Spia Quotes

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A volte ho l'impressione che il buio che porto con me possa far scendere la notte anche su chi mi sta accanto.
Virginia De Winter (La spia del mare)
ARANO Al campo, dove roggio nel filare qualche pampano brilla, e dalle fratte sembra la nebbia mattinal fumare, arano: a lente grida, uno le lente vacche spinge; altri semina; un ribatte le porche con sua marra pazïente; ché il passero saputo in cor già gode, e il tutto spia dai rami irti del moro; e il pettirosso: nelle siepi s'ode il suo sottil tintinno come d'oro.
Giovanni Pascoli (Myricae)
«Nessuno ha detto al vostro promesso sposo che la gelosia è un sentimento riservato al volgo?»
Virginia De Winter (La spia del mare)
«Non ho mai visto la preghiera curare qualcosa che non fosse una coscienza sporca.»
Virginia De Winter (La spia del mare)
Non avrebbe mai potuto raccontargli che il sogno della sua passione l'aveva seguita nella morte, che il suo volto era apparso circonfuso di fiamme mentre le sue labbra le sussurravano oscure parole d'amore.
Virginia De Winter (La spia del mare)
Con un movimento abile, liberò il braccio destro dalla sua presa e, mentre si voltava, sollevò il bastone d'avorio coprendosi il volto con la maschera. Lui la fissò per un lungo momento. «Come se ci fosse differenza rispetto a quando non indossate una maschera.»
Virginia De Winter (La spia del mare)
Se fosse andato via, il futuro sarebbe diventato soltanto una landa infida e senza pace dove inciampare a ogni passo nel ricordo di lui. Le sue mani, il suo sorriso, il modo che aveva di guardarla avrebbero incrociato il suo cammino simili a fantasmi nella notte, incorporei ma non per questo meno tenaci.
Virginia De Winter (La spia del mare)
Cordelia tornò con i ricordi al sogno che aveva ancora negli occhi e sulla pelle quando si era svegliata. La sensazione di una carezza piena di fuoco di mani indurite dalle armi e dalle cime di una nave e, allo stesso tempo, delicate. La loro forza controllata le era rimasta impressa sopra la carne pur non avendola mai sperimentata.
Virginia De Winter (La spia del mare)
Quando raggiunsero la bara, la vista che si presentò ai loro occhi aveva una sua bellezza orribile e macabra: una fanciulla vestita di bianco fluttuava nell'acqua all'interno del cristallo, simile a un gioiello mirabile in una teca preziosa. I capelli nerissimi e i veli bianchi dell'abito ondeggiavano intorno al volto esangue, le ciglia lunghissime sembravano ombre sugli zigomi delicati.
Virginia De Winter (La spia del mare)
«Non c’è nulla di meglio di un lupo che piomba in mezzo a un gregge di pecore per tornare alla realtà. Inoltre quello stupido pastore mi sembra più interessato a cantare l’amore anziché a farlo.» «È un giovinetto» intervenne lui, nella sua voce indugiava un sorriso. «Si suppone che dell’amore conosca solo la purezza.» Lei si girò per guardarlo in faccia. «È il motivo per cui ai pastorelli preferisco i lupi.»
Virginia De Winter (La spia del mare)
Un ex presidente e una ex spia convivono pacificamente all'ombra della maledetta vecchiaia. Troverà il modo di vederlo. Deve andare da lui per dirgli che se ancora respira è merito suo.
Inaam Kachachi (Taji, una donna ribelle)
Silente aprì gli occhi. Piton era sconvolto. - L'hai tenuto in vita perché possa morire al momento giusto? - Non esserne stupito Severus. Quanti uomini e donne hai visto morire? - Di recente, solo quelli che non sono riuscito a salvare - rispose Piton. Si alzò. - Tu mi hai usato [...] Ho fatto la spia per te, ho mentito per te, ho corso rischi mortali per te. Credevo che servisse a proteggere il figlio di Lily Potter. Adesso mi dici che l'hai allevato come una bestia da macello… - Ma è commovente, Severus - osservò Silente, serio. - Ti sei affezionato al ragazzo, dopotutto? - A lui? - Urlò Piton - Expecto Patronum! Dalla punta della sua bacchetta affiorò la cerva d'argento: atterrò sul pavimento dell'ufficio, fece un balzo e si tuffò fuori dalla finestra. Silente la guardò volar via e quando il suo bagliore argenteo svanì si rivolse a Piton, con gli occhi pieni di lacrime. - Dopo tutto questo tempo? - Sempre - rispose Piton.
J.K. Rowling (Harry Potter and the Deathly Hallows (Harry Potter, #7))
In certi periodi è la Storia a comandare e a dettare la sua legge. Ma ho capito una cosa. Ci sono tanti modi per obbedirle. O per subirla. In quegli anni quando lei, la Storia, dava gli ordini, c'è chi è stato combattente e chi spia, chi pronto a soccombere e chi capace di strappare barlumi di dignità. La Storia non fa altro che esasperare, mettere al centro del palcoscenico quello che in verità siamo, mescolando e rimescolando le passioni e le oscurità che si agitano in noi. Quello che in tempo di pace è magari un semplice compromesso, nella bufera della guerra può diventare una delazione. Che ti manda a morte.
Lia Levi
Al nostro lavoro si viene avendo già pianto a casa.
Arturo Pérez-Reverte (Sabotaje (Falcó #3))
Vi son de' momenti in cui l'animo, particolarmente de' giovani, è disposto in maniera che ogni poco d'istanza basta a ottenerne ogni cosa che abbia un'apparenza di bene e di sacrifizio: come un fiore appena sbocciato, s'abbandona mollemente su suo fragile stelo, pronto a concedere le sue fragranze alla prim'aria che gli aliti punto d'intorno. Questi momenti, che si dovrebbero dagli altri ammirare con timido rispetto, sono quelli appunto che l'astuzia interessata spia attentamente e coglie di volo, per legare una volontà che non si guarda.
Alessandro Manzoni (I Promessi Sposi (1827))
«Certo. Se non fosse la spia ad avvertire i poliziotti, converrebbe avvertirli noi.» «E perché?» «Nel caso di dimostrazioni come questa, bada bene. Se non c'è scontro con la forza pubblica, la gente non si accorge neppure dell'agitazione, lo capisci? Perde di efficacia politica.» «Insomma mandate la gente a buscarle?» «Non sempre. Vedi là, quel celerino? Lo stanno pestando. Quando si può picchiare, si picchia anche noi.» «Anche le donne?» «Si capisce. Anzi, specialmente le donne. Perché in tribunale, dopo, come fa la polizia ad ammettere di averle prese da una donna?» «E come picchiate, con la borsetta?» «Macché. Coi piedi.» «Coi piedi?» «Sì. Coi tacchetti pestoni, di punta calci negli stinchi. Ma anche meglio si fa col ginocchio.» «Col ginocchio?» «Sì. Quando il poliziotto ti prende per un braccio e sta di fronte, basta alzare il ginocchio, e lo colpisci al basso ventre.» «Ma funziona?» «Altro che. Ne ho visti stendere una decina in questo modo, da ragazzette che a vederle non gli daresti due soldi.»
Luciano Bianciardi (La vita agra)