Forza Italia Quotes

We've searched our database for all the quotes and captions related to Forza Italia. Here they are! All 9 of them:

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Siamo stanchi di diventare giovani seri, o contenti per forza, o criminali, o nevrotici: vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare. Non vogliamo essere subito già così sicuri. Non vogliamo essere subito già così senza sogni.
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Pier Paolo Pasolini (Lettere luterane: il progresso come falso progresso)
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[...] quelli che erano nati negli anni venti, e che avevano vent’anni negli anni quaranta, avevan dovuto combattere perché c’era la guerra e servivano dei soldati. Quelli che eran nati negli anni trenta, e avevan vent’anni negli anni cinquanta, avevan dovuto lavorare perché c’era stata la guerra e c’era un paese da ricostruire. Quelli che eran nati negli anni quaranta, e che avevan vent’anni negli anni sessanta, avevan dovuto lavorare anche loro perché c’era il boom economico e una grande richiesta di forza lavoro. Quelli che eran nati negli cinquanta, e che avevan vent’anni negli anni settanta, avevan dovuto contestare perché il mondo cosí com’era stato fino ad allora non era piú adatto alla modernità o non so bene a cosa. Poi eravamo arrivati noi, nati negli anni sessanta e che avevamo vent’anni negli anni ottanta e l’unica cosa che dovevamo fare, era stare tranquilli e non rompere troppo i maroni. Mi sembrava che noi, avevo detto, fossimo stata la prima generazione che, se ci davano un lavoro, non era perché c’era bisogno, ci facevano un favore. Cioè era come se il mondo, che per i nostri genitori era stata una cosa da fare, da costruire, per noi fosse già fatto, preconfezionato, e l’unica cosa che potevamo fare era mettere delle crocette, come nei test. E allora aveva anche senso, che proprio in quel periodo lí, negli anni ottanta, fossero comparsi in Italia i giochi elettronici, perché uno di vent’anni che passava sei o otto ore al giorno a giocare ai giochi elettronici, che negli anni cinquanta sarebbe stato un disadattato (Sei un delinquente, gli avrebbero detto i suoi genitori), a partire dagli anni ottanta andava benissimo, perché rispondeva al compito precipuo della sua generazione, di stare tranquillo e non rompere troppo i maroni.
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Paolo Nori (I malcontenti)
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Neanche l’1% delle proposte degli onorevoli diventa legge Carlo Bertini | 344 parole Non dovrebbe essere solo il premier a spingere perché gli onorevoli lavorino cinque giorni a settimana, visto che ancora servono in media tre giri di valzer nei due rami del Parlamento per veder approvata una legge. A spulciare qualche numero delle statistiche elaborate dal sito Openpolis emerge che forse dovrebbero essere gli stessi parlamentari a preoccuparsi di trovare il modo per riuscire a portare a casa qualcosa della sterminata mole di proposte che avanzano ogni mese. Quelle di iniziativa parlamentare che vanno a buon fine sono una percentuale infinitesimale. Neanche l’un per cento dei disegni di legge presentati dagli onorevoli eletti nel 2013 è diventato legge. Cioè dei 4000 disegni di legge presentati in questa legislatura solo 26 hanno visto la luce, pari allo 0,66%. Ben maggior successo hanno riscosso le proposte governative, pari al 20% come riporta l’analisi dettagliata di Openpolis. E anche nei tempi di approvazione il governo surclassa i parlamentari: 77 giorni in media per veder varata una sua legge, contro i 245 che mediamente impiegano quelle dei parlamentari. Curiosità: tra i partiti vince Sel di Vendola. Ne ha presentate 89 e viste approvate 4 con il 4,46%. Il Pd invece ne ha presentate 1400 con la solita bulimia e ne ha viste approvate solo lo 0,77%, battuto perfino dall’1,11% di Forza Italia. Missing Italicum La commissione affari costituzionali del Senato si sta occupando della riforma della pubblica amministrazione, una riforma complessa che potrebbe da sola impegnare i lavori nelle prossime settimane. Peccato che anche la legge elettorale dovrebbe essere discussa e approvata dalla stessa commissione. Il renziano Roberto Giachetti da giorni chiede conto e ragione di quella che definisce una «melina». Indignandosi che la legge elettorale sia sparita dai radar, «missing». E avvertendo che di questo passo non si riuscirà a varare l’Italicum entro l’anno come promesso. Ma nulla si sbloccherà fino a quando Pd e Forza Italia non troveranno un’intesa sul ballottaggio tra coalizioni o tra liste...
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Anonymous
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Alla sfida mondiale dei robot c’è una star ed è «made in Italy» Lorenza Castagneri | 454 parole L’umanoide del futuro, il robot che potrebbe sostituire l’uomo in molte emergenze, è italiano. Ha l’altezza di un corazziere - 1 metro e 85 - e mani agilissime. Pesa più di 100 chili, sa camminare, può aprire le porte, usare il trapano, afferrare un oggetto dietro la schiena senza voltarsi, perché ha braccia capaci di piegarsi all’indietro e piegarsi in avanti per raccogliere un oggetto. Si chiama Walkman (nelle foto) e l’hanno inventato all’Iit, l’Istituto italiano di tecnologia di Genova, in collaborazione con il Centro di ricerche «E. Piaggio» dell’Università di Pisa e grazie al contributo della Commissione Europea. Tra meno di un mese parteciperà a una competizione internazionale lanciata dalla Darpa, l’agenzia per la ricerca avanzata del dipartimento della Difesa americano. Obiettivo: definire gli standard tecnologici per i robot da impiegare in caso di disastri ambientali, alluvioni, terremoti e incendi. La gara si chiama «Darpa robotics challenge» e si svolgerà il 5 e il 6 giugno a Pomona, Los Angeles. Walkman e gli scienziati che lo guideranno saranno gli unici a rappresentare il nostro Paese e l’Europa. L’invito a prendere parte alla competizione è arrivato dagli organizzatori a fine 2013: «Considerata la forza delle idee dell’Iit, siamo certi che la sua partecipazione aumenterà la qualità della competizione», ha scritto Gill Pratt, responsabile dell’evento a Nikolaos Tsagarakis, che guiderà il team genovese. Da allora è cominciata una corsa contro il tempo per mettere a punto Walkman, che dovrà vedersela con le creature messe a punto da altre 24 squadre, tra cui la stessa Darpa e la Nasa, provenienti non solo dagli Usa, ma anche da Giappone, Corea, Cina e Hong Kong. I robot dovranno dimostrare, tra l’altro, di sapersi muovere e prendere decisioni in autonomia, salire le scale, oltrepassare ostacoli. Persino guidare un veicolo tipo Ranger: la prova più complicata che attende i ricercatori dell’Iit. E per rendere la situazione più realistica, in più fasi delle prove, le comunicazioni robot-scienziati saranno interrotte. «Siamo orgogliosi. Walkman è la dimostrazione che anche l’Europa, e su tutti l’Italia, gioca un ruolo decisivo per lo sviluppo del settore», ha commentato Roberto Cingolani, il direttore scientifico dell’Iit. Tanto che presto il robot sarà messo alla prova in situazioni di emergenza vere, definite con la Protezione civile. Ma quella della Darpa sarà una sfida che coinvolgerà anche i team che comandano i robot. Per individuare i primi tre classificati - a cui andrà un finanziamento di 3 milioni e mezzo di dollari - saranno valutati il software e l’interfaccia di controllo, oltre che le tecnologie per garantire alla macchina equilibrio, agilità ed efficienza energetica.
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Anonymous
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Speculare alla ossessione comunista è l’espropriazione che Berlusconi e Forza Italia hanno operato nei confronti del lessico della sinistra. Termini come libertà o libero, che dalla rivoluzione francese in poi sono appartenuti alla sinistra e al movimento operaio, sono emigrati nel vocabolario politico di Forza Italia.
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Stefano Pivato (Vuoti di memoria: Usi e abusi della storia nella vita pubblica italiana)
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Ah, voglio fare un’esortazione ai giovani: voglia di studiare, voglia di lavorare (anche usando le mani, anche sporcandole) e poche pugnette in testa vi porteranno lontano, nonostante i populisti-fancazzisti che avrete sempre intorno alle balle. E, soprattutto, per tutti, smettete di lagnarvi e guardate al futuro, che sarà migliore anche grazie al vostro contributo. Perciò viva l’Italia. Fate i precari qui da noi attivandovi contro ogni forma di stortura, promuovendo una rivoluzione civile che parte in primis dal comportamento di ognuno di noi. Emigrate con idee chiare e forza di volontà estrema. Oppure fate con lungimiranza i trafficanti di talenti. In ogni caso fate e smettete di lagnarvi.
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Alberto Forchielli (Muovete il culo!: Lettera ai giovani perché facciano la rivoluzione in un Paese di vecchi (Italian Edition))
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Despabílate amor Bonjour buon giorno guten morgen despabílate amor y toma nota sólo en el tercer mundo mueren cuarenta mil niños por día en el plácido cielo despejado flotan los bombarderos y los buitres cuatro millones tienen sida la codicia depila la amazonia buenos días good morning despabílate en los ordenadores de la abuela onu no caben más cadáveres de ruanda los fundamentalistas degüellan a extranjeros predica el papa contra los condones havelange estrangula a maradona bonjour monsieur le maire forza italia buon giorno guten morgen ernst junger opus dei buenos días good morning hiroshima despabílate amor que el horror amanece
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Mario Benedetti
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Italy was simultaneously bombarded with Chinese propaganda and disinformation. From March 11 to 23, roughly 46% of tweets with the hashtag #forzaCinaeItalia (Go China, go Italy) and 37% of those with the hashtag #grazieCina (thank you China) came from bots.
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Michael P. Senger (Snake Oil: How Xi Jinping Shut Down the World)
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Attilio Fontana è un ricco avvocato di provincia con scarsa esperienza politica, arrivato quasi per caso al vertice della regione più ricca e popolosa d'Italia. [..] Nel ruolo chiave di assessore al Welfare e alla Sanità, Fontana si era trovato un politico giovane ed energico: Giulio Gallera, un brillante e ambizioso avvocato cinquantenne che aveva iniziato a fare politica a vent'anni. Gallera fa parte di Forza Italia e, come Fontana, ha fatto un balzo in avanti nella sua carriea dopo una crisi interna dell suo partito. Nell'ottobre 2015, l'allora assessore al Welfare e alla Sanità e capo della sezione regionale di Forza Italia, Mario Mantovani, era stato arrestato con l'accusa di corruzione (un esito relativamente frequente per i politici che si occupano di sanità in Lombardia). Gallera non aveva alcuna esperienza in materia di sanità
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Davide Maria De Luca (Bergamo e la marea)