“
La popolazione era presa costantemente d'assedio dalla tubercolosi, dal morbillo, dal rachitismo, dallo scorbuto, da due tipi di vaiolo (confluente ed emorragico), dalla scrofola, dalla dissenteria e da un vasto, amorfo assortimento di flussi e febbri (febbre terzana, febbre quartana, febbre puerperale, febbre navale, febbre quotidiana, febbre a macchie) così come di «frenesie», «mali impuri» e altre curiose malattie di vaghi e numerosi tipi.
[...] Meno di tre mesi dopo la nascita di William, la sezione sepolture del registro parrocchiale della chiesa di Holy Trinity di Stratford riporta le sinistre parole: Hic incepit pestis, qui comincia la peste, accanto al nome di un bambino chiamato Oliver Gunne. L'epidemia del 1564 fu terribile.
[...] In un certo senso, la più grande conquista di William Shakespeare non fu quella di aver scritto l'Amleto o i Sonetti, ma semplicemente di essere sopravvissuto al suo primo anno di vita.
”
”