. «Mi è capitato di osservarvi insieme. C’è una specie di energia che vi gravita attorno. A un osservatore distratto sembrate due migliori amici, ma una vecchia volpe come me coglie l’impercettibile quanto infiammata scia di attrazione che vi attira l’una verso l’altro.»
Chiara Cilli (Radioactive Storm (The MSA Trilogy, #2))
THE SABBAT, TREGUENDA OR WITCH-MEETING— HOW TO CONSECRATE THE SUPPER. Here follows the supper, of what it must consist, and what shall be said and done to consecrate it to Diana. You shall take meal and salt, honey and water, and make this incantation: Scongiurasione alia Farina. Scongiuro te, o farina! Che sei i! corpo nostro—senia di te Non si potrebbe vivere—tu che Prima di divenire la farina, Sei stata sotto terra, dove tutti Sono nascosti tutti in segreti, Maccinata che siei a metterte al vento, Tu spolveri per 1' aria e te ne fuggi Portando con te i tuoi segreti! Ma quando grano sarai in spighe, In spige belle che le lucciole, Vengeno a ferti lume perche tu Possa crescere piii bella, altrimenti Tu non polresd crescere a divenire bella, Dunque anche tu appartieni THE SABBAT Alle Strege o alle Fate, perche IjC lucciole appartengono AIsol. . . . Lucciola caporala, Vieni corri e vieni a gara, Metti la briglia a la cavalla! Metti la briglia al figluol del t6 ! Vieni, corri e portala a m^ ! II figluol del i6 te lasciera andare Pero voglio te pigliare, Giache siei bella e lucente, Ti voglio mettere sotto un bicchiere £ guardarti coUa lente; Sotto un bicchiere tu staiai Fino che tutti i segreti, Di questo mondo e di quell' altro non n Sapere e anche quelle del grano, E della farina appena, Questi segreti io saprb, Lucciola mia libera ti lascierd Quando i segreti della terra io saprtS Tu sia benedetta ti diro! Scongiurazione del Sale. Scongiuro il sale suona mezza gibmo. In punlo in mezza a un fiume, Entro e qui miro 1' acqua, L' acqua e al sol altro non penso, Che a r acqua e al sol, alloro La mia mente tutta e rivolta, Altra pensier non ho desidero. Saper la, verissima che tanto tempo 6 Che soffro, vorrei saper il mio avenir, Se cattivo fosse, acqua e sol Migliorate il destino mio! 7Sb Conjuration of Meal. I conjure thee, O Meal! Who art indeed our body, since without thee We could not live, Ehou who (at first as seed) Before becoming flower went in the earth, Where all deep secrets hide, and then when ground Didst dance like dust in the wind, and yet meanwhile Didst bear with thee in flitting, secrets strange ! And
Charles Godfrey Leland (Aradia, Gospel of the Witches)
Se ti penso troppo lo scrivo, così ti libero. E invece di saltarli questi ostacoli li abbraccio.
Iacopo Melio (Parigi XXI)
Se ti penso troppo dimmelo che insisto.
Iacopo Melio (Parigi XXI)
Orrore! Non so essere incosciente, e rendendolo impossibile ho il pensiero aperto per tutto ciò che serve ad essere incoscienti. L'amore mi fa orrore: è abbandono, intimità, esibire [...] dell'essere. E io la timidezza ho del grande orgoglio e mi fa orrore aprirmi con qualcuno, confidare in qualcuno. Mi fa orrore che qualcuno osservi, leggermente o meno, i nascondigli del mio essere. Abbandonarmi fra braccia nude e belle (seppur che da esse amor venisse), solo ad immaginarlo mi atterrisce; sarebbe violare il mio essere profondo, avvicinarmi troppo agli altri uomini. La nudità, del corpo o dello spirito, mi terrorizza: presto mi abituai quando spogliavo il mio essere, a fissare occhi pudichi, coscienti del più. Pensare di dire "ti amo" e soltanto "ti amo", basta ad angosciarmi... Penso che anche quando rido espongo una parte intima di me; per poter amare sarebbe necessario scordare che sono Faust, il pensatore.
Fernando Pessoa
«Avrai sempre le mani legate con questa ragazza, – disse. – Non sarai mai tu ad avere il coltello per il manico. Qui c’è qualcosa – mi disse – che ti fa perdere la testa, e te la farà perdere sempre. Se non tagli definitivamente questo legame, alla fine quel qualcosa ti distruggerà. Non stai più semplicemente soddisfando un bisogno naturale, con lei. Questa è patologia nella sua forma più pura. Senti, – mi disse, – guardala come un critico, da un punto di vista professionale. Hai violato la legge della distanza estetica. Con questa ragazza hai sentimentalizzato l’esperienza estetica: l’hai personalizzata, l’hai trasportata nella sfera dei sentimenti, e hai perduto il senso della separazione indispensabile per il tuo godimento. Sai quando è successo? La sera che si è tolta l’assorbente. La necessaria separazione estetica è venuta meno non mentre tu la guardavi sanguinare – questo andava bene, non era questo il problema – ma quando non sei riuscito a trattenerti e ti sei inginocchiato. Ma cosa diavolo te l’ha fatto fare? Cosa c’è sotto la commedia di questa ragazza cubana che manda al tappeto uno come te, il professore di desiderio? Bere il suo sangue? Io direi che questo ha rappresentato l’abbandono di una posizione critica indipendente, Dave. Adorami, lei dice, venera il mistero della dea sanguinante, e tu lo fai. Non ti fermi davanti a nulla. Lo lecchi. Lo consumi. Lo digerisci. E’ lei che penetra te. Che altro la prossima volta, David? Un bicchiere della sua urina? Tra quanto la implorerai di darti le sue feci? Io non sono contrario perché è poco igienico. Non sono contrario perché è disgustoso. Sono contrario perché questo vuol dire innamorarsi. L’unica ossessione che vogliono tutti: l’“amore”. Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime? Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E l’amore ti spezza. Tu sei intero, e poi ti apri in due. Quella ragazza era un corpo estraneo introdotto nella tua interezza. E per un anno e mezzo tu hai lottato per incorporarlo. Ma non sarai mai intero finché non l’avrai espulso. O te ne sbarazzi o lo incorpori con un’autodistorsione. Ed è questo che hai fatto, e che ti ha ridotto alla disperazione». (…) «L’attaccamento è rovinoso, ed è il tuo nemico. Joseph Conrad: chi si forma un legame è perduto. E’ assurdo che tu stia lì seduto con quella faccia. L’hai assaggiato. Non ti basta? Di cosa riesci mai ad avere più di un assaggio? E’ tutto quello che ci è dato nella vita, è tutto quello che ci è dato della vita. Un assaggio. Non c’è altro». (…)
L'animale morente, Philip Roth.
Girano le stelle nella notte ed io Ti penso forte forte e forte ti vorrei
Gianna Nannini
Ti penso forte forte e forte ti vorrei
Gianna Nannini
sento dentro come mai mi era capitato. A volte ti comporti come se mi odiassi, un minuto dopo hai bisogno di me. Non faccio mai niente di giusto e non ti merito… ma maledizione, ti amo, Abby. Ti amo più di qualsiasi cosa o persona abbia mai amato. Quando ci sei tu non mi servono alcol, soldi, incontri né storie da una notte… tutto ciò che mi serve sei tu. Sei l’unica cosa a cui penso. Di cui sogno. Sei tutto ciò che voglio.»
Jamie McGuire (Beautiful Disaster (Beautiful, #1))
Quando si tratta di estranei armati, penso che il sospetto ti aiuti a restare vivo più della fiducia.
Octavia E. Butler (Parable of the Sower (Earthseed, #1))
Penso: ti sto dicendo mille frasi adesso, ma vorrei dirtene solo una e non riesco.
Giulia Carcasi (Perché si dice addio)
«Alex, non ti capita mai di pensare come la nostra storia sia assolutamente folle e fuori da tutti i canoni, e di come la gente non la capisca e di come nessuno la potrà mai capire?» «Se è per questo, ci penso praticamente tutti i giorni. Anzi, spesso mi domando quanto ne capisco io» «Un sacco di gente mi chiede perché non stiamo insieme e… non so, è strano, a pensarci bene. Effettivamente, visti dal di fuori dobbiamo dare l'idea di due che stanno insieme.» «Io non sto con te perché… perché va bene così, perché giugno è fantastico, e sapere che c'è l'America che arriva, e allora dirsi tutto perché tra una settimana è troppo tardi, è magnifico. Qualcosa mi manca, e lo sai. Io vorrei baciarti e tutto il resto, ma non tanto per il gesto in sé… Davvero. E’ difficile… E’ come mettere le basi per addomesticarti un po’ di più. Farai più fatica a dimenticarti di me, così. Resteremo più attaccati ogni cosa in più che faremo. Io ho paura, per l'anno prossimo. Bacerò cento ragazze, andrò a letto con gente di cui non m'importa, ma non sarà come uscire con te e non dirsi niente per tutto il pomeriggio. Io so già che l'anno prossimo farò le cose più facili, più banali. E con te è tutto così trasparente e da ragazzini… Se penso che non ti ho mai baciata, Aidi…» «Lo sai, bisogna sempre fare solo Quello Che Ci Si Sente.» «Certo, dicevo così. Dicevo Quello Che Mi Sento.» «E cosa ti senti, ancora?» «Sento che questo giugno, questo scoprirsi ogni giorno di più, e ogni pezzo di me che scopro trovarne uno nuovo di te, e ogni pezzo di me che ti regalo trovarne in cambio uno che tu mi lasci nel calzino di lana di fianco al camino mentre dormo, è bello. A me non era mai successo. E vedere crescere Aidi e Alex, ogni giorno, ogni mattina di sole, che per il resto della gente non vuol dire niente di particolare, è sovvertire tutti i pronostici, è ridere di fronte all'Uomo con le Previsioni Sicure, quello che era certo che la Danimarca avrebbe preso una vagonata di gol e sarebbe stata eliminata nelle qualificazioni e invece si è qualificata e agli Europei giocherà con squadre molto più forti, e l'Uomo con le Previsioni Sicure non si raccapezza. La Gente capisce solo quando le cose sono già successe, mai mentre accadono. E per noi due è lo stesso. La Gente che non capisce come sia possibile, visto che l'Uomo dei Sondaggi aveva negato categoricamente che due come noi potessero avere una pazza storia del genere.» «Fantastico. E la Danimarca come gioca?» «Bene. Si vede che si divertono.» «Alex», aveva detto lei, stringendogli le mani con una strana intensità che l'aveva turbato. «Io voglio che la Danimarca vinca.»
Enrico Brizzi (Jack Frusciante Has Left the Band: A Love Story- with Rock 'n' Roll)
Penso che tu abbia la fortuna dalla tua parte. Questo ti porterà ad avere una vita molto strana. Ti succederanno tante cose. Però non devi mai biasimare te stessa né avere paura, devi vivere hard-boiled. Qualunque cosa accada, affronta tutto con spavalderia.
Banana Yoshimoto (Hardboiled & Hard Luck)
Certe volte penso che, quando alzi la testa, e cominci a muovere le cose e a chiedere, invece di subire tutto praticando il minimo sindacale di resistenza (che poi è il mio modo di vivere), la realtà ti nota. Acquista un po' di stima nei tuoi confronti e ti rende la vita più facile. Ecco perchè all'improvviso capita che trovi posto sotto casa, o una donna ti guarda, o ti offrono un lavoro, Come quando ti fai l'amante, che all'improvviso ti cercando altre quattro o cinque donne contemporaneamente (fra cui un paio di ex che non vedevi da qualche anno), e tu ti domandi: <> E' che la realtà s'informa, sul conto delle persone. Quando concede questi bonus, procede a un'apertura di credito. Ti dice: eccolo, è tuo, ma non fare la cafonata di sperperarlo per tornare pezzente domani mattina. Non l'hai trovato per terra: l'ho dato proprio a te. Dimostrami che non ho sbagliato sul tuo conto. Continua così: cambia. Il problema, almeno per quanto mi riguarda, è che non riesco a far cambiare a nessuno l'opinione sul mio conto per più di una giornata - una giornata e mezzo. Per cui mi limito al bonus.
Diego De Silva
Penso che non potrò dimenticare la bellezza del suo pianto. Ti faceva sentire che l’anima racchiude qualcosa di prezioso.
Banana Yoshimoto (Kitchen)
Il corpo è la casa del tempo, dentro di lui muoiono gli anni, e con loro noi stessi. Amavo davvero una volta, le speranze erano sogni nei quali credevo, ho lasciato mi rubassero tutto, non mi sono difesa. Ora ho un cuore in rovina, ma sulle sue macerie, ho costruito il mio impero. [...] Da adolescente ero all'inizio di tutto, ero il contrario della fine, ero ciò che si perde, e non ti ridà più nessuno. Se penso ai miei sedici anni, mi chiedo se sono esistiti davvero, ero così diversa, completamente un'altra persona. Non è vero che si cresce, si crepa. Crescere è un assassinio, non esistono altre parole, ti ritrovi a camminare sullo scheletro dei tuoi ricordi, la tua vita diventa un cimitero, e tu la bara di tutto.
Isabella Santacroce (Supernova)
A volte penso di essere proprio nata sbagliata, come un vestito che esce difettoso dalla fabbrica. Potranno rammendarmi, potranno aggiustarmi e rattopparmi in tutti i modi, eppure non sarò mai come se fossi nata perfetta. Di sicuro il mio aspetto fisico ha contribuito a farmi sentire infelice e insicura. -Ti odio con tutto il cuore-
Valentina Luzi
«[...] A volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire cosa dobbiamo fare davvero. Forse ti sembro troppo ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non sono molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde. Ora la tua ti può sembrare una sciagura che ti complica la vita, ma sai... godersi i momenti felici è facile. Non che la felicità sia necessariamente semplice. Io non credo, però, che la tua vita sarà così, e sono convinta che proprio per questo tu sarai una persona migliore. Il difficile è non lasciarsi abbattere dai momenti brutti. Devi considerarli un dono - un dono crudele, ma pur sempre un dono».
Peter Cameron
Não, não penso que a tenha amado -- o amor pede tempo e trabalho, sofrimento e desespero, como sabes -- como nunca amei Inácio, se é isso que te importa saber, depois da forma como, cada um de nós, moveu as peças sensíveis deste jogo; deixei-me impregnar por um fogo de erotismo que me inebriou mais do que um estimulante; mas prezei-os emocionadamente pelo que viram em mim, pelo que vi neles, pelo que conseguiram despertar na minha alma e o contrário, e percebi que, se não me afastasse, poderia vir a amá-los tão apaixonada e devastadoramente como a ti, sem que nenhum sentimento se sobrepusesse ou se substituísse ao teu, pois encontrei em mim esse desejo e essa capacidade, esse vazio e essa agonia, essa urgência e esse desespero, essa fenda onde tudo o que me rodeia se afunda e se perde e não chega nunca para me saciar -- estranhas?
Rita Ferro (4 & 1 Quarto)
Scrivo questa lettera per dire alla donna che ti ha strappato da me, da noi, che non ce l'ho più con lei. Perchè penso che sia già stata puntia abbastanza. E perchè, sì, l'ho odiata, insultata, immaginato di farle male, ma poi ho capito che la sua unica colpa è stata quella di credere all'amore, proprio come ho fatto io. Due donne che adesso potranno decidere di ignorare ogni cosa, oppure no. Che potranno proseguire con le loro vite, fingere per sempre, provare a smettere di chiedersi perchè. Oppure tentare di cavare il bene dal male. Abbiamo due figli con lo stesso padre. Potremo scegliere cosa fare di questo. Se restare chiuse nel rancore, in un dolore solo nostro, o provare a condividerlo e scoprire che, magari, i due dolori si somigliano.
Matteo Bussola (Il rosmarino non capisce l'inverno)
Ma tu - adesso ci penso - sei troppo lontana, centinaia e centinaia di chilometri difficili a valicare. Tu sei dentro a una vita che ignoro, e gli altri uomini ti sono accanto, a cui probabilmente sorridi, come a me nei tempi passati. Ed è bastato poco tempo perché ti dimenticassi di me. Probabilmente non riesci più a ricordare il mio nome. Io sono ormai uscito da te, confuso fra le innumerevoli ombre. Eppure non so pensare che a te, e mi piace dirti queste cose.
Dino Buzzati (La boutique del mistero)
Se io stessi con Logan e lui fosse qui, non faresti storie. So che Mason non ti piace, ma io lo amo, e in questo momento si sta comportando bene. Se pensi che gli permetterei di distrarmi mentre sto lavorando, allora dovrò dimostrarti che non sono il tipo. [...]" "Penso di essermi innamorata di te. Ora capisco perché quei due ti stanno appiccicati." Nei suoi occhi è balenato un luccichio impertinente.
Tijan (Fallen Crest Family (Fallen Crest High, #2))
Penso che vorrei prenderti in disparte mentre sei in pubblico a fare finta di non guardarmi, e portarti in un punto meno affollato per sussurrarti tutte queste cose, aggiungendo che mi piaci molto, mi piace davvero tutto di te: il tuo stringerti nelle spalle per timidezza, il tuo rossore quando siamo soli, la carezza che mi hai fatto con le ciglia, che mi piace anche la tua sofferenza, il problema che mi hai confidato con fatica, le circostanze imbarazzanti in cui ti ho conosciuta, e penso che amo tutto di te, che vorrei fare sesso persino con le tue lacrime, persino con la tua vergogna. Nei letti più oscuri farei posto ai tuoi diavoli e li bacerei fino a farli arrossire.
Paolo Ferrante (Tegumenta. Dizionario emozionale)
Citazioni Bleach Ci sono due tipi di battaglia: la battaglia per proteggere la tua vita e la battaglia per proteggere il tuo orgoglio. Ma personalmente penso che alla fine proteggi la stessa cosa: il tuo cuore. Dove pensi che sia il tuo cuore? Quando ci incontriamo per la prima volta nasce fra noi un legame. I nostri cuori non sono dentro i nostri corpi. Quando pensiamo o teniamo a qualcosa è lì che i nostri cuori nascono. Se tu fossi l'unica persona in tutto il mondo allora il tuo cuore non sarebbe da nessuna parte. Se il tuo cuore è qui allora è per questo che tu dovresti essere qui. Kaien Dono. Non usare gli altri come scusa per morire. (Urahara Kisuke) Oh capisco, vai a pensare prima che noi cominciassimo la battaglia, stavi compiendo qualche genere di rituale. Se è quello che tu chiami "vero guerriero" ho paura di non esserlo affato. Il fiore della terza divisione è la calendula. Un fiore che contiene il significato della "disperazione", quello è il nostro orgoglio. La guerra non è un atto eroico, la guerra non è divertente, la guerra è piena di disperazione, è oscura, è spaventosa, è una cosa di dolore e oscurità, ecco perché le persone hanno paura della guerra. Ecco perche le persone cercano di evitarla. Io sento che la mia zanpakuto, Wabisuke, più di ogni altra zanpakuto rappresenta completamente la filosofia della terza divisione. Incrementa il peso per ogni colpo fino a che quel nemico diverrà incapace di sopportare la pressione e cadrà in ginocchio e poi china la testa come se si scusasse... questo è perché è chiamata wabisuke. Tu mi hai chiesto cosa posso fare con questa strana spada... A... aspetta per favore... Un guerriero non dovrebbe mai supplicare per la propria vita(Dialogo fra Kira Izuru e Avirama Reddah) Esistono due tipi di battaglie. Quelle per salvare la vita e quelle per salvare l'onore. Quando combatti devi sempre sapere in che battaglia ti sei cimentato... Se adesso intervieni per aiutare Kaien, gli salveresti senza dubbio la vita... ma distruggeresti per sempre il suo orgoglio! (Jushiro Ukitake a Rukia Kuchiki) Noi dell'undicesima compagnia pensiamo tutti che se comunque dobbiamo morire, tanto vale farlo pestandosi in grande stile! (Yumichika) Sanità mentale? Spiacente, ma non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio. (Zaraki) Bleach
Tite Kubo
Frasi iniziali di Bleach "Il nostro mondo non ha alcun significato neppure noi che ci viviamo abbiamo alcun significato noi privi di significato pensiamo al mondo nonostante anche l'essere consci che non abbia significato farlo sia privo di significato." (Volume 22 - Conquistadores - Ulquiorra) "Noi siamo il pesce davanti alla cascata, siamo l'insetto in gabbia. Siamo un relitto in balia dei marosi, il khakkara del teschio un violente torrente di forza la balena che lo ingoia. Noi siamo il toro a cinque corna noi siamo il mostro che soffia fuoco un bambino che grida piangendo. Aah, noi siamo avvelenati dalla luce della Luna." (Volume 23 - Mala Suerte! - Ikkaku) "Finite in pezzi, tutti quanti." (Volume 24 - Immanent God Blues - Grimmjow) "Noi tutti nasciamo già morti. La fine è già lì ancor prima dell'inizio. Se vivere significa continuare a imparare è la fine l'ultima cosa che impareremo e, una volta scoperta, ciò che conosceremo appieno sarà la morte. Non dobbiamo cercare d'imparare nulla, coloro che non possono trascendere la morte non devono tentare di sapere nulla." (Volume 25 - No Shaking Throne - Shirosaki) "Quella voce che come una lama mi trapassa il petto somiglia a un incessante grido di gioia." (Volume 26 - The Mascaron Drive - Luppi) " Noi come singolo non possiamo mischiarci, come coppia non abbiamo la stessa forma. Non possediamo gli occhi del terzo, quindi nella direzione del quarto non vi è speranza. Il quinto è nel posto del cuore." (Volume 27 - Goodbye, Halcyon Days- Orihime) "Mio signore, noi vi guardiamo con l'espressione di chi osserva un magnifico pavone adornata di qualcosa d'infinito simile alla speranza, all'adorazione e alla paura." (Volume 28 - Baron's Lecture Full-Course - Dordoni) "Ti ostini ad agghindarti pur sapendo che ti aspetta la falce. Ti ostini a farti bella pur sapendo che ti aspetta la falce. E' spaventoso, è spaventoso il momento in cui verrai falciata. I tuoi capelli recisi somiglieranno a te, priva di vita. Sia i miei capelli che le mie unghie sono stupendi, come tesori perché basta che vengano separati dal mio corpo per diventare qualcosa di sporco e disgustoso? La risposta è semplice: essi così non sono altro che l'immagine della mia morte." (Volume 29 - The Slashing Ópera - Cirucci) "La tua ferita è profonda come gli abissi dell'oceano Il tuo delitto scarlatto scolorirà con la morte." (Volume 30 - There Is No Heart Without You - Kaien Shiba) "Dimmi che sono colui che odi di più al mondo." (Volume 31 - Don't Kill My Volupture - Szayel Aporro Granz) "Il re arriva la galoppo liberandosi della sua ombra, facendo stridere l'armatura calciando le ossa succhiando carne e sangue digrignando distrugge il cuore e la mente lungo il cammino solitario verso un luogo remoto e lontano." (Volume 32 - Howling - Grimmjow) "Noi siamo parassiti vermi che strisciano sotto l'ombra di un intento malvagio indissolvibile Alzerò la testa più in alto della luna finché non vedrò più voialtri miserabili" (Volume 33 - The Bad Joke - Nnoitra) "Se mi darai un paio di ali, io volerò per te anche se la terra intera dovesse venire sommersa dall'acqua Se tu mi darai una spada, io combatterò per te anche se il cielo intero dovesse trapassarti di luce" (Volume 34 - King Of The Kill - Nel) "Nascere è come morire" (Volume 35 - Higher Than The Moon - Mayuri) "E' ancora presto per credere" (Volume 36 - Turn Back The Pendolum - Shinji) "Non penso che gli esseri umani siano belli ma penso che i fiori lo siano L'unico momento in cui l'essere umano somiglia ad un fiore è quando cade a terra colpito da una spada" (Volume 37 - Beauty Is So Solitary - Yumichika) "L'unica cosa di cui ho paura è diventare un guerriero che non conosce la paura" (Volume 38 - Fear For The Fight- Hisagi) "Errare è umano uccidere è diabolico" (Volume 39 - El Verdugo - Quimera Parca)
Tite Kubo
Citazioni Bleach Tousen… quel giorno ho individuato una piccola bugia nelle tue parole. Parlavi del "mondo che lei amava" ma non una volta hai mai detto di amare quel mondo tu stesso. L'ho capito, sì, quest'uomo detesta veramente il mondo. Ero riuscito a capirlo. Infatti, credevo che fosse soltanto giusto. Chiunque avrebbe avuto quei sentimenti dopo che gli era stato portato via qualcuno che amava. Eppure… mai una volta ti sei ritenuto adatto a recitare la parte del santo ed a sostenere che nonostante tutto amavi il mondo. Io rispettavo questo. Ecco perché ho giurato a me stesso che sarei diventato un vero amico per te. Se tu avessi sopportato una grande tristezza, l'avrei presa io su di me. Se avessi ottenuto una grande gioia, l'avrei divisa con te. Se avessi deviato dal tuo percorso ti avrei richiamato. Se avessi commesso sbagli terribili ti avrei perdonato. Se il mondo ti avesse disprezzato io sarei stato il tuo rifugio. In qualche modo, avrei dato a quest'uomo che aveva perso il suo amore per il mondo il potere di amarlo ancora una volta. (Sanjin Komamura) La tua spada non riflette altro che paura..quando schivi "ho paura di essere ucciso\", quando attacchi "ho paura di uccidere\", quando difendi qualcuno "ho paura che venga ucciso".. In battaglia ciò che serve non è la paura, da lì non nasce niente. Quando schivi deve essere "Non verrò ucciso!". Quando difendi qualcuno "Non morirà!". Quando attacca è "Ti uccido!". (Kisuke Urahara insegna a Ichigo come comportarsi in battaglia) Non importa chi aizza chi. Dal momento esatto in cui si entra in guerra, entrambe le parti sono spregevoli. (Shusui Kyoraku a Love Aikawa) Hai detto che i miracoli accadono solo una volta. Allora la seconda che cos'è? (A Byakuya) ...sono sorpreso. Non pensavo avresti sguainato subito la tua spada. Pensavo che ti avrei dovuto costringere a farlo. Quindi, questo significa che mi vedi come un degno avversario adesso? (A Ulquiorra) Al massimo, ti vedo come qualcuno che va distrutto. (Da Ulquiorra) ...sta zitto. Non ho bisogno di sentirti andare avanti sull'esitazione o qualunque cosa... nessuna di queste questioni. (A Ulquiorra) La differenza... nella forza... e allora? Pensi che dovrei arrendermi... solo perché sei più forte di me...? Ho sempre saputo che eri forte... niente di quel che vedo ora mi farà cambiare idea. Io ti sconfiggerò... Ulquiorra. (A Ulquiorra) Io non... combatto perché penso di poter vincere. Io combatto... perché devo vincere...! (A Ulquiorra) ...non voglio farlo. Ho detto di no...! Questo... questo non è il modo in cui volevo vincere! (A Ulquiorra) Bleach
Tite Kubo
Nick allungò una gamba e con le dita del piede ne afferrò uno. Dopo averlo buttato sul pavimento, appoggiò il piede sulla coscia di Luka e lo fece strisciare verso parti che stavano sviluppando un interesse incredibile. Per un istante, il nutrizionista sentì un brivido nella pancia, ma poi intimò a se stesso di piantarla. Allontanò da sé il piede e si mise a sedere dritto. «Okay, signor Ventura, ho una domanda per lei.» Nick fece un ghigno. «Sì, il mio piede era proprio sul tuo pacco.» Luka rise. «Non era quella la mia domanda. Voglio dire, tuo fratello è dichiarato apertamente, mentre sulle riviste, beh, tu sembri decimo dan di cintura nera nel correre dietro alle gonnelle. So che flirtavi con me quando eri in clinica, però non sei etero?» «Se fossi assolutamente etero, avrei anche potuto flirtare, ma avrei fatto quel che ho appena fatto?» «Puoi semplicemente rispondere sì o no?» Nick sospirò. «Sono bi, credo» «Allora ti piacciono veramente i ragazzi? Non fa solo parte del tuo personaggio?» «Sì, certo, perché no?» Nick alzò le spalle indifferente, e la cosa sorprese Luka. «Non capisco il senso di essere in un modo o nell’altro, a meno che tu non lo sia davvero davvero. Ci si perde tutto il divertimento.» «Come mai tutte quelle battute sui gay, allora?» «Non so. Penso di prendermi gioco di tutto.» Vero. «Assomigli a tuo fratello più di quanto pensassi.» «Non sono come Shane.» La reazione di Nick fu immediata. Un’altra sorpresa, dopo che aveva risposto con aria indifferente alle altre domande. «Perché è gay?» «No. Perché è lo zerbino di Jesse! È fottutamente imbarazzante.» Nick si accigliò. «Le relazioni non sono poi così male, sai? Dovresti provarci, prima o poi.» Luka lo toccò leggermente con il piede avvolto dal calzino. Nick si alzò in piedi. «E allora perché tu non ne hai una?» Si tolse la coperta di dosso, gettandola sul costoso ma freddo divano in pelle. «Sono stanco.» «Vuoi che dorma qui? O c’è una stanza per gli ospiti?» I suoi occhi, sprezzanti e contrariati, si spalancarono. Provò a nasconderlo, ma aveva chiaramente paura a rimanere da solo. Luka non sapeva se dovesse dirlo esplicitamente o lasciar perdere, ma poi Nick rispose a quella sua domanda
Piper Vaughn (The Luckiest (Lucky Moon, #2))
Mi sembra che il tempo abbia rimesso tutte le cose a posto tra noi due. Tu ti sei raffreddato nei miei confronti, proprio come si raffredda un ferro incandescente, e per non essere da meno mi sono raffreddata pure io. Quando sono diventata fredda io, tu hai reagito accentuando ancora di più la tua freddezza, ed è così che si è formata questa nostra bella, glaciale famiglia, dove l'aria è talmente gelida da non riuscire a muovere nemmeno le ciglia. Ma questa parola "famiglia" è troppo viva, troppo impregnata di calore umano per adattarsi al nostro ménage. "Fortezza,", penso ne converrai anche tu, sarebbe un termine più appropriato. Se ci pensi, per più di dieci anni siamo vissuti chiusi dentro questa fortezza, tu ingannando me, e io col tempo imparando a ingannarti (sei stato tu a cominciare). Che tristi patti sanno stringere gli uomini!
Yasushi Inoue
Riconosco un posto bello perché quando lo vedo penso che qui ti ci devo portare.
Gio Evan
Tudo vem ao chamamento. Penso mar, e o mar enche-me a alma e as mãos. Balbucio cal, e na pele do tempo cresce uma casa onde não viverei, ergue-se uma cidade de melancolia na incerteza dos punhos, e nela nos ferimos. Digo sol, e quase cega consigo tocar-lhe. Só por ti clamo, e não te acendes, nem regressas, e me queimas. Fugir. Descer do cimo da minha razão por uma corda de chuva, vestir-me com a humidade verde das plantas, adquirir asas e reaver a memória de um mundo primordial.
Al Berto (Lunário)
Adesso non è più tanto male, no?” Disse Peter. “E comunque, non l’ho fatto apposta.” “In tutta onestà, se fossi stato al tuo posto, anche io avrei scatenato una tempesta.” James lo baciò e la sua barba gli grattò leggermente una guancia. “E poi, per dirla tutta, trovo questo tuo tratto drammatico davvero incantevole.” La sua mano era tornata calda ormai, ma Peter non riusciva a lasciarla andare. “Ho una casa piuttosto bella,” disse James, “O almeno, spero di averla ancora. È in un bosco – ho sempre preferito la solitudine. Penso che ti piacerà.” “Sembra perfetta,” disse Peter. Chiuse gli occhi sentendo nell’aria la domanda che James stava per fargli. “Voglio venire con te. Ho soltanto paura di svegliarmi e ritrovarmi con la mia famiglia invece che insieme a te.” James gli accarezzò la fronte con un dito e gli spinse un ricciolo di capelli dietro l’orecchio. “Non ti lascerò andare dalle mie braccia finché non sarai al sicuro davanti alla mia porta. E se il vento proverà a portarti via, dovrà prendere anche me e combatteremo insieme per tornare indietro. Che ne dici?” Peter fece un respiro profondo inalando il profumo dell’Isola Che-non-c’è dentro i suoi polmoni: era il suo stesso odore, quello del ragazzo che aveva scoperto di essere tanti anni prima. Quel profumo gli dava forza. Se dieci anni non erano riusciti a fargli dimenticare la sua vera natura, allora nulla l’avrebbe fatto. E adesso James era con lui, e lo stringeva forte a sé. “Va bene,” disse. James lo prese per la vita con un braccio e afferrò il remo a sinistra della scialuppa. “Vogliamo provarci allora?” gli chiese. “Vogliamo vedere come andrà a finire?” “Sì,” disse Peter e prese con la mano l’altro remo
Austin Chant (Peter Darling)
«Se non tornassimo ad Akron? Se rimanessimo a vivere qui? Vicino ai miei genitori?» Mi girai per poter incrociare i suoi occhi spaiati. «Dici davvero?» Lui annuì. «E se volessi vedere mia sorella?» «La inviteremo qui, o ti porterò ad Akron. In fondo, non è molto lontana.» L’idea era allettante. Il mare le sarebbe sicuramente piaciuto. «Ma… non ti mancherà casa tua?» chiesi, per esserne sicuro. «A me basta stare con te» mormorò dolcemente. “Tu sei la nostra casa.” «Davvero?» balbettai di nuovo, tremendamente emozionato. «Papà mi ha detto che la casetta poco più avanti è in vendita…» borbottò nervoso, grattandosi la testa. «Inoltre avrebbe bisogno di una mano a cacciare gli animali e conciare le pelli da vendere al mercato» continuò. «Potrei aiutarlo.» «Penso che sia un’idea splendida!» mi entusiasmai, rubandogli un bacio veloce. “Ti sembra il modo di baciarci? Puoi fare di meglio.” Trattenendo una risata, unii di nuovo le mie labbra alle sue, ma questa volta la nostra fusione fu passionale, travolgente, impetuosa. “Ora vogliamo molto più, di un cazzo di bacio!” Quella frase mi sembrava di averla già sentita, pensai con il cuore colmo di felicità e tanti sogni per il futuro.
Samantha M. (The Crazy Wolf (Italian Edition))
Ricordi quando ti ho detto” le disse con la voce più dolce che lei gli avesse mai sentito “che non sapevo se ci fosse un Dio oppure no, ma che in entrambi i casi eravamo completamente abbandonati a noi stessi? Ancora non conosco la risposta, ma sapevo che c’era una cosa chiamata fede, e che io non meritavo di averla. E poi sei arrivata tu, tu che hai cambiato tutto quello in cui credevo. Hai presente quel verso di Dante che ti avevo detto al parco? L’amor che move il sole e l’altre stelle?” Lei lo guardò incurvando appena gli angoli della bocca. “Continuo a non capire l’italiano.” “È l’ultimo verso del Paradiso. Ma già volegeva il mio disio e ‘l velle, / sì come rota ch’igualmente è mossa, / l’amor che move il sole e l’altre stelle. Dante, credo, stava cercando di spiegare la fede in termini di amore invincibile. Forse sarò blasfemo, ma è così che penso al mio amore per te. Sei entrata nella mia vita e all’improvviso ho avuto una verità a cui aggrapparmi: io amavo te, tu amavi me.” Anche se in apparenza Jace la stava guardando, il suo sguardo era distante, come fisso su un punto lontano. “poi iniziai ad avere quei sogni” proseguì. “E pensai che magari mi sbagliavo. Che non ti meritavo, non ero degno di una felicità così perfetta. Voglio dire, chi è che se la merita? E dopo stasera…” “Basta.” Lei gli stava ancora stringendo la camicia. Allentò la presa, distendendogli le mani sul petto. Sentiva il cuore di lui che le correva sotto le dita; le guance gli erano diventate rosse, e non solo per il freddo. “Jace. Mentre succedeva tutto quello che è successo stasera, io una cosa la sapevo: non eri tu quello che mi stava facendo del male. Non eri tu che mi stavi facendo quelle cose. Io credo, nella maniera più assoluta e incontrovertibile, che tu sia buono. E questo non cambierà mai.” Jace inspirò profondamente, tremando. “Non so nemmeno come cercare di meritarmi tutto questo.” “Non devi farlo. Io ho abbastanza fede in te per entrambi.” disse Clary.
Cassandra Clare (City of Fallen Angels (The Mortal Instruments, #4))
Cioè, credo che in generale le persone sbaglino l’unità di misura. Non penso che la vita possa essere valutata nell’ordine di mesi o di anni; la vita è fatta di attimi. E io ci credo. La felicità non dura un anno e poi se ne va per due. Dura un attimo e poi magari ti lascia un po’ felice per qualche giorno... Poi basta. No? Cioè, il dolore non dura un mese, dura un po’ di più della felicità perché agli uomini piace piangersi addosso, ma comunque è sempre una questione di attimi. Le sensazioni importanti, diciamo le emozioni di serie A, tipo gioia, dolore, amore... sono tutte questione di un attimo. Poi si trasformano in qualcos’altro che dura un po’ di più: la gioia diventa serenità, il dolore ansia o malinconia e l’amore affetto. Non sono sentimenti puri, e comunque dopo un po’ finiscono pure quelli e devi aspettare nuovi attimi.
Alessandro Cattelan (Ma la vita è un'altra cosa)
«Perché diavolo non me l’hai detto? Sei uguale a mio padre! Pensi che sia un idiota che non deve sapere quello che sta succedendo!»Ivan si rabbuiò. «Nessuno pensa questo.»«Allora perché cazzo non me l’hai detto?» «Sei stato tu a dirmi che ti senti in colpa per quello che è successo a tua sorella. Che avresti dovuto essere con lei quel pomeriggio.»«E questo cosa c’entra?»«Penso che sia questo il motivo per cui insisti tanto a incolpare Silvio. Se è stato lui, non ha importanza il fatto che quel pomeriggio non eri con lei. Se il fidanzato di Loriana voleva farle del male, avrebbe potuto aggredirla in ogni momento, anche a notte fonda, nella loro casa. Se il colpevole è lui, tu diventi innocente.»Fu come una doccia fredda. «Anche tuo padre deve aver pensato la stessa cosa. Fin dal primo momento hai incolpato Silvio e c’era un unico motivo per cui ti ostinavi a farlo. Probabilmente tuo padre voleva farti credere che era stato lui fino a quando non avessero trovato il vero colpevole, per non farti sentire in colpa.»
Sara Santinato (Due anime)
«Ho paura,» ammisi. «Ho sempre avuto paura… quando Gian mi ha confidato ciò che provava, quando pensavo che papà mi incolpasse della tua aggressione, quando venivi operata, ma questa volta… sono terrorizzato all’idea che Ivan possa morire. Lui continua a ripetermi che è sempre più stanco. Io lo amo, voglio stare con lui. Ma… se tutto finisse io non riuscirei a sopportarlo. Non ce la farei.»Mia sorella mi abbracciò. Mi accarezzò i capelli e mi strinse dolcemente. Aveva un buon profumo ed era calda. «Non devi farti frenare da questo. Devi dire ciò che provi o te ne pentirai. Vivi con lui ogni momento. Fallo adesso che ne hai l’opportunità, non sprecare tempo, non vietarti di essere felice. Godetevi il vostro amore senza preoccuparvi del futuro è giusto che siate felici.»«E per quanto?»«Non importa per quanto. Anche solo un istante basterebbe. Se succedesse qualcosa a Ivano staresti bene sapendo che avevi la possibilità di dirgli ciò che provavi e hai scelto di non farlo?»«Non lo so,» ammisi. «Ho solo paura di perderlo. È sbagliato?»«Non è sbagliato. Però in questa storia non sei l’unico ad avere paura. Ivano vive con il terrore che ogni momento sia l’ultimo. Eppure mi hai detto che sorride ogni volta che sta con te.»«Ivano è coraggioso.»«No, non lo è. Penso che quel ragazzo ogni volta che sta da solo si metta a piangere. Tutti lo farebbero. Non si può accettare di stare per morire, non quando si ha poco più di vent’anni, non quando ci si è appena innamorati… lo vedi sorridere solo perché ogni volta che sta con te affronta le sue paure. Lui ha deciso di stare con te, combatte ogni momento per riuscirci nei migliori dei modi. Tu sei disposto a fare altrettanto o ti fermerai e resterai a guardare?»Avrei dovuto dirgli ciò che provavo. Avrei dovuto dire per la prima volta a un ragazzo che mi ero innamorato di lui con la consapevolezza che avrebbe potuto lasciarmi l’istante dopo.
Sara Santinato (Due anime)
M-mi troveranno, mi... mi porteranno v-via da te ma h-ho dovuto farlo, loro... loro adesso m-mi troveranno!" pianse ancora con disperazione Taylor, aggrappandosi con le poche forze rimaste al corpo muscoloso del sicario, che a quelle parole scosse il capo, indurendo il suo sguardo. "No, tesoro mio, non ti troveranno, non ti succederà niente. Hey, ascoltami! Coprirò tutte le tue tracce, ti renderò invisibile. Penso io a te, ci sono io, guardami Taylor, sono qui, piccolo, ti difenderò da tutto" lo rassicurò Dunken, cercando il suo sguardo. L'uomo se lo tirò addosso, spostando i capelli bagnati dal volto distrutto del ragazzo. "Dimmi che hai capito, Taylor, dimmi che hai capito che andrà tutto bene, sei così forte, così prezioso, sei stato davvero bravo" continuò l'uomo, tenendo il viso del giovane stretto tra le mani. "P-preda o predatore, t-tesoro mio, n-non farti braccare" ripeté con un soffio di voce Taylor, ricambiando stancamente lo sguardo dell'assassino di fronte a sé. Il sicario annuì, sentendo Taylor rilassarsi fra le sue braccia. Si ritrovarono entrambi seduti a terra, nel punto esatto in cui poco meno di tre mesi prima Dunken aveva posizionato la tenda da campeggio per inscenare la morte del marito della vedova. Taylor guardò l'uomo dal basso, con la testa appoggiata al suo petto e la schiena sulle sue gambe, mentre Dunken lo stringeva a sé, accarezzandogli il labbro inferiore con un dito. Sentì le labbra del ragazzo sollevarsi appena sotto al tocco del suo polpastrello e l'osservò, non comprendendo il perché di quel sorriso.
Elena Grimaldi (Hunted: Tematica gay)
«Io agirò sempre di testa mia. Ho il mio carattere e non mi sottometterò a nessuno.» Mi metto a ridere, nella nostra società questa cosa alla fine è il destino di ogni lupa. «Quando avrai un compagno avverrà.» «E io non lo prenderò un compagno e ho risolto.» La guardo affascinato da questo suo carattere, da questo suo modo di vedere la vita e, per qualche motivo tutta la rabbia di prima è andata via. Adesso sono meno arrabbiato con lei e, sono contento che non sia successo niente in quel bosco. Mi appoggio al tavolo e mi metto a braccia conserte. La fisso e, poco dopo le dico quello che penso. «Sei decisamente una donna strana e affascinante.» Faith mi guarda per qualche istante e, poi mi dice quello che pensa con un sorriso bellissimo privo di qualsiasi ombra. «Anche tu lo sei.» «Strano?» Scuote la testa e si schiarisce la voce prima di parlarmi e, io lo osservo incantato dai suoi gesti e dal suo modo di fare. «No, affascinante. Quando ti ho visto in forma di lupo non credevo ai miei occhi, eri spettacolare. Non ho mai visto nessun lupo come te.» Mi stacco dal tavolo avvicinandomi a lei con un passo. Faith rimane dove si trova e, io le accarezzo il viso ammirando tutta la sua bellezza. Prima in quel bosco, appena ho avvertito l'odore della sua pelle mischiato all'odore di altri maschi, ho perso la cognizione del buon senso. Ho subito detto a Ian dove andavo e, mi sono trasformato immediatamente senza perdere tempo. «Quando ho sentito il tuo odore in mezzo al loro, non ho più ragionato.» «E perché, mio signore?» Attiro il suo corpo verso il mio. Adesso ci dividono solo pochi millimetri, le prendo il viso con entrambe le mani e, la fisso. Faith non dice niente e, sono io a dare la risposta che sta aspettando. «Perché tu sei mia»
Barbara Pedrollo (Il bacio del lupo (Italian Edition))
«Penso che ci siano cose nella vita che non muoiono mai». «Ti sbagli. Tutto muore e non torna più». «Non è così, alcune cose rimangono nel cuore, solo che le nascondiamo talmente bene che pensiamo di averle perse». «Alcune le perdiamo per davvero». «Tutto quello che fa parte della nostra vita non muore mai, si chiamano ricordi».
Elena Carletti (INDELEBILI TRACCE: Ritrovare se stessi (Italian Edition))