Croce Quotes

We've searched our database for all the quotes and captions related to Croce. Here they are! All 100 of them:

My dear Guiliano," he said, "how is it that you and Don Croce do not join together to rule Sicily? He has the wisdom of age, you have the idealism of youth.
Mario Puzo (The Sicilian (The Godfather #2))
We are products of the past and we live immersed in the past, which encompasses us. How can we move towards the new life, how create new activities without getting out of the past and without placing ourselves above it? And how can we place ourselves above the past if we are in it and it is in us? There is no other way out except through thought, which does not break off relations with the past but rises ideally above it and converts it into knowledge.
Benedetto Croce
Art is a true aesthetic synthesis , "a priori" of feeling and image in the intuition, as to which it may be repeated that feeling without image is blind, and image without feeling is void.
Benedetto Croce (The Essence of Aesthetic)
ما هو الفن؟" إن الفن رؤيا أو حدس. فالفنان إنما يقدم صورة أو خيالاً، والذي يتذوّق الفن يدور بطزفه إلى النقطة التي دله عليها الفنان، وينظر من النافذة التي هيأها له، فإذا به يغيد تكوين هذه الصورة في نفسه
Benedetto Croce (فلسفة الفن)
Santissima Annunziata in the north, Santo Spirito in the south, Santa Maria Novella over in the west, and Santa Croce in the east.
Sarah Winman (Still Life)
All history is contemporary history.
Benedetto Croce
In the moments between bullets, those in foxholes regain their vision. They get to count the dead, feel for holes. Pain creeps through a sluice of calm.
Chris DiCroce (Burning Man)
Prima di iniziare ti fai il segno della croce e con voce impercettibile reciti una preghiera. Io mi rifiuto: Dio è solo un modo per permettere a tutti di dire padre.
Giulia Carcasi (Tutto torna)
Don Croce immediately led him into the garden, for like all Sicilians he ate his meals out of doors when he could.
Mario Puzo (The Sicilian (The Godfather #2))
[...]finché non siamo arrivati al cancello, al, al cancello, ho visto un treno e binari. Ma non un treno come ho visto quando arrivavo qui a Dachau, ma un treno con...per passeggeri, per gente [cane guaisce in sottofondo]. Non per, ehm, per cani o per ehm, cavalli. Ma questo, questo non può essere per noi, forse Gestapo arriva anche. No...il treno era per noi! E lì, prima di entrare su treno, tutti ricevevano una scatola. Una scatola da Croce rossa svizzera, e io l'ho acchiappata, e sono entrato su treno. Ho aperto la scatola; c'era molte cose, qualche sigaretta, un pezzo di pane, un pezzo di cioccolata. Marmellata. Oh, era un grande, grande tesoro per me. E questo, e il treno ha cominciato a muoversi. Un treno...la prima volta che entravo in un treno dove sta la gente. Persone viventi. E il treno ci ha preso; siamo andati per qualche giorno, non ricordo quanto, mi sentivo molto male, qualche volta un poco meglio, ma questo mi aiutava, quello che avevo. Ma io...dovevamo stare molto attenti; di notte potevo dormire, ma non dormivo per causa del mio tesoro quale avevo. Perché rubavano. Altra gente finiva tutto in una notte, o in un giorno, così non avevano; hanno rubato ad altri. Io stavo sdraiato sopra e tenevo. E qualche volta di notte acchiappavo qualcuno che voleva rubare il mio, il mio tesoro. Certo, se avevo molto più da dormir, mi sentirei molto meglio. Ma non potevo dormire, perché questo era più per me che dormire. Sapevo che con questo posso sopravvivere. Metamaus, Art Spiegelman
Art Spiegelman (MetaMaus: A Look Inside a Modern Classic, Maus)
Burdening is the one who takes away our solitude but does not give us company.
Benedetto Croce
Alzò lo sguardo verso il cielo: un ricamo di foglie di quercia che risaltava in negativo. Allargò le braccia, come in croce. Rimase lì per un bel po’, qualche ora, non avrebbe saputo dire quanto. Avrebbe voluto pregare, ma si sentì in colpa perché lo faceva solo quando aveva bisogno. E non era nemmeno sicura di voler attirare su di sé l’attenzione di Dio: lei, la ragazza-che-prega-solo-quando-ha-bisogno-di-qualcosa. Magari lo avrebbe irritato. Forse avrebbe dovuto trattenersi, e pregare quando fosse riuscita a farlo solo per il desiderio di pregare, in modo che Lui la riprendesse in simpatia. Ma Dio (scusa, Dio), chi mai si ricorda di pregare quando le cose filano a gonfie vele? La gente buona, ecco chi si ricorda. E lei non era così
Ann Brashares (The Sisterhood of the Traveling Pants (Sisterhood, #1))
X AGOSTO San Lorenzo , io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla. Ritornava una rondine al tetto: l'uccisero: cadde tra i spini; ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini. Ora è là, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; e il suo nido è nell'ombra, che attende, che pigola sempre più piano. Anche un uomo tornava al suo nido: l'uccisero: disse: Perdono; e restò negli aperti occhi un grido: portava due bambole in dono. Ora là, nella casa romita, lo aspettano, aspettano in vano: egli immobile, attonito, addita le bambole al cielo lontano. E tu, Cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! d'un pianto di stelle lo inondi quest'atomo opaco del Male!
Giovanni Pascoli (Myricae)
I colori da noi tutti fervidamente amati, attestano la nostra venerazione del passato. In qualità di socialisti nazionali riconosciamo nella bandiera il nostro programma. Nel rosso ravvisiamo l'idea sociale del movimento, nel bianco l'idea nazionalista, nella croce uncinata la missione di combattere per la vittoria dell'uomo ariano antisemitico
Adolf Hitler (Mein Kampf)
Good choreography fuses eye, ear and mind.
Arlene Croce
Un pensatore che non soffra il suo problema e non viva il suo pensiero, non è un pensatore ma un retore, ripetitore di formole che furono pensieri già pensati in passato da altri.
Benedetto Croce (Liberismo e liberalismo)
bisognerebbe mettere in croce, a trent’anni, ogni fanatico, perché colui che è stato un illuso, rinsavito, si converte in briccone
Benedetto Croce (Liberismo e liberalismo)
Some were only there to see and be seen. Some to watch the fall. People love free booze and a car crash.
Chris DiCroce (Burning Man)
Non seppero amare il loro dio altrimenti che inchiodando l'uomo sulla croce.
Friedrich Nietzsche (Così parlò Zarathustra (Italian Edition))
Piazza Santa Croce,
Sarah Winman (Still Life)
All Sicilians are good eaters, when there is food to be had, and one of the few jokes people dared to make about Don Croce was that he would rather eat well than kill an enemy.
Mario Puzo (The Sicilian (The Godfather #2))
the Lisbon girls “Candle in the Wind,” Elton John us “Wild Horses,” The Rolling Stones the Lisbon girls “At Seventeen,” Janice Ian us “Time in a Bottle,” Jim Croce the Lisbon girls “So Far Away,” Carole King
Jeffrey Eugenides (The Virgin Suicides)
Hai dimenticato la dottrina della tua chiesa, eh? La croce...il pane, il vino...il confessionale...sono solo simboli.Senza la fede, la croce non è che un pezzo di legno, il pane farina arrostita, il vino uva fermentata
Stephen King (’Salem’s Lot)
We shall not understand the history of men and of other times unless we ourselves are alive to the requirements which that history satisfied, nor will our successors understand the history of our time unless they fulfill these conditions.
Benedetto Croce (History as the Story of Liberty)
Stendhal syndrome, Angel says, is a medical term. It's when a painting, or any form of art, is so beautiful it overwhelms the viewer. It's a form of shock. When Stendhal toured the Church of Santa Croce in Florence in 1817, he reported almost fainting from joy. People feel rapid heart palpitations. They get dizzy. Looking at great art makes you forget your own name, forget even where you're at. It can bring on depression and physical exhaustion. Amnesia. Panic. Heart attack. Collapse.
Chuck Palahniuk (Diary)
Però quelli non erano I mostri che può immaginare un bambino di sette anni, con i tentacoli e la carne putrefatta: avevano un volto umano, uniformi inamidate e la croce uncinata sul petto. Mostri così ordinary che non capisci cosa sono davvero finchè non è troppo tardi.
Ransom Riggs (Miss Peregrine's Home for Peculiar Children (Miss Peregrine's Peculiar Children, #1))
Un giorno un nazista ricevette l'incarico di piazzarsi fuori dalla porta dello studio di mio padre con un cartello su cui era scritto: "Tedeschi, attenti. Evitate gli ebrei. Chiunque avrà a che fare con un ebreo sarà rovinato." Mio padre, allora, indossò l'uniforme da ufficiale, vi appuntò tutte le sue decorazioni, tra cui la Croce di Ferro di prima classe, e andò a mettersi di fianco al nazista. Questi aveva l'aria sempre più imbarazzata, mentre, pian piano si radunava attorno a loro una piccola folla. All'inizio la gente rimase in silenzio, ma, man mano che il numero dei presenti cresceva, cominciarono a udirsi dei borbottii che si trasformarono ben presto in grida di scherno. L'ostilità era diretta al nazista tanto che questi, poco dopo, pensò bene di andarsene, Non tornò più, né fu sostituito. Trascorsi alcuni giorni, mentre mia madre dormiva, papà aprì il gas.
Fred Uhlman (L'amico ritrovato)
As an Italian liberal, and anti-fascist, Benedetto Croce, put it in 1928, “Ethical liberalism abhors authoritarian regulation of the economic process [equally from the left as from the right, from socialism as from fascism], because it considers it a humbling of the inventive faculties of man.”3 In
Deirdre Nansen McCloskey (Why Liberalism Works: How True Liberal Values Produce a Freer, More Equal, Prosperous World for All)
For the first time the Don showed annoyance. He poured another glass of anisette and drank it down. He pointed a finger at his son. "You want to learn," he said. "Now listen to me. A man's first duty is to keep himself alive. Then comes what everyone else calls honor. This dishonor, as you call it, I willingly take upon myself. I did it to save your life as you once took on dishonor to save mine. You would have never left Sicily alive without Don Croce's protection. So be it. Do you want to be a hero like Guiliano, a legend? And dead? I love him as the son of my dear friends, but I do not envy him his fame. You are alive and he is dead. Always remember that and live your life not be be a hero but to remain alive. With time, heroes seem a little foolish." Michael sighed. "Guiliano had no choice," he said. "We are more fortunate," the Don said. It was the first lesson Michael received from his father and the one he learned best. It was to color his future life, persuade him to make terrible decisions he could never have dreamed of making before. It changed his perception of honor and heroism. It helped him survive, but it made him unhappy. For despite the fact that his father did not envy Guiliano, Michael did.
Mario Puzo (The Sicilian (The Godfather #2))
Oh, dio mio, se fossi un angelo del Signore segnerei con una croce le porte di casa dei miei figli, in modo da tener lontano le sventure e la malattia. Purtroppo, per quell’alto incarico mi mancano i requisiti, e quando avevo ancora un ruolo nelle loro vite sono stato impaziente, critico e punitivo. Sbagliando sempre tutto.
Mordecai Richler (Barney's Version)
Lui e Árni fanno il segno della croce su ciascuna lenza prima di metterla in acqua perché niente di malefico salga dagli abissi, e cosa potrebbe salire, del resto? Le profondità del mare sono prive di ogni vizio, sono solo vita e morte, mentre ci vorrebbero certo non uno, ma almeno diecimila segni della croce, se calassimo le lenze negli abissi dell’animo umano.
Jón Kalman Stefánsson (Heaven and Hell)
Le persone temono di morire perché hanno paura dell’ignoto. Ma per l’appunto, che cos’è l’ignoto? Ti propongo, Oscar, di non aver paura, ma fiducia. Guarda il viso di Dio sulla croce: subisce il dolore fisico, ma non prova dolore morale perché ha fiducia. Perciò i chiodi lo fanno soffrire meno. Si ripete: mi fa male ma non può essere un male. Ecco. È questo il beneficio della fede.
Éric-Emmanuel Schmitt (Oscar et la dame rose)
Non disprezziamo la commozione. Quando viene dal cuore ed è genuina, essa è la risposta più eloquente e più degna che ci possa essere, davanti alla rivelazione di un grande amore o di un grande dolore.
Cantalamessa Raniero (Rifulge il mistero della Croce (Italian Edition))
Absorbé dans la contemplation de la beauté sublime, je la voyais de près, je la touchais pour ainsi dire. J’étais arrivé à ce point d’émotion où se rencontrent les sensations célestes données par les beaux-arts et les sentiments passionnés. En sortant de Santa Croce, j’avais un battement de cœur, ce qu’on appelle des nerfs à Berlin ; la vie était épuisée chez, moi, je marchais avec la crainte de tomber.
Stendhal (Stendhal : Oeuvres complètes (141 titres annotés et illustrés) (French Edition))
L’avevo capito dopo aver visto un manifesto affisso nella pensione di Kashiwagi. Era una bella fotografia delle Alpi giapponesi pubblicata da un’agenzia di viaggi. Sui bianchi picchi che sembravano sospesi nel cielo azzurro, campeggiava la scritta: “Vi invitiamo in un mondo sconosciuto!" Kashiwagi l’aveva cancellata con una croce rabbiosa, e accanto, con la sua involuta scrittura che tanto ricordava l’andatura dei suoi piedi, aveva scarabocchiato: “Non sopporto una vita che non posso comprendere".
Yukio Mishima
Gli ideali possono ben sceverarsi teoricamente in buoni e cattivi,in superiori e inferiori, ma gli uomini – e la lotta effettiva è di uomini contro uomini – non si possono così discernere e contrapporre, e ciascuno di essi variamente racchiude in sé il vero e il fallace, l’alto e il basso, lo spirito e la materia; ciascuno, per reazionario che si professi o che si vanti, può, in concreto, difendere o diffondere libertà, e, per liberale che si creda, può incorrere nel contrario;e tutti, insomma, cooperano, in guisa positiva e in guisa negativa, al bene, che li adopera e li sorpassa, in quanto individui, tutti
Benedetto Croce (Liberismo e liberalismo)
A dire il vero,” rispose la possidente, “ho così poca esperienza negli affari, vedova che sono! Meglio che aspetto un cicinino, magari passano i mercanti, così confronto i prezzi.” “Vergogna, vergogna, mammina! Vergogna, proprio! Ma cosa dice, si rende conto? Chi è che li vorrà comperare? Che uso potrebbe farne?” “Ma, magari, in una azienda, in qualche occasione possono servire...” ribatté la vecchia, ma non finì il discorso, aprì la bocca e guardò Čičikov quasi spaventata, voleva sapere come avrebbe reagito. “I morti in azienda! Dove siamo arrivati! Per spaventare i passeri di notte nel suo orto, forse?” “Dio ci aiuti! Che orrori dici!” disse la vecchia facendosi il segno della croce.
Nikolai Gogol (Dead Souls)
A dire il vero,” rispose la possidente, “ho così poca esperienza negli affari, vedova che sono! Meglio che aspetto un cicinino, magari passano i mercanti, così confronto i prezzi.” “Vergogna, vergogna, mammina! Vergogna, proprio! Ma cosa dice, si rende conto? Chi è che li vorrà comperare? Che uso potrebbe farne?” “Ma, magari, in una azienda, in qualche occasione possono servire...” ribatté la vecchia, ma non finì il discorso, aprì la bocca e guardò Čičikov quasi spaventata, voleva sapere come avrebbe reagito. “I morti in azienda! Dove siamo arrivati! Per spaventare i passeri di notte nel suo orto, forse?” “Dio ci aiuti! Che orrori dici!” disse la vecchia facendosi il segno della croce.
Nikolai Gogol (Dead Souls)
Tu... tu sei così... così un...” “Sì?” “Un pezzo di merda?” Si avvicinò ancora di un passo, a occhio e croce restava al massimo un centimetro tra di noi. “Vedi ecco qual è la differenza tra Charlotte e te: lei non avrebbe mai detto una cosa del genere”. All'improvviso avevo il fiato corto. “Forse perché tu non gliene dai mai motivo.” “No, non è per questo. Credo semplicemente che sia più educata.” “Già, e ha anche i nervi più saldi” aggiunsi. Per qualche motivo non riuscivo a togliere gli occhi dalla bocca di Gideon. “Nel per caso tu dovessi provarci un'altra volta, quando siamo ad annoiarci in un confessionale, sappi che non mi farò cogliere di sorpresa una seconda volta da te!” “Vuoi dire che non ti farai baciare da me una seconda volta?” “Esatto” bisbigliai incapace di muovermi. “Peccato” disse Gideon, avvicinando così tanto la bocca alla mia, che sentivo il suo respiro sulle labbra. Ero consapevole che non mi stavo comportando esattamente come se volessi tener fede per davvero al proposito che avevo appena espresso. Non ne avevo proprio l'intenzione. Era già tanto se mi trattenevo dal gettare le braccia al collo di Gideon. E ormai era passato da tempo il momento giusto per voltarmi o allontanarlo da me. Evidentemente anche Gideon era giunto alla medesima conclusione. La sua mano cominciò ad accarezzarmi i capelli, poi finalmente avertii il morbido contatto delle sue labbra.
Kerstin Gier (Saphirblau (Edelstein-Trilogie, #2))
...a tekintélyelvű életfelfogás nem nevezhető egyszerűen és minden további nélkül erkölcstelennek, csupán más és alacsonyabb rendű az erkölcsisége, aminthogy más és alacsonyabb rendű elméleti alapokon is nyugszik; ezért látja a liberalizmusban a maga közvetlen örök ellenségét, amelyre csak a félelem és gyűlölet görcsei közt tud gondolni. (…) Igaza is van a maga szempontjából, mert a két világnézet ellentéte feloldhatatlan: nem részletkérdések körül forog, ahol gyakorlati kompromisszum lehetséges, hanem a végső dolgok körül, ahol nincs és nem is lehet megalkuvás. Vallások összeütközése ez, s ebben az összecsapásban a liberális, immanens világnézet mint a tekintélybálványozó, transzcendens életfelfogás hóhéra és sírásója jelenik meg.
Benedetto Croce (A szabadság hitvallása)
So often have I studied the views of Florence, that I was familiar with the city before I ever set foot within its walls; I found that I could thread my way through the streets without a guide. Turning to the left I passed before a bookseller's shop, where I bought a couple of descriptive surveys of the city (guide). Twice only was I forced to inquire my way of passers by, who answered me with politeness which was wholly French and with a most singular accent; and at last I found myself before the facade of Santa Croce. Within, upon the right of the doorway, rises the tomb of Michelangelo; lo! There stands Canova's effigy of Alfieri; I needed no cicerone to recognise the features of the great Italian writer. Further still, I discovered the tomb of Machiavelli; while facing Michelangelo lies Galileo. What a race of men! And to these already named, Tuscany might further add Dante, Boccaccio and Petrarch. What a fantastic gathering! The tide of emotion which overwhelmed me flowed so deep that it scarce was to be distinguished from religious awe. The mystic dimness which filled the church, its plain, timbered roof, its unfinished facade – all these things spoke volumes to my soul. Ah! Could I but forget...! A Friar moved silently towards me; and I, in the place of that sense of revulsion all but bordering on physical horror which usually possesses me in such circumstances, discovered in my heart a feeling which was almost friendship. Was not he likewise a Friar, Fra Bartolomeo di San Marco, that great painter who invented the art of chiaroscuro, and showed it to Raphael, and was the forefather of Correggio? I spoke to my tonsured acquaintance, and found in him an exquisite degree of politeness. Indeed, he was delighted to meet a Frenchman. I begged him to unlock for me the chapel in the north-east corner of the church, where are preserved the frescoes of Volterrano. He introduced me to the place, then left me to my own devices. There, seated upon the step of a folds tool, with my head thrown back to rest upon the desk, so that I might let my gaze dwell on the ceiling, I underwent, through the medium of Volterrano's Sybills, the profoundest experience of ecstasy that, as far as I am aware, I ever encountered through the painter's art. My soul, affected by the very notion of being in Florence, and by proximity of those great men whose tombs I had just beheld, was already in a state of trance. Absorbed in the contemplation of sublime beauty, I could perceive its very essence close at hand; I could, as it were, feel the stuff of it beneath my fingertips. I had attained to that supreme degree of sensibility where the divine intimations of art merge with the impassioned sensuality of emotion. As I emerged from the porch of Santa Croce, I was seized with a fierce palpitations of the heart (that same symptom which, in Berlin, is referred to as an attack of nerves); the well-spring of life was dried up within me, and I walked in constant fear of falling to the ground. I sat down on one of the benches which line the piazza di Santa Croce; in my wallet, I discovered the following lines by Ugo Foscolo, which I re-read now with a great surge of pleasure; I could find no fault with such poetry; I desperately needed to hear the voice of a friend who shared my own emotion (…)
Stendhal (Rome, Naples et Florence)
Normalmente, gli artisti che affrontano questo soggetto fanno in modo di dare a Cristo un viso bellissimo: un viso che gli orrendi supplizi non sono riusciti a deformare. Invece, nel quadro di Rogožin, si vede il cadavere di un uomo che è stato straziato prima di essere crocifisso, un uomo percosso dalle guardie e dalla folla, che è stramazzato sotto il peso della croce e che ha sofferto per sei ore (secondo il mio calcolo) prima di morire. Il viso dipinto in quel quadro è proprio quello di un uomo appena tolto dalla croce; non è irrigidito dalla morte ma è ancora caldo e, starei per dire, vitale. La sua espressione è quella di chi sta ancora sentendo il dolore patito. Un viso di un realismo spietato. Io so che, secondo la Chiesa, fin dai primi secoli, Cristo, fattosi uomo, soffrì realmente come un uomo e che il suo corpo fu soggetto a tutte le leggi della natura. Il viso del quadro è gonfio e sanguinolento; gli occhi dilatati e vitrei. Ma, nel contemplarlo, si pensa: «Se gli Apostoli, le donne che stavano presso la croce, i fedeli, gli adoratori e tutti gli altri videro il corpo di Cristo in quello stato, come potevano credere all’imminente resurrezione? Se le leggi della natura sono così potenti, come farebbe l’uomo a dominarle quando la loro prima vittima è stato proprio Colui che, da vivo, impartiva i suoi ordini alla stessa natura, Colui che disse: “Talitha cumi!”, e la bambina morta resuscitò; Colui che esclamò: “Alzati e cammina!”, e Lazzaro, che era già morto, uscì fuori dal suo sepolcro?». Guardando quel quadro, si è presi dall’idea che la natura non sia altro che un mostro enorme, muto, inesorabile, una macchina immensa ma sorda e insensibile, capace di afferrare, lacerare, schiacciare e assorbire nelle sue viscere un Essere che, da solo, valeva come la natura intera con tutte le sue leggi e tutta la terra che, forse, fu creata solo perché potesse nascere quell’uomo! Il quadro dà proprio l’impressione di questa forza cieca, crudele, stupida, alla quale tutto è fatalmente soggetto. Dentro di esso, non c’è nessuno fra quelli che erano soliti seguire Gesù. In quella sera, una sera che annientava tutte le loro speranze e forse anche tutta la loro fede, coloro che seguivano Gesù dovettero provare un’angoscia senza nome. Atterriti, si dileguarono, sostenuti soltanto da una grande idea, un’idea che nessuno avrebbe più potuto togliergli o canccllargli: se il Maestro, alla vigilia del supplizio, avesse potuto vedere la propria immagine, sarebbe salito lo stesso sulla croce? Sarebbe morto nel modo in cui morì?
Fyodor Dostoevsky
26. I misteri della fede non sono un oggetto per l’intelligenza in quanto facoltà che permette di affermare o di negare. Non appartengono all’ordine della verità, ma a un ordine superiore. L’unica parte dell’anima umana capace di un contatto reale con essi è la facoltà di amore soprannaturale. Soltanto questa è pertanto capace di un’adesione nei loro riguardi.[...] Quando l’intelligenza torna a esercitarsi di nuovo, dopo aver fatto silenzio per consentire all’amore di invadere tutta l’anima, si trova a possedere più luce di prima, una maggiore attitudine a cogliere gli oggetti, le verità che sono di sua pertinenza. Non solo: io credo che tali silenzi costituiscano per essa una educazione che non ha equivalenti e le permettano di cogliere verità che altrimenti le resterebbero celate per sempre. Ci sono verità che sono alla sua portata, che essa può cogliere, ma solo dopo essere passata in silenzio attraverso l’inintelligibile. Non è questo che san Giovanni della Croce intende dire chiamando la fede una notte? 103 L’intelligenza può riconoscere i vantaggi di questa subordinazione all’amore soltanto per esperienza, a cose fatte. Prima, non ne ha alcun presentimento. Non ha inizialmente alcun motivo ragionevole di accettare questa subordinazione. Cosicché tale subordinazione è cosa soprannaturale, che soltanto Dio opera.
Simone Weil (Letter to a Priest)
– Non ci accorgiamo subito, ma solo dopo, di quanto è importante la scelta né distratta, né casuale, di scrivere, di far durare le nostre visioni prima per noi, poi per qualcuno vicino e infine per tanti lontani e invisibili. Ma non è così semplice. A volte tutto questo diventa privilegio, abitudine, sopravvivenza. Scrivere non è necessariamente pubblicare, ripeto sempre. Ma ho scritto un solo libro e già soffro perché non riesco a pubblicarne un altro. E spesso mi irrito con quelli che vogliono entrare nel mio mondo, schernisco i miei compagni di desiderio, sono impaurito da questa orda di carta, da questa immigrazione di extracomunicanti. Perché volete entrare in questo mondo di premi farseschi, di parassiti accademici, di cretini televisivi elevati a saggisti e di saggisti che aspirano a diventare cretini televisivi? Perché, se ogni scrittore ben sa che un giorno, o tutta la vita, si sentirà sottovalutato e incompreso? Se un giorno deciderà di bruciare i suoi libri, e il giorno dopo vorrà segnare con una croce di sangue ogni volume non suo, acciocché l’Angelo Maceratore scenda e cancelli i suoi rivali dalla storia e dalle classifiche? – E lei perché vuol vivere in questo difficile mondo? – disse il professor Virgilio. – Giusto. Non perché non so fare altro. Ma perché non conosco niente di così confuso, inestricabile, e tuttavia sempre avventuroso.
Stefano Benni (Achille piè veloce)
Pots hung from the ceiling beams, between the festoons of braided garlic, the hams, the salsicce, bunches of mountain herbs for medicine, strings of dried porcini, necklaces of dried apple rings in winter, chains of dried figs. The smell of onions, of hot lard and smoldering oak wood, of cinnamon and pepper, always seemed to hang in the air. The larder was full of meat at all times, needless to say: not small pieces, but huge joints and sides of beef and lamb, which Mamma and Carenza could never hope to use just for our household, and which were quietly passed on to the monks of Santa Croce so that they could feed the poor. Carenza made salami with fennel seeds and garlic, prosciutto, pancetta. Sometimes the air in the larder was so salty that it stung your nostrils, and sometimes it reeked of spoiled blood from the garlands of hares, rabbits, quail, thrushes and countless other creatures that would arrive, bloody and limp, from Papa's personal game dealer. Next to the larder, a door led out to our courtyard, which Mamma had kept filled with herbs. An ancient rosemary bush took up most of one side, and the air in summer was always full of bees. Sage, thyme, various kinds of mint, oregano, rocket, hyssop, lovage and basil grew in Mamma's collection of old terra-cotta pots. A fig tree was slowly pulling down the wall, and a tenacious, knotted olive tree had been struggling for years in the sunniest corner.
Philip Kazan (Appetite)
Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te La perdono, e te ne fanno colpa. Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano, Tenendo però in considerazione anche il loro dubbio. Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare, O essendo calunniato, non rispondere con calunnia, O essendo odiato, non dare spazio all'odio, Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio; Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone; Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo, Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina E trattare allo stesso modo questi due impostori. Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi, O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte, E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi. Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce, E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio Senza mai far parola della tua perdita. Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi Nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti, E a tenere duro quando in te non c'è più nulla Se non la Volontà che dice loro "Tenete duro!" Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù, O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso, Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti, Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo. Se saprai riempire ogni inesorabile minuto Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi, Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa, E - quel che più conta - sarai un Uomo, figlio mio!
Rudyard Kipling
Vivere, in ultima analisi, non significa altro che avere la responsabilità di rispondere esattamente ai problemi vitali, di adempiere i compiti che la vita pone a ogni singolo, di far fronte all’esigenza dell’ora. Quest’esigenza, e con essa il significato della vita, muta da uomo a uomo, di attimo in attimo. Non è dunque mai possibile precisare il senso della vita umana in generale, non possiamo mai rispondere in generale a chi domanda quale sia il senso dell’esistenza. La vita, secondo la nostra accezione, non è qualcosa di vago, ma di volta in volta qualcosa di concreto e così anche le esigenze della vita sono di volta in volta assai concrete. Il destino dell’uomo, unico e originale per ciascuno di noi, reca in sé siffatta concretezza. Non è possibile paragonare due uomini e due destini; nessuna situazione si ripete. In ogni situazione, l’uomo è chiamato a un diverso comportamento. La sua situazione concreta pretende talora ch’egli agisca, che cerchi dunque di plasmare attivamente il suo destino, talaltra che sfrutti un’occasione, sperimentando (o godendo) possibili valori da realizzare; spesso si pretende dall’uomo ch’egli sopporti con semplicità il suo destino, la “sua croce”, come abbiamo detto. Sempre, però, ogni situazione è caratterizzata dall’unicità e originalità che, di volta in volta, permette solo “una” risposta, ed essa sola; per l’appunto, la “risposta esatta” alla domanda insita nella situazione concreta. Qualora il destino concreto infligga all’uomo un dolore, egli dovrà vedere anche nel dolore un compito, anch’esso unico. Persino di fronte al dolore, l’uomo deve giungere alla consapevolezza di essere unico e originale, per così dire, in tutto l’universo, con questo suo destino di dolore. Nessuno glielo può togliere, nessuno può assumere questa sofferenza in vece sua. La possibilità di una prestazione originale sta proprio nel “come” l’individuo colpito da questo destino sopporta la sua sofferenza.
Viktor E. Frankl (L'uomo in cerca di senso: Uno psicologo nei lager e altri scritti inediti)
L’azione della Chiesa cattolica, guardata nella storia, o si attua anch’essa ai fini della civiltà, del sapere, del costume, dell’ordinamento politico e sociale, della vita mondana, del progresso umano, come si vide spiccatamentenella sua grande epoca, quando serbò gran parte del retaggio del mondo antico e difese i diritti della coscienzae della libertà e della vita spirituale contro genti barbariche e contro le prepotenze materialistiche di imperatori edi re; ovvero, perduto quest’ufficio o perduta l’egemonia che in esso esercitava e soverchiata dalla civiltà che essa stessa aveva concorso a generare, si restringe a tutrice di forme invecchiate e morte, d’incultura, d’ignoranza, di superstizione, di oppressione spirituale, e si fa a sua volta, dal più al meno, materialistica. La storia, che è storia della libertà, si comprova più forte di quella sua dottrina o di quel programma, e lo sconfigge e lo sforza a contradirsi nel campo dei fatti. Il Rinascimento, che non fu un’impossibile ripristinazione dell’antichità precristiana, e la Riforma, che del pari non fu quella, non meno impossibile, del cristianesimo primitivo, ma l’uno e l’altra avviamento alla concezione moderna della realtà e della idealità, segnano la decadenza interiore del cattolicesimo in quanto potenza spirituale; e questa decadenza non diè luogo a rigenerazione e non fu arrestata, ma, anzi, resa irrimediabile dalla reazione della Controriforma, quando venne salvato il corpo e non l’anima della vecchia Chiesa, il suo dominio mondano e non quello sugl’intelletti,e si compié opera politica ma non religiosa. La scienza, che col porglisi a fianco sostenitrice e cooperatrice dimostra la superiorità di un determinato ideale morale e politico, disertò la Chiesa cattolica; e tutti gl’ingegni originali e creatori, filosofi, naturalisti, storici, letterati,pubblicisti, passarono o furono costretti a passare o furono accolti ed ebbero seguaci nel campo avverso.
Benedetto Croce (Liberismo e liberalismo)
Variante. Tu sei un autore, non sai ancora quanto grande, colei che amavi ti ha tradito, la vita per te non ha più senso e un giorno, per dimenticare, fai un viaggio sul Titanic e naufraghi nei mari del sud, ti raccoglie (unico superstite) una piroga di indigeni e passi lunghi anni ignorato da tutti, su di un'isola abitata solo da papuasi, con le ragazze che ti cantano canzoni di intenso languore, agitando i seni appena coperti dalla collana di fiori di pua. Cominci ad abituarti, ti chiamano Jim, come fanno coi bianchi, una ragazza dalla pelle ambrata ti si introduce una sera nella capanna e ti dice: "Io tua, io con te." In fondo è bello, la sera, stare sdraiato sulla veranda a guardare la Croce del Sud mentre lei ti accarezza la fronte. Vivi secondo il ciclo delle albe e dei tramonti, e non sai d'altro. Un giorno arriva una barca a motore con degli olandesi, apprendi che sono passati dieci anni, potresti andare via con loro, ma esiti, preferisci scambiare noci di cocco con derrate, prometti che potresti occuparti della raccolta della canapa, gli indigeni lavorano per te, tu cominci a navigare da isolotto a isolotto, sei diventato per tutti Jim della Canapa. Un avventuriero portoghese rovinato dall'alcool viene a lavorare con te e si redime, tutti parlano ormai di te in quei mari della Sonda, dai consigli al marajà di Brunei per una campagna contro i dajaki del fiume, riesci a riattivare un vecchio cannone dei tempi di Tippo Sahib, caricato a chiodaglia, alleni una squadra di malesi devoti, coi denti anneriti dal betel in uno scontro presso la Barriera Corallina il vecchio Sampan, i denti anneriti dal betel, ti fa scudo col proprio corpo - Sono contento di morire per te, Jim della Canapa. - Vecchio, vecchio Sampan, amico mio. Ormai sei famoso in tutto l'arcipelago tra Sumatra e Port-au-Prince, tratti con gli inglesi, alla capitaneria del di Darwin sei registrato come Kurtz, e ormai sei Kurtz per tutti - Jim della Canapa per gli indigeni. Ma una sera, mentre la ragazza ti accarezza sulla veranda e la Croce del Sud sfavilla come non mai, ahi quanto, diversa dall'Orsa, tu capisci: vorresti tornare. Solo per poco, per vedere che cosa sia rimasto di te, laggiù. Prendi la barca a motore, raggiungi Manila, di là un aereo a elica ti porta a Bali. Poi Samoa, Isole dell'Ammiragliato, Singapore, Tananarive, Timbuctu, Aleppo, Samarcanda, Bassora, Malta e sei a casa. Sono passati diciott'anni, la vita ti ha segnato, il viso è abbronzato dagli alisei, sei più vecchio, forse più bello. Ed ecco che appena arrivato scopri che le librerie ostentano tutti i tuoi libri, in riedizioni critiche, c'è il tuo nome sul frontone della vecchia scuola dove hai imparato a leggere e a scrivere. Sei il Grande Poeta Scomparso, la coscienza della generazione. Fanciulle romantiche si uccidono sulla tua tomba vuota. E poi incontro te, amore, con tante rughe intorno agli occhi, e il volto ancora bello che si strugge di ricordo, e tenero rimorso. Quasi ti ho sfiorata sul marciapiede, sono là a due passi, e tu mi hai guardato come guardi tutti, cercando un altro oltre la loro ombra. Potrei parlare, cancellare il tempo. Ma a che scopo? Non ho già avuto quello che volevo? Io sono Dio, la stessa solitudine, la stessa vanagloria, la stessa disperazione per non essere una delle mie creature come tutti. Tutti che vivono nella mia luce e io che vivo nello scintillio insopportabile della mia tenebra.
Umberto Eco (Foucault’s Pendulum)
To give just one example of what the inside of this world (largely upper-class and Oxbridge world of wealth, power, and privilege) looked like: Huxley sent the UNESCO documents to his close friend the English poet Stephen Spender. In his reply, from his regular retreat at the Chalet Waldegg in Gstaad, Switzerland, Spender says that he won't burden Huxley with his own views on human rights, since he doesn't have anything 'worth saying' on the topic, but then goes on to suggest that Huxley send the documents to some of his acquaintances. This curious list of the great and the good includes the psychiatrist and philosopher Karl Jaspers, the first and second president of Czechoslovakia, the Italian philosopher Benedetto Croce, Isaiah Berlin, A.J. Ayer, and W.H. Auden. Spender even gives Huxley some advice about whom to avoid: 'I honestly don't think there are any outstanding Belgians.
Mark Goodale (Letters to the Contrary: A Curated History of the UNESCO Human Rights Survey (Stanford Studies in Human Rights))
Skylab might have been the only thing that fell faster than Reggie’s skirt when it came to a man squatting in the general proximity of her vestibule. The sun rises. The earth turns. Reggie drops her skirt.
Chris DiCroce (Burning Man)
Io che non possedevo qualche talento incompreso da portare sulle spalle come una croce
Giampaolo Simi (Cosa resta di noi)
Every man should have to dig his own grave, Dash thought. If for nothing else, than to know what it feels like to dig his own grave.
Chris DiCroce (Burning Man)
I’m not who you think I am. I’m an actor. Just like all of you. I’m improvising, shooting from the hip. It’s all a lie. I’m a lie. You’re a lie. The lights—they don’t lie. But when they shine, they only tell half the story.
Chris DiCroce (Burning Man)
Sufletul e suflet in masura in care e trup, vointa e vointa in masura in care isi misca bratele si mainile, adica e actiune, iar intuitia exista, in masura in care in aelasi act e expresie. O imagine neexprimata, care nu e cuvant, cantec, desen, pictura, sculptura, arhitectura, cuvant cel putin soptit in sinea cuiva, cantec care sa rasune macar in pieptul cuiva, desen si culoare care sa fie vazute macar in fantezie si sa coloreze prin sine intregul suflet si trup- e un lucru inexistent. Existenta lui poate fi enuntata intr-o asertiune, dar nu poate fi afirmata, caci afirmatia poate fi dovedita doar atunci cand imaginea e incorporata si exprimata. Profunda propozitie filozofica a identitatii si expresiei se poate regasi de altfel in bunul simt comun, care rade de cei care zic ca au idei dar nu stiu cum sa le exprime, care au imaginat o mare pictura dar nu pot s-o picteze.
Benedetto Croce
Dati biografici: io sono ancora di quelli che credono, con Croce, che di un autore contano solo le opere. (Quando contano, naturalmente.) Perciò dati biografici non ne do, o li do falsi, o comunque cerco sempre di cambiarli da una volta all’altra. Mi chieda pure quel che vuol sapere, e Glielo dirò. Ma non Le dirò mai la verità, di questo può star sicura. Lettera a Germana Pescio Bottino, 9 giugno 1964
Italo Calvino
I went to the woods because I wished to live deliberately, to front only the essential facts of life, and see if I could not learn what it had to teach, and not, when I came to die, discover that I had not lived. I did not wish to live what was not life, living is so dear; nor did I wish to practice resignation, unless it was quite necessary. I wanted to live deep and suck out all the marrow of life, to live so sturdily and Spartan-like as to put to rout all that was not life, to cut a broad swath and shave close, to drive life into a corner, and reduce it to its lowest terms.
Chris DiCroce (You Gotta Go To Know: How One Couple Sold Everything to Live on a Sailboat in Pursuit of Freedom, Happiness and Adventure)
One of the oldest surviving Christian buildings in Ravenna, the so-called Mausoleum of the Empress Galla Placidia, was built sometime in the early fifth century. This small, cross-shaped structure was originally attached to the south end of the narthex of the mostly destroyed Church of Santa Croce. In light of the fact that she was actually buried in Rome, Galla Placidia may have commissioned the small oratory to house a relic of the True Cross (as its shape and the church’s name suggest), rather than as an imperial mausoleum.
Robin M. Jensen (The Cross: History, Art, and Controversy)
the philosophers of history privileged particular tropes, or figures of speech: Marx emphasized Metonymy and Synecdoche to organize the historical field, whereas Nietzsche relied on Metaphor and Croce on Irony.
Hayden White (Metahistory)
Che importa se nessun raggio di sole, se nessun lembo di cielo penetra mai nelle prigioni costruite dagli uomini per gli uomini? Io so che non ho sofferto invano. Ecco perché porto la mia croce senza rimpianto. Presto i fratelli non si batteranno con i loro fratelli; i bimbi non saranno più privati del sole e allontanati dai campi verdeggianti; non è più lontano il giorno nel quale vi sarà un pane per ogni bocca, un letto per ogni testa, della felicità per ogni cuore. E questo sarà il trionfo della vostra azione e della mia, o miei compagni e amici.
Bartolomeo Vanzetti (Non piangete la mia morte)
Chiara" le chiede, "ma è veramente dolce questo giogo, questa croce, come dice Gesù?". E Chiara sorridendo, con un filo di voce, volgendo il suo sguardo dal tabernacolo al marito, gli risponde: "Sì, Enrico, è molto dolce". Davvero Gesù non li ha ingannati. La direzione è quella giusta.
Simone Troisi
Henry Ford believed the soul of a person is located in their last breath and so captured the last breath of his best friend Thomas Edison in a test tube and kept it evermore. It is on display at the Henry Ford Museum outside Detroit, like Galileo’s finger in the church of Santa Croce, but Edison’s last breath is an invisible relic.
Elizabeth Alexander (The Light of the World)
Ma se è una tela sporcata, tagliata e rotta, bisogna prima ricostituirla. Questo ricostituire, questo lavorare per ricostituire, che sarebbe persino un perdere tempo, questo è la croce.
Luigi Giussani (Dal temperamento un metodo - Quasi Tischreden - Volume 6 (Italian Edition))
Il quarto vangelo si apre e si chiude simbolicamente con questi due avvenimenti: Gesù e Maria, a Cana e sotto la croce.
Massimo Camisasca (I misteri di Maria. Piccole meditazioni (Italian Edition))
«L’unica sorgente di speranza è Cristo in croce»,
Alberto Savorana (Vita di Don Giussani)
l'altro quello che sorge in piazza del Duomo, sulla fontana dell'Elefante; monumento singolare dove sono rappresentate o simboleggiate tre civiltà: la punica, dall'elefante che i Catanesi tolsero a stemma — come si vede fin da un suggello del conte di Paternò — per avere respinto gli assalti dei Cartaginesi, nonostante che la loro cavalleria fosse provveduta d'uno squadrone di questi spaventosi pachidermi; l'egizia, dall'obelisco che, o servisse di meta nel circo, o fosse invece qui trasportato al tempo delle Crociate, viene presumibilmente dalla terra dei Faraoni, e forse dalle cave di granito di Siene, e ne parla con i geroglifici che vi sono scolpiti; e da ultimo la cristiana, dal globo, dalle palme, dall'Epigrafe angelica e dalla croce che lo incoronano.
Federico De Roberto (Catania)
L'onestà politica non è altro che la capacità politica.
Benedetto Croce
Attorno alla croce nasce la Chiesa.
Massimo Camisasca (I misteri di Maria. Piccole meditazioni (Italian Edition))
Il fascismo non è un corpo estraneo alla nazione o — come sosteneva Benedetto Croce — una semplice parentesi che abbiamo aperto e chiuso. Purtroppo è uno dei modi con cui si è espresso lo spirito nazionale. I crimini di guerra e quelli contro l'umanità, compiuti dalle forze armate italiane durante le avventure coloniali o nella seconda guerra mondiale, non sono stati compiuti solo da fascisti, bensì sono crimini compiuti da italiani con la parola "patria" sulle labbra.
Wu Ming
La mia fatica è parte della Tua croce, o Cristo. Quale nobiltà più grande potevo ereditare, quale grazia più grande!».
Alberto Savorana (Vita di Don Giussani)
Se non fosse stato per questo disgraziato amore che ti ha sconvolto la vita, saresti prigioniero delle pareti domestiche, con una moglie sommessa e taciturna; ogni tanto ti sarebbe scappata di bocca qualche parola sgarbata; diffideresti di tutti, non sentiresti il bisogno di confidarti con nessuno: ti contenteresti di ammucchiare denaro. Al massimo, nella vecchiaia, cominceresti a esaltare i vecchi libri e ti faresti il segno della croce con due dita, come fanno gli eretici.
Fyodor Dostoevsky (The Idiot)
Aspetta un momento,” mormoro, facendo un passo indietro. All'improvviso ho un sospetto. “Non vorrai mostrarmi una specie di alcova sadomaso, vero? Non possiedi una stanza con le pareti di cemento, le catene attaccate al soffitto, un armadietto pieno di vibratori, uno scaffale carico di frustini e palette, e un set di corde, e una Croce di Sant'Andrea. Non stai per dirmi che vuoi farmi conoscere un lato oscuro di te, che sei nato in un certo modo, e che per provare e far provare piacere hai bisogno di certe cose…” Prendo fiato e aggiungo: “Vero?” Le labbra di William si curvano in un sorriso divertito. “Non possiedo un’alcova sadomaso, Laura. Non ho bisogno di una stanza con le pareti di cemento, le catene attaccate al soffitto, e tutte le altre cose che hai elencato.” Si avvicina, dicendo il resto al mio orecchio. “Non ho bisogno di certe cose per provare e far provare piacere. E tu lo sai.
Alessia Esse (La tentazione di Laura (Nel cuore di New York, #1))
croce di Cristo, «che per gli uni è un destino di castigo, penitenza e umiltà in un cammino dentro la pace, per gli altri è un mistero di rabbia senza confini».
Alberto Savorana (Vita di Don Giussani)
«la salvezza, cioè l’affermazione positiva dell’essere, sempre implica come condizione la croce: Ave crux spes unica.
Alberto Savorana (Vita di Don Giussani)
L'amore è tutto carte da decifrare e lunghe notti e giorni per imparare io se avessi una penna ti scriverei se avessi più fantasia ti disegnerei su fogli di cristallo da frantumare E guai se avessi un coltello per tagliare ma se avessi più giudizio non lo negherei che se avessi casa ti riceverei che se facesse pioggia ti riparerei che se facesse ombra ti ci nasconderei Se fossi un vero viaggiatore t'avrei già incontrata e ad ogni nuovo incrocio mille volte salutata se fossi un guardiano ti guarderei se fossi un cacciatore non ti caccerei se fossi un sacerdote come un'orazione con la lingua tra i denti ti pronuncerei se fossi un sacerdote come un salmo segreto con le mani sulla bocca ti canterei Se avessi braccia migliori ti costringerei se avessi labbra migliori ti abbatterei se avessi buona la bocca ti parlerei se avessi buone le parole ti fermerei ad un angolo di strada io ti fermerei ad una croce qualunque ti inchioderei E invece come un ladro come un assassino vengo di giorno ad accostare il tuo cammino per rubarti il passo, il passo e la figura e amarli di notte quando il sonno dura e amarti per ore, ore, ore e ucciderti all'alba di altro amore e amarti per ore, ore, ore e ucciderti all'alba di altro amore Perché l'amore è carte da decifrare e lunghe notti e giorni da calcolare se l'amore è tutto segni da indovinare Perdona se non ho avuto il tempo di imparare se io non ho avuto il tempo di imparare. [
Ivano Fossati
Chi ascolta gli altri li vuole amare", disse serio. "È responsabilità degli altri quello che gli danno in cambio, se amore o pugnalate. Non puoi farci niente! È il fondamento della società umana, Abele è un uomo che va incontro a un altro con le mani alzate e dice: 'Guarda, non mi difendo. Aiutiamoci, viviamo assieme, d'ora in poi siamo come fratelli'. E se l'altro è un figlio di puttana, per tutta risposta lo uccide. Ma questo non significa che Abele abbia sbagliato. Dai, prova, mettiti così", aprì le braccia, lo imitai. "E adesso arrivo io e scelgo: o ti inchiodo a una croce, o ti abbraccio". Mi abbracciò e mi tenne stretta, era una sensazione strana però rendeva l'idea. Odorava di polvere.
Clara Cerri (Dodici posti dove non volevo andare)
Borrowing a line from Jim Croce’s “Bad, Bad Leroy Brown,” Watts dubbed Ritter the Junkyard Dog—and, ever the literalist, gave him a dog collar and junk cart.
David Shoemaker (The Squared Circle: Life, Death, and Professional Wrestling)
From the outside the church doesn’t appear to be old. The bell tower was added in the twelfth century when the church was renovated by pope Lucius II. He also added a nave, a porch and gave the church two aisles. Santa Croce was again renovated in the sixteenth century and its appearance today comes from the Cardinal priest Prospero Lorenzo Lambertini who was the head of the church before becoming pope Benedict XIV.
Julian Noyce (Spear of Destiny (Peter Dennis, #2))
Che fra Sette e Ottocento Alfieri e Manzoni guardassero a Firenze e alla Toscana, si spiega. Ma oggi, e da assai tempo in qua, la situazione è diversa. A nessuno è passato o passa per la testa che debbano essere risciacquati in Arno I Malavoglia e La coscienza di Zeno. E in fatto di lingua e letteratura italiana ieri l’altro si poteva da ogni parte d Italia guardare a Firenze perché ci vivevano e c’insegnavano uomini come Parodi e Rajna, senza preoccuparsi che l’uno (benché ligure) scrivesse bene e l’altro (non perché fosse di Sondrio) male, e ieri perché c’insegnava Barbi, e oggi perché c’insegnano uomini come Migliorini, ma chi mai, che in Italia avesse da dire o da scrivere qualcosa negli ultimi cento anni, è corso più a Firenze con la fede del D’Ovidio secondo cui «il fiorentino odierno si dovrà tener sempre come un vivo specchio d’ italianità sincera e fresca»? Senza dubbio, Firenze è stata nel nostro secolo, ed è, letterariamente ben viva, ma non mi sembra che questa sua vitalità sia stata caratterizzata da preoccupazioni linguistiche, di lingua intendo fiorentina o toscana piuttosto che italiana. Direi anzi che, per buoni motivi, se anche sui risultati si possa distinguendo discutere, a Firenze lo sforzo si sia nel nostro secolo esercitato in direzione diametralmente opposta a quella segnata dai linguaioli municipali del secolo scorso. A tal punto che poi venne giorno in cui ci piacque, con Pancrazi, ritrovare la freschezza semplice di quella vena sepolta. Mi pare ad ogni modo chiaro che la penultima, se non l’ultima, stagione della letteratura militante fiorentina si sia tutta sviluppata al segno, lontano, del Gabinetto Vieusseux, non a quello dell’Accademia della Crusca e neppure a quello dell’Istituto di studi superiori. Insomma, «laissons-là, Bembo». D’accordo, e non da oggi. E Manzoni anche, fermo restando che al di là del manzonismo degli stenterelli, e proprio perché questo ci fu, tanto ancora dobbiamo imparare da lui. E anche, su altro piano, Croce, fermo restando che la lezione della sua prosa non è esausta, e che l'unico a tutt'oggi formidabile erede, fra Otto e Novecento, della grande erudizione italiana è stato, ed è, lui. Ma non possiamo permetterci il lusso di mettere da parte Ascoli, o per altro verso Comparetti, gli uomini della nuova Italia, duri come il macigno, senza retorica e senza poesia, alieni da ogni tesi conciliativa, fosse quella del D’Ovidio o la buona intesa del mio maestro V. Cian; non gli uomini che primi sulle macerie trite della questione della lingua e della congiunta «grammatica» fondarono la storia e la scienza della lingua italiana e inaugurarono il linguaggio europeo della filologia italiana.
Carlo Dionisotti
Faced with the enormous insult of his burial in Rome, the citizens of Florence finally realized their cultural and spiritual debt to Buonarroti. They hurriedly collected public donations to hire the services of Florence’s best burglars. The two thieves rode to Rome in an oxcart. After sundown, they broke into the church, stole the famous artist’s body, rolled it up with cords, and disguised it as a bale of rags. They put it in the back of the cart and rode like blazes back to Florence, arriving at dawn. The joyous Florentines immediately entombed their Michelangelo inside the Basilica of Santa Croce, where his tomb can still be seen today.
Benjamin Blech (The Sistine Secrets: Michelangelo's Forbidden Messages in the Heart of the Vatican)
«Benedetto Croce sosteneva che fino a 18 anni tutti scrivono poesie, poi quelli che continuano a farlo o sono poeti o sono cretini. Per non rischiare, preferirei chiamarmi cantautore»
Fabrizio De André
Hilde, lo dico per il tuo bene, dimentica quell’ufficiale. Anche se è più gentile degli altri, porta lo stesso la svastica sul braccio e la croce di ferro sul cuore.
Mila Fois (Black Camelot - La Camelot Nera (Italian Edition))
Senza maschi Il cristianesimo cattolico, per quanto nella dottrina sia saldamente in mano ai maschi, nella prassi parrocchiale ha attratto soprattutto donne e bambini, il che dice già tanto del fatto che il suo messaggio presenti forse più contraddizioni con un certo modo di pensare la maschilità che non con il femminismo. Perché un culto riconosciuto come strutturalmente maschilista attira cosí poco i maschi? Perché secondo una certa idea di virilità l'uomo deve vivere la fede con pudore e riserbo, quasi vergognandosene. La maschilità tossica non ammette che manifesti in maniera troppo aperta gesti ispirati alla misericordia, alla dolcezza d'animo, alla cura e alla volontà di perdono, considerate mollezze di cuore delle femmine. Il cristianesimo, col suo Gesú morto inchiodato alla croce o il cuore esposto grondante sangue, non è una religione per maschi alfa.
Michela Murgia (God Save the Queer: Catechismo femminista)
Rimase lì in mutande per un po', poi cominciò a pensare che doveva giustificarsi del fatto di essere vivo, così il ragazzo che credeva nella prassi non avrebbe pensato di essere venuto per niente. Ho deciso di lanciare una monetina, disse. Testa uguale vita, croce l'opposto. Ho lanciato la monetina ed è uscito croce. Ma ho pensato che forse l'avevo lasciata troppo presto, così l'ho lanciata ancora, ed è uscito croce. Ho deciso di fare un altro tentativo. L'ho lanciata, è uscito croce. Così ho deciso che la monetina si sbagliava.
William T. Vollmann (Butterfly Stories)
«A ognuno di noi» disse lentamente, strascicando le parole «tocca prima o poi assumersi il peso della passione, come fosse una croce. Solo nel fuoco si consuma il peccato che alberga nell'uomo e nel mondo. Crede che il mondo stia bruciando senza motivo, adesso, a ogni ora del giorno e della notte?»
Sándor Márai (La hermana)
Economy is the aestethic of practical life - morality is its logic
Benedetto Croce (Æsthetic: As science of expression and general linguistic)
If you're going my way, I'll go with you.
Jim Croce
Gli attori italiani del dopoguerra avevano un modo di recitarlo che non si applicava a nessun altro poeta, solo all'autore della Commedia. Si doveva atteggiare la faccia a dannati michelangioleschi, descrivere con le mani gesti ampi e solenni, e scandire i versi col tono più innaturale che si fosse in grado di produrre, dilatando e incupendo le vocali e trascinando il più a lungo possibile le nasali o le fricative. L'unico altro personaggio cui Vittorio Gassman abbia prestato l'intonazione dantesca era Brancaleone da Norcia, ed è singolare che l'esatta impostazione che rendeva comico quest'ultimo rendesse in quegli stessi anni credibilissimo Dante. Si vede che era così che lo volevamo: sovrumano, innaturale, sublime e soprattutto lontano. Poi è arrivato Benigni a recitarlo come si usa recitare Pascoli, una rivoluzione culturale di cui si sono accorti in pochi, tra gli osanna a priori, le critiche accademiche e l'atteggiamento di gran lunga prevalente del "ben venga Benigni" (come dire: qualche strafalcione nell'esegesi, lasciamo perdere la recitazione, ah Carmelo Bene, ma, se milioni di persone tramite lui si accostano a Dante, tanto di cappello! Qualcuno si è spinto oltre: avessimo avuto al liceo un insegnante di lettere così!). Nessuno si è accorto che la vera rivoluzione di Benigni è stata proprio quella di riportare Dante sulla terra, quasi a sbeffeggiare il mastodonte romantico di piazza Santa Croce (il significante, non il significato) sotto il quale la rappresentazione avveniva.
Francesco Fioretti (Di retro al sol: Scritti danteschi (2008-2015))
Saliva dalla via un rumore come d'alveare, tanta era la folla, e il campanone del Duomo coi suoi rintocchi lenti e gravi pareva batter la solfa alle campane della badia, della Collegiata e dei Minoriti: «Viva Sant'Agata!...» Tutte le signore s'inginocchiarono; Teresa, prostrata, col capo basso, gli occhi fissi alla Santa, si fece il segno della croce. Cominciava lo sparo dei fuochi d'artificio pagati dal principe; in mezzo al fumo che pareva quello d'una battaglia lampeggiavano i colpi rapidi e frequenti come le scariche di un reggimento; le grida di viva si perdevano in mezzo al fragore degli scoppi e solo vedevansi sul mar delle teste sventolare i fazzoletti come sciami di colombe impazzate.
Federico De Roberto (I Vicerè)
Galileo died in 1642. He was buried in Florence in the Church of Santa Croce, directly opposite the tomb of Michelangelo. This is only right, since together they had remade the Renaissance world in a distinctly Platonist frame.
Arthur Herman (The Cave and the Light: Plato Versus Aristotle, and the Struggle for the Soul of Western Civilization)
Ora la contraddizione più radicale non è tra il vivere e il morire, ma è tra il vivere «per il Signore» e il vivere «per se stessi». Vivere per se stessi è il nuovo nome della morte.
Cantalamessa Raniero (Rifulge il mistero della Croce (Italian Edition))
Le donne avevano seguito Gesù per lui stesso, per gratitudine del bene da lui ricevuto, non per la speranza di far carriera al suo seguito. Ad esse non erano stati promessi «dodici troni», né esse avevano chiesto di sedere alla sua destra e alla sua sinistra nel suo regno. Lo seguivano, è scritto, «per servirlo» (Lc 8, 3; Mt 27, 55); erano le uniche, dopo Maria la Madre, ad avere assimilato lo spirito del Vangelo. Avevano seguito le ragioni del cuore e queste non le avevano ingannate.
Cantalamessa Raniero (Rifulge il mistero della Croce (Italian Edition))
Quando siete nel buio, quando le difficoltà minacciano di soffocarvi e siete sul punto di arrendervi, riprendetevi e gridate: “Padre mio, non ti comprendo più, ma mi fido di te!”. E ritroverete la pace».
Cantalamessa Raniero (Rifulge il mistero della Croce (Italian Edition))
[...] leggere importa aver letto, importa cioè il rovescio di quella attualità della lettura, di quella emergenza del passato nel presente, come picchi illuminati dal sole che si stagliano sul cielo terso al di sopra d’un mare di nuvole, che è l’aspetto più appariscente e conclusivo della ricerca crociana della poesia. Nel Croce la contemplazione delle cime suppone la conquista lenta delle pendenze ombrose, un itinerario che muove dal fondo delle valli e richiede un orientamento sicuro, una conoscenza tecnica del passato; insomma una implicita filologia.
Carlo Dionisotti (Geografia e storia della letteratura italiana)
«Lei, a quanto ho capito, è professore di teologia», continuò Taads, «e questa è dunque una conversazione puerile. Lei è pieno fino al collo di dogmatica, di scolastica, conosce le prove dell'esistenza di Dio e le loro confutazioni. Avete costruito tutto un sistema sul crudele simbolo della croce, la vostra religione vive ancora di quella seduta sadomasochistica che, probabilmente, ha davvero avuto luogo, un giorno. L'organizzazione militaristica dell'Impero romano ha dato modo di diffondersi a questo singolare fanatismo, con il suo strano miscuglio di idolatria pagana e di buone intenzioni; l'espansionismo dell'Occidente e il colonialismo hanno assicurato la sua ulteriore propagazione e la Chiesa, che lei chiama madre, ha più frequentemente agito da assassina, spesso da boia, sempre da tiranna.» «E lei ha una risposta migliore?» «Io non ho nessuna risposta.»
Cees Nooteboom (Rituals)
Nel Getsemani c’era dunque anche il mio peccato personale che gravava sul cuore di Gesù; sulla croce c’era anche il mio egoismo e l’abuso che faccio della mia libertà che lo teneva inchiodato.
Cantalamessa Raniero (Rifulge il mistero della Croce (Italian Edition))
Un ateo è semplicemente un tizio che, dopo aver lanciato la monetina, sceglie sempre "testa" al posto di "croce".
Francesco Avella (Una mente senza Dio (Narrativa))
Ho viaggiato per giorni e giorni fino a perdere me stesso per giungere qui al tuo cospetto Caronte... Sfido le leggi del cosmo seguendo la strada che la Sibilla mi ha indicato... Poiché non v'è altro posto in cui può giungere una persona a cui è stato strappato il cuore… Per poter mostrare una sola cosa a voi Demoni dell'Averno… Ascoltami Caronte! Tu e Cerbero ascoltate bene! Poiché un uomo ormai privo della propria anima è qui per farvi conoscere… … che cos'è l'amore...
Mattia Croce (Orfeo ed Euridice. Andrei fino all'inferno per te)
Si dicono più o meno sempre le stesse cose alle persone che si amano. Passano gli anni e lo schiacciasassi ha la meglio su tutto. Niente e nessuno è molecolarmente indispensabile, tutti vengono rimpiazzati. Le persone che ritenevamo preziose – svanite, morte o abbandonate – si fondono con nuove persone che ci sforziamo di ritenere preziose finché queste non diventano prima importanti, poi necessarie, e così ogni nuovo conoscente diventa sempre più in fretta <>, <>, <>, <>, ma ai nostri occhi non è che la magra sovrapposizione di altre persone, e il risultato è una nebbiolina grigioazzurra che storpia volti e sensazioni, con la cupa paura di svelare ciò che stiamo trattenendo. E così ci condanniamo a collezionare addii sempre più dilazionati e meno sofferti – come se la persona condannata all'addio sia in ritardo per un treno che non vuole partire. Arrivati davanti alla carrozza cerchiamo di individuare il posto assegnato, in attesa delle ultime parole, nella segreta speranza che si possa tornare indietro, prima del passo definitivo sul predellino. No ci si guarda neppure. La conversazione o il silenzio, non cambia, scandiscono l'attesa, come se la decisione fosse un testa o croce di cui si è dimenticata la scelta. Quale che sia questa scelta, dopo siamo disintegrati e più violentemente soli. – La casa mangia le parole
Luccone Leonardo G.
Hey tomorrow, I can't show you nothin' You've seen it all pass by your door So many times I said I been changin' Then slipped into patterns of what happened before 'Cause I've been wasted and I've over-tasted All the things that life gave to me
Jim Croce