“
La parola ‘amore’ per noi non esiste, esiste solo la dolce, struggente, passionale, e depravata ossessione di fare nostro, in ogni modo e con qualsiasi mezzo, quello che desideriamo.
”
”
Anya M. Silver (Pure Revenge (Lethal Men, #1))
“
Dopo tutto, si giudicano gli altri solo in base al proprio cuore: l’avaro vede sempre la gente spinta dall’interesse, il lussurioso dall’ossessione del desiderio.
”
”
Irène Némirovsky (Suite Française)
“
«Non sarai mai l'ossessione di André, Aleksandra» mormorò conquistando ogni angolo della mia mente con il suono suadente e tenebroso della sua voce.
”
”
Chiara Cilli (Soffocami (Blood Bonds, #1))
“
Ma era solo un’ossessione?
No. Certo che no.
Non era solo una misera ossessione o un accecante desiderio.
Iago era la vita.
La mia vita.
”
”
Anya M. Silver (Innaturale (Innaturale, #1))
“
Del corpo ne abbiamo fatto un'ossessione, ma il corpo non siamo noi.
”
”
Tiziano Terzani (La fine è il mio inizio)
“
Voglio raccontarvi quel che so, perchè anche voi capiate quello che io ho capito: la guerra è un'ossessione dei vecchi, che mandano i giovani a combatterla.
”
”
Alessandro Baricco (Omero, Iliade - Edizione ragazzi)
“
ossessione s.f. 1. Interesse morboso (e del tutto giustificabile) per qualcosa (o qualcuno) di morbosamente interessante.
”
”
Nicola Yoon (Everything, Everything)
“
Come liberarsi di un'ossessione? Come impedirle di tormentarti? Come sbarrare le porte della propria mente e azzerare tutto? Qual era l'interruttore da premere per non sentire?
”
”
Chiara Cilli (Soffocami (Blood Bonds, #1))
“
In quanto a lei, sapeva anche di leggere più di quanto fosse sano, di riporre troppe aspettative nella lettura, di avere una sorta di ossessione nevrotica per la letteratura e i suoi presunti benefici sul piano morale.
”
”
Jonathan Coe (Middle England)
“
Dio mio possibile che non riuscisse a pensare ad altro? la mente era fissa lì, sempre sullo stesso argomento tormentoso, e all'altezza del palazzo di Brera lo prese lo sgomento perché in questo preciso istante ha capito di essere completamente infelice senza nessuna possiblità di rimedio, una cosa assurda e idiota, tuttavia così vera e intensa che non trovava più requie.
”
”
Dino Buzzati (Un amore)
“
Quanto alla felicità, la maggioranza di noi riesce a resisterle; I'infelicità è ben altrimenti insidiosa. L'avete assaporata? Non ne sarete mai sazi; la cercherete con avidità e, preferibilmente, là dove non si trova; e allora là la proietterete, visto che senza infelicità tutto vi sembrerebbe inutile e opaco. Ovunque essa si trovi, scaccia il mistero o lo rende luminoso. L'infelicità che è sapore e chiave delle cose, accidente e ossessione, capriccio e necessità, vi farà amare I'apparenza in ciò che questa ha di più potente, di più durevole e di più vero, e lì vi terrà per sempre avvinti perché, « intensa » per natura, è, come ogni « intensità », servitù, assoggettamento.
”
”
Emil M. Cioran
“
Ma è difficile di trattenere il proprio pensiero dall’occuparsi di un argomento che troppo c’importa. L’uomo sarebbe un animale più fortunato se sapesse farlo.
”
”
Italo Svevo (La coscienza di Zeno / Senilità)
“
Lì, sotto le cupe luci fluorescenti del mio minuscolo monolocale, non c’era modo di sfuggire alla verità. Nella vita reale, non ero altro che un eremita asociale. Un recluso. Un nerd con una carnagione cadaverica e un’ossessione per la cultura pop. Ero soltanto un’altra anima perduta, triste, solitaria, che sprecava la sua vita su un videogioco osannato da tutti.
”
”
Ernest Cline (Ready Player One (Ready Player One, #1))
“
Non avrei un vero bisogno di conoscere questa lingua. Non vivo in Italia, non ho amici italiani. Ho solo il desiderio. Ma alla fine un desiderio non è altro che un bisogno folle. Come in tanti rapporti passionali, la mia infatuazione diventerà una devozione, un’ossessione. Ci sarà sempre qualcosa di squilibrato, di non corrisposto. Mi sono innamorata, ma ciò che amo resta indifferente. La lingua non avrà mai bisogno di me.
”
”
Jhumpa Lahiri (In Other Words)
“
L'amore di testa ha certamente più spirito dell'amore vero, ma ha solo dei rari momenti d'entusiasmo; è troppo conscio di sé, si giudica incessantemente; lungi dal confondere il pensiero, viene costruito a forza di pensieri.
”
”
Stendhal (Il Rosso e il Nero)
“
In breve, Shakespeare non è tanto una figura storica, quanto un'ossessione accademica. Una rapida occhiata agli indici delle molte riviste dedicate a lui e alla sua epoca disvela risolute indagini quali: «Entropia linguistica e informativa nell'Otello», «Mal d'orecchi e omicidi nell'Amleto», «Distribuzioni Poisson nei sonetti di Shakespeare», «Shakespeare e la nazione del Quebec», «Amleto era uomo o donna?» e altre ricerche di simile tenore inventivo.
”
”
Bill Bryson (Shakespeare: The World as Stage)
“
E se la mia ossessione per la cultura, per le cose "veramente buone", la mia fissa di sapere tutto sulle registrazioni jazz e il vino rosso e i mobili danesi, perfino su Keats e Shakespeare e James Baldwin, non fosse altro che una forma di vanità, o peggio ancora, una benda sulla ferita primigenia delle mie origini? Ho scavato tra me e i miei genitori un tale abisso di sofisticheria che per loro toccarmi e raggiungermi è ormai del tutto impossibile. E mi volto a guardare oltre questo abisso non con un senso di colpa o di perdita, ma con sollievo e soddisfazione.
”
”
Sally Rooney (Beautiful World, Where Are You)
“
«E se la mia ossessione per la cultura, per le cose "veramente buone", la mia fissa di sapere tutto sulle registrazioni jazz e il vino rosso e i mobili danesi, perfino su Keats e Shakespeare e James Baldwin, non fosse altro che una forma di vanità, o peggio ancora, una benda sulla ferita primigenia delle mie origini? Ho scavato tra me e i miei genitori un tale abisso di sofisticheria che per loro toccarmi e raggiungermi è ormai del tutto impossibile. E mi volto a guardare oltre questo abisso non con un senso di colpa o di perdita, ma con sollievo e soddisfazione.»
”
”
Sally Rooney (Beautiful World, Where Are You)
“
Mostruoso, che ogni sofferenza della terra sia per me la benvenuta, perché nel mio mestiere tutto fa brodo; mostruoso, che quando mi trovo davanti alla storia di qualcuno io non possa fare altro che questo: desiderare di trasformarla in materiale; ma se è la tua ossessione, è la tua ossessione. Questo mestiere ha un lato demoniaco di cui il comitato per il Premio Nobel non parla molto. Sarebbe bello, specialmente davanti ai bisognosi, avere motivi puri e disinteressati come tutti gli altri; ma, ahimè, non è così. L'unico paziente che lo scrittore cura è se stesso.
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Philip Roth (The Anatomy Lesson)
“
«E se la mia ossessione per la cultura, per le cose "veramente buone", la mia fissa di sapere tutto sulle registrazioni jazz e il vino rosso e i mobili danesi, perfino su Keats e Shakespeare e James Baldwin, non fosse altro che una forma di vanità, o peggio ancora, una benda sulla ferita primigenia delle mie origini? Ho scavato tra me e i miei genitori un tale abisso di sofisticheria che per loro toccarmi e raggiungermi è ormai del tutto impossibile. E mi volto a guardare oltre questo abisso non come un senso di colpa o di perdita, ma con sollievo e soddisfazione.»
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”
Sally Rooney (Beautiful World, Where Are You)
“
In un mondo sempre più fitto di nessi comunicativi e di processi di globalizzazione non vi sono molte proposte alternative: o si continua a credere pervicacemente nelle proprie forme identitarie (costi quel che costi) o si procede quanto meno ad alleggerirle, così da renderle più disponibili alla comunicazione e agli scambi, alle intese e ai suggerimenti, alle ibridazioni e ai mescolamenti. Non è detto che tale maggiore disponibilità sia la via che ci salva; ma è abbastanza certo che l'atteggiamento opposto (l'ossessione della purezza e dell'identità) è quello che ha prodotto, qui come altrove, le maggiori rovine.
”
”
Francesco Remotti (Contro l'identità)
“
Chi fui? Che senso ebbe la mia presenza
in un tempo che questo film rievoca
ormai così tristemente fuori tempo?
Non posso farlo ora, ma devo
prima o poi sviscerarlo fino in fondo,
fino a un definitivo sollievo...
Lo so: ero appena partorito a un mondo
dove la dedizione d’un adolescente
– buono come sua madre, improvvido
e animoso, mostruosamente
timido, e ignaro d’ogni altra omertà
che non fosse ideale – era avvilente
segno di scandalo, santità
ridicola. Ed era destinata
a farsi vizio: ché marcisce l’età
la mitezza, e fa, dell’accorato
dono di sé, ossessione. E se ho trovato
di nuovo un’accorata purezza
nell’amare il mondo, il mio
non è che amore, nudo amore, senza
futuro. Troppo perduto nel brusio
del mondo, troppo cosparso dell’amaro
di un pur triste, chapliniano riso...
È resa. Umile ebbrezza del contemplare,
partecipe, sviscerato – e inattivo.
Umile riscoperta d’un allegro restare
degli altri uomini al male: il reale,
vissuto da loro in un empireo di luoghi
miseri, ridenti, sulle rive
di gai torrenti, sui gioghi
di monti luminosi, sulle terre oppresse
dall’antica fame...
È senso della grandezza, questo senso
che mi strugge sui minimi atti
di ogni nostro giorno: riconoscenza
per questo loro riapparire intatti
a me sopravvissuto, e pieno ancora
di stantio pianto...
”
”
Pier Paolo Pasolini (La religione del mio tempo)
“
L’Io, che inutile peso! Mi ero davvero stancato del mio, di quella figura che dovevo sempre portarmi dietro e ripresentare al pubblico.
Quante volte in aereo, in treno, a una cena in casa di un diplomatico o al ricevimento di un qualche ministro avevo dovuto, con una obbligatorietà a cui non sapevo sottrarmi, raccontare per l’ennesima volta i soliti, divertenti aneddoti della mia vita, spiegare perché da italiano scrivevo per un settimanale tedesco come Der Spiegel, perché ero stato arrestato in Cina o che cosa pensavo del paese in cui al momento vivevo! Il tutto per intrattenere qualcuno, per essere simpatico.
Avevo tanto riso dei giapponesi con il loro «io» legato a ciò che sta scritto sulle loro meshi, i biglietti da visita, in cui sotto al nome, e più importante di quello, sono indicati il titolo e la posizione che occupano nella loro azienda.
Io mi ero comportato esattamente allo stesso modo: per essere preso in considerazione, per non essere messo da parte presentavo anch’io, recitato invece che stampato, il mio biglietto da visita: quella identità di me da cui sembravo così tanto dipendere.
L’identità poi, come fosse un congegno delicato, richiedeva manutenzione, doveva essere lucidata, bisognava cambiarle l’olio.
Dell’identità andava curato ogni aspetto: la pettinatura, il vestito, il modo di presentarsi, di telefonare, di mantenere i contatti, di rispondere agli inviti.
Nel mio caso… anche il modo di cominciare un articolo!
«Vali quel che valeva il tuo ultimo pezzo», mi aveva detto ancora ai tempi del Vietnam l’amico Martin Woollacott, collega del Guardian, e quel dover essere almeno all’altezza dell’Io dell’articolo precedente era diventata sempre più una ossessione.
Il tutto per mantenere un nome.
Il nome, sempre il nome.
Quante cose dipendono nella vita dal nome! Il nome nella lista degli ammessi, dei promossi, dei vincitori, dei passeggeri; il nome in prima pagina.
Sempre quel nome, quella identità.
Che fatica! Via.
Tutto questo, via!
Un altro po’ di inutile zavorra buttata a mare per affrontare meglio l’ultima traversata.
”
”
Tiziano Terzani (Un altro giro di giostra)
“
Ma il loro tesoro era rimasto, oro e non soltanto oro. Qualcosa si trova ancora — ma chi la trova non lo dice mai perché, vedi, gliene resterebbe solo un terzo: questa è la legge per chi trova i tesori. Loro vogliono tutto, così non ne parlano. A volte oggetti preziosi, a volte gioielli. È incredibile tutto quello che la gente trova e vende in gran segreto a qualche individuo guardingo che pesa e misura, esita, fa domande che restano senza risposta, poi dà in cambio del denaro. [...]In tutte le isole, da nessuna parte, non si sa da dove. Perché è meglio non parlare di tesoro. Meglio non dirlo. Sì, meglio non dirlo. Non ti dirò che a malapena ascoltavo i tuoi racconti. Desideravo la notte e il buio e l’ora in cui si aprono i fiori lunari.
Cancella la luna,
tira giù le stelle,
Amami al buio, perché
il buio è il nostro destino
presto, presto.
Come gli spavaldi pirati, approfittiamo al massimo di ciò che abbiamo, nel migliore e nel peggiore dei modi. Non dare un terzo ma tutto. Tutto… tutto… tutto. Non tenerti nulla…
No, avrei detto… sapevo quello che avrei detto. — Ho fatto un errore terribile. Perdonami.
Lo dissi, guardandola, vedendo l’odio nei suoi occhi — e sentendo il mio odio che sprizzava incontro al suo. Di nuovo quel cambiamento da vertigine, l’ossessione del ricordo, lo sconvolgente ritorno all’odio. Mi hanno comprato col tuo sporco denaro, me, hanno comprato. Tu li hai aiutati. Mi hai ingannato, tradito, e farai ancora peggio, se ne avrai la possibilità. [...]
… Se ero destinato all’inferno, che sia l’inferno. Basta coi falsi paradisi. Basta con la maledetta magia. Tu mi odi e io ti odio.
Vedremo chi sa odiare meglio. Ma prima — prima voglio distruggere il tuo odio. Il mio odio è più freddo, più forte, e tu non avrai più nessun odio che ti scaldi. Tu non avrai più nulla.
E lo feci. Vidi l’odio scomparire dai suoi occhi. Lo costrinsi a scomparire. E con l’odio scomparve la sua bellezza. Lei non fu più che un fantasma. Un fantasma nella luce grigia del giorno. Non rimase che la disperazione. Dimmi muori e morirò. Dimmi muori e
guardami morire.
”
”
Jean Rhys (Wide Sargasso Sea)
“
La vita di un mangiatore compulsivoin recupero è fatta di questo,mitigare l'ossessione, tenere a bada l'ansia che la scatena.
”
”
Giorgio Serafini Prosperi (Una perfetta geometria)
“
In ogni paese, a ogni torneo, individui di qualsiasi nazionalità ed etnia uniti dalla medesima ossessione. Gens una sumus: cosi il motto della Federazione internazionale degli scacchi. Siamo una sola famiglia di persone inebriate dal rumore dei pezzi sul legno -- tac! toc! e pronte a ritrovarci qui nonostante le barriere, i muri, l'atomica, tutto quel che fino a un attimo fa sembrava separarci per sempre, e tutto quel che un domani inventeremo per separaci ancora.
”
”
Giorgio Fontana (Il Mago di Riga)
“
L’idea che l’esperienza del materno debba rendere piú umane le donne eccellenti ha come contraltare il fatto che le donne che scelgono di non essere madri sono invece raccontate o sottintese come creature disumane, mancanti della parte piú realizzata della loro essenza. La donna potente, se è madre, sembra far meno paura a chi il potere lo ha visto fino a quel momento solo in mano agli uomini, il cui essere padri o meno ovviamente non ha mai fatto alcuna differenza sul loro grado di ferocia. L’ossessione della mammizzazione delle donne che arrivano all’apice è parossistica nei media italiani. Dallo sport alla politica, dal cinema all’economia, dalla scienza all’arte, ogni donna che si trovasse a raggiungere risultati tali da costituire notizia si sentirà chiedere se ha un marito e dei figli o se li ha dovuti «sacrificare» sull’altare della sua eccellenza. La domanda sulla conciliazione tra lavoro e famiglia è un must di ogni intervista alla donna di successo, mentre nessuno si sogna di
rivolgerla a un uomo al culmine della carriera. Ma se anche glielo si chiedesse, un uomo potrebbe tranquillamente rispondere che vive per il suo lavoro, perché uno che mette il lavoro prima di tutto il resto è l’indefesso leader che ogni azienda vorrebbe sulla sedia da amministratore delegato, mentre una donna che facesse lo stesso sarebbe giudicata insensibile e spietata; [...]
In questo discorso c’è un’implicita nota di colpevolizzazione sociale agita contro le donne che, per qualche ragione, hanno scelto di lavorare e non avere figli. Il dato viene evidenziato come un’anomalia, perché, anche se i risultati personali vengono raccontati come azioni vincenti, l’assenza di prole resta qualcosa da dover motivare.
”
”
Michela Murgia (Stai zitta. E altre nove frasi che non vogliamo sentire più)
“
Le ho parlato della mia incapacità di impegnarmi in una relazione, della mia ossessione per le attenzioni maschili che però si accompagna alla paura di diventare troppo intima con qualcuno.
”
”
Dolly Alderton (Everything I Know About Love)
“
Mi voltai a controllare chi ci stesse osservando: nessuno. Ma nel bel mezzo dell'adolescenza vivevo con l'ossessione che fossero tutti lì a esaminarmi ogni minuto. Non capisco, oggi, come riuscissi a conciliare un tale egocentrismo con la convinzione di non valere niente.
”
”
Silvia Avallone (Un'amicizia)
“
Ciò che in Iran avevamo in comune con Fitzgerald - anche se allora non ce ne rendevamo conto - era proprio il sogno, che divenne la nostra ossessione e finì per prendere il sopravvento sulla realtà, un sogno bello e terribile, impossibile da realizzare, in nome del quale si poteva giustificare e perdonare qualunque ricorso alla violenza.
«I sogni», dissi rivolta a Nyazi «sono ideali perfetti, compiuti in se stessi. Come si può sovrapporli a una realtà imperfetta, incompleta, in perenne mutamento? Si farebbe la fine di Humbert, che distrugge l'oggetto dei propri sogni; o di Gatsby, che distrugge se stesso»
”
”
Azar Nafisi (Reading Lolita in Tehran: A Memoir in Books)
“
«È un’ossessione, non potete liberarvene. Ci provate, ma non ce la fate. È impossibile. È sempre nei vostri pensieri. Qualunque cosa vi sussurra il suo nome. Schiavi, nient’altro che questo sono coloro che hanno incrociato per sbaglio il suo sguardo.» L’uomo si interruppe. «Che effetto vi fa stare in piedi di fronte a colui che vi ha privato della vostra ossessione, Principe?»
”
”
Chiara Cilli (Prigionia mortale (La Regina degli Inferi, #2))
“
-A volte ci si accorge delle cose che ti fanno male solo quando è troppo tardi.
-Come il fumo, l'ansia o il morso di una vipera?
-Una malattia non diagnosticata, la distrazione, un'ossessione o la persona sbagliata.
Ecco il perché. Parlarvamo la stessa lingua.
”
”
Sara Rattaro (Un uso qualunque di te)
“
Prima di affondare in quella specie di sonno faticoso e pieno di ricordi che lo accompagnava per tutta la notte. Era una specie di semicoscienza, popolata di immagini accavallate, dove i ricordi s'impastavano con fantasie assurde che si ripetevano fino all'ossessione, stancandolo fino a togliergli definitivamente il sonno.
”
”
Marco Vichi (Death in August (Inspector Bordelli #1))
“
Parli" disse Arzaky. "Ci liberi dall'ossessione per gli indizi invisibili, per i mozziconi di sigaretta e per gli orari dei treni. E non si vergogni: di giorno adoriamo i sillogismi, ma la notte è l'ora della metafora.
”
”
Pablo De Santis (The Paris Enigma)
“
«Avrai sempre le mani legate con questa ragazza, – disse. – Non sarai mai tu ad avere il coltello per il manico. Qui c’è qualcosa – mi disse – che ti fa perdere la testa, e te la farà perdere sempre. Se non tagli definitivamente questo legame, alla fine quel qualcosa ti distruggerà. Non stai più semplicemente soddisfando un bisogno naturale, con lei. Questa è patologia nella sua forma più pura. Senti, – mi disse, – guardala come un critico, da un punto di vista professionale. Hai violato la legge della distanza estetica. Con questa ragazza hai sentimentalizzato l’esperienza estetica: l’hai personalizzata, l’hai trasportata nella sfera dei sentimenti, e hai perduto il senso della separazione indispensabile per il tuo godimento. Sai quando è successo? La sera che si è tolta l’assorbente. La necessaria separazione estetica è venuta meno non mentre tu la guardavi sanguinare – questo andava bene, non era questo il problema – ma quando non sei riuscito a trattenerti e ti sei inginocchiato. Ma cosa diavolo te l’ha fatto fare? Cosa c’è sotto la commedia di questa ragazza cubana che manda al tappeto uno come te, il professore di desiderio? Bere il suo sangue? Io direi che questo ha rappresentato l’abbandono di una posizione critica indipendente, Dave. Adorami, lei dice, venera il mistero della dea sanguinante, e tu lo fai. Non ti fermi davanti a nulla. Lo lecchi. Lo consumi. Lo digerisci. E’ lei che penetra te. Che altro la prossima volta, David? Un bicchiere della sua urina? Tra quanto la implorerai di darti le sue feci? Io non sono contrario perché è poco igienico. Non sono contrario perché è disgustoso. Sono contrario perché questo vuol dire innamorarsi. L’unica ossessione che vogliono tutti: l’“amore”. Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime? Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E l’amore ti spezza. Tu sei intero, e poi ti apri in due. Quella ragazza era un corpo estraneo introdotto nella tua interezza. E per un anno e mezzo tu hai lottato per incorporarlo. Ma non sarai mai intero finché non l’avrai espulso. O te ne sbarazzi o lo incorpori con un’autodistorsione. Ed è questo che hai fatto, e che ti ha ridotto alla disperazione».
(…) «L’attaccamento è rovinoso, ed è il tuo nemico. Joseph Conrad: chi si forma un legame è perduto. E’ assurdo che tu stia lì seduto con quella faccia. L’hai assaggiato. Non ti basta? Di cosa riesci mai ad avere più di un assaggio? E’ tutto quello che ci è dato nella vita, è tutto quello che ci è dato della vita. Un assaggio. Non c’è altro». (…)
”
”
L'animale morente, Philip Roth.
“
Il problema del mondo non è la massificazione, è la maificazione. La massificazione del ma. Il problema del mondo è linguistico. Il problema del mondo non sono le convulsioni; sono le congiunzioni. L’ossessione, diabolica, nei confronti del però, del nonostante, del tuttavia. “Però” un cazzo. “Nonostante” un cazzo. “Tuttavia” un cazzo. Il novantanove per cento delle persone dice “ma” ogni volta che parla; e il restante due per cento è felice. Per quanto siano grandi le difficoltà, per quante volte si creda di non farcela. Per quanto tutto sembri dire “ma”, c’è sempre qualcuno che non si adegua.
”
”
Pedro Chagas Freitas
“
.. tale ossessione era come una serra: un posto a temperatura costante, senz'aria, stipato di varietà multicolori, di fiori innaturali.
”
”
Thomas Pynchon (V.)
“
In quel caso, l'ossessione sarebbe un'altra cosa che ci accomuna.
”
”
Renato Mite (Apoptosis)
“
Io non voglio vivere inutilmente: è la mia ossessione.
”
”
Alberto Savorana (Vita di Don Giussani)
“
Mentirei se dicessi che è la mia ossessione. È più un'urgenza, un assordante silenzio che non riesco a riempire, un prurito sulla pelle." © Il Siberiano - Giovanna Roma
”
”
Giovanna Roma (Il Siberiano (La mia vendetta con te, #2))
“
I 6,99 dollari al minuto danno ai clienti la possibilità di svelare le proprie fantasie sessuali e i desideri più intimi senza temere di essere smascherati o criticati. Gli uomini e le donne che chattano con me e rivelano segreti e perversioni, io non li giudico. Come potrei? Il mio segreto, la mia ossessione, è peggiore delle loro. Per contenerla faccio l'unica cosa possibile: mi chiudo in casa. E cosi proteggo me stessa e gli altri.
”
”
A.R. Torre (The Girl in 6E (Deanna Madden, #1))
“
Scoprire una traccia di Gaustìn, che si sposta di decennio in decennio come noi cambiamo volo in un aeroporto, è una fortuna che capita una volta ogni cent'anni. Gaustìn, che prima ho creato e poi incontrato in carne e ossa. O era il contrario, non me lo ricordo. L'amico invisibile, più visibile e reale di me stesso. Gaustìn della mia giovinezza, Gaustìn del mio desiderio di essere un altro, altrove, ad abitare un altro tempo e altre stanze. Avevamo in comune l'ossessione del passato. Con una piccola ma essenziale differenza. Io rimanevo straniero ovunque, mentre lui si sentiva ugualmente a suo agio in tutti i tempi. Io bussavo alle porte di anni diversi e lui era già là, mi apriva, mi faceva entrare e poi spariva.
”
”
Georgi Gospodinov (Времеубежище)
“
Mi confessò che certe volte, in qualche angolo della sua mente- un luogo in cui le priorità erano la sicurezza, la salute- era arrivata a sperare di vedere la cosa ridimensionarsi da sè, di sentirsi libera da quell’ossessione su cui non aveva alcun controllo.
Ma adesso no. Adesso tutte le strutture che avevano sorretto la sua vita quotidiana, le sue responsabilità, la famiglia, le apparenze, la routine erano diventate meri involucri.
”
”
Patrick McGrath (Follia)
“
ZHUANGZI: Con calma, con calma. Il mio abito è vecchio e delicato, non tirarlo in quel modo. Stammi un po’ a sentire: basta con questa ossessione per i tuoi vestiti. I vestiti si possono avere e si possono non avere, non fa nessuna differenza. Forse è giusto andare in giro vestiti, forse invece è giusto il contrario. In fondo, gli uccelli hanno le piume e le bestie il pelo, ma i cetrioli e le melanzane sono nudi. Per questa ragione si dice “se una cosa è giusta, non è detto che il suo contrario sia sbagliato”. Certamente, non si può dire che non avere vestiti sia giusto, ma come essere certi che averne sia giusto? …
UOMO (infuriato): Porcaccia la miseria! ridammi le mie cose o ti ammazzo di botte! (alza i pugni e afferra Zhuangzi)
”
”
Lu Xun (Fuga sulla luna)
“
Speculare alla ossessione comunista è l’espropriazione che Berlusconi e Forza Italia hanno operato nei confronti del lessico della sinistra. Termini come libertà o libero, che dalla rivoluzione francese in poi sono appartenuti alla sinistra e al movimento operaio, sono emigrati nel vocabolario politico di Forza Italia.
”
”
Stefano Pivato (Vuoti di memoria: Usi e abusi della storia nella vita pubblica italiana)
“
È molto strano. Solitamente i guerrieri vogliono sconfiggere il re cattivo per salvare la principessa tenuta prigioniera, ma stavolta è il re cattivo che Yō e gli altri stanno cercando di salvare. Ma è naturale. Perché la principessa è Hao, tenuto prigioniero da Satana, dalla sua ossessione.
”
”
Hiroyuki Takei (シャーマンキング 完全版 26 (Shaman King: JC Kanzenban, #26))
“
Pan,” disse Uncino, “Mi hai salvato la vita.”
Peter non sapeva bene cosa dire. Aveva salvato Uncino così istintivamente e senza pensarci su che stava appena cominciando a rendersi conto d’averlo fatto. Non si era preoccupato di nulla in quel momento, se non di proteggerlo.
Cercò di pensare a una ragione plausibile – o piuttosto a una scusa, non al vero motivo, che conosceva già fin troppo bene.
“Ti dovevo salvare.” Disse alla fine. “Se tu fossi morto, non sarei stato io a sconfiggerti.”
Uncino fece una piccola risata. “La tua ossessione mi onora, Pan. E la condivido.”
“Ossessione?”
“Non è forse così che si dice, quando due uomini non riescono a pensare che l’uno all’altro?”
Peter rimase immobile e sentì le sue orecchie diventare rosse per ciò che implicavano quelle parole. Uncino lo sa, pensò. Sapeva esattamente quello che aveva provato Peter quando l’aveva spinto per terra.
Restò seduto e incapace di spiccicare una parola. Per un po’ nessuno dei due disse nulla e quando gli urli del kraken scomparvero in lontananza, non rimase altro suono a parte il fruscio delle foglie.
“Grazie,” disse Uncino alla fine. “Forse avrei dovuto cominciare con quello
”
”
Austin Chant (Peter Darling)
“
Valancy era perfettamente felice. Alcune cose si fanno lentamente strada dentro di noi. Altre arrivano in un lampo. Valancy era stata folgorata.
Comprese in quel momento con una certezza quasi assoluta di amare Barney. Appena il giorno prima apparteneva solamente a se stessa. Ora apparteneva a quell'uomo. Eppure lui non aveva fatto niente, non aveva detto niente. Non l'aveva neppure guardata come si guarda una donna. Ma questo non aveva importanza. Né l'aveva che cosa lui fosse o che cosa avesse fatto. Lo amava senza alcun riserva. Tutto in lei gli apparteneva. Non aveva alcun desiderio di soffocare o ripudiare il proprio amore. Sembrava appartenergli così totalmente che pensare a qualcosa che non lo riguardasse – qualcosa in cui non fosse lui a predominare – le risultava impossibile.
Aveva compreso di amarlo, con semplicità e pienezza, nel momento in cui si protendeva verso la portiera dell'auto per spiegare che Lady Jane era senza benzina. Aveva guardato in fondo ai suoi occhi al chiaro di luna e aveva capito. In quell'infinitesimo lasso di tempo, tutto era cambiato. Le vecchie cose erano scomparse e tutto aveva assunto un nuovo aspetto.
Lei non era più l'insignificante e vecchia zitella, Valancy Stirling.
Era una donna piena di amore e, per questo, ricca e importante – sufficiente a se stessa. La vita non era più vuota e futile e la morte non poteva più defraudarla di niente. L'amore aveva estinto il suo ultimo barlume di paura.
L'amore! Come era ardente, straziante e intollerabilmente dolce questa ossessione del corpo, dell'anima e della mente! Bello, vago e puramente spirituale dentro al suo intimo, proprio come la minuscola scintilla blu nel cuore dell'indistruttibile diamante. Nessun sogno era mai stato così. Non era più sola. Apparteneva a una vasta sorellanza; era una fra le tante donne al mondo che avessero mai amato.
”
”
L.M. Montgomery (The Blue Castle)
“
L'ossessione è sentirsi la mente troppo piena, così piena che sembra che da un momento all'altro potrebbe esplodere; ma quando finalmente riesci a calmarla, ti sembra troppo vuota e quel vuoto è altrettanto insopportabile. È questo che provo quando penso a te, Jacqueline: mi fa male, ma non riesco a farne a meno.
”
”
Camilla Rosati (Eleutheria)
“
Miss Cassidy sbuffò. La storia delle “donne respinte” la irritava sempre: che modo insensato di vendicarsi, sprecare l’eternità nell’ossessione per gli uomini.
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Meihan Boey (The Formidable Miss Cassidy)