Dallas Winston Quotes

We've searched our database for all the quotes and captions related to Dallas Winston. Here they are! All 9 of them:

I could fall in love with Dallas Winston," she said. "I hope I never see him again, or I will.
S.E. Hinton (The Outsiders)
Johnny, you don't know what a few months in jail can do to you, man. You get mean in jail, I just don't wanna see that happen to you like it happened to me, man. Understand?"-Dallas Winston
S.E. Hinton (The Outsiders)
Ciononostante, vi fu uno spazio di un paio di secondi durante i quali l'espressione dei suoi occhi avrebbe potuto tradirlo, e fu proprio allora che la cosa accadde, ammesso che fosse davvero accaduta. Per un attimo Winston incrociò lo sguardo di O'Brien. Questi si era levato in piedi, si era tolto gli occhiali e se li stava risistemando sul naso col suo gesto caratteristico. Ci fu tuttavia una frazione di secondo in cui i loro occhi si incontrarono e in quel brevissimo arco di tempo Winston seppe (sì, seppe) che O'Brien stava pensando le stesse cose che stava pensando lui. Era stato inviato un messaggio inequivocabile. Era come se le loro menti si fossero aperte e i pensieri fluissero, attraverso gli occhi, dall'uno all'altro. "Sono con te" sembrava dirgli O'Brien, "so esattamente quello che provi, so tutto del tuo disprezzo, del tuo odio, del tuo disgusto, ma non temere, io sono dalla tua parte!". Poi quel lampo di mutua intesa si era spento e il volto di O'Brien era tornato imperscrutabile come quello di tutti gli altri.
George Orwell (1984)
Tu sei un'imperfezione nel sistema, Winston, sei una macchia che va cancellata. Non ho forse appena finito di dire che noi siamo diversi dai persecutori del passato? Non ci accontentiamo dell'obbedienza negativa, e meno che mai di una sottomissione avvilente. Quando infine ti arrenderai a noi, ciò dovrà avvenire di tua spontanea volontà. Noi non distruggiamo l'eretico per il fatto che ci resiste. Anzi, finché ci resiste non lo distruggiamo. Noi lo convertiamo, penetriamo nei suoi recessi mentali più nascosti, lo modelliamo da cima a fondo. Estinguiamo in lui tutto il male e tutte le illusioni, lo portiamo dalla nostra parte, anima e corpo, in conseguenza di una scelta sincera, non di mera apparenza. Prima di ucciderlo, ne facciamo uno di noi. Non possiamo tollerare che un pensiero sbagliato esista in una parte qualsiasi del mondo, per quanto innocuo e recondito possa essere. Non possiamo permettere alcuna deviazione, nemmeno in punto di morte. In passato l'eretico si avviava con gioia al rogo, conservando tutta la sua eresia, anzi proclamandola. Perfino la vittima delle purghe sovietiche poteva tenere ben serrata nel cranio la sua ribellione mentre percorreva il corridoio diretto al luogo dove un proiettile gli avrebbe dato il colpo di grazia. Noi, invece, prima di farlo saltare rendiamo questo cervello perfetto. Il comandamento dei dispotismi di una volta era: "Tu non devi!". Il comandamento dei totalitarismi era: "Tu devi!". Il nostro è: "Tu sei!". Nessuno di quelli che portiamo qui riesce a resisterci.
George Orwell (1984)
Me senté y cogí la pluma y estuve un minuto pensando. Recordando. Recordando a un chaval guapo, moreno, de sonrisa inquieta y temperamento caliente. A un chico rudo y cabezota, con un cigarro en la boca y una sonrisa amarga en su cara endurecida. Recordando -y esta vez no me dolió- a un quinceañero tranquilo, con pinta de derrotado, al que le hacía falta un buen corte de pelo y cuyos ojos negros tenían una expresión asustadiza. En una semana los tres habían desaparecido.
Susan E. Hinton (The Outsiders)
Aristotele credeva che la regina non fosse una femmina ma un maschio, e dunque un re, e che le operaie si sviluppassero a partire da una sostanza progenitrice che gli adulti raccoglievano dai fiori e non da uova deposte dalla regina.
Mark L. Winston (Bee Time: Lessons from the Hive)
Quella sera niente gli sembrava chiaro. Coloro che declamavano parole dolci erano per forza i migliori consiglieri? Sì, la finestra era spalancata. Scostò le tende e guardò fuori. Nei suoi ventisette anni di vita, aveva elaborato una sorta di filosofia del comportamento. Era pronto a sbarazzarsene la prima volta che veniva messa alla prova? Sentì bussare alla porta. «Avanti» disse. Si voltò. Era Demelza, con una candela. Lei non parlò. La porta si chiuse alle sue spalle. Non si era cambiata e i suoi occhi erano grandi e luminosi. «Cosa c’è?» chiese lui. «Il vestito.» «E allora?» «Il corpetto si slaccia da dietro.» «E allora?» «Non riesco ad arrivare ai gancetti.» Lui la guardò accigliato per un momento. Lei si avvicinò lentamente, si voltò e appoggiò goffamente la candela sul tavolo. «Mi dispiace.» Lui cominciò a slacciarle il vestito. Lei sentì il suo respiro sul collo. Era rimasta un’unica cicatrice di tutte quelle che aveva visto mentre procedeva sulla via del ritorno dalla fiera di Redruth. Le sue mani toccarono la pelle fresca della sua schiena. All’improvviso scivolarono all’interno del vestito e le cinsero la vita. Lei piegò indietro la testa appoggiandola sulla spalla di lui, che la baciò finché la stanza non divenne buia davanti ai suoi occhi. Ma ora, nel momento in cui la vittoria era completa, lei sentì di dover confessare il suo inganno. Non poteva morire senza confessarsi. «Ho mentito» sussurrò, piangendo di nuovo. «Ho mentito sui gancetti. Oh, Ross, non prendermi se mi... odi. Ho mentito... ho mentito...» Lui non disse niente, perché ora niente aveva importanza, né le menzogne, né i poeti, né i principi, né le riserve della mente o del cuore. La lasciò andare e accese un’altra candela.
Winston Graham (Ross Poldark (Poldark, #1))
Chi sarebbe stata quel mattino: l’allegra domestica che vedeva alla luce del giorno o la sconosciuta dalla bocca di seta che aveva incontrato in quella notte d’estate?
Winston Graham (Ross Poldark (Poldark, #1))
Due anni all’estero gli avevano fatto dimenticare la mentalità ristretta della sua gente. Per loro anche chi viveva a due o tre miglia di distanza era uno straniero. Il fatto che qualcuno avesse allontanato da casa, a dieci miglia da lì, una ragazzina, per di più minorenne, era abbastanza per infiammare ogni genere di passione e pregiudizio, poco importava che lei fosse stata più che felice di seguirlo. Ross si era lasciato guidare dalla sua umanità e adesso lo accusavano di essere un rapitore. Be’, che i cani abbaiassero pure.
Winston Graham (Ross Poldark (Poldark, #1))