Musica Quotes

We've searched our database for all the quotes and captions related to Musica. Here they are! All 100 of them:

-No todos podemos ser don-nada-me-altera, cariño. -Tú me alteras
Joana Marcús (La última nota (Canciones para ella, #1))
Life is just too damn short to let someone else’s opinion steer the wheel,
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
And there is no love like a mother’s love. It is life’s greatest song. We are all indebted to the women who have given us life. For without them, there would be no music.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
BECAUSE EVERY DAY IS STILL A BLANK PAGE, WAITING TO WRITE ITSELF.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
- La musica cura tutti i problemi, vero? - Non esiste altra cura a questo mondo. Non che io sappia.
Alessia Esse (Perfetto (La Trilogia di Lilac, #1))
Leggere è come pensare, come pregare, come parlare con un amico, come esporre le tue idee, come ascoltare le idee degli altri, come ascoltare musica (si, si), come contemplare un paesaggio, come uscire a fare una passeggiata sulla spiaggia.
Roberto Bolaño
To me, that is beauty. Not the gleam of prefabricated perfection, but the road-worn beauty of individuality, time, and wisdom.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
Rue,, la niña que, cuando le preguntas por lo que mas ama en el mundo, contesta que la musica, nada mas y nada menos.
Suzanne Collins (The Hunger Games (The Hunger Games, #1))
La musica non tradisce, la musica è la meta del viaggio. La musica è il viaggio stesso.
Giorgio Faletti (Io uccido)
After all, you are only as happy as your unhappiest child.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
Quando sei triste hai bisogno di sentire il tuo dolore fatto musica
Susanna Kaysen (Girl, Interrupted)
Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici: una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile con le persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere. E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse. Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?
Leo Tolstoy
I have never been one to collect “stuff,” I do collect moments.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
Era lei.La musica della sua allegria era balsamo e acido, gli scorticava la pelle scoprendo superfici di sé che non avrebbe immaginato. Averla così vicina - dieci passi e milioni di pensieri - bastava a smarrire
Virginia De Winter (L'Ordine della chiave (Black Friars, #0.5))
Tearing through the room like an F5 tornado of hyperactive joy was Taylor Hawkins, my brother from another mother, my best friend, a man for whom I would take a bullet. Upon first meeting, our bond was immediate, and we grew closer with every day, every song, every note that we ever played together. I am not afraid to say that our chance meeting was a kind of love at first sight, igniting a musical “twin flame” that still burns to this day. Together, we have become an unstoppable duo, onstage and off, in pursuit of any and all adventure we can find. We are absolutely meant to be, and I am grateful that we found each other in this lifetime.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
Fa che l'estate non finisca mai, che lui non se ne vada mai, che suoni all'infinito la stessa musica, non chiedo molto e giuro che poi non chiederò più nulla.
André Aciman (Call Me by Your Name)
Non si dovrebbe parlare di Dio. Non conosciamo la sua lingua. Possiamo soltanto ascoltare. Come l'incanto di una musica lontana, nel cuore della notte
Stefano Benni (La grammatica di Dio. Storie di solitudine e allegria)
Suonavamo perché l'Oceano è grande, e fa paura, suonavamo perché la gente non sentisse passare il tempo, e si dimenticasse dov'era, e chi era. Suonavamo per farli ballare, perché se balli non puoi morire, e ti senti Dio. E suonavamo il ragtime, perché è la musica su cui Dio balla, quando nessuno lo vede. Su cui Dio ballava, se solo era negro.
Alessandro Baricco (Novecento. Un monologo)
Las canciones son como almas gemelas. Hay muchas por ahí que puede ser que pienses que amas, pero entonces oyes una canción que nunca te lo preguntas de nuevo. La canción que rompe cualquier noción previa que tenías sobre tus favoritas y cambia tu forma de ver la música.
Kelly Oram (V is for Virgin (V is for Virgin, #1))
Que significa 'amar'? Durante anios he pensado que significa conocer a la otra persona..., conocerla perfectamente, con todos sus secretos; conocer cada rincon de su cuerpo, cada reflejo; conocer a fondo su alma, cada una de sus emociones... Quizas sea eso, quizas conocer sea lo mismo que amar. Pero eso solo es una teoria. Despues de todo, que quiere decir conocer? Cuanto se puede conocer a un ser humano? Hasta donde se puede seguir a un alma desconocida? Hasta sus suenios? Y luego adonde? No se puede acompaniar a nadie a su inconsciente. Ni siquiera es necesario esperar a que ella cierre los ojos, se despida de mi y se retire a ese otro mundo, al mundo que llamamos de la noche... Porque existen dos mundos y uno esta mas alla del espacio conocido en el que vivimos, y quizas en ese otro mundo vivamos de manera mas real que en el espacio y en el tiempo...Ahora ya se con certeza que hay otro lugar que es solo nuestro, la propiedad privada de cada uno. (...) Aunque todavia sigo sin saber lo que significa amar... Acaso se puede saber? Y de que sirve saberlo? No tiene nada que ver con la razon. Seguramente el amor es algo mas que el conocimiento. Conocer a alguien no es mucho, tiene unos limites... Amar debe ser algo parecido a seguir el mismo ritmo, una casualidad tan maravillosa como si en el universo hubiese dos meteoros con la misma trayectoria, la misma orbita y la misma materia. Una casualidad tal que no se puede ni calcular ni prever. Tal vez ni exista siquiera (...) Dos personas a las que les gustan las mismas comidas y la misma musica, que caminan al mismo ritmo por la calley que se buscan al mismo ritmo en la cama: quizas sea eso el amor. Que cosa mas rara debe de ser! Como un milagro... Yo imagino que los encuentros de ese tipo deben de ser misticos. La vida real no se basa en tales probabilidades. Creo que las personas que siguen el mismo ritmo, que segregan sus hormonas al mismo tiempo, que piensan lo mismo de las cosas y lo expresan con palabras identicas... bueno, creo que eso no existe. Una de las dos sera mas lenta y la otra mas rapida, una es timida, la otra osada, una ardiente, la otra tibia. Asi es como hay que tomar la vida, los encuentros... Hay que aceptar la felicidad asi, en su estado imperfecto.
Sándor Márai (Divorce à Buda)
I was a bit of a misfit, longing to feel understood, waiting for someone to accept the real me.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
YOU PICK YOURSELF UP OFF THE GROUND. YOU WALK HOME. THE SHOW MUST GO ON.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
He honestly believed, for an instant, that what he'd heard was music-a tune piped, a burble of notes, a little scrap of melody floating by on wind and breaking his heart.
Anne Tyler
Tutta quella città… non se ne vedeva la fine… / La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine? / E il rumore / Su quella maledettissima scaletta… era molto bello, tutto… e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c’era problema / Col mio cappello blu / Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino / Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino / Primo gradino, secondo / Non è quel che vidi che mi fermò / È quel che non vidi / Puoi capirlo, fratello?, è quel che non vidi… lo cercai ma non c’era, in tutta quella sterminata città c’era tutto tranne / C’era tutto / Ma non c’era una fine. Quel che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo / Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu / Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me / Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi / Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita / Se quella tastiera è infinita, allora / Su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio / Cristo, ma le vedevi le strade? / Anche solo le strade, ce n’era a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una / A scegliere una donna / Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire / Tutto quel mondo / Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce / E quanto ce n’è / Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità, solo a pensarla? A viverla… / Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano anche qui, ma non più di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita. Io ho imparato così. La terra, quella è una nave troppo grande per me. È un viaggio troppo lungo. È una donna troppo bella. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare.
Alessandro Baricco (Novecento. Un monologo)
A forza di soffrire per te ho contratto un debito intellettuale nei confronti del tempo che attraverso. Sono un militante del pensiero critico. Mi attirano libri che fino a qualche tempo fa m’innervosivano solo a leggerne il titolo. Sei compatibile con tutto: con il privato, il pubblico, la politica, l’etica, l’estetica, la religione, la musica, la letteratura, il cinema, il teatro, l’informazione, la tecnologia, la pubblicità dei pannolini e persino quella delle macchine. Ogni cosa è compromessa con te. E io sono obbligato a speculare su tutto, perché tutto ti riguarda. Sei ovunque, tranne dove vorrei che fossi. Indovina dove.
Diego De Silva (Sono contrario alle emozioni)
I STILL WALK THROUGH THIS LIFE LIKE A LITTLE BOY IN A MUSEUM, SURROUNDED BY THE EXHIBITS I’VE SPENT A LIFETIME STUDYING, AND WHEN I FINALLY COME FACE-TO-FACE WITH SOMETHING OR SOMEONE THAT HAS INSPIRED ME ALONG THE WAY, I AM THANKFUL. I AM GRATEFUL.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
She was born as music–a single, mellow note suspended in the air. Suspended as if strung from nothing, held into possibilities of sound. Her clear note hung a lone, sweet tone in the midst of us all; as silence captured its ache and tenderly, reluctantly released it, dipped it lower into a breath of melancholy only to lift again to its earlier height both rich and real and complete–one solitary note swaying into the early dawn. Emily arrived in the cold, grey hours of the newborn year, between the breathing dark and the pearl, winter light. A child of the dawn, before dawn broke.
Debi Cimo (Delicate The alchemy of Emily Greyson)
La gente si preoccupa perché i ragazzini giocano con le armi, perché gli adolescenti guardano film violenti; c'è la paura che nei giovani finisca per imporsi una specie di cultura della violenza. Nessuno si preoccupa dei ragazzini che ascoltano migliaia di canzoni - migliaia, letteralmente - che parlano di cuori spezzati, e abbandoni e dolore e sofferenza e perdita. Le persone più infelici che conosco, dico in senso amoroso, sono anche quelle pazze per la musica pop; e non sono sicuro che la musica pop sia stata la causa della loro infelicità, ma so per certo che sono persone che hanno ascoltato canzoni tristi più a lungo di quanto non siano durate le loro tristi storie.
Nick Hornby (High Fidelity)
Stavolta lessi il titolo del quadro: Ragazza interrotta mentre suona. Interrotta mentre suona: com’era stata la mia vita, interrotta nella musica dei miei diciassette anni, com’era stata la sua vita, strappata e fissata su tela: un momento reso immobile, per tutti gli altri momenti, qualsiasi cosa fossero o avrebbero potuto essere. Quale vita può guarirne?
Susanna Kaysen (Girl, Interrupted)
...la música compone los ánimos descompuestos y alivia los trabajos que nacen del espíritu.
Miguel de Cervantes Saavedra
Tutto era meglio della musica, perché solo la musica abolisce le differenze di lingua o di abitudini fra due esseri e tocca fibre sensibilissime.
Irène Némirovsky (Suite Française)
Le quattro: i piedini che muovevano al suono della musica, il viso distinto nella folla, il cavaliere felice come un cagnolino vezzeggiato e pazzo come l’eterno cappellaio…
F. Scott Fitzgerald (The Beautiful and the Damned)
La musica ha il potere di unire le persone» dissi. «Non importa l’età, il colore della pelle o l’educazione che ci è stata imposta, non siamo soli se condividiamo una canzone con qualcuno.
Elisa Fumis (Sarang: Il coraggio di amare (Italian Edition))
Ho capito in quell'istante di essere veramente innamorato, ma nel senso della parola inglese: in love. Forse non eravamo nemmeno due persone innamorate l'una dell'altra ma innamorate di ciò che ci univa. Come due musicisti jazz: ciò che li unisce non è l'amore dell'uno per l'altro, ma l'amore che entrambi hanno per la musica. Ciò che creano.
Fabio Volo (Il giorno in più)
Courage is a defining factor in the life of any artist. The courage to bare your innermost feelings, to reveal your true voice, or to stand in front of an audience and lay it out there for the world to see. The emotional vulnerability that is often necessary to summon a great song can also work against you when sharing your song for the world to hear. This is the paralyzing conflict of any sensitive artist. A feeling I’ve experienced with every lyric I’ve sung to someone other than myself. Will they like it? Am I good enough? It is the courage to be yourself that bridges those opposing emotions, and when it does, magic can happen.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
It’s not always the kid that fails the school. Sometimes it’s the school that fails the kid.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
there’s nothing like hearing your five-year-old daughter sing “Rehab” word for word while wearing Yo Gabba Gabba! pajamas).
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
It seems that everywhere I turn there is a reminder to be found, and I have come to a place where they no longer break my heart; they make me smile.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
Si hemos de morir, que sea con música.
Svetlana Alexievich (Voices from Chernobyl: The Oral History of a Nuclear Disaster)
It was August. August! The light in the trees, full of fury.
Ilya Kaminsky (Dancing in Odessa)
Sometimes I forget that I’ve aged.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
Though Kurt and Jimmy were not “family,” I invited them to be, and that invitation can sometimes be even more intimate than the connection to any blood relative. There was no biological obligation here; we were bonded for other reasons: our parallel spirits, our love of music, and our mutual appreciation. You cannot choose family, and when you lose family, there is a biological imperative that implies a built-in type of mourning. But with friends, you design your own relationship, which in turn designs your grief, which can be felt even deeper when they are gone. THOSE CAN BE ROOTS THAT ARE MUCH HARDER TO PULL.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
C'è, nel motivo popolaresco della musica, semplice come uno stecco eppure carico di secoli, qualcosa che precisamente diceva addio, con potenza d'amore per quello che fu e mai ritornerà e nello stesso tempo un confuso presentimento di cose che un giorno verranno, forse, perché la musica vera è tutta qui nel rimpianto del passato e nella speranza del domani, la quale è altrettanto dolorosa. Poi c'è la disperazione dell'oggi, fatta dell'uno e dell'altra. E fuori di qui altra poesia non esiste.
Dino Buzzati (Un amore)
Ho idea che la sola cosa che ci permette di guardare senza disgusto il mondo in cui viviamo sia la bellezza che gli uomini di tanto in tanto creano dal caos. I quadri che dipingono, la musica che compongono, i libri che scrivono, la vita che vivono.
W. Somerset Maugham (The Painted Veil)
Nessuno dei pezzi di musica seria che aveva ascoltato per tutta la vita adulta gli dava la stessa emozione che ora provava ascoltando il vecchio swing: -Quel po' di stoicismo che ho dentro se ne va, e il desiderio di non morire, di non morire mai, si fa quasi insopportabile.
Philip Roth (The Human Stain (The American Trilogy, #3))
(parlando della OST di E.T. L'extraterrestre) Quella musica mi infuse una gioia senza confini, qualcosa di così intimo e irragionevole e struggente che anche oggi ne sento la mancanza, e se potessi comprarla sotto forma di droga, la comprerei, ma dubito che funzionerebbe. È il tipo di emozione vietata ai maggiori di otto anni.
Bianca Marconero (La prima cosa bella)
(Parlando della OST di E.T- L'extraterrestere) Quella musica mi infuse una gioia senza confini, qualcosa di così intimo e irragionevole e struggente che anche oggi ne sento la mancanza, e se potessi comprarla sotto forma di droga, la comprerei, ma dubito che funzionerebbe. È il tipo di emozione vietata ai maggiori di otto anni.
Bianca Marconero (La prima cosa bella)
Entro Kriztina y aquel salon oscuro se inundo de luz. No solamente irradiaba juventud, no. Irradiaba pasion y orgullo, la conciencia soberana de unos sentimientos incondicionales. No he conocido a ninguna otra persona que fuera capaz de responder asi, de una manera tan plena, a todo lo que el mundo y la vida le daban: a la musica, a un paseo matutino por el bosque, al color y al perfume de una flor, a la palabra justa y sabia de otra persona. Nadie sabia tocar como ella una tela exquisita o un animal, de esa manera suya que lo abarcaba todo. No he conocido a nadie que fuera capaz de alegrarse como ella de las cosas sencillas de la vida: personas y animales, estrellas y libros, todo le interesaba, y su interes no se basaba en la altivez, en la pretension de convertirse en experta, sino que se aproximaba a todo lo que la vida le daba con la alegria incondicional de una criatura que ha nacido al mundo para disfrutarlo todo. Como si estuviera en conexion intima con cada criatura, con cada fenomenos del universo... comprendes lo que quiero decir? Claro, seguramente lo comprendes. Era directa, espontanea y ecuanime, y tambien habia en ella humildad, como si sintiera constantemente que la vida es un regalo lleno de gracia.
Sándor Márai
The best listeners I know pause over words. ‘That’s an interesting way of putting it,’ they muse, or they ask. ‘What exactly do you mean by that?’ The consciousness that every word is a choice, that each word has its own resonance, nuance, emotional coloring, and weight informs their sense of what is being communicated. This kind of listening comes close to what we engage in when we listen to music...A good listener loves words, respects them, pays attention to them, and recognizes vague approximations as a kind of falsehood.
Marilyn Chandler McEntyre (Caring for Words in a Culture of Lies)
That I would celebrate the ensuing years by embracing the toll they’d take on me.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
Con la gente, solo encontré a los vivos que ahora estaban muertos; en los libros, en la música clásica.
Charles Bukowski (Absence of the Hero: Uncollected Stories and Essays, Volume 2 : 1946-1992)
Music is the heartbeat of the world. It is the tempo of our joy, a measure of our sadness, the youthful recollection of our heart's content.
Andrew Pacholyk (Pearls of Light: passion, poetry & positive affirmations)
La corsa di un cavallo diventa musica quando ti rimbomba nel petto." Suggerita da Silvia Albini
Dilhani Heemba (Bruci il mare (Nuova Terra, #2.5))
It is for this reason that art, true art, the one that comes from the soul, is so important in our lives. Art consoles us, it lifts us and directs us. Art cures us. We are not only that which we eat and the air that we breathe. We are also the stories we have heard, the tales we fell asleep listening to when we were children, the books we have read, the music we heard and the emotions that a painting, a statue, or a poem have given us. L'arte, quella vera, quella che viene dall'anima, è così importante nella nostra vita. L'arte ci consola, ci solleva, l'arte ci orienta. L'arte ci cura. Noi non siamo solo quello che mangiamo e l'aria che respiriamo. Siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci hanno addormentato da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una statua, una poesia ci hanno dato. (La fine è il Mio Inizio)
Tiziano Terzani
La mia vita è monotona. Io do la caccia ale galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. E amerò il rumore del vento nel grano...» disse la volpe.
Antoine de Saint-Exupéry (Il piccolo principe)
Dicendo che i nostri leader sono scimpanzé ebbri di potere rischio forse di distruggere il morale delle nostre truppe che combattono e muoiono in Medio Oriente? Il loro morale, come tanti dei loro corpi, è già a pezzi. Li stanno trattando, cosa che con me non hanno mai fatto, come giocattoli che un bambino ricco ha ricevuto per Natale. Però voglio dire questo: A prescindere da quanto possano diventare corrotti e avidi il nostro governo, le nostre aziende, i nostri media, Wall Street e le nostre istituzioni religiose e benefiche, la musica resterà sempre una cosa meravigliosa
Kurt Vonnegut Jr. (If This Isn't Nice, What Is?: Advice for the Young)
Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini. Passare una notte in bianco, andare in bianco, alzare bandiera bianca, lasciare il foglio bianco, avere un capello bianco... Anzi, il bianco non è neanche un colore. Non è niente, come il silenzio. Un niente senza parole e senza musica. In silenzio: in bianco.
Alessandro D'Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue)
This is... an attempt to find some of the important fault lines in the narrative of "recorded history"--the points where people with access to the technology decided that *this* was how recordings should sound, and *this* is what it means to make a record. Ultimately, this is the story of what it means to make a recording of music--a *representation* of music--and declare it to be music itself.
Greg Milner (Perfecting Sound Forever: An Aural History of Recorded Music)
It is tempting to look upon England as a sort of musical Australia, an island culture inhabited by, and sustaining, its own insular fauna – musical kangaroos, koalas, and platypuses. That, however, would be very much to exaggerate England's musical isolation or independence. It is also a considerable exaggeration to view the English preference for thirds as something altogether alien or opposed to continental practice, as if only in remote geographical corners (and behind closed doors, among consenting adults) could harmonies unsanctioned by Pythagoras or the Musica enchiriadis be furtively enjoyed.
Richard Taruskin (Music from the Earliest Notations to the Sixteenth Century)
Lei deve ridere e imparare a vivere. Deve imparare ad ascoltare questa maledetta musica della radio della vita, deve rispettare lo spirito che vi si cela e ridere di questo strimpellio. Altro non è richiesto.
Hermann Hesse (Steppenwolf)
None of my other friends actually hung out with their parents, especially not at a fucking jazz club in downtown DC, so it made me think she was intrinsically cool and this was another way of strengthening our bond.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
Sono convinto - ma forse è un pregiudizio da parte mia - che un divano rivela molto sul suo proprietario. Un divano costituisce un modo compatto e inviolabile. Questa però è una cosa che possono capire soltanto le persone che sono cresciute sedendosi su buoni, comodi divani. Come si cresce leggendo buoni libri o ascoltando buona musica. Da divano comodo nasce divano comodo, da divano scomodo nasce divano scomodo. Così funzionano le cose.
Haruki Murakami
May is, Airs wreathe (times) : and they mirror: plus Silence supports my pretension . . the parts Ascend a tone, repeating, (tin ears) thus (Listen) move past Jesus ratted in starch; My contention . . that the slight disregards My costs: Recorders: Fa - as what wind blew Tossed coins in herrings heads, what journey thru Mi et Mi Fa . . tota Musica, dearth Such as voice courting voice has such value Labor light lights in air, in earth, on earth
Louis Zukofsky (“A”)
Define a lot of coffee . . . ,” I said, knowing that my caffeine consumption would probably make Juan Valdez pack up his donkey and run for the hills of Colombia. I was almost embarrassed to admit the amount of coffee I would drink in one day, for fear that he would 5150 me and send me off in a straitjacket to the nearest Caffeine Anonymous meeting. I had recently come to terms with this addiction, realizing that maybe five pots of coffee a day was slightly overdoing it, but I hadn’t accepted the dire consequences until now. Unfortunately, I’m THAT guy. Give me one, I want ten. There is a reason why I still to this day have never done cocaine, because deep down I know that if I did coke the same way I drink coffee, I’d be sucking dicks at the bus stop every morning for an eight ball.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
Camminavo nella sera piena di lillà con tutti i muscoli indolenziti in mezzo alle luci della 27a Strada nella Welton nel quartiere negro di Denver, desiderando di essere un negro, sentendo che quanto di meglio il mondo di bianchi ci aveva offerto non conteneva abbastanza estasi per me, e neppure abbastanza vita, gioia, entusiasmo, oscurità, musica, né notte sufficiente. Mi fermai a una piccola baracca dove un uomo vendeva peperoni rossi caldi in cartocci di carta; ne comprai un po’ e li mangiai, passeggiando per le buie strade misteriose. Desiderai di essere un messicano di Denver, o persino un povero giapponese stremato dal lavoro, tutto fuorché quel che così tristemente ero, un ‘uomo bianco’ disilluso.
Jack Kerouac (Sulla strada)
Le avrei dovuto dire che tanti saltano nello stesso modo via dalla loro vita, oltre se stessi, rischiando tutto per sentirsi davvero vivi. Avrei dovuto dirle che tutti lo fanno chiusi nelle loro paure. Un posto piccolissimo, molto nero, dove sei solo, e fai fatica a respirare. Non c'è nulla che si possa fare per cambiare le cose e già si è fortunati se qualcuno ha avuto per noi l'attenzione di mettere una piccola musica, là dentro; o se capita di avere un amico ad aspettarci in un'ansa del fiume per riportarci a casa, in una qualche casa.
Alessandro Baricco (Smith & Wesson)
In via Belgrano presi un tassì; insonne, invasato, quasi felice, pensai che nulla è meno materiale del denaro, giacché qualsiasi momenta (una moneta da venti centesimi, ad esempio) è, a rigore, un repertorio di futuri possibili. Il denaro è un ente astratto, ripetei, è tempo futuro. Può essere un pomeriggio in campagna, può essere musica di Brahms, può essere carte geografiche, può essere giuoco di scacchi, può essere caffé, può essere le parole di Epitteto, che insegnano il disprezzo dell'oro; è un Proteo più versatile di quello dell'isola Pharos.
Jorge Luis Borges (The Aleph and Other Stories)
Contempla il dolore del mondo con tenerezza, ma lotta con determinazione contro l'ingiustizia. Sii riconoscente di far parte dell'universo. Non corrompere e non lasciarti corrompere. Ogni sforzo che ritieni inutile per migliorare la società fallo tre volte. Sii cavaliere dei tuoi fantasmi e danza con i tuoi peggiori incubi (ma soltanto su una grande musica). Dai piacere agli altri, soprattutto se sei infelice. Accarezza gli animali, le piante, i sassi come se fossero i tuoi bambini. Considera la mente un bel giardino e coltiva i tuoi pensieri come rose.
Diego Cugia (Nessuno può sfrattarci dalle stelle)
La tirò con sé nei meandri caleidoscopici del suo dominio, dove anche l'oscurità riusciva ad avere centinaia di sfumature diverse, dove persino le ombre avevano delle ombre, e dove la musica vibrante di quell'organo celato nelle profondità risuonava tra le arcate gotiche dell'antica cattedrale.
Mila Fois (ARDA 2300 - Kronos ed Aion Due nomi per il tempo)
Jayne desiderava crescere figli dotati, disciplinati, ambiziosi, ma aveva paura praticamente di tutto: dei pedofili, dei batteri, dei fuoristrada (ne possedevamo uno), delle armi, della pornografia, della musica rap, dello zucchero raffinato, dei raggi ultravioletti, dei terroristi, di noi stessi.
Bret Easton Ellis (Lunar Park)
«Sai, credo che se la gente vedesse un uomo come te dichiarare senza problemi che gli piacciano i ragazzi, la vita di qualcuno là fuori potrebbe cambiare. Inoltre, può anche ampliare il tuo pubblico. Non importa se avrai dei nuovi fan che all’inizio ti seguiranno per la tua sessualità, perché alla fine, anche i loro amici ascolteranno la vostra musica,» disse Lolly.Dusk rifletté sulle sue parole e mandò giù l’ultimo boccone di hot dog.Cliccò su “posta” sull’account Instagram appena creato.«Ed è per questo che ti a…» Dusk si morse la lingua, «… mi piaci tanto.» Intrecciò le loro dita sporche di salsa
K.A. Merikan (Manic Pixie Dream Boy (The Underdogs, #1))
Ogni volta che Dusk ripensava al suo sorriso, che tanto amava, non poteva evitare che un’espressione adorante gli comparisse in viso e che il suo cuore battesse più forte per la gioia. Comunque, la vita in tournée non era solo divertimento, sesso e giochi, infatti, a un certo punto dovette uscire dalla loro camera per le prove. Anche quando Lolly non era con lui, la sua attenzione continuava a spostarsi dalla musica al ragazzo e a quanto fosse bello rimanere accoccolati a letto dopo aver scopato la mattina presto. Una brezza piacevole scombinò i capelli di Dusk mentre stava sperimentando con la chitarra i nuovi accordi per le loro canzoni. La sua voce diventava un tutt’uno con la musica quando cantava e lui si perdeva nel mondo creato dalle parole di suo fratello. Alcune canzoni che Dusk conosceva benissimo, e che cantava da sempre, lo colpirono come mai prima d’ora. Non solo le canzoni di Dawn vibrarono in maniera diversa, ma gli diedero anche nuove idee. Milioni di parole invasero la sua mente, spingendolo a desiderare un foglio per scriverle. Era raro che componesse e, sebbene per il momento aveva solo piccoli frammenti di testo, non poté fare a meno di pensare di avere qualcosa di speciale tra le mani.
K.A. Merikan (Manic Pixie Dream Boy (The Underdogs, #1))
hablaba del desasosiego de la clase trabajadora, de la infelicidad constante a pesar de cumplir con las expectativas, de hacer lo que se supone que uno debe hacer y, sin embargo, no tener nunca una sensación de plenitud. Morrissey cantaba sobre la insatisfacción que provocan los trabajos de mierda y la obligación de pagar facturas, sobre la alienación que causan las horas en la oficina y el poco espacio para disfrutar de los verdaderos placeres de la vida.
Beatriz Serrano (El descontento)
Ma cosa devo fare allora?" "Danzare" rispose "continuare a danzare, finché ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perché. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c'entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che saranno bloccati, io non potrò più fare niente per te. Tutti i tuoi collegamenti si interromperanno. Finiranno per sempre. E tu potrai vivere solo in questo mondo. Ne sarai progressivamente risucchiato. Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. Anche se quello che fai può sembrarti stupido, non pensarci. Un passo dopo l'altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi. Per certe cose non è ancora troppo tardi. I mezzi che hai, usali tutti. Fai del tuo meglio. Non devi avere paura di nulla. Adesso sei stanco. Stanco e spaventato. Capita a tutti. Ti sembra sbagliato. Per questo i tuoi piedi si bloccano". Alzai gli occhi e guardai la sua ombra sul muro. "Danzare è la tua unica possibilità" continuò "devi danzare, e danzare bene. Tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta. Se lo fai, forse anch'io potrò darti una mano. Finché c'è musica, devi danzare!
Haruki Murakami (Dance Dance Dance)
Le cose finiscono. Ogni giorno e notte, l’estate come l’inverno, un bacio e l’amore, il vino durante una cena, la lavapiatti dopo il risciacquo, la benzina anche se hai fatto il pieno, la scorta di legno e di provviste, le terapie e un buon libro, la pausa caffè e la coda al botteghino, un racconto e un brutto sogno. Le calze finoscono nel cassetto e gli abiti nell’armadio. L’auto in garage. Le lettere nella cassetta. I colpevoli in prigione. La scuola finisce quando suona la campanella. Finiscono le guerre, le malattie, gli esami e lo zucchero. La musica se sollevi le dita dai tasti di un pianoforte. Tutto finisce, forse anche il mondo un giorno.
Sara Rattaro (Un uso qualunque di te)
Bucket had started his criminal career in Braas, not far from when Allan and his new friends now found themselves. There he had gotten together with some like-minded peers and started the motorcycle club called The Violence. Bucket was the leader; he decided which newsstand was to be robbed of cigarettes next. He was the one who has chosen the name- The Violence, in English, not swedish. And he was the one who unfortunately asked his girlfriend Isabella to sew the name of the motorcycle club onto ten newly stolen leather jackets. Isabella had never really learned to spell properly at school, not in Swedish, and certainly not in English. The result was that Isabella sewed The Violins on the jackets instead. As the rest of the club members had had similar academic success, nobody in the group noticed the mistake. So everyone was very surprised when one day a letter arrived for The Violins in Braas from the people in charge of the concert hall in Vaxjo. The letter suggested that, since the club obviously concerned itself with classical music, they might like to put in am appearance at a concert with the city’s prestigious chamber orchestra, Musica Viate. Bucket felt provoked; somebody was clearly making fun of him. One night he skipped the newsstand, and instead went into Vaxjo to throw a brick through the glass door of the concert hall. This was intended to teach the people responsible lesson in respect. It all went well, except that Bucket’s leather glove happened to follow the stone into the lobby. Since the alarm went off immediately, Bucket felt it would be unwise to try to retrieve the personal item in question. Losing the glove was not good. Bucket had traveled to Vaxjo by motorbike and one hand was extremely cold all the way home to Braas that night. Even worse was the fact that Bucket’s luckless girlfriend had written Bucket’s name and adress inside the glove, in case he lost it." For more quotes from the novel visit my blog: frommybooks.wordpress.com
Jonas Jonasson (The Hundred-Year-Old Man Who Climbed Out of the Window and Disappeared (The Hundred-Year-Old Man, #1))
One problem was that we were now attracting the same people who used to kick our asses in high school for being different, who called us “faggots” and “queers” for the clothes we wore and the music we listened to. Our fanbase was changing to include macho monster-truck homophobes and meathead jocks whose worlds revolved around beer and football
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
In lontananza un metronomo scandiva il tempo, sotto l’azione di questa musica abituale e carezzevole io macchinalmente, insieme agli altri contai fino a cinquanta: i cinquanta movimenti regolamentari di masticazione per ogni boccone. E poi sempre macchinalmente, battendo il tempo, scendo giù e segno il mio nome sul libro di coloro che escono — come tutti.
Evgeniij Zamjatin (We)
I pray thee, spare thyself at times: for it becomes a wise man sometimes to relax the high pressure of his attention to work.
Augustine of Hippo (De musica)
Though I have never been one to collect “stuff,” I do collect moments. So, in that respect, my life flashes before my eyes and through my ears every single day.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
Alla fine, era questo il problema dell'amore. Era così facile romanticizzarlo perché era ovunque. Nella musica e in tv e nelle foto con i filtri di Instagram. Era nell'aria, fonte frizzante di possibilità infinite. Era nelle foglie autunnali, nelle porte di legno fatiscenti, nel ciottolato consumato e nei campi pieni di denti di leone. Era nello sfiorarsi di mani, nelle lettere scritte di getto, delle lenzuola stropicciate e nella luce dorata poco prima del tramonto. Uno sbadiglio soffice, una risata mattiniera, due paia di scarpe allineate accanto alla porta. Uno sguardo dall'altro lato della pista da ballo. Vedevo tutto questo, tutto il tempo, tutto intorno a me, ma quando mi avvicinavo restavo a mani vuote. Come un miraggio.
Alice Oseman (Loveless)
Ho notato spesso che siamo inclini a dotare i nostri amici della stabilità tipologica che nella mente del lettore acquistano i personaggi letterari. Per quante volte possiamo riaprire Re Lear, non troveremo mai il buon re che fa gazzarra e picchia il boccale sul tavolo, dimentico di tutte le sue pene, durante un'allegra riunione con tutte e tre le figlie e i loro cani da compagnia. Mai Emma si riavrà, animata dai sali soccorrevoli contenuti nella tempestiva lacrima del padre di Flaubert. Qualunque sia stata l'evoluzione di questo o quel popolare personaggio fra la prima di e la quarta di copertina, il suo fato si è fissato nella nostra mente, e allo stesso modo ci aspettiamo che i nostri amici seguano questo o quello schema logico e convenzionale che noi abbiamo fissato per loro. Così X non comporrà mai la musica immortale che stonerebbe con le mediocri sinfonie alle quali ci ha abituato. Y non commetterà mai un omicidio. In nessuna circostanza Z potrà tradirci. Una volta predisposto tutto nella nostra mente, quanto più di rado vediamo una particolare persona, tanto più ci dà soddisfazione verificare con quale obbedienza essa si conformi, ogni volta che ci giungono sue notizie, all'idea che abbiamo di lei. Ogni diversione nei fatti che abbiamo stabilito ci sembrerebbe non solo anomala, ma addirittura immorale. Preferiremmo non aver mai conosciuto il nostro vicino, il venditore di hot-dog in pensione, se dovesse saltar fuori che ha appena pubblicato il più grande libro di poesia della sua epoca.
Vladimir Nabokov (Lolita)
¿Cómo habian podido? Aquel era el universo que creara su padre. Allí estaban los pasos del Benny, la sonrisa de La Única, las danzas del maestro Lecuona, las guitarras de los Matamoros, las zarzuelas de Roig… Cuarenta años de la mejor musica de su isla se desvanecían frente a una violencia incomprensible. Rozó con sus dedos las tablas claveteadas y sospechó que jamás podría recuperar los tesoros de aquel local que su hijita y su nieta llenaran de gorjeos. Le habian robado su vida. Amalia miró a su padre, que tenía una palidez nueva en el rostro. - Papá. Pero él no la oyó; su corazón le dolía como si un puño se lo apretara. Cerró los ojos para no ver más aquel destrozo. Cerró los ojos para no ver más aquel país. Cerró los ojos para no ver más. Cerró los ojos.
Daína Chaviano (The Island of Eternal Love)
« Quello che avrei potuto dirle, per aiutarla, l'ho capito solo più tardi ripensando a quel giorno, al suo salto, alla sua follia. Le avrei dovuto dire che tanti saltano nello stesso modo via dalla loro vita, oltre se stessi, rischiando tutto per sentirsi davvero vivi. Avrei dovuto dirle che tutti lo fanno chiusi nelle loro paure, chiusi dentro la botte mefitica delle loro paure. Un posto piccolissimo, molto nero, dove sei solo, e fai fatica a respirare. Non c'è nulla che si possa fare per cambiare le cose e già si è fortunati se qualcuno ha avuto per noi l'attenzione di mettere una piccola musica, là dentro; o se capita di avere un amico ad aspettarci in un'ansa del fiume per riportarci a casa, in una qualche casa. Questo, le avrei dovuto dire. Invece solo la strinsi fa le mie braccia, e non fui capace di dire niente. Piccola Rachel... Davvero si sarebbe meritata un giorno di gloria, lei e quegli altri due matti, sa il cielo come mi mancano. Ma non è andata così, spesso non va così. Si semina, si raccoglie, e non c'è nesso tra una cosa e l'altra. Ti insegnano che c'è, ma... non so, io non l'ho mai visto. Accade di seminare, accade di raccogliere, tutto lì. Per questo la saggezza è un rito inutile e la tristezza un sentimento inesatto, sempre. Seminammo con cura, tutti, quella volta, seminammo immaginazione, e follia e talento. Ecco cosa abbiamo raccolto, un frutto ambiguo: la luce bella di un ricordo e il privilegio di una commozione che per sempre ci renderà eleganti, e misteriosi. Voglia il cielo che questo basti a salvarci, per tutto il tempo che ci sarà dato, ancora. »
Alessandro Baricco
Chi sa ballare alla persiana?” domando. Tutte si voltano a guardare Sanaz. Lei si schermisce, fa di no con la tessta. Cominciamo ad insistere, a incoraggiarla, formiamo un cerchio intorno a lei. Quando inizia a ballare, piuttosto a disagio, battiamo le mani e ci mettiamo a canticchiare. Nassrin ci chiede di fare più piano. Sanaz riprende, quasi vergognandosi, a piccoli passi, muovendo il bacino con grazia sensuale. Continuiamo a ridere e a scherzare, e lei si fa più ardita; muove la testa a destra e sinistra, e ogni parte del suo corpo vibra; balla anche con le dita e le mani. Sul suo volto compare un'espressione particolare, spavalda, ammicante, che attrae, cattura, e al tempo stesso sfugge e si nasconde. Appena smette di ballare, tuttavia, il suo potere svanisce. Esistono varie forme di seduzione, ma quella che emana dalle danze tradizionali persiane è unica, una miscela di impudenza e sottigliezza di cui non mi pare esistano eguali nel mondo occidentale. Ho visto donne di ogni estrazione sociale assumere lo stesso sguardo di Sanaz, sornione, seducente e l'ho ritrovato anni dopo sul viso di Leyly, una mia amica molto sofisticata che aveva studiato in Francia, vedendola ballare al ritmo di una musica piena di parole come naz e eshveh e kereshmeh, che potremmo tradurre con “malizia”, “provocazione”, “civetteria”, senza però riuscire a rendere l'idea. QUesto tipo di seduzione è al tempo stesso elusiva, vigorosa e tangibile. Il corpo si contorce, ruota su se stesso, si annoda e si snoda. Le mani si aprono e si chiudono, i fianchi sembrano avvitarsi e poi sciogliersi. Ed è tutto calcolato: ogni passo ha il suo effetto, e così il successivo. È un ballo che seduce in un modo che Daisy Miller non si sognava neanche. È sfacciato, ma tutt'altro che arrendevole. Ed è tutto nei gesti di Sanaz. La veste nera e il velo - che ne incorniciano il volto scavato, gli occhi grandi e il corpo snello e fragile - conferiscono uno strano fascino ai suoi movimenti. Con ogni mossa, Sanaz sembra liberarsene: la vesta diventa sempre più leggera, e aggiunge mistero all'enigma della danza.
Azar Nafisi (Reading Lolita in Tehran: A Memoir in Books)
Già certi attimi erano impercettibilmente meno soavi, come una musica tenera e lieta che, a poco a poco, ci rattrista e ci stanca. Una cortina d’ombra, adesso, velava certi giorni. Erano passati ormai i momenti di pura gioia. Stavano raggiungendo l’istante in cui felicità e tristezza si fondono in un’oscura convergenza e d’ora in avanti saranno mescolate l’una all’altra come due fiumi che hanno fatto confluire i loro corsi.
Irène Némirovsky (Due)
Erano il sesso e i romanzi e la musica e i film a rendere la vita sopportabile - non gli amici, non la famiglia, non la scuola, non la scena sociale, non le relazioni - e quella era stata l'estate in cui una settimana sì e una no avevo visto I predatori dell'arca perduta ma avevo cenato a stento un paio di volte con i miei genitori separati. Non investivo nel mondo reale - perchè avrei dovuto? Non era fatto per me o per i miei bisogni o desideri.
Bret Easton Ellis (The Shards)
Poi è andata com'è andata. É andata come sappiamo. Sono finite le autoriduzioni, le lotte armate, le rivoluzioni, le autonomie operaie. Ai concerti si paga il biglietto, e che biglietto. I musicisti sono diventati rockstar, o almeno ci hanno provato senza vergogna. Hanno fatto la fila per un passaggio in tv, sono andati al festival di Sanremo e pure al Festivalbar. E se prima si difendevano ai concerti da chi li processava, adess si lamentano se i loro dischi si scaricano dalla rete. Parlano male della droga, del sesso senza amore, della politica che non usa la lingua della ggente. Si sposano (addirittura qualcuno in chiesa), mettono su famiglia, scoproni i valori, smettono di bere, di farsi, consigliano ai giovani di non sprecare la propria vita. Il mercato ha vinto. Il pubblico ha sfrattato il popolo. Siamo più liberi,oggi. Di comprare quello che vogliamo. Ma non è un caso, alla fine se abbiamo sempre meno musica che vale la pena d'essere comprata.
Diego De Silva (Mia suocera beve)
Cristo, ma le vedete le strade? Anche solo le strade! Ce n’era a migliaia! Come fate voi laggiù a sceglierne una? A scegliere una donna. Una casa, una terra che sia vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire. Tutto quel mondo… Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce… e quanto ce n’è. Non avete voi paura di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità… solo a pensarla? A viverla… Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano anche qui, ma non più di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita. Io ho imparato così. La terra, quella è una nave troppo grande per me. È un viaggio troppo lungo. È una donna troppo bella. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare. Perdonatemi. Ma io non scenderò da questa nave… al massimo, posso scendere dalla mia vita.” A.Baricco da "Novecento - un monologo
Alessandro Baricco
Esco dal parcheggio della tavola calda di Maddy e accendo la musica. Incrocio come spesso succede un autostoppista, ma se di solito non mi fermo, questa volta lo faccio. Guardo Bob, chiedendomi perché lo sto facendo. L'ultima volta che ho preso qualcuno sul mio camion, non ho capito neanche il perché, ma non mi è dispiaciuto averlo fatto, anche se oggi sto tanto male da scoppiarne. Non aver vissuto questa storia con Mack avrebbe reso la mia vita insipida e vuota. Lui l'ha colmata, mi ha mostrato cosa significasse amare, che gli uomini possono essere buoni, e che aprirsi agli altri non è necessariamente una brutta cosa, ma che può portare un sacco di cose belle. È stata la luce nella mia oscurità persistente. Sapeva che stava per morire e tuttavia la vita per lui era bella. Come potrei rinnegare tutto quello che era e tutto quello che ho appreso con lui? Mi ha mostrato che la felicità è a portata di mano, e che la vita non è un ridursi a proteggersi, a nascondersi dagli altri per paura di soffrire, ma, al contrario, la vita è aprirsi e apprendere dagli errori degli altri. Amerò eternamente quest’uomo, lui non è stato una semplice storia d’amore, è stato la storia della mia vita
Amheliie (Road)
... Posai il mio cuscino sul terzo gradino dal basso, mi sedetti, presi il cappello e vi misi dentro la sigaretta: non proprio nel mezzo e non in un angolo, proprio così come se vi fosse stata gettata dall’alto e cominciai a cantare: “Il povero Papa Giovanni…”. Nessuno badava a me, non sarebbe neppure stato un bene: dopo una, due, tre ore avrebbero pur cominciato ad accorgersi di me. Interruppi la mia strofa quando udii la voce al microfono che annunciava un treno da Amburgo… Allora andai avanti. Mi spaventai quando la prima moneta cadde nel cappello: era un soldo, colpì la sigaretta, la sospinse troppo da parte. La rimisi al posto giusto e ripresi a cantare.
Heinrich Böll
Pensa all’asimmetria. Questo è un mondo, pensa, in cui puoi startene a letto a sentire una canzone mentre sogni la persona che ami, e i tuoi sentimenti e la canzone si fanno eco a vicenda in modo così potente e completo che sembra impossibile che l’amata, chiunque e ovunque sia, non se ne accorga, non riceva il segnale che pulsa dal tuo cuore, come se tu e la musica e l’amore e tutto l’universo siate fusi in un’unica forza che può essere incanalata verso l’esterno, nell’oscurità, per portargli il messaggio. Ma nella realtà, non solo lei o lui non sapranno nulla, ma non c’è neanche qualcosa che impedisca a quell’altra persona di starsene a letto esattamente nello stesso momento a sentire esattamente la stessa canzone e pensare a qualcun altro - di indirizzare gli stessi sentimenti in una direzione del tutto differente, verso una persona completamente diversa, che a sua volta potrebbe starsene nel buio a pensare a un’altra persona, una quarta, che a sua volta pensa a una quinta, e così via all’infinito; e dunque, invece di un mondo di coppie che si ricambiano precisamente, dove l’innamorato e colei o colui che lo corrisponde solcano lo spazio in modo preciso e meraviglioso come tante paia di ali di farfalla, ci ritroviamo una catena di struggimenti, che si espande e si avvita su se stessa e finisce in un numero infinito di vicoli ciechi.
Paul Murray (Skippy Dies)
Sembra quasi che se metti la musica (e i libri, probabilmente, e i film, e il teatro, e qualsiasi cosa che procuri emozioni) al primo posto, non riuscirai mai a chiarire la tua vita amorosa, e non arriverai mai a considerarla come un prodotto finito. Ci troverai sempre qualcosa da ridire, starai sempre in subbuglio, e continuerai a criticare e a cercare di dipanare la matassa finché non va tutto a rotoli e devi ricominciare daccapo. Forse noi viviamo troppo protesi verso un apice, dico noi che assorbiamo emozioni da mattina a sera, e di conseguenza non riusciamo mai a sentirci semplicemente contenti: noi dobbiamo essere o disperati, o al settimo cielo, e questi sono stati d'animo difficili da raggiungere in una relazione stabile e solida.
Nick Hornby (High Fidelity)
Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive… Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza. Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che inoltre è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa. Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz'ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica. Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente. Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così. Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro. Mai.
Martha Rivera-Garrido
En los ochenta, aún se escuchaban guitarras en las discotecas e incluso cuando sonaban esos niñatos de Hombres G, por más que arrugáramos la nariz con mohín despectivo, no podíamos dejar de corear que quiero comprarme un jersey a rayas. Entonces ()La música aún podía salvarnos. Fue justo antes de que se pusiera en marcha la trituradora de emociones, la mákina, la electrónica, el house, el trance, los miles de nombres para aludir a la victoria del frío.
Barbara Blasco
I could always tell when a chorus was coming by watching Kurt’s dirty Converse sneaker as it moved closer and closer to the distortion pedal, and just before he stomped on the button, I would blast into a single-stroke snare roll with all of my might, like a fuse burning fast into the heart of a bomb, signaling the change. The subsequent eruption would often send chills up my neck, as the undeniable power of our collective sound was becoming almost too big for that tiny little space.
Dave Grohl (The Storyteller: Tales of Life and Music)
The storm which swept me into a hospital in December began as a cloud no bigger than a wine goblet the previous June. And the cloud—the manifest crisis—involved alcohol, a substance I had been abusing for forty years. Like a great many American writers, whose sometimes lethal addiction to alcohol has become so legendary as to provide in itself a stream of studies and books, I used alcohol as the magical conduit to fantasy and euphoria, and to the enhancement of the imagination. There is no need to either rue or apologize for my use of this soothing, often sublime agent, which had contributed greatly to my writing; although I never set down a line while under its influence, I did use it—often in conjunction with music—as a means to let my mind conceive visions that the unaltered, sober brain has no access to. Alcohol was an invaluable senior partner of my intellect, besides being a friend whose ministrations I sought daily—sought also, I now see, as a means to calm the anxiety and incipient dread that I had hidden away for so long somewhere in the dungeons of my spirit.
William Styron (Darkness Visible: A Memoir of Madness)
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita… Se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio. Cristo, ma le vedevi le strade? Anche solo le strade. Ce n'è a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una, a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire. Tutto quel mondo, quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n'è. Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormità, solo a pensarla?
Alessandro Baricco
16 luglio. Quale brivido mi corre nelle vene quando per caso le mie dita toccano le sue, quando i nostri piedi s'incontrano sotto la tavola! Mi ritiro come dal fuoco, una segreta forza mi spinge avanti di nuovo, e tutti i miei sensi sono presi da vertigine. E la sua innocenza, la sua anima ignara non le lasciano comprendere come queste piccole familiarità mi fanno male. Se, parlando, lei posa la sua mano sulla mia, se nel calore della conversazione si avvicina a me in modo che il suo alito divino sfiori le mie labbra, io credo di morire, come percosso dal fulmine. E se una volta, Guglielmo, quell'anima celeste e fiduciosa io osassi... tu mi capisci? No, il mio cuore non è così corrotto! Ma è debole, molto debole, e questa non è forse corruzione? Lei mi è sacra. Ogni desiderio tace alla sua presenza. Non posso dire quello che succede in me quando le sono vicino; mi pare che tutta l'anima si riversi nei miei nervi. Carlotta sa una melodia che suona al pianoforte con un'angelica espressione, con grande semplicità e spirito. E' la sua aria preferita, e appena suona la prima nota, fuggono lontano da me pene, preoccupazioni, capricci. Sono così preso da quella semplice melodia che non mi pare inverosimile niente di quel che si racconta del fascino della musica antica. E come lei sa cominciarla al momento opportuno, proprio quando starei per tirarmi una palla nella testa. Il cupo turbamento della mia anima si dissipa, e io di nuovo respiro liberamente.
Johann Wolfgang von Goethe (The Sorrows of Young Werther)
Continuo a chiedermi come paragonare questa prigione dove vivo al resto del mondo, e siccome il mondo è pieno di gente e qui non c'è anima viva, fuori che me, non posso farlo. Pure, continuo a battere su quel chiodo. La mia immaginazione farà da femmina al mio spirito, il mio spirito è il maschio, e fra tutti e due concepiranno una generazione di pensieri prolifici, e saranno essi a popolare questo microcosmo di personaggi irrequieti quanto la gente di questo mondo: poiché nessun pensiero è mai contento. I migliori, come i pensieri del divino, sono frammisti ai dubbi: tali da mettere il Verbo stesso in conflitto col Verbo. Come "Venite, pargoli"; oppure ancora "È difficile per un cammello passare per la cruna d'un ago". I pensieri che spronano all'ambizione, progettano imprese irrealizzabili: come queste vane, fragili unghie possano aprirsi una breccia tra le strutture granitiche di questo duro universo - le mura scabre della mia prigione. E poiché non possono, si annullano nella loro superbia. I pensieri che aspirano alla rassegnazione si consolano di non essere i primi, fra gli schiavi della Fortuna, e neppure gli ultimi: come stolti mendichi che, inchiodati alla gogna, si sentono meno umiliati perché è toccato a tanti, e toccherà a tanti altri. E in questo pensiero trovano una sorta di sollievo, caricando le proprie sventure sul dosso di quelli che prima di loro ebbero simile sorte. Così io recito in un sol personaggio la parte di molti: e nessuno contento. Qualche volta faccio il re: allora il tradimento mi fa sospirare di essere un poveraccio - ed io tale divento. Poi però l'opprimente miseria mi convince che me la passavo meglio da re. Ed eccomi rimesso sul trono: solo che di lì a poco mi vedo bello e detronizzato da Bolingbroke, e subito non sono più nulla. Ma chiunque io sia, né io né alcun uomo che possa dirsi uomo sarà contento di nulla finché non avrà il sollievo di non esser più nulla. Suono di musica. Sento della musica. Ah, ah! Andate a tempo! Come è aspra la dolce musica quando non tiene il ritmo e non rispetta il tempo. Così è per la musica delle umane vite: e qui io ho un orecchio talmente affinato da avvertire la stonatura in una corda non bene accordata. Ma per accordare il mio regno ai bisogni del tempo, non ebbi orecchio da avvertire le mie stonature. Ho fatto pessimo uso del tempo, e il tempo fa pessimo uso di me, ché ora il tempo ha fatto di me il suo orologio. I miei pensieri sono minuti, che i miei sospiri vanno ritmando sul quadrante dei miei occhi; mentre il mio dito, come la punta della lancetta, continua a segnare il tempo, nettandoli delle lacrime. Ora, signore, il suono che indica lo scadere dell'ora è il clamore dei gemiti che mi squassano il cuore - che è la campana. Così sospiri, e lacrime, e gemiti, scandiscono i minuti, i quarti e le ore; mentre il tempo mio va galoppando a portare la gioia del superbo Bolingbroke, e io me ne sto qui a fare il pupazzo, a guardia del suo orologio. Questa musica mi fa uscir di senno. Fatela smettere! Può darsi abbia ricondotto dei folli a rinsavire, ma io dico che può portare chi è savio alla follia. Pure, benedetta l'anima buona che me la infligge, poiché essa è segno d'affetto, e l'affetto per Riccardo è un ben raro gioiello, in un mondo così saturo d'odio.
William Shakespeare (Richard II)