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Soprattutto gli dava uno sgradevole senso di solidità, come se potesse non avere vasi sanguigni e organi interni; come se potesse essere solo una Annie Wilkes monolitica, tutta d'un pezzo. Sempre più si radicava in lui la convinzione che i suoi occhi, che pure sembravano muoversi, fossero solo disegnati, e che il loro movimento fosse nient'altro che quello degli occhi di certi ritratti che danno l'impressione di seguirti per tutta la stanza in cui è appeso il quadro. Pensava che se avesse divaricato indice e medio e avesse cercato di infilarglieli nelle narici, già dopo un paio di millimetri avrebbe incontrato un' ostruzione solida (solo lievemente elastica); che persino il cardigan grigio e le sciatte vesti casalinghe e i jeans scoloriti per le sortite all'esterno fossero parte di quel corpo compatto e fibroso, privo di canalizzazioni. Perciò la sensazione che fosse l'idolo di un romanzo di fanatismi religiosi non lo meravigliava affatto. Come un idolo, dava una sola cosa: un disagio che si consolidava progressivamente in terrore. Come un idolo, tutto il resto se lo prendeva.
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