Dag Serie Quotes

We've searched our database for all the quotes and captions related to Dag Serie. Here they are! All 9 of them:

“
Se ora penso agli anni di allora, mi colpisce quanto poco ci fosse in realtà da vedere, quante poche immagini illustrassero la vita e la morte nei Lager. Conoscevamo di Auschwitz il portale con la sua scritta, i pancacci di legno a più piani, i mucchi di capelli, occhiali e valigie; di Birkenau l'entrata con la torre, i corpi laterali e il passaggio per i treni; e da Bergen-Belsen ci venivano le montagne di cadaveri trovate e fotografate dagli alleati al momento della liberazione. Conoscevamo alcune testimonianze di detenuti, ma molti libri apparvero subito dopo la guerra e vennero ristampati solo negli anni Ottanta, visto che nel frattempo non rientrarono nei programmi delle case editrici. Ora ci sono così tanti libri e film che il mondo dei Lager è ormai parte dell'immaginario collettivo che completa il mondo reale. La fantasia lo conosce ormai bene, e a partire dalla serie televisiva Olocausto e da film come La scelta di Sophie e soprattutto Schindler's list si muove anche in quel mondo. E non ne prende solo atto, ma integra e abbellisce. Allora la fantasia stentava a muoversi; riteneva che allo sgomento di cui era debitrice al mondo dei Lager non si confacessero le movenze della fantasia. Quelle poche immagini che doveva alle foto degli alleati e alle testimonianze dei detenuti, le ha poi guardate riguardate, fino a farne dei cliché.
”
”
Bernhard Schlink (The Reader)
“
Gränserna, som en gång var så tydliga och självklara, suddas ut mer och mer för varje dag som går. Likt olja på vatten flyter de omkring, utan att det går att få något grepp om dem. Ljus och mörker, ont och gott, rätt och fel ... Jag vet inte längre vad - eller vem - som är vad.
”
”
Maria Wälsäter (Stjärnfödd (Doressea #2))
“
Ogni persona muore due volte, si dice: una prima quando spira, e l’altra quando viene dimenticata anche dagli ultimi del suo tempo. Con la morte di una persona anziana, quindi, una serie di defunti scompaiono per la seconda volta: chi muore si porta via tutti coloro che ormai vivevano solo nella sua memoria. Molto di ciò che muove una città, così, scompare nel corso di una sola generazione. Volti, odori, suoni e sensazioni in seguito possono essere ricostruiti solo facendo riferimento a qualche notizia e a qualche immagine. La nostra memoria collettiva, che si basi sulla scrittura o meno, non è più stabile di un mucchietto di sabbia, e spesso possiamo solo cercare di indovinare gli elementi essenziali.
”
”
Geert Mak (Amsterdam)
“
La narrazione di una serie di eventi, anche quando viene rielaborata da uno storico, contiene sempre una selezione arbitraria che propone un contenuto non riducibile alla verità dei singoli fatti raccontati. Per quanto si tenti di tenere l'interpretazione separata dagli elementi fattuali, la narrazione intreccia inevitabilmente il significato che si vuole dare agli eventi, alla loro selezione e giustapposizione. A maggior ragione una narrazione dal forte e intenzionale carattere ideologico, com'è necessariamente quella che cercano di divulgare i diversi attori all'indomani di un evento contrastato come l'Ottobre, contiene in sé un elemento di giudizio che prevale sui fatti stessi riordinandoli in modo coerente. Paradossalmente, anche due narrazioni diverse e contrapposte possono mantenere un livello di verità storica convincente o accettabile, perché la fonte della sua legittimazione è comunque l'interpretazione, al di là del modo più o meno veritiero o verosimile con cui gli eventi sono stati raccontati.
”
”
Marcello Flores (1917. La Rivoluzione)
“
E-commerce e tv digitale, parte la sfida Ue dei tablet senza frontiere L’Europa vuole creare un mercato unico del web, ma finora chi ha un abbonamento per film e partite di calcio non può usarlo su smartphone e computer se si trova all’estero Marco Zatterin | 801 parole Il nemico si chiama «geoblocking» e colpisce un consumatore europeo su due. Gli appassionati di calcio, ad esempio. Succede a chi ha comprato un abbonamento per vedere le partite della squadra del cuore sul tablet, perché vuol essere sicuro di non perdere neanche un match, ovunque si trovi. Ha firmato un contratto con l’operatore nazionale e lo ha pagato con la gioia delle grandi occasioni. Poi, un giorno, decide di regalarsi un viaggio all’estero, convinto che i suoi campioni lo seguiranno. Invece no. Appena passato il confine, la sua tavoletta diventa «straniera» e il servizio inaccessibile. Inutile aver pagato, inutile arrabbiarsi. I diritti finiscono con la frontiera nazionale, sono bloccati dalla geografia. Dal «geoblocking», per l’appunto. Il danno per i consumatori «E’ un male per i consumatori e non aiuta lo sviluppo dell’industria», tuona Andrus Ansip, ex premier estone, responsabile Ue per tutto ciò che è digitale. Bruxelles vorrebbe che il mercato comunitario - dove circolano liberamente cittadini, merci e capitali - fosse un terreno di gioco senza limitazioni ingiustificate anche per il digitale. Se lo immagina come gli Usa, dove Internet e telefonia non cambiano se si è a New York o San Francisco. Da noi i navigatori del web sono 315 milioni, ma solo il 4% dell’offerta di beni e servizi è transfrontaliera. Comandano i mercati nazionali. Se così non fosse, si avrebbero 415 miliardi di affari in più. Il che conviene a tutti. Il progetto di Bruxelles La Commissione si dà cinque anni per creare un «mercato unico digitale» e riformare tutto, dagli acquisti «on line» alle telefonate. Il primo problema che si pone è quello dei diritti. Riguarda la televisione «on demand», quella che si può ordinare lì per lì col telecomando, come il calcio, «il settore più complesso da affrontare». Ogni emittente acquista i diritti della singola serie tv o di un campionato puntando a una fetta precisa di continente. Al contempo, si protegge per evitare che la regola venga violata e «geoblocca». Anche se il limite viene aggirato grazie a furbizie informatiche semplici come Anonymox che cambia la nazionalità dell’indirizzo Internet. Bruxelles propone di aprire il mercato rivedendo le regole del diritto d’autore, ferme al 2001, anno in cui la «tv on demand» era quasi fantascienza. Suggerisce di elaborare schemi in grado di attraversare le frontiere nel rispetto di creativi e produttori. Si tratta di studiare un meccanismo perché ovunque in Europa si possa accedere a qualunque contenitore digitale pagando il giusto. «Si amplia la platea e si scoraggia la pirateria», assicurano alla Commissione. Dove si ammette che il caso pesa di più per le emittenti di lingua inglese che italiana, data l’audience potenziale. Ma che, questo, non modifica l’esigenza. Il «geoblocking» riguarda molti siti commerciali. In Belgio, per esempio, è impossibile comprare un computer dal sito francese di una grande marca che ha un frutto come simbolo: si viene reindirizzati alla pagina bruxellese; la geografia blocca l’acquisto e limita la scelta. Se invece si affitta un’auto in Spagna, ci sono possibilità che - letto l’indirizzo di provenienza del contatto - la stessa vettura costi di più per un tedesco piuttosto che per uno sloveno. In questo caso, la geografia penalizza. In generale, il 52% tutte le esigenze di acquisti transfrontalieri non viene esaudito in un altro paese. «Meno clienti, meno incassi», sottolinea Ansip. Il freno all’e-commerce Lo shopping online viene frenato pure dalla posta. Il 57% dei cittadini dice che il prezzo della spedizione è la ragion per cui non comprano all’estero. Colpa del mercato che non
”
”
Anonymous
“
Cominciò a dire “Chi?...Che cosa?”, ma la risposta fu un rantolo prolungato, seguito da una serie di conati, mentre il corpo che teneva tra le braccia tremava in modo incontrollabile. Piano piano cominciò a notare il soprabito sporco di un colore indefinibile, i piedi nudi, i capelli raggrumati in configurazioni improbabili. Allora, con estremo sforzo, con le due mani a metà tra le guance ed il collo provò a sollevare lentamente il viso di questo corpo. Vide due immensi occhi gialli, persi nel nulla, secchi, la pupilla nera dilatata all'impossibile. Le guance scavate con le ossa del cranio che premevano sulla pelle rinsecchita dove le rughe si diramavano dagli occhi e dalle labbra come le crepe di un deserto. E ancora disse e continuò a ripetere: “Chi sei? Cosa vuoi? Perché?” Ma infine la risposta che non voleva accettare si fece strada nel caos. No, non era possibile. No, non era un mostro venuto dallo spazio, né l'incubo di qualcun altro, ma semplicemente era suo figlio.
”
”
Piero Olmeda
“
A chain is only as strong as its weakest link, and a definition is only as precise as its most ambiguous term.
”
”
Caner K. Dagli (Metaphysical Institutions: Islam and the Modern Project (SUNY series in Islam))
“
Finché l’uomo vive nel suo ambiente e in condizioni normali, gli elementi del curriculum vitae rappresentano per lui periodi importanti e svolte significative della sua vita. Ma appena il caso o il lavoro o le malattie lo separano dagli altri e lo isolano, questi elementi di colpo cominciano a scolorirsi, si inaridiscono e si decompongono con incredibile rapidità, come una maschera di cartone o di lacca senza vita, usata una volta sola. Sotto questa maschera comincia a intravedersi un’altra vita, conosciuta solo a noi, ossia la “vera” storia del nostro spirito e del nostro corpo, che non è scritta da nessuna parte, di cui nessuno suppone l’esistenza, una storia che ha molto poco a che fare con i nostri successi in società, ma che è, per noi, per la nostra felicità o infelicità, l’unica valida e la sola davvero importante. Sperduto in quel luogo selvaggio, durante le lunghe notti, quando tutti i rumori erano cessati, Daville pensava alla sua vita passata come a una lunga serie di progetti audaci e di scoraggiamenti noti a lui solo, di lotte, di atti eroici, di fortune, di successi e di crolli, di disgrazie, di contraddizioni, di sacrifici inutili e di vani compromessi. Nelle tenebre e nel silenzio di quella città che ancora non aveva visto ma in cui lo attendevano, senza dubbio, preoccupazioni o difficoltà, sembrava che nulla al mondo si potesse risolvere né conciliare. In certi momenti gli pareva che per vivere fossero necessari sforzi enormi e per ogni sforzo una sproporzionata dose di coraggio. E, visto nel buio di quelle notti, ogni sforzo gli sembrava infinito. Per non fermarsi e rinunciare, l’uomo inganna se stesso, sostituendo gli obiettivi che non è riuscito a raggiungere con altri, che ugualmente non raggiungerà; ma le nuove imprese e i nuovi tentativi lo obbligheranno a cercare dentro di sé altre energie e maggiore coraggio. Così l’uomo si autoinganna e col passare del tempo diviene sempre più e senza speranza debitore verso se stesso e verso tutto quello che lo circonda.
”
”
Ivo Andrić (Travnička Kronika)
“
Dan wil ik de verzameling.' Vicente doelde op de uitgebreide serie speelgoedautootjes die zijn vader achter slot en grendel in de vitrinekast in de woonkamer had staan. Het waren bijna vierhonderd verschillende modellen, die León sinds zijn kindertijd gespaard had. Vicente mocht er niet mee spelen, wat bij de jongen aanvankelijk voor onbegrip en teleurstelling had gezorgd, maar in de loop der tijd was hij eraan gewend geraakt om door het glas naar de autootjes te kijken, alsof het aquariumvissen waren. Verder waren de autootjes voor León hét gespreksonderwerp als zijn zoon bij hem was. 'Heb je enig idee wat dat piepkleine groene raceautootje kost?', zei hij bijvoorbeeld terwijl hij naar een Jaguar van Matchbox wees, made in England in 1957. 'Nee. Hoeveel dan?' 'Een hele hoop, zei León. 'En met de dag meer. Als ik doodga, is deze verzameling van jou, hij had dit al talloze malen gezegd, en dan kun jij verder sparen, of misschien, als het je niet interesseert, de verzameling verkopen, je krijgt er een smak geld voor.' Hoewel Vicente een rijke fantasie had, had hij nooit gedacht dat die verzameling zoveel waard zou zijn. Onder de huidige conjunctuur berekende hij echter dat hij, zelfs als hij ze per stuk en heel goedkoop verkocht, genoeg geld bijeen zou kunnen krijgen om de operatie te betalen. Hij had nooit gedacht dat León pertinent zou weigeren. Het was voor het eerst dat hij het gevoel of de zekerheid had dat zijn vader een sukkel was.
”
”
Alejandro Zambra (Poeta chileno)