Ercole Quotes

We've searched our database for all the quotes and captions related to Ercole. Here they are! All 18 of them:

Witnesses parade in, there is the travesty of a trial, and Ercole meets his end in a refreshingly simple mass stabbing.
Thomas Pynchon (The Crying of Lot 49)
Ma la virilità si è tutta smammolata in coccolette; il coraggio svaporato in complimenti, e gli uomini sono diventati tutti lingua, come dei pappagalli ammaestrati. Oggi è più valente di un Ercole chi sa meglio mentire e spergiurare. Non posso diventare uomo di mia volontà, e allora morirò donna per disperazione.
William Shakespeare (Much Ado About Nothing)
Io commentai scherzosamente che la passione per i giganti è, in genere, un sintomo di declino: un’epoca che scambia l’Ercole Farnese per un ideale era destinata a finire male.
Bruce Chatwin (Utz)
È libertà completa quella di poter fare ciò che si vuole a patto di fare anche qualche cosa che piaccia meno. La vera schiavitù è la condanna all'astensione: Tantalo e non Ercole.
Italo Svevo (La coscienza di Zeno / Senilità)
Restituiteci gli dèi del paganesimo! Adoreremo volentieri Giove, Ercole o Pallade, ma non vogliamo più saperne di quel fantomatico artefice dell’universo che invece si muove da solo, non vogliamo più saperne di un dio senza estensione ma che pure riempie tutto della sua immensità, di un dio che è onnipotente ma non realizza mai quello che desidera, di un essere immensamente buono ma che scontenta tutti, di un essere amico dell’ordine ma nel cui governo tutto è disordine. No, non vogliamo più saperne di un dio che sconvolge la natura, è padre di confusione, è motore dell’uomo che si abbandona agli errori; ma un dio simile ci fa fremere d’indignazione ed è giusto che lo releghiamo per sempre nell’oblio da cui quell’infame di Robespierre ha voluto trarlo!
Marquis de Sade (La Philosophie dans le boudoir: ou Les Instituteurs immoraux)
Dante - Divina Commedia - Inferno, Canto XXVI - Racconto dell'ultimo viaggio di Ulisse: Ulisse arrivato alle famose colonne d'Ercole, per convincere i suoi all'impresa mai arrischiata, pronunciò la famosa «orazion picciola»: «"O frati," dissi, "che per cento milia perigli siete giunti a l'occidente, a questa tanto picciola vigilia d'i nostri sensi ch'è del rimanente non vogliate negar l'esperïenza, di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza".» (vv. 112-120) "Fratelli miei, che attraverso centomila pericoli siete arrivati a questa "piccola" ultima soglia (le famose colonne d'Ercole) presso l'Occidente; non negate ai nostri sensi quello che rimane da vedere, dietro al sole (dietro all'orizzonte), nel mondo disabitato; considerate la vostra origine: non siete nati per vivere come bruti (come animali), ma per praticare la virtù e apprendere la conoscenza.
Dante Alighieri (Inferno)
Questa casa, secondo i miei piani, dovrebbe invecchiare molto presto e riportarmi il ricordo di certe case autunnali dell'infanzia in campagne etnee poco distanti da qui. Il ricordo di quelle case di campagna che si confondono nel mio pensiero mi è rimasto nella mente come l'espressione più alta della felicità.
Ercole Patti (Diario Siciliano)
Catania rimane ferma negli anni, non sposta di una linea. I chioschi liberty della Villa Bellini come nei giardini di Parigi verso il 1900, i viali, i platani, la fontanina di Cerere, quella del bambino che versa acqua da una brocca umida e gocciolante di licheni, la statua di Mario Rapisardi, quella di Di Bartolo, quella di Tempio, la colonnina vuota dalla quale fu sottratto nottetempo il mezzobusto in bronzo dell’on Milana. Gli anni lontani, angosciosi del liceo sono rimasti sospesi in mezzo a questi alberi, su queste panchine di pietra col gioco della dama disegnato a matita, su questo ponte di lamiere di ferro che trema ad ogni passo. C’è ancora in giro in questi viali il panico assillante delle giornate in cui marinavo la scuola e temevo di incontrare mio padre. I balconi della via Garibaldi hanno gli stessi vasi, gli stessi fili di ferro, le stesse brocche d’acqua di trenta anni fa. E gli odori sotto l’arco della Porta Uzeda mi ritornano in gola identici; odore di mare stagnante e di pesce secco, di catrame, di orina di cavallo sulle lastre di lava calde di sole, di bucce di fichidindia accatastate sotto gli archi della marina. Anni lontani di sgomento infantile, di voglia di fuggire, di morire anche pur di non andare a scuola.
Ercole Patti (Diario Siciliano)
Catania rimane ferma negli anni, non sposta di una linea. I chioschi liberty della Villa Bellini come nei giardini di Parigi verso il 1900, i viali, i platani, la fontanina di Cerere, quella del bambino che versa acqua da una brocca umida e gocciolante di licheni, la statua di Mario Rapisardi, quella di Di Bartolo, quella di Tempio, la colonnina vuota dalla quale fu sottratto nottetempo il mezzobusto in bronzo dell’on. Milana.
Ercole Patti (Diario Siciliano)
Disperata adolescenza che mi ritorna su vivissima e straziante con un senso di leggera vertigine. Anni lontani di sgomento infantile, di voglia di fuggire, di morire anche pur di non andare a scuola.
Ercole Patti (Diario Siciliano)
Giusto: chi froda lo Stato non ha diritto a benefici” Il docente: “Escludere i corrotti è educativo” Fabio Poletti | 428 parole Nando Dalla Chiesa, docente di Sociologia della criminalità organizzata a Milano: anni di discussione ed è arrivata la delibera che sospende i vitalizi per i parlamentari condannati... «Era ora. Il vitalizio è un riconoscimento che viene dato per aver ben servito lo Stato e rappresentato le istituzioni. Averlo sospeso per i parlamentari corrotti o condannati per altri gravi reati non è una questione di risparmio ma è soprattutto un problema educativo». A spanne non vien difficile pensare che sia uno di quei provvedimenti che alla gente piace, vista la bassissima considerazione della «casta»... «Beh, già ci sono i problemi con i vitalizi dati normalmente a un parlamentare figuriamoci di fronte a un corrotto...». In Parlamento si sono divisi, i 5 Stelle volevano la soppressione e non la semplice sospensione che garantirebbe un ripristino del vitalizio in caso di riabilitazione... «Se consideriamo la cultura politica italiana è un passo in avanti gigantesco. In questo Paese non si fa mai nulla contro i corrotti. Questa volta si è stabilito un altro principio: che lo Stato punisce i colpevoli anche togliendogli i vitalizi». Si poteva fare di più? «Che si sia andati timidamente oltre le colonne d’Ercole di queste cose è un atto molto importante». La discussione in Parlamento è andata avanti anni. A un certo punto si contavano mesi e giorni. Poi c’è stata la mobilitazione della società civile, sono state raccolte firme... «Va riconosciuto l’impegno di associazioni come Libera. C’è stata una campagna insistente anche in rete. Quando la società civile trova interlocutori importanti nelle istituzioni si crea un’alleanza fortissima. Penso a persone come il presidente del Senato Pietro Grasso che ha avuto modo di confrontarsi da anni con la società civile». E però l’Italia continua ad essere in testa alle classifiche mondiali dei Paesi corrotti. Da sociologo ed esponente della società civile quale vorrebbe che fossero i prossimi passi per diventare un Paese normale? «La prima cosa su cui bisognerebbe intervenire è la prescrizione. Le mezze misure non bastano più. Ma va ripensato più in generale quelli che sono i compiti delle politica. I corrotti o le persone sotto processo per reati gravi non dovrebbero essere nemmeno messi in lista. Non basta la legge, ci vuole un diverso sentire della politica. E naturalmente bisogna essere più incisivi nella confisca dei beni ai corrotti».
Anonymous
Ciucci lascia l’Anas l’ultima frana travolge anche lui Il presidente rimette il mandato nelle mani di Delrio Si era autolicenziato da dg: 1,8 milioni di buonuscita Pietro Ciucci, classe 1950, presidente dell’Anas 564 parole Chissà, magari sperava di superare anche questa tempesta. Ma la verità è che c’è da meravigliarsi come abbia fatto Pietro Ciucci - classe 1950, da 45 anni nelle aziende di Stato - a resistere fino a ieri, contro la logica, contro il buonsenso. Al termine dell’incontro in cui Ciucci ha rimesso nelle mani del neoministro delle Infrastrutture Graziano Delrio il suo mandato, all’Anas dicono che «l’incontro era previsto da tempo», e che la decisione di dimettersi è stata presa «spontaneamente e da tempo» dallo stesso Ciucci. Ma sappiamo che la discussione è stata molto dura, e che Delrio ha chiesto con forza a Ciucci di fare un passo indietro, dopo il disastro incredibile della frana che ha spezzato in due l’autostrada Palermo-Catania. Ora resterà in sella solo fino a metà maggio, quando verrà approvato il bilancio 2014. Collezionista di cariche Pietro Ciucci è entrato nel sistema pubblico a soli 19 anni, nella società Autostrade. Romano Prodi nel 1987 lo fa entrare nella direzione finanza dell’Iri, di cui diventa capo nel 1993. È un accumulatore straordinario di cariche, mette un piede in tutti i Cda delle società di Stato, gestisce la liquidazione di Iri. Nel ’96 diventa direttore generale di Anas, carica mantenuta fino all’estate 2013. Nel 2002 Silvio Berlusconi lo mette alla guida della Stretto di Messina. Romano Prodi nel 2006 blocca il ponte, ma lo nomina presidente e ad di Anas. Lo confermano su questa poltronissima, nell’ordine, Silvio Berlusconi (2009), Enrico Letta (2013), Matteo Renzi (2014). Evidentemente Ciucci ha molte qualità che finora gli hanno meritato tante promozioni e riconferme. Ad esempio, lo «straordinario» risultato che riguarda la Salerno-Reggio Calabria: nel dicembre 2012 annuncia che sarà completata nel 2013. «Pensiamo di farcela», dice. In dieci anni l’Anas ha realizzato solo 250 chilometri, ne mancano ancora 100. Sempre nel 2012 Ciucci «dimenticò» di avvertire l’allora ministro dello Sviluppo Corrado Passera che stava per scadere il termine per ricusare il contratto con il consorzio Eurolink: oggi c’è il rischio di dover pagare penali per il Ponte sullo Stretto. Che per Ciucci «è un’opera necessaria». Gli stipendi d’oro Ma il suo capolavoro risale all’estate del 2013. A 63 anni di età, Ciucci sa bene che difficilmente nel 2016 verrà confermato alla guida dell’Anas. E in più teme il taglio dello stipendio a 300mila euro annui. Così, il «presidente» Pietro Ciucci firma il pensionamento del «direttore generale» Pietro Ciucci (incidentalmente, dimenticando il «mancato preavviso»). Se ne va in pensione, riceve una buonuscita di 1,8 milioni, e lo stipendio da 240mila euro annui da presidente. Negli ultimi mesi tiene duro, indifferente a tutto: indagato per abuso d’ufficio per gli appalti della statale Maglie-Lecce. Coinvolto nell’inchiesta «Sistema», che costa la poltrona a un altro superboiardo, Ercole Incalza, e a un politico che lo ha sempre stimato, Maurizio Lupi. I ministri Padoan e Delrio fanno dimettere i loro rappresentanti nel cda Anas. Nulla. Delrio non è Lupi. L’ennesima frana costa il posto a Pietro Ciucci.
Anonymous
Avevo sempre rimpianto che, ai tempi moderni, non ci fosse più sulla terra qualche limite vietato, come per gli antichi le Colonne d’Ercole, perché mi sarebbe piaciuto di oltrepassarlo io per primo, sfidando il divieto con la mia audacia.
Elsa Morante
Sono morto! Per Ercole, se non l'accoppo, quella, nella maniera più atroce
Plautus
Duke Ercole’s condition deteriorated and he lay listening to the gentle music on his favorite clavichord. Sinking slowly, with the family gathered about his bed, Ercole beat time to the music with his hand.
Leonie Frieda (The Deadly Sisterhood: Eight Princesses of the Italian Renaissance)
The strongest force is the will of man who knows what he wants. Set the goal, then, and never change it. After you have started never, ever quit, no matter what, because as I have told you before, the path of Magic does not have "dead corners". One does not have to embark upon it, but once you have done so, there are only two alternatives: succeed or perish.
Ercole Quadrelli
Feeling good is a mindset. It boils down to this simple phrase, which was drilled into me by my coworker Christine D’Ercole when I joined Peloton: I am, I can, I will, I do. Feeling good requires discipline. It requires execution, repetition, and focus. It requires confidence, a confidence that comes from the inside and not from “likes” on Instagram and Facebook.
Alex Toussaint (Activate Your Greatness)
Dove sei Tu che hai dato senso colorando i giorni miei Io che ho perso il conto degli istanti tra di noi Ho cercato dentro la tua assenza un'anima Senza avere paura Io, io che ho letto tutto Schopenhauer Per capire cosa sia il dolore Ma mi bastavano i tuoi occhi, la tua pelle, il tuo sapore. Un bacio alla francese, dai E chissà adesso come stai Ti sussurrerò in silenzio che Mi resta di te, eh, eh Una canzone che, eh, eh Ho scritto solo quando tu amavi me, eh, eh Adesso ormai di te, eh, eh Sai cosa rimane Tutto ciò che io non più di te Se avessi le tue labbra io ti bacerei Se fossi una promessa io ti manterrei Sopra le mie spalle come Ercole Saresti sempre centro anche al margine Ho mille lettere d'amore che non hai mai letto Mille libri stesi al buio che non ho mai scritto Quante sono le parole che non ti ho mai detto Sai nascondo sempre gli occhi sono il mio difetto Gli altri sanno, sanno solo mentire Dimmi che altro, che altro c'è da capire In questo mare sai, ci posso affogare Sai, le perle sono giù nel fondale Schopenhauer
Emanuele Aloia