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«Naturalmente non importa il suo aspetto... non f-fa niente... ma era un b-bambino così carino... sempre stato un bel ragazzo... e s-stava per sposarsi!»
«Cosa vuol dire?» gridò Fleur all’improvviso. «Perché disce che stava per sposarsi?»
La signora Weasley alzò il viso coperto di lacrime, stupita. «Be’... solo che...»
«Ponsa che Bill non mi vuole più?» continuò Fleur. «Ponsa che per colpa di quei morsi scesserà di amarmi?»
«No, non volevo dire...»
«E invesce mi amerà!» esclamò Fleur, ergendosi in tutta la sua altezza e gettando indietro la lunga chioma argentea. «Sci vuol altro che un uomo lupo per impedir a Bill di amarmi!»
«Be’, sì, ne sono certa» balbettò la signora Weasley, «ma pensavo che forse... visto come... come lui...»
«Ponsa che io non lo volio più? O forse lo spera?» incalzò Fleur, le narici dilatate. «Cosa importa il suo aspetto? Io sono abbastonsa bella per tutti e due! Tutte quelle scicatrisci sono il segno del courage di mio marito! Fascio io!» aggiunse con forza, spingendo da parte la signora Weasley e strappandole di mano l’unguento. La signora Weasley si appoggiò al marito e guardò Fleur curare le ferite di Bill con un’espressione assai curiosa. Nessuno disse nulla; Harry non osò muoversi. Come tutti gli altri, stava aspettando l’esplosione.
«La nostra prozia Muriel» esordì la signora Weasley dopo una lunga pausa, «ha un diadema molto bello, fatto dai goblin, e sono sicura che te lo presterà per le nozze. È molto affezionata a Bill, sai, e il diadema starà benissimo coi tuoi capelli».
«Grazie» ribatté Fleur, rigida. «Sono scerta che sarà delisioso».
E poi – Harry non capì come era successo – le due donne si stavano abbracciando, in lacrime.
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J.K. Rowling (Harry Potter and the Half-Blood Prince (Harry Potter, #6))