Bella Italia Quotes

We've searched our database for all the quotes and captions related to Bella Italia. Here they are! All 9 of them:

First of all, let's get one thing straight. Your Italy and our Italia are not the same thing. Italy is a soft drug peddled in predictable packages, such as hills in the sunset, olive groves, lemon trees, white wine, and raven-haired girls. Italia, on the other hand, is a maze. It's alluring, but complicated. It's the kind of place that can have you fuming and then purring in the space of a hundred meters, or in the course of ten minutes. Italy is the only workshop in the world that can turn out both Botticellis and Berlusconis.
Beppe Severgnini (La Bella Figura: A Field Guide to the Italian Mind)
A su lado, la mujer que lo había devuelto a la vida lloraba de felicidad, porque sabía que la pesadilla había terminado y ella ya no tendría que vivir como una hija de la noche nunca más. Y sonreía, y soñaba con la nueva vida que los aguardaba al final de la travesía, en una bella finca en Italia, junto al mar, con mucho sol. Mucho sol.
Laura Gallego (La hija de la noche)
Observamos ya en ellos ciertos rasgos propios de esa raza a la vez sagaz e intratable: la incapacidad para unirse, salvo en los momentos de entusiasmo, regalo de las malvadas hadas celtas, la negativa a doblegarse ante ninguna autoridad, que explica en parte toda la historia de Flandes, a menudo atacado por su lesivo apego al dinero y a las comodidades, que obliga a aceptar todos los status quo; la afición a las bellas palabras y a las bromas de mal gusto; la avidez sensual, un fuerte apego a la vida heredado de generación en generación y que constituye su único patrimonio inalienable. Marco Antonio, instalado aquí a la cabeza de las legiones, bajo la insoportable lluvia de invierno, mientras el gran jefe regresaba de Italia para ocuparse de la política, debió aprovecharse lo mismo que otros de las hermosas muchachas metidas en carnes cuyo ardor de Bacantes constataban los oficiales ingleses de 1914, con una sorpresa mezclada con cierta zozobra. En aquel país de kermesses carnales, la violación —decía uno de ellos— no era una necesidad.
Marguerite Yourcenar
Forse in quel giovane soldato bruciato dal sole dei ghiacciai vedeva il mitico alpino delle canzoni e della retorica di allora e io, per una ragazza così bella che viveva in un’Italia così bella, pensavo che forse era pure bello dare la vita.
Mario Rigoni Stern (L'ultima partita a carte)
Esce dal buio una littorina, bella e disperata come il Sud. È anche lei una bella stella cadente; si porta dietro un soffio di ruggine, erba e salsedine. Sopra il Mediterraneo, poche stelle di nome latino; la geografia del cielo parla arabo e greco. Lo stesso cielo dei Fenici. Sulle navi, i veterani di Annibale oltrepassano l'ombra immensa dell'Aspromonte, avvistano l'Etna in eruzione, girano attorno a Capo Passero, puntano nella notte su Pantelleria. Tornano a casa dopo quindici anni. Devono: Scipione è in Africa, spadroneggia come ha fatto Annibale in Italia. La patria chiama, Annibale parte, e i Romani lo lasciano andare senza nemmeno dargli la caccia in mare. Tutto, purché se ne vada.
Paolo Rumiz
La rabbia folle contro il mondo Lorenzo Mondo | 414 parole All’indomani della guerriglia che ha devastato il centro di Milano vanno segnalate, oltre a quelle attribuibili alla più cupa violenza, le responsabilità di ordine morale e, prima ancora, intellettivo. Mi riferisco ai manifestanti che, sfilando con intenzioni pacifiche, hanno ceduto involontariamente la scena ai black bloc. Avevano ovviamente il diritto di sfilare, ma non si capisce bene il perché. L’Expo di Milano è incentrata sui temi della nutrizione, del diritto al cibo, dello sviluppo compatibile. Si tratta di una proposta avvincente, rincalzata dalle parole del Papa sulla sacralità del «nostro pane quotidiano», sulla necessaria «globalizzazione della solidarietà». Certo, gli episodi di corruzione hanno rischiato di mortificare l’immagine dell’evento, e certo, tra il dire e il fare corre una bella differenza. Ma non si può disconoscere la nobiltà dell’assunto. E ancora, i pacifici contestatori se la prendono con le multinazionali, le banche, i capitalismi assortiti. Trascurano il fatto che nei padiglioni espositivi si sono date convegno le rappresentanze di 145 nazioni. Un variegato panorama di Paesi retti da regimi liberali, autoritari e anche dittatoriali, opulenti e miserabili (Nepal compreso, la cui postazione, a causa del terrificante terremoto, ha dovuto essere rifinita da artigiani bresciani e bergamaschi). Tutti contenti di partecipare, di aderire almeno formalmente ai temi proposti. E registriamo allora il paradosso di gente che si trova a manifestare, senza distinzioni, contro l’universo mondo. Altro discorso riguarda la furia cieca dei professionisti della violenza e del saccheggio. Istituzioni e partiti hanno espresso unanimi la denuncia del teppismo organizzato, la sua inammissibilità. Ci mancherebbe altro. Ciò che manca è una adeguata opera di prevenzione e la durezza delle sanzioni, favorita dalla lassitudine delle leggi e delle loro applicazioni che ci fa apparire agli occhi dei malviventi come il Paese di Bengodi. Di questi giorni convulsi conserviamo, a conforto, due immagini che identificano l’Italia migliore. Il signore che, alle avvisaglie dei più gravi tumulti, dando voce al disagio dei cittadini, si è presentato sul balcone di casa, dove aveva esposto il tricolore, ed è rimasto imperterrito sotto il lancio colaticcio di uova da parte della marmaglia studentesca. E poi la faccia distesa di Romano Bignozzi, il settantottenne capocantiere dell’Expo, che ha ricevuto una lettera firmata da oltre 1.500 operai: a esprimergli la loro gratitudine per avere ben guidato il loro faticoso ma esaltante lavoro.
Anonymous
Naturalmente, las cosas no acontecieron precisamente así. Pero así los papás romanos quisieron durante muchos siglos que les fuesen contadas a sus hijos: un poco, porque creían en ellas y otro poco, porque, grandes patriotas, les halagaba mucho el hecho de poder mezclar los dioses influyentes como Venus y Marte y personalidades de elevada posición como Eneas, al nacimiento de su Urbe. Sentían oscuramente que era muy importante educar a sus hijos en la convicción de que pertenecían a una patria edificada con el concurso de seres sobrenaturales, que seguramente no se hubieran prestado a ello de no haberse propuesto asignarle un gran destino. Esto dio un fundamento religioso a toda la historia de Roma, que, en efecto, se derrumbó cuando se prescindió de él. La Urbe fue caput mundi, capital del Mundo, mientras sus habitantes supieron pocas cosas y fueron lo bastante ingenuos para creer en aquellas, legendarias, que les habían enseñado papás y magistri; mientras estuvieron convencidos de ser descendientes de Eneas, de que corría por sus venas sangre divina y de ser «ungidos del Señor», aunque en aquellos tiempos se llamase Júpiter. Fue cuando comenzaron a dudar de ello, que su Imperio se hizo añicos y el caput mundi convirtióse en colonia. Mas no nos precipitemos. En la bella fábula de Rómulo y Remo, acaso no todo es fábula. Tal vez hay también algún elemento de verdad. Tratemos de desentrañarlo basándonos en los datos bastante seguros que la Arqueología y la Etnología nos han proporcionado. Parece ser que ya treinta mil años antes de la fundación de Roma, Italia estaba
Indro Montanelli (Historia de Roma (Spanish Edition))
Il pretesco si insinua dappertutto, specie nel suo contrario, il classico mangiapreti comunista alla (don) Peppone più prete dei preti che mangia – a parole – finché i don Camillo non gli danno un’ostia bella sostanziosa da mettersi sotto i denti. A me potrebbero offrire anche il soglio pontificio e lo accetterei, ma so solo io perché. Posso scendere a patti con un cattolico di Destra, ovvio che con una mano egli lavi quell’altra, sono entrambe mani e entrambe uguali per lui, uno specchio non se la prende col suo riflesso, ma non voglio avere niente a che fare con un cattolico di Sinistra: il primo so dove può arrivare e me lo aspetto – quindi mi dà la possibilità sia di abbassare la testa e adeguarmi sia di mettermi ai ripari sia di prepararmi a contrattaccare –, il secondo no, è un vero pozzo di San Patrizio di occulta e sorprendente malignità, poiché è mancino e destrorso allo stesso tempo ma la sua destra non sa mai cosa fa la sua sinistra. Se anche lui lo sapesse, figurati se lo viene a dire a te o se, una volta che te l’ha detto, se ne ricorda e non fa il contrario. Va dove tira il vento, e il vento non tira mai a Sinistra a meno che uno non si sfiati soffiandogli dietro con tutti i suoi polmoni perché non prenda una brutta piega: la solita. Il cattolico di Sinistra, incommensurabilmente infido, voltagabbana per vocazione incerta tra vinti e vincitori, soprattutto se i vincitori non sono stati ancora decisi, è spergiuro di ogni principio libertario ventilato finché non viene eletto e assurge a un qualche potere. Fedele all’idea nel tempo in mancanza di fatti e traditore all’occasione in presenza di cose: sinistro sempre.
Aldo Busi (Manuale del perfetto Gentilomo)
First of all, let's get one thing straight. Your Italy and our Italia are not the same thing. Italy is a soft drug peddled in predictable packages, such as hills in the sunset, olive groves, lemon trees, white wine, and raven-haired girls. Italia, on the other hand, is a maze. It's alluring, but complicated. In Italia, you can go round and round in circles for years. Which of course is great fun.
Beppe Severgnini (La Bella Figura: A Field Guide to the Italian Mind)