Sa'di Quotes

We've searched our database for all the quotes and captions related to Sa'di. Here they are! All 86 of them:

Me quota ang pag-ibig. Sa bawat limang umiibig, isa lang ang magiging maligaya. Ang iba, iibig sa di sila iniibig. Iibig nang di natututo. O iibig sa wala. O di iibig kailanman.
Ricky Lee (Para Kay B (o kung paano dinevastate ng pag-ibig ang 4 out of 5 sa atin))
I cried because I had no shoes till I met a man who had no feet
Saadi
A traveler without knowledge is a bird without wings.
Saadi
People are crying up the rich and variegated plumage of the peacock, and he is himself blushing at the sight of his ugly feet.
Saadi
Io sono vivo e non concludo.La vita non conclude.E non sa di nomi, la vita. Quest’albero, respiro tremulo di foglie nuove. Sono quest’albero. Albero, nuvola; domani libro o vento: il libro che leggo, il vento che bevo. Tutto fuori, vagabondo.
Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila - Quaderni di Serafino Gubbio operatore)
Whoever interrupts the conversation of others to make a display of his fund of knowledge, makes notorious his own stock of ignorance.
Sa'di S. Shaikh Muslihu-D-Din
If the diver always thought of the shark, he would never lay hands on the pearl,’ said Sa’di, a Persian poet from the thirteenth century.
Roman Krznaric (How to Find Fulfilling Work (The School of Life))
هزار جهد بکردم که سر عشق بپوشم نبود بر سر آتش میسرم که نجوشم به هوش بودم از اول که دل به کس نسپارم شمایل تو بدیدم نه صبر ماند و نه هوشم حکایتی ز دهانت به گوش جان من آمد دگر نصیحت مردم حکایتست به گوشم مگر تو روی بپوشی و فتنه بازنشانی که من قرار ندارم که دیده از تو بپوشم من رمیده دل آن به که در سماع نیایم که گر به پای درآیم به دربرند به دوشم بیا به صلح من امروز در کنار من امشب که دیده خواب نکردست از انتظار تو دوشم مرا به هیچ بدادی و من هنوز بر آنم که از وجود تو مویی به عالمی نفروشم به زخم خورده حکایت کنم ز دست جراحت که تندرست ملامت کند چو من بخروشم مرا مگوی که سعدی طریق عشق رها کن سخن چه فایده گفتن چو پند می‌ننیوشم به راه بادیه رفتن به از نشستن باطل و گر مراد نیابم به قدر وسع بکوشم
Sa'di Shirazi
Povero Finnick. E' la prima volta che ti capita di non sembrare carino?" lo stuzzico. "Mi sa di sì. E' una sensazione del tutto nuova. Come hai fatto tu, in tutti questi anni?
Suzanne Collins (Catching Fire (The Hunger Games, #2))
Chi si lamenta della fatica, se sa di lavorare per la conquista della propria libertà?
Daniel Defoe
The difference between me and Abdolkader was that I spoke to my wife with refinement and he spoke to her coarsely and violently, I took a shower once a day and he took one once a month, I didn't even eat spring onions and he ate onions and garlic and radishes by the kilo, I read her poetry by Sa'di and he belched at her... And so in my wife's eyes I was stupid and he was clever, I was an idiot and he was refined
Iraj Pezeshkzad (دایی‌جان ناپلئون)
Ma l'incontro con la Laide gli aveva lasciato uno strano turbamento. Forse anche per il ricordo della tipa incontrata in corso Garibaldi. Come se qualcosa lo avesse toccato dentro. Come se quella ragazza fosse diversa dalle solite. Come se fra loro due dovessero succedere molte altre cose. Come se lui ne fosse uscito differente. Come se Laide incarnasse nel modo più perfetto e intenso il mondo avventuroso e proibito. Come se ci fosse stata una predestinazione. Come quando uno, senza alcun particolare sintomo, ha la sensazione di stare per ammalarsi, ma non sa di che cosa né il motivo. Come quando si ode dabbasso il cigolio del cancello e la casa è immensa, ci abitano centinaia di famiglie e all'ingresso è un continuo andirivieni eppure all'improvviso si sa che ad aprire il cancello è stata una persona la quale viene a cercarci.
Dino Buzzati (Un amore)
Mio figlio non ha mai incontrato il mio viso, e se fosse nato, forse, non mi avrebbe neanche riconosciuta. La mia carezza è stata un ago che gli ha tolto il respiro, e il mio latte usciva al richiamo di pianti sconosciuti per andare sprecato in un reggiseno che non ho mai più indossato. Ma è da me che è partito, e dentro di me si è fermato. È dalle madri che sempre partiamo, ed è alle madri che sempre torniamo, una volta concluso il viaggio.
Simona Sparaco (Nessuno sa di noi)
A learned man who doesn’t restrain his passions is like a blind man holding a torch, he guides others but not himself.
Shaykh Sa di
Mi avvicino e prendo il suo viso con le mani, poso le labbra sulle sue calde e morbide e lo esploro con la lingua, sa di caffè e di David, una miscela tra le migliori al mondo. "Voglio farti morire di piacere, potrei farne lo scopo della mia vita.
A.I. Cudil (Solo la tua carezza)
The difference between me and Abolqader was that I spoke to my wife with refinement and he spoke to her coarsely and violently, I took a shower once a day and he took one once a month, I didn't even eat spring onions and he ate onions and garlic and radishes by the kilo, I read her poetry by Sa'di and he belched at her...and so in my wife's eyes I was stupid and he was clever, I was an idiot and he was intelligent. I was coarse and he was refined...But apparently he was a very good traveller.." Asadollah Mirza (from My Uncle Napoleon).
Iraj Pezeshkzad
E sì, mi manca ancora. Per quanto incomprensibile possa essere, sento ancora la sua mancanza. La sento soprattutto in questo tipo di situazione, quando esco, quando mi siedo in un ristorante con qualcuno, quando viene un po’ di sole dopo che ha piovuto, quando la gente intorno parla del più e del meno, quando la normalità incalza. E’ soprattutto in quei momenti che mi domando cosa ci faccio lì. Perché rimango. Perché non me ne vado. E perché quello che mangio non sa di niente. E perché delle cose che mi dicono gli amici, cose per le quali dovrei provare un qualche interesse, non m’importi assolutamente nulla. E risponda per pura cortesia, sperando che se la bevano e pensando che se pure non se la bevono fa lo stesso. E perché quando mi sembra di cominciare a rilassarmi, finalmente, vengo subito assalito dal solito stormo di piccoli ricordi felici che vuole portarmi via da dove sto. E perché mi sembra di aver lasciato la vita da qualche parte. Ma dove? Fanculo, va’.
Diego De Silva (Sono contrario alle emozioni)
Fear If the diver always thought of the shark, he would never lay hands on the pearl. SA’DI
A.C. Grayling (The Meaning of Things: Applying Philosophy to Life)
Un bravo romanziere non crea una vicenda dal nulla, ma la guarda svilupparsi per poi narrarla. Un bravo romanziere sa di essere uno scrivano, non Dio.
Stephen King (Finders Keepers (Bill Hodges Trilogy, #2))
Si esprimeva con un tono di tale superiorità che mi tornò in mente l'opinione del maestro Juan Ribero, secondo il quale la vanagloria è prerogativa degli ignoranti; il saggio è umile perché sa di sapere poco.
Isabel Allende (Portrait in Sepia)
Ora sono pronta. Sono pronta alla vita. Non l’attendo più tra le lenzuola, a testa in giù, con i piedi issati sulla spalliera del letto. Non la pretendo, come fosse un diritto. La vivo, semplicemente. Vivo la mia di vita, così piena e imprevedibile, senza chiedermi se un giorno sarà anche capace di moltiplicarsi e generare nuova vita. Mi prendo cura di lei come farei con una pianta, forte ma provata, senza sapere se quando germoglia è di quelle specie che danno anche frutti.
Simona Sparaco (Nessuno sa di noi)
Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa. Chi potrà conoscere là dove taci, o nelle parole con cui tu taci? Chi ti cerchi nella vita che stai vivendo, non sa di te che allusioni, pretesti in cui ti nascondi.
Pedro Salinas (La voce a te dovuta: poema)
Me quota ang pag-ibig. Sa bawat limang umiibig, isa lang ang magiging maligaya. Ang iba, iibig sa di sila iniibig. O iibig nang di natututo. O iibig na wala. O di iibig kailanman. Ang iba'y iibig sa maling panahon, umibig na noong 1980s, nakipagmartsa sa mga aktibista, pero ang taong nakatakda para sa kanya ay nabuhay noon pang 1930s, isang rebelde laban sa mga amerikano, matagal nang namatay. Kaya she keeps falling in love sa mga lalaking mas matatanda hinahanap sa kanila ang di mahanap na wala, hindi mapagtagpo ang kahapon at ang kasalukyan. May mga pusong pinaglalaruan. Nasa parehong building ng call center but they will never realize that they are on the same floor. Maski parang laging may strange force na humihila sa kanila para tumingin sa kabilang building. Kailanman ay di sila magtatagpo. Tanungin man siya ng boyfriend niya kung ano iyong lagi niyang tinitignan sa kabila ay di niya masasagot. At kailanman ay di niya malalaman dahil eventually ang lalaki ay lilipat sa ibang lugar, at siya, hanggang sa mamatay, di na niya malalaman kung sino nga iyong nasa kabila. Merong pinalad na nagkakilala, nagkaibigan at nagsama. Pero sa di malamang dahilan ay iniwan ng babae ang lalaki. Mabubuhay ang lalaki sa walang hanggang paghahanap. Mari-realize niya na ang pag-ibig ay laging paghahanap. Pero hindi niya kailanman mahahanap ang babae dahil ang totoong hindi niya mahanap ay ang kanyang sarili. Merong away nang away kapag magkasama pero hindi naman kaya ang makahiwalay. Merong nagmamahal lamang kapag nananakit. Meron relihiyon ang humaharang, o katayuan sa buhay, o mga magulang. Merong sila mismo ang gumagawa ng harang. Merong umiibig na habang nagtatagal ay lalong nawawalan ng IQ. Merong pag umibig ay napupundi ang 4 out of 5 senses, touch lang ang natitira. Merong ang tingin sa pag-ibig ay tali. Meron di makahakbang dahil sa pag-ibig at merong namang nakakalipad. Merong ang tingin sa pag-ibig ay hapunang walang sawsawan. Merong pag umibig ay nahaharap sa salamin, sarili ang sinasamba. Merong ang tingin sa pag-ibig ay parusa. Ang iba'y iibig sa hayop, dahil noong unang panahon ay mga hayop sila. Ang iba'y iibig sa mga bahay, kinikilig kapag hinahaplos ang barandilya, nalilibugan sa mga kisame, pinagnanasaan ang sahig. Patuloy silang mananakit sa mga babaing umiibig sa kanila dahil hindi nila kailanman malalaman ang puso nila ay gawa sa kahoy. Pero merong isa sa lima, harangan man ng kulog, ng ganid, ng lindol, ng teknolohiya, mahahanap niya ang kanyang mahal. Siya lang ang magiging maligaya.
Ricky Lee
«Ho sentito odore di sangue», dissi, storcendo il naso. La nausea di Lee non nasceva dal guardare il sangue degli altri, come la mia. «L’odore del sangue non si sente», mi contraddisse lui. «Be’, io lo sento, ecco perché mi viene la nausea. Sa di ruggine… e di sale».
Stephenie Meyer (Twilight (The Twilight Saga, #1))
Come un artista il quale, pur consapevole del fatto che la sua carriera non è finita, che bisogna andare avanti, che niente è mai acquisito, sa di avere al suo attivo un'opera, almeno una, che nonostante tutto gli consente di dormire tranquillo, perché il futuro sarà quel che sarà ma per lui i giochi sono fatti e vinti.
Emmanuel Carrère (Lives Other than My Own: A Memoir)
«Vorrei insegnarti la scrittura, Marcus, non perché tu possa imparare a scrivere, ma affinché tu possa diventare uno scrittore. «Scrivere romanzi non è una cosa da niente: tutti sanno scrivere, ma non tutti sono scrittori.» «E come si fa a sapere di essere uno scrittore, Harry?» «Nessuno sa di essere uno scrittore, Marcus. Glielo dicono gli altri.»
Joël Dicker (La Vérité sur l'Affaire Harry Quebert (Marcus Goldman, #1))
Avere ciò di cui si ha bisogno è la vera ricchezza, mentre la reale indigenza sta nel continuare ad accumulare senza mai smettere di desiderare. Una volta acquisiti il necessario e l'utile, tutto il resto serve solo a creare preoccupazioni, dispiaceri e qualche volta pentimenti. Mentre l'uomo si esaurisce in progetti e cerca di soddisfare sempre più il desiderio di accrescere i suoi beni, la vita scorre, il tempo di godere passa, e presto il vantaggio di possedere svanisce insieme alla gioia. Dunque persuadiamoci che in ogni cosa l'eccesso è sempre un vizio, scomodo anche, e spesso dannoso; le cose che brillano e le cose che sono meravigliose sono raramente utili. Abituiamoci a misurare i nostri desideri e i nostri acquisti sui nostri veri bisogni e ad allontanare da noi tutto ciò che sa di lusso e ostentazione.
Louis Bollioud-Mermet (Sulla bibliomania. Testo francese a fronte)
The poor people of this world have left it without having tasted the sweetest thing in it.” They asked: What is the sweetest thing in it? He replied, “Love of Allah, intimacy with Him, yearning to meet Him, drawing closer to Him, and turning away from everything other than Him.” - Ibn Qayyim
عبد الرحمن ناصر السعدي (The Exquisite Pearl)
È solo una casa, sì, ma è anche tanto di più. È la dimostrazione che le cose potevano andare meglio per noi. “Per favore ditemi che non la dipingerete mai,” dice Corey. “Davvero, è come se il Gigante Verde ci si fosse masturbato sopra.” “Ed ecco un’altra immagine che non mi abbandonerà mai,” si lamenta Bear. “Anche il suo sperma è verde?” si chiede Otter a voce alta. “Potrebbe essere. Fa un po’ schifo, però.” “E forse sa di piselli e carote,” aggiunge Corey. “Almeno ti farebbe bene,” faccio io. “Forse è questa l’origine del passato di verdure per neonati.” “Disgustoso e offensivo,” protesta lui. “Tuttavia, probabilmente corretto.” “Stiamo già ricominciando, per l’amor del cielo,” fa Bear. “Siamo a casa da un minuto e stiamo parlando del Gigante Verde che si masturba per produrre gli omogeneizzati. Per una volta in vita nostra, sarebbe possibile fare delle conversazioni normali prima di un evento sociale?” “Bear è arrabbiato perché ora non riuscirà a pensare ad altro,” spiega Otter a Corey. “E forse si sente anche leggermente eccitato.” “Bleah!” mi lamento io. “Non voglio pensare a Bear che si eccita pensando al Gigante Verde. E neanche pensando ad altro, se è per questo. Tenetevi per voi i vostri giochini.
T.J. Klune (The Art of Breathing (Bear, Otter, and the Kid, #3))
If you do not find the deed producing a sweetness or expansion in your heart, then blame it. For the Lord, Exalted is He, is indeed appreciative.” – Ibn Taimiyyah Meaning that He will reward the doer of the deed in this world with experiencing sweetness, expansion and delight in his heart. Whenever one does not find this occurring, then the deed is defective.
عبد الرحمن ناصر السعدي (The Exquisite Pearl)
In the name of Him Who created and sustains the world, the Sage Who endowed tongue with speech. He attains no honor who turns the face from the doer of His mercy. The kings of the earth prostate themselves before Him in supplication. He seizes not in haste the disobedient, nor drives away the penitent with violence. The two worlds are as a drop of water in the ocean of His knowledge. He withholds not His bounty though His servants sin; upon the surface of the earth has He spread a feast, in which both friend and foe may share. Peerless He is, and His kingdom is eternal. Upon the head of one He placed a crown another he hurled from the throne to the ground. The fire of His friend He turned into a flower garden; through the water of the Nile He sended His foes to perdition. Behind the veil He sees all, and conceal ed our faults with His own goodness. He is near to them that are downcast, and accepts the prayers of them that lament. He knows of the things that exist not, of secrets that are untold. He causes the moon and the sun to revolve, and spreads water upon the earth. In the heart of a stone hath He placed a jewel; from nothing had He created all that is. Who can reveal the secret of His qualities; what eye can see the limits of His beauty? The bird of thought cannot soar to the height of His presence, nor the hand of understanding reach to the skirt of His praise. Think not, O Saadi, that one can walk in the road of purity except in the footsteps of Mohammed (Peace and Blessings be Upon Him)
Saadi (The Bustan of Sa'di)
For possession of a single bullet, Shaykh Farhan al-Sa‘di, an eighty-one-year-old rebel leader, was put to death in 1937. Under the martial law in force at the time, that single bullet was sufficient to merit capital punishment, particularly for an accomplished guerrilla fighter like al-Sa‘di.57 Well over a hundred such sentences of execution were handed down after summary trials by military tribunals, with many more Palestinians executed on the spot by British troops.58 Infuriated by rebels ambushing their convoys and blowing up their trains, the British resorted to tying Palestinian prisoners to the front of armored cars and locomotives to prevent rebel attack, a tactic they had pioneered in a futile effort to crush resistance of the Irish during their war of independence from 1919 to 1921.
Rashid Khalidi (The Hundred Years' War on Palestine: A History of Settler Colonialism and Resistance, 1917–2017)
A sei anni i miei genitori mi raccontarono che dentro il mio cranio c’era una gemma piccola e scura, che imparava a essere me. Microscopici ragni avevano tessuto una ragnatela dorata nel mio cervello, perché l’istruttore contenuto nella gemma potesse udire il sussurro dei miei pensieri. La gemma origliava i miei sensi e interpretava i messaggi chimici trasportati dalla circolazione sanguigna: la gemma vedeva, udiva, odorava, gustava e toccava il mondo esattamente come me, mentre l’istruttore monitorava i suoi pensieri e li confrontava con i miei. Ogni qualvolta questi pensieri erano sbagliati, l’istruttore, più veloce del pensiero, dava una risistemata alla gemma, facendo una piccola modifica qua e là, apportando i cambiamenti necessari per correggere i suoi pensieri. Perché? Perché quando non avessi più potuto essere me, la gemma avrebbe potuto esserlo al posto mio. Io pensai: “Se ciò che sento mi fa sentire strano e mi dà le vertigini, cosa deve provare la gemma?”. Esattamente la stessa cosa, riflettei; non sa di essere la gemma e anch’essa si domanda cosa può provare la gemma, rispondendosi poi: “Esattamente la stessa cosa, non sa di essere la gemma, e anch’essa si domanda cosa può provare la gemma”. E anch’essa si chiede... (Ne ero certo, visto che io me lo domandavo.) ... anch’essa si interroga se è l’Io reale o se semplicemente è la gemma che sta imparando a essere me. Divenuto un dodicenne pieno di superbia e di scherno, mi presi gioco di quelle preoccupazioni infantili. Tutti avevano la gemma, salvo i membri di oscure sette religiose, e sprecare tempo su una banalità simile mi appariva una perdita di tempo. La gemma era la gemma, un fatto universale della vita, una cosa comune come una cacca. Io e i miei amici vi costruivamo battute stupide, come facevamo con le cose del sesso, per provare a noi stessi quanto eravamo saputi in quel campo. In realtà, però, non eravamo saputi e imperturbabili come pretendevamo di essere. Un giorno, mentre giocavamo nel parco chiacchierando del più e del meno, uno della banda, il suo nome l’ho dimenticato, ma lo ricordo come una persona troppo intelligente per il suo stesso bene, si mise a domandare a ciascuno di noi: — Chi sei tu? La gemma o l’essere umano? Noi tutti rispondemmo indignati, senza esitare: — L’essere umano! Quando tutti ebbero risposto, lui rise e affermò: — Bene, io no. Io sono la gemma. Siete degli stronzi perdenti e mangerete merda, perché voi tutti finirete spazzati via nel cesso cosmico, ma io, io vivrò per sempre. Lo picchiammo fino a fargli colare il sangue dal naso. Dal racconto Imparare a essere me.
Greg Egan (Axiomatic)
Me quota ang pag-ibig. Sa bawat limang umiibig, isa lang ang magiging maligaya. Ang iba, iibig sa di sila iniibig. O iibig nang di natututo. O iibig na wala. O di iibig kailanman. Ang iba'y iibig sa maling panahon, umibig na noong 1980s, nakipagmartsa sa mga aktibista, pero ang taong nakatakda para sa kanya ay nabuhay noon pang 1930s, isang rebelde laban sa mga amerikano, matagal nang namatay. Kaya she keeps falling in love sa mga lalaking mas matatanda hinahanap sa kanila ang di mahanap na wala, hindi mapagtagpo ang kahapon at ang kasalukyan. May mga pusong pinaglalaruan. Nasa parehong building ng call center but they will never realize that they are on the same floor. Maski parang laging may strange force na humihila sa kanila para tumingin sa kabilang building. Kailanman ay di sila magtatagpo. Tanungin man siya ng boyfriend niya kung ano iyong lagi niyang tinitignan sa kabila ay di niya masasagot. At kailanman ay di niya malalaman dahil eventually ang lalaki ay lilipat sa ibang lugar, at siya, hanggang sa mamatay, di na niya malalaman kung sino nga iyong nasa kabila. Merong pinalad na nagkakilala, nagkaibigan at nagsama. Pero sa di malamang dahilan ay iniwan ng babae ang lalaki. Mabubuhay ang lalaki sa walang hanggang paghahanap. Mari-realize niya na ang pag-ibig ay laging paghahanap. Pero hindi niya kailanman mahahanap ang babae dahil ang totoong hindi niya mahanap ay ang kanyang sarili. Merong away nang away kapag magkasama pero hindi naman kaya ang makahiwalay. Merong nagmamahal lamang kapag nananakit. Meron relihiyon ang humaharang, o katayuan sa buhay, o mga magulang. Merong sila mismo ang gumagawa ng harang. Merong umiibig na habang nagtatagal ay lalong nawawalan ng IQ. Merong pag umibig ay napupundi ang 4 out of 5 senses, touch lang ang natitira. Merong ang tingin sa pag-ibig ay tali. Meron di makahakbang dahil sa pag-ibig at merong namang nakakalipad. Merong ang tingin sa pag-ibig ay hapunang walang sawsawan. Merong pag umibig ay nahaharap sa salamin, sarili ang sinasamba. Merong ang tingin sa pag-ibig ay parusa. Ang iba'y iibig sa hayop, dahil noong unang panahon ay mga hayop sila. Ang iba'y iibig sa mga bahay, kinikilig kapag hinahaplos ang barandilya, nalilibugan sa mga kisame, pinagnanasaan ang sahig. Patuloy silang mananakit sa mga babaing umiibig sa kanila dahil hindi nila kailanman malalaman ang puso nila ay gawa sa kahoy. Pero merong isa sa lima, harangan man ng kulog, ng ganid, ng lindol, ng teknolohiya, mahahanap niya ang kanyang mahal. Siya lang ang magiging maligaya.
Ricky Lee
Le cose sono come sono, e quando le riconosciamo, sono esattamente identiche a quando le ha riconosciute qualcun altro o addirittura nessuno. Cosa intende dire?, chiese lo zar che stava per decorare Humboldt con il nastro dell'Ordine di Sant'Anna ma si era fermato a mezz'aria. In tutta fretta, Humboldt gli garantì di aver solo detto che i meriti di uno scienziato non vanno sopravvalutati, il ricercatore non è un creatore, non inventa nulla, non conquista nessuna terra, non produce benefici, non semina e non raccoglie, e ogni volta qualcun altro lo segue e dopo di lui ancora un altro che sa di più, fino a quando tutto si inabissa di nuovo.
Daniel Kehlmann (Measuring the World)
Tu lascerai ogne cosa diletta più caramente; e questo è quello strale che l’arco de lo essilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ’l salir per l’altrui scale. E quel che più ti graverà le spalle, sarà la compagnia malvagia e scempia con la qual tu cadrai in questa valle; che tutta ingrata, tutta matta ed empia si farà contr’a te; ma, poco appresso, ella, non tu, n’avrà rossa la tempia. Di sua bestialitate il suo processo farà la prova; sì ch’a te fia bello averti fatta parte per te stesso.
Chiara Mercuri (Dante: Una vita in esilio (Italian Edition))
THE PERSIAN POET Sa’di, generally known in literary history as Muslih-al-Din, belongs to the great group of writers known as the Shirazis, or singers of Shiraz.
Saadi (Delphi Collected Works of Saadi)
Questa ragazzetta, il cui nome ho scoperto essere Rosalynn Kent, è ancor meno di nessuno. Nel caso di Lilian ho perduto l’occasione di un matrimonio vantaggioso: in questo caso cosa perderò? Nulla. Avrò una rosa, una maledetta e meravigliosa rosa, che non sa di essere una rosa e crede di essere un cardo.
Virginia Dellamore (Il diavolo e la rosa)
sua presenza e la sua azione rivela la presenza attiva di Dio nel groviglio spesso drammatico delle vicende umane. La sua missione è quella di svelare che la storia che viviamo è storia di salvezza; sotto l’involucro delle azioni umane e del tempo opera un altro grande protagonista, il Dio liberatore. Il Signore celebra le sue vittorie coi deboli ed è proprio su questa strada che può prendere corpo l’applicazione alla storia di Maria, colei che ha cantato nel Magnificat la sua certezza che Dio «rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili» (Luca 1,52). Debora e Maria di Nàzaret, vissuta più di mille anni dopo la «profetessa» d’Israele, sono unite da un motivo teologico fondamentale che dovremo ripetere per tutte le altre donne dell’Antico Testamento che incontreremo (Rut, Anna, Ester, Giuditta) e che la tradizione cristiana ha raccordato alla madre di Gesù: «Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre al nulla le cose che sono» (1Corinzi 1,27-28). La coscienza della propria povertà, umiltà, semplicità, non significa fatalismo, inerzia, quietismo. Come in Debora, che sa di avere una missione da compiere di portata storica, così anche Maria è consapevole che Dio la sta avviando su una strada unica e sorprendente. Non si tratta di un’umiltà che si avvita su se stessa, crogiolandosi in malinconie o nostalgie o frustrazioni. Essere «serva del Signore» è, sì, la coscienza del proprio limite creaturale, ma unito all’azione divina e alla vocazione straordinaria a cui si è chiamati.
Gianfranco Ravasi (Un mese con Maria (Italian Edition))
Chi riconosce nella vita un dono e non un diritto, chi è unito con la terra e con il Cielo, chi vive nel respiro del passato e sa di avere avuto padri, e padri dei padri, non ha l'ansia di innovare quello che c'è già, né di stravolgere quello che si è consolidato nel tempo lungo e attraverso il consenso delle generazioni: non tenta di ricostruire il mondo daccapo; non si sforza di essere originale a tutti i costi, nel bene o nel male. Ha attenzione per cosa gli è stato consegnato, non lo perverte, non lo sciupa. Riposa nel ricordo di chi lo ha preceduto e di chi è per sempre. E l'innovazione, l'avvicina con discernimento e la conosce sempre lenta e solo condivisa.
Massimo Angelini (Minima ruralia)
Di quanto tempo si dispone per riconoscere un amore che sa di eventuale? Così giusto per sapere se sia meglio l'amore o i tentativi prima
Luciano Ligabue (Lettere d'amore nel frigo: 77 poesie)
L'uomo è infelice perché non sa di essere felice, solo per questo. Tutto sta qui, tutto! Chi lo capisce è subito felice, nello stesso momento.... L'ho scoperto improvvisamente.
Fyodor Dostoevsky
L'angelo sa di essere indistruttibile. Paradossalmente, è proprio questa sua certezza che lo rende tale.
Alan Campbell (Iron Angel (Deepgate Codex, #2))
Quando lascia la spiaggia, vede da lontano il vecchio pescatore e si chiede come poteva sapere, lui, che lei aspettava davvero qualcuno. Forse perché nella vita c'è sempre un momento in cui si aspetta qualche cosa, e chi è vissuto tanto lo sa di sicuro.
Blanca Busquets (La nevada del cucut)
Presi in giro dalla doppia ipocrisia di calcio e politica Michele Brambilla | 723 parole Sinceramente: non ne possiamo più di sentire un ministro dell’Interno che dice «nessuna clemenza» per i delinquenti che rovinano una partita di calcio. Ci sentiamo presi in giro. Sono anni che, periodicamente, siamo qui a commentare incidenti aggressioni e ferimenti prima, durante e dopo le partite. Abbiamo visto di tutto: tifosi ammazzati con una coltellata, capi ultrà che intimano ai giocatori di non giocare un derby, motorini lanciati dal secondo anello. E i ministri dell’Interno e i capi di governo che dicono: adesso basta, nessuna clemenza. Poi, tutto resta come prima. Altrettanto sinceramente: non ne possiamo più neppure di sentire ministri dell’Interno che si complimentano con le forze dell’ordine per aver «subito identificato e fermato» i delinquenti che hanno tirato le bombe carta dentro lo stadio. Eh no, signor ministro, anche qui ci sta prendendo in giro. Qualsiasi buon padre di famiglia sia andato almeno una volta allo stadio, sa che ai tornelli viene fermato, controllato, perquisito: e se ha una bottiglietta di acqua minerale, gli viene ordinato di togliere il tappo. Poi però i cosiddetti ultras possono portare dentro di tutto, compreso il materiale per fabbricare le bombe carta. Ecco perché ci sentiamo presi in giro anche per i complimenti alle forze dell’ordine che individuano e fermano: bisogna pensarci prima, signor ministro. Le «forze dell’ordine», come le chiama lei, devono perquisire i cosiddetti ultrà come intrepidamente perquisiscono i nonni. È passato un anno dalla finale di Coppa Italia che aveva fatto indignare il presidente del Consiglio. Era presente allo stadio e aveva assistito con i propri bambini allo strazio della trattativa fra un soggetto chiamato Genny ’a carogna e la polizia. Aveva dunque promesso interventi durissimi e immediati. Siamo ancora qui, come venti o trenta anni fa. E a proposito di trent’anni fa: nel 1985 ci fu la tragedia dell’Heysel, una strage provocata dai cosiddetti holligans. La Gran Bretagna decise che bisognava fare sul serio, e sul serio fece. Da allora, in Inghilterra non è più successo nulla. In Italia, invece, solo il nuovo stadio della Juventus ha provato a replicare il modello inglese. Per il resto, tutto è ancora come ai tempi di quel derby romano del 1979, quando un tifoso venne accoppato da un razzo sparato dalla gradinata opposta. Questo è dunque un fronte: l’ipocrisia delle società di calcio e della politica, capaci solo di esprimere il consueto «sdegno». Un altro fronte riguarda la domanda, che prima o poi dovremo pur porci in profondità, sull’immensa quantità di rabbia, di rancore e di violenza che si è riversata sul mondo del calcio. Non solo su quello professionistico. Chiunque abbia figli che giocano nelle giovanili sa di che cosa sto parlando. Le partite dei ragazzi e dei bambini sono ormai diventate momenti in cui genitori e ahimè spesso anche gli allenatori e i dirigenti sfogano tutto l’irrisolto che si portano dentro. Ieri ho visto una partita di uno dei miei figli e a un certo punto è entrato un ragazzo di colore. Uno degli avversari gli ha detto: «Sei venuto in Italia a rompere i c...?». L’arbitro per fortuna ha sentito e l’ha espulso. Ma mentre l’espulso, uscendo dal campo, gridava al ragazzo di colore «ci vediamo fuori», il suo allenatore, invece di zittirlo, insultava l’arbitro per aver tirato fuori il cartellino rosso per così poco. Tutto questo mentre sugli spalti i genitori delle due squadre – che avevano appena deprecato gli incidenti del derby di Torino – se ne dicevano di tutti i colori. Ecco, credo che dovremo anche chiederci come mai il calcio sia diventato il ricettacolo di tanta violenza repressa. I tifosi che gridano «uccideteli» in serie A sono immersi nello stesso odio che fa litigare anche sui campi dove sgambettano i pulcini. Insomma i fronti sono due: la politica e le società
Anonymous
L'idea che esista la persona ideale per ciascuno di noi è troppo bella per essere vera. Sa di favola, non di realtà. Non che mi dispiacesse indulgere ogni tanto al sogno, ma sapevo di dover tornare alla realtà. -Il mio sbaglio preferito-
Chelsea M. Cameron (My Favorite Mistake (My Favorite Mistake, #1))
Siamo tutti costantemente alla ricerca di una cura. Una cura che ci stravolga, che ci cancelli persino, purché ci salvi. Che ci faccia tornare indietro o che ci spinga in avanti. Anche dopo aver sconfitto l'incurabile, torniamo tutti, prima o poi, alla ricerca di una cura.
Simona Sparaco (Nessuno sa di noi)
-Dobbiamo cercare di guardare avanti. -Ah sì? E dimmi allora, cosa c'è avanti? Cosa vedi di tanto interessante? -Io vedo te.
Simona Sparaco (Nessuno sa di noi)
It is a condition of wisdom in the archer to be patient because when the arrow leaves the bow, it returns no more. —SA’DI
Brian Turner (Here, Bullet)
È la stanza di un bambino che non è mai nato e che, seppur per breve tempo, mi ha reso madre per sempre.
Simona Sparaco (Nessuno sa di noi)
È la stanza di un bambino mai nato e che, seppur per breve tempo, mi ha reso madre per sempre.
Simona Sparaco (Nessuno sa di noi)
Panegyric of the Padshah of Islam may Allah perpetuate his reign The good reputation of Sa’di which is current among the people,
Sadi (The Gulistan)
As Sa’di said: "If a diamond falls in the dirt it is still a diamond, yet even if dust ascends all the way to heaven it remains without value.
William Dalrymple (City of Djinns: A Year in Delhi)
«Che senso ha riempirsi lo stomaco?» commentò Hertz, rivolto un po’ a Morris un po’ a se stesso. «Invidio Gandhi, lui è il solo vero saggio del nostro tempo. Verrà il giorno in cui gli uomini smetteranno completamente di mangiare. È roba da mucche. L’amore è tutt’altra cosa. Ha un’essenza spirituale. Ecco perché non credo a tutte quelle regole: non puoi imbrigliare lo spirito. La verità è che un uomo può amare dieci donne ed esser fedele a ciascuna, col cuore e con l’anima. Ma la gente non può accettarlo perché sa di pacifismo. Ecco perché ama tanto la guerra». «E questo cosa c’entra?». «C’entra».
Isaac Bashevis Singer (Il ciarlatano)
My gracious flirtatious beloved Don’t ask me if I ever think of you How can I remember you When there is no forgetting you
sa‘di
گر بمُرد عدو جای شادمانی نیست که زندگانی ما نیز جاودانی نیست
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
زاهدی در سَماعِ رندان بود زان میان گفت شاهدی بلخی گر ملولی ز ما تُرُش منشین که تو هم در میان ما تلخی
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
The Beloved is closer to me Than my own self The problem is this: I am far from Him What am I to do? Whom can I tell about this? The Beloved is so close to me and I am far far away
sa‘di
La noia per te era divenuta insopportabile. Non la noia superficiale, quella del "non so cosa fare", dell'assenza di emozioni forti, ma la privazione del destino e della destinazione, quello stato di angoscia di chi sa di essere fuori posto, di chi sa che non sta vivendo abbastanza, che non sta dando pieno corso alla sua vocazione. Avevi cominciato a scrivere, perché la scrittura è il luogo in cui si supera il limite e si combatte la propria incompiutezza, riparando ogni possibile inadempienza e raccontando come sarebbe dovuta o potuta andare. Cos'era per te scrivere, se non vivere? Non è forse "vita" il termine più frequente nei tuoi canti? In essi vivevi a tal punto che il corpo non sopportava più quell'esilio, e il genio gli chiedeva di seguirlo oltre la siepe delle facili sicurezze.
Alessandro D'Avenia (L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita)
L’uomo è infelice perché non sa di essere felice. [F. Dostoevskij]
Paul Watzlawick (Anleitung zum Unglücklichsein)
Le spie sono dei viaggiatori, i viaggiatori sono delle spie. “Non fidarti delle storie dei viaggiatori” dice Sa’di nel Roseto. Loro non vedono niente. Credono di vedere, ma osservano solo riflessi.
Mathias Énard (Compass)
Nessuno sa di cosa è fatto davvero un amore, né perché alcune persone sono così necessarie alla nostra sopravvivenza.
Serena Dandini (La vasca del Führer)
پادشاهی که طرح ظلم افکند پای دیوار ملک خویش بکند
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
ده درویش در گلیمی بخسبند و دو پادشاه در اقلیمی نگنجند
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
باران که در لطافت طبعش خلاف نیست در باغ لاله روید و در شوره بوم خس
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
Di fobia sociale, invece, non ho mai sofferto, nonostante la timidezza. Oggi mi intrattengo sempre piú spesso con chi non conosco, la vita mi ha obbligato a vincere questa debolezza, mi ha spinto con forza, quasi costretto, in tal senso. Costretto a fare piú che a riflettere, a muovermi di pancia e non con la ragione. L’esperienza quindi dovrebbe insegnarmi che se ti forzi ad affrontare ciò che temi, alla fine la vinci, che è un po’ il concetto del dottor Cavalli: guarda in faccia le tue paure finché non ti faranno piú paura. Dovrei perciò prendere un aereo al giorno, andare a vivere in una casa piena di blatte e ragni, semmai iscrivermi alla Napoli-Capri, cosí da nuotare in mare aperto, e forse nel giro di qualche anno potrei ambire a diventare finalmente un uomo perfetto, una persona senza punti deboli. Possibile? Non credo. Non esistono persone senza punti deboli. Forse riuscirei a vincere la paura di volare, potrei anche arrivare a dormire in una stanza piena di ragnatele (in realtà una volta ho dormito da solo in una stanza di un B&b nella quale c’era un grosso ragno, nascosto però dietro a un armadio), potrei tentare di combattere la mia ipocondria ogni giorno e un domani forse non provare piú questo fottuto terrore, ma quale sarebbe il dazio da pagare? Quanto sforzo, quanto dolore, quanta paura comporterebbe sfidare in campo aperto le mie fobie? E questo sforzo, questa paura, non provocherebbero altra paura? Non posso affrontare tutto, semplicemente perché non ci riesco, sono umano, con tutto ciò che questo vuol dire. A proposito di accettazione. Mi piacerebbe essere piú equilibrato, ma so di trovarmi sotto quella coperta sempre troppo corta: se tiro da un lato, resto scoperto dall’altro. Qualcuno parla di ipersensibilità dell’amigdala, la sede del cervello a forma di mandorla che gestisce le emozioni e in particolare la paura. Se hai la sfiga di avere questa zona ipersensibile, sei costretto a fotterti dalla paura costantemente: l’amigdala in questi casi, al pari del neurone inibitore ubriaco(ricordate?), sta sempre sul chi va là, inviandoti di continuo scariche di adrenalina con lo scopo di farti reagire prontamente a una situazione di pericolo. L’unica cosa che ottiene, però, è mandarti fuori di zucca, perché in verità ti trovi sul divano e stai guardando la tv, e il solo pericolo incombente è che ti possa venire un crampo alla pancia per via della cioccolata di cui ti sei abbuffato nel tentativo di vincere l’angoscia persistente che ti fa sentire l’irrefrenabile voglia di scappare a gambe levate, come se ai tuoi piedi stesse strisciando un boa constrictor. E pensare che un tempo avevamo solo questa parte di cervello, eravamo guidati solo da istinto ed emozioni, il sistema limbico (adibito alle funzioni psichiche, all’emotività) dominava il cervello già nei rettili di un tempo. Solo milioni di anni dopo il cervello pensante si è evoluto da questi centri emozionali. Per quel che mi riguarda, cerco di fregare l’amigdala con «l’evitamento», mi costruisco degli appigli per tirare avanti alla buona e sentire meno la paura, tento di distrarmi, ecco, in attesa che, chissà, un domani qualcuno mi aiuti a imboccare la strada giusta, mi apra gli occhi e mi infonda il coraggio per guardare in faccia ciò che non ho avuto il coraggio di guardare fino a oggi. Aspetto che sia la vita ancora una volta a darmi lo scossone e a spingermi verso nuove strade nelle quali la paura non mi farà piú da compagna quotidiana. Nel frattempo, mi impegnerò in ciò che mi fa stare bene e continuerò ad aspettare un refolo di sole per andare sul lungomare con la mia famiglia. La felicità dalle mie parti: un venticello fresco che sa di primavera, una pizza fumante, il mare là dietro, una birra ghiacciata, mia moglie e mio figlio.
Lorenzo Marone (Inventario di un cuore in allarme)
Quando l’auto arrivò, Nick stava molto meglio. Luka lo aveva fatto sentire di nuovo la rockstar che sapeva essere nascosta da qualche parte sotto il suo piccolo guscio rotto. Lo baciò non appena la vettura si immise nel traffico. «Grazie,» sussurrò. «Per cosa?» gli chiese lui con un sorriso. «Sapevi che mi sentivo strano. Grazie per l’aiuto.» Luka si strinse nelle spalle. «Nessun problema. Devi uscire da lì ogni tanto, no? Non puoi essere Nick Ventura senza essere Nick Ventura, giusto?» «Mi sa di sì.» E rise piano. «Sei pronto? Ci saranno fotografi ovunque.» «Stai scherzando? È il sogno di ogni ragazzo.» Luka fece un balzo sul sedile. «Quello è uno di quei club in cui le persone normali come me non entreranno mai. A Jeana stava per venire un infarto quando lo ha saputo.» Nick lo baciò di nuovo. Doveva farlo. In quell’istante, baciare Luka sembrava essere assolutamente necessario, più di quanto lo fosse respirare. Alla vista del club, l’auto rallentò e si fermò. Sto bene. Posso farcela.
Piper Vaughn (The Luckiest (Lucky Moon, #2))
دَلقت به چه کار آید و مِسحّی و مُرَقَّع خود را ز عمل های نکوهیده بری دار حاجت به کلاه بَرَکی داشتنت نیست درویش صفت باش و کلاه تَتَری دار
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
ای هنرها گرفته بر کف دست عیب ها بر گرفته زیر بغل تا چه خواهی خریدن ای مغرور روز درماندگی به سیم دَغل
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
One can gain the lofty rank of Imam Abu Ḥanīfa has in hadith by his elevated chain. He narrates many hadith with chains that are termed Thunaiyāt (Two-narrator narrations) and Thulathiyāt (Three-narrator narrations). This means that between the Imam and the Messenger of Allah a there only exists three narrators and often only two. In a recent study published under the title: Al- Imam al-A‘azam Abu Ḥanīfa Wa al-Thunaiyāt Fi Masānidihi, by Shaikh Abd al-Aziz al-Sa‘di, it is stated just the two-narrator narrations (Thunaiyāt) of the Imam are approximately 219 narrations. This makes his narrations, according to the standards of the classical hadith specialists (Muhadithin), stronger and more esteemed and valuable4 than the narrations found in the Sahihs of Al-Bukhari and Muslim, as there, one will nd, that the number of narrators between the muhaddith and the Messenger a are in most cases not less than four (in fact, the thulathiyāt of Imam Bukhari only number 21 narrations). This proves beyond doubt that Imam Abu Ḥanīfa was not only a reputable Muhaddith, moreover he was from the major authorities and Huffaz of Hadith.
Muhammad Sajaad (Understanding Taqlid: Following One of the Four Great Imams)
دشمن چو از همه حیلتی فروماند سلسله دوستی بجنباند، پس آنگه به دوستی کارهایی کند که هیچ دشمن نتواند
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
حقّ -جَلَّ و عَلا-می بیند و می پوشد، و همسایه نمی بیند و می خروشد
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
روده تنگ به یک نان تهی پر گردد نعمت روی زمین پر نکند دیده تنگ
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
سخنی در نهان نباید گفت که بر انجمن نشاید گفت
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
هر که عیب دگران پیش تو آورد و شمرد بی گمان عیب تو پیش دگران خواهد برد
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
به عذر و توبه توان رستن از عذاب خدای ولیک می نتوان از زبان مردم رست
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
نیک باشی و بدت گوید خلق به که بد باشی و نیکت بینند
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
دربسته به روی خود ز مردم تا عیب نگسترند ما را دربسته چه سود و عالم الغیب دانای نهان و آشکارا
Saadi (The Gulistan of Sa'di)
E invece proprio la demonizzazione del piacere è spesso causa di quegli eccessi che con troppa facilità si attribuiscono al soddisfacimento del piacere in genere: chi è a lungo privato o sa di poterlo essere tende, infatti, ad eccedere, ad approfittare di ogni occasione, come accade ad assetati e affamati. Chi invece è consapevole che questo è uno stato naturale e liberamente appetibile ricerca un piacere «giusto» o una «honesta voluptas», per dirla alla latina. Un piacere il cui soddisfacimento innanzitutto non danneggi alcun altro, e serva poi a migliorare lo stato del proprio corpo, non a peggiorarlo. Starà allora di necessità lontano dagli eccessi, per la semplice considerazione che, al di là di un momentaneo soddisfacimento, essi peggiorano la condizione del nostro corpo. E così via. Come potete constatare, non v’è nulla che attenti alla religione o alla morale in un simile discorso, anzi ve n’è, semmai, un’estensione
Francesco Antinucci (Il potere della cucina: Storie di cuochi, re e cardinali)
Il soggiorno veronese è davvero il primo momento in cui Dante dovette rendersi conto di ...come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ’l salir per l’altrui scale.
Alessandro Barbero (Dante)
Abbiamo bisogno di sapere cose che gli altri non sanno. È quello che nessuno sa di te che ti permette di conoscerti.
Don DeLillo (Point Omega)
«Non ho mai baciato un pompiere.» Questa volta non beve e l’invito è evidente sui suoi occhi verdi. Senza pensarci troppo, mi trovo ad avvicinarmi, attratto da lui come una falena dalla luce. Madden mi raggiunge a metà strada, innegabilmente desideroso quanto me di esplorare l’attrazione che c’è tra noi. Le sue calde e morbide labbra si appoggiano sulle mie, e inviano una scarica lungo la mia colonna vertebrale. Ruggisco di disperazione, afferrandogli la nuca e approfondendo il bacio. Sa di cannella e di mele e di uomo. Geme dentro la mia bocca, intrecciando la sua lingua sulla mia. Mi tiro indietro di un millimetro, il respiro affannoso di Madden che invade il mio viso e mi manda i sensi in cortocircuito
K.M. Neuhold (Rescue Me (Heathens Ink #1))
Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive… Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza. Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che inoltre è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa. Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz'ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica. Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente. Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così. Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro. Mai.
Martha Rivera-Garrido
hridayathinu akarshakamayathanu kanninu nannayi thonnuka
sheikh sa'di shirazi
La strega prese l'ostia e la mise controluce, quando la mangiò si appiccicò al palato. Lui le diede il vino. "Qui ci sono i segreti del mondo." La strega bevve. "Ecco perché sa di aceto.
Marco Missiroli (Il senso dell'elefante)
Ci sono altre ragioni per cui mi sono innamorato di Karla; ragioni non così poetiche, ma ugualmente reali. È un'amica per me, e abbiamo tutti questi interessi comuni... "incontri della mente"... qualunque cosa essa sia. Posso parlare di computer e della Microsoft e di quella parte della nostra vita, ma facciamo anche conversazioni esoteriche che non hanno niente a che fare con la vita tech. Non ho mai avuto davvero un'amica così intima prima. E poi c'è quella faccenda non lineare: Karla è intuitiva e io non lo sono, eppure lei continua a essere sulla mia frequenza. Capisce perché gli spaghetti yaki soba in un contenitore di plastica importati dal Giappone sono intrinsecamente fantastici. Si spreme il cervello fino a strizzarlo quando sa di non aver spiegato un'idea chiaramente come è sicura di poter fare, e si sente frustrata. Comunque, voglio ricordare che ci si può innamorare. Perché puoi avere una vita tua dopo non aver mai avuto una vita tua. Non mi sono mai aspettato di innamorarmi. E allora cosa mi aspettavo dalla vita?
Douglas Coupland (Microserfs)