Moto Quotes

We've searched our database for all the quotes and captions related to Moto. Here they are! All 100 of them:

When they go low, we go high
Michelle Obama (Becoming)
Meeting someone is God's doing, but parting is what humans do themselves.
Moto Hagio
Minu ema moto kõlab: "No kuulge! Miks peaks laskma väikesel gangreenil või tillukesel pidalitõvehool takistada teekonda hariduse juurde?!
Rachel Renée Russell (Tales from a Not-So-Fabulous Life (Dork Diaries, #1))
I am Valentino Rossi. If I stay in MotoGP it is to try to win. When that is not possible it is time to stay at home and work in the garden!
Valentino Rossi
Moto koji me vuče napred je: nikada se ne predaj. Ako kreneš u preticanje, dodaj gas. Radi ono što smatraš da je ispravno, ne ono sto će većina da podrži
Zoran Đinđić
Each has something hidden in his breast. In youthful days that are yet transparent. Yearning... comes softly. Love announces its coming haltingly, timidly. Youth flies by in the blink of an eye. Days not soon forgotten...
Moto Hagio (The Heart of Thomas)
Esse vagar sem rumo pelos caminhos de nossa Maiúscula América me transformou mais do que me dei conta.
Ernesto Che Guevara (De moto pela América do Sul: Diários de viagem (Portuguese Edition))
[...] ero una biografia in moto perpetuo, memoria sino al midollo delle ossa.
Philip Roth (American Pastoral)
There's nothing I can do to stop the tears. Who is going to save him? Even Takahashi can't do it... can she? There's no one else but you. Takahashi. Please... Please... don't abandon Moto.
Yuuki Obata (We Were There, Vol. 15)
Bor era bello da fare male. Il cuore della ragazza saltò un battito quando il suo profumo le raggiunse le narici e inondò la sua mente come una droga. Un accenno di barba disegnava il contorno appuntito del mento e le labbra si schiusero in un ghigno ferino da animale pronto alla caccia. «Ti voglio attenta e pronta. Ti insegnerò a difenderti. Non sono qui per giocare o rivangare il passato. E ora muoviti, non ho tempo da perdere, anzi, non abbiamo tempo da perdere.» Voltandosi e scendendo le scale tre gradini alla volta aggiunse: «Ti aspetto in strada, sono quello figo sulla moto». Le guance di Asia divennero paonazze, mentre stringeva i pugni con intensità fino a sentire il sudore delle mani appiccicarle la pelle. Con un'espressione degna di un drago sputa fuoco, Asia rimase a guardare Bor che usciva di casa. Vomitò un urlo a dir poco agghiacciante che miscelava rabbia e frustrazione.
Eilan Moon (R.I.P. Requiescat In Pace (The R.I.P. Trilogy, #1))
Con un moto di collera lanciai i pantaloni in un angolo e mi ficcai sotto il getto freddo della doccia, lavando via ogni traccia di Aleksandra Nikolayev sulla mia pelle. Ma non riuscii a togliermela dalla mente.
Chiara Cilli (Soffocami (Blood Bonds, #1))
Prima di ripartire doveva tentare di dormire almeno qualche ora, oppure sarebbe crollato durante il viaggio e non poteva permettersi un tale e grossolano errore, non con l’esperienza di guerriero che aveva. Questa era la differenza tra chi non aveva un’educazione alla guerra e chi aveva vissuto sempre in battaglia. Non c’era cosa peggiore del moto incontrollabile della disperazione per portare un combattente a perdere. La mente avrebbe dovuto essere lucida e pronta, il corpo riposato e forte per vincere. Per chi non aveva la mentalità del guerriero poteva sembrare assurdo anche solo vagliare l’idea del riposo in una simile situazione, ma con la lucidità dell’autocontrollo tipica di un Venator, l’unico modo per vincere era proprio quello.
Eilan Moon (R.I.P. De Profundis (The R.I.P. Trilogy, #2))
Un rugido arrojado rasgó el aire y ambos nos volteamos para ver una moto de color rojo acercándose a la acera detrás del auto de Jack. El piloto levantó la mano en señal de saludo y luego se quitó el casco. Mi boca cayó abierta. Era Alex. Y sonreía de oreja a oreja. ¿Alex montaba una moto? ¿Desde cuándo? Y, más importante aún, ¿cuándo podría tener un paseo en ella?
Sarah Alderson (Hunting Lila (Lila, #1))
Les evitaría el final de los de la moto por evidente, pero no, que sufran: se chocaron contra un carro que venía a toda "in the right direction", y acabaron en el tejado del susodicho. De ahí, del techo, de la capota, los tuvo que bajar el agente de la fiscalía que vino a realizar el levantamiento de los cadáveres. ¿Se imaginan un "levantamiento" bajando? Así andamos de mal.
Fernando Vallejo (La virgen de los sicarios)
Durante o transcorrer de nove meses, um homem pode pensar em muitas coisas, desde o mais alto conceito filosófico até o desejo mais abjeto por um prato de sopa – tudo de acordo com o estado de seu estômago. E se, ao mesmo tempo, esse homem for do tipo aventureiro, ele poderá viver experiências que talvez interessem às demais pessoas e seu relato casual se parecerá com este diário.
Ernesto Che Guevara (De moto pela América do Sul: Diários de viagem (Portuguese Edition))
Me comí a Donovan con los ojos, con una nueva sensación de afecto en el pecho. —¿Qué pasa? —preguntó con recelo. —¿Odin? ¿Le has puesto nombre a tu moto? Me guiñó el ojo y cogió el rollo de cinta adhesiva. —Me inspiré en una chiflada con un coche llamado Misery.
Darynda Jones (Fourth Grave Beneath My Feet (Charley Davidson, #4))
the idea here is simple, if you can dream it, it is possible
Jorge Lorenzo (Jorge Lorenzo: The New King of MotoGP)
No te preocupes. La muerte es el precio que se paga por vivir, así que... ¿qué prefieres?
Pablo Motos (Frases célebres de niños)
There is witchcraft in science and a science to witchcraft. Both will conspire against you eventually.
Nnedi Okorafor (Hello, Moto)
Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.
Robert M. Pirsig (Zen and the Art of Motorcycle Maintenance: An Inquiry Into Values (Phaedrus, #1))
Così era diventata un'anima inquieta. Spaventata dalla sua inerzia, l'aveva trasformata in moto perpetuo.
John Green (Looking for Alaska)
O anima cortese mantoana Di cui la fama ancor nel mondo dura, E durera quanto 'l moto lontana
Dante Alighieri (The Divine Comedy: Inferno - Purgatorio - Paradiso)
My new life moto: stand for something or fall for everything. Yes, I was standing for drug use.
Jasmine Mas (Psycho Gods (Cruel Shifterverse #6))
Jane, la de la sonrisa espontánea y las fiestas en el metro, quien seguramente sea una poeta, o yo qué sé, una mecánica de motos.
Casey McQuiston (One Last Stop)
Sì, è vero, andavo bene a scuola. Certo, facevo bene un sacco di altre cose. Ma io volevo correre. Forte, fortissimo. Con la moto. E l'ho fatto. Pensa se non ci avessi provato.
Valentino Rossi (What If I Had Never Tried It: The Autobiography)
Dopo settimane trascorse a desiderare e aspettare e – ammettiamolo – supplicare e sperare e poi soffocare ogni moto di speranza, ne sarei uscito devastato. Come fai a rimetterti a dormire dopo una cosa simile?
André Aciman (Call Me By Your Name (Call Me By Your Name, #1))
—Vamos, B. Te llevo a casa. —¿Y los demás? ¿Lucía se ha ido sin mí? —¿Tienes miedo de volver a montar conmigo? —se burló él, y me dio la sensación de que había escogido las palabras de forma deliberada—. En moto, quiero decir. «No muerdas el anzuelo», me dije, consciente de que me estaba desafiando. —Creo que cogeré un taxi. Enarcó las cejas, divertido por mi indecisión, y se cruzó de brazos a la vez que esbozaba una sonrisa de suficiencia. —Prometo no ir demasiado deprisa para ti —aseguró, y de nuevo no supe dilucidar si solo hablaba de la velocidad suicida a la que conducía o estaba adquiriendo otro tipo de compromiso.
Victoria Vilchez (Antes de que decidas dejarme (Antes de, #2))
gli sorrise d’un sorriso cosí tenue, direi quasi cosí immateriale, che non parve espresso da un moto delle labbra, sí bene da una irradiazione dell’anima per le labbra, mentre gli occhi rimanevan tristi pur sempre, e come smarriti nella lontananza d’un sogno interiore. Eran veramente gli occhi della Notte, cosí inviluppati d’ombra, quali per una Allegoria avrebbeli forse imaginati il Vinci dopo aver veduta in Milano Lucrezia Crivelli.
Gabriele d'Annunzio (Il piacere)
«Mettiti il casco. È tardi!» le ordinò senza guardarla in viso mentre le porgeva il copricapo. Asia non disse una parola. Il sole era già scomparso ed era consapevole che con l’oscurità il Male avrebbe potuto fare capolino da un momento all’altro. Il cimitero del Wawel distava pochi minuti dal suo appartamento, ma lei conosceva bene il Venator e sapeva perché si spostava comunque in moto. Le sacche laterali della sua cavalcatura erano piene zeppe di armi, una vera e propria santa barbara sempre pronta all’uso. Mentre si issava con accuratezza dietro di lui cercò di trattenere il respiro. L’idea di sfiorare di nuovo, dopo quasi due anni, il suo corpo la faceva sentire come una bambina il primo giorno di scuola: tensione a mille, ansia, batticuore e la sensazione che di lì a poco sarebbe morta di infarto. Ma quel momento magico fu bruscamente distrutto, e le acide parole inzuppate nel veleno che uscirono dalle labbra di Bor la scaraventarono con una forza dolorosa nella realtà di quel pomeriggio. «Aggrappati alle manigliette laterali, non a me. E reggiti forte, non mi va di dovermi fermare a raccogliere i tuoi pezzetti.» Asia si sentì morire ma mai, per nessuna ragione al mondo, gli avrebbe dato soddisfazione. «Certo, non temere, non ti accorgerai nemmeno di me», disse a denti stretti mentre la bocca le si seccava per la delusione di essere stata respinta così in malo modo.
Eilan Moon
Leggere mette in moto tutto dentro te: fantasia, emozioni, sentimenti. È un'apertura dei sensi verso il mondo, è un vedere e riconoscere le cose che ti appartengono e che rischiano di non essere viste, fa scoprire l'anima delle cose. Leggere significa trovare le parole giuste, quelle perfette per esprimere ciò a cui non riuscivi a dare forma. Trovare una descrizione a ciò che tu facevi fatica a riassumere. Nei libri le parole degli altri risuonano come un'eco dentro di noi, perché c'erano già.
Fabio Volo
Il y a ceux que le malheur effondre. Il y a ceux qui en deviennent tout rêveurs. Il y a ceux qui parlent de tout et de rien au bord de la tombe, et ça continue dans la voiture, de tout et de rien, pas même du mort, de petits propos domestiques, il y a ceux qui se suicideront après et ça ne se voit pas sur leur visage, il y a ceux qui pleurent beaucoup et cicatrisent vite, ceux qui se noyent dans les larmes qu'ils versent, il y a ceux qui sont contents, débarrassés de quelqu'un, il y a ceux qui ne peuvent plus voir le mort, ils essayent mais ils ne peuvent plus, le mort a emporté son image, il y a ceux qui voient le mort partout, ils voudraient l'effacer, ils vendent ses nippes, brûlent ses photos, déménagent, changent de continent, rebelotent avec un vivant, mais rien à faire, le mort est toujours là, dans le rétroviseur, il y a ceux qui pique-niquent au cimetière et ceux qui le contournent parce qu'ils ont une tombe creusée dans la tête, il y a ceux qui ne mangent plus, il y a ceux qui boivent, il y a ceux qui se demandent si leur chagrin est authentique ou fabriqué, il y a ceux qui se tuent au travail et ceux qui prennent enfin des vacances, il y a ceux qui trouvent la mort scandaleuse et ceux qui la trouvent naturelle avec un âge pour, des circonstances qui font que, c'est la guerre, c'est la maladie, c'est la moto, la bagnole, l'époque, la vie, il y a ceux qui trouvent que la mort c'est la vie. Et il y a ceux qui font n'importe quoi. Qui se mettent à courrir, par exemple. À courir comme s'ils ne devaient jamais plus s'arrêter. C'est mon cas.
Daniel Pennac (La fata carabina)
—Quiero besarte, quiero follarte, y deseo que me toques con tal intensidad que duela físicamente. No voy a conseguir los dos primeros, así que solo sube a la parte trasera de mi moto. Rodéame con tus brazos y demos un paseo. Es todo lo que puedes darme, así que dámelo.
Amanda Heath (Sleepless Nights (Wrath MC, #1))
IL TUONO E nella notte nera come il nulla, a un tratto, col fragor d'arduo dirupo che frana, il tuono rimbombò di schianto: rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo, e tacque, e poi rimareggiò rinfranto, e poi vanì. Soave allora un canto s'udì di madre, e il moto di una culla.
Giovanni Pascoli (Myricae)
In the early months of World War II, San Francisco's Fill-more district, or the Western Addition, experienced a visible revolution. On the surface it appeared to be totally peaceful and almost a refutation of the term “revolution.” The Yakamoto Sea Food Market quietly became Sammy's Shoe Shine Parlor and Smoke Shop. Yashigira's Hardware metamorphosed into La Salon de Beauté owned by Miss Clorinda Jackson. The Japanese shops which sold products to Nisei customers were taken over by enterprising Negro businessmen, and in less than a year became permanent homes away from home for the newly arrived Southern Blacks. Where the odors of tempura, raw fish and cha had dominated, the aroma of chitlings, greens and ham hocks now prevailed. The Asian population dwindled before my eyes. I was unable to tell the Japanese from the Chinese and as yet found no real difference in the national origin of such sounds as Ching and Chan or Moto and Kano. As the Japanese disappeared, soundlessly and without protest, the Negroes entered with their loud jukeboxes, their just-released animosities and the relief of escape from Southern bonds. The Japanese area became San Francisco's Harlem in a matter of months. A person unaware of all the factors that make up oppression might have expected sympathy or even support from the Negro newcomers for the dislodged Japanese. Especially in view of the fact that they (the Blacks) had themselves undergone concentration-camp living for centuries in slavery's plantations and later in sharecroppers' cabins. But the sensations of common relationship were missing. The Black newcomer had been recruited on the desiccated farm lands of Georgia and Mississippi by war-plant labor scouts. The chance to live in two-or three-story apartment buildings (which became instant slums), and to earn two-and even three-figured weekly checks, was blinding. For the first time he could think of himself as a Boss, a Spender. He was able to pay other people to work for him, i.e. the dry cleaners, taxi drivers, waitresses, etc. The shipyards and ammunition plants brought to booming life by the war let him know that he was needed and even appreciated. A completely alien yet very pleasant position for him to experience. Who could expect this man to share his new and dizzying importance with concern for a race that he had never known to exist? Another reason for his indifference to the Japanese removal was more subtle but was more profoundly felt. The Japanese were not whitefolks. Their eyes, language and customs belied the white skin and proved to their dark successors that since they didn't have to be feared, neither did they have to be considered. All this was decided unconsciously.
Maya Angelou (I Know Why the Caged Bird Sings (Maya Angelou's Autobiography, #1))
He visto atracos y personas arrolladas. Y motos rodando por la acera, a contravía, y por el pedacito de avenida que queda entre el autobús que se detiene y la acera. Y motos rodando por la acera. Y motos rodando por la acera. De policías, de ladrones, de trabajadores, de vagos... motos rodando por la acera.
Héctor Torres (Objetos no declarados)
Pero la mujer que se descontrola es, para el sentido común, una reventada. Y la reventada, a diferencia del reventado, no es un objeto de deseo: es un objeto de lástima. En el imaginario popular, la rebelde que sí vale, la glamorosa, la sensual, es otra: la que va agarrada de la cintura del pibe de la moto.
Tamara Tenenbaum (El fin del amor: querer y coger en el siglo XXI)
Bor era appostato davanti all’entrata di casa, indossava il suo cappotto e un cappellino di lana. Le braccia erano incrociate sul petto e tutto di lui sembrava essere impaziente. «L’appuntamento con la tua amica è alle dieci, muoviti dai!» esordì. Asia non rispose e rimase a fissarlo per un tempo indefinito. Era sbigottita. «E tu che ne sai?», chiese non appena si riprese dallo stupore. «Tua madre stamattina presto è rientrata. Ti ha lasciato qualcosa da mangiare in cucina.» Cambiò discorso. Non guardava la ragazza mentre parlava, teneva lo sguardo fisso sulle braccia di Asia accartocciate in modo irrequieto. «Non ho fame. È tua abitudine origliare le conversazioni altrui?» insistette lei con caparbietà. Solo allora il Venator alzò gli occhi e catturò con il suo sguardo intenso la mente di lei. «Non origlio, sono entrato in camera tua mentre lo dicevi. Semplice. Se non devi mangiare allora copriti e andiamo.» «Per quale assurda ragione dovresti venire con me?» «Anche io voglio vedere come sta Nowak.» Asia non osò ribattere. Afferrò con un moto di stizza il suo piumino e uscì seguendo il Venator. La nebbia copriva il fiume Vistola e rendeva tutto ovattato e silenzioso, nonostante non fosse più mattino presto. Bor le porse il casco e si sedette sulla sua cavalcatura. «L’ospedale dista dieci minuti a piedi, non vengo con te in moto. Voglio fare una passeggiata» rifiutò la proposta. «Come vuoi» rispose secco lui intanto che scendeva e iniziava a camminarle davanti. Asia rimase ferma per un istante e poi con una rapida corsa lo raggiunse posizionandosi al suo fianco. «Guarda che la mia passeggiata doveva essere solitaria», affermò. «Saprò essere invisibile e silenzioso.» Cosa diavolo vuole questo cavernicolo da me? si domandò lei, mentre manteneva il passo svelto di Bor. (brano tratto da R.I.P. Requiescat In Pace di Eilan Moon)
Eilan Moon (R.I.P. Requiescat In Pace (The R.I.P. Trilogy, #1))
Ecco dove accadde. Lei è stata qui. Questi leoni di pietra, ora senza testa, l'hanno fissata. Questa fortezza, una volta inespugnabile, cumulo di pietre ora, fu l'ultima cosa che vide. Un nemico da tempo dimenticato e i secoli, sole, pioggia, vento, l'hanno spianata. Immutato il cielo, un blocco d'azzurro intenso, alto, distante. Vicine, ogg come ieri, le mura ciclopiche che orientano il cammino: verso la porta dal cui fondo non fiotta più sangue. Nelle tenebre. Nel macello. E sola. Con questo racconto vado nella morte. Termino qui, impotente, e niente, niente di quello che avrei potuto fare o non fare, volere o pensare, mi avrebbe condotto a una meta diversa. Più profondamente di ogni altro moto dell'animo, più profondamente persino della mia paura, mi impregna, mi corrode, mi avvelena l'indifferenza dei celesti verso noi terreni. Naufragata l'audace impresa di opporre il nostro debole calore alla loro gelidità.
Christa Wolf (Kassandra)
Y yo que tengo moto no me imagino una mejor combinación que la de una chamarra de piel negra con una calavera cosida detrás. Todavía no la tengo, pero no hay día en que no piense en ella. ¿Yo galancito? Nunca. No esta en mi sangre. Aún así me sigo preguntando si habrá una vecina que se interese en ser la novia de un proyecto de rufián.
Xavier Velasco
Yo tenía once años y no le temía a los fantasmas ni a los monstruos. Un poco al diablo, porque las monjas del colegio se mantenían hablando de él; un poco a Dios, porque según ellas era capaz de saber qué estabas haciendo todo el tiempo y nadie capaz de vigilarte todo el tiempo puede ser confiable, pero, la verdad, a lo que yo más le temía era a las motos
Sara Jaramillo Klinkert (Cómo maté a mi padre)
The only thing hotter than you straddling me is you straddling my bike.
M. Never (Moto)
We always leave a trail, Jude, whether we wish to or not.
Gemma Malley (The Resistance (The Declaration, #2))
Nell'esperienza assurda, la sofferenza è individuale. A prinicipiare dal moto di rivolta, essa ha coscienza di essere collettiva, è avventura di tutti. Il primo progresso di uno spirito intimamente straniato sta dunque nel riconoscere che questo suo sentirsi straniero, lo condivide con tutti gli uomini, e che la realtà umana, nella sua totalità, soffre di questa distanza rispetto a se stessa e al mondo. Il male che un uomo solo provava diviene peste collettiva. In quella che è la nostra prova quotidiana, la rivolta svolge la stessa funzione del “cogito” nell'ordine del pensiero: è la prima evidenza. Ma questa evidenza trae l'individuo dalla sua solitudine. È un luogo comune che fonda su tutti gli uomini il proprio valore. Mi rivolto, dunque siamo.
Albert Camus (The Rebel)
Esistono molti tipi di deserto, pensava Scheggia. Ma i più desolati sono quelli dove non c'è sabbia. Sono quelli della nostra mente, quelli che ci circondano quando le cose incominciano ad andare male, quelli che leggiamo negli occhi di chi ci saluta ma guarda altrove, di chi ci stringe la mano morbidamente ma sorride in modo strano, di chi dice di credere in noi e sta già pensando come fregarci.
Roberto Parodi (Scheggia: Una storia di moto e amicizia)
Non mi piace fare troppe domande, ti fanno pensare al giorno del giudizio universale. Porre una domanda è come mettere in moto una pietra: te ne stai tranquillo e beato sulla sommità di un colle e la pietra comincia a rotolare trascinando con sé altri detriti, e tutto ad un tratto un buon vecchietto, l'ultima persona al mondo cui avresti pensato, si busca un colpo sulla zucca mentre vanga il suo orticello e così la sua famiglia è costretta a cambiar nome [...]
Robert Louis Stevenson (Lo strano caso del dottore Jekyll e del signor Hyde - Il trafugatore di salme - Un capitolo sui sogni)
Kuna ndoto za mchana na kuna ndoto za usiku. Ndoto za mchana ni maono ya kile ambacho roho inatamani kuwa. Ndoto za usiku ni maono yanayotokea wakati akili imetulia baada ya mwili wote kupumzika. Ukiota kuhusu moto, hiyo ni ishara ya hasira; ukiota kuhusu maji, hiyo ni ishara ya siri; ukiota kuhusu ardhi, hiyo ni ishara ya huzuni; ukiota kuhusu Yesu, hiyo ni ishara ya mafanikio. Kitu cha kwanza kufanya unapoota ndoto za kishetani, utakapoamka, mwombe Mungu akunusuru kutoka katika matatizo yoyote yanayokunyemelea; au yanayomnyemelea mtu mwingine yoyote yule, hata usiyemjua. Ubongo ni kitu cha ajabu kuliko vyote ulimwenguni na umetengenezwa na Mungu. Ndoto zinapatikana ndani ya ubongo. Ubongo unapatikana ndani ya ufahamu. Ufahamu mtawala wake ni malaika mwema. Malaika mwema anajua siri ya ndoto. Kila mtu anaota na kila ndoto ina maana yake. Rekodi ndoto zako kila siku kwa angalau mwezi mzima kupata maana halisi ya ndoto hizo, na kujua kwa nini ulizaliwa.
Enock Maregesi
Un aveu. Je fais autre chose encore, autre chose que visualiser la scène, autre chose que convoquer un souvenir, je me dis  : à quoi Thomas a-t-il pensé, quand ça a été le dernier moment  ? après avoir passé la corde autour de son cou  ? avant de renverser la chaise  ? et d'abord, combien de temps cela a-t-il duré  ? une poignée de secondes  ? puisqu'il ne servait à rien de perdre du temps, la décision avait été prise, il fallait la mettre à exécution, une minute  ? mais c'est interminable, une minute, dans ces circonstances, et alors comment l'a-t-il remplie  ? avec quelles pensées  ? et j'en reviens à ma question. A-t-il fermé les yeux et revu des épisodes de son passé, de la tendre enfance, par exemple son corps étendu en croix dans l'herbe fraîche, tourné vers le bleu du ciel, la sensation de chaleur sur sa joue et sur ses bras  ? de son adolescence  ? une chevauchée à moto, la résistance de l'air contre son torse  ? a-t-il été rattrapé par des détails auxquels il ne s'attendait pas  ? des choses qu'il croyait avoir oubliées  ? ou bien a-t-il fait défiler des visages ou des lieux, comme s'il s'agissait de les emporter avec lui  ? (À la fin, je suis convaincu qu'en tout cas, il n'a pas envisagé de renoncer, que sa détermination n'a pas fléchi, qu'aucun regret, s'il y en a eu, n'est venu contrarier sa volonté.) Je traque cette ultime image formée dans son esprit, surgie de sa mémoire, non pas pour escompter y avoir figuré mais pour croire qu'en la découvrant, je renouerais avec notre intimité, je serais à nouveau ce que nul autre n'a été pour lui.
Philippe Besson (« Arrête avec tes mensonges »)
—Era una emergencia. El tipo intentaba convertirme en su compañera de cama. Lo rechacé. Y empezó a perseguirme. Sara levantó una mano. —¿Cómo «rechazaste» su oferta exactamente? —Le rebané la garganta. Sara se limitó a mirarla. Y lo mismo hizo Ransom. Aunque luego, el imbécil empezó a reírse como un histérico. Rió con tanta fuerza que se cayó de la moto y aterrizó sobre el suelo de cemento del garaje. Y ni siquiera aquello lo detuvo. —Cierra la boca si no quieres que te haga lo mismo a ti. - Ransom intentó dejar de reírse. Sin éxito. —Maldita sea, Ellie... ¡Eres increíble! —Lo que eres —murmuró Sara— es un imán para los problemas. —Yo... —empezó a decir Elena para tratar de defenderse. Sara alzó la mano de nuevo y luego empezó a contar con los dedos. —Por tu culpa, tengo mensajes en el teléfono del gobernador y del puñetero presidente de los Estados Unidos de América. Por tu culpa la mitad de Nueva York cree que hay un vampiro salvaje suelto. Por tu culpa... ¡tengo tres canas más! Elena sonrió al oír aquello último. —Yo también te quiero.
Nalini Singh (Angels' Blood (Guild Hunter, #1))
Quién se ha subido alguna vez a un tren, a un avión o a un ascensor? Tenemos todas esas cosas gracias a que en su día hubo empollones que lo hicieron posible, personas que con o sin talento se esforzaron por estudiar, por investigar, por aprender, por dar un paso más que los demás... Cuando cogéis una moto, una bici, cuando cruzáis un puente, cuando compráis algo por internet, cuando encendéis una bombilla, cuando utilizáis el GPS para guiaros, cuando jugáis a la consola, cuando os hacéis una foto... todo eso es posible gracias a los que llamamos "empollones", de hecho toda vuestra vida depende de ellos.
Eloy Moreno (Invisible)
Pero que nadie se rasgue las vestiduras: no hay corrupto sin corruptor. Y corruptores tenemos de sobra. Sobre todo en sitios como este, donde las únicas fuentes de riqueza son el turismo y lo público. El turismo no siempre va bien. Oscila como una veleta. Cualquier cosa puede llevarse a nuestros guiris a otro lado. Pero lo público es una mina de oro. Siempre hay basura que gestionar, carreteras que arreglar, obras que hacer, gente a la que curar o cuidar o enseñar, dependencias que limpiar, vigilar, administrar. Y hace años que vendimos la moto de que esas cosas las hacen mejor las empresas privadas que los funcionarios
Alexis Ravelo (Un tío con una bolsa en la cabeza)
São os muros que fazem os ladrões. A coragem não é contagiosa; o medo, sim. A literatura é a maneira que um verdadeiro mentiroso tem para se fazer aceitar socialmente. A verdade é uma superstição. Deus deu-nos sonhos para que possamos espreitar o outro lado. A realidade é dolorosa e imperfeita, é essa a sua natureza e por isso a distinguimos dos sonhos. (...) A realidade fere, mesmo quando, por instantes, nos parece um sonho. Nos livros está tudo o que existe, muitas vezes em cores mais autênticas, e sem a dor verídica de tudo o que realmente existe. Entre a vida e os livros, meu filho, escolhe os livros. Imaginem um rapaz correndo de moto numa estrada secundária. O vento bate-lhe no rosto. O rapaz fecha os olhos e abre os braços, como nos filmes, sentindo-se vivo e em plena comunhão com o universo. Não vê o caminhão irromper do cruzamento. Morre feliz. A felicidade é quase sempre uma irresponsabilidade. Somos felizes durante os breves instantes em que fechamos os olhos. Existem pessoas que revelam, desde muito cedo, um enorme talento para a desventura. A infelicidade atinge-os como uma pedrada, dia sim, dia não, e eles recebem-na com um suspiro conformado. Outras há, pelo contrário, com uma estranha propensão para a felicidade. Estas são atraídas pelo azul, aquelas pela embriaguez dos abismos. A memória é uma paisagem contemplada de um comboio em movimento.
José Eduardo Agualusa
Serais-je donc le seul lâche sur la terre ? pensais-je. Et avec quel effroi !… Perdu parmi deux millions de fous héroïques et déchaînés et armés jusqu'aux cheveux ? Avec casques, sans casques, sans chevaux, sur motos, hurlants, en autos, sifflants, tirailleurs, comploteurs, volants, à genoux, creusant, se défilant, caracolant dans les sentiers, pétaradant, enfermés sur la terre comme dans un cabanon, pour y tout détruire, Allemagne, France et Continents, tout ce qui respire, détruire, plus enragés que les chiens, adorant leur rage (ce que les chiens ne font pas), cent, mille fois plus enragés que mille chiens et tellement plus vicieux ! Nous étions jolis ! Décidément, je le concevais, je m'étais embarqué dans une croisade apocalyptique.
Louis-Ferdinand Céline (Journey to the End of the Night)
From the time I was very small, I felt no resistance whatsoever to the feeling of love. I loved Marie, and I loved many other things as well. It didn't matter what the thing was; I loved it all the same. A book. A house. A bird. A song. They were all connected at their roots, and the feeling that people cannot help but love, because they are lonely, seemed utterly natural to me.
Moto Hagio (The Heart of Thomas)
«Ehi!» esclamò Stefano. «Ma fai sul serio?» chiese l’altro, prendendolo per un braccio e stringendolo con forza, in quanto lo stava facendo veramente arrabbiare. «Sei qui che ti reggi a malapena in piedi! Se non hai nessuno che può venire a prenderti, ti porto a casa io. E se proprio non trovi nessuno che ti riporti qui domani per recuperare la moto, ti riaccompagno qua». «Non… non avevo mai notato che fossero così azzurri» sussurrò Stefano. «Ricordano il mare calmo». «Ma di che stai parlando?». «I tuoi occhi… sono bellissimi». Subito dopo aver pronunciato quella frase, la sua espressione cambiò; spintonò l’altro ragazzo all’indietro e si piegò a terra per vomitare. Fabio chiuse gli occhi e sospirò a fondo, maledicendolo per aver centrato anche le sue scarpe.
Lisa Mantuano (Salvati dal destino)
Costruirò una strada come mai nessuno l'ha immaginata. Una strada che finisce dove inizia. Non porterà da nessuna parte, perché porterà a se stessa, e sarà fuori dal mondo, e lontano da qualsiasi perfezione. Sarà tutte le strade della terra strette in una, e sarà dove sognava di arrivare chiunque sia mai partito. La farò lunga abbastanza da mettere in fila tutta la mia vita, curva dopo curva, tutto ciò che i miei occhi hanno visto e non hanno dimenticato. Nulla andrà perduto, né la curva di un tramonto, né la piega di un sorriso. Ogni cosa non l'avrò vissuta invano, perché diventerà terra speciale, e disegno per sempre, e pista perfetta. Quando avrò finito di costruirla, salirò su un'automobile, metterò in moto, e da solo inizierò a girare, sempre più veloce, senza fermarmi fino a quando non sentirò più le braccia e avrò la certezza di percorrere un anello perfetto. Allora mi fermerò nel punto esatto da cui ero partito. Scenderò dall'automobile e, senza voltarmi, me ne andrò.
Alessandro Baricco (Questa storia)
Por un momento, sentado con la ciudad bajo mis pies, me imaginé cómo sería la vida sin narcisismo. Me pregunté cuán hermoso sería considerar a los demás más importantes que yo mismo. Me imaginé la paz que experimentaría si dejara de ser acosado por esa voz pueril en mi interior que solo quiere placer y atención. Me pregunté cómo sería no vivir más en una casa de espejos, en la que me acuerdo de mí mismo dondequiera que vaya. Esa noche empezó a llover en el monte Tabor. Me monté a la moto, y manejar en la lluvia es algo que detesto porque las calles se ponen muy resbalosas. Llegué a casa empapado y con los nudillos blancos. Mi cuarto se sentía cálido y acogedor, como siempre lo es con sus paneles de madera y el abedul descollante fuera de la ventana. Me senté en la cama y miré mi árbol, que en el momento estaba recibiendo el aplauso de la lluvia. Esa noche no me sentí tanto como Napoleón. No me gustó recordar cuán absorto y concentrado estaba en mí mismo. Quería superar esa condición, dar el asunto por terminado. No quería vivir en un mundo
Donald Miller (Tal como el jazz: Pensamientos no religiosos sobre la espiritualidad Cristiana)
Perché lei, lei era stata il mio Grande Forse, mi aveva fatto vedere che valeva la pena di lasciarmi alle spalle la mia vita da ragazzino per dei forse più adulti, e ora se n'era andata, e con lei la mia fiducia nei forse. […] Potevo anche provare a fingere che non mi importasse più, ma sarebbe sempre stata una bugia. Non puoi diventarmi così necessaria e poi morire, Alaska, perché ora io non sono più quello di prima, irrimediabilmente e mi dispiace di averti lasciato andare via, sì, ma è stata una scelta tua. Mi hai lasciato senza un forse, prigioniero del tuo maledetto labirinto. E ora non so nemmeno se hai scelto tu di evadere per la via più dritta e veloce, se mi hai lasciato così di proposito. Quindi non ho mai saputo chi eri in realtà, vero? Non posso ricordarlo, perché non l'ho mai saputo. […] E mi resi conto che conoscerla veramente era diventata una necessità, perché dovevo avere più cose da ricordare. Prima che si mettesse in moto la spietata macchina che avrebbe cancellato dalla mia memoria i come e i perché della sua vita e della sua morte, avevo bisogno di capirli. Come. Perché. Quando. Dove. Cosa.
John Green (Looking for Alaska)
Le persone che sono state costrette ad abbandonare la patria, gli esiliati, i deportati, gli espulsi, gli sradicati, i nomadi hanno in comune due sospiri, due nostalgie: i loro morti e la loro lingua. Da un lato vorrebbero tornare, in pellegrinaggio almeno, ai luoghi in cui i loro morti hanno l'ultima dimora. D'altro canto, gli esiliati, i deportati, gli espulsi, gli sradicati, gli apolidi, i nomadi senza legge, gli stranieri assoluti continuano spesso a voler riconoscere la lingua, la lingua detta materna, come loro estrema patria, cioè l'estrema dimora. [...] La cosiddetta lingua materna non sarebbe insomma una specie di seconda pelle che portiamo addosso, una casa mobile? Ma anche una casa inamovibile, visto che si sposta insieme a noi. La lingua resiste a ogni moto poiché si sposta insieme a me. È la cosa meno inamovibile, il corpo proprio più mobile che resta la condizione stabile, ma portatile, di tutte mobilità: per usare il fax o il telefono cellulare, bisogna che porti su di me, con me, in me, come me, il più mobile dei telefoni e cioè una lingua, una bocca e un orecchio che per mettano di parlare-ascoltarsi.
Jacques Derrida (Sull'ospitalità)
A scuola la signora Forbes mi disse che quando mia madre era morta era volata in cielo. Mi aveva raccontato questa cosa perché la signora Forbes è molto vecchia e crede nell’aldilà. Porta sempre i pantaloni della tuta perché sostiene che sono molto più comodi dei pantaloni normali. E ha una gamba leggermente più corta dell’altra a causa di un incidente in moto. Quando mia madre è morta, però, non è andata in cielo perché il cielo non esiste. Il marito della signora Peters è un prete che tutti chiamano il Reverendo Peters, e ogni tanto viene a trovarci a scuola per parlare un po’ con noi; un giorni gli chiesi dove fosse il cielo. - Non è nella nostra galassia. È un luogo a sè, - rispose. Qualche volta il Reverendo Peters emette uno strano verso mentre pensa, una specie di ticchettio con la lingua. E fuma e si sente l’odore delle sigarette mentre tespira e a me dà fastidio. Dissi che non c’era niente fuori dall’universo e che non poteva esistere un luogo a sè. A meno che non si attraversi un buco nero, ma un buco nero è ciò che si definisce una Singolarità, che significa che è impossibile scoprire cosa c’è dall’altra parte perché la forza di gravità di un buco nero è talmente potente che persino le onde elettromagnetiche come la luce non riescono a sfuggirle, e le onde elettromagnetiche sono il mezzo attraverso il quale riceviamo le informazioni su tutto ciò che è lontano da noi. Se il cielo si trovasse dall’altro lato di un buco nero i morti dovrebbero essere scaraventati nello spazio su dei razzi per arrivare fin lassù e così non è, altrimenti la gente se ne accorgerebbe. Penso che le persone credano nell’aldilà perché detestano l’idea di morire, perché vogliono continuare a vivere e odiano pensare che altri loro simili possano trasferirsi in casa loro e buttare tutte le loro cose nel bidone della spazzatura. Il Reverendo Peters spiegò: - Be’, quando dico che il cielo è fuori dall’universo è solo un modo di dire. Immagino che ciò che significa veramente è che i defunti sono con Dio. - Ma Dio dov’è? Allora il Reverendo Peters tagliò corto dicendo che avremmo fatto meglio a discuterne in un altro momento, quando avessimo avuto più tempo a disposizione. Ciò che di fatto avviene quando una persona muore è che il cervello smette di funzionare e il corpo si decompone, come quando morí Coniglio e noi lo seppellimmo in fondo al giardino. E tutte le sue molecole si frantumarono in altre molecole e si sparsero nella terra e vennero mangiate dai vermi e defluirono nelle piante, e se tra 10 anni andremo a scavare nello stesso punto non troveremo altro che il suo scheletro. E tra 1000 anni anche il suo scheletro sarà scomparso. Ma va bene ugualmente perché adesso lui è parte dei fiori e del melo e del cespuglio di biancospino. Quando una persona muore qualche volta viene messa in una bara, che significa che il suo corpo non si unirà alla terra per moltissimo tempo, finché anche il legno della bara non marcirà. Mia madre però fu cremata. Questo vuol dire che è stata messa in una bara e bruciata e polverizzata per poi trasformarsi in cenere e fumo. Non so cosa capiti alla cenere e non potei fare domande al cimitero perché non andai al funerale. Però so che il fumo esce da lcamino e si disperde nell’aria e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle molecole di mia madre lassù, o nelle nuvole sopra l’Africa o l’Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da qualche parte, nel mondo.
Mark Haddon (The Curious Incident of the Dog in the Night-Time)
Loro crederanno di pensare, avranno l'impressione del movimento anche se non si muovono affatto. E tutti saranno felici perché i fatti di quel genere non cambiano. Non dargli armi sdrucciolevoli come filosofia, sociologia o altri strumenti per collegare le cose, perché è là che si annida la malinconia. Chiunque sappia smontare una parete TV e ricostruirla, cosa che oggi la maggior parte degli uomini sa fare, è più felice di chi cerca di calcolare e risolvere l'universo, che naturalmente rifiuta di farsi calcolare e risolvere senza aver prima trasformato l'uomo in una belva disadattata. Lo so perché ci ho provato, ma adesso ne ho abbastanza. Meglio frequentare i club e qualche festa, tenersi gli acrobati e i maghi del circo, gli spericolati e le macchine a reazione; meglio fare un giro sui moto-elicotteri e concedersi un po' di sesso con eroina, insomma tutto quello che puoi ottenere con un riflesso automatico. Se la tragedia è cattiva, se il film non dice niente, se la commedia è vuota, dammi una scossa con la musica elettronica, con un Theremin al massimo volume: crederò che la commedia mi abbia dato un brivido, mentre è soltanto una risposta fisica alle vibrazioni. In realtà non m'interessa affatto, ma mi piace guardare uno spettacolo. Uno qualunque.
Ray Bradbury (Fahrenheit 451)
Biblia pamoja na historia vinatwambia kuwa mitume kumi na wawili wa Yesu Kristo waliamua kufa kinyama kama mfalme wao alivyokufa, kwa sababu walikataa kukana imani yao juu ya Yesu Kristo. Mathayo alikufa kwa ajili ya Ukristo nchini Ethiopia kwa jeraha lililotokana na kisu kikali, Marko akavutwa na farasi katika mitaa ya Alexandria nchini Misri mpaka akafa, kwa sababu alikataa kukana jina la Yesu Kristo. Luka alinyongwa nchini Ugiriki kwa sababu ya kuhubiri Injili ya Yesu Kristo katika nchi ambapo watu hawakumtambua Yesu. Yohana alichemshwa katika pipa la mafuta ya moto katika kipindi cha mateso makubwa ya Wakristo nchini Roma, lakini kimiujiza akaponea chupuchupu, kabla ya kufungwa katika gereza la kisiwa cha Patmo (Ugiriki) ambapo ndipo alipoandika kitabu cha Ufunuo. Mtume Yohana baadaye aliachiwa huru na kurudi Uturuki, ambapo alimtumikia Bwana kama Askofu wa Edessa. Alikufa kwa uzee, akiwa mtume pekee aliyekufa kwa amani. Petro alisulubiwa kichwa chini miguu juu katika msalaba wa umbo la X kulingana na desturi za kikanisa za kipindi hicho, kwa sababu aliwaambia maadui zake ya kuwa alijisikia vibaya kufa kama alivyokufa mfalme wake Yesu Kristo. Yakobo ndugu yake na Yesu (Yakobo Mkubwa), kiongozi wa kanisa mjini Yerusalemu, alirushwa kutoka juu ya mnara wa kusini-mashariki wa hekalu aliloliongoza la Hekalu Takatifu (zaidi ya futi mia moja kwenda chini) na baadaye kupigwa kwa virungu mpaka akafa, alipokataa kukana imani yake juu ya Yesu Kristo. Yakobo mwana wa Zebedayo (Yakobo Mdogo) alikuwa mvuvi kabla Yesu Kristo hajamwita kuwa mchungaji wa Injili yake. Kama kiongozi wa kanisa hatimaye, Yakobo aliuwawa kwa kukatwa kichwa mjini Yerusalemu. Afisa wa Kirumi aliyemlinda Yakobo alishangaa sana jinsi Yakobo alivyolinda imani yake siku kesi yake iliposomwa. Baadaye afisa huyo alimsogelea Yakobo katika eneo la mauti. Nafsi yake ilipomsuta, alijitoa hatiani mbele ya hakimu kwa kumkubali Yesu Kristo kama kiongozi wa maisha yake; halafu akapiga magoti pembeni kwa Yakobo, ili na yeye akatwe kichwa kama mfuasi wa Yesu Kristo. Bartholomayo, ambaye pia alijulikana kama Nathanali, alikuwa mmisionari huko Asia. Alimshuhudia Yesu mfalme wa wafalme katika Uturuki ya leo. Bartholomayo aliteswa kwa sababu ya mahubiri yake huko Armenia, ambako inasemekana aliuwawa kwa kuchapwa bakora mbele ya halaiki ya watu iliyomdhihaki. Andrea alisulubiwa katika msalaba wa X huko Patras nchini Ugiriki. Baada ya kuchapwa bakora kinyama na walinzi saba, alifungwa mwili mzima kwenye msalaba ili ateseke zaidi. Wafuasi wake waliokuwepo katika eneo la tukio waliripoti ya kuwa, alipokuwa akipelekwa msalabani, Andrea aliusalimia msalaba huo kwa maneno yafuatayo: "Nimekuwa nikitamani sana na nimekuwa nikiitegemea sana saa hii ya furaha. Msalaba uliwekwa wakfu na Mwenyezi Mungu baada ya mwili wa Yesu Kristo kuning’inizwa juu yake." Aliendelea kuwahubiria maadui zake kwa siku mbili zaidi, akiwa msalabani, mpaka akaishiwa na nguvu na kuaga dunia. Tomaso alichomwa mkuki nchini India katika mojawapo ya safari zake za kimisionari akiwa na lengo la kuanzisha kanisa la Yesu Kristo katika bara la India. Mathiya alichaguliwa na mitume kuchukua nafasi ya Yuda Iskarioti, baada ya kifo cha Yuda katika dimbwi la damu nchini India. Taarifa kuhusiana na maisha na kifo cha Mathiya zinachanganya na hazijulikani sawasawa. Lakini ipo imani kwamba Mathiya alipigwa mawe na Wayahudi huko Yerusalemu, kisha akauwawa kwa kukatwa kichwa. Yuda Tadei, ndugu yake na Yesu, aliuwawa kwa mishale alipokataa kukana imani yake juu ya Yesu Kristo. Mitume walikuwa na imani kubwa kwa sababu walishuhudia ufufuo wa Yesu Kristo, na miujiza mingine. Biblia ni kiwanda cha imani. Tunapaswa kuiamini Biblia kama mitume walivyomwamini Yesu Kristo, kwa sababu Biblia iliandikwa na mitume.
Enock Maregesi
Todos eles, todos os que não conseguirem se adaptar – você ou eu, por exemplo – morrerão amaldiçoando o poder que ajudaram a fazer surgir com sacrifícios muitas vezes enormes. A revolução é impessoal, vai levar suas vidas e até mesmo utilizará suas memórias como um exemplo ou como instrumento para controlar os jovens que surgirem depois deles. Meu pecado é ainda maior porque eu, mais sutil ou mais experiente, chame do que quiser, vou morrer sabendo que o meu sacrifício está fundado apenas na teimosia que simboliza nossa civilização apodrecida e decadente. Eu sei também – e isso não mudará o curso da história ou mesmo sua impressão pessoal a meu respeito – que você morrerá com seu punho cerrado e sua mandíbula tensa, porque você não é um símbolo (um exemplo inanimado), mas sim um autêntico membro da sociedade que deve ser destruída; o espírito da colméia fala através de sua boca e move-se através de seus atos. Você é tão útil quanto eu, mas não percebe quão útil é sua contribuição para a sociedade que o sacrifica.
Ernesto Che Guevara (De moto pela América do Sul: Diários de viagem (Portuguese Edition))
What a wonderful crunch! And yet the char's meat was still hot and deliciously juicy! The breading perfectly contained inside its protective shell the savory flavor of the fish! The Kaki no Tane Crackers came already seasoned... ... so the breading itself had a solid, delicious taste. And the dipping sauce is perfect! The Ki no Me mixed with Tamago no Moto is wonderfully light and fluffy!" *Ki no Me: The young leaves of the Japanese pepper plant. Clapping one in your palm crushes the leaf's cells, releasing a distinctive scent.* TAMAGO NO MOTO. Mayonnaise without the vinegar, it is simply egg yolks and vegetable oil whisked into a creamy consistency. It's often used to bring ingredients together or to add flavor to a dish. Some salt and minced Ki no Me adds an overall refreshing taste to the fish... ... erasing any oiliness and giving it a refined flavor. "That wonderfully smooth creaminess hiding between the crispy crunchiness of the breading really spurs the appetite! The breaded and deep-fried mountain vegetables on the side cannot be ignored, either. They provide an eye-pleasing contrast when arranged side-by-side with the deep-fried fish. " "Soma, where on earth did you get the idea for this?" "In Japanese cooking, there's a type of tempura called Okakiage, right? When deep-frying things, use crushed-up Okaki Rice Crackers instead of panko to give the dish some uniqueness and kick. I made this at home once long ago with my dad. " "And that gave you the idea to use the Kaki no Tane Crackers in place of the Okaki Rice Crackers?" "Yep! I call it the Yukihira Style Okaki- YUKIHIRA STYLE OKAKI-NO-TANE-AGE CHAR!" "You just slapped the two names together!" On one hand, Takumi Aldini maintained a broad version that did not overlook potential ingredients, such as the duck. On the other, Soma Yukihira's rare ability to think outside the box... ... led him to create a dish that no one else even expected! Neither was intimidated by the time constraints or the limited ingredients. They instead focused on what they could do to create their dish. That is the spirit of a true professional! Hee hee! This is hardly the first time I've given this assignment. And students have made deep-fried items before... without breading. But he is the first one to find a way to present to me fish that is both breaded and deep-fried! The char, in season this spring... ... is snuggly wrapped in a protective shell of Kaki no Tane Cracker breading.
Yūto Tsukuda (Food Wars!: Shokugeki no Soma, Vol. 3)
Helena: Debemos terminar. Tú eres un hombre peligroso. Antonio: ¿Peligroso? Helena: Tú eres de los que aman pues. Antonio: Es ¿Qué acaso tú no quieres ser amada? Helena selló sus labios, lo miró con sus ojos temblando, montó en su moto y se marchó. Frase de "OLLANTAYTAMBO, Una historia de amor en las alturas
David Cotos
L´homme se croit un héros, toujours comme l´enfant. L´homme aime la guerre, la chasse, la pêche, les motos, les autos, comme l´enfant. Quand il dort, ca se voit, et on aime les hommes comme ca, les femmes. Il ne faut passe mentir là-dessus. On aime les hommes innocents, cruels, on aime les chasseurs, les guerriers, on aime les enfants.
Marguerite Duras (Practicalities)
Aún conservo doce libretas de espiral, donde guardo viejas cartas que Peter me escribía a diario. En todas empezaba con un «Querida Princesa», ponía X para los besos y O para los abrazos. Y al final añadía «PETAMYTAS», abreviación de «Pienso en ti a menudo y te amo siempre». Tengo siete cintas de vídeo, todas ellas fechadas, con títulos como Margaux en patines; Margaux con Zarpas; Margaux en la moto de paquete, saludando. Cada día, ya hacia el final de su existencia, Peter miraba esas cintas: Margaux rebozándose con Zarpas en la tierra, Margaux jugando a polis y cacos en el sofá, Margaux saludando con la mano desde lo alto de un árbol, Margaux lanzando un beso. Ahora nadie mira a Margaux. Incluso la propia Margaux está aburrida de ver a Margaux con cintas en el pelo, Margaux en vaqueros cortos, Margaux con el pelo mojado, Margaux junto al ailanto del que solía colgar la hamaca blanca. Yo era la religión de Peter.
Margaux Fragoso (Tiger, Tiger)
– Como está indo o seu seminário sobre desastres de carros? – Já examinamos centenas de colisões. Carros com carros. Carros com caminhões. Caminhões com ônibus. Motos com carros. Carros com helicópteros. Caminhões com caminhões. Meus alunos acham que esses filmes são proféticos. Que ilustram a tendência suicida da tecnologia. O impulso de suicidar-se, a sede incontrolável de suicídio. – O que você diz a eles? – De modo geral, são filmes classe B, feitos para a televisão, para passar em autocines do interior. Digo aos meus alunos que não devem procurar o apocalipse nesses filmes. Vejo esses desastres como parte de uma velha tradição de otimismo norte-americano. São eventos positivos, afirmativos. Cada desastre tenta ser melhor que o anterior. Há um aperfeiçoamento constante de instrumentos e perícia, desafios enfrentados. O diretor diz: “Quero uma jamanta virando duas cambalhotas e produzindo uma bola de fogo alaranjada com diâmetro de doze metros que dê para iluminar a cena”. Digo aos meus alunos que, se eles querem pensar em termos de tecnologia, têm que levar isso em conta, essa tendência a realizar atos grandiosos, a correr atrás de um sonho. – Um sonho? E como seus alunos reagem? – Igualzinho a você. “Um sonho?” Tanto sangue, vidro quebrado, borracha cantando? Tanto desperdício, tantos indícios de uma civilização em decadência? – E aí? – Aí eu lhes digo que o que eles estão vendo não é decadência, e sim inocência. O filme deixa de lado a complexidade das paixões humanas para nos mostrar uma coisa fundamental, cheia de fogo, barulho e ímpeto. É uma realização conservadora de desejos, uma ânsia de ingenuidade. Queremos voltar à pureza. Queremos voltar para trás na trajetória da experiência da sofisticação e das responsabilidades que ela implica. Meus alunos dizem: “Veja quantos corpos esmagados, membros amputados. Que raio de inocência é essa?”. – E o que você diz a eles? – Que não consigo encarar um desastre de carros num filme como um ato violento. É uma comemoração. Uma reafirmação de valores e crenças tradicionais. Eu associo esses desastres a feriados nacionais, como o Dia de Ação de Graças e o Dia da Independência. Nós não choramos os mortos nem celebramos milagres. Vivemos numa era de otimismo profano, de autocelebração. Vamos melhorar, prosperar, nos aperfeiçoar. Veja qualquer cena de desastre de carro de filme americano. É um momento de alegria, como uma cena de equilibrismo, de corda bamba. As pessoas que criam esses desastres conseguem captar uma serenidade, um prazer ingênuo do qual os acidentes de carro dos filmes estrangeiros não chegam nem perto. – O negócio é enxergar além da violência. – Justamente. Enxergar além da violência, Jack. E ver esse espírito maravilhoso de inocência e ludismo.
Don DeLillo (White Noise)
Più che una moto, quella Harley era un ferrovecchio ma, come tutte le motociclette scampate per miracolo allo sfasciacarrozze, aveva un'anima.
Roberto Parodi (Il cuore a due cilindri)
La mia moto era anche il mezzo per cercare di capire chi ero veramente... da mito, diventava puro mezzo, vero tramite per scoprire me stesso.
Roberto Parodi (Il cuore a due cilindri)
The Resorts of Han Wavel were so obscenely luxurious that it was said a Breqindan male would sell his mother for a night in the Sandcastle Hotel's infamous vibro-suite, This is not as shocking as it sounds as parents are accepted currency on Brequinda and a nicely moisturized septuagenarian with a good set of teet can be traded for a mid-range family moto-carriage.
Eoin Colfer
I viaggi in moto hanno la caratteristica zen che sei solo con te stesso. Soltanto i poveri di spirito li temono ritenendoli noiosi: è noto che filosofi e grandi pensatori sono sempre ricorsi a lunghi viaggi in motoretta per scodellare le loro teorie più profonde.
Roberto Parodi (Il cuore a due cilindri)
«Tornerò a casa,» affermò Corey, «a vivere con zia Mim fino all’anno prossimo. Poi farò di nuovo l’audizione. Dovresti farlo anche tu.» «Il denaro che ho a disposizione per questo genere di cose si sta esaurendo e come ti ho già detto, ho ventitré anni. A un certo punto bisogna crescere. Trovare un lavoro, quella roba lì.» «Faresti schifo come costruttore.» Corey prese una delle mani di Angel nella propria e il ragazzo avvertì un moto di affetto crescere in lui al solo contatto, la scintilla di qualcosa, di un’attrazione e di un bisogno che si facevano sempre più forti ogni giorno che passava. Chi l’avrebbe mai detto che, iscrivendosi a quella competizione, avrebbe trovato qualcuno come Corey? Un uomo che voleva toccare, sentire, a cui desiderava stare vicino? «Uno schifo di costruttore? Dici?» domandò. «Sei un cantante.» Corey gli premette un bacio sul palmo. «Il mio cantante.» Ritrasse la mano come se si fosse bruciato e si fissò i piedi. «Scusa,» mormorò. «Non so da dove mi sia uscito.» Il cuore di Angel si sciolse e i suoi pensieri cominciarono a vorticare sotto quel semplice tocco, ascoltando quelle parole. Il mio cantante. «Allora speriamo di cavarcela, questa settimana..»
R.J. Scott (Boy Banned)
L’assassino sbatté lo sportello e salì in auto. Invece di mettere in moto, lo schiaffeggiò con la sua mano enorme con tanta forza, da fargli sbattere la testa contro il sedile. Colin smise di piangere subito, ma gli sfuggì un singhiozzo strozzato. L’uomo sbuffò come se quella situazione fosse un problema per lui, e avvicinò un dito alle labbra per fargli capire di stare zitto. Rimase paralizzato sul sedile non appena notò i suoi occhi minacciosi. Considerato il cadavere sui sedili posteriori, avrebbe fatto meglio a dargli retta Lo sconosciuto afferrò il cellulare e lo spense, poi si voltò verso Colin e lo spezzò in due come se fosse un ramoscello. Era impossibile cambiare la propria vita senza delle conseguenze. Aveva scelto la strada sbagliata verso casa
K.A. Merikan (Wrong Way Home)
Wenye dhambi watafufuliwa na wataungana na Ibilisi kuipiga Yerusalemu Mpya itakayokuwa inang'inia hewani, huku Yesu na watakatifu wote wakiwa hawana silaha yoyote; lakini vilevile wakiwa hawapigwi kwa silaha yoyote. Shetani atakapoonekana kushindwa, Yesu atawasha ‘kibiriti cha kiroho’. Mafuta yote yaliyopo ardhini dunia nzima yatalipuka na kugeuza ardhi yote kuwa ziwa la moto, na hivyo wenye dhambi wote kupata aibu ya milele.
Enock Maregesi
Che ne dici, tu che sei il prodotto di un lungo interrogativo procreatorio: “E’ giusto fare dei figli in un mondo come questo? Il Divino Paranoico merita che si accresca la sua opera? Ho io il diritto di mettere in moto un destino? Non so forse che avviare una vita significa metterle la morte alle calcagna? Cosa valgo io come padre e cosa varrà Julie come madre? Possiamo correre il rischio di assomigliarci?
Daniel Pennac (Monsieur Malaussène)
—Hasta los jóvenes, que en teoría son la esperanza del cambio, se están convirtiendo en unos motos y en unos puteros. Esto no tiene arreglo, esto sólo se arregla con la revolución.
Roberto Bolaño (Los detectives salvajes)
Si hablas con la gente, sin embargo, verás que la mayoría tiene mucha más conciencia de lo que limita su libertad que de la libertad misma. Te dirán: "¿Libertad? ¿Pero de qué libertad me hablas? ¿Cómo vamos a ser libres, si nos comen el coco desde la televisión, si los gobernantes nos engañan y nos manipulan, si los terroristas nos amenazan, si las drogas nos esclavizan, y si además me falta dinero para comprarme una moto, que es lo que yo quisiera?" En cuanto te fijes un poco, verás que los que así hablan parece que se están quejando pero en realidad se encuentran muy satisfechos de saber que no son libres. En el fondo piensan: "¡Uf! ¡Menudo peso nos hemos quitado de encima! Como no somos libres, no podemos tener la culpa de lo que nos ocurra..." Pero yo soy seguro de que nadie -nadie- cree de verdad que no es libre, nadie acepta sin más que funciona como un mecanismo inexorable de relojería o como una termita. Uno puede considerar que optar libremente por ciertas cosas en ciertas circunstancias es muy difícil [...] y que es mejor decir que no hay libertad para no reconocer que libremente se prefiere lo más fácil [...]. Pero dentro de las tripas algo insiste en decirnos: "Si tú hubieras querido...".
Fernando Savater (Ética para Amador)
Pero una ráfaga de moto ha pasado por mi casa, y uno, ya, más o menos, vive de ráfagas.
Francisco Umbral (La Belleza Convulsa)
Contemplé su voluptuoso cuerpo. Llevaba un vestido ajustadísimo de manga larga de color gris. Le perfilaba todas las curvas de su cuerpo. Siempre pensaba que tendría algún accidente con la moto en alguna curva de mala muerte, pero en ese momento deseaba estamparme contra todas las suyas…
Lisa Suñé (No me olvides (Generación, #1))
He doesn’t just handle it—he holds it fucking hostage.
M. Never (Moto)
Self Exaggeration is a common weapon used by people to hide reality.
1993 Student Union Moto
Sono inerziali tutti i sistemi non accelerati, cioè tutti i sistemi che si muovono con moto rettilineo uniforme. Non esiste niente di più uniforme e rettilineo dell'incapacità di dimenticare chi si è amato.
Sara Rattaro (Una felicità semplice)
Y a partir del verano de 1983, el declinante Moser empezó a entrenarse bajo sus órdenes, con métodos que ningún ciclista había empleado antes. Subía repechos empinados con desarrollos muy duros, pedaleaba kilómetros y kilómetros tras una moto para trabajar el fondo, hacía series de esfuerzos en el límite de su frecuencia aeróbica… Recogían los datos del pulsómetro, calculaban con ellos los siguientes entrenamientos, programaban una dieta estricta. Del truco más importante de todos no dijeron ni una palabra: las autotransfusiones de sangre. Ahí llegó la revolución. Los médicos de Conconi extraían sangre a los atletas, separaban los glóbulos rojos más jóvenes y fuertes, los refrigeraban, y antes de la competición les reinyectaban esa sangre enriquecida para aumentar su resistencia. Varios testigos contaron que uno de los ayudantes de Conconi viajó a México con una nevera portátil en la que llevaba bolsas de sangre. Moser confesó 15 años más tarde, durante una investigación judicial, que había recurrido a las autotransfusiones. —Ahora lo llaman dopaje, entonces era medicina deportiva.
Ander Izagirre (Cómo ganar el Giro bebiendo sangre de buey: Literatura de viaje (Spanish Edition))
Tu sei venuto per conoscere tutto! Tu sei venuto per amare tutto! Per strappare al gran buco del non-essere, le cose e chiamarle al viaggio, alla luce. Per questo sei qui. Per conoscere tutto: case, strade, corridoi, galere, orologi, vette, animali, batteri, metalli, pietre, amori, ogni moto di un cuore, anche il suo massimo strazio, e poi cattedrali, ponti, numeri, colori, atomi, particelle, velocità, formule. Per questo sei qui. Per amare tutto.
Mariangela Gualtieri (Caino: il buio era me stesso)
Por lo general, las personas estamos deseando ayudar y sentirnos parte del viaje o el sueño de otra persona. Así que aplícate el cuento y no intentes levantar tú solo la moto si tienes cerca a dos personas que te pueden ayudar.
Carlos García Portal (El mundo en moto con Charly Sinewan (Nómadas) (Spanish Edition))
Happiness is having a full belly, an empty ball bag, and an IQ of 2.
Chris Donaldson (Going the Wrong Way: A Young Belfast Man Sets off on His Moto Guzzi Le Mans to Find Himself, and the Road to Australia. What Could Possibly Go Wrong!)
En su web «Subiendo como una moto», Mihai Simion registra los tiempos de ascensión en diversas ediciones, desde un punto a 11,7 kilómetros de la cumbre. Entre
Ander Izagirre (Cómo ganar el Giro bebiendo sangre de buey: Literatura de viaje (Spanish Edition))
En su web «Subiendo como una moto», Mihai Simion registra los tiempos de ascensión en diversas ediciones, desde un punto a 11,7 kilómetros de la cumbre. Entre 2006 y 2015, los escaladores más destacados —como Basso, Simoni, Scarponi, Nibali o Contador— tardaban 44 o 45 minutos. Todos ellos, salvo Nibali, fueron sancionados en algún momento por dopaje. Aun así, sus tiempos se quedaron muy lejos de los que se registraron en los años del esplendor de la EPO. En 1999, Gotti, Heras y Simoni subieron el Mortirolo en 41’42”, y si tenemos en cuenta que no habían sido capaces de seguir la rueda de Pantani en todo el Giro, podemos fantasear con el tiempo supersónico que habría podido marcar el Pirata ese día, quizá poco por encima de los 40 minutos. Detrás del trío de cabeza, Niklas Axelsson subió en 43’03”; Codol y De Paoli en 43’56”; Jalabert en 43’59”; Camenzind, Mason y Gonchar en 44’34”.
Ander Izagirre (Cómo ganar el Giro bebiendo sangre de buey: Literatura de viaje (Spanish Edition))
L’amore è un ciclo di feedback dal desiderio alla condivisione, alla perdita. Un moto anti-hebbiano: le attivazioni si fanno sempre più fiacche. (p.243)
Richard Powers (Galatea 2 2)
Simple, stylish and savage. That would be the moto for my new club which I’d set up on my own. I’d call it The Lone Pickle. No, The Lonely Foreskin. Nah, The Pubetastic Bombastic Society. Hmm no, The Clit Clan. Yup, we had a winner. Except I didn’t have a clan. But I did have a clit, so I was halfway to a full membership.
Caroline Peckham (The Death Club (Dead Men Walking, #1))
1 I buchi in questa storia non sono lampade, non sono ruote. Ho camminato e camminato, mi sono fatto crescere la barba per poterla trascinare nella terra, in una foresta che non c'era. Voglio darti di più ma non tutto. Non hai bisogno di tutto. 2 Questo è ciò che hanno trovato sulla scrivania del morto quando il padrone di casa li ha fatti entrare: ventotto pagine, esoteriche e impossibili da seguire, scritte con una calligrafia perfetta e un totale disprezzo per qualsiasi lettore, in quanto il pubblico a cui era destinato era un popolo non del tutto umano . Sceneggiatura angelica , dice il detective, sollevando le pagine, sentendone il peso e si chiede cosa intende perché non lo è. Il suo partner annuisce ma lo ignora. Una panchina del parco, rose bianche, cappotti scuri e rose bianche, neve e ripetizioni di neve - è difficile da leggere ma più o meno come l'hanno trovato: morto su una panchina con un cappotto nero, la neve che cadeva. Ramoscelli e merli, neve e cavalli rossi, i fantasmi che volano in alto, la neve che cade - il detective sta piangendo - e il cappotto nero. 3 Qualcuno deve partire prima. Questa è una storia molto antica. Non esiste altra versione di questa storia. 4 Si sta facendo tardi, piccola luna. Finisci la canzone. Non è così tardi. Sei la mia luna, piccola luna, ed è abbastanza tardi. Quindi scendi dall'albero . È sicuro? Abbastanza sicuro. Sei morto anche tu? La notte è fredda, è argento, è una moneta. Non tutti sono morti, piccola luna. Ma la grande luna ha bisogno dell'albero. C'è un fantasma alla fine della canzone. Si C'è. E vedi la sua mano e poi vedi la luna. Sono il fantasma alla fine della canzone? Siamo molto vicini ora, piccola luna. Grazie per aver brillato su di me. 5 Stava indicando la luna ma io stavo guardando la sua mano.Era morto comunque, un fantasma. Sono sorpreso di aver visto la sua mano. Tutto questo è stato preparato per me. Tutto questo è stato messo in moto molto tempo fa. Vivo nel futuro di qualcun altro. Sono rimasto il più a lungo possibile , ha detto. Ora guarda la luna . The Worm King’s Lullaby Traduzione
Richard Siken
Pero entonces la moto aerodeslizadora ganó altitud. Y algo en apartarse del sucio suelo, en elevarse por el cielo hacia aquellos anillos… tuvo un efecto en él. Sentir el viento en la cara, ver el paisaje encogiéndose por debajo. Le recordó a tiempos mejores. El aire puro y fresco le hizo de anticongestivo moral.
Brandon Sanderson (El Hombre Iluminado (El archivo de las tormentas, #5.5))
Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di tv. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c’è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei più uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi - un’esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata.»
Robert M. Pirsig (Zen and the Art of Motorcycle Maintenance: An Inquiry Into Values (Phaedrus, #1))
Ma il segreto della scintilla scoccata tra lui e quella Harley, stava altrove, annidato tra immagini di vecchi film, fotografie in bianco e nero, officine scure in fondo alle quali moto senza padrone cercavano disperatamente di resistere agli assalti del tempo e della ruggine. Giubbotti di cuoio rovinati dall’uso, jeans sbiaditi e stivali impolverati, stazioni di servizio intraviste dai finestrini in mezzo alla pianura, lunghe file di motociclisti che sfilano nel buio in mezzo a paesi addormentati. Tra l’eco di vecchie storie dove qualcuno ha bisogno di fuggire o di rincorrere qualcosa – forse la sua anima o il suo destino – e lo fa salendo su una moto e perdendosi disperatamente nella notte.
Roberto Parodi (Il cuore a due cilindri)
Give me fucking fast
M. Never (Moto)
E decidano gli uomini, gli uomini intieri, sotto la guida dei loro capi politici, quale via scegliere: se quella della libertà o quella della disciplina; della vita varia e rigogliosa e pericolosa o della vita regolata, tranquilla e conventuale; dell'ignoto incerto dove si può intravvedere e conseguire un avvenire nuovo e superiore ovvero dell'ubbidienza a chi comanda che cosa si debba fare e come si debba vivere. Quella è la vita e questa è la morte. Agli uomini piace in certe epoche storiche morire, ossificandosi e irrigidendosi. Se così piace, non vi è nulla a ridire. Almeno sapessero di morire] Purtroppo, per lo più, i politici autoritari conducono i popoli alla ossificazione ed alla immobilità predicando ad essi l'illusione del moto, dell'attivismo, del fare, dell'agire. Ma il fare per fare, il moto convulso non è operare. Gli uomini diventano una folla che urla grida comandate; e nel gridare si illude di vivere ed esaurire le sue ragioni di vivere.
Luigi Einaudi (Memorandum)
picked a short, generic, evergreen hashtag: #MotoX.
Guy Kawasaki (The Art of Social Media: Power Tips for Power Users)
Some Japs killed themselves. Who gives a shit? No tickee, no washee. Where's Charlie Chan and Mr. Moto? It's Sunday morning - this sure beats church.
James Ellroy
XM29 OICW ni bunduki iliyowasaidia Vijana wa Tume kubomoa jengo la utawala la Kolonia Santita katika Kiwanda cha Dongyang Pharmaceuticals jijini Mexico City, iliyowasaidia kukamata baadhi ya wakurugenzi wa Kolonia Santita kabla hawajatoroshwa na walinzi wao makomandoo. Bunduki hii inayotumia teknolojia ya OICW ('Objective Individual Combat Weapon') iliyotengenezwa na Kiwanda cha Heckler & Koch cha Ujerumani, ina uwezo wa kufyatua makombora ya HEAB ('High Explosive Air Bursting') yenye ukubwa wa milimeta 20; ambayo hulipuka hewani kabla ya kugonga shabaha, kwa lengo la kusambaza vyuma vya moto katika eneo lote walipojificha maadui. Bunduki hizi hazitumiki tena. Zilitumika mara ya mwisho mwaka 2004.
Enock Maregesi
Quanti visir e ricconi ci sono al mondo, che possano esporre la loro gioia o i loro affanni, il loro diletto o il loro passatempo in un posto come questo? Pochi, molto pochi. E quanti di noi, nel corso dei secoli e di generazione in generazione, se ne sono stati seduti qui in attesa dell'aurora o della preghiera serale oppure durante le ore notturne, quando, con un moto impercettibile, tutta la volta stellata si sposta al di sopra delle nostre teste! Molti e molti di noi sono stati seduti qui, col capo poggiato sul gomito, o adagiati sulla liscia pietra squadrata e, dinanzi all'eterno giuoco delle luci sulle montagne e delle nuvole in cielo, hanno dipanato le fila, sempre le stesse e sempre imbrogliate in maniera diversa, dei destini della nostra città.
Ivo Andrić (The Bridge on the Drina (Bosnian Trilogy, #1))