Donna Sheridan Quotes

We've searched our database for all the quotes and captions related to Donna Sheridan. Here they are! All 3 of them:

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Life is short, the world is wide, and I wanna make some memories.
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Donna Sheridan
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Il corridoio del secondo piano del padiglione di storia era deserto. Il rumore dei tacchi della donna risuonava rimbombando da una parete all’altra e riempiendo il silenzio. I passi cadenzati scandirono il loro ritmo fino alla fine del corridoio. La donna osservò la porta di legno scuro dove si leggeva il nome del professor Benjamin Bessòn. Si guardò intorno. Il pavimento del lungo corridoio di marmo rosso era illuminato dal sole del tardo pomeriggio. Le lame di luce calda di quel giorno di primavera fendevano le vetrate a piombo che riempivano le alte finestre. C’era odore di antico, di libri, di cultura e di conversazioni spese, disperse e coltivate tra quelle mura. Accanto alla porta dell’ufficio del professor Bessòn era stata sistemata, lungo la parete, una panca in legno. La donna si lisciò la gonna del completo e si sbottonò la giacca. Tentò di ravviarsi i capelli che non volevano rimanere in ordine. Sfilò e infilò nuovamente un paio di forcine nella crocchia sulla nuca. Il frusciare dei suoi abiti sembrava stracciare quel silenzio sacro che saturava l’ambiente. Si sedette e si lasciò avvolgere da quell’ambiente immerso in un’atmosfera che sembrava trasportare lontano anni luce dalla frenesia e dal caos della città al di fuori. Attese.
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Carragh Sheridan (Benjamin Bessòn. Alla ricerca del Tesoro dei Catari)
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«Io non ho mai fatto intendere nulla a miss Harrison – sussurrò contro la sua pelle – l'ho sempre rifiutata come avete visto voi stessa». «Forse vi devo anche ricordare che nel nostro accordo c'è la libertà di non essere fedeli l'uno all'altra?» disse ancora la donna. Ma la sua voce era roca, disturbata dal calore del corpo di Roderick e dal suo profumo. «E io non intendo avvalermi di tale clausola» confermò lui con voce rotta. «Perché non dovreste farlo?». Scese un silenzio denso durante il quale le braccia forti del conte Chesterton non la lasciarono libera e le sue labbra cominciarono a baciare le sue spalle nude per poi salire verso il collo e arrivare all'orecchio. «Perché sono innamorato di te» soffiò pianissimo. Elinor percepì il calore del suo respiro dolce e fu invasa dal suo profumo e dalla confusione. «Perché l'unica donna che mi accende i sensi – riprese lui – l'unica donna che voglio nella mia vita e nel mio letto sei tu, le altre non riesco nemmeno più a vederle». Elinor sentì che presto avrebbe ceduto al pianto. La confusione che stava straziando la sua anima stava diventando insopportabile. Avrebbe voluto dirgli che anche lei era innamorata di lui, che lui era l'unico che occupava i suoi pensieri e le sue fantasie ma sapeva che se voleva mantenere fede a se stessa e provare a diventare la persona che aveva sempre desiderato diventare avrebbe dovuto lasciarlo, partire per Parigi, andare lontano da lui. La lontananza avrebbe procurato uno strappo tra di loro che sarebbe stato forse impossibile ricucire, anche se si fossero impegnati a mantenere un contatto attraverso il debole filo di un rapporto epistolare. Le lettere, però, erano solamente parole scritte su un pezzo di carta. Roderick Chesterton aveva chiaramente dichiarato di non essere incline a comunicare attraverso missive e lei sapeva che il motivo era il fatto che le parole, seppur scritte, non potevano compensare la presenza fisica di una persona, non potevano compensare il contatto di due corpi, i baci o gli abbracci, non potevano rendere forti le fondamenta di una relazione. Quelle stesse parole con il tempo sarebbero diventate solo simboli svuotati del loro stesso significato. In quel momento lui avrebbe sentito il bisogno di cercare il calore di un'altra donna, di un'altra relazione, sarebbe stato in quel momento che lo avrebbe perso definitivamente, senza possibilità di recupero. Le labbra del conte raggiunsero le sue baciandole con passione. Il sapore di crema della bocca di lei si mischiò ai baci bollenti e intensi che lui non interrompeva, mentre le sue braccia stringevano il corpo di Elinor quasi soffocandola. «Io amo te – concluse l'uomo con voce rotta senza smettere di baciarla – io voglio solo te».
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Carragh Sheridan (Fin de Siècle. Dove prendono casa gli Angeli (Italian Edition))