“
Come voi avete occhi per vedere la luce, e orecchie per sentire i suoni, così avete un cuore per percepire il tempo. E tutto il tempo che il cuore non percepisce è perduto, come i colori dell'arcobaleno per un cieco o il canto dell'usignolo per un sordo.
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Michael Ende (Momo)
“
growth covers up a lot of sins.
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Michael Dell (Play Nice But Win: A CEO's Journey from Founder to Leader)
“
Failure is nothing more than a prelude to success—and a poetic one at that.
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Michael Parrish DuDell (Shark Tank Jump Start Your Business: How to Launch and Grow a Business from Concept to Cash)
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Ideas are commodity. Execution of them is not.
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Michael Dell
“
If you’re the smartest person in the room … find a different room. MICHAEL DELL
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Anonymous
“
For most entrepreneurs the road is long and challenging. In fact, a good rule of thumb is to estimate how much time and energy you think you’ll need to invest in your new venture and then double that number. Still interested?
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Michael Parrish DuDell (Shark Tank Jump Start Your Business: How to Launch and Grow a Business from Concept to Cash)
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Being a good leader today is not about how obsessively you can control, but how abundantly you can empower.
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Michael Parrish DuDell (Shark Tank Jump Start Your Business: How to Launch and Grow a Business from Concept to Cash)
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If you want to sustain excellence over a long time, you'd better come up with a system that works well. Anyone can sprint for a little while, but you can't sprint for forty years.
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Michael Dell
“
Sometimes it's better not to ask-or to listen-when tell you something can't be done. I didn't ask for permission or approval. I just went ahead and did it.
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Michael Dell (Direct from Dell Strategies That Revolutionized an Industry)
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Entrepreneurs are the only people who will work eighty hours a week to avoid working forty.
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Michael Parrish DuDell (Shark Tank Jump Start Your Business: How to Launch and Grow a Business from Concept to Cash)
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if you have a business that generates lots of cash flow very consistently, a stock buyback could turn out to be a very good thing.
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Michael Dell (Play Nice But Win: A CEO's Journey from Founder to Leader)
“
A corporation is a living organism. It has to continue to shed its skin. Methods have to change. Focus has to change. Values have to change. The sum total of those changes is transformation.
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Michael Dell (Play Nice But Win: A CEO's Journey from Founder to Leader)
“
Le facce dei bambini erano stupite, esitanti. Il lento, triste, oscuro sottomarino che trasportava il carico delle loro vite, era improvvisamente emerso in superficie. Nel loro sangue ora circolava disordinatamente l'azoto della meraviglia. Nessuno rideva o sorrideva, ma si sa che quando si divertono davvero, i bambini sono sempre seri.
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Michael Chabon (The Amazing Adventures of Kavalier & Clay)
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— I don’t know why people aren’t more curious, and why curiosity isn’t considered a more important leadership trait. A journalist once asked me if I was ever bored as a kid. I only had to think about it for a second: I never was, not even for a minute, because I was so curious. Every day I’d wake up excited by all the new things there were to learn about.
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Michael Dell (Play Nice But Win: A CEO's Journey from Founder to Leader)
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The way I describe this when talking with businesspeople is that the domain of technology is no longer in the IT department; the whole company is technology. I’m talking about all companies. If you’re trying to make cars or medical devices or any kind of product at all, and you want to have new customers, technology is the fulcrum of progress in everything you’re doing.
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Michael Dell (Play Nice But Win: A CEO's Journey from Founder to Leader)
“
Nel 1939, il giornale a fumetti americano, come i castori e gli scarafaggi della preistoria, era più grande e, voluminoso com'era, più ricco dei suoi moderni discendenti. Aspirava alle dimensioni di una rivista e allo spessore di un pulp, offrendo sessantaquattro pagine (compresa la copertina) di sgargiante abbondanza al prezzo ideale di una monetina da dieci cent. Mentre la qualità delle illustrazioni all'interno era, nel migliore dei casi, esecrabile, le copertine aspiravano alla qualità e all'impostazione grafica di una rivista in carta patinata e alla popolarità del pulp. Le copertine dei giornali a fumetti, in quei primi tempi, erano come il manifesto di un film che faceva sognare, immagini che per due secondi accendevano nella mente una scintilla e poi andavano perdendo il loro splendore fino a spegnersi del tutto prima ancora che venisse aperto il fascicolo di carta scadente. Spesso non erano semplicemente disegnate a inchiostro e colorate, ma dipinte da persone che avevano un nome nell'ambiente, qualificati artigiani dell'illustrazione, che sapevano creare ragazze dalle natiche procaci, avvinte in catene; sinuosi, perfetti giaguari; corpi maschili muscolosi, impeccabili, i cui piedi sembravano veramente sostenerne il peso.
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Michael Chabon (The Amazing Adventures of Kavalier & Clay)
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Devi sapere che nel corso dell'universo ci sono, a volte, dei momenti stupendi, momenti speciali, ma non unici, in cui tutte le cose e gli esseri fino alle stelle più lontane operano insieme con una armonia eccezionale così che può avverarsi qualcosa che né prima né dopo sarebbe possibile. Purtroppo gli uomini, in generale, non sono capaci di farne uso, e le ore astrali, ripetutamente, passano inosservate. Però, se qualcuno le ravvisa, allora accadono grandi cose nell'universo.
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Michael Ende (Momo)
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«Le strade di Fantàsia», disse Graogramàn, «le puoi trovare solo grazie ai tuoi desideri. E ogni volta puoi procedere soltanto da un desiderio al successivo. Quello che non desideri ti rimane inaccessibile. Questo è ciò che qui significano le parole 'vicino' e 'lontano'. E non basta volere soltanto andar via da un luogo. Devi desiderarne un altro. Devi lasciarti guidare dai tuoi desideri.»
«Ma io non desidero affatto andarmene da qui», ribatté Bastiano.
«Dovrai trovare il tuo prossimo desiderio», replicò Graogramàn in tono quasi severo.
«E quando l'avrò trovato», fece Bastiano di rimando, «come potrò andarmene da qui?»
«Ascolta, mio signore», disse Graogramàn a voce bassa, «in Fantàsia c'è un luogo che conduce ovunque e al quale si può giungere da ogni parte. Viene chiamato il Tempio delle Mille Porte. Nessuno lo ha visto dall'esterno, perché non ha un esterno. Il suo interno consiste in un labirinto di porte. Chi lo vuole conoscere deve avere il coraggio di inoltrarsi in quel labirinto.»
«Ma come è possibile, se non ci si può avvicinare dall'esterno?»
«Ogni porta», continuò il leone, «ogni porta in tutta Fantàsia, persino una comunissima porta di cucina o di stalla, sicuro, persino l'anta di un armadio, può in un determinato momento diventare la porta d'ingresso al Tempio delle Mille Porte. Passato quell'attimo, torna a essere quello che era, una porta qualsiasi. Perciò nessuno
può passare per più di una volta dalla stessa porta. E nessuna delle mille porte riconduce là da dove si è venuti. Non esiste ritorno.»
«Ma una volta che si è dentro», domandò Bastiano, «si può uscirne?»
«Sicuro», rispose il leone, «però non è così facile come nei soliti edifici. Perché attraverso il labirinto delle Mille Porte ti può guidare solo un vero desiderio. Chi non lo ha è costretto a continuare a vagarci dentro fino a quando sa esattamente che cosa desidera. E questo talvolta richiede molto tempo.»
«E come si fa a trovare la porta d'ingresso?»
«Bisogna desiderarlo.»
Bastiano rifletté a lungo e poi disse:
«È strano che non si possa semplicemente desiderare quello che si vuole. Ma, per la verità, da dove ci vengono i desideri? E che cos'è un desiderio?»
Graogramàn guardò il ragazzo a occhi spalancati, ma non rispose.
Qualche giorno più tardi ebbero un altro colloquio molto importante.
Bastiano aveva mostrato al leone la scritta sul rovescio dell'amuleto. «Che cosa può significare?» domandò. «FA' CIO' CHE VUOI, questo vuol dire che posso fare tutto quello che mi pare, non credi?»
Il volto di Graogramàn assunse d'improvviso un'espressione di terribile serietà e i suoi occhi divennero fiammanti.
«No», esclamò con quella sua voce profonda e tonante, «vuol dire che devi fare quel che è la tua vera volontà. E nulla è più difficile.»
«La mia vera volontà?» ripeté Bastiano impressionato. «E che cosa sarebbe?»
«È il tuo più profondo segreto, quello che tu non conosci.»
«E come posso arrivare a conoscerlo?»
«Camminando nella strada dei desideri, dall'uno all'altro, e fino all'ultimo. L'ultimo ti condurrà alla tua vera volontà.»
«Ma questo non mi pare tanto difficile.»
«Di tutte le strade è la più pericolosa», replicò il leone.
«Perché?» domandò Bastiano. «Io non ho paura.»
«Non è di questo che si tratta», ruggì Graogramàn, «ciò richiede la massima sincerità e attenzione, perché non c'è altra strada su cui sia tanto facile perdersi definitivamente.»
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Michael Ende
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Questa è una delle esperienze più singolari: svegliarsi in quello che sembra un buon giorno, prepararsi al lavoro, ma non cominciarlo ancora veramente. Questo momento racchiude infinite possibilità, intere ore a venire. La mente ronza. Questa mattina può penetrare la foschia, i condotti intasati, raggiungere l'oro. Riesce a sentirlo dentro di sé, una seconda se stessa indescrivibile, o piuttosto una se stessa parallela, più pura. Se fosse religiosa la chiamerebbe "l'anima". E' più della somma del suo intelletto e delle sue emozioni, più della somma delle sue esperienze, anche se corre attraverso tutte e tre come vene di metallo brillante. E' una facoltà interiore che riconosce i misteri che animano il mondo, perché è fatta della stessa sostanza, e quando è molto fortunata lei è capace di scrivere attingendo direttamente da quella facoltà. Scrivere in quello stato è la soddisfazione più profonda che conosca. Ma la sua capacità di accedervi va e viene senza preavviso. Può impugnare la penna e seguirla con la mano mentre si muove per il foglio; può impugnare la penna e scoprire che è solo lei: una donna in vestaglia che regge una penna, timorosa e incerta, con una competenza solo superficiale e nessuna idea su dove cominciare o cosa scrivere.
Impugna la penna.
La signora Dalloway disse che avrebbe comprato lei i fiori.
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Michael Cunningham (The Hours)
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Frustrato, Doug tentò un’altra strada. “Ascolta, supponiamo che la maggioranza voti per la Brexit e noi...”
“Scusami se ti interrompo,” disse Nigel. “Supponiamo che la maggioranza voti per cosa?”
“Brexit.”
Nigel lo guardò sbalordito. “Come mai salti fuori con questa parola?”
“Non è così che la chiamano tutti?”
“Credevo che si dicesse Brixit.”
“Cosa? Brixit?”
“Noi diciamo così.”
“Noi... chi?”
“Dave e tutto il gruppo.”
“Tutti dicono Brexit. Da dove viene Brixit?”
“Non lo so. Pensavo che si dicesse così.” Di nuovo prese un appunto sul taccuino. “Brexit? Sei sicuro?”
“Sicurissimo. È una parola composta. British exit.”
“British exit... Allora dovrebbe essere Brixit?”
“Be’, i greci l’hanno chiamata Grexit.”
“I greci? Non sono usciti dall’Unione europea.”
“No, ma hanno valutato la possibilità di farlo.”
“Noi non siamo i greci. Dovremmo avere una parola che sia unicamente nostra?”
“Ce l’abbiamo. Brexit.”
“Ma noi continuiamo a dire Brixit.” Scuotendo la testa, Nigel continuò a scrivere. “Sarà una notizia bomba nel prossimo consiglio dei ministri. Spero che non tocchi a me comunicarlo.”
“A che ti serve avere una definizione se sei sicuro che la cosa non succederà?” gli domandò Doug.
Nigel sorrise felice. “Naturale... hai ragione da vendere. Non succederà e quindi non ci serve definirla.”
“Ecco, vedi.”
“Dopotutto, tra un anno, nessuno si ricorderà più di questa stupida faccenda.”
“Esattamente.”
“Nessuno si ricorderà che qualcuno voleva la Brixit.”
“Proprio così. Però, sai, alcuni di loro...” Si chiese come dovesse metterla. “Sono personaggi da prendere sul serio, no? Boris Johnson, per esempio. Un vero peso massimo.”
“Non infierire sul suo aspetto fisico,” disse Nigel. “Anche se Dave è molto arrabbiato con lui.”
“Non si aspettava che si pronunciasse a favore dell’uscita?”
“No, non se l’aspettava.”
“Gira voce che la sera prima che il ‘Telegraph’ andasse in stampa, Boris avesse preparato due articoli – uno in cui sosteneva l’uscita e l’altro in cui si dichiarava favorevole a restare nell’Unione europea.”
“Non ci credo per niente,” disse Nigel. “Boris avrebbe preparato tre articoli: uno per uscire, l’altro per restare e il terzo perché non riusciva a decidere. Gli piace essere sempre pronto.”“E poi c’è Michael Gove. Un altro attaccante che si è pronunciato a favore dell’uscita.”
“Lo so. Dave è arrabbiatissimo con Michael. Per fortuna rimangono molti conservatori leali e di buon senso che apprezzano i benefici di restare membri della UE. Credo che tu vada a letto con una di loro. Ma prova a immaginare cosa pensa Dave di Michael e di alcuni altri. Insomma, è andato a Bruxelles, è tornato con un accordo assai vantaggioso, e questi non sono ancora contenti.”
“Semplice: a molti non va giù la UE,” disse Doug. “Pensano che non sia democratica.”
“Sì, ma uscirne sarebbe un male per l’economia.”
“Pensano che la Germania comandi a bacchetta su tutti.”
“Sì, ma uscirne sarebbe un male per l’economia.”
“Pensano che dalla Polonia e dalla Romania siano arrivati troppi immigrati che spingono i salari al ribasso.”
“Sì, ma uscirne sarebbe un male per l’economia.”
“D’accordo,” disse Doug. “Credo di avere appena capito quali saranno i tre punti strategici della campagna di Dave.” Adesso era il suo turno di prendere appunti. “E come la mettiamo con Jeremy Corbyn?”
Nigel inspirò con un lungo sibilo e sobbalzò visibilmente. “Jeremy Corbyn?”
“Se il quadro è questo, lui dove si colloca?”
“Preferisco non parlarne.”
“Perché no?”
“Perché no? Perché è un marxista. Marxista, leninista, trotzkista, comunista. Maoista, bolscevico, anarchico, di sinistra. Un socialista fondamentalista, anticapitalista, antimonarchico, pro-terrorismo.”
“Ma è anche uno che vuole rimanere nella UE.”
“Davvero?”
“Così dice.”
“Allora, naturalmente, saremo felici di averlo a bordo. Ma non credo che Dave sarebbe pronto a condividere alcunché sul piano politico.”
“Non sarà necessario. È Jeremy il primo a respingere un accordo di questo tipo.”
“Bene.
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Jonathan Coe (Middle England (Rotters' Club, #3))
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It's not enough to hire to fill a job. It's not even enough to hire on the basis of one's talents. You have to hire based upon a candidate's potential to grow and develop.
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Michael Dell
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They are placing demands on American corporations to provide prayer time for Islamic employees on the job. Dell Computers has already caved in to the pressure put forth by the Council on American-Islamic Relations (CAIR) regarding this issue and now allows its Muslim employees prayer time on the job. Our radio and TV talk show hosts are watching their tongues when criticizing even the radical Islamic element of the religion lest they be fired or sued, just as Michael Graham was fired from ABC radio for linking Islam to terrorism. The Islamic community throughout the world is outreproducing Christians and Jews almost seven to one. It will be a matter of a few generations before they can get voting power to challenge state laws and change the Constitution of the United States. Islam is already the fastest-growing religion in Europe. Driven by immigration and high birthrates, the number of Muslims on the continent has tripled in the last thirty years. Most demographers forecast a similar or even higher rate of growth in the coming decades. It is important to note that the world’s fastest-growing Muslim populations are found in Europe and the United States, where they are the second- or third-largest religious communities. This is the beginning of America’s and the West’s war with radical Islam.
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Brigitte Gabriel (Because They Hate: A Survivor of Islamic Terror Warns America)
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It makes absolutely no sense to recruit the best and tell them what to do if you are the leader, you should not be the smartest person in the room. According to Michael Dell, try never to be the smartest person in the room. And if you are, I suggest you invite smarter people … or find a different room. You can’t grow as a leader unless you have the brightest and most innovative people in your corner. Leaders don’t need to have all the answers; no one is an expert in everything – not even you.
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Gifford Thomas (The Inspirational Leader: Inspire Your Team To Believe In The Impossible)
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And with a forty-five-year-old genuine grown-up and experienced entrepreneur as president and CFO, we now had access to all kinds of working-capital credit we couldn’t get before. Unlike the twenty-one-year-old CEO, Lee Walker could go to people like Frank Phillips at Texas Commerce Bank and say, “Look, Texaco, Exxon, Monsanto—all these companies, not to mention the US government—they all owe this company money. Give us a loan based on all these receivables.” And the bankers would say, “Okay, Lee, we don’t know about the kid, but we trust you.
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Michael Dell (Play Nice But Win: A CEO's Journey from Founder to Leader)
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How successful you are is really a function of how well you deal with failure—and how much you learn from it.
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Michael Dell (Play Nice But Win: A CEO's Journey from Founder to Leader)
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Todos estamos navegando juntos por esta nueva normalidad. Mientras nos tomamos de los brazos virtualmente e intentamos ayudarnos unos a otros como podemos, nuestro vasto mundo de repente parece un poco más pequeño y mucho más conectado. Y estamos agradecidos por eso. —Michael Dell, CEO de Dell
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Samuel R. Chand (El cambio ha cambiado (Spanish Edition))
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First, let's be clear what I mean by “ask for the cash” and “ride the float.” I mean the following: After (courageously) asking for and getting payment from your customers as early as possible (ideally before you make or deliver what they've agreed to buy) and after convincing your key suppliers to take payment from you as late as possible (perhaps 30 or 60 or 90 days after they've shipped you what you ordered), you'll find your bank account flush with cash, at least until you have to pay your suppliers. While you have that cash in hand—the “float” before you have to pay it to your suppliers—you can use it to grow your business. Buy inventory. Hire people. Buy more Google AdWords. And so on. As your business grows, you then use your future revenue to pay your suppliers and your people, just in time when their bills come due. That's exactly what 19‐year‐old Michael Dell did in 1984 to start Dell Computer. And it's mostly how he grew Dell, too.
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John Mullins (Break the Rules!: The Six Counter-Conventional Mindsets of Entrepreneurs That Can Help Anyone Change the World)
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C’è una antica tradizione che percorre per secoli la cultura europea e insegna a rafforzare la memoria, a usarla in modo creativo, a costruire nella mente palazzi, giardini, intere biblioteche: è la tradizione dell’arte della memoria. Ad essa è dedicata la seconda aiola del nostro giardino. Troviamo qui alcuni esempi europei, come Giulio Camillo, o Opicinus de Canistris, autore di mostruose mappe profetiche del mondo, o i francescani che nel Seicento pubblicano straordinari libri illustrati che delineano le architetture del sapere. Ma vediamo anche come l’arte della memoria operi ben al di là dei confini europei, ad esempio tra gli sciamani, e in forme diverse anche ai nostri giorni, nell’esperienza dei mnemonisti, nei progetti utopici dei palazzi enciclopedici, o nelle sperimentazioni artistiche.
Al di là della tradizionale divisione tra parole e immagini l’arte della memoria insegnava a tradurre le parole in immagini, e le immagini in parole. Ci può dunque fare da tramite alla nostra terza aiola, dedicata appunto a parole e immagini. Si tratta, come si vede dagli esempi scelti, di un mondo vastissimo, in cui incontriamo le più diverse tipologie: dai ritratti, alle imprese, al gioco delle sorti che diventa anche un “giardino di pensieri”, all’iconologia, ai bestiari, alle storie e ai personaggi della letteratura medievale dipinti sui muri. E ancora incontriamo il gusto collezionistico di un grande letterato come Pietro Bembo, la fortuna figurativa di Dante e di Ariosto, le misteriose immagini alchemiche, la loro storia, le loro trasformazioni. E vediamo come i poeti creano il mito di Raffaello nella Roma di Leone X.
Nello stesso tempo leggiamo come questo mondo in fermento gioca gran parte nella autobiografia di un grande storico dell’arte come Michael Baxandall, e nella storia londinese del mitico istituto Warburg. Parole e immagini entrano poi in gioco nella riflessione sulla anachronic Renaissance, sui complessi rapporti con le diverse facce del tempo che un’opera può testimoniare.
Un invito a varcare i tradizionali confini ci viene proposto anche dal percorso della nostra ultima aiola, dove, accanto ai classici, alle grandi figure consacrate dal canone, troviamo viaggiatori, predicatori, mistiche, poetesse a lungo dimenticate, scritti dalla linea del fronte della Prima guerra mondiale, e tanto altro ancora che lasciamo scoprire a chi si avventurerà nella lettura.
Abbiamo provato a delineare un giardino con le sue aiole, ma naturalmente le aiole non segnano confini rigidi, si aprono piuttosto su molti sentieri che le legano fra di loro costruendo una rete che via via affiora.
Lina Bolzoni (Introduzione)
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Lina Bolzoni (Nel giardino dei libri)
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Anche a tua madre piaceva il mare,” dice Michael, sollevando le ginocchia e appoggiando i gomiti su di esse. “Diceva che fa diventare tutto più semplice. Diceva che ogni problema trova subito una soluzione, in prossimità delle onde.
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Alessia Esse (Perfetto (La Trilogia di Lilac, #1))
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You don't have to be a genius or a visionary or even a college graduate to be successful. You just need a framework and a dream. - Michael Dell
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Munmi Sarma (THE OBSTACLE IS YOU: The Manual You Should Have Been Given When You Were Born (How to Love Yourself Book 2))
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People have often told us that what we wanted to do couldn’t be done. Our success is due, in part, to not just an ability but a willingness to look at things differently. I believe opportunity is part instinct and part immersion—in an industry, a subject, or an area of expertise. Dell is proof that people can learn to recognize and take advantage of opportunities that others are convinced don’t exist.
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Michael Dell (Direct From Dell: Strategies That Revolutionized an Industry)
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Miliardi e Mondiali La macchina da soldi che non conosce soste L’ultimo caso per la federazione la scelta di Russia e Qatar Giulia Zonca | 824 parole Trovare l’uomo chiave dell’operazione Fifapulita è praticamente impossibile. Troppi soldi, troppe mazzette vere o presunte e troppi giri d’affari concentrici che prima di chiamare denaro ne producono in abbondanza. La Fifa si basa su un sistema fatto di soldi, tanti dichiarati, incalcolabili quelli in nero, non tutti e non sempre sono spesi male, anzi, ma il circolo infinito di dollari che non conosce crisi crea un vortice in stile deposito di Zio Paperone dove avidità chiama altra avidità. E non c’è pace. Cambiare tutto La Fifa si ritrova nelle stesse condizioni in cui stava il Comitato olimpico prima degli scandali del 2002 e ora se vuole reggere dovrà fare la stessa mossa. La rivoluzione. Nuovi nomi e altre regole ma al momento il sistema Fifa si basa proprio sull’immutabilità, sul circolo chiuso, su un potere che resta sempre nelle stesse mani, garantisce a tutti grandi introiti e visto dall’interno funziona benissimo. Ogni uomo preso con le mani nella marmellata sa che verrà abbandonato, però sa anche che fino a lì vivrà alla grande. La perdita di credibilità non è mai sembrata un problema al governo di pallone. Ogni voce considerata frottola, ogni frode un male inevitabile ed arginabile. Il pantano perpetuo. L’inchiesta dell’Fbi parte dal 1991 e traccia una scia di bigliettoni che rimbalzano dai conti alle Cayman, girano sulle banche di Hong Kong e tornano in Svizzera. Fondi alleggeriti e pronti ad altro uso. Il mondo del pallone ha dichiarato 4,826 miliardi di dollari di incasso dall’ultimo quadriennio mondiale. Già: la parola magica che attira sponsor, apre porte, unge canali ed evidentemente fa dimenticare ogni decenza. Non è solo la manifestazione più vista al mondo a solleticare scambi illeciti, dentro il calderone della frode denunciato dall’accusa americana ci sono Confederations Cup, tornei minori, pacchetti di diritti tv e persino la Coppa America del 2016 che si gioca proprio negli Stati Uniti. Al Bureau non hanno indagato a caso. La doppia assegnazione Lo scandalo più evidente e cristallino resta l’assegnazione dei Mondiali 2018-2022, doppio pacco per essere sicuri di mescolare abbastanza le carte e sovrapporre gli illeciti. La confusione e la molteplicità degli interessi in ballo è sempre lo sfondo in cui si muove la Fifa. L’edizione 2018 è andata alla Russia e quella del 2022 al Qatar, voto segreto deciso da 22 persone: dovevano essere 24 ma due erano già tagliati fuori da un’inchiesta di corruzione. Tanto per capire. E qui siamo agli atti non alle speculazioni. Sempre fatti concreti escono dal rapporto Garcia, una memoria investigativa seguita alle proteste per quei Mondiali assegnati in modo così strano. I conti non tornavano a nessuno il che significa che hanno provato a farli tutti e che il famoso voto di scambio, di cui ci si preoccupava all’inizio del dicembre 2010, era davvero in atto. Doveva esserci un asse Inghilterra-Australia, uno Spagna-Portogallo-Qatar: tu muovi consensi per il 2018, io per il 2022 e siamo tutti contenti. Era già molto al limite però almeno non ancora fraudolento. Peccato che il giochino sia scoppiato perché sono intervenuti fattori esterni. Le bustarelle. L’indagine censurata L’indifferente Blatter ha tentato di mostrarsi magnanimo. Ha varato una commissione etica, ci ha messo dentro Michael Garcia, ex procuratore federale americano, e qui parte il labirinto. Garcia ha redatto un rapporto, mai reso noto ufficialmente, la Fifa ne ha prodotto una sintesi e ha concluso che non c’era stata manipolazione nel voto. Garcia ha rigettato la tesi e ha dato le dimissioni. Vi gira la testa? Chiaro, i nonsense si rincorrono e la trasparenza è impossibile perché la Fifa è uno statuto autonomo, risponde solo a se stessa. Non ha pubblicato gli esiti dell’indagine e la normale conseg
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Anonymous
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As you start your journey, the first thing you should do is throw away that store-bought map and begin to draw your own.
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Michael Dell
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Il fatto è che le sostanze pschideliche - non importa se per loro stessa natura o per il modo in cui la prima generazione di ricercatori aveva costruito l'esperienza - introdussero in Occidente qualcosa di profondamente sovversivo, che i vari establishments non poterono fare altro che respingere. L'LSD era davvero un acido che scioglieva quasi tutto quello con cui entrava in contatto: dalle gerarchie della mente (il superego, l'ego e l'inconscio) alle varie strutture di autorità sociale, e a ogni genere di confine immaginabile: tra paziente e terapeuta, tra ricerca e uso ricreazionale, tra malattia e salute, tra il sé e l'altro, tra soggetto e oggetto, tra spirituale e materiale. Se nella civiltà occidentale tutti questi confini sono manifestazioni dell'apollineo - dell'impulso che erige distinzioni, dualità e gerarchie, e poi le difende -, allora le sostanze psichedeliche rappresentano l'ingovernabile forza dionisiaca che, spensierata, cancella tutte quelle demarcazioni.
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Michael Pollan (How to Change Your Mind: The New Science of Psychedelics)
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Musk called Egon Durban at the private equity firm Silver Lake about the deal. The firm, which included Larry Ellison as an investor, had carved out a high profile in Silicon Valley. In 2013, they helped Michael Dell take the company he founded, Dell, private in a $25 billion leveraged buyout. Durban cautioned that Musk’s hope of allowing all current investors to stay with the company would be unprecedented.
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Tim Higgins (Power Play: Tesla, Elon Musk, and the Bet of the Century)
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Real transformations of major tech companies are extremely rare: I think because companies develop a particular capability, and a set of customers, and change is hard. You can’t take the stripes off a tiger. If you’re born a dog, you don’t die a cat.
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Michael Dell (Play Nice But Win: A CEO's Journey from Founder to Leader)
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registered email address and went global in 2007. Twitter split off onto its own platform and went global in 2007. Airbnb was born in 2007. In 2007, VMware—the technology that enabled any operating system to work on any computer, which enabled cloud computing—went public, which is why the cloud really only took off in 2007. Hadoop software—which enabled a million computers to work together as if they were one, giving us “Big Data”—was launched in 2007. Amazon launched the Kindle e-book reader in 2007. IBM launched Watson, the world's first cognitive computer, in 2007. The essay launching Bitcoin was written in 2006. Netflix streamed its first video in 2007. IBM introduced nonsilicon materials into its microchips to extend Moore's Law in 2007. The Internet crossed one billion users in late 2006, which seems to have been a tipping point. The price of sequencing a human genome collapsed in 2007. Solar energy took off in 2007, as did a process for extracting natural gas from tight shale, called fracking. Github, the world's largest repository of open source software, was launched in 2007. Lyft, the first ride-sharing site, delivered its first passenger in 2007. Michael Dell, the founder of Dell, retired in 2005. In 2007, he decided he'd better come back to work—because in 2007, the world started to get really fast. It was a real turning point. Today, we have taken another
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Heather McGowan (The Adaptation Advantage: Let Go, Learn Fast, and Thrive in the Future of Work)
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E la casa aveva anche un odore particolare, un misto della sabbia cotta dal sole che la circondava, dell'argilla rossa dell'argine, del Perdido che scorreva oltre il terrapieno, dell'umidità trattenuta dalle mura spesse e dalle stanze grandi e buie, dei cibi preparati da Zaddie in cucina, e di qualcosa che era arrivato quand'era vuota e non se n'era mai andato. Persino nei mesi di siccità, quando i raccolti avvizzivano nei campi e gli alberi delle foreste erano cosí secchi che bastava un fulmine per ridurre in cenere ettari di bosco in cinque minuti, la casa conservava quella nota di acqua di fiume, tanto che le tappezzerie sembravano umide al tatto, le buste nuove si incollavano da sole e l'impasto delle crostate lievitava male. Era come se l'intera casa fosse avviluppata in una foschia invisibile salita dal Perdido.
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Michael McDowell (Blackwater, Vol. 1: The Flood / The Levee / The House (Blackwater, #1–3))
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According to Michael Dell, try never to be the most intelligent person in the room. And if you are, I suggest you invite smarter people ... or find a different room. You can’t grow as a leader unless you have the brightest and most innovative people in your corner. Leaders don’t need to have all the answers; no one is an expert in everything – not even you.
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Gifford Thomas (The Inspirational Leader: Inspire Your Team To Believe In The Impossible)
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You have almost no chance to succeed, even in a meritocracy, if you don’t have access to good schools or health insurance, cannot afford nutritious meals, fear for your physical safety, or lack broadband connectivity or devices for doing homework or participating in the economy.
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Michael Dell (Play Nice But Win: A CEO's Journey from Founder to Leader)
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Michael Dell built his company by customizing PCs for his customers. He asked them to send their payment along with their order. By getting his customers to pay him up front, he had his working capital. He added to this working capital by getting credit from his vendors.
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Dileep Rao (Nothing Ventured, Everything Gained: How Entrepreneurs Create, Control, and Retain Wealth Without Venture Capital)
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Our lean beginnings created the strategic management principles that define our culture: Less is more. Information is better than inventory. Ingenuity is better than investment. Execution is everything. No excuses.
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Michael Dell (Direct From Dell: Strategies That Revolutionized an Industry)
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I prati, ne sono convinto, sono un sintomo e una metafora del nostro rapporto squilibrato con la terra. Ci insegnano che con l'aiuto della petrolchimica e della tecnologia possiamo piegare la natura alla nostra volontà. I prati alimentano la nostra hybris nei confronti della terra.
Qual'è l'alternativa? Trasformarli in orti e giardini. Non sto suggerendo che all'interno di questi ultimi non vi sia spazio per i prati, né che orti e giardini di per sé raddrizzeranno il nostro rapporto con la terra; l'abito mentale che essi alimentano, però, può farci percorrere un poco di strada in quella direzione. Prendersi cura di un orto o di un giardino, rispetto alla manutenzione di un prato, ci guida alla conoscenza dei comportamenti della natura, alimentando un'etica del dai e prendi nel rispetto della terra. Orti e giardini ci insegnano la peculiarità del luogo. Riducono la nostra dipendenza da fonti remote di energia, tecnologia, cibo e, per dirla tutta, interesse. Perché se tosare il prato dà la sensazione di ricopiare in continuazione la stessa frase, in una certa misura il giardinaggio è come scriverne sempre di nuove, in un processo di invenzione e scoperta infinitamente variabile. Orti e giardini ci mostrano anche che fra natura e cultura è possibile un compromesso, che fra prato e foresta - fra chi vorrebbe completare la conquista del pianeta in nome del progresso, e chi crede che per noi sia tempo di abdicare e lasciare la Terra alle cure delle sue specie più innocenti - può esserci una qualche via di mezzo. Il giardino indica che forse esiste un luogo dove noi e la natura possiamo incontrarci a metà strada.
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Michael Pollan (Second Nature: A Gardener's Education)
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«Ma bisogna ammettere che queste non sono questioni banali. Viviamo in un mondo pieno di orride convenzioni. Si dà per scontato che ci si debba comportare in un determinato modo, che ci si debba curare di determinate cose. Nessuno pensa alle convenzioni di base. Non è straordinario? Nella società dell'informazione, nessuno pensa. Eravamo convinti che avremmo abolito la carta, ma in realtà abbiamo abolito il pensiero.»
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Michael Crichton (Jurassic Park (Jurassic Park, #1))
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I think we’re going to see a whole new wave of rapid industry transition—unlike the slow transition of, say, transportation, in which it took many years to go from rail to air travel. In this transition, you will see traditionally structured companies being seriously challenged by new, smaller, more efficient entrants—right away. The logical extension of the Internet’s cost efficiencies means that market share will flow to the most efficient companies, not the largest or the richest—companies that can deliver the greatest value to their customers will earn a higher profit while requiring far fewer assets. The productivity of their capital will be significantly improved over the traditional model because they will have replaced physical assets with information assets.
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Michael Dell (Direct From Dell: Strategies That Revolutionized an Industry)
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teoria «principale-agente» che affonda le sue origini decenni orsono, e che ha in Michael Jensen e William H. Meckling alcuni dei suoi riferimenti principali, dimostra come sia necessario – e non sempre agevole – costruire un insieme di comportamenti che consenta di tenere ben allineati interessi del «principale» (gli azionisti) e interessi dell’«agente» (il management). Il rischio di impresa deve essere coerente con la propensione al rischio degli
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Marco Giorgino (Risk management)
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Try never to be the smartest person in the room. And if you are, I suggest you invite smarter people … or find a different room.
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Michael Saul Dell
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I started the business with a simple question: How can we make the process of buying a computer better? The answer was: Sell computers directly to the end customer. Eliminate the reseller's markup and pass those savings on to the customer.
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Michael Dell (Direct from Dell Strategies That Revolutionized an Industry)
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When Jobs returned to Apple in 1997, Michael Dell had declared he had so little faith in an Apple recovery that if he were Jobs, he’d “shut Apple down and give the money back to the shareholders.
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Fred Vogelstein (Dogfight: How Apple and Google Went to War and Started a Revolution)
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Doerr told Dell that “Jeff Bezos was the Michael Dell of the Internet.” To which Dell replied: “John, I thought I was the Michael Dell of the Internet.
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Robert Spector (Amazon.com: Get Big Fast)
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È come se delle foglie autunnali di accumulassero su di lui: è diventato lui stesso un mobile, incapace persino di dare l'impressione di potersi muovere. Con un sentire vuoto, si restringe e si rimpicciolisce, il suo interno si allontana dall'esterno e sa con certezza che è proprio così che deve essere, questo immobilizzarsi, fa tutto parte della storia.
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Michael Cisco (The Divinity Student)
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Michael Dell is the gangster protagonist. Never looking for a fight, but relishing every brawl once he's in it.
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Matthew McConaughey
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Only when the tide goes out do you discover who’s been swimming naked.
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Michael Dell (Play Nice But Win: A CEO's Journey from Founder to Leader)
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Ho guardato fuori dalla finestra e ho visto che i fiori del corniolo erano caduti quasi tutti. Le giornate calde dell’estate stavano per finire e faceva ogni mattina più freddo. Volevo veder cadere quell’ultima fioritura. Sentivo uno strano legame. Come se fosse l’ultima cosa bella sulla faccia della terra.
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Michael Bible (L’ultima cosa bella sulla faccia della terra)