Eshkol Nevo Quotes

Ci poniamo delle mete, e ne diventiamo schiavi. Siamo talmente impegnati a realizzarle, che non ci rendiamo conto che nel frattempo sono cambiate.

We were good together. Not in retrospect, not out of nostalgia. Not in anticipation. But here and now good. Very good.

If anyone were to ask me what love is, I would say, The knowledge that, in a world of lies, there is one person who is totally honest with you and with whom you are totally honest, and there is truth between you, even if it isn’t always spoken.

Ma tu la conosci la storia dell'uomo che rimandava il soddisfacimento dei suoi desideri?, ha ribattuto Ofir. Ha rimandato, rimandato, rimandato, e alla fine è morto.

But from now on, my love, my joy, my disaster, it’s no longer our way. It’s my way.

Every family is a planet unto itself, and sometimes you need someone from another planet to land on yours in order to understand.

Evidentemente non è un caso se la maggior parte delle amicizie nasce al liceo o durante un viaggio. Ci vuole una generosa porzione di tempo libero per avvicinarsi

E i miei genitori... Ci ho messo dieci anni per allontanarmi da loro e ci sono riuscito così bene che ora sono troppo lontani per aiutarmi

Quel fine settimana eravamo in pace, ognuno con se stesso e con l’altro. Stavamo bene insieme. Non a posteriori, per nostalgia. Non a priori, per aspettativa. Bene davvero, in quel preciso momento.

It’s ridiculous, I know. Talking to a machine. A normal person would not do that. But if I’ve learned anything in the last few weeks, it’s that there is no such thing as a normal person. Or normal actions. There are only actions that a particular person, at a particular time, must do.

After seeing all of that, you realize that morality is completely relative.

We have to take a long breath. Both of us. And be patient. People usually lose each other because one of them doesn’t have the patience to wait for the other one to be ready.

And I don’t have the strength to fake the happiness that is no longer inside me.

But apparently our soul doesn’t move forward but only in circles. Dooming us to fall into the same pits over and over again.

And it had been a long time since anyone needed me.

Forse, come dice Aristotele, "Non si conosce un amico finché non si è mangiato sale insieme

Fortuna che ci sono i Mondiali, ho aggiunto io. Così il tempo non diventa un blocco unico, e ogni quattro anni ci si può fermare a vedere cos'è cambiato

Le cose stanno così. A volte chi sparge sale non sa che il suo sale incontra una ferita, invece di un'insalata.

Foarte curând, una dintre noi se va elibera de dorința de a-și prezenta propria viață ca fiind perfectă, iar în clipa aceea vor începe discuțiile adevărate.

Ascultă, după ce ai trăit vreme de douăzeci de ani cu o femeie, nu mai știi unde te termini tu și unde începe ea. Iar dacă te părăsește, pleacă cu tot cu tine.

It seems that the line between “private” and “public,” between “inner” and “outer,” has moved these past several years without informing us. And perhaps it has been completely erased.

The three floors of the psyche do not exist inside us at all! Absolutely not! They exist in the air between us and someone else, in the space between our mouths and the ears we are telling our story to. And if there is no one there to listen—there is no story. If there is no one we can tell our secrets to and sharpen our memories on and find consolation in, then we talk into an answering machine, Michael. The main thing is to talk to someone. Otherwise, alone, a person has no idea which of the three floors he is on, and he is doomed to grope in the dark for the light switch.

You said that dreams were meant to fill the gap between what is and what is desired, and that in both your personal and professional life, there was no such gap. You declared, I don’t need dreams, so I don’t dream!

Sometimes I still set the table for two by mistake. I say a silent goodbye to you when I leave. And a silent hello when I return. But more terrible than those moments are the ones in which I no longer feel you. And they have been growing in number recently. Suddenly I can’t remember the shape of your ears. Suddenly I manage to complete a crossword puzzle without you. Remove a blockage in the sink drain without you. That’s when I feel an empty space where you used to be. I feel that this entire apartment is a space where we used to be. And if I stay here, I will become trapped in the cobweb of your death that is being spun around me, fated to die an insect’s death.

And there is nothing worse than feeling redundant, Michael. Redundant in the morning. Redundant at noon. Redundant in the evening. And now, that young girl tells me that I am needed, I am indispensable, people are waiting for me.

Travelers become accustomed to the freedom they have when they’re away and the ones remaining behind become used to managing alone. And when they are back in each other’s arms, it’s difficult for them to re-establish their shared rhythm.

E io, per la prima volta in vita mia, non mi sono accontentato di ascoltare; le ho rivelato che prima di lei c'era stato il deserto, che avevo ormai accettato l'idea di essere condannato a vivere senza amore, al di fuori di quello per le donne immaginarie che mi creavo ogni notte per poi cercarne di simili per strada. Nei negozi. Nei giardini dell'università. Le ho raccontato della mia collezione di donne immaginarie con la dovuta autoironia, nel tentativo di creare l'impressione che appartenessero al passato, proprio mentre covavo il dubbio che lei stessa fosse immaginaria, e che alla fine della nostra cavalcata mi attendesse una caduta niente affatto immaginaria. Arrivavo addirittura a desiderarla un pochino, quella caduta. Quei secondi immediatamente successivi alla caduta in cui tutto è improvvisamente silenzio.

Quando si viaggia con una persona per dei mesi, tutti i normali canali di conversazione, quelli forzosi, si esauriscono, e si arriva a comportarsi con la massima naturalezza. Si conversa con parsimonia. Si tace tranquillamente. E di tanto in tanto sgorga, come per caso, una conversazione con qualche novità.

Ogni creativo cammina su un ponte molto stretto, al di sotto del quale scorre il fiume della paura... paura che un giorno non arrivino più. Cos'è che non deve arrivare? Le idee, le invenzioni. Un giorno si seccheranno tutte le tue vene creative. Resterà solo una pietra fredda, sotto la quale non c'è né rame né oro. Il punto è che non si deve mai pensare a quel giorno. Non si deve guardare il fondo

La gente che camminava sulla spiaggia mi sembrava di nuovo irrimediabilmente diversa da me. La loro gioia di vivere mi pareva superficiale. Materialista. Miserabile. Li disprezzavo e insieme li invidiavo. Mi sentivo più puro di loro. Più profondo. E allo stesso tempo sentivo che loro conoscevano una meravigliosa leggerezza che io non avrei conosciuto mai, solo perché dentro di me ero rimasto uno di Haifa.

Con gli anni avevamo sviluppato uno strumento quasi scientifico per prevedere i cambiamenti nella vita di Ofir: nel momento in cui cominciava a parlare di qualcosa o qualcuna con folle entusiasmo, sapevamo che era sul punto di abbandonarlo. O abbandonarla. Sapevamo che le parole belle, grandiose, rappresentavano il suo ultimo tentativo di radicarsi a terra, prima che i piedi piatti lo portassero oltre, ancora avanti.

Questo lavoro non verterà sulle teorie ordinate e conosciute dei vari filosofi, bensì prenderà in considerazione i loro momenti di confusione, i momenti di perplessità intellettuale ed emotiva. Non solo perché è possibile rinvenirvi frammenti di toccante umanità, ma anche in base al presupposto che proprio nell'incespicare, nel pentimento a posteriori, nell'incertezza che porta al cambiamento, si può forse trovare la chiave alla comprensione della vera natura del pensiero

Si, ho pensato. Voglio salire. Certo che voglio salire. E già per le scale afferrarti i fianchi. Forte. E darti un piccolo bacio leggero sulla nuca. Proprio dove finisce la spina dorsale. E più tardi, dentro casa, affondare il naso nei tuoi capelli e annusarti, annusarti finché il tuo odore diventa sapore, e poi, sempre stando dietro di te, aprire i bottoni della tua camicetta candida. I primi due lentamente, poi gli altri strappandoli. Perché non se ne può più. Perché non ce la faccio più non ce la faccio più non ce la faccio più... No grazie, ho risposto. Meglio che vada a casa.

Aren’t you going to tell her that even among the remotest tribes in the Amazon, sexual relations between family members is absolutely forbidden?! That, after all, is what the girl really needed. That’s what all the patients filling the tent and waiting on line outside needed. To be told what’s good and what’s bad. And you people, instead of telling them that, say that bad is also good and good is also bad. So yes, they leave the tent with a spring in their step. Someone listened to them without judging them. Someone supported them. Wonderful. We all want to be supported. But the next morning, the unsolved moral dilemma will return to torment them, and this time with greater intensity, because now it’s out in the open.

Die Natürlichkeit, diese Direktheit der Israelis im Umgang miteinander, sagte Inbar, das ist unsere größte Errungenschaft, das ist mehr wert als das Trockenlegen der Sümpfe und unsere ganze High-Tech-Industrie.

La gente che camminava sulla spiaggia mi sembrava di nuovo irrimediabilmente diversa da me. La loro gioia di vivere mi pareva superficiale. Materialista. Miserabile. Li disprezzavo e insieme li invidiavo. Mi sentivo più puro di loro. Più profondo. E allo stesso tempo sentivo che loro conoscevano una meravigliosa leggerezza che io non avrei conosciuto mai, solo perché dentro di me ero rimasto uno di Haifa'.

Ma che importanza ha, ho cercato di convincerli. Il vostro amico vi sta chiedendo aiuto; aiutatelo, per le domande c'è sempre tempo.

A cup of tea at the right time can work miracles.