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La principale differenza tra queste ragazze e quelle della mia generazione era che noi sentivano di aver perduto qualcosa, e ci lamentavamo del vuoto che si era creato nella nostra vita quando ci avevano rubato il passato, trasformandoci in esuli nel nostro Paese. Ma se non altro avevamo un passato da paragonare al presente; avevamo ricordi e immagini di ciΓ² che ci era stato portato via. Le mie ragazze invece parlavano sempre di baci rubati, di film che non avevano mai visto e del vento che non avevano mai sentito sulla pelle. I loro ricordi erano fatti di desideri irrealizzati, di cose che non avevano mai avuto. E questa mancanza, questo struggimento per le cose piΓΉ normali, conferiva alle loro parole una luce malinconica, vicina alla poesia.
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