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Leggere vuol dire non essere mai isolati. Leggere vuol dire avere amici cari, intimi, che spesso hanno il buon gusto di essere morti e se ne stanno in ogni caso, in silenzio. Leggere vuol dire essere di San Paolo e di Buenos Aires, di Canton e di Tokyo, di Parigi e di Ulan-Bator, di New York e di Samarcanda. Leggere vuol dire non conoscere mai dolore che un'ora di lettura non possa risolvere. Leggere vuol dire essere accompagnati nel dolore e nel lutto, nella sofferenza e nella sventura, come nella gioia e nel sorriso, nella felicità e nell'allegria
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