Angelo Buono Quotes

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L'amore naturale che si porta ai figli bambini non è un merito. Non richiede capacità che non siano istintive. [...] È anni dopo, è quando tuo figlio (l'angelo inetto che ti faceva sentire dio perché lo nutrivi e lo proteggevi: e ti piaceva crederti potente e buono) si trasforma in un tuo simile, in un uomo, in una donna, insomma in uno come te, è allora che amarlo richiede le virtù che contano.
Michele Serra (Gli sdraiati)
Oh, Frankenstein, non essere equo con gli altri unicamente per calpestare me a cui maggiormente devi non solo giustizia, ma an- che clemenza e affetto. Sono tua creatura, ricordalo: avrei dovuto essere il tuo Adamo, e sono invece l'angelo caduto che tu hai allon tanato dalla gioia senza colpa alcuna da parte sua. Dappertutto ve- do benedizioni dalle quali io solo sono irrevocabilmente escluso. Ero buono: la miseria ha fatto di me un demone. Rendimi felice, e io sarò di nuovo virtuoso.
Mary Wollstonecraft Shelley (Frankenstein: Or, The Modern Prometheus)
Daniel Whitesmoke non protestò, si limitò a sospirare e a uscire di casa per dedicarsi a una delle cose che amava fare maggiormente, passeggiare. Avrebbe percorso il viale alberato che costeggiava il fiume godendosi il freddo pungente di quel sabato mattina di fine novembre. Sarebbe arrivato a Hammersmith Bridge, si sarebbe seduto su una panchina e avrebbe ammirato il panorama. Il sabato mattina, in fondo, era fatto per quello. Per rilassarsi, passeggiare e godersi il panorama spettacolare che si poteva vedere solamente da Hammersmith Bridge. E, ovviamente, per prendere il tè in santa pace non dovendo subire il fastidioso rumore che giungeva dall’appartamento accanto al suo. Daniel Whitesmoke non amava solo passeggiare, amava anche altre cose, tra cui il silenzio e la riflessione. Uno dei motivi per cui aveva scelto di vivere ad Angels Street nell’Hammersmith era proprio il silenzio. E il fatto che poteva vivere mantenendo la sua riservatezza. Se il quartiere di Hammersmith poteva apparire un mondo fuori dal mondo, l’appartamento di Daniel Whitesmoke poteva sembrare addirittura un altro mondo. Come tutta la vita di Daniel Whitesmoke d’altronde. Una vita che a occhi distratti appariva decisamente ordinaria ma che aveva un qualcosa di talmente straordinario che al resto del mondo sarebbe stato precluso se non fosse stato lui stesso a decidere di mostrarlo. Aveva capelli di un biondo talmente chiaro da apparire quasi bianchi, ribelli anche se lui si ostinava a tenerli tagliati corti. Due occhi di un azzurro che forse in natura non esisteva nemmeno, mobili e sempre attenti. Un carattere pacato e movenze morbide che trasmettevano un che di tranquillizzante. Non scattava mai, non alzava mai la voce, non si agitava mai, non perdeva le staffe. Non era privo di emozioni ma aveva imparato a gestirle. Aveva una voce calda ma dolcissima ed era la cosa di lui che le persone notavano per prima. Non era bello. Ma non era nemmeno brutto. Era ordinario, fuori moda e terribilmente buono. Tanto mansueto da far pensare che la sua ira, qualora fosse mai stata scatenata sarebbe stata devastante. Viveva a Londra da sempre. E con da sempre si intende proprio da sempre. O quasi. Non stiamo parlando di molto tempo o dal momento della sua nascita che, apparentemente avrebbe potuto essere avvenuta una quarantina di anni prima, anche se non era così. Stiamo parlando di decenni, di secoli, di millenni. Di sempre insomma.
Adele Ross (L'Angelo della porta accanto)
Considerare il diavolo un partigiano del Male e l'angelo un combattente del Bene significa accettare la demagogia degli angeli. La faccenda, in realtà, è più complessa. Gli angeli sono partigiani non del Bene, ma della creazione divina. Il diavolo, invece, è colui che nega al mondo divino un senso razionale. Come si sa, angeli e demoni si spartiscono il dominio del mondo. Tuttavia, per il bene del mondo non occorre che gli angeli abbiano il sopravvento sui demoni (come credevo quando ero bambino), ma che i poteri degli uni e degli altri siano all'incirca in equilibrio. Se nel mondo c'è un eccesso di senso incontestabile (dominio degli angeli), l'uomo soccombe sotto il suo peso. Se il mondo perde tutto il suo senso (dominio dei demoni), è altrettanto impossibile vivere. Le cose che vengono private di colpo del loro senso presunto, del posto assegnato loro nel preteso ordine delle cose (un marxista formatosi a Mosca che crede agli oroscopi), provocano in noi il riso. All'origine, il riso appartiene dunque al diavolo. Vi è in esso qualcosa di malvagio (le cose si rivelano di colpo diverse da come volevano farci credere di essere), ma anche una parte di benefico sollievo (le cose sono più leggere di come apparivano, ci lasciano vivere più liberamente, smettono di opprimerci con la loro austera serietà). Quando l'angelo udì per la prima volta il riso del maligno, restò sbalordito. Accadde durante un banchetto, la sala era gremita e i presenti durino conquistati uno dopo l'altro dal riso del diavolo, che era contagioso. L'angelo capiva benissimo che quel riso era diretto contro Dio e contro la dignità della sua opera. Sapeva di dover reagire subito, in un modo o nell'altro, ma si sentiva debole e inerme. Non riuscendo a inventare niente di nuovo, scimmiottò il suo rivale. Aperta la bocca, emise un suono intermittente, spezzato, alle frequenze più alte del suo registro vocale [...], ma dandogli un significato opposto: Mentre il riso del diavolo alludeva all'assurdità delle cose, l'angelo, col suo grido, voleva rallegrarsi che tutto, quaggiù, fosse ordinato con ragione, ben concepito, bello, buono e pieno di senso. Così l'angelo e il diavolo si fronteggiavano e, mostrandosi l'un l'altro la bocca spalancata, emettevano all'incirca lo stesso suono, ma ciascuno esprimeva col suo clamore cose radicalmente opposte. E il diavolo guardava l'angelo ridere e rideva ancora di più, ancora meglio e con più gusto, perché l'angelo che rideva era infinitamente comico. Un riso ridicolo è un fallimento. Ciò non toglie che gli angeli abbiano ottenuto comunque un risultato. Ci hanno ingannati tutti con un'impostura semantica. Per indicare sia la loro imitazione del riso, sia il riso originale (quello del diavolo), c'è una parola sola. Ormai non ci rendiamo nemmeno più conto che la stessa manifestazione esteriore nascoste due atteggiamenti interiori assolutamente opposti. Esistono due tipi di riso e noi non abbiamo parole per distinguerli l'un l'altro.
Milan Kundera (The Book of Laughter and Forgetting)
Panel vans were working vans. There were no windows behind the front seats, and the rear bay was a dirty metal box smelling of pesticide and grease. Angelo Buono and Kenneth Bianchi had used an identical van as a place to torture and murder their victims, and record their screams. Wander
Robert Crais (Taken (Elvis Cole, #15; Joe Pike, #4))
e già mi stavo pentendo per essere andato così oltre, per aver raccontato inutilmente quel che già da tempo mi s'era accumulato nel cuore, del quale potevo parlare come se leggessi un libro stampato perché già da tempo avevo preparato la sentenza su di me, e adesso non ero riuscito a trattenermi dal leggerla, dal confessare, senza aspettare che mi si potesse comprendere [...]. "E adesso so come non mai che ho perso invano tutti i miei anni migliori! Adesso lo so, e questa consapevolezza mi dà ancor più dolore, perché Iddio stesso mi ha mandato voi, mio angelo buono, per dirmelo e dimostrarmelo. [...] per il fatto che io già possa dire di aver vissuto almeno due sere della mia vita!
Fëdor Dostoevskij (Notti bianche)