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Non fa nessuna differenza, salvo un piccolo particolare, che per me ad ogni modo è di massima importanza. Che io senta la vita guizzare in me, sia essa sulla lingua o nelle suole, sia nella voluttà o sia nel tormento, che la mia anima sia mobile e possa insinuarsi con cento giuochi della fantasia in cento forme, in parroci e viandanti, in cuoche e assassini, in fanciulli e animali, in particolare in uccelli ed anche in alberi, questo è essenziale, questo voglio e di questo ho bisogno per vivere, e se un giorno tutto questo non dovesse più essere, se la mia vita dovesse essere inquadrata nella cosidetta “realtà”, allora preferirei morire.
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