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Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila - Quaderni di Serafino Gubbio operatore)
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Do you recognize perhaps, also you, now, that a minute ago you were another?
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno, e centomila (Italian Edition))
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Ma che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sè, sono vuote?...E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele, e io nell'accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto d'intenderci, non ci siamo intesi affatto.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila - Quaderni di Serafino Gubbio operatore)
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Io sono vivo e non concludo.La vita non conclude.E non sa di nomi, la vita. Quest’albero, respiro tremulo di foglie nuove. Sono quest’albero. Albero, nuvola; domani libro o vento: il libro che leggo, il vento che bevo. Tutto fuori, vagabondo.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila - Quaderni di Serafino Gubbio operatore)
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Una realtà non ci fu data e non c'è, dobbiamo farcela noi: non sarà mai una per tutti e per sempre ma di continuo e infinitamente mutabile.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila - Quaderni di Serafino Gubbio operatore)
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Io non potevo vedermi vivere
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila - Quaderni di Serafino Gubbio operatore)
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La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo attorno: luogo o persona che sia, che del tutto vi ignorino, che del tutto voi ignoriate, così che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un’incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l’intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l’estraneo siete voi
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Luigi Pirandello
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La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, è soltanto possibile con un estraneo attorno:
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila)
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La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l’estraneo siete voi.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila)
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Voi credete di conoscervi se non vi costruite in qualche modo? E ch'io possa conoscervi, se non vi costruisco a modo mio? E voi me, se non mi costruite a modo vostro? Possiamo conoscere soltanto quello a cui riusciamo a dar forma. Ma che conoscenza può essere? È forse questa forma la cosa stessa? Sì, tanto per me, quanto per voi; ma non così per me quanto per voi: tanto vero che io non mi riconosco nella forma che mi date voi, né voi in quella che vi do io.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila)
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Era proprio la mia quell’immagine intravista in un lampo? Sono proprio così io, di fuori, quando vivendo - non mi penso? Dunque per gli altri sono quell’estraneo sospeso nello specchio: quello, e non già quale io mi conosco: quell’uno lì che io stesso prima, scorgendolo, non ho riconosciuto. Sono quell’estraneo che non posso veder vivere se non così, in un attimo impensato. Un estraneo che possono vedere e conoscere solamente gli altri, e io no.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila)
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Il ricordo non è altro che il riconoscimento di realtà passate, che restano in noi come un sogno. E sarà sogno domani per noi la realtà d'oggi.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila)
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Mi si fissò invece il pensiero ch'io non ero per gli altri quel che finora , dentro di me, m'ero figurato d'essere.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila - L'esclusa)
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E eu devia ser louco de verdade, se esperava que uma boneca como aquela enlouquecesse juntamente comigo, assim por nada.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno, e centomila (Italian Edition))
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¿Sabéis, en cambio, en qué se apoya todo? Yo os lo diré. En una presunción que Dios ojalá os conserve para siempre. La presunción de que la realidad, tal como es para vosotros, tiene que ser igual para todos los demás.
Vivís dentro de ella; andáis fuera de ella, seguros. La veis, la tocáis; y dentro también, si os apetece, os fumáis un cigarrillo (¿la pipa?, la pipa) y os quedáis mirando dichosos las volutas de humo que poco a poco se desvanecen en el aire. Sin sospechar lo más mínimo que toda la realidad que os rodea no tiene para los demás mayor consistencia que ese humo.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila)
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Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi: vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila - L'umorismo)
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Io sono vivo per la morte e morto per la vita.
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Luigi Pirandello (Il fu Mattia Pascal - Uno, nessuno e centomila)
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Não se existe em abstrato.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila)
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Avrei potuto, è vero, consolarmi con la riflessione che, alla fin fine, era ovvio e comune il mio caso, il quale provava ancora una volta un fatto risaputissimo, cioè che notiamo facilmente i difetti altrui e non ci accorgiamo dei nostri.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila)
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Mi fermavo a ogni passo; mi mettevo prima alla lontana, poi sempre piú da vicino a girare attorno a ogni sassolino che incontravo, e mi maravigliavo assai che gli altri potessero passarmi avanti senza fare alcun caso di quel sassolino che per me intanto aveva assunto le proporzioni d’una montagna insormontabile, anzi d’un mondo in cui avrei potuto senz’altro domiciliarmi.
Ero rimasto cosí, fermo ai primi passi di tante vie, con lo spirito pieno di mondi, o di sassolini, che fa lo stesso.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila (Italian Edition))
“
Io volevo esser solo in un modo affatto insolito, nuovo. Tutt’al contrario di quel che pensate voi: cioè senza me e appunto con un estraneo attorno.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila (Italian Edition))
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Eu já não tenho essa necessidade, pois morro a cada instante, eu, e renasço novo e sem recordações: vivo e inteiro, já não dentro de mim, mas em cada coisa fora de mim.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno, e centomila (Italian Edition))
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E ne sorrido. Forse, sì, un po' pallido. Ma pure con una voluttà che mi tiene sospese le viscere e mi solletica l'ugola e mi fa inghiottire. Solo che, di tanto in tanto, sento il bisogno d'attaccarmi con gli occhi a qualche cosa, e guardo quasi con indolenza smemorata l'architrave della porta di quella catapecchia, per isolarmi un po' in quella vista, sicuro che a nessuno, in un momento come quello, potrebbe venire in mente d'alzar gli occhi per il piacere d'accertarsi che quello è un malinconico architrave, a cui non importa proprio nulla dei rumori della strada.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno, e centomila)
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E l'aria è nuova. E tutto, attimo per attimo, è com'è, che s'avviva per apparire. Volto subito gli occhi per non vedere più nulla fermarsi nella sua apparenza e morire. Così soltanto io posso vivere, ormai. Rinascere attimo per attimo. Impedire che il pensiero si metta in me di nuovo a lavorare, e dentro mi rifaccia il vuoto delle cane costruzioni.
La città è lontana. Me ne giunge, a volte, nella calma del vespro, il suono delle campane. Ma ora quelle campane le odo non più dentro di me, ma fuori, per sé sonare, che forse ne fremono di gioja nella loro cavità ronzante, in un bel cielo azzurro pieno di sole caldo tra lo stridio delle rondini o nel vento nuvoloso, pesanti e così alte sui campanili aerei. Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane. Io non l'ho più questo bisogno, perché muojo ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi: vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila)
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Perché bisogna che lei fermi un attimo in sé la vita, per vedersi. Come davanti a una macchina fotografica. Lei s’atteggia. E atteggiarsi è come diventare statua per un momento. La vita si muove di continuo, e non può mai veramente vedere se stessa"
"Lei non può conoscersi che atteggiata: statua: non viva. Quando uno vive, vive e non si vede. Conoscersi è morire. Lei sta tanto a mirarsi in codesto specchio, in tutti gli specchi, perché non vive; non sa, non può o non vuol vivere. Vuole troppo conoscersi, e non vive."
Non si può vivere davanti a uno specchio. Procuri di non vedersi mai. Perché, tanto, non riuscirà mai a conoscersi per come la vedono gli altri. E allora che vale che si conosca solo per sé? Le può avvenire di non comprendere piú perché lei debba avere quell'immagine che lo specchio le ridà.
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Luigi Pirandello (UNO NESSUNO E CENTOMILA (Italian Edition))
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La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo attorno: luogo o persona che sia, che del tutto vi ignorino, che del tutto voi ignoriate, così che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un’incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l’intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l’estraneo siete voi.
Tempo, spazio: necessità. Sorte, fortuna, casi: trappole91 tutte della vita. Volete essere? C’è questo. In astratto non si è. Bisogna che s’intrappoli l’essere in una forma, e per alcun tempo si finisca in essa, qua o là, così o così. E ogni cosa, finché dura, porta con sé la pena della sua forma, la pena d’esser così e di non poter più essere altrimenti.
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Luigi Pirandello (Uno, nessuno e centomila (Italian Edition))