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Hot Sushi mi lasciò vicino all'imbarco dei traghetti e mi diede un opuscolo del Pacific Island Club di Guam. "Ci sono anch'io nella foto" disse indicando un puntino appena riconoscibile. Se lui era stato ridotto a un pugno di pixel da un computer, il suo sorriso era ancora visibile, l'ultimo tratto a svanire, come il ghigno dello Stregatto. Salutai Abo, strinsi la mano sonnacchiosa di Say Ya, e diedi a Michelle uno di quegli imbarazzanti saluti mezzo abbraccio-mezzo stretta di mano così popolari tra i nordamericani. Quindi loro quattro s'infilarono in macchina e ripartirono alla ricerca dell'esperienza e di un eterno presente. Dio, come li invidiavo.
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