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«Non so se ti posso dire quello che mi sta passando per la testa in questo momento.»
«Certo che puoi! Insieme risolviamo tutto.»
«Non credo.»
«Fai una prova. Coraggio, Aurora, che ti prende? Parlamene.»
E la ragazza, non riuscendo più a trattenersi, si alza. Si china sull’insegnante e, goffa, emozionata e molto nervosa, le dà un bacio sulle labbra. Non chiude nemmeno gli occhi. Non è il bacio perfetto della fine di un film. È un bacio semplice e veloce che rappresenta il più bel momento della sua vita.
Quando si scosta non vuole guardarla. Non vuole che Virginia la giudichi né che si metta a ipotizzare le ragioni per cui l’ha fatto. Più avanti non ricorderà se le ha chiesto scusa o se per strada pioveva quando le loro labbra si sono unite per la prima volta. Si ricorderà soltanto del “ti amo” sussurrato all’orecchio della prof dopo che questa ha ricambiato il bacio.
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