“
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed e subito sera
Everyone stands alone at the heart of the world,
pierced by a ray of sunlight,
and suddenly it’s evening
”
”
Salvatore Quasimodo (Tutte le poesie)
“
[...] Però, ecco... magari ricordare la strada che hai fatto per arrivare a questo punto ti aiuta a camminare col cuore più leggero.
”
”
Zerocalcare
“
La giraffa ha il cuore lontano dai pensieri. Si è innamorata ieri, e ancora non lo sa.
”
”
Stefano Benni (Ballate)
“
E l’amore guardò il tempo e rise, perché sapeva di non averne bisogno. Finse di morire per un giorno, e di rifiorire alla sera, senza leggi da rispettare. Si addormentò in un angolo di cuore per un tempo che non esisteva. Fuggì senza allontanarsi, ritornò senza essere partito, il tempo moriva e lui restava.
”
”
Luigi Pirandello
“
Chi vuole troppo è un pazzo, perché un uomo non può possedere più di quello che il suo cuore riesce ad amare
”
”
Nicolai Lilin (Siberian Education: Growing Up in a Criminal Underworld)
“
È difficile avere una convinzione precisa quando si parla delle ragioni del cuore, sostiene Pereira.
”
”
Antonio Tabucchi (Sostiene Pereira)
“
Io non miro con la mano; colui che mira con la mano ha dimenticato il volto di suo padre. Io miro con l’occhio.
Io non sparo con la mano; colui che spara con la mano ha dimenticato il volto di suo padre. Io sparo con la mente.
Io non uccido con la pistola; colui che uccide con la pistola ha dimenticato il volto di suo padre.
Io uccido con il cuore.
”
”
Stephen King (The Waste Lands (The Dark Tower, #3))
“
Nobody but you
Nessuno può salvarti se non
tu stesso.
Sarai continuamente messo
in situazioni praticamente
impossibili.
Ti metteranno continuamente alla prova
con sotterfugi, inganni e
sforzi
per farti capitolare, arrendere e/o morire silenziosamente
dentro.
Nessuno può salvarti se non
tu stesso
e sarà abbastanza facile fallire
davvero facilissimo
ma non farlo, non farlo, non farlo.
Guardali e basta.
Ascoltali.
Vuoi diventare così?
Un essere senza volto, senza cervello, senza cuore?
Vuoi provare
la morte prima della morte?
Nessuno può salvarti se non
tu stesso
e vale la pena di salvarti.
È una guerra non facile da vincere
ma se c’è qualcosa che vale la pena vincere
è questa.
Pensaci su
pensa al fatto di salvare il tuo io.
Il tuo io spirituale.
il tuo io viscerale.
il tuo io magico che canta e
il tuo io bellissimo.
Salvalo.
Non unirti ai morti-di-spirito.
Mantieni il tuo io
con umorismo e benevolenza
e alla fine
se necessario
scommetti sulla tua vita mentre combatti,
fottitene dei pronostici, fottitene
del prezzo.
Solo tu puoi salvare il tuo
io.
Fallo! Fallo!
Allora saprai esattamente di cosa
sto parlando.
”
”
Charles Bukowski
“
Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice.
”
”
Albert Camus (The Myth of Sisyphus)
“
Il nostro corpo sì. Il nostro cuore mai.
”
”
Alessia Esse (Perfetto (La Trilogia di Lilac, #1))
“
You can't push me away, mio cuore. You can't!
”
”
Olga Goa (Fateful Italian Passion)
“
Le persone sono un po' simili alle stelle: magari brillano lontane, ma brillano, e hanno sempre qualcosa di interessante da raccontare...però ci vuole tempo, a volte tanto tempo, perchè le storie arrivino al nostro cuore, come la luce agli occhi.
”
”
Alessandro D'Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)
“
I mostri del cuore si alimentano con l'inazione. Non sono le sconfitte a ingrandirli ma le rinunce
”
”
Massimo Gramellini
“
«Mi sono chiesta se i Cyborg avessero un cuore.»
«Io tra tutti i Cyborg non ho più un cuore.»
«Tu puoi provare sentimenti?»
«Non credo.»
”
”
Miriam Ciraolo (Beauty and the Cyborg (Beauty and the Cyborg, #1))
“
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
”
”
Primo Levi (Survival in Auschwitz)
“
Come se nel cuore della natura di uno scrittore ci fosse la purezza. Il cielo aiuti un simile scrittore! Come se Joyce non avesse annusato oscenamente le mutande di Nora. Come se nell’anima di Dostoevskij non avesse mai bisbigliato Svidrigailov. Nel cuore della natura di uno scrittore c’è il capriccio. Curiosità, fissazioni, isolamento, veleno, feticismo, austerità, leggerezza, perplessità, infantilismo eccetera. Il naso nella cucitura di un indumento intimo: ecco la natura dello scrittore. L’impurità.
”
”
Philip Roth (Deception)
“
Signora, il suo amore era talmente ardente che avrei potuto ricambiarlo solo facendo di lei mia moglie o la mia amante. Io non accettai ma, per il grande amore che mi portava, le offrii mille lire sterline di rendita all'anno per lei e per i suoi eredi se avesse sposato un cavaliere di suo gradimento. Signora, non mi piace essere obbligato ad amare; l'amore deve nascere dal cuore, non dalla costrizione.
”
”
Thomas Malory (Storia di re Artù e dei suoi cavalieri)
“
«Fino a oggi non credevo nemmeno di possedere un cuore. Ora sei arrivato tu che riesci a farlo impazzire in un modo tutto nuovo, e io non so cosa fare per controllarlo. Perciò Logan Greenwood: esiste un antidoto per l'incantesimo con cui mi hai ammaliata?»
”
”
Glinda Izabel (Shades of Life)
“
La linea fragile delle sue labbra era agitata da un lieve tremito che sembrava in accordo col battito del suo cuore e le vibrazioni della sua anima.
”
”
Haruki Murakami
“
Se la mia vita sentimentale fosse paragonabile al mercato immobiliare, posso tranquillamente dire che il mio cuore è in affitto: nessuna stabilità, nessuna certezza, nessun progetto lungo termine, nessun posto da chiamare casa.
”
”
Felicia Kingsley (Due cuori in affitto)
“
La caligine si era diradata e Bor avvertì una morsa al cuore. Avrebbe preferito che la nebbia gli avesse impedito di vederla piangere. Non sopportava le sue lacrime, lo facevano sentire debole perché il cuore lacrimava sangue quando lei soffriva.
”
”
Eilan Moon (R.I.P. Requiescat In Pace (The R.I.P. Trilogy, #1))
“
Il Futuro ha un Cuore Antico
”
”
Carlo Levi
“
Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando rimane preso e intrappolato in un corpo di donna?
”
”
Virginia Woolf (A Room of One’s Own)
“
Brace d'inverno,
I capelli tuoi,
Dove il mio cuore brucia.
”
”
Stephen King (It)
“
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed e subito sera.
(Everyone stands along on the heart of the earth transfixed by a sun ray:
and suddenly it is evening.)
”
”
Salvatore Quasimodo
“
Dopo tutto, si giudicano gli altri solo in base al proprio cuore: l’avaro vede sempre la gente spinta dall’interesse, il lussurioso dall’ossessione del desiderio.
”
”
Irène Némirovsky (Suite Française)
“
Per tutte le ragazze dal cuore di marzapane (e intendo proprio tutte le ragazze del mondo. L'emozione è sempre la stessa, a quattordici anni come a quarantuno):
”
”
Kerstin Gier (Smaragdgrün (Edelstein-Trilogie, #3))
“
Guai a coloro, dissi, che si servono dell'influenza che hanno su di un cuore per rapirgli le semplici gioie che esso sa procurare a se stesso!
”
”
Johann Wolfgang von Goethe (I dolori del giovane Werther)
“
Una volta aveva letto un romanzo d'amore che le aveva prestato la sorella. Non aveva capito niente di quelle emozioni e si era annoiata da morire. Era anormale? Il suo corpo e il suo cuore sarebbero stati eternamente sordi a quel genere di richiami?
”
”
Christelle Dabos (Les Fiancés de l'hiver (La Passe-Miroir, #1))
“
LA MADRE
E il cuore quando d'un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d'ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m'avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
”
”
Giuseppe Ungaretti (Sentimento del tempo)
“
Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici: una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile con le persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere. E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse. Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?
”
”
Leo Tolstoy
“
Da qualche parte c’è un uomo che ha imparato a sovvertire l’ordine del tempo, così che il mondo viva delle sue menzogne. Uccide il giorno dormendo, rifugiandosi nel cuore di una notte che non finisce mai. Uccide quella verità che nasconde per primo a se stesso, poiché ha capito che il modo migliore per mantenere un segreto è dimenticarlo.
”
”
Sara Zelda Mazzini (I Dissidenti)
“
Non possiamo dire in quale preciso momento nasca l’amicizia. Come nel riempire una caraffa a goccia a goccia, c’è finalmente una stilla che la fa traboccare, così in una sequela di atti gentili ce n’è infine uno che fa traboccare il cuore.
”
”
Ray Bradbury
“
L'amore è come una clessidra: man mano che il cuore si riempie, il cervello si svuota.
”
”
Jules Renard
“
Il cuore si stanca anche lui, vedi; e se ne va a pezzo a pezzo, come le robe vecchie si disfanno nel bucato.
”
”
Giovanni Verga (I Malavoglia)
“
Va' Dove Ti Porta Il Cuore
”
”
Susanna Tamaro
“
I finali sono senza cuore.
Finale è solo un sinonimo di addio.
”
”
Stephen King (The Dark Tower (The Dark Tower, #7))
“
Il destino è come il cuore: è dentro di noi fin dal primo istante, perciò è inutile cercare di cambiarlo.
”
”
Margaret Mazzantini (Twice Born)
“
-In cuor di donna quanto dura amore? (Ore)
-Ed ella non mi amò quant'io l'amai? (Mai)
-Or chi sei tu sì ti lagni meco? (Eco)
”
”
Luigi Pirandello (Il Fu Mattia Pascal (Italian Edition))
“
E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e và dove lui ti porta.
”
”
Susanna Tamaro (Va' dove ti porta il cuore)
“
-Il cuor mi dice che ci rivedremo presto. - Certo, il cuore, chi gli dà retta, ha sempre qualche cosa da dire su quello che sarà. Ma che sà il cuore? Appena un poco di quello che è già accaduto.
”
”
Alessandro Manzoni (The Betrothed)
“
Recuérdalo, Enrique: cuando encuentres a un anciano, a una mujer con su criatura en brazos, a uno que anda con muletas,a un hombre con su carga a cuestas, a una familia vestida de luto, cédeles el paso con respeto; debemos tener atenciones especiales con la vejez, la miseria, el amor maternal, la enfermedad, la fatiga y la muerte.
”
”
Edmondo de Amicis (Cuore)
“
Naturalists tell of a noble race of horses that instinctively open a vein with their teeth, when heated and exhausted by a long course, in order to breathe more freely. I am often tempted to open a vein, to procure for myself everlasting liberty.
Cento volte ho impugnato una lama per conficcarmela nel cuore. Si dice di una nobile razza i cavalli,che quando si sentono accaldati e affaticati, si aprono istintivamente una vena, per respirare più liberamente. Spesso anche io vorrei aprirmi una vena che mi desse libertà eterna.
”
”
Johann Wolfgang von Goethe (The Sorrows of Young Werther)
“
Tutto finisce, tutto passa, l'acqua scorre e il cuore dimentica.
”
”
Gustave Flaubert
“
Uno, non toccare le lancette.
Due, domina la rabbia.
Tre, non innamorarti mai è poi mai.
Altrimenti, nell'orologio del tuo cuore, la grande lancetta delle ore ti trafiggerà per sempre la pelle, le tue ossa si frantumeranno e la meccanica del cuore andrà di nuovo in pezzi
”
”
Mathias Malzieu (La Mécanique du cœur)
“
Lui avrebbe voluto chiederle che rumore fa un cuore quando si rompe per la gioia, quando è sufficiente la vista di qualcuno per riempirti come né il cibo, né il sangue, né l'aria potranno mai fare; quando ti senti come se fossi nato per vivere un momento preciso e quel momento, per qualche ragione particolare, era proprio quello.
”
”
Dennis Lehane (Shutter Island)
“
Come voi avete occhi per vedere la luce, e orecchie per sentire i suoni, così avete un cuore per percepire il tempo. E tutto il tempo che il cuore non percepisce è perduto, come i colori dell'arcobaleno per un cieco o il canto dell'usignolo per un sordo.
”
”
Michael Ende (Momo)
“
Attorno a noi ci sono colori che prima non avevo mai notato. Il blu dei pavimenti. L’azzurro degli infissi. Il giallo ocra nelle ombre. Le sfumature viola sui soffitti, e dentro agli occhi della gente. Gli aloni verdi dei nostri destini. E le sbarre: all’improvviso sono dappertutto. Sulle porte, alle finestre, tra i nostri comuni pensieri. Il vecchio frenocomio non mi era mai sembrato tanto vivo, e presente, come da quando abbiamo ucciso il suo passato. Prima, gli echi delle sue storie erano molto più forti. Adesso, le nostre vi si sono sovrapposte. Difficile stabilire a chi appartengano le grida che si odono di notte. Mi chiedo se forse non siamo tutti connessi – noi, che restiamo, e coloro che hanno perso l’occasione per andare – nel nostro sentirci dimenticati da chi amiamo. Ma forse è solo quello che succede in ogni parte della terra. In fondo, siamo tutti prigionieri di qualcosa. Di una stanza. Di noi stessi. Non c’è peggior luogo di reclusione di un cuore abbandonato. E non c’è peggiore abbandono di quello di chi si abbandona da solo.
”
”
Sara Zelda Mazzini (I Dissidenti)
“
E ora, Rhysand, voglio che tu sappia che ti amo.
Voglio che tu sappia...
Voglio che tu sappia che sono frantumata e non sono ancora guarita del tutto, ma che ogni parte del mio cuore ti appartiene.
E ne sono onorata...
Onorata di essere la tua Metà.
-Feyre, Corte di Nebbia e Furia.
Capitolo 55.
”
”
Sarah J. Maas
“
Lui la seguì, senza maglietta: portava solo i boxer. Non era costretto a seguirla.
Il cuore di Bridget faceva le fusa. Tese una mano verso di lui.
«Sapevi che sarei venuta?» chiese. Faticava a distinguere i lineamenti di Eric, nell’oscurità.
«Non volevo» rispose lui. Fece una lunga pausa. «E lo speravo»
”
”
Ann Brashares (The Sisterhood of the Traveling Pants (Sisterhood, #1))
“
Cosa vuol dire amare, figlia mia? Tu lo sai? Amare per me fu tenere il respiro di Italia nelle braccia e accorgermi che ogni altro rumore si era spento. Sono un medico, so riconoscere le pulsazioni del mio cuore, sempre, anche quando non voglio. Te lo giuro, Angela, era di Italia il cuore che batteva dentro di me.
”
”
Margaret Mazzantini (Don't Move)
“
Non tentarmi, il mio cuore è fragile
Consumato, ferito. Batte
A fatica per me, non può batter per due
Scegli bene le parole tue
Una sola e si potrebbe spezzare
Non voglio più amare, ricordalo
Troppo amore ho voluto sprecare
Mi è caduto a terra, si è rotto
Parla pure, ripara ed incolla
Il mio fauno non corre, barcolla
Prega le ninfe che gli stanno intorno:
“Non scappate da me così in fretta”
Ma le ninfe ridono e fuggono
Ed è giusto. E’ la loro vendetta.
”
”
Stefano Benni (Di tutte le ricchezze)
“
Cercai di percorrere col pensiero la rivoluzione attraverso la quale passeremo tutti, il cuore che s'arresta, il cervello che rinuncia al pensiero, i polmoni che cessano di aspirare la vita. Anch'io subirò uno sconvolgimento analogo: morirò, un giorno. Ma ogni agonia è diversa; i miei sforzi per figurarmi quella di Antinoo non pervenivano che a una costruzione priva di valore: era morto solo.
”
”
Marguerite Yourcenar (Memoirs of Hadrian)
“
Cancellai ogni sguardo, ogni tocco, ogni bacio. Eliminai tutti i ricordi dei momenti passati con lui, quelli che mi avevano fatto battere il cuore in un modo strano, pericoloso, e lasciai che rimanessero solo quelli brutti. Lasciai che la mia mente rammentasse solo la pena, la violenza, i soprusi.
L'oscurità.
Cancellai Henri Lamaze.
”
”
Chiara Cilli (Soffocami (Blood Bonds, #1))
“
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un opera di teatro, che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l'opera finisca senza applausi...
”
”
Charlie Chaplin
“
Per chi ci ha messo il cuore e altrettanto cuore non ha trovato, per chi si è sbagliato e ci ha messo troppo sale, per chi non avrà pace finché non riuscirà a scoprire in quale maledetto barattolo hanno nascosto lo zucchero, per chi rischia di annegare nella piccola alluvione delle sue lacrime. Siamo qui con voi e, nonostante tutto, come voi siamo vivi.
”
”
Giorgio Faletti (Io uccido)
“
Tengo valor para morir, pero no para sufrir en vano.
”
”
Edmondo de Amicis (Cuore)
“
Non è solo il mio corpo a volerlo. Ormai non è più solo il mio corpo ad amarti.
”
”
Alessia Esse (La tentazione di Laura (Nel cuore di New York, #1))
“
Ago era Robb, Bran, Rickon, sua madre, suo padre e anche Sansa. Ago erano le pareti grigie di Grande Inverno e le risate della sua gente. Ago erano le nevicate estive, le storie della vecchia Nan, era l'albero-cuore con le sue foglie rosse e il terribile volto scolpito nel legno, era l'odore caldo di terra dei giardini coperti, il vento del Nord che faceva sbattere le imposte della sua stanza. Ago era il sorriso di Jon Snow. "Mi spettinava e mi chiamava sorellina" ricordò, e d'un tratto le si riempirono gli occhi di lacrime.
”
”
George R.R. Martin (A Feast for Crows (A Song of Ice and Fire, #4))
“
E cosa c'è di bello nella coppia scusa?"
"La complicità, il senso di appartenenza. A me, per esempio, piace conoscere una persona a memoria"
"Come ti piace conoscere una persona a memoria? E la routine? La monotonia? Che cos'hanno de bello?"
"No, non parlo di routine o monotonia, ma di sapere a memoria una persona. Non so come spiegartelo, è come quando studi le poesie a scuola, in quel senso intendo a memoria"
"Questa non l'ho capita"
"Ma si dai, come una poesia. Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore. Anche in francese si dice par coeur... ecco, in questo senso intendo. Conoscere una persona a memoria, significa, come quando ripeti una poesia, prendere anche un po' di quel ritmo che le appartiene. Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi. Per cui conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo. Ecco, questo mi piace. Mi piace stare con una persona intimamente perché vuol dire correre il rischio di diventare leggermente diversi da se stessi. Alterarsi un po'. Perché non è essere se stessi che mi affascina in un rapporto a due, ma avere il coraggio di essere anche altro da sé. Che poi è quel te stesso che non conoscerai mai. A me piace amare una persona e conoscerla a memoria come una poesia, perché come una poesia non la si può comprendere mai fino in fondo. Infatti ho capito che amando non conoscerai altro che te stesso. Il massimo che puoi capire dell'altro è il massimo che puoi capire di te stesso. Per questo entrare intimamente in relazione con una persona è importante, perché diventa un viaggio conoscitivo esistenziale".
”
”
Fabio Volo (Il giorno in più)
“
Mia cara, il tuo piccolo cuore è ferito; non giudicarmi crudele perché obbedisco all’irresistibile legge della mia forza e della mia debolezza. Se il tuo piccolo cuore è ferito, anche il mio sanguina con il tuo. Nell’estasi della mia grande umiliazione, io vivo nella tua calda vita e tu morirai.., morirai dolcemente.., nella mia vita. Non posso farne a meno; come io mi avvicino a te, così tu, a tua volta, ti accosterai ad altri, e capirai l’estasi di questa crudeltà che è sempre amore; così, per ora, non cercare di sapere più niente di me e di te, ma abbi fiducia in me con tutta la tua anima appassionata».
”
”
J. Sheridan Le Fanu (Carmilla)
“
Ascoltate, perchè non siamo tutti come fratelli gli uni per gli altri? Perchè anche la persona migliore nasconde sempre qualcosa all'altro e non gliene parla? Perchè non dire francamente, subito, quello che si ha nel cuore, se si che le nostre parole non saranno dette al vento? Invece ognuno appare per così dire più burbero di quanto non sia effettivamente, come se tutti avessero paura di fare torto ai propri sentimenti se li esternassero troppo in fretta...
”
”
Fyodor Dostoevsky
“
Se è scritto che due pesci nel mare debbano incontrarsi, non servirà al mare essere cento volte più grande.
Tu hai paura perché parti per un lungo viaggio; ma il più lungo viaggio fatto dall'uomo nell'universo è meno di un soffio.
Il tuo cuore batte e la terra gira per 30 km intorno al sole.
La formica viaggia nell'universo del giardino.
Deve arrivare al rosario, là in fondo, per portare cibo alle compagne.
Non ha strumenti per conoscere la strada, una parte e va,perché questo è nella sua Natura
”
”
Stefano Benni (Terra!)
“
Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano ma pochissimi si fermano a rifletterci. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto. Questo mistero è il tempo. Esistono calendari ed orologi per misurarlo, misure di ben poco significato, perché tutti sappiamo che talvolta un'unica ora ci può sembrare un'eternità, ed un'altra invece passa in un attimo... dipende da quel che viviamo in quell'ora. Perché il tempo è vita. E la vita dimora nel cuore.
”
”
Michael Ende (Momo)
“
Ci sono cose che si perdono e non tornano indietro; non si possono riavere mai più, se non nella carta carbone della memoria. Ci sono cose a cui sembra impossibile rassegnarsi ma a cui rassegnarsi è inevitabile. Lo scorrere dei giorni leviga il dolore ma non lo consuma: quello che il tempo si porta via è andato, e poi si resta con un qualcosa di freddo e duro, un souvenir che non si perde mai. Un piccolo bassotto di porcellana delle White Mountains. Una marionetta del teatro delle ombre di Bali. E guarda: un calzascarpe d'avorio di un hotel a quattro stelle di Zurigo. E qua, come un sasso che porto ovunque, c'è un pezzetto di cuore altrui che ho conservato da un vecchio viaggio.
”
”
Peter Cameron (The Weekend)
“
Ci sono parole che hanno il potere di cambiare il mondo, capaci di consolarci e di asciugare le nostre lacrime. Parole che sono palle di fucile, come altre sono note di violino. Ci sono parole che possono sciogliere il ghiaccio che ci stringe il cuore, e poi si possono anche inviare in aiuto come squadre di soccorso quando i giorni sono avversi e noi forse non siamo nè vivi né morti. Ma le parole da sole non bastano e finiamo a perderci nelle lande desolate della vita se non abbiamo nient'altro che una penna cui aggrapparci.
”
”
Jón Kalman Stefánsson (Himnaríki og helvíti)
“
Si sa benissimo che i libri divorano spazio senza pietà. Non ci si può difendere. Per quanto spazio gli si offra, a loro non basta mai. Prima prendono possesso delle pareti e poi continuano a espandersi ovunque riescano. Soltanto il soffitto viene risparmiato. Ne arrivano sempre di nuovi, e voi non avete cuore di sbarazzarvi di nessuno di quelli vecchi. E così, pian pianino, di nascosto, i volumi spingono fuori tutto il resto. Come ghiacciai.
”
”
Zoran Živković
“
Quanto a Emma, non si chiedeva se lo amasse. Ella credeva che l'amore dovesse arrivare all'improvviso, con fragori e folgori; uragano dei cieli che cade sulla vita, la sconvolge, strappa via le volontà come foglie, e trascina all'abisso il cuore intero. Ella non sapeva che sulle terrazze delle case la pioggia forma laghetti quando le grondaie sono ingorgate, e avrebbe continuato a credersi al sicuro, quando a un tratto scoprì una crepa nel muro.
”
”
Gustave Flaubert (Madame Bovary)
“
Cambiare posto al cuore con il cervello. Impara a pensare con il cuore e ad amare con la testa. Pensare con il cuore ti costringe ad agire con amore. E ogni cosa da amare facendolo con la testa,... ti costringe ad amare nel modo giusto. Amare con la testa non vuol dire essere razionali, ma vuol dire coltivare un'educazione al sentimento che non satà mai distruttivo.
”
”
Fabio Volo
“
Mi tese le labbra, si lisciò nuovamente i capelli, e uscimmo dalla stanza, Marguerite cantando, io quasi impazzito. Nel salotto mi disse a bassa voce, fermandosi: "Vi sarà sembrato strano che io vi abbia accettato subito: lo sapete da cosa dipende?
Dipende" riprese, prendendomi una mano ed appoggiandosela sul cuore, di cui sentii i battiti violenti e accelerati, "dal fatto che, dovendo vivere meno a lungo degli altri, mi sono ripromessa di vivere più in fretta.
”
”
Alexandre Dumas fils (La Dame aux Camélias)
“
Ed io resto lì, con lui, ad accarezzare con la mente le sue ferite, procurandogli quel sollievo che solo un cuore spezzato come il mio è capace di donargli.
Ed io resto lì, mentre la sua mano scivola lentamente verso la mia. Le nostre dita si toccano e non c’è un’emozione talmente completa e disarmante capace di eguagliare questo momento.
Ed io la stringo, stringo la sua mano, e sento che è l’unica mano che voglio stringere, adesso, qui, e domani, ovunque.
Ed io resto lì, con lui.
In lui.
Trattenendo il fiato e l’amore che sta crescendo in un istante, qui, nel mio petto.
”
”
A.S. Kelly (Tre minuti solo per me (Tre minuti di me, #2))
“
Bor era bello da fare male. Il cuore della ragazza saltò un battito quando il suo profumo le raggiunse le narici e inondò la sua mente come una droga. Un accenno di barba disegnava il contorno appuntito del mento e le labbra si schiusero in un ghigno ferino da animale pronto alla caccia.
«Ti voglio attenta e pronta. Ti insegnerò a difenderti. Non sono qui per giocare o rivangare il passato. E ora muoviti, non ho tempo da perdere, anzi, non abbiamo tempo da perdere.» Voltandosi e scendendo le scale tre gradini alla volta aggiunse: «Ti aspetto in strada, sono quello figo sulla moto».
Le guance di Asia divennero paonazze, mentre stringeva i pugni con intensità fino a sentire il sudore delle mani appiccicarle la pelle. Con un'espressione degna di un drago sputa fuoco, Asia rimase a guardare Bor che usciva di casa. Vomitò un urlo a dir poco agghiacciante che miscelava rabbia e frustrazione.
”
”
Eilan Moon (R.I.P. Requiescat In Pace (The R.I.P. Trilogy, #1))
“
E’ per questo che, in fondo al cuore, mi considero un fallito. Non che questo importi molto. Sub specie aeternitatis tutti noi, senza eccezioni, siamo dei falliti. Non ricordo più dove ho letto che “la morte intacca la nostra fiducia nella vita mostrandoci che in fin dei conti tutto è ugualmente futile se visto in rapporto alle tenebre che ci attendono.” Sì, “futile” è la parola esatta. Eppure non posso lamentarmi: ho più amici che nemici e ci sono momenti in cui sono quasi felice di essere al mondo – quando guardo il sole che tramonta e la luna che spunta, o vedo la neve sulla cima della montagna.
”
”
Fred Uhlman (L'amico ritrovato)
“
Non sono riuscito ad averti vicino ma questo non significa non averti dentro. Sai cosa sarò io per te? Sarò sempre quel piccolissimo particolare che ogni tanto scorgerai nell’aria, nelle cose che guardi, nella loro bellezza, quel dettaglio emotivo che ti viene incontro. L’attimo che ti innamora l’anima per l’inquadratura di un tramonto, unico, imprevisto, che torna in mente all’ improvviso. Il diversivo, il tempo di un sorriso quasi inatteso che ti confonde i respiri, il deja vu, la sponda di un sogno. Le storie finiscono mentre quel piccolo particolare, quel quasi niente, mi farà restare con te per sempre.
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Massimo Bisotti
“
Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina:
« Ah! » disse la volpe, « piangerò.»
« La colpa è tua », disse il piccolo principe,
« io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi...»
« E' vero », disse la volpe.
« Ma piangerai! » disse il piccolo principe.
« E' certo », disse la volpe.
« Ma allora che ci guadagni? »
« Ci guadagno », disse la volpe, « il colore del grano. »
«Da te, gli uomini», disse il piccolo principe,
«coltivano cinquemila rose
nello stesso giardino...
e non trovano quello
che cercano...»
«Non lo trovano», ripetei.
«E tuttavia quello che cercano potrebbe essere
trovato in una sola rosa o in un po' d'acqua...»
«Certo», confermai.
E il piccolo principe soggiunse:
«Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore.»
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Antoine de Saint-Exupéry (Il piccolo principe)
“
Alcuni dicono che la vita è solo un insieme di sventure; in altre parole, che la vita è una sventura; ma se la vita è una sventura, la morte deve essere sicuramente il contrario, cioè una fortuna, dato che la morte è l'opposto della vita. Questa conclusione sembrerebbe inevitabile. Ma coloro che parlano così sono sicuramente malati o poveri, fossero in buona salute, avessero la borsa ben fornita, l'allegria in cuore, delle Cecilie, delle Marine e la speranza di altre cose ancor migliori, allora cambierebbero sicuramente parere. Io li considero una razza di pessimisti che si alligna solo tra i filosofi spiantati e i teologhi bricconi e atrabiliari. Se il piacere esiste e lo si può godere solo da vivi, la vita è una fortuna.
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Giacomo Casanova (Memorie scritte da lui medesimo)
“
Sai qual è la frase che più ammiro? È: "Lo splendido giorno è finito, e noi siamo maturi, ora, per la tenebra". Quanto avrei voluto conoscere quelle parole, il giorno in cui vidi le truppe tedesche che sbarcavano da un aereo dopo l'altro e le navi che attraccavano in porto! Invece riuscivo solo a pensare: maledetti maledetti maledetti. Se mi fossero venute in mente le parole "Lo splendido giorno è finito, e noi siamo maturi, ora, per la tenebra", mi sarei in qualche modo consolato e sarei stato pronto a uscire e affrontare le circostanze, e non mi sarei sentito sprofondare il cuore.
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Mary Ann Shaffer (The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society)
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Soldato, lascia che ti accarezzi il viso e baci le tue labbra, lasciami urlare attraverso i mari e sussurrare attraverso i prati ghiacciati della Russia quello che sento per te... Luga, Ladoga, Leningrado, Lazarevo... Alexander, un tempo tu mi hai portata e io ora porto te. Nella mia eternità ora io porto te. Attraverso la Finlandia, attraverso la Svezia, fino in America con le mani tese, mi ergerò e mi farò avanti, destriero nero che galoppa senza cavaliere nella notte. Il tuo cuore, il tuo fucile mi conforteranno, saranno la mia culla, la mia tomba. Lazarevo stilla il tuo essere nel mio cuore, goccia d'alba al chiaro di luna, goccia del fiume Kama. Quando mi cerchi, cercami là, perchè là sarò tutti i giorni della mia vita.
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Paullina Simons (The Bronze Horseman (The Bronze Horseman, #1))
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Perché vediamo solo quello che conosciamo. Siamo convinti che gli altri siano capaci di fare solamente ciò che sappiamo fare anche noi, nel bene e nel male. Per questo riconosciamo come amore solo quello che corrisponde all'immagine che ne abbiamo. Vogliamo essere amati come amiamo noi. Ogni altro modo ci è estraneo, lo guardiamo con sfiducia, ne fraintendiamo i segni, non capiamo la sua lingua. Accusiamo. Affermiamo che l'altro non ci ama. E invece forse ci ama in un modo tutto suo, che noi non conosciamo.
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Jan-Philipp Sendker (L'arte di ascoltare i battiti del cuore)
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Non mi piace parlare, non ne sento la necessità, i discorsi col cuore in mano io non li capisco, non è nella mano che dovrebbe stare un cuore. Tanto nessuno saprà mai cosa proviamo veramente, potrà farsi al massimo un’idea, che poi sarà viziata dalla sua stessa opinione. Anche quando
ci odiamo l’un l’altro, o ci amiamo l’un l’altro, quello che amiamo o che odiamo è in realtà quell’idea, una bozza della verità, e quando gli altri ci deludono è una stronzata prendercela, perché non è colpa loro, ma nostra, che chissà in che cosa credevamo. A conti fatti io per voi,
e voi per me, non siamo più reali di Georgie, Lupin, Syrio il Dragone o la razza namecciana.
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Eleonora C. Caruso (Comunque vada non importa)
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Al rallentatore, Vishous chinò la testa bruna e Butch sentì come una carezza vellutata quando il pizzetto gli sfiorò la gola. Con precisione millimetrica, V premette le zanne contro la vena che saliva dal cuore dell'amico, poi lentamente, inesorabilmente, lo trafisse. I loro petti si toccarono.
Butch chiuse gli occhi, assaporando quella sensazione, il calore dovuto alla vicinanza fisica, la morbidezza dei capelli di V sulla mascella, la potenza del braccio virile che gli scivolava intorno alla vita. Quasi animate da volontà propria, le sue mani si staccarono dai pioli posandosi sui fianchi di V, stringendo con forza quella carne soda, unendo i loro corpi dalla testa ai piedi. Un fremito percorse uno dei due. O forse... merda, forse erano rabbrividiti entrambi.
E poi basta. Chiuso. Finito. Da non ripetersi mai più.
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J.R. Ward (Lover Revealed (Black Dagger Brotherhood, #4))
“
Voi siete così giovine, così al di qua d’ogni inizio, e io vi vorrei pregare quanto posso, caro signore, di aver pazienza verso quanto non è ancora risolto nel vostro cuore, e tentare di aver care le domande stesse come stanze serrate e libri scritti in una lingua molto straniera. Non cercate ora risposte che non possono venirvi date perché non le potreste vivere. E di questo si tratta, di vivere tutto. Vivete ora le domande. Forse v’insinuate così a poco a poco, senz’avvertirlo, a vivere un giorno lontano la risposta. Forse portate in voi la possibilità di formare e creare, quale una maniera di vita singolarmente beata e pura; educatevi a questo compito, - ma accogliete in grande fiducia quanto vi accade e se solo vi accade dal vostro volere, da qualche necessità del vostro intimo, prendetelo su voi stesso e non odiate nulla.
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Rainer Maria Rilke (Letters to a Young Poet)
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Mi guardo bene dal tenermi in gola le parole: ho passato gran parte della mia vita a non dire le cose che volevo dire, e me ne sono pentito. La nostra natura ci impone di mandare messaggi subliminali, comunicare con i gesti, perché abbiamo paura di esporci per come siamo. Anche a noi stessi. Quando tutto sarà finito sono sicuro che mi verrà concesso un minuto per ripensare a tutte le volte che volevo urlare cosa sentivo, ma sono stato zitto per paura di non essere capito, e rimpiangerò gli obbiettivi che ho abbandonato perché il timore di fallire mi ha impedito di perseguirli. Questa vita è una puttana e probabilmente mi spezzerà il cuore, ma cazzo, sono innamorato. Va così, rhum e pera, perché ci sono dei momenti forti che ti lasciano l’amaro in bocca, e altri talmente belli da farti dimenticare quel retrogusto sgradevole che ha la vita
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Charles Bukowski
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Rise. «I grandi quadri – la gente accorre per vederli, attirano folle, sono riprodotti all’infinito sulle tazze e sui tappetini dei mouse e su qualunque cosa. E, questo riguarda anche me, puoi passare una vita intera a visitare musei con grande piacere, un bel giretto, e poi via, a pranzo da qualche parte. Ma…» tornò a sedersi sul tavolo, «se un quadro ti affonda davvero nel cuore e cambia il tuo modo di vedere, e di pensare, e di provare emozioni, non pensi, “oh, amo questo quadro perché è universale”, “amo questo quadro perché parla a tutto il genere umano”. Non è questa la ragione per cui ci si innamora di un’opera d’arte. È un sospiro segreto in un vicolo. Pss, tu. Ehi ragazzino. Sì, proprio tu.»
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Donna Tartt
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Sai qual è l'errore che si fa sempre? Quello di credere che la vita sia immutabile, che una volta percorso un binario lo si debba percorrere fino in fondo. Il destino ha molta più fantasia di noi. Proprio quando credi di trovarti in una situazione senza via di scampo, quando raggiungi il picco di disperazione massima, con la velocità di una raffica di vento tutto cambia, si stravolge e da un momento all'altro ti trovi a vivere una nuova vita.
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Susanna Tamaro (Follow Your Heart)
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Oggi come oggi il professor Guidoberto parla e scrive correntemente in duecentoquattordici lingue e dialetti della Terra, imparati, si sa, soltanto nei momenti di ozio. La sua barba è diventata grigia, e sotto il suo cappello non è rimasta che una ciocca striminzita. Ogni mattina egli corre al Museo e si immerge nel suo studio prediletto. Per lui il "cippo" è il cuore di Perugia, anzi, dell'Umbria, anzi, dell'Universo.
Quando qualcuno ammira la sua cultura linguistica e si profonde in lodi al suo cospetto, Guidoberto fa un cenno seccato con la mano e risponde: - Non dica sciocchezze; sono ignorante quanto lei. Lo sa che in trent'anni non sono riuscito a imparare l'etrusco?
Quello che non si sa ancora è sempre più importante di quello che si sa.
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Gianni Rodari (Il libro degli errori)
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È il petto di un'altra persona a spalleggiarci, ci sentiamo realmente spalleggiati solo quando abbiamo qualcuno dietro, lo dice la parola stessa, alle nostre spalle, come in inglese, to back, qualcuno che magari non vediamo e che ci copre le spalle col petto che è sul punto di sfiorarci e che alla fine sempre ci sfiora, e a volte, addirittura, questo qualcuno ci mette una mano sulla spalla con la quale ci tranquillizza e al tempo stesso ci sottomette. In questo modo dormono o credono di dormire gran parte delle coppie, dopo la buonanotte i due si girano dallo stesso lato, di modo che uno dà le spalle all'altro per tutto il tempo e si sente spalleggiato da lui o da lei, e quando nel pieno della notte si sveglia di soprassalto per un incubo o non riesce a prender sonno, soffre per la febbre o si crede solo e abbandonato al buio, non deve far altro che voltarsi e vedere, di fronte a sé, il volto di colui che lo protegge, che si lascerà baciare quel che si può baciare in un volto (naso, occhi e bocca; mento, fronte e guance, tutto il volto) o che magari, mezzo addormentato, gli metterà una mano sulla spalla per tranquillizzarlo, o per sottometterlo, o forse per aggrapparsi. (da Un cuore così bianco, pag. 72)
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Javier Marías (A Heart So White)
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«Lo sai perché ho creato il desiderio?»
Si era quasi dimenticata della presenza di D e rispose sovrappensiero: «Per garantire la riproduzione del genere umano?»
«Ma no, per quello sarebbe bastato mandarvi in calore come gli animali. E non spiegherebbe gli omosessuali.»
Si voltò a guardarlo, incuriosita dall’evolversi della conversazione. «Molte religioni sostengono che tu non accetti l’omosessualità...» lo provocò con uno dei pregiudizi che aveva sempre detestato.
«E perché mai l’avrei creata, allora? Io non faccio errori. Beh, tranne la questione della mela, ma si è trattato di un fraintendimento. E qualche problema con i vegetali e altri animali, ma mai con voi. No, io ho creato tutti i tipi di desiderio, eterosessuale ed omosessuale, e sai perché?»
Grace alzò le mani in segno di resa, attendendo la risposta e iniziando in cuor suo a pensare che D non sarebbe stato affatto male come Dio. Forse, all’alba dei tempi, avrebbero dovuto fare delle libere elezioni. O almeno delle audizioni.
«Per farvi riconoscere. Mi sembrava un buon sistema, al tempo, anche se ho avuto dei dubbi già con la storia di Davide e Bestabea...»
«Riconoscere?»
«Tra anime compatibili. Il primo indizio è il desiderio. È quando è anche l’unico, che le anime non sono compatibili, proprio come nella storia di Davide e Bestabea.»
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Mirya (Trentatré)
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Io so cosa vuol dire essere felice nella vita e la bontà dell'esistenza, il gusto dell'ora che passa e delle cose che si hanno intorno, pur senza muoversi, la bontà di amarle, le cose, fumando, e una donna in esse. Conosco la gioia di un pomeriggio d'estate a leggere un libro d'avventure cannibalesche seminudo in una chaiselongue davanti a una casa di collina che guardi il mare. E molte altre gioie insieme; di stare in un giardino in agguato e ascoltare che il vento muove le foglie appena (le più alte) di un albero; o in una sabbia sentirsi screpolate e crollare infinita esistenza di sabbia; o nel mondo popolato di galli levarsi prima dell'alba e nuotare, solo in tutta l'acqua del mondo, presso a una spiaggia rosa. E io non so cosa passa sul mio volto in quelle mie felicità, quando sento che si sta così bene a vivere: non so se una dolcezza assonnata o piuttosto sorriso. Ma quanto desiderio d'avere cose! Non soltanto mare o soltanto sole e non soltanto una donna e il cuore di lei sotto le labbra. Terre anche! Isole! Ecco: io posso trovarmi nella mia calma, al sicuro, nella mia stanza dove la finestra è rimasta tutta la notte spalancata e d'improvviso svegliarmi al rumore del primo tram mattutino; è nulla un tram: un carrozzone che rotola, ma il mondo è deserto attorno e in quell'aria creata appena, tutto è diverso da ieri, ignoto a me, e una nuova terra m'assale.
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Elio Vittorini
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la lettura di Delitto e castigo lo cambiò, Delitto e castigo fu il fulmine che si abbatté dal cielo e lo mandò in frantumi, e quando riuscí a riprendersi Ferguson non ebbe piú dubbi sul futuro, se un libro poteva essere questo, se un romanzo poteva fare questo al tuo cuore, alla tua mente e ai tuoi sentimenti piú profondi sul mondo, allora scrivere romanzi era senz’altro la cosa migliore che potevi fare nella vita, perché Dostoevskij gli aveva insegnato che le storie inventate potevano andare ben oltre il semplice divertimento e lo svago, potevano rivoltarti come un calzino e scoperchiarti il cervello, potevano scottarti e gelarti e metterti completamente a nudo e scaraventarti tra i venti furiosi dell’universo e da quel giorno in poi, dopo aver annaspato per tutta l’infanzia, perso nei miasmi sempre piú fitti dello smarrimento, finalmente Ferguson capí dove stava andando, e negli anni successivi non tornò mai sulla sua decisione, nemmeno in quelli piú duri, quando gli sembrò quasi di cadere dai confini della terra. Aveva solo quindici anni, ma aveva già sposato un’idea, e il giovane Ferguson decise di onorarla, nella buona o nella cattiva sorte, in ricchezza o in povertà, in salute o in malattia, per tutta la vita.
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Paul Auster (4 3 2 1)
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Fino allora egli era avanzato per la spensierata età della prima giovinezza, una strada che da bambini sembra infinita, dove gli anni scorrono lenti e con passo lieve, così che nessuno nota la loro partenza. Si cammina placidamente, guardandosi con curiosità attorno, non c'è proprio bisogno di affrettarsi, nessuno preme dietro e nessuno ci aspetta, anche i compagni procedono senza pensieri, fermandosi spesso a scherzare. Dalle case, sulle porte, la gente grande saluta benigna, e fa cenno indicando l'orizzonte con sorrisi di intesa; così il cuore comincia a battere per eroici e teneri desideri, si assapora la vigilia delle cose meravigliose che si attendono più avanti; ancora non si vedono, no, ma è certo, assolutamente certo che un giorno ci arriveremo. Ancora molto? No, basta attraversare quel fiume laggiù in fondo, oltrepassare quelle verdi colline. O non si è per caso già arrivati? Non sono forse questi alberi, questi prati, questa bianca casa quello che cercavamo? Per qualche istante si ha l'impressione di sì e ci si vorrebbe fermare. Poi si sente dire che il meglio è più avanti e si riprende senza affanno la strada. Così continua il cammino in un'attesa fiduciosa e le giornate sono lunghe e tranquille, il sole risplende alto nel cielo e sembra non abbia mai voglia di calare al tramonto. Ma a un certo punto, quasi istintivamente, ci si volta indietro e si vede che un cancello è stato sprangato alle spalle nostre, chiudendo la via del ritorno. Allora si sente che qualcosa è cambiato, il sole non sembra più immobile ma si sposta rapidamente, ahimè, non si fa in tempo a fissarlo che già precipita verso il confine dell'orizzonte, ci si accorge che le nubi non ristagnano più nei golfi azzurri del cielo ma fuggono accavallandosi l'una all'altra, tanto è il loro affanno; si capisce che il tempo passa e che la strada un giorno dovrà pur finire. Chiudono a un certo punto alla nostre spalle un pesante cancello, lo rinserrano con velocità fulminea e non si fa in tempo a tornare.
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Dino Buzzati (The Tartar Steppe)
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Alzò una mano e l’accostò al suo viso, chiedendogli tacitamente il permesso. Lui irrigidì le spalle e rimase immobile, nello sguardo aveva la stessa sfida e la stessa supplica.
Gli toccò il livido a lato dello zigomo, piano, con la punta di un dito e lui serrò le palpebre cosicché temette di avergli fatto male ed esitò a un soffio dalla sua pelle.
Gabriel aprì gli occhi incontrando i suoi e allora lei sentì la mano muoversi per volontà propria, posarsi con delicatezza sulla sua guancia, le dita sfiorargli i capelli morbidi dietro l’orecchio.
Aveva l’altra mano stretta a pugno talmente forte che le giunture le dolevano, il cuore sembrava sul punto di schiantarsi da un momento all'altro.
Gabriel con un sospirò distolse il capo, gli occhi di nuovo chiusi, un’esitazione nella piega delle labbra che lo rese, per un momento, molto vulnerabile.
«Per favore», le disse, turbato. «Allontanati».
Sophia si posò una mano sulla bocca per reprimere una parola disperata e si ritrasse.
«Perdonami, non sarei dovuta venire».
Lui si alzò. «Perché sei qui? Se non è per compiacerti del tuo potere o per goderti le percosse dei tuoi amici, perché sei venuta?»
Sophia scosse il capo. «Ho detto che mi dispiace».
Chinò il capo, ma lui le posò sue dita sotto il mento e la indusse a guardarlo di nuovo.
«È così, Sophia?», sussurrò. «Sei rimasta impigliata nella tua stessa rete?»
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Virginia De Winter (L'ordine della penna (Black Friars, #2))
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Non posso più ascoltare tacendo. Devo parlarvi con i mezzi che ho a disposizione. Voi mi trafiggete l'anima.Io sono tra l'agonia e la speranza. Non ditemi che è troppo tardi, che questo prezioso sentimento è svanito per sempre. Vi offro di nuovo il mio cuore, vi appartiene ancor più di quando otto anni e mezzo fa voi quasi me lo spezzaste. Non dite per carità che l'uomo dimentica più della donna, che il suo amore è più rapido a morire. Non ho mai amato nessuna all'infuori di voi. Posso essere stato ingiusto, forse debole e offeso, ma incostante mai. Solo voi mi avete condotto a Bath. Penso e faccio progetti solo per voi. Non ve ne siete accorta? Possibile che non indoviniate i miei desideri? Non avrei atteso neanche questi dieci giorni se avessi conosciuto i vostri sentimenti. Devo andare senza conoscere il mio destino ma tornerò qui o vi seguirò non appena possibile. Una parola, uno sguardo saranno sufficienti a farmi entrare in casa di vostro padre questa sera o mai più.
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Jane Austen (Persuasion)
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Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e la vedeva. È una cosa difficile da capire. Voglio dire... Ci stavamo in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi... Eppure c'era sempre uno, uno solo, uno che per primo... la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte... magari era lì che si stava aggiustando i pantaloni... alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare... e la vedeva. Allora si inchiodava, lì dov'era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l'America.
Poi rimaneva lì, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia, con la faccia di uno che l'aveva fatta lui l'America. La sera, dopo il lavoro, e le domeniche, si era fatto aiutare dal cognato, muratore, brava persona... prima aveva in mente qualcosa in compensato, poi... gli ha preso un po' la mano, ha fatto l'America... Quello che per primo vede l'America. Su ogni nave ce n'è uno.
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Alessandro Baricco (Novecento. Un monologo)
“
Oggi, mezzo gennaio, non è giornata allegra; cielo nubiloso, aritmie, il solito disordine che a farsi potabile richiede il tempo che una sardina impiega a farsi capodoglio. Ovvio che la sardina mi abbia orientato verso l’olio, e dunque l’Oglio, e l’ingrata patria, gli ossicini io non ti do. Ecco, in un giorno come questo è difficile fare l’unica cosa che io sappia veramente fare: comprare libri. Quando la primavera si sbizzarrisce, e i capri petulchi lasciviano pe’ prati, e l’odore della mortella – erba di cui ignoro tutto, e che quindi è puramente letteraria – impreziosisce l’aria, io vado ad acquistare libri. Badate: io non ho detto che vado ad acquistare libri che ho preventivamente scelto, che voglio assolutamente, che, acquistati, porterò golosamente a casa e leggerò, scrivendo poi un mirabile saggio critico, splendore di acutezza e di segreta poesia, destinato a procurarmi lettere di appassionati lettori, sconvolti e rigenerati. Macché. L’unica faccenda che mi sta a cuore è questa appunto: comprare libri. Ora, il quesito, la quaestio quodlibetalis è come segue: colui che acquista libri è per ciò stesso un lettore? Ovviamente, la maggioranza dei leggenti queste righe, se ve ne sono, penseranno che no; lettore è colui che legge. Quale errore. Non v’ha dubbio che è naturale che il lettore legga, ma contesto che per esser lettori si debba assolutamente leggere; e soprattutto che acquistare libri non sia gesto di lettore. Ma se il libro non lo leggi, che senso avrà mai che se ne stia nella tua biblioteca? E tu stesso lo dici: forse non lo leggerò mai, magari un giorno lo regalerò. Eh no, quest’ultima facezia me la fate dire voi, io i libri acquistati non letti, forse non mai letti, nemmeno li presto. Essi ‘mi servono’. Servono a che? Servono grazie alla naturale attività magica e umbràtile e stemmica che un libro esercita. Un libro lo si compra con animo che suppongo simile a quello con cui si dipingevano bovi e capri nelle caverne paleolitiche. Una mucca dipinta non si munge né si mangia, ma è ‘la mucca’, cosa che non è consentito ad alcuna altra mucca. E così il libro non letto, acquistato e depositato sugli scaffali, è ‘il libro’. Acquistare un libro ha un effetto nervino che nessun altro gesto può avere; è una scelta del tutto onirica, isterica, fantastica, e suppone un progetto di vita, e naturalmente più libri possono alludere a più progetti di vita.
”
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Giorgio Manganelli (Discorso dell'ombra e dello stemma)
“
L'AQUILONE
C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d'antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.
Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.
Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch'erbose hanno le soglie:
un'aria d'altro luogo e d'altro mese
e d'altra vita: un'aria celestina
che regga molte bianche ali sospese...
sì, gli aquiloni! È questa una mattina
che non c'è scuola. Siamo usciti a schiera
tra le siepi di rovo e d'albaspina.
Le siepi erano brulle, irte; ma c'era
d'autunno ancora qualche mazzo rosso
di bacche, e qualche fior di primavera
bianco; e sui rami nudi il pettirosso
saltava, e la lucertola il capino
mostrava tra le foglie aspre del fosso.
Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino
ventoso: ognuno manda da una balza
la sua cometa per il ciel turchino.
Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza,
risale, prende il vento; ecco pian piano
tra un lungo dei fanciulli urlo s'inalza.
S'inalza; e ruba il filo dalla mano,
come un fiore che fugga su lo stelo
esile, e vada a rifiorir lontano.
S'inalza; e i piedi trepidi e l'anelo
petto del bimbo e l'avida pupilla
e il viso e il cuore, porta tutto in cielo.
Più su, più su: già come un punto brilla
lassù lassù... Ma ecco una ventata
di sbieco, ecco uno strillo alto... - Chi strilla?
Sono le voci della camerata
mia: le conosco tutte all'improvviso,
una dolce, una acuta, una velata...
A uno a uno tutti vi ravviso,
o miei compagni! e te, sì, che abbandoni
su l'omero il pallor muto del viso.
Sì: dissi sopra te l'orazïoni,
e piansi: eppur, felice te che al vento
non vedesti cader che gli aquiloni!
Tu eri tutto bianco, io mi rammento.
solo avevi del rosso nei ginocchi,
per quel nostro pregar sul pavimento.
Oh! te felice che chiudesti gli occhi
persuaso, stringendoti sul cuore
il più caro dei tuoi cari balocchi!
Oh! dolcemente, so ben io, si muore
la sua stringendo fanciullezza al petto,
come i candidi suoi pètali un fiore
ancora in boccia! O morto giovinetto,
anch'io presto verrò sotto le zolle
là dove dormi placido e soletto...
Meglio venirci ansante, roseo, molle
di sudor, come dopo una gioconda
corsa di gara per salire un colle!
Meglio venirci con la testa bionda,
che poi che fredda giacque sul guanciale,
ti pettinò co' bei capelli a onda
tua madre... adagio, per non farti male.
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Giovanni Pascoli (Poemetti di Giovanni Pascoli (Italian Edition))
“
Ogni volta che Dusk ripensava al suo sorriso, che tanto amava, non poteva evitare che un’espressione adorante gli comparisse in viso e che il suo cuore battesse più forte per la gioia. Comunque, la vita in tournée non era solo divertimento, sesso e giochi, infatti, a un certo punto dovette uscire dalla loro camera per le prove. Anche quando Lolly non era con lui, la sua attenzione continuava a spostarsi dalla musica al ragazzo e a quanto fosse bello rimanere accoccolati a letto dopo aver scopato la mattina presto. Una brezza piacevole scombinò i capelli di Dusk mentre stava sperimentando con la chitarra i nuovi accordi per le loro canzoni. La sua voce diventava un tutt’uno con la musica quando cantava e lui si perdeva nel mondo creato dalle parole di suo fratello. Alcune canzoni che Dusk conosceva benissimo, e che cantava da sempre, lo colpirono come mai prima d’ora. Non solo le canzoni di Dawn vibrarono in maniera diversa, ma gli diedero anche nuove idee. Milioni di parole invasero la sua mente, spingendolo a desiderare un foglio per scriverle. Era raro che componesse e, sebbene per il momento aveva solo piccoli frammenti di testo, non poté fare a meno di pensare di avere qualcosa di speciale tra le mani.
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K.A. Merikan (Manic Pixie Dream Boy (The Underdogs, #1))
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Noi sappiamo che in questo difficilmente saremo compresi, ed è bene che cosi sia. Ma consideri ognuno, quanto valore, quanto significato è racchiuso anche nelle più piccole nostre abitudini quotidiane, nei cento oggetti nostri che il più umile mendicante possiede: un fazzoletto, una vecchia lettera, la fotografia di una persona cara. Queste cose sono parte di noi, quasi come membra del nostro corpo; né è pensabile di venirne privati, nel nostro mondo, ché subito ne ritroveremmo altri a sostituire i vecchi, altri oggetti che sono nostri in quanto custodi e suscitatori di memorie nostre.
Si immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso; tale quindi, che si potrà a cuor leggero decidere della sua vita o morte al di fuori di ogni senso di affinità umana; nel caso più fortunato, in base ad un puro giudizio di utilità. Si comprenderà allora il duplice significato del termine «Campo di annientamento », e sarà chiaro che cosa intendiamo esprimere con questa frase: giacere sul fondo.
”
”
Primo Levi (Survival in Auschwitz)
“
«Io non mi sposo, se mi dici che mi ami e vuoi stare con me» azzardai, con il respiro strozzato in gola e le mani gelide per la tensione.
Lui si volse verso di me. «Qui non si tratta di me, Serena» iniziò lui, ed ebbi un brivido di paura: non mi chiamava mai con il mio nome completo. «Non si tratta di Christian o di quello che provo per te. Se ti dicessi che ti amo e tu lo lasciassi e poi tra noi non funzionasse? La colpa sarebbe mia che ti ho portato via da lui.»
«Non capisco» tentai di stimolarlo a spiegarsi meglio.
«Tu devi lasciarlo perché vuoi farlo, non perché ci sono io di mezzo.»
Il silenzio si fece pesante e denso.
«Tu vuoi un figlio e vuoi sposarti, io questo non posso farlo» aggiunse lui dopo, distogliendo lo sguardo dal mio che si stava riempiendo di lacrime.
«Ho paura di restare sola» bisbigliai.
«Tutti abbiamo paura di restare soli, ma non si sposano solo per quel timore.»
Pensai che avevo avuto ragione. Nico non sarebbe mai stato mio marito e forse non avremmo avuto dei bei bimbi cicciotti che correvano per casa, ero disposta a rinunciare a quello per lui?
«Io sono innamorata di te, anche se non volevo accadesse. Ma tu cosa provi davvero per me?»
Nico tornò a fissarmi. Era strano, sembrava assente e lontano, freddo come il ghiaccio e pericoloso come la punta di un coltello, e con quello sguardo mi colpì al cuore, dritto, affondando la lama sino all’impugnatura. «Sei importante per me».
Tutto qui? Pensai subito. Solo quello, io ero importante, come poteva esserlo un cane o un animale domestico.
Con le lacrime agli occhi guardai le fiamme spietate nei suoi occhi, fiamme che mi stavano divorando l’anima e tutti i sentimenti che avevo dentro.
«Anche se provassi qualcosa per te, non te lo direi mai. Io sono così e sarò sempre così» aggiunse lui, poco dopo, scostandosi dal mio contatto, non solo da quello visivo. «Se devi piangere vai a farlo da un’altra parte, per favore» commentò lui, la voce fredda, priva di inflessioni che mi fece così male da farmi sentire i polmoni collassare.
Tutto lì. Niente Addio, Serena, niente Chiamami quando starai meglio, niente Scusami, sono un cretino.
Mi asciugai le lacrime dal viso, gli girai intorno, raccogliendo i miei vestiti che infilai velocemente e uscii dalla porta come ero entrata: sola.
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Eilan Moon (Il mio lieto fine)
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Ho riflettutto molto su come descriverlo, e questo è quel che ho deciso: «Nessuno l'ha mai definito un grande cane, o anche un buon cane. Era sfrenato come un ossesso e forte come un toro. Affrontava gioiosamente la vita, con un entusiasmo associato spesso a disastri naturali. È l'unico cane che sia mia stato espulso da un corso di aducazione all'obbedienza». Continuavo: «Marley era un divoratore di divani, un demolitore di porte a zanzariera, un dispensatore di saliva, un ribaltatore di coperchi di pattumiera. Quanto al cervello, lasciatemi dire che ha dato la caccia alla sua coda fino al giorno in cui è morto, apparentemente convinto di essere sull'orlo di una grossa svolta nel mondo canino». Ma c'era dell'altro in lui, e descrissi il suo intuito e la sua empatia, la sua dolcezza con i bambini, e il suo cuore puro.
Quelo che volevo realtmente dire era come quest'animale aveva toccato le nostre anime e ci aveva insegnato alcune delle lezioni più importanti della vita. «Una persona può imparare molto da un cane, anche da un cane strambo come il nostro», scrissi. «Marley mi ha insegnato a vivere ogni giorno con sfrenata esuberanza e gioia, a cogliere il momento e seguire il mio cuore. Mi ha insegnato ad apprezzare le cose semplici: una passeggiata nei boschi, una fresca nevicata, un sonnellino in un raggio di sole invernale. E mentre diventava vecchio e malandato, mi ha insegnato l'ottimismo di fronte alle avversità. Sopprattutto mi ha insegnato l'amicizia, l'altruismo e una profonda devozione.»
Era uno straordinario concetto che solo ora, sulla scia della sua morte, stavo assorbendo totalmente: Marley come mentore. Era un maestro e un modello di comportamento. Era possibile per un cane, qualsiasi cane, ma soprattutto un pazzo cane incontrollabile come il nostro, indicare agli umani le cose che contavano realmente nella vita? Direi di sì. Lealtà. Coraggio. Devozione. Semplicità. Gioia. E le cose che non contavano. A un cane non servono automobili lussuose o grandi case o vestiti di sartoria. Gli status symbol non significano niente per lui. Un bastone fradicio gli va altrettanto bene. Un cane giudica gli altri non dal colore, il credo o la classe ma da chi sono interioremente. A un cane non importa se sei ricco o povero, istruito o analfabeta, intelligente o stupido. Dagli il tuo cuore e lui ti darà il suo. Era molto semplice, eppure noi umani, così più saggi e più sofisticati, abbiamo sempre avuto difficltà a immaginare quel che conta e non conta realemente. Mentre scrivevo quest'articolo di addio a Marley, mi rendevo conto che era tutto lì di fronte a noi, se solo avessimo aperto gli occhi. A volte occorre un cane con un alito cattivo, pessime maniere, e intenzioni pure per aiutarci a vedere.
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John Grogan (Io & Marley)