“
Sì perché l'autorità dell'opinione di mille nelle scienze non val per una scintilla di ragione di un solo, sì perché le presenti osservazioni spogliano d'autorità i decreti de' passati scrittori, i quali se vedute l'avessero, avrebbono diversamente determinato.
For in the sciences the authority of thousands of opinions is not worth as much as one tiny spark of reason in an individual man. Besides, the modern observations deprive all former writers of any authority, since if they had seen what we see, they would have judged as we judge.
”
”
Galileo Galilei (Frammenti e lettere)
“
Un lettore di professione è in primo luogo chi sa quali libri non leggere; è colui che sa dire, come scrisse una volta mirabilmente Scheiwiller, «non l’ho letto e non mi piace».
”
”
Giorgio Manganelli (Lunario dell'orfano sannita)
“
To my son,
If you are reading this letter, then I am dead.
I expect to die, if not today, then soon. I expect that Valentine will kill me. For all his talk of loving me, for all his desire for a right-hand man, he knows that I have doubts. And he is a man who cannot abide doubt.
I do not know how you will be brought up. I do not know what they will tell you about me. I do not even know who will give you this letter. I entrust it to Amatis, but I cannot see what the future holds. All I know is that this is my chance to give you an accounting of a man you may well hate.
There are three things you must know about me. The first is that I have been a coward. Throughout my life I have made the wrong decisions, because they were easy, because they were self-serving, because I was afraid.
At first I believed in Valentine’s cause. I turned from my family and to the Circle because I fancied myself better than Downworlders and the Clave and my suffocating parents. My anger against them was a tool Valentine bent to his will as he bent and changed so many of us. When he drove Lucian away I did not question it but gladly took his place for my own. When he demanded I leave Amatis, the woman I love, and marry Celine, a girl I did not know, I did as he asked, to my everlasting shame.
I cannot imagine what you might be thinking now, knowing that the girl I speak of was your mother. The second thing you must know is this. Do not blame Celine for any of this, whatever you do. It was not her fault, but mine. Your mother was an innocent from a family that brutalized her. She wanted only kindess, to feel safe and loved. And though my heart had been given already, I loved her, in my fashion, just as in my heart, I was faithful to Amatis. Non sum qualis eram bonae sub regno Cynarae. I wonder if you love Latin as I do, and poetry. I wonder who has taught you.
The third and hardest thing you must know is that I was prepared to hate you. The son of myslef and the child-bride I barely knew, you seemed to be the culmination of all the wrong decisions I had made, all the small compromises that led to my dissolution. Yet as you grew inside my mind, as you grew in the world, a blameless innocent, I began to realize that I did not hate you. It is the nature of parents to see their own image in their children, and it was myself I hated, not you.
For there is only one thing I wan from you, my son — one thing from you, and of you. I want you to be a better man than I was. Let no one else tell you who you are or should be. Love where you wish to. Believe as you wish to. Take freedom as your right.
I don’t ask that you save the world, my boy, my child, the only child I will ever have. I ask only that you be happy.
Stephen
”
”
Cassandra Clare (City of Lost Souls (The Mortal Instruments, #5))
“
Non sum qualis eram. I am not what I once was.
”
”
Francesca Lia Block (Love in the Time of Global Warming (Love in the Time of Global Warming, #1))
“
Sono poche le persone che io amo per davvero e ancora meno quelle delle quali io penso bene. Più conosco il mondo, più ne sono disgustata; e ogni giorno conferma la mia convinzione dell'incoerenza del carattere umano, e della poca fiducia che possiamo riporre in tutto ciò che può apparire merito o intelligenza.
”
”
Jane Austen (Pride and Prejudice)
“
«Io ho pochissimi amici, forse nessuno di veramente intimo. Ho delle conoscenze, dei ragazzi e delle ragazze come me, la mia amica che ti parlò ieri al telefono, per esempio, con i quali scherzo, ballo, studio, faccio i pettegolezzi, ci scambiamo le idee, facciamo gli scemi e le persone serie a seconda delle circostanze, ma dentro, dentro è diverso. Ci sono dei tasti che toccati una volta per conoscersi quali siamo, non si toccano più, non si va a fondo. Si resta amici, ma si sa che certi argomenti non si debbono più toccare. Ci si sopporta e stima a vicenda. Papà diceva: ci si aiuta a vivere. Guai se così non fosse. Ma l'amicizia, diceva papà, l'amicizia vera è un sentimento forte. È un volersi bene spietato, un guardarsi continuamente negli occhi...»
”
”
Vasco Pratolini (Un eroe del nostro tempo)
“
Vi sono momenti minuscoli di felicità, e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte. La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza.
”
”
Totò
“
Ci sono ore normali, e poi ci sono ore invalide, durante le quali il tempo si ferma e scivola via, in cui la vita - la vita reale - sembra scorrere su un binario parallelo.
”
”
Jojo Moyes (Me Before You (Me Before You, #1))
“
Senza mai guardare dove sta andando, la gente si muove attraverso qualcosa di predisposto, armata di bugie. Non vede l'ora di raggiungere luoghi dai quali è appena tornata, o si rammarica di aver fatto cose che non ha ancora fatto. Signori delle bugie e della spazzatura - di ogni sorta di merda e di spazzatura.
[...]
Lo prendiamo ancora in culo ogni mattina come tutti gli altri - ma in questi giorni la cosa finisce in un baleno.
”
”
Martin Amis (Time's Arrow)
“
Ma ci sono sempre degli uomini così, uomini per i quali esiste una sola donna, e che vogliono soltanto quella o niente.
”
”
Cassandra Clare (Clockwork Prince (The Infernal Devices, #2))
“
«E la storia è su di loro che…?»
«Cazzeggiano. Cioè, in realtà viaggiano e cercano la Pietra Filosofale, che annulla lo scambio equivalente.»
«Per riavere i loro corpi.»
«Esatto. Lo aspetto con ansia perché voglio vedere se trombano.»
«Tra loro?»
«Sì.»
«…ma sono fratelli.»
«E…?»
Lui tace, sprofonda nella poltrona e continua a guardare. Dopo un po’ si sporge in avanti con slancio. «No, sul serio, sono fratelli!»
«Ebbè, c’è tensione sessuale.»
«Come fa a esserci tensione sessuale tra fratelli, uno dei quali è un’armatura?»
«Sono giapponesi, creerebbero tensione sessuale tra un ravanello e il piatto.»
Ci riflette e poi, persuaso, torna ad appoggiare la schiena. «Va bene, ha senso.»
”
”
Eleonora C. Caruso (Comunque vada non importa)
“
Lei era così, rompeva equilibri solo per vedere in quali altri modi poteva ricomporli.
”
”
Elena Ferrante (L'amica geniale)
“
L'istruzione, e la ricchezza, posson essere sorgente di bene e di male, a seconda delle intenzioni colle quali s'adoperano.
”
”
Giuseppe Mazzini
“
Non sum qualis eram -I am not what I used to be
”
”
Jenna Maclaine
“
Umana cosa è l'aver compassione agli afflitti; e come che a ciascuna persona stea bene, a coloro è massimamente richiesto li quali già hanno di conforto avuto mestiere, e hannol trovato in alcuni: fra' quali, se alcuno mai n'ebbe bisogno, o gli fu caro, o già ne ricevette piacere, io son uno di quegli.
”
”
Giovanni Boccaccio (The Decameron)
“
Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati al fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c'è, e non è pensabile. Nulla più è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga.
”
”
Primo Levi (If This Is A Man/The Truce: Hachette Essentials)
“
Un giorno, però, lo sguardo di uno sconosciuto ti inchioda al muro. Una persona ti sfiora appena e inaspettatamente, in un istante, avverti una sensazione che non hai mai provato in tutta la tua vita. Un'emozione che quasi ti spaventa, più potente delle tue convinzioni e dei tuo valori, gli stessi che hai sostenuto e per i quali ti sei sempre battuta.
”
”
Fabio Volo (Le prime luci del mattino)
“
Sono gli stessi gradini dai quali Jane Austen fa cadere Louisa Musgrove in Persuasione." "Come è romantico." "Gli uomini erano romantici... allora.
”
”
John Fowles (The French Lieutenant's Woman)
“
Non so con quali armi si combatterà la Terza guerra mondiale, ma la Quarta sì: con bastoni e pietre
”
”
Albert Einstein
“
Se ci fate caso, la gente si rincretinisce per pochissimo, mica perché rimane veramente vittima di chissà quali raffinatezze.
”
”
Diego De Silva (Non avevo capito niente)
“
Lupus est homo homini, non homo, quom qualis sit non novit.
”
”
Plautus
“
Non mi piacciono i matrimoni combinati. Ci sono sbagli dei quali non bisognerebbe mai poter incolpare i propri poveri genitori.
”
”
Salman Rushdie
“
Però, chi nella vita non conosce almeno una volta la disperazione e non capisce quali cose valgano veramente, diventa adulto senza avere mai capito che cosa sia veramente la gioia.
”
”
Banana Yoshimoto (Kitchen)
“
È invariabilmente triste guardare con occhi nuovi cose alle quali ci eravamo già adattati.
”
”
F. Scott Fitzgerald (The Great Gatsby)
“
Non sappiamo quali saranno i giorni che cambieranno la nostra vita. Probabilmente è meglio così.
”
”
Stephen King (L'acchiappasogni)
“
Lei non deve abbandonarsi a desideri nei quali non crede. So che cosa desidera, ma deve poter rinunciare a questi desideri oppure desiderare appieno. Se riesce a chiedere in modo da essere sicuro dell’esaudimento sarà anche esaudito. Lei invece desidera e poi si pente e ha paura.
”
”
Hermann Hesse
“
Alla fine noi siamo 'sta roba qua. Sopravvissuti, imperfetti, pieni di cicatrici che ci siamo fatti tra di noi. Se ci guardi da vicino, ti accorgi che, non si sa come, restiamo attaccati. Siamo tenuti insieme con lo sputo. È così, quando attraversi la vita. Ti usuri. E non puoi più tornare com'eri prima. Ci devi stare. L'importante è che capisci quali sono i pezzi più importanti, quelli di cui non puoi fare a meno, che ti fanno essere quello che sei... E te li tieni stretti.
”
”
Zerocalcare (Macerie prime. Sei mesi dopo)
“
In ogni essere umano si celano possibilità infinite, che non devono essere scatenate invano. Poiché è terribile quando l'intero uomo risuona di tanti echi, nessuno dei quali diventa una vera voce.
”
”
Elias Canetti (Notes from Hampstead: The Writer's Notes: 1954-1971)
“
La perfetta uguaglianza è la base necessaria della libertà. Vale a dire, è necessario che fra quelli fra' quali il potere è diviso, non vi sia squilibrio di potere; e nessuno ne abbia più né meno di un altro. Perché in questo e non in altro è riposta l'idea, l'essenza e il fondamento della libertà.
”
”
Giacomo Leopardi (Zibaldone di pensieri)
“
Da Fadigati a venire a parlare dell'omosessualità in genere il passo era stato breve. Malnate, in materia, aveva idee molto semplici [...] Per lui i pederasti erano soltanto dei "disgraziati", poveri "ossessi" dei quali non metteva conto di occuparsi che sotto il profilo della medicina o sotto quello della prevenzione sociale. Io, al contrario, sostenevo che l'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: che l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale, eccetera: proprio come l'arte - avevo aggiunto -, che quando è pura, dunque inutile, dispiace a tutti i preti di tutte le religioni, compresa quella socialista.
”
”
Giorgio Bassani
“
Forse non esistono nemmeno amici buoni o cattivi, forse ci sono solo amici, persone che prendono le tue parti quando stai male e che ti aiutano a non sentirti solo. Forse per un amico vale sempre la pena avere paura e sperare e vivere. Forse vale anche la pena perfino morire per lui, se così ha da essere. Niente amici buoni. Niente amici cattivi. Persone e basta che vuoi avere vicino, persone con le quali hai bisogno di essere; persone che hanno costruito la loro dimora nel tuo cuore
”
”
Stephen King (It)
“
Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po’ più ammalato, ruberà tale esplosivo e s’arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un’esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie.
[La coscienza di Zeno, 1923]
”
”
Italo Svevo (Zeno's Conscience)
“
Quelle persone alle quali diamo un'importanza enorme: pendiamo dalle loro labbra, dal loro giudizio. Basta una parola negativa e tutti i complimenti che ci hanno fatto fino a quel momento non hanno più valore. Hanno il potere di annientarti o innalzarti con una sola parola.
”
”
Fabio Volo (Il giorno in più)
“
E sì, mi manca ancora. Per quanto incomprensibile possa essere, sento ancora la sua mancanza. La sento soprattutto in questo tipo di situazione, quando esco, quando mi siedo in un ristorante con qualcuno, quando viene un po’ di sole dopo che ha piovuto, quando la gente intorno parla del più e del meno, quando la normalità incalza. E’ soprattutto in quei momenti che mi domando cosa ci faccio lì. Perché rimango. Perché non me ne vado. E perché quello che mangio non sa di niente. E perché delle cose che mi dicono gli amici, cose per le quali dovrei provare un qualche interesse, non m’importi assolutamente nulla. E risponda per pura cortesia, sperando che se la bevano e pensando che se pure non se la bevono fa lo stesso. E perché quando mi sembra di cominciare a rilassarmi, finalmente, vengo subito assalito dal solito stormo di piccoli ricordi felici che vuole portarmi via da dove sto. E perché mi sembra di aver lasciato la vita da qualche parte. Ma dove?
Fanculo, va’.
”
”
Diego De Silva (Sono contrario alle emozioni)
“
Ci sono poveri per i quali il ricco non è un’aspirazione.
Ci sono poveri, in sostanze e in spirito, renitenti alla leva.
Ero ostile a quel modo di istigare uno a sopravanzare all’altro, per temperamento non per convinzione. Il male che mi insegnavi a riconoscere, io lo vedevo causato dalle persone. Mi sorvegliavo per non procurarlo, perché anche un rossore risparmiato a un altro fa parte delle proprie responsabilità.
”
”
Erri De Luca (Non ora, non qui)
“
Non era solo la questione di mia sorella; era più di così, era l'intero corso degli eventi, la miseria del corpo e del desiderio, le decisioni che si prendono e sulle quali non si può tornare, il senso stesso che si sceglie di dare a quella cosa che chiamiamo, forse a torto, la nostra vita.
”
”
Jonathan Littell (The Kindly Ones)
“
La mia vita mi spinge a immaginarmi come sarebbe stata la sua se le fosse toccato ciò che è toccato a me, che uso avrebbe fatto della mia fortuna. E la sua vita si affaccia di continuo nella mia, nelle parole che ho pronunciato, dentro le quali c'è spesso un'eco delle sue, in quel gesto determinato che è un riadattamento di un suo gesto, in quel mio di MENO che è tale per un suo di PIU', in quel mio di PIU' che è la forzatura di un suo di MENO senza contare ciò che non ha mai detto ma mi ha lasciato intuire, ciò che non sapevo e che poi ho letto nei suoi quaderni. Così il racconto dei fatti deve fare i conti con filtri, rimandi, verità parziali, mezze bugie: ne viene una estenuante misurazione del tempo passato tutta fondata sul metro incerto delle parole.
”
”
Elena Ferrante (The Story of a New Name (The Neapolitan Novels, #2))
“
Vogliamo ora congedarci dal nostro vecchio amico in uno di quei rari momenti di felicità perfetta, dei quali, a ben saperli cercare, qualcuno di trova sempre che valga ad allineare la nostra transitoria esistenza terrena. Esistono sulla terra le ombre nere, ma per contrasto le zone luminose appaiono ancora più chiare.
”
”
Charles Dickens
“
Avventurose età e benedette quelle che non seppero la spaventevole furia di queste indemoniate macchine dell'artiglieria, l'inventore delle quali io ritengo che sia nell'inferno a ricevere il guiderdone del suo diabolico ritrovato, per mezzo del quale fece sì che un ignobile e codardo braccio possa toglier la vita a un prode cavaliere.
”
”
Miguel de Cervantes Saavedra (Don Quixote)
“
Qui non posso non pensare a Thomas Bernhard, il grande scrittore austriaco, che non ha mai smesso di criticare e fustigare – con odio e amore, e anche con humor, – il suo paese, la sua epoca, la società in cui viveva.
È morto il 12 febbraio 1989. Per lui non ci sono stati lutti nazionali o internazionali, non ci sono state false lacrime, neanche lacrime vere, forse. Solo i suoi lettori appassionati, tra i quali mi annovero, si sono resi conto dell’immensa perdita per la letteratura: Thomas Bernhard, ormai, non scriverà più. Peggio ancora: ha proibito di pubblicare i manoscritti che ha lasciato dietro di sé.
È l’ultimo «no» alla società da parte del geniale autore del libro intitolato Ja. Questo libro è qui, davanti a me, sul tavolo, insieme a Cemento, Il soccombente, L’imitatore di voci, A colpi d’ascia e altro. L’ho prestato a diversi amici dicendo che non avevo mai riso tanto leggendo un libro. Me l’hanno restituito senza essere riusciti a leggerlo fino in fondo, tanto questa lettura sembrava loro «demoralizzante» e «insostenibile». Quanto all’aspetto «comico» del testo, proprio non riuscivano a vederlo.
È vero che il suo contenuto è terribile, perché questo «ja» è un «sì» alla morte, e perciò un no alla vita.
Tuttavia, che lo voglia o no, Thomas Bernhard vivrà eternamente per servire d’esempio a tutti coloro che pretendono di essere degli scrittori.
”
”
Ágota Kristóf
“
è cosa nota e universalmente riconosciuta che uno zombie in possesso di un cervello debba essere in cerca di un altro cervello. E tale verità si è dimostrata in tutta la sua evidenza durante le recenti aggressioni a Netherfield Park, durante le quali una famiglia di diciotto persone era stata massacrata e divorata da un'orda di morti viventi.
”
”
Seth Grahame-Smith (Pride and Prejudice and Zombies (Pride and Prejudice and Zombies, #1))
“
In economia bisogna essere furbi e capire quali siano i desideri degli altri, ma soprattutto insegnare agli altri che desideri devono avere.
”
”
Stefano Benni (Margherita Dolce Vita)
“
Le storie sono creature selvagge e indomite, continuò il mostro. Quando le liberi, chi può sapere quali sconvolgimenti potranno compiere?
”
”
Patrick Ness (A Monster Calls)
“
Immagino che non sia importante quali forme prenda l'amore; forse abbiamo solo bisogno di accettarlo per come viene".
”
”
Albert Borris (Crash Into Me)
“
Quando si legge un libro, quel libro deve diventare un paio d'occhiali attraverso i quali si vede la propria vita...
”
”
Fabio Volo
“
Quali sono, quindi le prime impressioni che un bimbo nomade ha del mondo? Un capezzolo dondolante e una cascata d'oro.
”
”
Bruce Chatwin (The Songlines)
“
La camera si riempì ora di azioni decise e precise, le quali però, essendo nate dalla noia, dall'oziosità, dal capriccio, celavano in sé una certa dose di imbecillità.
”
”
Witold Gombrowicz (Cosmos)
“
Cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo ai loro gusti, alla loro crescita, al loro benessere
”
”
Barbara Buganza (In cucina con Banana Yoshimoto. L'amore, l'amicizia, la morte, la solitudine nel cibo)
“
Harry rimase in silenzio a meditare sugli abissi nei quali le ragazze possono sprofondare per amor di vendetta.
”
”
J.K. Rowling (Harry Potter and the Half-Blood Prince (Harry Potter, #6))
“
E' sempre triste guardare con occhi diversi cose alle quali, con fatica, ci siamo adattati.
”
”
F. Scott Fitzgerald
“
Quando sai chi è che conta per te, rinunciare a qualcosa, anche a te stesso, non è un vero sacrificio. Ci sono alcune persone per le quali darei la vita senza pensarci un attimo.
”
”
Kiera Cass (The Heir (The Selection, #4))
“
...la quale fue chiamata da molti Beatrice li quali non sapeano che si chiamare.
”
”
Dante Alighieri (Vita Nuova)
“
Ti sei fatto male per il bene di coloro ai quali alla fine male si dovrà fare.
”
”
Stephen King (The Drawing of the Three (The Dark Tower, #2))
“
L’amore aveva lastricato questa famiglia di cadaveri sui quali sgambettava un numero esponenziale di marmocchi, e tutte queste donne erano pronte a ricominciare da zero, con il cuore puro, a incantarsi per l’improvviso rossore sulle guance incavate di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell’amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi..
”
”
Daniel Pennac
“
Avevo già passato i trent'anni e avrei dovuto imparare qualche cosa da quello che mi era successo. Ma solo tardi imparai che non s'impara quasi mai niente. Noi rimaniamo sempre gli stessi. Le esperienze della vita, gli insegnamenti delle persone più sagge, ci impolverano un poco, come quando camminiamo per una vecchia strada di campagna, ma basta soffiare su quel po' di polvere perché noi ritorniamo tali e quali come eravamo prima di ogni insegnamento. Così continuai a commettere gli stessi errori. Per fortuna, lavorando quattordici, sedici ore al giorno, scrivendo quattro, cinque romanzi e centinaia di racconti all'anno, avevo poco tempo per commettere errori. Ma ne commettevo sempre.
[dalla Prefazione: Io, Vladimir Scerbanenco]
”
”
Giorgio Scerbanenco (La Milano nera)
“
apparvero a me certi visi di donne scapigliate, che mi diceano: «Tu pur morrai»; e poi, dopo queste donne, m'apparvero certi visi diversi e orribili a vedere, li quali mi diceano: «Tu se' morto».
”
”
Dante Alighieri (Vita nuova)
“
Che la vita di un uomo sia soltanto un sogno è già stato affermato da molti, e tale sentimento si è impadronito anche di me. Quando considero i limiti entro cui sono prigioniere le forze attive e speculative dell'uomo, quando vedo che ogni attività mira all'unico scopo di soddisfare i bisogni, i quali, a loro volta, servono soltanto a prolungare la misera esistenza, e poi comprendo che l'appagamento su certi punti delle nostre speculazioni non è altro che sognante rassegnazione perché dipingiamo soltanto variopinte figure e luminosi panorami sulle pareti fra le quali siamo prigionieri, tutto ciò, Guglielmo, mi ammutolisce. Rientro in me stesso e trovo un universo! Ma formato più di presentimenti e di oscuri desideri che di immagini e di forze viventi. Allora tutto si confonde davanti ai miei sensi, e io sorrido e continuo a sognare nel mondo.
”
”
Johann Wolfgang von Goethe (The Sorrows of Young Werther)
“
«Incolpi la gente di credere in Dio considerandola una massa di poveri illusi. Tu ti conforti nella scienza che fa solo congetture. Quali prove concrete hai a sostegno della tua tesi della malattia da cinquecento milioni di dollari?».
Scossi la testa come per dire che non ne avevo, ed era la verità. Ipotesi più accreditata non è sinonimo di certezza. È solo più facile per me da accettare, com’è più semplice per chi ha fede pensare che i vampiri siano i dannati terreni che Dio non vuole nemmeno all’inferno.
Una lacrima mi rigò la guancia e immediatamente Adam sciolse la presa ad un passo da quella che sarebbe potuta essere la mia fine. Rimasi sdraiata nella stessa posizione in cui mi aveva costretto, supina, e ricominciai a respirare gradualmente senza allontanare i miei occhi dai suoi. Era bello tornare a vivere sotto il suo sguardo.
Si avvicinò ulteriormente al mio viso parlandomi sopra le labbra. Le sfiorò più volte con le sue, senza il minimo proposito di baciarmi.
«Forse potrebbe essere la morte la vera malattia e noi la legittima cura. Guardami, Elizabeth» bisbigliò alzandomi il mento col pollice. «Ho quasi duecentocinquanta anni e non ne dimostro nemmeno trenta. Magari tra qualche anno scoprirete le origini della patologia che ammorba gli angeli, e allora la rivenderete a coloro che vorranno volare».
”
”
Giorgia Penzo (Red Carpet)
“
So che stai leggendo tardi questa
poesia, prima di lasciare l' ufficio
con l'abbagliante lampada gialla e la finestra nel buio
nell'apatia di un fabbricato sbiadito nella quiete
dopo l'ora di traffico. So che stai leggendo questa poesia
in piedi nella libreria lontano dall'oceano
in un giorno grigio di primavera, fiocchi sparsi di neve
spinti attraverso enormi spazi di pianure intorno a te.
So che stai leggendo questa poesia
in una stanza dove tanto è accaduto che non puoi sopportare
dove i vestiti giacciono sul letto in cumuli stagnanti
e la valigia aperta parla di fughe
ma non puoi ancora partire. So che stai leggendo questa poesia
mentre il treno della metropolitana perde velocità e prima di salire
le scale
verso un nuovo tipo d'amore
che la vita non ti ha mai concesso.
So che stai leggendo questa poesia alla luce
del televisore dove immagini mute saltano e scivolano
mentre tu attendi le telenotizie sull'intifada.
So che stai leggendo questa poesia in una sala d'attesa
Di occhi che s'incontrano sì e no, d'identità con estranei.
So che stai leggendo questa poesia sotto la luce al neon
nel tedio e nella stanchezza dei giovani fuori gioco,
che si mettono fuori gioco quando sono ancora troppo giovani. So
che stai leggendo questa poesia con una vista non più buona, le spesse lenti
ingigantiscono queste lettere oltre ogni significato però
continui a leggere perché anche l'alfabeto è prezioso.
So che stai leggendo questa poesia mentre vai e vieni accanto alla stufa
scaldando il latte, sulla spalla un bambino che piange, un libro
nella mano
poiché la vita è breve e anche tu hai sete.
So che stai leggendo questa poesia non scritta nella tua lingua
indovinando alcune parole mentre altre continui a leggerle
e voglio sapere quali siano queste parole.
So che stai leggendo questa poesia mentre ascolti qualcosa,
diviso fra rabbia e speranza
ricominciando a fare di nuovo il lavoro che non puoi rifiutare.
So che stai leggendo questa poesia perché non rimane
nient'altro da leggere
là dove sei atterrato, completamente nudo.
”
”
Adrienne Rich (An Atlas of the Difficult World)
“
È inciso in ogni canzone che spopolava allora, in ogni romanzo che ho letto durante e dopo il suo soggiorno, in ogni cosa, dal profumo del rosmarino nelle giornate calde al frinire concitato delle cicale di pomeriggio: odori e suoni, in mezzo ai quali ero cresciuto e con cui fino ad allora avevo convissuto ogni anno della mia vita ma che poi d'un tratto riscoprivo eccitanti, arricchiti di una sfumatura particolare, per sempre colorata da ciò che accadde quell'estate.
”
”
André Aciman (Call Me by Your Name)
“
Alle domande più importanti si finisce sempre per rispondere con l'intera esistenza. NOn ha importanza quello che si dice nel frattempo, in quali termini e con quali argomenti ci si difende. Alla fine, alla fine di tutto, è con i fatti della propria vita che si risponde agli interrogativi che il mondo ci rivolge con tanta insistenza. Essi sono: Chi sei?...Cosa volevi veramente? ...Cosa sapevi veramente? ... Nei confronti dichi o di che cosa ti sei mostrato coraggioso o vile?
”
”
Sándor Márai (Embers)
“
Con le macchine pensano di far miracoli: ma quali? Di Dio non sentono più bisogno; ma che sortii di miracolo saranno? Per esempio, non si deve più parlare di alto e di basso: a loro non serve più. Aristotele, che per tutto il resto considerano alla stregua di una vecchia ciabatta, ha detto (e questo lo citano): «Se la spola del telaio girasse da sola, se il plettro della cetra suonasse da sé, i maestri non avrebbero più bisogno di aiutanti, né i padroni di servi». Ed è quello che sta avverandosi mi sa.
”
”
Bertolt Brecht (Galileo)
“
Cosa si può dire quando si apprende che l'infanzia di qualcuno non è stata come quella degli altri? Cosa si può rispondere a qualcuno che non ha mai conosciuto le gioie della spensieratezza di un'infanzia in cui la nostra sola preoccupazione era sapere con chi avremmo giocato durante la ricreazione, quale cartone animato era il migliore, e collezionare tutte le carte dei giocatori di baseball dell'anno? Quali sono le parole giuste da dire per confortare un adulto che ha dovuto esserlo fin troppo presto?
”
”
Amheliie (Road)
“
Magari potessi innalzarmi al livello di colui che avrei voluto essere! Ma non so quale forza, che si accresce con gli anni, mi tira verso il basso. Perfino per risalire alla mia superficie devo impiegare stratagemmi ai quali non posso pensare senza arrossire
”
”
Emil M. Cioran (Del inconveniente de haber nacido)
“
Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare.
”
”
J.R.R. Tolkien (The Lord of the Rings)
“
Esistono certi scrittori religiosi o meglio morali, i quali sostengono che in questo mondo la virtù è la via sicura della felicità e il vizio quella dell'infelicità: dottrina veramente sana e consolante, contro cui abbiamo un'obiezione sola, e cioè che non è vera.
”
”
Henry Fielding (The History of Tom Jones, a Foundling)
“
Tutto l'impeto di portarmela a letto che un tempo associavo al pensiero di lei è lontano: ma non sono diventato finocchio. Il suo corpo dietro i vestiti sottili sembra essere una parte di me, come se la nostra pelle non sapesse più quali ossa e quali muscoli coprire.
”
”
Alessandro D'Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)
“
Quando vi dicevo che non ho mai lavorato presso un fotografo professionista, vediamo che, certo, questa potrebbe essere una limitazione: infatti, tecnicamente, ci sono fotografi professionali assolutamente strepitosi, davanti ai quali io mi levo tanto di cappello. Però l'uso delle luci, di banchi ottici, di spot, di flash, è molto convenzionale. Lavorare sul campo, lavorare all'interno del mondo, per strada, fotografare le architetture, sviluppa una sensibilità, un'attenzione nei confronti della luce che un fotografo di studio non avrà mai. Proprio perché lui ha il controllo delle luci, mentre io non ho il controllo della luce, anzi, ce l'ho, ma l'ho raggiunto attraverso una pratica diversa. Acquisisco una sensibilità nei confronti della luce. E questa, detta così, può apparire una differenza sottile, ma è fondamentale.
”
”
Luigi Ghirri (Lezioni di fotografia)
“
La cosa buffa del quasi-morire è che poi tutti si aspettano che tu viva a bordo del treno della felicità, che passi il tempo a rincorrere le farfalle su prati verdi o a guardare arcobaleni nelle macchie di benzina sulla strada. È un miracolo! Diranno tutti, con uno sguardo pieno di aspettative. È come quando ricevi in regalo un maglione sgualcito e sformato e non devi deludere la nonna con una strana smorfia quando scarti la scatola.
Dopo tutto questa è la vita: piena di buche e grovigli e punti nei quali bloccarsi. Scomoda e irritante. Un regalo che non avevi mai chiesto, mai voluto e mai scelto. Un regalo che dovrai indossare con eccitazione, giorno dopo giorno, anche quando preferiresti startene nel tuo letto a far nulla.
La verità è questa: non servono particolari requisiti per quasi-morire, e nemmeno per quasi-vivere.
”
”
Lauren Oliver (Vanishing Girls)
“
- Io ti invidio, perché possiedi le uniche due cose per le quali abbia senso vivere...
- Bellezza e giovinezza - conclude Dorian.
- Eppure, come la rosa più profumata, anche la bellezza è destinata a sfiorire. Compariranno le prime rughe, i capelli bianchi. Morirà questa belle époque, tornerà il decadentismo. I muscoli che sfoggi sotto la camicia pian piano cederanno, il candore della pelle si sporcherà di macchie. Questo quadro che adesso è motivo di orgoglio un giorno diventerà una condanna, perché ti ricorderà quel passato che non potrai più avere.
”
”
Francesco Falconi (Gray)
“
Nove fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de la luce quasi a uno medesimo punto, quanto a la sua propria girazione, quando a li miei occhi apparve prima la gloriosa donna de la mia mente, la quale fu chiamata da molti Beatrice, li quali non sapeano che si chiamare.
”
”
Dante Alighieri (Vita nuova)
“
Perché la felicità è lì, a portata di mano, lì che non dobbiamo nemmeno farci chissà quali viaggi con la mente o frustrarci l'anima per essere più in là, guardare il mondo dall'alto, metterci sopra le mani per crederci padroni. E a volte serve un capitano che raddrizzi un sogno ingannevole.
”
”
Roberto Vecchioni (La vita che si ama)
“
Non avevo mai scoperto le ragioni per le quali si è pronti a uccidere pur di difendere qualcuno. Entrai nell’immobile di Toki e ne uscii anni più tardi, quando scoprii che c’era qualcosa di peggiore della morte e del dover uccidere per sopravvivere. Esiste la morte di coloro che amiamo, infatti.
”
”
Kane Banway (L'osteria e altre storie)
“
Quando i giornali dipendono dalla pubblicità, e la pubblicità è in mano a chi ha il potere politico, come puoi essere libero? Quando i giornali sono posseduti dalle grandi aziende contro le quali non potrai mai scrivere e che hanno i loro interessi politici, come fai a fare del vero giornalismo?
”
”
Tiziano Terzani
“
Quasi sempre alla luce del giorno la gente è al sicuro da spettri e mostri e morti viventi e ne è normalmente al sicuro di notte, quando si è in compagnia di altre persone, ma quando si è soli nel buio, non c'è più niente da fare. Uomini e donne soli nel buio sono come porte aperte, Jessie, e se gridano o invocano aiuto, chi sa quali orribili creature risponderanno? Chi sa che cosa hanno visto certi uomini e certe donne nell'ora della loro morte solitaria? È così difficile credere che alcuni di loro siano morti di paura, quali che siano le parole scritte sui loro certificati di decesso?
”
”
Stephen King (Gerald's Game)
“
In quella parte del libro de la mia memoria, dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere, si trova una rubrica la quale dice: "Incipit vita nova". Sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è mio intendimento d'asemplare in questo libello; e se non tutte, almeno la loro sentenzia.
”
”
Dante Alighieri (Vita nuova)
“
Certe volte le persone rimangono bloccate in una specie di loop del malumore, e non sanno neanche il perché. Ma basta una parola per cambiare tutto. Serve solo rendersi conto di essere importanti per qualcuno, che a qualcuno importa come stai, quali sono i tuoi progetti e che c'è chi fa il tifo per te.
”
”
Rossella Di Gioia (Ci sono un ebreo, un nero e un gay)
“
Più di una volta ho notato che proprio le cose cui si è appena badato durante il giorno, le idee non chiarite, le parole dette senza pensarci e alle quali non si è prestata attenzione tornano di notte in immagini concrete e vive, e diventano oggetto di sogni, quasi a rivalsa di essere state tarscurate.
”
”
Boris Pasternak (Doctor Zhivago)
“
Ora so che l'amore è l'unica cosa che valga davvero la pena di avere. Tutto il resto, talento, lavoro, arte, religione, conoscenza e tutti gli altri terreni affanni altro non sono che rimedi con i quali coloro che non amano, coloro che non sono amati, tentano di attenuare le loro pene, di anestetizzarsi.
”
”
Elizabeth von Arnim (Lettere di una donna indipendente)
“
Quest'uomo, meglio conosciuto sotto il nome di Tigre della Malesia, che da dieci anni insanguinava le coste del mar malese, poteva avere trentadue o trentaquattro anni.
Era alto di statura, ben fatto, con muscoli forti come se fili d'acciaio vi fossero stati intrecciati, dai lineamenti energici, l'anima inaccessibile a ogni paura, agile come una scimmia, feroce come la tigre delle jungla malesi, generoso e coraggioso come il leone dei deserti africani.
Aveva una faccia leggermente abbronzata e di una bellezza incomparabile, resa truce da una barba nera, con una fronte ampia, incorniciata da fuligginosi e ricciuti capelli che gli cavedano con pittoresco disordine sulle robuste spalle. Due occhi di una fulgidezza senza pari, che magnetizzavano, attiravano, che ora diventavano melanconici come quelli di una fanciulla, e che ora lampeggiavano e schizzavano come fiamme. Due labbra sottili, particolari agli uomini energici, dalle quali, nei momenti di battaglia, usciva una voce squillante, metallica, che dominava il rombo dei cannoni, e che talvolta si piegavano a un melanconico sorriso, che a poco a poco diventava un sorriso beffardo fino al punto di trovare il sorriso della Tigre della Malesia, quasi assaporasse allora il sangue umano.
Da dove mai era uscito questo terribile uomo, che alla testa di duecento tigrotti, non meno intrepidi di lui, aveva saputo in poco volger d'anni farsi una fama sì funesta? Nessuno lo avrebbe potuto dire. I suoi fidi stessi lo ignoravano, come ignoravano pure chi egli fosse.
”
”
Emilio Salgari (Le tigri di Mompracem)
“
C'era in lei una grazia gentile fatta di piccole cose come il modo in cui si tormentava i polsi della felpa coprendosi il dorso delle mani, oppure le pantofole buffe che indossava, o quei calzini a righe dai quali, non so perché, non riuscivo a staccare lo sguardo. Fu quello il primo giorno in cui la vidi.
”
”
Bianca Marconero (La prima cosa bella)
“
« Sono omosessuale e, se ha delle domande, può farmele.»
Jessica sembrò perdere parte dello shock, perché mostrò finalmente una vera espressione: la confusione. «Quali domande dovrei farti?»
Gabe scrollò le spalle. «Sa, per affrontare al meglio questa… situazione.»
«Non c’è nulla da affrontare: a mio figlio piacciono i maschi. È questo che mi stai dicendo, Zeke?»
Il ragazzo di nuovo riuscì solo ad annuire, ma una scintilla di interesse gli comparve negli occhi.
«Non c’è nulla da affrontare, dunque. Tranne che mi sarei potuta evitare la chiacchierata sul mettere nei guai le ragazze, quando avevi tredici anni.»
”
”
Susan Moretto (Principessina)
“
Mentre nel 2010 l’obesità e le malattie connesse hanno ucciso circa 3 milioni di persone, i terroristi hanno fatto 7697 vittime in tutto il mondo, la maggior parte delle quali nei paesi in via di sviluppo. Per l’americano o l’europeo medio, la Coca-Cola costituisce una minaccia assai più letale di al-Qaida.
”
”
Yuval Noah Harari (Homo Deus: A History of Tomorrow)
“
Noi non possiamo sperare di costruire un mondo migliore senza migliorare gli individui. Con questo scopo, ciascuno di noi deve lavorare al proprio perfezionamento, pur accettando la propria parte nella vita generale dell'Umanità; poiché il nostro dovere particolare è di aiutare quelli ai quali possiamo essere più utili
”
”
Marie Curie
“
Il vino è un grande pericolo specie perché non porta a galla la verità. Tutt'altro che la verità anzi: rivela dell'individuo specialmente la storia passata e dimenticata e non la sua attuale volontà; getta capricciosamente alla luce anche tutte le ideucce con le quali in epoca più o meno recente si baloccò e che si è dimenticate; trascura le cancellature e legge tutto quello ch'è ancora percettibile nel nostro cuore. E si sa che non v'è modo di cancellarvi niente tanto radicalmente, come si fa di un giro errato su di una cambiale. Tutta la nostra storia vi è sempre leggibile e il vino la grida, trascurando quello che poi la vita vi aggiunse.
”
”
Italo Svevo (Zeno's Conscience)
“
I meno abili, in mancanza di parole e di frasi nelle quali racchiuderla, colgono, della vita, un'immagine povera e piatta; Altri l'appesantiscono, l'ammantano di una dignità che non possiede. Altri ancora, al contrario, l'alleggeriscono, ne fanno una palla vuota e saltellante, che è facile prendere e lanciare in un universo senza peso.
”
”
Marguerite Yourcenar (Memoirs of Hadrian)
“
A nessuno importerà quali individui siano stati modificati per costruire un romanzo. Lo so, c’è sempre un certo tipo di lettore che si sentirà in dovere di chiedere: Ma che cosa è successo veramente? La risposta è semplice: gli amanti sopravvivono, felici. Finché resterà anche una sola copia, un unico dattiloscritto della mia stesura finale, la mia Arabella dall'animo sincero e il suo principe-dottore sopravviveranno per amarsi. Il problema in questi cinquantanove anni è stato un altro: come può una scrittrice espiare le proprie colpe quando il suo potere assoluto di decidere dei destini altrui la rende simile a Dio? Non esiste nessuno, nessuna entità superiore a cui possa fare appello, per riconciliarsi, per ottenere il perdono. Non c’è nulla al di fuori di lei. È la sua fantasia a sancire i limiti e i termini della storia. Non c’è espiazione per Dio, né per il romanziere, nemmeno se fossero atei. È sempre stato un compito impossibile, ed è proprio questo il punto. Si risolve tutto nel tentativo. [...] Mi piace pensare che non sia debolezza né desiderio di fuga, ma un ultimo gesto di cortesia, una presa di posizione contro la dimenticanza e l'angoscia, permettere ai miei amanti di sopravvivere e vederli riuniti alla fine. Ho regalato loro la felicità, ma non sono stata tanto opportunista da consentire che mi perdonassero, non proprio, non ancora.
”
”
Ian McEwan (Atonement)
“
Succede, a volte, di provare una grande attrazione per qualcuno che poco ha a che fare con i nostri valori, le nostre abitudini, le nostre passioni. Che sia chimica, follia, istinto animale poco importa. Ciò che importa è che spesso, invece di dare alle cose il proprio nome, ci si affanna a interpretarle nel modo più indolore possibile, per non mettere in discussione la propria dignità, per tener fede a dogmi e precetti dai quali ci si sta svincolando, senza volerlo ammettere. (…) Si forniscono alibi, giustificazioni, si cercano attinenze che non esistono ma alle quali ci si aggrappa come polpastrelli in una scalata che renderà difficile sgretolare poi la roccia, pena il precipizio.
”
”
Cristina Obber (La ricompensa)
“
Che possano essere tuoi compagni di vita... ti aiuteranno a capire, ad avere mille punti di vista, a scoprire mondi mai visti o mai esistiti. Ti aiuteranno a conoscere vite diverse, alcune delle quali nemmeno avresti mai immaginato... ti aiuteranno a crescere, piangere e Che passano essere sorridere...
Che possano essere tuoi compagni... i libri.
”
”
Valentina Macchiarulo (Leggera come lei)
“
Nessuna spesa è più nobile di quella che si fa per l'acquisto dei libri, ma nessuna spesa è meno giudiziosa di quella fatta per l'acquisto di troppi libri. A che serve una enorme quantità di volumi, dei quali, nella brevità della vita, si abbia appena il tempo di leggerne i titoli. Meglio leggere e rileggere pochi autori eccellenti che leggicchiarne migliaia.
”
”
Seneca (La pace dell'animo)
“
Chi pronuncia parole d'amore è come chi lancia un messaggio in codice con una trasmittente difettosa, senza mai essere sicuro di cosa viene captato (e, ciò nonostante, come un dente di leone che libera infinite spore delle quali una minima parte si riproduce, quel fortuito, ottimistico tentativo di telecomunicazione va compiuto - fiducia nel servizio postale).
”
”
Alain de Botton (On Love)
“
In effetti, [dio] sarebbe riapparso solo molto più tardi, in una data di cui non è rimasta traccia, per scacciare la sventurata coppia dal giardino dell’eden per il nefando crimine di aver mangiato del frutto dell’albero del bene e del male. Questo episodio, che diede origine alla prima definizione di un peccato originale fino ad allora ignorato, non è mai stato ben spiegato. In primo luogo, persino l’intelligenza più rudimentale non avrebbe alcuna difficoltà a comprendere che essere informato sarà sempre preferibile a ignorare, soprattutto in materie tanto delicate come lo sono queste del bene e del male, nelle quali chiunque si mette a rischio, senza saperlo, di una condanna eterna a un inferno che allora era ancora da inventare. In secondo luogo, grida vendetta l’imprevidenza del signore che, se realmente non voleva che mangiassero di quel suo frutto, avrebbe avuto un rimedio facile, sarebbe bastato non piantare l’albero, o andare a metterlo altrove, o circondarlo da un recinto di fildiferro spinato. E, in terzo luogo, non fu per aver disobbedito all’ordine di dio che adamo ed eva scoprirono di essere nudi. Nudi e crudi, con tutto quanto all’aria, c’erano già quando andavano a letto, e se il signore non aveva mai notato una mancanza di pudore così evidente, la colpa era della sua cecità di progenitore, proprio quella che, a quanto pare inguaribile, ci impedisce di vedere che i nostri figli sono, in fin dei conti, tanto buoni o tanto cattivi quanto gli altri.
”
”
José Saramago (Caino)
“
La sua giovinezza gli riapparve portando tutti i ricordi soavi, che sono profumi piuttosto che pensieri. Da quel passato al presente c’era un abisso. Ma la fantasia ha il volto dell’angelo e del baleno; essa varca i mari nei quali abbiamo corso il rischio di naufragare, le tenebre dove si sono perdute le nostre illusioni, gli abissi che hanno inghiottito la nostra felicità
”
”
Alexandre Dumas (Twenty Years After (The d'Artagnan Romances, #2))
“
Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai faraglioni perché il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole, anzi ad Aci Trezza ha un modo tutto suo di brontolare, e si riconosce subito al gorgogliare che fa tra quegli scogli nei quali si rompe, e par la voce di un amico.
”
”
Giovanni Verga (I Malavoglia)
“
Sviare l’attenzione, il segreto è tutto lì, tesoro. Non hai bisogno di chissà quali marchingegni, botole, casse con il doppio fondo, tavoli strani. Ho sempre sostenuto che un uomo disposto a imparare come si svia l’attenzione della gente può sfilare un oggetto dalla tasca, metterlo in un cappello e infine estrarlo. Resteranno tutti a bocca aperta, chiedendosi da dove è spuntata quella roba.
”
”
William Lindsay Gresham (Nightmare Alley)
“
Non è che ognuno nasca libero e uguale, come dice la Costituzione, ma ognuno vien fatto uguale. Ogni essere umano è a immagine e somiglianza di ogni altro; dopo di che tutti son felici, perché non ci sono montagne che ci scoraggino con la loro altezza da superare, non montagne sullo sfondo delle quali si debba misurare la nostra statura! Ecco perché un libro è un fucile carico, nella casa del tuo vicino.
”
”
Ray Bradbury (Fahrenheit 451)
“
Posso controllare ciò che succede nel laboratorio di chimica. C’è una formula e un’equazione e so esattamente quale sarà la reazione quando mescolo una cosa con un’altra. Nella vita, non proprio. In amore, proprio per niente. Non importa quali elementi combini, non hai assolutamente idea di cosa accadrà dopo.
Fa paura non sapere cosa accadrà dopo.
Ma non sapere potrebbe anche essere la parte migliore
”
”
Laurie Elizabeth Flynn (Firsts)
“
Come poteva un uomo apparire fiero e indifeso al tempo stesso? Eve gli si era seduta accanto, gli aveva preso le mani e… non ricordava con precisione quali parole avesse usato con l’intenzione di farlo stare meglio, ma non avrebbe mai scordato la sua reazione: Eric l’aveva guardata come se lei fosse un’oasi di tranquillità in una terra devastata dal caos. L’angelo della pace in un mondo di guerra e morte.
”
”
Rosa Campanile (Dare to love (Die Love Rise #1.5))
“
Che senso ha tutto questo?
Giorno dopo giorno, anno dopo anno, vai a scuola per studiare cose per passare gli esami, e ti danno un foglio di carta che dice che hai imparato tutte quelle cose (la maggior parte delle quali finirai per dimenticare o non ti servirà conoscere), e poi quel pezzo di carta ti farà entrare al college o all’università in modo che tu possa imparare altra roba, per avere altri fogli di carta, in modo da poter usare quei fogli di carta per trovare un lavoro che non vuoi fare e che non ti piace, per lavorare giorno dopo giorno, anno dopo anno, per guadagnare quanto ti serve per mantenere una casa che non ti piace (oppure che ti piace ma che non ti potresti permettere), che assomiglia a tutte le altre case, in una città piena di gente come te, che vive una vita come la tua, dove vivi con un compagno e hai 2,0 figli in modo da poterli allevare perché facciano ESATTAMENTE LE STESSE COSE mentre tu diventi sempre più vecchio e alla fine muori.
E con l’ultimo respiro, bisbigli: Tutto qui? È per questo che siamo qui?
Non è stato Uman a farmi pensare in quel modo. Mi ha solo fatto capire che pensavo già così.
Non è stato Uman a farmi fare quello che facevo. Mi ha solo fatto capire che era quello che volevo fare.
”
”
Martyn Bedford (Twenty Questions for Gloria)
“
È eccessivamente magnanimo, ma mi piace molto che continui a mandarmi citazioni delle sue frasi preferite. Sono tutte le scene che preferisco anche io ma che non ero sicuro potessero conquistare qualcun altro. Mi piace molto sapere quali parti l’hanno fatto ridere e quali gli hanno fatto battere forte il cuore. È una gigantesca iniezione di autostima. Significa che forse sono capace di intrattenere qualcun altro oltre me
”
”
Becky Albertalli (What If It's Us (What If It's Us, #1))
“
Quando si è al mondo da poco è difficile capire quali sono i disastri all'origine del nostro sentimento del disastro, forse non se ne sente nemmeno la necessità. I grandi, in attesa di domani, si muovono in un presente dietro al quale c'è ieri o l'altro ieri o al massimo la settimana scorsa: al resto non vogliono pensare. I piccoli non sanno il significato di ieri, dell'altro ieri, e nemmeno di domani, tutto è questo, ora.
”
”
Elena Ferrante (My Brilliant Friend (The Neapolitan Novels, #1))
“
Era molto stressante stare a vedere quali sarebbero state le reazioni: se l’avrebbero rifiutato, o se sarebbero riusciti anche solo a capire cosa significava quando un ragazzo trans dichiarava di essere gay. Ma non per Julian. Lui l’aveva detto quasi in tono di sfida. In un modo che diceva che non gli importava cosa pensassero gli altri al riguardo. Era una cosa che lo intimidiva e lo riempiva di ammirazione al tempo stesso.
”
”
Aiden Thomas (Cemetery Boys (Cemetery Boys, #1))
“
gli sorrise d’un sorriso cosí tenue, direi quasi cosí immateriale, che non parve espresso da un moto delle labbra, sí bene da una irradiazione dell’anima per le labbra, mentre gli occhi rimanevan tristi pur sempre, e come smarriti nella lontananza d’un sogno interiore. Eran veramente gli occhi della Notte, cosí inviluppati d’ombra, quali per una Allegoria avrebbeli forse imaginati il Vinci dopo aver veduta in Milano Lucrezia Crivelli.
”
”
Gabriele d'Annunzio (Il piacere)
“
Perché le domande veramente serie sono solo quelle che possono essere formulate da un bambino. Solo le domande più ingenue sono veramente serie. Sono le domande per cui non esiste risposta. Una domanda per la quale non esiste risposta è una barriera oltre la quale non è possibile andare. In altri termini: sono proprio le domande per le quali non esiste risposta che segnano i limiti della possibilità umane e tracciano i confini dell'esistenza umana.
”
”
Milan Kundera (The Unbearable Lightness of Being)
“
Non è che ci sarebbe voluto tutto questo tempo, ma il fatto è che quando hai sbancato i cassetti trovi una quantità di carte vecchie, scordate, alcune delle quali, quasi a forza, vogliono essere lette e tu, inevitabilmente, finisci col precipitare sempre più in fondo al gorgo della memoria e ti tornano in mente macari cose che per anni e anni hai fatto di tutto per scordare. E' un gioco tinto quello dei ricordi, nel quale finisci sempre per perdere.
”
”
Andrea Camilleri (The Smell of the Night (Inspector Montalbano, #6))
“
Molte sono le cose dalle quali io avrei potuto trarre del bene, e invece non ho saputo approfittarne, è vero” rispose il nipote. “E il Natale è una di quelle. Ma sono sicuro di aver sempre pensato al Natale, quando si avvicina, come a un giorno felice (a parte la venerazione dovuta alla sua sacra origine anche se di ciò si può non tener conto), un giorno di allegria, di bontà, di gentilezza, di indulgenza, di carità, l’unico momento nel lungo corso dell'anno nel quale uomini e donne sembrano disposti ad aprire liberamente il proprio cuore, disposti a pensare ai loro inferiori non come a creature di un’altra specie destinate a un altro cammino, ma come a compagni di viaggio, del medesimo viaggio verso la morte. E perciò, zio, benché non abbia mai portato una briciola d’oro o di argento nelle mie tasche, credo che il Natale mi abbia sempre fatto del bene, e sempre me ne farà; dico dunque: Sia benedetto!”.
”
”
Charles Dickens (Canto di Natale)
“
Poteva essere se stessa, starsene per conto suo. Ed era proprio questa la cosa di cui in quel periodo sentiva spesso il bisogno: pensare, o meglio, neppure pensare. Starsene in silenzio; starsene da sola. Tutto l’essere e il fare, espansivi, luccicanti, vocali, svanivano; e ci si ripiegava, con un senso di solennità, a essere se stessi, un nucleo cuneiforme di oscurità, qualcosa di invisibile agli altri. Sebbene continuasse a lavorare a maglia e a star seduta dritta, era così che si sentiva; e questo suo io, essendosi liberato da ogni legame, era libero di compiere le più strane avventure. Quando la vita si inabissava per un attimo, il campo delle esperienze sembrava illimitato. Ed era comune a tutti questo senso di risorse illimitate, immaginava; uno dopo l’altro, lei, Lily, Augustus Carmichael, dovevano sentire che le apparenze, le cose per le quali gli altri ci riconoscono, sono semplicemente puerili.
”
”
Virginia Woolf (Gita al Faro)
“
«Mi ero insomma innamorato. Vale a dire: avevo cominciato a riconoscere, a isolare, i segni di una da quelli delle altre, anzi li aspettavo, questi segni che avevo cominciato a riconoscere, li cercavo, anzi rispondevo a questi segni che aspettavo con altri segni che facevo io, anzi ero io a provocarli, questi segni di lei ai quali io rispondevo con altri segni miei, vale a dire io ero innamorato di lei e lei di me, cosa si poteva desiderare di più dalla vita?».
(Italo Calvino, “Le Cosmicomiche”)
”
”
Italo Calvino (Cosmicomics)
“
Per noi non ha grande importanza che i lavoratori vogliano di più o di meno; l'importante è che quel che vogliono, cerchino di conquistarlo da loro, con le loro forze, con la loro azione diretta contro i capitalisti ed il governo.
Un piccolo miglioramento strappato con la forza propria, vale più per i suoi effetti morali e, alla lunga, anche per i suoi effetti materiali, che una grande riforma concessa dal governo o dai capitalisti per fini subdoli quali o sia anche per pura e semplice benevolenza.
”
”
Errico Malatesta (Buon senso e utopia)
“
Quel che mi importa, invece, è ritrovare le parole attraverso le quali pensavo me stessa e il mondo circostante. Stabilire ciò che per me era normale e ciò che era inammissibile, persino inimmaginabile. Ma la donna che sono nel ‘95 è incapace di ricollocarsi nella ragazzina del ‘52 che conosceva soltanto la sua cittadina, la sua famiglia, la sua scuola privata, e aveva a sua disposizione un vocabolario ridotto. E, davanti a lei, l’immensità del tempo da vivere. Non esiste un’autentica memoria di sé.
”
”
Annie Ernaux (Shame)
“
Ho notato spesso che siamo inclini a dotare i nostri amici della stabilità tipologica che nella mente del lettore acquistano i personaggi letterari. Per quante volte possiamo riaprire Re Lear, non troveremo mai il buon re che fa gazzarra e picchia il boccale sul tavolo, dimentico di tutte le sue pene, durante un'allegra riunione con tutte e tre le figlie e i loro cani da compagnia. Mai Emma si riavrà, animata dai sali soccorrevoli contenuti nella tempestiva lacrima del padre di Flaubert. Qualunque sia stata l'evoluzione di questo o quel popolare personaggio fra la prima di e la quarta di copertina, il suo fato si è fissato nella nostra mente, e allo stesso modo ci aspettiamo che i nostri amici seguano questo o quello schema logico e convenzionale che noi abbiamo fissato per loro. Così X non comporrà mai la musica immortale che stonerebbe con le mediocri sinfonie alle quali ci ha abituato. Y non commetterà mai un omicidio. In nessuna circostanza Z potrà tradirci. Una volta predisposto tutto nella nostra mente, quanto più di rado vediamo una particolare persona, tanto più ci dà soddisfazione verificare con quale obbedienza essa si conformi, ogni volta che ci giungono sue notizie, all'idea che abbiamo di lei. Ogni diversione nei fatti che abbiamo stabilito ci sembrerebbe non solo anomala, ma addirittura immorale. Preferiremmo non aver mai conosciuto il nostro vicino, il venditore di hot-dog in pensione, se dovesse saltar fuori che ha appena pubblicato il più grande libro di poesia della sua epoca.
”
”
Vladimir Nabokov (Lolita)
“
«La mia vita è sempre stata così folle, così rumorosa e così impegnata. Per una volta voglio che tutto sia tranquillo. E quando tutto il mondo è occupato a rovinare la tua reputazione, si impara presto quali sono i veri amici. Voi siete tutto quello di cui ho bisogno.»
Mo singhiozzava, e riuscì a malapena a pronunciare qualche parola.
«C’è qualcosa che possiamo fare per te?»
Dovette chiederlo, anche se sapevano tutti che la risposta era no. Cash, però, aveva una richiesta molto importante, e le fu grato di avergli dato l’occasione per farla.
«Sì, potete farmi una promessa» disse l’attore. «Promettetemi che non sprecherete il resto delle vostre vite ad accontentare gli altri, perché altrimenti vi sveglierete un giorno e vi accorgerete di non aver mai vissuto.
Fidatevi, è meglio per voi che non impariate la lezione nel modo in cui l’ho imparata io.»
Topher, Joey, Sam e Mo diedero la loro parola a Cash, e quello fu il regalo più grande che potessero fargli.
«Bene» disse Cash ridacchiando. «La mia missione è compiuta.»
”
”
Chris Colfer (Stranger Than Fanfiction)
“
Gli abiti che usiamo per la nostra professione per noi sono sacri. Rappresentano l'emblema della nostra vocazione. Realizzati con i tessuti più belli e costosi del mondo, i kimono incarnano la bellezza per come noi la concepiamo. Ciascun kimono è un'opera d'arte unica e colei che lo possiede partecipa attivamente alla sua creazione. In linea generale, si può dire molto di una persona dalla qualità del kimono che indossa: stato economico, gusto, retroterra familiare, personalità. A fronte di piccole variazioni nel taglio, c'è un'enorme varietà di colori e motivi nei materiali usati per realizzare ogni abito. Scegliere un kimono adatto alla situazione in cui verrà indossato è un'arte. Il giusto abbinamento in base alle stagioni è fondamentale. I canoni del gusto tradizionale giapponese dividono l'anno in ventotto stagioni, ciascuna delle quali possiede i propri simboli. I colori e i motivi del kimono e dell'obi dovrebbero rispecchiare la stagione: l'usignolo a fine marzo, per esempio, o il crisantemo nei primi giorni di novembre.
”
”
Mineko Iwasaki (Geisha, a Life)
“
Lavorava muto, chiuso, invisibile e pieno di disprezzo verso quei piccoli mestieranti per i quali l'ingegno non è che ornamento da società, che, ricchi o poveri non importa, si mostravano in pubblico arruffati e cenciosi o ricercavano il lusso in eccentriche cravatte, e insomma erano convinti di menare una vita insuperabilmente felice ed artistica; senza sapere che le opere di valore nascono solo sotto il premere di una vita cattiva, che colui che vive no lavora e che, per essere perfetti creatori, bisogna essere morti.
”
”
Thomas Mann (Death in Venice)
“
Il difetto di giudizio è propriamente quello che si chiama stupidità, difetto cui non c'è modo di arrecare rimedio. Una testa ottusa o limitata, alla quale non manchi altro che un conveniente grado di intelletto […], si può ben armare mediante l'insegnamento fino a farne magari un dotto. Ma, poiché in tal caso di solito avviene che sia sempre in difetto di giudizio […], non è raro il caso di uomini assai dotti, i quali nell'uso della loro scienza lasciano spesso scorgere quel tal difetto, che non si lascia mai correggere.
”
”
Immanuel Kant
“
Non è vero" le dissi, ignorando quali sarebbero state le successive parole a uscirmi dalla bocca, ma desiderando che fossero mie, desiderandolo più di quanto avessi mai desiderato che qualcosa esprimesse il centro di me stesso, e che fosse compresa. "Stavo venendo a trovarti." Le dissi: "Sono venuto a casa tua ogni giorno negli ultimi sei giorni. Non so perchè, ma avevo bisogno di rivederti." Lei taceva, mi ero coperto di ridicolo, non c'è niente di male a non capire se stessi e scoppiò a ridere, a ridere più forte di quanto avessi mai sentito ridere qualcuno, e la risata la portò alle lacrime e poi cominciai a ridere io, di vergogna, la più profonda e completa. "Venivo a cercarti" ripetei, come a strusciare il naso nella mia stessa merda, "perchè volevo rivederti" e lei rideva, rideva. "Questo spiega perchè..." mi disse quando le riuscì di parlare. "Il perchè di cosa?" "Spiega perchè in questi sei giorni non eri mai a casa tua." Smettemmo di ridere, io accolsi il mondo dentro di me, lo riordinai e lo rimandai fuori in forma di domanda: "Ti piaccio?
”
”
Jonathan Safran Foer (Extremely Loud & Incredibly Close)
“
Nel 1564, l’arcivescovo James Usher (1580–1656) diede alle stampe i suoi Annales Veteri et Novi Testamenti, nei quali proponeva come data della Creazione del Paradiso e della Terra il 4004 a.C. Uno dei suoi allievi spinse i propri calcoli ancora oltre, e fu in grado di annunciare trionfalmente che la Terra è stata creata di domenica, il 21 ottobre 4004 a.C., alle nove di mattina in punto, perché Dio preferiva lavorare nelle prime ore del giorno, quando ancora si sentiva fresco.
Anche questa data è errata, di un quarto d’ora abbondante.
”
”
Terry Pratchett (Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch)
“
Una volta ho letto, non ricordo più dove, che agli oggetti antichi può legarsi una maledizione, uno scongiuro, un incantesimo, i quali poi vanno a colpire chi si mette in casa e custodisce simili chincaglierie. Sai forse che cosa inneschi, quando richiami con un fischio un cane randagio che ti viene incontro durante una passeggiata serale? Per compassione lo porti al caldo, nella tua stanza, ed ecco che, all'improvviso, dal suo pelo nero fa capolino il diavolo.
Io, pronipote di John Dee, sto forse vivendo ciò che accadde un tempo al dottor Faust?
”
”
Gustav Meyrink (Angel of the West Window)
“
Da anni e anni, come una spettatrice, ella aveva guardato alle leggi degli uomini, alle istituzioni dei legislatori e del clero, con un compiuto distacco: come gli indiani potevano guardare alla toga, alla galera, al focolare, alla chiesa. Il suo destino e le sue sventure l'avevano resa libera. La lettera scarlatta era il suo passaporto per talune regioni, nelle quali nessuna altra donna avrebbe osato avventurarsi. Vergogna, disperazione, solitudine: ecco i maestri che avevano rinvigorito la sua forza istintiva sebbene con insegnamenti molto difettosi.
”
”
Nathaniel Hawthorne (The Scarlet Letter)
“
Affinché sia inattaccabile, il patriarcato deve essere rappresentato come necessario. Se gli uomini cominciassero a partorire o le donne a donare sperma, l'attuale stato delle cose apparirebbe per ciò che realmente è: artificiale e del tutto ingiusto. Il tentativo di separare biologia e identità ha rivelato su quali bugie si fonda il discorso patriarcale, e ha scoperto la sua vulnerabilità, per proteggere la quale ha fatto ciò che fa normalmente per contenere la possibilità d'azione delle donne cis: mettere a tacere con la violenza ogni manifestazione di vita fuori dalla norma.
”
”
Jude Ellison S. Doyle (Dead Blondes and Bad Mothers)
“
Amava le parole e le immagini. "Blu" era uno dei vocaboli che pridiligeva. Gli piaceva la sensazione che provava sulle labbra e sulla lingua quando lo pronunciava. Le parole avevano una loro fisicità, non si limitavano a significare qualcosa, ricordava di aver pensato da giovane. Apprezzava anche altre parole, quali "distante", "fumo di legna", "superstrada", "antico", "passaggio", "viaggiatore" e "India", per il loro suono, il loro sapore e per le immagini che evocavano nella sua mente. Teneva affissi nella sua stanza gli elenchi delle parole che amava di più. Poi aveva raggruppato le parole in frasi e aveva affisso anche quelle:
Troppo vicino al fuoco.
Giunsi dall'est con un gruppetto di viaggiatori.
Il costante cinguettio di coloro che volevano salvarmi e di coloro che volevano vedermi.
Talismano, talismano, mostrami i tuoi segreti.
Timoniere, timoniere, conducimi a casa.
Sdraiato nudo là dove nuotano le balene azzurre.
Lei gli augurò treni a vapore che partivano da stazioni invernali.
Prima di diventare uomo, fui freccia, tanto tempo fa.
[...] Con il tempo, i fogli coperti di parole, frasi e luoghi avevano finito per coprire completamente le pareti della stanza.
”
”
Robert James Waller (The Bridges of Madison County)
“
«E quali sarebbero le cose che contano davvero, sentiamo?»
Stava facendo il finto tonto?
«Lo sai bene. Tra tutti, ormai proprio tu dovresti avere capito.»
Silenzio.
«Perché mi stai dicendo questo?»
«Perché pensavo dovessi saperlo.»
«Perché pensavi dovessi saperlo.» Ripeté le mie parole lentamente, cercando di coglierne appieno il significato, se le rigirava in bocca, come se ripeterle lo aiutasse a guadagnare tempo. Dovevo battere il ferro finché era caldo, lo sapevo.
«Perché voglio che tu sappia!» esclamai di getto. «Perché non potrei dirlo a nessun altro, se non a te.»
Ecco, l’avevo detto.
”
”
André Aciman (Call Me by Your Name)
“
Questo folle uomo mi sta facendo tornare la gioia di vivere, quella gioia che avevo perso alla vista del corpo di mia madre privo di vita e che era stata sostituita, col tempo, da semplice gioia. Esiste una profonda, ma ineffabile, differenza tra la gioia e la gioia di vivere e sono pochi coloro i quali riescono a coglierla. La gioia è solo un aspetto esteriore, quasi un accessorio posto sul nostro corpo, mentre la Gioia di vivere, quella con la G maiuscola, è un modo di essere, una parte dell’essenza dell’individuo. È un qualcosa che si sente dentro." cit. Silvia Devitofrancesco, "Lo specchio del tempo
”
”
Silvia Devitofrancesco (Lo specchio del tempo)
“
Dobbiamo darci buone leggi, buone istruzioni, creare un buon sistema di istruzione accessibile e adatto alle varie capacità umane, creare buoni costumi. Dobbiamo perciò cercare di essere uomini consapevoli, desiderosi di venire illuminati e di istruirci e dobbiamo, in una nobile gara, tendere verso l'alto. Il mercato, che è già uno stupendo meccanismo, capace di dare i migliori risultati entro i limiti delle istituzioni, dei costumi, delle leggi esistenti, può dare risultati ancora più stupendi se noi sapremo perfezionare e riformare le istituzioni, i costumi, le leggi entro le quali esso vive allo scopo di toccare più alti ideali di vita. Lo potremo se vorremo.
”
”
Luigi Einaudi (Lezioni di politica sociale)
“
Prima della rivoluzione, quando un gran personaggio, un maresciallo di Francia, un duca e pari o un principe attraversava una città di quelle regioni, la rappresentanza municipale si recava a fargli un discorso e gli presentava quattro ciotole d'argento in cui erano stati versati quattro vini diversi; sulla prima tazza si leggeva quest'iscrizione: vino di scimma, sulla seconda: vino di leone, sulla terza: vino di montone e sulla quarta: vino di porco. Quelle quattro leggende esprimevano i quattro gradi pei quali discende l'ubriaco: la prima ebbrezza, quella che rallegra; la seconda, quella che eccita; la terza quella che inebetisce e la quarta, finalmente, quella che abbrutisce.
”
”
Victor Hugo (Les Misérables)
“
EDIPO - Non venirmi più a dire che non ho fatto ciò che era meglio, non darmi più consigli. Io non so con quali occhi, vedendo, avrei guardato mio padre, una volta disceso nell'Ade, o la misera madre: verso entrambi ho commesso atti, per cui non sarebbe bastato impiccarmi. O forse potevo desiderare la vista dei figli, nati come nacquero? No davvero, mai, per i miei occhi; e neppure la città, né le mura, né le sacre immagini degli dèi: di tutto ciò io sventuratissimo, l'uomo più illustre fra i Tebani, privai me stesso, proclamando che tutti scacciassero l'empio, l'individuo rivelato agli dèi impuro e figlio di Laio. Dopo avere denunziato così la mia infamia, dovevo guardare a fronte alta questi cittadini? No, affatto: anzi, se fosse stato possibile otturare nelle mie orecchie anche la fonte dell'udito, non avrei esitato a sbarrare del tutto questo misero corpo, così da essere sordo, oltre che cieco. È dolce per l'animo dimorare fuori dai mali. Ahi, Citerone, perché mi accogliesti? Perché, dopo avermi preso, non mi uccidesti subito, così che io non rivelassi mai agli uomini da chi sono nato? O Polibo e Corinto, e voi, che credevo antiche dimore degli avi, quale bellezza colma di male nutrivate in me: ora scopro d'essere uno sventurato, nato da sventurati! O tre strade e nascosta vallata, o querceto e gola alla convergenza delle tre vie, che beveste il sangue di mio padre, il mio, dalle mie stesse mani versato, vi ricordate di me? Quali delitti commisi presso di voi, e quali altri poi, giunto qui, ancora commisi! O nozze, voi mi generaste: e dopo avermi generato suscitaste ancora lo stesso seme, e mostraste padri, fratelli, figli, tutti dello stesso sangue; e spose insieme mogli e madri, e ogni cosa più turpe che esiste fra gli uomini. Ma, poiché ciò che non è bello fare non bisogna neppure dire, nascondetemi al più presto, per gli dèi, via di qui, o uccidetemi, o precipitatemi in mare, dove non mi vedrete mai più. Venite, non disdegnate di toccare un infelice; datemi ascolto, non temete: i miei mali nessun altro mortale può portarli, tranne me.
Sofocle, Edipo Re [Esodo]
”
”
Sophocles (Oedipus Rex (The Theban Plays, #1))
“
Non vedrò più la magnolia che destinava la sua rosa alla tomba della mia fanciulla della Florida, il pino di Gerusalemme e il cedro del Libano consacrati alla memoria di Gerolamo, l'alloro di Granada, il platano della Grecia, le querce dell'Armorica ai piedi dei quali dipinsi Blanca, cercai Cymodocée, immaginai Velléda. Questi alberi nacquero e crebbero insieme ai miei sogni: erano le mie amadriadi. Essi stanno per passare sotto un'altra autorità: il loro nuovo padrone li amerà come li amavo? Li lascerà seccare, forse li taglierà, non devo conservare nulla in questo mondo? Evocherò l'addio che dissi un tempo ai boschi di Combourg dicendo addio ai boschi di Aluny: tutti i miei giorni sono degli addii.
”
”
François-René de Chateaubriand (Mémoires d'outre-tombe, Tome 1: Livres I à XII)
“
Devo sostenerla. Fuggite, o sensi miei, e subentri in me lo spirito di qualche prostituta! Voltarsi la mia voce guerriera che teneva coro ai tamburi, in un falsetto simile a un eunuco o a quelle vergini voci che fanno addormentare i bimbi! Sorrisi da ipocrita accamparsi sulle mie guance, e lacrime da scolaretti invadere le pupille dei miei occhi! Una lingua da pezzente muoversi in mezzo alle mie labbra, e le ginocchia mie ferrate, le quali solo s’inchinavano sulla mia staffa, piegarsi come chi abbia ricevuto un’elemosina! Non lo farò, per non scordarmi di onorare la mia stessa verità e per non insegnare con l’azione del mio corpo alla mia mente una viltà quanto mai inestricabile. (Atto III, scena II)
”
”
William Shakespeare (Coriolanus)
“
Una volta hai osservato che certe parole erano considerate più importanti di altre semplicemente perché erano state scritte. Argomentavi che, per difetto, le parole degli uomini istruiti erano più importanti delle parole delle classi non istruite, tra le quali rientravano le donne. Continua su questa strada, mia cara Esme: prendi in considerazione le parole che noi usiamo e registriamo. Una volta che la questione del suffragio politico delle donne sarà stata risolta, bisognerà affrontare disuguaglianze meno evidenti. Senza rendertene conto, tu stai già lavorando per questa causa. Come diceva il nonno, sarà una partita lunga. Gioca in una posizione in cui sei brava e lascia che gli altri giochino nella loro.
”
”
Pip Williams (The Dictionary of Lost Words)
“
L'innalzamento del minimo si opera con la graduale estensione del campo dei servizi pubblici gratuiti. L'ente pubblico dovrà, fra l'altro, gradualmente provvedere a fornire ai ragazzi istruzione elementare, refezione scolastica, vestiti e calzature convenienti, libri e quaderni ed ai giovani volenterosi, i quali diano prova di una bastevole attitudine allo studio, la possibilità di frequentare scuole medie ed università a loro scelta senza spesa o con quella sola spesa la quale possa essere sostenuta dal giovane disposto a lavorare senza nocumento degli studi; e le scuole dovranno essere varie e adatte, per numero e per attrezzatura, alle occupazioni diverse manuali od intellettuali ai quali i giovani si sentiranno chiamati.
”
”
Luigi Einaudi (Lezioni di politica sociale)
“
«Essere pienamente vivi nel nostro mondo, così com'è. Mettersi vicini a coloro per i quali questo mondo è diventato intollerabile, e ascoltarli... L'unico sogno che vale la pena di avere è di vivere finché si è vivi e di morire solo quando si è morti.»
«Che cosa significa esattamente?»
«Amare. Essere amati. Non dimenticare mai la propria insignificanza. Non abituarsi mai alla violenza indicibile e alla volgare disparità della vita che ci circonda. Cercare la gioia nei luoghi più tristi. Inseguire la bellezza là dove si nasconde. Non semplificare mai ciò che è complicato e non complicare ciò che è semplice. Rispettare la forza, mai il potere. Soprattutto osservare. Sforzarsi di capire. Non distogliere mai lo sguardo. E mai, mai dimenticare.»
”
”
John Berger (Modi di vedere)
“
Quali sentimenti proverei se fossi un altro ragazzo? Quali sentimenti proverei se fossi una persona normale? Fui ossessionato da queste domande. Mi torturarono, distruggendo istantaneamente e radicalmente persino quell’unico frammento di felicità che avevo creduto di possedere per certo.
A lungo andare la “recita” è diventata una parte integrante della mia natura, riconobbi fra me. Non è più una recita. La consapevolezza con cui continuo a camuffarmi da individuo normale ha corroso addirittura quel minimo di normalità che magari possedevo in origine, e ha finito così col farmi dire e ridire a me stesso che anche questa era una semplice parvenza di normalità. In altre parole, sto diventando una di quelle persone incapaci di credere a nulla che non sia contraffatto.
”
”
Yukio Mishima (Confessions of a Mask)
“
Hugo Hofmann von Hofmannsthal, tenente, prima in servizio a Pisino d’Istria, poi presso il ministero della Guerra, celebra l’Austria a Vienna, a Berlino, a Praga, nei Paesi occupati o neutrali, a Varsavia e a Bruxelles, a Zurigo, ad Oslo e a Stoccolma, dove va in missione straordinaria, ambasciatore di un’antica patria della musica e della poesia.
Ma si domanda con un soprassalto, la notte, quante volte si domanda se ogni suo discorso non sia solo la commemorazione di un defunto. Poiché questa domanda lo accompagna da anni, prima ancora della guerra:
«Verso quali decenni sono avviati i nostri figli, a quale avvenire, in questa Austria, figliastra della storia, così strana e diversa, così sola?
La nostra vecchia Austria è assediata da torbidi presagi e ombre di morte».
”
”
Gilberto Forti (Il piccolo almanacco di Radetzky)
“
Virtù! Sciocchezze! Sta in potere nostro esser così o cosà! Il nostro corpo è il nostro bel giardino, e la volontà nostra il giardiniere: piantare ortiche o seminar lattuga, metter l’issopo ed estirpare il timo, guarnirlo d’erbe d’una sola specie o variegarlo con specie diverse, mantenerlo infruttuoso per pigrizia o concimarlo per farlo fruttare, la facoltà di fare tutto questo e d’agire nell’uno o l’altro modo sta tutta nella nostra volontà. Se la bilancia della nostra vita non avesse su un piatto la ragione da controbilanciar quello dei sensi, il sangue e la bassezza degli istinti ci trarrebbero inevitabilmente alle più scriteriate conclusioni. Ma per fortuna abbiamo la ragione a raffreddarci le bramose voglie, gli impulsi della carne, le libidini; delle quali ciò che tu chiami amore è soltanto un pollone od un germoglio.
”
”
William Shakespeare (Othello)
“
Mantenere, il mio verbo preferito, era successo. Come fa a saperlo? Pensai e mi risposi: lo sa e basta. Non avevo toccato niente di così liscio fino allora. Ora so neanche fino a oggi. Glielo dissi, che il suo palmo di mano era meglio del cavo di conchiglia, mentre risalivamo a riva, staccati. “Lo sai che hai detto una frase d’amore?” disse avviandosi verso l’ombrellone.
Una frase d’amore? Neanche so cos'è, che le è venuto in mente? Ne sa più di me per via degli animali, ma si è sbagliata. Ho detto una frase di stupore. Il tatto è l’ultimo dei sensi ai quali sto attento. Eppure è il più diffuso, non sta in un organo solo come gli altri quattro, ma sparso in tutto il corpo. Mi guardai la mano, piccola e tozza e pure un poco ruvida. Chissà cosa avrà sentito nella sua. Non potevo chiedere, poteva essere per sbaglio una domanda d’amore.
”
”
Erri De Luca (I pesci non chiudono gli occhi)
“
Come gli industriali e gli agricoltori non possono fissare i prezzi che vogliono, così gli operai non possono ottenere i salari che vogliono. In definitiva, il mercato comanda ad amendue. A sua volta, tuttavia, il mercato deve tener conto delle mutazioni che si sono verificate nel mondo.
Quei contadini del mantovano o della bassa lombarda che erano pagati una lira al giorno erano gente miserabile, che aveva poca istruzione, che aveva sì poche pretese, ma rendeva forse ancor meno. I contadini della nuova generazione, capaci di intendersi e di associarsi, atti ad occuparsi della cosa comune, capaci di resistere con le loro leghe a quelle che essi considerano prepotenze, furono uomini diversi, i quali cominciarono ad apprezzare l'istruzione anche tecnico-agricola e pretesero di essere meglio pagati sapendo di valere di più! E' naturale che i loro salari diventassero più alti.
”
”
Luigi Einaudi (Lezioni di politica sociale)
“
Per questo tipo di risparmiatori [gli imprenditori] il motivo dell'azione è l'istinto, è la necessità psicologica di fare più perfetta l'impresa alla quale si è dedicato la vita. Di solito codesti cosiddetti ricchi vivono vita modesta e parca di cibi e di godimenti materiali; primi ad arrivare sul luogo del lavoro ed ultimi ad abbandonarlo. Quelli che li osservano, pensano: perché tanto lavorare e faticare? perché non gustare, come sarebbe ad essi possibile e lecito, qualcuna delle dolcezze della vita? Perché rimanere, talvolta, rozzi e poco coltivati, occasione di sorriso ironico per gli intellettuali? Ma fate che essi discorrano dell'impresa che han creato e diventano eloquenti ed ispirati al par del sacerdote e del poeta. Chi li ascolta si avvede di trovarsi dinanzi a uomini sperimentati e sapienti, i quali hanno creato qualcosa che senza la loro opera non sarebbe esistita.
”
”
Luigi Einaudi (Lezioni di politica sociale)
“
Ah! che imprudenza sposarsi!... Che follia legare la propria vita, unica e preziosa, a quella di una donna!... «Che cosa mi offre questa specie di calma e spenta fortuna che si chiama amore felice?... Manca al mio essere un nutrimento più aspro e saporito. Mi sono sforzato per anni di pensare solo a Simone, ad Anna Maria... Ma a me, me, chi pensa a me?... La parola divina: essere uniti, essere uno in una sola carne...
Un sogno che l'amore non può conseguire, malgrado tutte le promesse!...
Resta solo la coscienza dolorosa e implacabile dei pensieri e dei desideri dell'altro, ai quali si oppongono, in una sorta di impeto feroce, i propri desideri, i propri pensieri, estranei e ostili...».
Rimuginava con foga: «Se almeno avessimo il coraggio di essere schietti!... Che m'importa di questa donna, mia moglie?... Ah! non c'è altro che la propria vita, il proprio cuore... Sono questi moti di pietà a consumarci».
”
”
Irène Némirovsky (Un amore in pericolo)
“
Vorrei, per essere proprio tranquillo, che tu non ti spaventassi o ti turbassi troppo qualunque condanna siano per darmi. Che tu comprendessi bene, anche col sentimento, che io sono un detenuto politico e sarò un condannato politico, che non ho e non avrò mai da vergognarmi di questa situazione. Che, in fondo, la detenzione e la condanna le ho volute io stesso, in certo modo, perché non ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione. Che perciò io non posso che essere tranquillo e contento di me stesso. Cara mamma, vorrei proprio abbracciarti stretta stretta perché sentissi quanto ti voglio bene e come vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato ma non potevo fare diversamente. La vita è così, molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini
”
”
Antonio Gramsci (Selections from the Prison Notebooks)
“
«Devo preoccuparmi?»
«Preoccuparti?»
«Ho come la sensazione che stai per scaricarmi. Non che siamo insieme. Argh. Scusa. Sono così...» Butto fuori il fiato. «Perché sono così imbranato in queste cose?»
«In quali cose?»
«In queste.» Sollevo le nostre mani intrecciate. «Stare con te e comportarmi da normale essere umano, tanto per cominciare; tipo, con un minimo sindacale di capacità di conversazione. Non so che cosa c’è che non va in me.»
«Non c’è niente che non va in te.»
«Tutto questo è così nuovo per me, mentre tu hai già baciato altre persone e probabilmente hai già fatto sesso, e hai avuto una vera relazione prima di me. Non so se sono all’altezza di tutto questo.»
Voltiamo in una strada laterale e poi in un vicolo, e il fatto che non ci siano persone intorno rende Ben venti volte più rilassato. Me ne accorgo dalla sua presa.
«Ma io non la vedo così» dice dopo un po’.
«Come la vedi?»
«Be’, come prima cosa, sono io quello che deve essere all’altezza di qualcosa.»
”
”
Becky Albertalli (What If It's Us (What If It's Us, #1))
“
L'arte trova la propria perfezione in se stessa e non al di fuori. Non può essere giudicata alla stregua di un criterio esterno di simiglianza. Essa è un velo piuttosto che uno specchio. Ha fiori che nessuna foresta conosce, uccelli che nessuna selva alberga. Crea e distrugge i mondi e può tirare la luna giù dal cielo con un filo di scarlatto. Sono sue le "forme più vere che il vero", suoi i grandi archetipi dei quali le cose esistenti non ci sembrano che copie imperfette. Per essa la natura non ha leggi, non ha uniformità. L'arte può operare miracoli a volontà, e quando chiama i mostri dalle profondità, essi vengono. Può far fiorire il mandorlo d'inverno e coprire di neve le messi mature. A un suo comando la brina posa il dito argenteo sulle labbra ardenti del giugno, ed i leoni alati escono cauti dalle tane delle colline della Lidia, le driadi spiano dalla macchia quando essa passa, e i bruni fauni sorridono stranamente quando essa si avvicina. E' adorata da deità dalla faccia di falco, e i centauri galoppano al suo fianco.
”
”
Oscar Wilde (Aforismi)
“
Oggi, il dolore, la curiosità, l’eccitazione per una persona nuova, la promessa di una gioia immensa a portata di mano, il goffo tentativo di sondare chi potrei fraintendere ma che non voglio perdere e di cui ogni volta devo prevedere le mosse, l’astuzia disperata che uso con chiunque desidero e voglio mi desideri, le barriere che innalzo come se tra me e il mondo ci fossero non uno, ma molti strati di porte scorrevoli in carta di riso, l’urgenza di criptare e decriptare ciò che, in realtà, non è mai stato codificato… tutto questo iniziò l’estate in cui Oliver venne a casa nostra. È inciso in ogni canzone che spopolava allora, in ogni romanzo che ho letto durante e dopo il suo soggiorno, in ogni cosa, dal profumo del rosmarino nelle giornate calde al frinire concitato delle cicale di pomeriggio: odori e suoni, in mezzo ai quali ero cresciuto e con cui fino ad allora avevo convissuto ogni anno della mia vita ma che poi d’un tratto riscoprivo eccitanti, arricchiti di una sfumatura particolare, per sempre colorata da ciò che accadde quell’estate.
”
”
André Aciman (Call Me By Your Name (Call Me By Your Name, #1))
“
Nel momento in cui l'anima è ancora tanto giovane da concepire la melanconia, le speranze lontane, e sa trovare nella donna più che una donna, la maggiore felicità che possa capitare ad un uomo non è forse quella di amare tanto da provare più gioia a toccare un guanto bianco, a sfiorare una chioma, ad ascoltare una frase, a gettare uno sguardo, di quando di quanta non ne dia a un amante felice più completo possesso? Perciò, gl'innamorati respinti, le donne brutte, gl'infelici, gli amanti ignorati, i timidi, sono i soli a conoscere quali tesori racchiuda la voce della persona amata. Traendo la fonte e il principio dall'anima stessa, le vibrazioni dell'aria carica di fuoco fanno comunicare i cuori così violentemente, vi portano così lucidamente il pensiero, e sanno così poco mentire, che una sola inflessione vale spesso più di un discorso concluso. Quale incanto prodiga al cuore di un poeta di timbro armonioso in una dolce voce! Quante idee vi risveglia! Quale freschezza vi spande! Prima di essere confessato dallo sguardo, l'amore è già nella voce.
”
”
Honoré de Balzac (Ferragus, chef des Dévorants)
“
Quando ad andarsene erano i sessantenni, accorrevano i colleghi di lavoro. I novantenni erano specializzati nel trascinarsi dietro interi paesi. Ma erano i trentenni la tragedia. I trentacinquenni, non di rado i quarantenni. Non c’erano colleghi di lavoro perché spesso non c’era un lavoro. E quando il lavoro c’era, i colleghi erano troppo impegnati nella lotta per la sopravvivenza. Gli amici – quelli veri, quelli che un tempo lo erano stati – erano lontani, persi nelle città del Nord, dentro i pantani delle loro vite. Forse la notizia era arrivata anche a loro, e il cordoglio (da centinaia, forse migliaia di chilometri) provocava minuscole torsioni nelle fiamme delle candele elettriche. Così in quei casi il corpo restava alla mercé della famiglia. Col risultato (la beffa, pensò il sacerdote preparandosi alla comunione) che a gestirlo erano coloro contro cui il morto doveva aver lottato per emanciparsi quando era in vita – madri e padri e nonni e zie dei quali non sopportava neanche più la dentatura deformata attraverso il vetro del bicchiere da cui bevevano.
”
”
Nicola Lagioia (La ferocia)
“
Un altro giorno stava per incominciare.
Un altro giorno che si sarebbe spento in un’altra notte.
La sua vita era un susseguirsi inutile di secondi, minuti e ore senza luce. Non c’era più luce in lui, né fuori di lui.
Forse non era più neppure un essere umano. Forse era diventato una bestia. Sì, doveva essere così, almeno a giudicare dai peli che gli coprivano il volto e dai ringhi e grugniti con i quali ormai si esprimeva nella vana speranza di tener lontano il mondo.
Ray predatore Raider fece per alzarsi dal divano che era diventato la sua zattera di salvataggio, ma ricadde pesantemente sui cuscini lasciando andare un sospiro disperato.
Il male al ginocchio, da quando aveva interrotto gli antidolorifici, era insopportabile, ma almeno gli permetteva di rimanere lucido e di non dimenticare.
Bussavano alla porta, ecco perché si era svegliato dal suo torpore.
Anne, probabilmente, e la sua mania di portargli da mangiare quando lui avrebbe voluto solo bere.
Si sdraiò di nuovo sul divano e si coprì la testa con un cuscino. Avrebbe finto di dormire, sì, e Anne se ne sarebbe andata.
”
”
Viviana Giorgi (E infine la Bestia incontrò Bella)
“
Non più dunque agli uomini mi rivolgo, ma a te Dio di tutti gli esseri, di tutti i mondi e di tutti i tempi. Se è permesso a deboli creature perdute nell’immensità e impercettibili al resto dell’universo osar domandare qualcosa a te, a te che hai dato tutto, a te i cui decreti sono immutabili quanto eterni, degnati di guardar con misericordia gli errori legati alla nostra natura. Che questi errori non generino le nostre sventure. Tu non ci hai dato un cuore perché noi ci odiassimo, né delle mani perché ci scannassimo. Fa che ci aiutiamo l’un l’altro a sopportare il fardello d’una esistenza penosa e passeggera. Che le piccole diversità tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi, tra tutte le nostre lingue insufficienti, tra tutti i nostri usi ridicoli, tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le nostre opinioni insensate, tra tutte le nostre condizioni ai nostri occhi così diverse l’una dall’altra, e così uguali davanti a te; che tutte le piccole sfumature che distinguono questi atomi chiamati uomini non siano segnali di odio e di persecuzione; che coloro i quali accendono ceri in pieno mezzogiorno per celebrarti sopportino coloro che si accontentano della luce del tuo sole; che coloro i quali coprono la veste loro di una tela bianca per dire che bisogna amarti non detestino coloro che dicono la stessa cosa portando un mantello di lana nera;che sia uguale adorarti in un gergo proveniente da una lingua morta, o in un gergo più nuovo; che coloro il cui abito è tinto di rosso o di violetto, che dominano su una piccola parte di un piccolo mucchio di fango di questo mondo e che posseggono alcuni frammenti arrotondati di un certo metallo, godano senza orgoglio di ciò che essi chiamano grandezza e ricchezza, e che gli altri guardino a costoro senza invidia;perché tu sai che nulla vi è in queste cose vane, né che sia da invidiare né che possa inorgoglire. Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli! Che essi abbiano in orrore la tirannide esercitata sugli animi, così come esecrano il brigantaggio che strappa con la forza il frutto del lavoro e dell’industria pacifica! Se i flagelli della guerra sono inevitabili, non odiamoci però, non laceriamoci a vicenda quando regna la pace e impieghiamo l’istante della nostra esistenza per benedire ugualmente, in mille lingue diverse, dal Siam sino alla California, la tua bontà che questo istante ci ha dato
”
”
Voltaire (Trattato sulla tolleranza)
“
«Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d’essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell’ampiezza uniforme; l’aria gli par gravosa e morta; s’inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a’ suoi monti.
Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell’avvenire, e n’è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que’ monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l’immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s’imparò a distinguere dal rumore de’ passi comuni il rumore d’un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l’animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov’era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l’amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.»
”
”
Alessandro Manzoni (I promessi sposi)
“
[...] il 7 ottobre 2011, in occasione dell'assassinio di Mechaal Tamo, figura di spicco dell'opposizione curda al regime, schierato e impegnato con la rivoluzione. La sua uccisione ha provocato manifestazioni in molte province del paese e 50.000 persone hanno partecipato al suo funerale a Kamechliyeh. Di fronte al coinvolgimento crescente della componente curda nella rivoluzione e alle dinamiche di incontro e unità con i suoi altri protagonisti i diversa provenienza, culminate nel venerdì "Hurria, Azadi" ("Libertà" in lingua araba e curda), il regime sceglie di giocare la carta della divisione, risparmiando le aree curde dalle distruzioni, anzi ritirandosene. [...]
I giovani curdi hanno sfidato una dittatura che negava persino le loro esistenze e hanno dimostrato di non essere mossi solo o prevalentemente da rivendicazioni "nazionali" proprio rifiutando di accontentarsi del riconoscimento della loro cittadinanza, obiettivo per cui avevano lottato generazioni precedenti di curdi. In questa chiara scelta di schieramento erano compresenti il rifiuto di farsi comprare con un passaporto e la sfida alle logiche e alle formazioni politico-militari da decenni in competizione, anzi in lotta, tra di loro, alcune delle quali si erano collocate addirittura a fianco del regime di Assad. [...]
”
”
Mamadou Ly (Dall'Egitto alla Siria. Il principio di una Rivoluzione Umana e i suoi antefatti)
“
Bè... se uno è mattiniero, non ha motivo, direi, di alzarsi tanto presto. La coscienza, signora... eh, la coscienza è un affar serio! Io e quelli come me dobbiamo farci in quattro tutta la vita, dobbiamo lavorare da matti per ingannarla di tanto in tanto, per concederle qualche piccola, scaltra soddisfazione. Siamo, io e quelli come me, creature inutili, e a prescindere da poche ore liete ci trasciniamo offesi e malati dietro alla consapevolezza della nostra inutilità. Ciò ch'è inutile ci riesce odioso: lo sappiamo volgare e non bello, e difendiamo questa certezza come si difendono le certezze di cui si ha assoluto bisogno. E tuttavia siamo rosi dalla cattiva coscienza, a tal punto che su di noi non c'è più neppure un pezzettino di sano. A questo si aggiunga che tutto il modo della nostra esistenza interiore (la nostra concezione del mondo, la nostra maniera di lavorare) influisce in maniera orribilmente malsana, ci scalza, ci logora, e anche questo peggiora la situazione. Dobbiamo dunque ricorrere a piccoli palliativi, senza i quali ci sarebbe materialmente impossibile resistere. Così, ad esempio, un minimo di morigeratezza, di severità igienica nella propria norma di vita, è per alcuni di noi una necessità. Alzarsi presto, ferocemente presto, fare un bagno freddo e una passeggiata all'aperto nella neve... e può darsi, così, che per un'ora riusciamo ad essere non troppo scontenti di noi. Se mi lasciassi andare a quello che sono, resterei a letto - mi creda - fino al pomeriggio. Il mio alzarmi presto non è che ipocrisia.
”
”
Thomas Mann (Death in Venice)
“
Con il termine Personal Branding si definisce il processo di creazione e gestione del proprio Brand, inteso non solo dal punto di vista professionale ma anche come somma di tutti quegli elementi che rendono unica una persona. Il Personal Branding è il vero motivo per cui un cliente, un datore di lavoro o un partner sceglie te al posto di un altro, un tuo progetto in luogo di quello di un tuo competitor.
In ogni riunione, telefonata, email, tutti gli scambi che intercorrono con altre persone servono a creare, rafforzare o modificare la tua immagine. Bastano pochi secondi per trasmettere una prima impressione. Ma non è questo che conta, è quello che riuscirai a fare di questa impressione che determinerà il tuo successo.
Tutte queste dinamiche assumono nuove prospettive in Internet. Prova a googlare il tuo nome e guarda cosa succede. Ora immagina partner, colleghi, clienti attuali e potenziali, conoscenti e amici che fanno lo stesso. Riesci a comunicare la tua professionalità, coerenza e personalità? La Rete è il nuovo ufficio di collocamento! Facebook, MySpace, Twitter, LinkedIn, Xing: esistono servizi dove si incontrano i migliori professionisti di ogni settore e spazi nei quali le persone si incontrano, dialogano costantemente, fanno business.
Essere consapevole e riuscire a gestire al meglio la tua immagine e il tuo Brand online, rafforzerà la tua reputazione e aiuterà la tua rete di contatti a crescere. Se sarai in grado di cogliere questa opportunità, migliorerai di molto il tuo percorso di carriera, la possibilità di fare business, di confrontare idee e progetti e raggiungere i tuoi obiettivi.
”
”
Tommaso Sorchiotti (Personal Branding. L'arte di promuovere e vendere se stessi online)
“
Tra poco meno di un mese sarà il mio compleanno, e per i miei vent'anni desidererei un regalo davvero speciale.
A soli diciotto mesi mi è stata diagnosticata l'artrite reumatoide giovanile, per chi non sapesse cosa è lascerò un link apposito nel primo commento qua sotto...Ho passato la maggior parte della mia adolescenza a cercare di nasconderla, addirittura a vergognarmene e a sentirmi diversa dagli altri ragazzi della mia età. Passata questa fase ne è arrivata un'altra, forse anche peggiore, in cui ero davvero arrabbiata con il mondo, e mi chiedevo costantemente cosa avessi mai potuto fare di tanto terribile per meritarmi una sorte del genere. Adesso sto finalmente bene, continuo a curarmi, ma sono serena, felice, sono riuscita ad accettare anche questa parte di me, al punto tale da riuscire a parlarne liberamente su un social network. Tutto ciò è stato possibile solo grazie al supporto e alle cure preziose della mia famiglia a cui sono e sarò sempre profondamente grata, e ovviamente a quelle di medici bravissimi, che ho avuto la fortuna di incontrare durante il mio percorso.
Quindi, per questo mio ventesimo compleanno, ho un grande desiderio nel profondo del mio cuore: desidero che tutti i bambini ai quali è stata diagnosticata questa malattia possano avere un percorso di vita fortunato, proprio come il mio. Questo desiderio potrebbe realizzarsi se, voi che state leggendo, decideste di donare anche solo pochi euro all'associazione non-profit ARG Italia, che si occupa della raccolta di fondi con lo scopo di assistere giovani malati reumatici e le loro famiglie, della promozione di prevenzione e cura delle malattie reumatiche infantili, e anche della tutela giuridico-sociale di tutti i malati.
Per chi fosse interessato a questo grande gesto d'amore lascerò sotto anche il link della pagina ufficiale dell'associazione, dove potrete scegliere il metodo di donazione che preferite.
Grazie dal profondo del cuore a tutti coloro che decideranno di donare qualcosa, e anche a coloro che semplicemente visiteranno il sito per capire di cosa si tratta.
”
”
Non è una citazione ma è un messaggio mio personale che volevo condividere anche qui e non avrei sap
“
Le passioni umane sono una cosa molto misteriosa e per i bambini le cose non stanno diversamente che per i grandi. Coloro che ne vengono colpiti non le sanno spiegare, e coloro che non hanno mai provato nulla di simile non le possono comprendere. Ci sono persone che mettono in gioco la loro esistenza per raggiungere la vetta di una montagna. A nessuno, neppure a se stessi, potrebbero realmente spiegare perché lo fanno. Altri si rovinano per conquistare il cuore di una persona che non ne vuole sapere di loro. E altri ancora vanno in rovina perché non sanno resistere ai piaceri della gola, o a quelli della bottiglia. Alcuni buttano tutti i loro beni nel gioco, oppure sacrificano ogni cosa per un'idea fissa, che mai potrà diventare realtà. Altri credono di poter essere felici soltanto in un luogo diverso da quello dove si trovano e così passano la vita girando il mondo. E altri ancora non trovano pace fino a quando non hanno ottenuto il potere. Insomma, ci sono tante e diverse passioni, quante e diverse sono le persone.
Per Bastiano Baldassarre Bucci la passione erano i libri.
Chi non ha mai passato interi pomeriggi con le orecchie in fiamme e i capelli ritti in testa chino su un libro, dimenticando tutto il resto del mondo intorno a sé, senza più accorgersi di aver fame o freddo;
chi non ha mai letto sotto le coperte, al debole bagliore di una minuscola lampadina tascabile, perché altrimenti il papà o la mamma o qualche altra persona si sarebbero preoccupati di spegnere il lume per la buona ragione ch'era ora di dormire, dal momento che l'indomani mattina bisognava alzarsi presto;
chi non ha mai versato, apertamente o in segreto, amare lacrime perché una storia meravigliosa era finita ed era venuto il momento di dire addio a tanti personaggi con i quali si erano vissute tante straordinarie avventure, a creature che si era imparato ad amare e ammirare, per le quali si era temuto e sperato e senza le quali d'improvviso la vita pareva così vuota e priva di interesse; chi non conosce questo per sua personale esperienza, costui molto probabilmente non potrà comprendere ciò che fece allora Bastiano.
Fissava il titolo del libro e si sentiva percorrere da vampate di caldo e di freddo. Questo, ecco, proprio questo era ciò che lui aveva sognato tanto spesso e che sempre aveva desiderato da quando era caduto in preda alla sua passione: una storia che non dovesse mai aver fine. Il libro di tutti i libri.
”
”
Michael Ende (The Neverending Story)
“
Tutto un mare di giudizi, ognuno dei quali ti incastra dentro un altro uomo e ti ricrea nella sua anima. È come rinascere dentro a un migliaio di anime che ti stanno strette.
”
”
Witold Gombrowicz (Ferdydurke)
“
La volontà di definire una precisa tassonomia delle creature fantastiche [...] sembra essere una preoccupazione fin troppo moderna, favorita anche dallo stabilirsi di precise convenzioni e stereotipi letterari e cinematografici, ma che spesso ha scarsi appigli negli ambiti popolari dai quali certe tradizioni sono state raccolte.
”
”
Tommaso Braccini (Indagine sull'orco. Miti e storie del divoratore di bambini)
“
Noi, illusi di essere dèi saremo solo cloni senza più l'ombelico. Michel Houellebecq delinea il nostro futuro: ci resta soltanto una "Consolazione tecnica". Io non mi piaccio. Provo per me solo un briciolo di simpatia, e ancor meno stima; di più, la mia persona non m'interessa molto. Conosco da tempo le mie principali caratteristiche, e ho finito per provarne disgusto. Da adolescente, ancora giovane uomo, parlavo di me, pensavo a me, ero come ricolmo della mia stessa persona; ora non è più così. Mi sono estraniato dai miei pensieri, e la sola prospettiva di dover raccontare un episodio personale mi fa sprofondare in una noia vicina alla catalessi. Qualora vi sia assolutamente obbligato, mento. Eppure, paradossalmente, non mi sono mai pentito di essermi riprodotto. Si può anche dire che amo mio figlio, e che lo amo ancora di più ogni volta che riconosco in lui una traccia dei miei medesimi difetti. Li vedo manifestarsi nel corso del tempo con un implacabile determinismo, e ne sono felice. Godo senza il minimo pudore nel vedere ripetersi, e di conseguenza perpetuarsi, caratteristiche personali che non hanno assolutamente nulla di apprezzabile, caratteristiche che risultano abbastanza spregevoli; e che, in realtà, non hanno altro merito se non quello di essere le mie. Peraltro, non sono esattamente le mie; di alcune mi rendo conto che sono ricalcate tali e quali sulla personalità di mio padre, quello stronzo fatto e finito; cosa che, stranamente, non toglie nulla alla mia gioia. La quale è qualcosa di più dell'egoismo; qualcosa di più profondo e indiscutibile. Come un volume è qualcosa di più della sua proiezione su una superficie piana; o come un corpo vivente è qualcosa di più della sua ombra. Ciò che al contrario mi rattrista, in mio figlio, è il fatto di vederlo mettere in risalto (influsso della madre? cambiamento dei tempi? puro individualismo?) i tratti di una personalità autonoma, nella quale io non mi riconosco affatto, che mi rimane estranea. Lungi dal meravigliarmene, mi rendo conto che lascerò soltanto un'immagine incompleta e indebolita di me stesso; nel giro di pochi secondi, avverto più nettamente l'odore della morte. E posso confermarlo: la morte puzza. La filosofia occidentale favorisce poco la manifestazione di sentimenti del genere; sono sentimenti che non lasciano il minimo spazio al progresso, alla libertà, all'individuazione, al divenire; che s'indirizzano unicamente all'eterna, imbecille ripetizione dell'uguale. Per giunta, non hanno nulla di originale; sono condivisi dalla quasi totalità dell'umanità, nonché dalla maggior parte del regno animale; non sono nient'altro che la memoria sempre attiva di un istinto biologico dominante. La filosofia occidentale è un lento, paziente e crudele dispositivo di ammaestramento volto a convincerci di alcune idee del tutto false. La prima è che dobbiamo rispettare gli altri perché sono differenti da noi; la seconda è che abbiamo qualcosa da guadagnare dalla morte. Oggi, per effetto della tecnologia occidentale, questa vernice di convenienze si sta rapidamente scrostando. Naturalmente, io mi farò clonare appena possibile; naturalmente, tutti si faranno clonare appena possibile. Andrò alle Bahamas, in Nuova Zelanda o alle Isole Cayman; pagherò il prezzo necessario (né gli imperativi etici né gli imperativi finanziari hanno mai pesato molto, in confronto a quelli della riproduzione). Avrò probabilmente due o tre cloni, come si hanno due o tre figli; tra le cui nascite rispetterò un adeguato intervallo (né troppo vicini né troppo lontani); uomo ormai maturo, mi comporterò da padre responsabile. Assicurerò ai miei cloni una buona educazione; e alla fine morirò. Morirò senza piacere, poiché non desidero morire. Tuttavia, fino a prova contraria, vi sono obbligato. Tramite i miei cloni, avrò raggiunto una certa forma di sopravvivenza per nulla sufficiente, ma comunque superiore a quella che mi avrebbero garantito dei figli. È il massimo che la tecnologia occidentale ...
”
”
Michel Houellebecq
“
Perché nulla è più complicato della sincerità. Fingiamo tutti spontaneamente, non tanto innanzi agli altri, quanto innanzi a noi stessi; crediamo sempre di noi quello che ci piace credere, e ci vediamo non quali siamo in realtà, ma quali presumiamo d’essere secondo la costruzione ideale che ci siamo fatta di noi stessi.
”
”
Luigi Pirandello
“
Non fatte mai amicizia con gli imbroglioni, i bugiardi, gli ingannatori, gli agitatori, i sabotatori, i traditori, i malfattori, i calunniatori, i pugnalatori alle spalle, le canaglie, i collezionisti disonesti di fondi con dei loro truffatori indossando abiti eleganti fingendosi come dei buoni samaritani i quali usano i donazioni raccolti per la politica partigiana, patrocinio politico, propaganda sporca, e per il loro frequenti viaggi intercontinentali.
Mai accettare l’amicizia dai promotori senza scrupoli, i propagandisti fraudolenti, i consulenti disonesti dei candidati politici, gli corrieri diffamatori degli disinformazioni, gli aggressivi incitatori di odio, le mascalzone, i truffatori, i manipolatrici dei golpisti falliti, e le cagne e gli stronzi strumenti dei politici sporchi.
Loro non fanno la vera amicizia perché ti usano solo per le loro interessi e mascalzonata."
~ Ana Angelica Abaya van Doorn writing as Angelica Hopes
Citazione da Sfidatopia, Book 2, Solo la verità è bella Trilogy
© Ana Angelica Abaya van Doorn
”
”
Angelica Hopes
“
Ogni tanto nasce un bambino che, chissà perché, è dotato di anticorpi speciali nei confronti dei quali il terribile virus che l’umanità tende a replicare con certosina pazienza e fierezza non riesce a produrre i suoi devastanti effetti. Parlo dell’obbedienza.
”
”
Lorenzo Marone (Magari domani resto)
“
Uno dei miei primi vanti era stato il mio nome. Avevo presto imparato (fu lui, mi sembra, il primo a informarmene), che Arturo è una stella: la luce piú rapida e radiosa della figura di Boote, nel cielo boreale! E che inoltre questo nome fu portato pure da un re dell’antichità, comandante a una schiera di fedeli: i quali erano tutti eroi, come il loro re stesso, e dal loro re trattati alla pari, come fratelli.
Purtroppo, venni poi a sapere che questo celebre Arturo re di Bretagna non era storia certa, soltanto leggenda; e dunque, lo lasciai da parte per altri re piú storici (secondo me, le leggende erano cose puerili). Ma un altro motivo, tuttavia, bastava lo stesso a dare, per me, un valore araldico al nome Arturo: e cioè, che a destinarmi questo nome (pur ignorandone, credo, i simboli titolati), era stata, cosí seppi, mia madre. La quale, in se stessa, non era altro che una femminella analfabeta; ma piú che una sovrana, per me.
”
”
Elsa Morante (L'isola di Arturo)
“
Soli in questo naufragio continuo e comune non meno degli scritti nobili che de’ plebei, soprannuotano i libri antichi; i quali per la fama già stabilita e corroborata dalla lunghezza dell’età, non solo si leggono ancora diligentemente, ma si rileggono e studiano. E nota che un libro moderno, eziandio se di perfezione fosse comparabile agli antichi, difficilmente o per nessun modo potrebbe, non dico possedere lo stesso grado di gloria, ma recare altrui tanta giocondità quanta dagli antichi si riceve.
(Il Parini, ovvero della gloria)
”
”
Giacomo Leopardi (Operette Morali: Essays and Dialogues)
“
A questo punto Fugui mi guardò con una risatina: quello che quarant'anni prima era stato un libertino sedeva a petto nudo sull'erba fresca, il sole che squarciava a fiotti di luce le foglie degli alberi illuminava i suoi occhi stretti a fessura. Le sue gambe erano incrostate di fango, sulla sua testa completamente rasata sbucavano radi e sparsi alcuni capelli bianchi; sul petto la pelle s'increspava in tante grinze, lungo le quali scivolava colando il sudore. In quel momento il vecchio bufalo era accucciato nell'acqua giallastra dello stagno, affioravano soltanto la testa e la lunga colonna vertebrale: l'acqua dello stagno sciabordava su quella schiena bruna come le onde che s'infrangono sulla riva.
Incontrai questo vecchio agli inizi della mia vita girovaga, ero un giovane spensierato allora, ogni faccia nuova mi riempiva di entusiasmo, m'attirava profondamente tutto ciò che m'era sconosciuto. Fu proprio in un momento simile che incontrai Fugui: sapeva raccontarsi in modo colorito e vivace, nessuno mi ha mai aperto il suo cuore come lui, era disposto a rivelare qualsiasi cosa volessi conoscere.
L'incontro con Fugui mi riempì di liete aspettative per la mia vita alla ricerca di ballate, pensavo che quella terra fertile e lussureggiante fosse popolata da un'infinità di persone come lui. In seguito ho effettivamente incontrato molti vecchi simili a Fugui, portavano come lui delle braghe con il cavallo che ricadeva a penzoloni quasi fino alle ginocchia. Le rughe sul loro viso erano coperte di terra e sole e quando mi sorridevano potevo vedere che nel vuoto della loro bocca non restava che qualche dente. Spesso versavano lacrime torbide, ma non perché fossero tristi: piangevano anche quand'erano allegri e persino nei momenti di assoluta calma e senza alcun motivo, poi alzavano le loro dita scabre come strade di campagna a sfregarsi via le lacrime come ci si pulisce di dosso qualche filo di paglia.
”
”
Yu Hua (To Live)
“
Addio, monti sorgenti dall’acque 316, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d’essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più s’avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell’ampiezza uniforme; l’aria gli par gravosa e morta; s’inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messi gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a’ suoi monti.
”
”
Alessandro Manzoni (I promessi sposi)
“
La signora Dambreuse stava vicino al fuoco, in mezzo a un semicerchio di una dozzina di persone. Con una parola cortese, gli fece cenno di sedere, ma senza parere meravigliata di non averlo veduto da un pezzo.
Quand'egli entrò, stavano elogiando l'eloquenza dell'abate Coeur. Poi fu deplorata l'immoralità dei domestici, a proposito di un furto commesso da un cameriere; e i pettegolezzi si sgomitolarono. La vecchia signora di Sommer aveva un raffreddore, la signorina di Turvisot si maritava, i Montcharron non sarebbero tornati prima della fine di gennaio, e nemmeno i Bretancourt; era di moda trattenersi a lungo in campagna: e la miseria di quegli argomenti era come rinforzata dal lusso delle cose circostanti, ma ciò che si diceva era meno stupido del modo in cui si diceva, senza scopo, senza nesso, senza slancio. Eppure, c'erano uomini pratici della vita, un ex ministro, il curato di una grande parrocchia, due o tre alti funzionari del governo: ma si tenevano ai più triti luoghi comuni. Alcuni somigliavano a ricche vedove stanche, altri avevano modi da sensali, alcuni vegliardi accompagnavano mogli, delle quali avrebbero potuto farsi passare per nonni.
La signora Dambreuse intratteneva tutti con grazia. Quando si parlava di un malato, aggrottava dolorosamente le sopracciglia; prendeva un'aria gioconda se si trattava di balli e di serate. Ella avrebbe dovuto presto privarsene, perché stava per far uscire di collegio una nipote di suo marito, un'orfana. Esaltarono il suo sacrificio: quello sì che era un condursi da madre di famiglia.
”
”
Gustave Flaubert (L'Éducation sentimentale)
“
Non m'è assolutamente possibile ridirvi la bellezza, la grazia, i ricchi ornamenti coi quali la mia amata Zoraide si mostrò ai miei occhi [...] ai colli dei piedi [...] portava due carcadi d'oro finissimo con tanti diamanti
”
”
Miguel de Cervantes Saavedra (Don Quijote de la Mancha)
“
L’idea originaria di un metaverso unico e interoperabile, una specie di internet immersivo, sebbene suggestiva, è difficilmente attuabile. Più facile è prevedere che avremo 5/6 metaversi mainstream così come oggi abbiamo 5/6 social network mainstream. Ecco se dovessi fare un paragone i metaversi sono più simili ai social che al world wide web. Ce ne sarà uno per lavorare, uno per incontrare gli amici, uno per gli incontri galanti e così via. La vera sfida oggi è capire quali e quante di queste startup metaversiche sopravviverà alla prima bolla.
”
”
Simone Puorto
“
...... È pur bella la tolleranza delle opinioni, come appunto è necessaria la tolleranza delle religioni. L'alta e la nobile intolleranza deve percuotere inflessibilmente le azioni; e quelle azioni sopra tutto, le quali non prorompono per forza d'una subitanea passione, bensì per vile abitudine d'animo tristo e impudente e crudele....
Opere edite e postume :Epistolario. 2. 7
”
”
Ugo Foscolo
“
Nappo lo prese in mano perplesso. Ci volle un po’ perché riuscisse ad aprirlo. Era per via delle dita. Aveva dita corte e sbozzate come dei torsoli sputati da una trebbia difettosa. Quelle dita avevano deciso il suo destino. Quando, da bambino, aveva espresso il desiderio di suonare la fisarmonica, sua madre l’aveva guardato con dolcezza. “Con quali dita?” gli aveva chiesto. “Perché non provi con un altro strumento? Cosa ne pensi della roncola?
”
”
Manuel Righele (Un Maledetto Lavoro (Quelpa, #1))
“
La canzone, di cui sopra abbiamo fornito alcuni stralci, ci è stata tramandata col titolo di «canzone montanina» perché è lui stesso a chiamarla così nel testo per indicarne il luogo di composizione, tra le montagne del Casentino, in mezzo agli Appennini, denominati all’epoca Alpi; essa fu spedita unitamente ad una lettera al suo amico e protettore Moroello Malaspina e questa lettera, che fortunatamente è stata copiata e tramandata, ci permette di attribuire alla canzone attendibilità autobiografica. Nella lettera infatti Dante spiega che la canzone racconta di un suo recente innamoramento per una donna del Casentino: Perché non ignori il signore la devozione del suo servo e la sincerità del sentimento che lo anima, e perché notizie riferite in luogo di altre non siano fonte di false opinioni e non facciano passare per negligente chi invece è prigioniero, ho deciso di indirizzare a Vostra Magnificenza il testo di questa lettera. A me dunque, allontanato dal vostro palazzo in seguito rimpianto, nel quale, come spesso notaste con ammirazione, potei tornare a dedicarmi alle arti liberali, non appena, incauto e senza sospetto, ho messo piede presso la corrente dell’Arno, all’improvviso, ahimè, una donna, come folgore dal cielo, mi apparve non so come; una donna rispondente al mio ideale, per aspetto e per costumi. Oh, quanto sono rimasto attonito per quell’apparizione! Poi, come ai fulmini segue il tuono, così attraverso la fiamma della sua bellezza, Amore, terribile e imperioso, mi catturò, feroce, come signore che espulso dalla sua patria vi fosse rientrato dopo un lungo esilio. Amore uccise o scacciò o legò qualunque mia resistenza a lui. E uccise, dunque, anche quel lodevole proposito di astenermi dalle donne e dalla poesia a loro dedicata. E ha empiamente sbandito, come fossero sospette, le meditazioni assidue attraverso le quali contemplavo sia le cose celesti che le terrestri. E infine, affinché il mio animo non gli si ribellasse ancora, ha legato il mio arbitrio cosicché io sono costretto ad andare non dove voglio io, ma dove vuole lui. Ed ecco che amore regna in me e nessuna virtù gli resiste; e in che modo mi governi, cercate giù, fuori dal seno della presente lettera. (Dante al marchese Moroello Malaspina, Epistola IV)
”
”
Chiara Mercuri (Dante: Una vita in esilio)
“
Ed ecco, in questo pericolo estremo della volontà, compare l’arte, la maga che viene per salvare e per guarire; essa sola ha il potere di trasformare quel ribrezzo per tutta la terribilità o l’assurdo dell’esistenza in rappresentazioni, le quali consentono di vivere: queste rappresentazioni costituiscono il sublime, considerato come addomesticamento artistico del terribile, e il comico come sfogo artistico dell’assurdo.
”
”
Friedrich Nietzsche (The Birth of Tragedy)
“
Sono un vecchiaccio.
Dovrei dire che sono una persona anziana, come mi hanno insegnato i miei genitori per i quali chiunque, anche un infanticida antropofago, arrivato a una certa età meritava rispetto.
La verità, però, è che sono un vecchiaccio.
Mi lavo poco, mi rado una volta alla settimana e giro per il quartiere indossando un cappotto che, dopo la mia prostata, è la cosa più malridotta che mi porto dietro.
”
”
Marco Presta (Un calcio in bocca fa miracoli)
“
L’Estonia ha recentemente deciso di sperimentare (con successo) dei giudici-robot per risolvere tutte quelle controversie civili di minore entità (fino a 7.000 euro). Quali potrebbero essere le applicazioni AI nel travel?
”
”
Simone Puorto (Hotel Distribution 2050. (Pre)visioni sul futuro di hotel marketing e distribuzione alberghiera)
“
Continuo a pensare, a pensare, e comincia a sembrarmi che le persone sensibili e intelligenti che vivranno dopo di noi, se poi ce ne saranno, faticheranno a capire come tutto ciò sia potuto accadere, stenteranno a capire la nascita dell’idea stessa dell’omicidio, e a maggior ragione dell’omicidio di massa. Uccidere. In che senso? Perché? Come può annidarsi, questa idea, negli oscuri anfratti delle circonvoluzioni cerebrali di un comune essere umano, nato da una madre, un essere che è stato un bambino che succhiava al seno, che andava a scuola?… Comune come milioni di altri, con mani e piedi sui quali crescono le unghie, mentre sulle guance - se per esempio si tratta di un uomo - cresce la barba, un essere che si affligge, sorride, si guarda allo specchio, ama teneramente una donna, si brucia con un fiammifero, e per quel che lo riguarda non ha nessuna voglia di morire - insomma, comune in tutto, tranne che per una patologica mancanza di immaginazione. Un essere umano normale capisce che non solo lui, ma anche gli altri vogliono vivere. Alla vista, o anche solo al pensiero delle altrui sofferenze, s’immedesima, in ogni caso prova almeno un dolore morale. E alla fine non riuscirà ad alzare la mano per colpire”.
”
”
Anatolij Kuznyecov (Babi Yar: A Document in the Form of a Novel)
“
[...] una rabbia ormai comune a moltissimi soldati italiani: essi non avevano ragione di odiare i russi, i quali erano solo dei poveri contandini come loro; perchè li avevano messi gli uni contro gli altri? Non esisteva alcuna reale ambizione di vittoria: c'era solo il grandissimo desiderio di ritornare a casa.
”
”
Claudio Loreto (Liquirizia)
“
Mentre l'errore continua ad ardere, un amore in frantumi o una fede smarrita ci fanno credere che sia tutto finito, che non ce la facciamo più. Non è vero. Non è mai vero. Non importa quali siano le nostre azioni, non importa dove ci siamo persi, la luminescenza non svanisce mai. [...] A volte la foresta che ricresce nel cuore segnato da una cicatrice è persino più folta e selvaggia di quanto fosse prima dell'incendio. E se restiamo in quel bagliore nascosto, nel nuovo ricettacolo di luce - perdonando tutti, senza mai arrenderci - prima o poi ci ritroviamo là dove amore e bellezza hanno creato il mondo: all'inizio. L'inizio.
”
”
Gregory David Roberts (L'Ombre de la montagne (Littérature étrangère))
“
Secondo me ci sono solo due momenti decisivi nella vita di un uomo: c’è il prima e c’è il dopo.
Il prima e il dopo non sono uguali per tutti. Conosco persone per le quali il dopo è stato lasciarsi, altre per le quali è stato sposarsi. Per alcuni è stato trovare il lavoro dei propri sogni, per certi invece solo trovarlo, un lavoro. Per altri il dopo è stato andare a Haiti con Medici senza frontiere. Una volta parlai con un vecchio, che avrei solo avuto voglia di abbracciarlo per tutto il tempo, e mi raccontò di quale dopo fosse stato essere liberato dagli americani, e di come al contempo ci siano cose che annullano tutti i dopo e offuscano molti prima, che mentre le vedi ti azzerano il futuro per sempre.
”
”
Matteo Bussola (Notti in bianco, baci a colazione)
“
Al contrario degli impiegati non biologici, i quali possono essere “aggiornati” semplicemente tramite un update di sistema, quelli umani vanno incontro a una pericolosa obsolescenza, spesso ancor prima di entrare nel mondo del lavoro.
”
”
Simone Puorto (Hotel Distribution 2050. (Pre)visioni sul futuro di hotel marketing e distribuzione alberghiera)
“
Una verità amara, ma assai utile per un inquirente: la commedia umana, per quanto variegata possa apparire a un primo sguardo, se osservata con distacco non si rivela altro che il frutto di una tavola periodica di elementi, assai simile a quella in cui Mendeleev aveva tentato di riassumere il mondo.
Vale a dire che da sempre un numero limitato di pulsioni quali gelosia, avidità, abbandono, orgoglio, lussuria, odio, umiliazione, coraggio, invidia, amore, desiderio, ambizione, vendetta, senso di onnipotenza e cosí via, si combinano generando la totalità delle azioni umane, siano esse nobili o basse, eclatanti o di poco conto, quotidiane o straordinarie.
”
”
Davide Longo (Il caso Bramard)
“
Più di recente, nel XIV del Purgatorio, Dante era tornato a compiangere la Romagna e a inveire contro i suoi nobili; ed era riuscito a menzionare Ravenna solo per dolersene, perché le famiglie che un tempo avevano fatto regnare lì “amore e cortesia” erano tutte estinte. Chissà se avrà ripensato con imbarazzo a quei versi quando gli giunse l’invito di Guido da Polenta? Ma il signore di Ravenna era anche lui un poeta, autore di canzoni, alcune delle quali sono conservate; e può darsi che abbia giudicato da poeta quei canti in cui comparivano la sua città e la sua famiglia – a partire dal terzo dell’Inferno, di cui era protagonista sua zia Francesca, assassinata dal marito quando lui era bambino.
”
”
Alessandro Barbero (Dante (Italian Edition))
“
Insomma, la primavera è la stagione piú bella, con il suo carico di vita e speranza che rigenera corpo e spirito. Ma si porta dietro, ahimè, anche una serie infinita di fobie contro le quali diventa difficile difendersi. Allora forse è meglio l’inverno, la stagione piú abitudinaria; perché in fondo noi di quello abbiamo bisogno, delle nostre piccole e inutili certezze con cui ci illudiamo di avere tutto sotto controllo. D’estate regnano anarchia e imprevedibilità, siamo costretti ad allontanarci dalle nostre cose, anche dai medici e dai farmacisti (che se la godono alle nostre spalle), e semmai ci ritroviamo su un’isola meravigliosa, certo, ma il primo ospedale dista un’ora di elicottero.
Soffriamo l’estate, le stagioni di mezzo contribuiscono a risvegliare fastidiosi sintomi, resta l’inverno, come dicevo, il lungo inverno fatto di giornate buie e corte, di pioggia e serate in casa. Se sei meteoropatico, problemi tuoi, per un ipocondriaco fobico l’inverno rappresenta forse il giusto compromesso. A meno che non soffri anche di quionofobia, la paura dell’inverno e della neve, o di frigofobia, il terrore irrazionale di avere freddo.
Ognuno ha le sue paure, ci scherzo su, ma in verità rispetto tutti. E come potrei proprio io non farlo? È che il mondo è come te lo metti in testa. Sapete vero che le immagini della realtà ci arrivano dritte sulla retina, ma questa le capovolge? È il cervello ogni volta a dover intervenire per mettere a posto le cose, a ribaltare la visuale per mostrarci il mondo per ciò che in effetti è. È la ragione a instradarci, l’istinto (il corpo) invece sa benissimo che non c’è niente di dritto e niente di vero, non c’è un solo modo di vedere le cose, e ciò che ad alcuni sembra in equilibrio, altri lo ritengono storto, ciò che a molti appare normale, tanto normale per altri non è. Ci illudiamo di controllare la vita, di conoscere la strada, spesso siamo convinti di avere la verità in tasca, e che la nostra visione, la nostra esperienza, sia la verità assoluta, quando invece si tratta solamente di un’opinione. Siamo tutti prigionieri dentro una caverna, come ci ricorda Platone, e quello che ci è permesso vedere il piú delle volte è solo la proiezione della realtà, l’ombra della verità. Pochi riescono a uscire da questa visione limitata che rende schiavi, e questi pochi non sono poi creduti da tutti gli altri, che continuano beati a pensare di star guardando il reale. Siamo limitati, e poco inclini a un livello superiore di conoscenza, convinti che ciò che ci dice la testa sia la strada.
Ogni capa è nu’ tribunale, diceva un altro grande filosofo, mio nonno.
”
”
Lorenzo Marone (Inventario di un cuore in allarme)
“
«Vuoi davvero saltare?»Non rispondo.«Non ti fermerei, se tu volessi farlo.»«Lo so.» Lascio che la lieve brezza mattutina mi soffi tra i capelli. Quasi inconsciamente faccio un passo indietro. «Perché non riesco a saltare?»«È cambiato qualcosa in te.»Mi volto per guardarlo, dando le spalle all'alba. «Cosa vuoi dire?»«L'odore del tuo sangue» mi spiega. «È più intenso.»«Perché?»Si alza in piedi, muovendo qualche passo verso di me. «Le tue emozioni sono cambiate.»Quali emozioni? Non ho spazio per queste cose, penso di aver eliminato le emozioni dalla mia vita quando sono arrivato qui. O addirittura molto prima, quando ho perso la mia famiglia
”
”
Sara Coccimiglio (Il lato oscuro della Luna (Cremisi Vol. 1))
“
Era paonazzo di vergogna, e Jack la prese come una vittoria. Si chiuse la porta del bagno alle spalle prima che Riley riuscisse a formulare una risposta coerente, sogghignando davanti all'occhiata che il giovane gli lanciò e alle sue labbra contorte in una smorfia di raccapricciato diniego. Poi, il suo sorriso svanì. C'era dell'altro negli occhi di suo marito, e si chiese se fosse davvero così tradizionale nei suoi gusti sessuali come aveva sospettato all'inizio.
Aveva visto dell'eccitazione, mescolata allo smarrimento.
Beh, che diavolo, rifletté, mentre decideva quali bottoni spingere nella francamente impressionante doccia di Riley. Sarà un anno lungo. Tanto vale che mi diverta.
Per una frazione di secondo, si domandò se la cosa gli si sarebbe ritorta contro, ma scacciò quel pensiero. No. Per quanto lo riguardava, provocare Riley era appena diventato il nuovo sport nazionale
”
”
R.J. Scott (The Heart of Texas (Texas, #1))
“
Alcuni sostengono che i bambini debbano conoscere la morte, che è un fatto naturale e perché nasconderglielo. A me invece sembra che non ci sia proprio niente di naturale nel parlare di morte ai bambini, i quali hanno il sacrosanto diritto di credere il piú a lungo possibile che esista solo la vita e basta. Diritto a vivere senza sapere di dover morire, la cosa piú rivoluzionaria che possa esserci. A che pro spezzare l’incantesimo? Tanto prima o poi i bambini acquisiranno il concetto, ovvio, ma nel frattempo avranno creduto un giorno in piú nell’esistenza dell’omaccione barbuto sulla slitta.
Babbo Natale non esiste e siamo esseri mortali. Ok.
Ma a che serve saperlo prima? A che serve saperlo e basta, in verità.
«Io potrei viver confinato in un guscio di noce, e tuttavia ritenermi signore d’uno spazio sconfinato», diceva l’Amleto di Shakespeare.
Se solo non sapessi, aggiungerei.
”
”
Lorenzo Marone (Inventario di un cuore in allarme)
“
«Guardarti ballare sotto la pioggia da solo, libero da qualsiasi preoccupazione… penso di essermi innamorato di te proprio in quel momento.»
Si scostò per guardarmi negli occhi. «Davvero?»
Annuii. «Sì, ho pensato: “Quest’uomo, quest’uomo bellissimo, deve essere mio.”»
Richard tornò a rannicchiarsi contro di me. «Lo sono. Sono tuo.»
Strinsi la presa su di lui. «Lo so. E io sono tuo.»
Dopo un istante, Richard disse: «Mi sono innamorato di te non appena ti ho visto in quella tavola calda.»
Ridacchiai. «Me lo hai scritto in una lettera»
«È la verità. Mi hai chiesto se potevi sederti, e io ho alzato lo sguardo sulla faccia più bella che avessi mai visto. Con occhi nei quali avrei potuto perdermi e un sorriso molto gentile.» Rimase in silenzio per un istante. «O forse è stato quando hai fatto l’amore con me quella prima volta. Il modo in cui ti muovevi dentro di me. Non sapevo che gli uomini potessero amare in quel modo. Oppure è successo quando ho ricevuto la tua prima lettera, quando ero oltreoceano. Oppure, ancora, ogni lettera. Penso di essermi innamorato di te un po’ di più a ogni lettera che mi arrivava. Ma poi c’è stato quel momento in cui sei entrato in ospedale per la prima volta; avevo quasi perso la speranza, ma tu sei entrato. E quando mi hai visto, l’ho capito. Ho capito dall’espressione sulla tua faccia che non ci sarebbe mai stato un altro uomo per me.»
Tirai il suo viso verso il mio e lo baciai, cercando di dirgli ciò che non riuscivo a esprimere a parole. Quando il bacio rallentò per poi interrompersi, lo attirai tra le mie braccia. «Ti amo,» dissi. «E sono così contento che tu sia qui.»
”
”
N.R. Walker (A Soldier's Wish)
“
Ma soprattutto ciascuno pareva avesse gran bisogno solo di restringersi attorno alle proprie ossa, alla visione dell'unico giorno che si andava vivendo e che bisognava portare fino alla fine. Le umili, intoccabili necessità quotidiane, entro le quali ci si voleva considerare al riparo e nel giusto, assolti, sembravano ai più l'unico schermo da apporre a tutto quel sanguinoso frastuono.
”
”
Giovanni Arpino (L'ombra delle colline)
“
Il governo dei popoli cambia natura. Dei vecchi governi, portatori d’indirizzi politici, restano solo le vestigia esteriori. Invece d’essere il centro propulsore d’energia politica, in vista di obiettivi determinati dalle scelte politiche, esso è piuttosto il gestore dello status quo, attraverso la garanzia dei suoi equilibri interni e la difesa dalle perturbazioni esterne. Non a caso – come s’è detto a proposito del nichilismo – è entrata nell’uso la parola molto moderna governance, la «governanza» della quale politologi e costituzionalisti à la page subiscono il fascino. La governance è il coordinamento efficace delle forze in campo, la loro «messa in rete» finalizzata alle diverse «tenute»: tenuta dei conti pubblici, tenuta della coesione sociale, tenuta del «sistema» economico-sociale complessivo, denominato «sistema» o «azienda». Il governo, nella sua visione classica, era chiamato a scelte incidenti sul corpo sociale, secondo visioni politiche. Nella governance, no. La sua funzione è una funzione di garanzia di ciò che esiste nel vasto campo delle forze che operano sul terreno sociale, dunque una funzione conservatrice. Essa mira alla gestione dell’equilibrio tra i fattori, a tenere sotto controllo le situazioni critiche, a ridurre i propri interventi autoritativi, a estendere l’autoregolazione dei diversi attori sociali, a rimettere in moto la macchina che si sia inceppata e a evitare l’implosione determinata dal crescere incontrollato della contraddizione degli interessi. La sostituzione di personale tecnico al personale politico, nelle compagini governative, è la naturale conseguenza. I tecnici sono coloro ai quali ci si rivolge per riparare i meccanismi in panne, per tenere insieme, in regime di compatibilità generali, i pezzi della macchina combinatoria dei soggetti che contano: s’intende, cioè, le forze che rappresentano coloro che avrebbero la forza d’incrinare, se lo volessero, le tanto indispensabili «tenute». Il compito dei tecnici, anche quando mostrano di usare tecniche innovatrici, è intrinsecamente conservatore. Chi sta fuori, non conta o, se la frustrazione e il malessere crescono al punto di creare difficoltà alla tenuta, lo si degna di qualche attenzione caritativa oppure, se non basta, c’è sempre il baculum, il bastone di cui parlava il cardinale Bellarmino, tenuto di riserva. Perciò, si può dire facilmente che la governance è un regime dal doppio regime: conciliatore con chi sta dentro, spietato con chi sta fuori. Così è ogni regime pastorale il cui volto benevolo si associa alla mano correzionale, cioè repressiva
”
”
Gustavo Zagrebelsky (Liberi servi: Il Grande Inquisitore e l'enigma del potere)
“
Vorrei avere nella mia casa:
una donna ragionevole,
un gatto che passi tra i libri,
degli amici in ogni stagione
senza i quali non posso vivere.
”
”
Guillaume Apollinaire (Le Bestiaire ou Cort�ge d'Orph�e)
“
Il quale mondo appariva un corpo in putrefazione. Le classi alte ardevano di febbre di potenza politica, boria castale e ricchezza. In testa a loro i sovrani, d'anno in anno più dimentichi dei poveri cristiani, per i quali l'esercizio del potere avrebbe dovuto essere un servizio ai sudditi, stavano riducendo la politica a un'arte, spesso satanica, per spogliare i cittadini dei beni temporali prima, e della vita poi. In terra di ribellione alla Chiesa, li spogliavano anche della fede. Re che si pompeggiavano d'epiteti di cattolicità e cristianità, come Carlo V e Francesco I, nella lotta per l'egemonia, usavano della Chiesa, degli eretici ed dei musulmani come di agenti per rubarsi gli averi, barattando la benedizione del Papa per la scimitarra del Sultano. Le classi medie erano percorse dalla passione frenetica dei commerci, delle avventure del nuovo mondo, per ammassar oro. I contadini cercavano di rifilare qualche crosta dalla torta dei ricchi con furberie, odiando e maledicendo per la propria impotenza.
”
”
Igino Giordani (Ignazio di Loiola. Generale di Cristo)
“
A cosa serve avere un vestito alla moda? A sentirsi parte del branco. Ma chi è il capo-branco? Qualcuno se le fa ancora queste domande? Qualcuno, ogni tanto, si chiede quali siano i bisogni primari e quali sia no quelli indotti? È vero, posso essere felice nel comprare finalmente il copri-telefonino del colore che volevo. Anche questo è un piacere, mi direte voi. Ma è un piacere che deriva dal soddisfare un bisogno indotto (indotto da qualcun altro) e non primario. Non è scritto nei nostri geni il colore giusto che il nostro telefonino deve avere.
E allora, di fronte alla fatidica domanda, ma tu a cosa servi, rispondo con orgoglio: io cerco di fornire piacere, che renda la nostra vita un poco più degna di essere vissuta.
”
”
Gabriele Ghisellini (Astrofisica per curiosi: Breve storia dell'universo)
“
Le donne italiane, che sono tra le europee quelle che subiscono il maggior dislivello nella distribuzione del carico di lavoro familiare nella coppia, se vivono anche la dimensione della carriera svolgono di fatto due lavori, uno dei quali non retribuito, con il relativo carico mentale. In questa carambola di energie disperse si inserisce la terrificante leggenda del cervello femminile multitasking, che aggiunge ulteriori pretese di performatività.
”
”
Michela Murgia (Stai zitta)
“
Essere transumanista significa modificare il nostro approccio nei confronti di temi quali la vita, l’evoluzione e, in ultima analisi, la morte. Significa (ri)prendere il controllo su un’esistenza che, per milioni di anni, è sempre stata dettata da fattori esterni – come i limiti biologici, fisici e cognitivi intrinseci nella nostra specie e modellare la nostra vita in funzione delle nostre preferenze.
”
”
Simone Puorto (Hotel Distribution 2050. (Pre)visioni sul futuro di hotel marketing e distribuzione alberghiera)
“
Quali che siano le intenzioni di ognuno di noi, veniamo trascinati insieme lungo lo scorrere del tempo alla stessa velocità.
”
”
Haruki Murakami (After Dark)
“
Prerequisito necessario di un chatbot dalle buone performance non è soltanto la sua capacità di apprendimento ma, in primis, la quantità dei dati ai quali è in grado di attingere.
”
”
Simone Puorto (Hotel Distribution 2050. (Pre)visioni sul futuro di hotel marketing e distribuzione alberghiera)
“
Una nuova industria post-umana (e attenzione a chi afferma altrimenti: niente affatto dis-umana) grazie ai quali gli albergatori, finalmente liberati da compiti complessi e non scalabili, potranno tornare all’essenza della loro professione: prendersi cura dei propri ospiti.
”
”
Simone Puorto (Hotel Distribution 2050. (Pre)visioni sul futuro di hotel marketing e distribuzione alberghiera)
“
Sei l'unico a potermi dare una risposta, e in effetti, ora che tutto è finito, la risposta l'hai data con la tua vita. Alle domande più importanti si finisce sempre per rispondere con l'intera esistenza. Non ha importanza quello che si dice nel frattempo, in quali termini e con quali argomenti ci si difende. Alla fine, alla fine di tutto, è con i fatti della propria vita che si risponde agli interrogativi che il mondo ci rivolge con tanta insistenza. Essi sono: Chi sei?... Cosa volevi veramente?... Cosa sapevi veramente?... A chi e a che cosa sei stato fedele o infedele?... Nei confronti di chi o di che cosa ti sei mostrato coraggioso o vile?... Sono queste le domande capitali. E ciascuno risponde come può, in modo sincero o mentendo; ma questo non ha molta importanza. Ciò che importa è che alla fine ciascuno risponde con tutta la propria vita.
”
”
Sándor Márai (A világ nagy ajándék - gondolatok a szeretetről és a szerelemről)
“
Inoltre, la brevità trascorsa dalla nascita all’ascesa al potere aiuta anche a comprendere i motivi per i quali Mussolini e il partito fascista impiegarono tre anni prima di instaurare un regime a partito unico, mentre il bolscevismo e il nazismo, movimenti politici più anziani, e quindi più coesi e meglio organizzati, poterono farlo nel giro di pochi mesi.
”
”
Emilio Gentile (Mussolini e il fascismo)
“
Noi, che vediamo le nostre città dilagare e dissolversi in anonime periferie-sprawl, e sappiamo che in quell’ambiente senz’anima cresceranno milioni di cittadini, nessuno dei quali saprà davvero che cosa è (meglio: che cosa fu) il paesaggio italiano fino a ieri celebrato.
Siamo, ci sentiamo fuori luogo. Siamo spaesati, in senso sia metaforico che letterale.
”
”
Salvatore Settis (Paesaggio Costituzione cemento: La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile)
“
Dal raccontare al passato, e dal presente che m prendeva la mono nei tratti concitati, ecco, o futuro, sono salita in sella al tuo cavallo. Quali nuovi stendardi mi levi incontro dai pennoni delle torri di città non ancora fondate? quali fumi di devastazioni dai castelli e dai giardini che amavo? quali impreviste età dell'oro prepari, tu malpadroneggiato, tu foriero di tesori pagati a caro prezzo, tu mio regno da conquistare, futuro...
”
”
Italo Calvino (Il cavaliere inesistente)
“
Più tardi cominciò il tempo dei turbamenti, delle fughe e dei crolli, del sospetto e del tradimento, ma anche delle profonde testimonianze di fedeltà. Raramente si ebbe una più chiara dimostrazione di come la causa di tutte le afflizioni dell'esistenza, pubbliche o private che siano, risieda nel fatto che soltanto in casi eccezionali noi facciamo davvero, diciamo e addirittura pensiamo ciò che vorremmo fare, dire o pensare. Il male si univa alla stupidità, ovvero ai più, e perciò il bene, pur alleandosi con l'intelligenza, si trovò in una posizione difficile, quasi insostenibile. Le nature deboli si rifugiarono in opinioni prefabbricate. Tenevano il campo effimeri profittatori di effimere istituzioni di ogni colore. E quei pochi che si opposero si appoggiarono spesso a qualcosa che non era poi così diverso d ciò contro cui avevano protestato. A coloro ai quali la fuga in altri mondi non si addiceva, oppure era impossibile, rifugiarsi nella solitudine sembrò l'ultima possibilità di salvezza.
”
”
Johannes Urzidil (L'amata perduta)
“
Una delle cose che Ford Prefect aveva sempre trovato difficile comprendere a proposito degli umani, era che questi avevano il vizio di affermare e ripetere cose assolutamente ovvie, come risultava evidente da frasi quali Che bella giornata! o Come sei alto! o Oddio, mi sembra che tu sia caduto in un pozzo profondo nove metri: ti sei fatto male? In un primo tempo Ford si era fatto una sua teoria per spiegare questo strano comportamento. Aveva pensato che le bocche degli esseri umani dovessero continuamente esercitarsi a parlare per evitare di rimanere inceppate. Dopo avere osservato e riflettuto alcuni mesi, Ford aveva abbandonato questa teoria per un’altra. Aveva pensato che se gli esseri umani non si esercitavano in continuazione ad aprire e chiudere la bocca, corressero il rischio di cominciare a far lavorare il cervello.
”
”
Douglas Adams (The Hitchhiker's Guide to the Galaxy (The Hitchhiker's Guide to the Galaxy, #1))
“
Mi appellai ad alcuni capi di Frenetici i quali, secondo le mie indicazioni, si sono messi a organizzare la distruzione dei giovani. Il metodo è molto semplice: si prendono i bambini nel momento in cui la loro intelligenza non è ancora sviluppata, in cui le loro passioni obbediscono ancora al minimo stimolo; li si fa vivere intruppati, vestiti e armati in modo uniforme e, grazie a discorsi magici e a esercizi fisici collettivi di cui noi possediamo il segreto, diamo loro quello che noi chiamiamo il "culto dell'ideale comune": è una devozione assoluta a un personaggio sbraitante e autocratico, o a un certo modo di vestire, o a qualche parola d'ordine, o a una certa combinazione di colori, poco importa. Ci basta allora di aver qui due gruppi opposti (o più di due, ma preferibilmente in numero pari) di giovani mantenuti in questa tensione sentimentale; l'unica precauzione da prendere è di non lasciare al loro cervello il tempo di funzionare, ma è facile. Allora (mi capite?) quando sono al punto giusto, li si lascia andare gli uni contro gli altri... e, dopo, si può respirare per un po'. Nello stesso tempo, ciò occupa e arricchisce i fabbricanti e i mercanti di uniformi e di armi e gli autori di esortazioni all'ecatombe, uno dei quali scriveva recentemente: "Un giovane che non è ucciso nel fiore dell'età, non è più un giovane, ma un futuro vecchio". (151)
”
”
René Daumal (A Night of Serious Drinking)