Sia Inspirational Quotes

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Suatu pengembaraan dianggap gagal kalau kita tidak mendapat apa-apa yang kita cari. Tetapi itu tanggapan yang salah. Tidak ada pengembaraan yang sia-sia. Cuma kau tidak faham, bahawa sesuatu yang kaujumpa dalam perjalananmu. Ada kalanya lebih baik daripada apa yang kaucari.
Arena Wati (Panrita)
Kitalah planet yang hidup itu, Sophie! Kitalah kapal besar yang berlayar mengelilingi matahari yang membakar alam raya. Tapi kita masing-masing adalah juga sebuah kapal bermuatan gen-gen yang melayari kehidupan. Jika kita sudah membawa muatan ini dengan selamat ke pelabuhan berikut --berarti hidup kita tidak sia-sia.
Jostein Gaarder
Non credere mica che un istante di felicità sia poco. La felicità esiste solo sotto forma di attimi.
Ignazio Silone (Il segreto di Luca)
Agar bisa mengerti sebuah nilai, kadang-kadang kamu harus melakukan sesuatu yang buang-buang waktu. Namun, bahkan suatu tindakan yang kelihatannya sia-sia, tidak selamanya berakhir demikian.
Haruki Murakami (What I Talk About When I Talk About Running)
Lascia che te lo dica oggi quanto ti voglio bene, quanto tu sei stato sempre per me, come hai arricchito la mia vita. [...] Tu non puoi misurare ciò che significhi. Significa la sorgente in un deserto, l'albero fiorito in un terreno selvaggio. A te solo debbo che il mio cuore non sia inaridito, che sia rimasto in me un punto accessibile alla grazia.
Hermann Hesse
Vi rendete conto che tutta la grande letteratura - Moby Dick, Huckleberry Finn, Addio alle armi, La lettera scarlatta, Il segno rosso del coraggio, l' Iliade e l' Odissea, Delitto e castigo, la Bibbia e The Charge of the Light Brigade di Tennyson - parla di che fregatura sia la vita degli esseri umani? (Non è liberatorio che qualcuno lo dica chiaro e tondo?)
Kurt Vonnegut Jr. (A Man Without a Country)
Jangan sampai buruk sangka mendominasi dalam setiap langkah kehidupan kita karena tanpa kita sadari banyak waktu yang terbuang sia-sia hanya untuk memikirkan keburukan orang lain
Abdau Qur'ani
Getta via il ciarpame, amico! Che la tua barchetta sia leggera, e porti soltanto ciò di cui hai bisogno.
Jerome K. Jerome (Three Men in a Boat (Three Men, #1))
Non è mai prudente pensare che per noi sia già finita. Quando crediamo di aver scritto la parola fine sulla nostra storia, ecco che il destino usa lo stratagemma di voltare pagina e ci svela che c'è un capitolo ancora.
L.M. Montgomery (Anna dai Capelli Rossi: La valle dell'arcobaleno)
Masa lalumu adl masa lalu yg suram sdh trbuang percuma, energy mudamu salah dipergunakan & harta tak ternilai yg dianugerahkan Pencipta kepadamu hanya sekali & takkan pernah dilimpahkanNya lg dg sia2, tp utk masa depan, kau blh berharap.
Charles Dickens (Oliver Twist)
Più conosco il mondo e più ne sono scontenta; ogni giorno che passa conferma la mia convinzione che gli esseri umani siano incapaci di coerenza e mi dimostra quanto poco affidabile sia tutto ciò che ha la parvenza di merito o buon senso.
Jane Austen (Orgoglio e pregiudizio)
Mi sembra che stiamo dimenticando l'arte di essere felici e che quando lo siamo per paura che lo stato di grazia sia un'illusione lo condanniamo a esaurirsi come un giardiniere che non si fida del seme di rosa a causa della sua piccolezza e fragilità e per questo decide di non curarlo.
Alessandro D'Avenia (L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita)
L'amore è una pazzia temporanea, erutta come un vulcano e poi si placa. E quando accade, bisogna prendere una decisione. Devi capire se le vostre radici si sono intrecciate a tal punto da rendere inconcepibile una separazione. Perché questo è l'amore. Non è l'ardore, l'eccitazione, le imperiture promesse di eterna passione, il desiderio di accoppiarsi in ogni minuto del giorno. Non è restare sveglia la notte a immaginare che lui baci ogni angoletto del tuo corpo. Questo è semplicemente essere 'innamorati', una cosa che sa fare qualunque sciocco. L'amore è ciò che resta quando l'innamoramento si è bruciato; ed è sia un'arte, sia un caso fortunato." pag. 288
Louis de Bernières (Captain Corelli's Mandolin filmscript)
Non serve cercar di andare troppo a fondo in questo mistero che è tanto poco semplice quanto poco innocuo. Non sappiamo abbastanza di noi stessi. Credo sia meglio esser consci di non saperne niente, così si può crescere con il mistero e intanto il mistero cresce in te. Ma la giorno d’oggi, naturalmente, tutti sanno tutto ed è per questo che tanta gente si perde.
James Baldwin (If Beale Street Could Talk)
Se c'è una delle nostre facoltà naturali che può dirsi più meravigliosa delle altre, credo che sia la memoria. Sembra esserci qualcosa di più misterioso e incomprensibile nel potere, nei fallimenti, nelle ineguaglianze della memoria che non delle altre facoltà dell'intelletto. La memoria è talora così tenace, così servizievole, così obbediente... ma altre volte sembra così confusa e così debole... e altre ancora così tirannica, così incontrollabile! Noi siamo sicuramente un miracolo sotto ogni aspetto... ma il nostro potere di ricordare e di dimenticare sembra qualcosa di particolarmente indecifrabile.
Jane Austen (Mansfield Park)
Forse, un giorno, giungeremo infine a comprender quanto sia vano affannarsi a cercar risposte certe in merito ad argomenti che trascendono le nostre facoltà razionali o tentar di conformar i misteri dell'esistenza ai nostri deboli schemi mentali. Sarebbe molto più sensato abbandonar il nostro cuore al flusso della vita senza pretender che sia lui ad assecondar le nostre ingenue pretese. Sarebbe molto più sensato ascoltare che voler imporre a ogni costo la propria visione delle cose. Sarebbe molto più sensato svegliarsi al mattino privi di scopi precisi, viver la vita momento dopo momento, condiscender ai suoi ritmi e mostrarsi pronti ai suoi continui mutamenti. Divenir acqua che muta se stessa pur rimanendo a se stessa identica. Da "Randagi" di Carlo Mascellani
Carlo Mascellani
Perchè il miracolo di illuminarlo lei non può compierlo. Non ha alcun potere su di lui, perchè leui non crede a niente, nemmeno all'inferno. Lui pensa che la vita non sia una punizione, ma una ricompensa. Fuggevole, ma sempre un premio che ciascunnuomo deve meritarsi. Lui crede che l'uomo abbia un grande destino e un grande destino credeva che avrebbe avuto lui stesso. Un'opera, un'opera che ancora non è scaturita da lui, ma che pure è dentro di lui come la perla in un'ostrica. L'inferno è per lui l'assenza di futuro, è questo presente nebbioso e stagnanate, è l'indebolirsi delle convinzioni, delle idee, della fiducia nella vita e più ancora nel proprio talento. L'inferno è sentir ribollire in sè un magma infuocato di ipotesi, di idee e della fiducia nella vita e non riuscire a esprimerne nessuno: vedere quelle ipotesi, idee e sentimenti oscurarsi, appassire, tramontare e dissoversi senza aver mai visto la luce. L'inferno è lo sperpero dei propri giorni, è la mediocrità della propria anima votata alla dissoluzione. L'inferno è questa inerziale assenza di tempo, è l'esilio dall'essere e dall'eternità.
Melania G. Mazzucco (La camera di Baltus)
In quel preciso momento, Karla è entrata nella stanza. Ha spento la televisione, ha guardato Todd fisso negli occhi e ha detto: "Todd, tu esisti non soltanto come membro di una famiglia o di una compagnia o di una nazione, ma come membro di una specie... sei un essere umano. Sei parte dell'umanità. Attualmente la nostra specie ha problemi profondi e stiamo cercando di sognare un modo per uscirne e stiamo usando i computer per cavarcela. La costruzione di hardware e software è il campo in cui la specie ha deciso di investire energie per la sua sopravvivenza e questa costruzione richiede zone di pace, bambini nati dalla pace, e l'assenza di distrazioni che interferiscano col codice. Non possiamo acquisire conoscenza attraverso l'informatica, ma riusciremo a usarla per tenerci fuori dalla merda. Quello che tu percepisci come un vuoto è un paradiso terrestre: alla lettera, linea per linea, la libertà di impedire all'umanità di diventare non lineare". Si è seduta sul divano e c'era il rumore della pioggia che tamburellava sul soffitto e mi sono reso conto del fatto che non c'era abbastanza luce nella stanza e che noi eravamo tutti in silenzio. Karla ha detto: "Abbiamo avuto una vita discreta. Nessuno di noi, a quanto mi risulta, è mai stato maltrattato. Non abbiamo mai desiderato niente, né abbiamo mai voluto possedere qualcosa. I nostri genitori sono tutti ancora insieme, a parte quelli di Susan. Ci hanno trattato bene, ma la vera moralità, qui. Todd consiste nel sapere se le loro mani sono state sprecate in vite non creative, o se queste mani sono utilizzate per portare avanti il sogno dell'umanità". Continuava a piovere. "Non è una coincidenza che come specie abbiamo inventato la classe media. Senza la classe media, non avremmo potuto avere quel particolare tipo di configurazione mentale che contribuisce in misura consistente a sputar fuori i sistemi informatici e la nostra specie non avrebbe mai potuto farcela ad arrivare allo stadio evolutivo successivo, qualunque esso sia. Ci sono buone probabilità che la classe media non rientri neanche parzialmente nella prossima fase evolutiva. Ma non è né qui né là. Che ti piaccia o no, Todd, tu, io, Dan, Abe, Bug, e Susan... tutti noi siamo fabbricanti del prossimo ciclo Rem del sogno umano. Tutti gli altri ne saranno attratti. Non metterli in discussione, Todd, e non crogiolartici dentro, ma non permettere mai a te stesso di dimenticarlo".
Douglas Coupland (Microserfs)
Sempre più lento andava il pensieroso e si chiedeva frattanto: « Ma che è dunque ciò che avevi voluto apprendere dalle dottrine e dai maestri, e che essi, pur avendoti rivelato tante cose, non sono riusciti a insegnarti? ». Ed egli trovò: « L'Io era, ciò di cui volevo apprendere il senso e l'essenza. L'Io era, ciò di cui volevo liberarmi, ciò che volevo superare. Ma non potevo superarlo, potevo soltanto ingannarlo, potevo soltanto fuggire o nascondermi davanti a lui. In verità, nessuna cosa al mondo ha tanto occupato i miei pensieri come questo mio Io, questo enigma ch'io vivo, d'essere uno, distinto e separato da tutti gli altri, d'essere Siddharta! E su nessuna cosa al mondo so tanto poco quanto su di me, Siddharta!». Colpito da questo pensiero s'arrestò improvvisamente nel suo lento cammino meditativo, e tosto da questo pensiero ne balzò fuori un altro, che suonava: « Che io non sappia nulla di me, che Siddharta mi sia rimasto così estraneo e sconosciuto, questo dipende da una causa fondamentale, una sola: io avevo paura di me, prendevo la fuga davanti a me stesso! L'Atman cercavo, Brahma cercavo, e volevo smembrare e scortecciare il mio Io, per trovare nella sua sconosciuta profondità il nocciolo di tutte le cortecce, l'Atman, la vita, il divino, l'assoluto. Ma proprio io, intanto, andavo perduto a me stesso ». Siddharta schiuse gli occhi e si guardò intorno, un sorriso gli illuminò il volto, e un profondo sentimento, come di risveglio da lunghi sogni, lo percorse fino alla punta dei piedi. E appena si rimise in cammino, correva in fretta, come un uomo che sa quel che ha da fare. « Oh! » pensava respirando profondamente « ora Siddharta non me lo voglio più lasciar scappare! Basta! cominciare il pensiero e la mia vita con l'Atman e col dolore del mondo! Basta! uccidermi e smembrarmi, per scoprire un segreto dietro le rovine! Non sarà più lo Yoga-Veda a istruirmi, né l'Atharva-Veda, né gli asceti, né alcuna dottrina. Dal mio stesso Io voglio andare a scuola, voglio conoscermi, voglio svelare quel mistero che ha nome Siddharta ». Si guardò attorno come se vedesse per la prima volta il mondo. Bello era il mondo, variopinto, raro e misterioso era il mondo! Qui era azzurro, là giallo, più oltre verde, il cielo pareva fluire lentamente come i fiumi, immobili stavano il bosco e la montagna, tutto bello, tutto enigmatico e magico, e in mezzo v'era lui, Siddharta, il risvegliato, sulla strada che conduce a se stesso. Tutto ciò, tutto questo giallo e azzurro, fiume e bosco penetrava per la prima volta attraverso la vista in Siddharta, non era più l'incantesimo di Mara, non era più il velo di Maya, non era più insensata e accidentale molteplicità del mondo delle apparenze, spregevole agli occhi del Brahmino, che, tutto dedito ai suoi profondi pensieri, scarta la molteplicità e solo dell'unità va in cerca. L'azzurro era azzurro, il fiume era fiume, e anche se nell'azzurro e nel fiume vivevan nascosti come in Siddharta l'uno e il divino, tale era appunto la natura e il senso del divino, d'esser qui giallo, là azzurro, là cielo, là bosco e qui Siddharta. Il senso e l'essenza delle cose erano non in qualche cosa oltre e dietro loro, ma nelle cose stesse, in tutto. « Come sono stato sordo e ottuso! » pensava, e camminava intanto rapidamente. «Quand'uno legge uno scritto di cui vuoi conoscere il senso, non ne disprezza i segni e le lettere, né li chiama illusione, accidente e corteccia senza valore, bensì li decifra, li studia e li ama, lettera per lettera. Io invece, io che volevo leggere il libro del mondo e il libro del mio proprio Io, ho disprezzato i segni e le lettere, a favore d'un significato congetturato in precedenza, ho chiamato illusione il mondo delle apparenze, ho chiamato il mio occhio e la mia lingua fenomeni accidentali e senza valore. No, tutto questo è finito, ora son desto, mi sono risvegliato nella realtà e oggi nasco per la prima volta.
Hermann Hesse (Siddhartha)
Tak ada karya yang sia-sia, kecuali kita sendiri yang menyia-nyiakan karya tersebut
Dhahana Adi
È una verità universalmente riconosciuta che nessuno sia mai felice di cambiare idea.
Veronica Rosazza Prin (In nome mio)
Io ho una morale molto semplice: non fare a nessuno del male o del bene. Non fare del male a nessuno, perché non solo riconosco agli altri lo stesso diritto, che penso mi spetti, di non essere disturbato, ma anche perché credo che, in materia di male nel mondo, sia sufficiente il male naturale.... Non fare del bene perché non so cosa sia il bene, né so se lo faccio quando credo di farlo. Che ne so quanti danni provoco quando faccio l'elemosina? Che ne so quanti danni provoco quando educo o istruisco? Nel dubbio mi astengo. E penso inoltre che aiutare o dare spiegazioni a qualcuno sia, in un certo modo, commettere il male di intromettersi nella vita degli altri. La bontà è un capriccio del temperamento: non abbiamo il diritto di rendere gli altri vittime dei nostri capricci, anche se sono mossi da umanità o tenerezza.... Ogni volta che mentre ero malato, mi sono venuti a far visita, ho patito ogni visita come un fastidio, un insulto, un'ingiustificabile violazione della mia inoppugnabile intimità.... [335. 1931]
Fernando Pessoa (The Book of Disquiet: The Complete Edition)
Menjadi tenar, populer dan dikenal sampai ujung dunia adalah tujuan terendah, perbuatan sia-sia, dan mengalihkan fokus kita pada hal terpenting; berkarya, mewarnai dunia dengan jejak bermakna dan berbagi kepada sesama dengan apa yang kita punya.
Zulfikar Fuad
Tak ada satu pun ciptaan-Nya yang sia-sia. Gelap dicipta untuk kita bisa merasa betapa nikmatnya terang. Kesulitan dicipta untuk kita bisa mensyukuri setiap rezeki, kelapangan dan kelimpahan.
Zulfikar Fuad
Le cose nella vita succedono sempre per un motivo, anche le più brutte, e noi non dobbiamo mai arrenderci, nemmeno quando crediamo sia impossibile tornare a respirare.
Sara Tarroni (Forgot - L'altra parte di te)
Perchè il miracolo di illuminarlo lei non può compierlo. Non ha alcun potere su di lui, perchè lui non crede a niente, nemmeno all'inferno. Lui pensa che la vita non sia una punizione, ma una ricompensa. Fuggevole, ma sempre un premio che ciascun uomo deve meritarsi. Lui crede che l'uomo abbia un grande destino e un grande destino credeva che avrebbe avuto lui stesso. Un'opera, un'opera che ancora non è scaturita da lui, ma che pure è dentro di lui come la perla in un'ostrica. L'inferno è per lui l'assenza di futuro, è questo presente nebbioso e stagnanate, è l'indebolirsi delle convinzioni, delle idee, della fiducia nella vita e più ancora nel proprio talento. L'inferno è sentir ribollire in sè un magma infuocato di ipotesi, di idee e della fiducia nella vita e non riuscire a esprimerne nessuno: vedere quelle ipotesi, idee e sentimenti oscurarsi, appassire, tramontare e dissolversi senza aver mai visto la luce. L'inferno è lo sperpero dei propri giorni, è la mediocrità della propria anima votata alla dissoluzione. L'inferno è questa inerziale assenza di tempo, è l'esilio dall'essere e dall'eternità.
Melania G. Mazzucco (La camera di Baltus)
Asalkan kita rajin belajar, kita bisa pintar kok. Apa gunanya bersekolah di tempat bagus, tapi kita nggak serius belajar? Sia-sia saja, kan?
Adham T. Fusama (Dead Smokers Club Part 1)
Alla fine disse:" Credo che sia perché sembrano tutti belli da toccare, densi... come il velluto... E perché fanno un buon profumo. Le rose non crescono molto bene... crescono male. Una rosa vuole starsene da sola, in un bicchiere... allora sì che è bellissima... ma solo per un periodo molto breve... poi si affloscia e muore. Aspirine, potature e tutte quelle cose non servono a niente - non alle rose - vanno bene per gli altri fiori. Niente può tenere in vita le rose per molto... quanto vorrei che non morissero".
Mary Westmacott (The Rose and the Yew Tree)
Per me l'atto di pensare e quello di esprimere i pensieri non sono simultanei, e neppure necessariamente consecutivi. So di pensare e parlare nella stessa lingua, e so che in teoria non c’è ragione per cui io non possa comunicare i miei pensieri non appena si formano o immediatamente dopo; eppure la lingua in cui io penso e quella in cui parlo sembrano spesso talmente lontane che mi pare impossibile colmare il vuoto sul momento, o anche retroattivamente. Mi ha sempre affascinato l’idea della traduzione simultanea, come alle Nazioni Unite, dove nel pubblico tutti hanno gli auricolari e si sa che nelle retrovie gli interpreti ascoltano quello che viene detto e lo trasformano in un’altra lingua. Capisco che questo sia possibile, ma per me ha del miracoloso – che le parole siano lanciate in aria in una lingua e ricadano a terra in un’altra come una palla. Credo che nel mio cervello ci sia una specie di setaccio che impedisce un rapido (e tanto meno simultaneo) travaso dei pensieri in parole. Un po’ come il filtro nello scarico della vasca da bagno; c’è qualcosa che mantiene i miei pensieri nel cervello, e così bisogna cavarli a forza, come quegli schifosi grovigli di capelli bagnati. Riflettevo sui concetti di pensiero e di linguaggio, a quanto sarebbe stato difficile esprimerli – o quantomeno spossante, come se pensarli fosse già abbastanza e dirli fosse pleonastico o riduttivo, perché lo sanno tutti che la traduzione svilisce un testo, è sempre meglio leggere un libro nella lingua originale (À la recherche du temps perdu). Le traduzioni sono delle approssimazioni soggettive e questo è esattamente quello che provo quando parlo: quello che dico non è quello che penso ma solo quello che più gli si avvicina, con tutti i limiti e le imperfezioni del linguaggio. Quindi penso spesso che sia meglio stare zitto anziché esprimermi in modo inesatto.
Peter Cameron