Ghiaccio Quotes

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Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.
Franz Kafka
Ci sono parole che hanno il potere di cambiare il mondo, capaci di consolarci e di asciugare le nostre lacrime. Parole che sono palle di fucile, come altre sono note di violino. Ci sono parole che possono sciogliere il ghiaccio che ci stringe il cuore, e poi si possono anche inviare in aiuto come squadre di soccorso quando i giorni sono avversi e noi forse non siamo nè vivi né morti. Ma le parole da sole non bastano e finiamo a perderci nelle lande desolate della vita se non abbiamo nient'altro che una penna cui aggrapparci.
Jón Kalman Stefánsson (Himnaríki og helvíti)
Io ho finito con i baci" - Jon Snow
George R.R. Martin (Il portale delle tenebre (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, #7))
Esistono due tipi di persone ad Approdo del Re: i giocatori e le pedine. Petyr Baelish "Littlefinger
George R.R. Martin (Il portale delle tenebre (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, #7))
È come se tutta la sua vita si fosse cristallizzata. Fissata per sempre in una condizione che non evolve mai. Come un mammut dell’era glaciale. Ma questa non è la cosa peggiore, no. La cosa peggiore è che se guardo dentro a quel blocco di ghiaccio io non ci vedo Deprecabile. Ci vedo il riflesso mio. E i plumcake col latte gelato. E le serie tv prima di dormire. Tutte le mie coperte di Linus, insomma.
Zerocalcare (Macerie prime)
Quelle ronde debbono eseguirsi con qualunque tempo e sotto qualunque luce si possano avere lassù all'altezza di undicimila piedi, con la Morte per compagna sotto ogni piede. Rocce lucenti di ghiaccio, dove una scarpa dai chiodi logorati scivola una volta ed una volta sola.
Rudyard Kipling (La guerra nelle montagne: Impressioni dal fronte italiano)
«André», sussurrò trasecolata. Mi fissò come ipnotizzata, gli occhi traboccanti di gioia e speranza. «Sapevo che saresti venuto». Mi passò le mani sul torace, come per accertarsi che fossi reale. «Sapevo che stavi solo aspettando l’occasione giusta». Mi uccise vederla sorridermi. «Sei qui per me». Mi imposi di tramutarmi in puro, indistruttibile ghiaccio. Di annullare qualsiasi sentimento e creare il vuoto assoluto. Di osservarla dall’alto in basso con tanta inflessibilità da stroncare la sua felicità. Non importava scoprire che mi aveva aspettato, inutilmente. Non importava che ora fosse davanti a me, contro di me, dentro di me con quel suo sguardo magnetico. Non potevo permettere che tutto si ripetesse. Non potevo permettermi di essere di nuovo umano. Per lei, con lei. «No, Nadyia», dissi in tono lugubre. «Non sono qui per te».
Chiara Cilli (Per Combatterti (Blood Bonds, #5))
«Non ti libererai così facilmente di me». Il suo sguardo. Oh mio Dio. Divenne puro, letale ghiaccio. Ne percepii la potenza scorrermi sulla pelle come una lama desiderosa di incidere, sporcarsi di rosso. Come un’entità maligna che mi permeava pian piano per risucchiarmi. Ora fu lui ad osservarmi la bocca, in un modo che mi tolse il fiato. Poi mi si avvicinò. Si chinò fino a sfiorarmi la punta del naso con la sua, e il suo respiro si fuse con il mio. «Suona come una minaccia, Nadyia», mormorò.
Chiara Cilli (Per Addestrarti (Blood Bonds, #4))
La mia forza d'emozione diventava pura, alata, e s'alzava con le albe e coi tramonti, coi pensieri nobili e coi versi dei poeti. Erano tuffi nel sole, scalate a vette sublimi di ghiaccio, raccolte di fiori ideali; attimi di fresca carezza di vento primaverile che ci uguaglia alle fronde novelle, ci fa come esse fremere del semplice piacere della vita.
Sibilla Aleramo
Ma l'amore che Hyde prova nei confronti della vita è stupendo; dirò di più: ogniqualvolta io, che solo a pensarlo mi sento venir meno e sento il sangue farsi ghiaccio, ricordo l'abiezione e la passione che lo lega alla vita, quando mi rendo conto di quanto tema il potere che io ho di recidere quel suo legame a essa attraverso il suicidio, sento, nel profondo del mio cuore, di avere pietà per lui.
Robert Louis Stevenson (Lo strano caso del dottore Jekyll e del signor Hyde - Il trafugatore di salme - Un capitolo sui sogni)
«Io non mi sposo, se mi dici che mi ami e vuoi stare con me» azzardai, con il respiro strozzato in gola e le mani gelide per la tensione. Lui si volse verso di me. «Qui non si tratta di me, Serena» iniziò lui, ed ebbi un brivido di paura: non mi chiamava mai con il mio nome completo. «Non si tratta di Christian o di quello che provo per te. Se ti dicessi che ti amo e tu lo lasciassi e poi tra noi non funzionasse? La colpa sarebbe mia che ti ho portato via da lui.» «Non capisco» tentai di stimolarlo a spiegarsi meglio. «Tu devi lasciarlo perché vuoi farlo, non perché ci sono io di mezzo.» Il silenzio si fece pesante e denso. «Tu vuoi un figlio e vuoi sposarti, io questo non posso farlo» aggiunse lui dopo, distogliendo lo sguardo dal mio che si stava riempiendo di lacrime. «Ho paura di restare sola» bisbigliai. «Tutti abbiamo paura di restare soli, ma non si sposano solo per quel timore.» Pensai che avevo avuto ragione. Nico non sarebbe mai stato mio marito e forse non avremmo avuto dei bei bimbi cicciotti che correvano per casa, ero disposta a rinunciare a quello per lui? «Io sono innamorata di te, anche se non volevo accadesse. Ma tu cosa provi davvero per me?» Nico tornò a fissarmi. Era strano, sembrava assente e lontano, freddo come il ghiaccio e pericoloso come la punta di un coltello, e con quello sguardo mi colpì al cuore, dritto, affondando la lama sino all’impugnatura. «Sei importante per me». Tutto qui? Pensai subito. Solo quello, io ero importante, come poteva esserlo un cane o un animale domestico. Con le lacrime agli occhi guardai le fiamme spietate nei suoi occhi, fiamme che mi stavano divorando l’anima e tutti i sentimenti che avevo dentro. «Anche se provassi qualcosa per te, non te lo direi mai. Io sono così e sarò sempre così» aggiunse lui, poco dopo, scostandosi dal mio contatto, non solo da quello visivo. «Se devi piangere vai a farlo da un’altra parte, per favore» commentò lui, la voce fredda, priva di inflessioni che mi fece così male da farmi sentire i polmoni collassare. Tutto lì. Niente Addio, Serena, niente Chiamami quando starai meglio, niente Scusami, sono un cretino. Mi asciugai le lacrime dal viso, gli girai intorno, raccogliendo i miei vestiti che infilai velocemente e uscii dalla porta come ero entrata: sola.
Eilan Moon (Il mio lieto fine)
Se solo potessi portarla a Grande Inverno…donarle un fiore colto nei giardini vetrati, farla banchettare nella sala grande, mostrarle i re di pietra sui loro troni. Potremmo fare il bagno nelle sorgenti calde, e fare l’amore sotto il grande albero-cuore, con gli antichi dei a proteggerci".
George R.R. Martin (I fiumi della guerra (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, #6))
Signore, come muore un uomo quando viene privato della consolazione della letteratura?” “In uno o due modi,” disse lui, “per pietrificazione del cuore o per atrofia del sistema nervoso.” “Entrambi poco piacevoli, immagino” azzardai. “Per niente piacevoli” disse Castle il vecchio. “Per l'amor di Dio, vi prego, continuate a scrivere, tutti e due!
Kurt Vonnegut Jr.
Io abito a New York, e stavo pensando al laghetto di Central Park, quello vicino a Central Park South. Chissà se arrivando a casa l'avrei trovato ghiacciato, e se sì, chissà d'overano andate le anatre. Chissà dove andavano le anatre quando il lago gelava e si copriva di ghiaccio. Chissà se arrivava qualcuno in furgone che le caricava tutte quante per portarle in uno zoo o chissà dove. O se volavano via e basta.
J.D. Salinger (The Catcher in the Rye)
Continuavo a guardarlo negli occhi, perdendomi in quelle sfumature di grigio. Ghiaccio liquido che pian piano mi entrava dentro. Dentro la mente, sotto la pelle, in fondo al cuore. Riuscivo persino a distinguere pagliuzze più chiare, quasi azzurre. Pennellate di colore che andavano a mescolarsi con il bianco freddo e asettico delle pareti del salotto, trasformando il tutto in un vortice di attrazione verso il cui centro mi stavo dirigendo lentamente.
Cristina Bruni (Splendente come un diamante)
Cos'è l'amore? Ognuno ha una risposta diversa a questa domanda. Questo demone ha tormentato un numero infinito di uomini valorosi e di donne virtuose e capaci. Basandomi sulle storie d'amore del nonno, sugli amori tempestosi di mio padre e sul pallido deserto delle mie esperienze, ho desunto alcune costanti valide per le tre generazioni della mia famiglia. La prima fase, quella dell'amore ardente, è fatta di dolore lacerante, dal cuore trafitto gocciola un liquido simile alla resina di pino; il sangue versato per le pene d'amore sgorga dallo stomaco, attraversa gli intestini e viene espulso dal corpo sotto forma di feci nere come la pece. La seconda fase, quella dell'amore crudele, è la fase della critica impietosa; gli innamorati adorano scorticarsi vivi sul piano fisico, psicologico, spirituale e materiale; adorano strapparsi a vicenda le vene, i muscoli, gli organi e infine il cuore nero o rosso, e gettarlo in faccia all'altro, facendo sì che i due cuori si scontrino e vadano in pezzi. La terza fase, o dell'amore di ghiaccio, è caratterizzata da lunghi silenzi. La freddezza trasforma gli amanti in ghiaccioli. E' per questo che quelli che amano veramente hanno il viso bianco come brina e una temperatura corporea di venticinque gradi. Battono i denti senza riuscire a parlare, non perché non lo vogliano ma perché hanno disimparato, e agli altri danno l'impressione di esser muti.
Mo Yan (Red Sorghum)
A volte non mi sento figo la metà di quanto la gente crede che io sia, e sono quasi certo che se ognuno di loro prendesse del tempo per conoscermi davvero, probabilmente cambierebbe idea. È come quello stagno su cui pattinavo da ragazzino: da lontano, il ghiaccio sembrava liscio e lucido, finché non ti ci avvicinavi abbastanza, e all’improvviso tutte le imperfezioni e il groviglio di solchi lasciati dai pattini diventavano visibili. Io sono così, immagino. Coperto di solchi di pattini che nessun altro sembra notare.
Elle Kennedy (The Deal (Off-Campus, #1))
Il meta-lupo non aveva risposte. Leccò il viso di Jon con la sua lingua umida e ruvida come una raspa. Gli occhi di Spettro intercettarono gli ultimi raggi del sole, scintillando come due enormi stelle colore del sangue. "Occhi rossi" notò Jon "ma diversi da quelli di Melisandre." Gli occhi di Spettro erano come quelli degli alberi-diga. "Occhi rossi, bocca rossa, pelliccia bianca. Sangue e ossa, come un albero-cuore. Spettro, tu appartieni agli antichi dèi." E di tutti i meta-lupo degli Stark, Spettro era l'unico con il pelo bianco. Avevano trovato sei cuccioli, lui e Robb, nella neve di fine estate. Cinque erano grigi, neri e marrone, per i cinque ragazzi Stark. L'ultimo era bianco. Come snow, neve. A quel punto, Jon Snow ebbe la sua risposta.
George R.R. Martin (Il portale delle tenebre (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, #7))
Sognò alberi che gelavano, che esplodevano nella notte; sognò lupi al galoppo lungo un crinale e labirinti in miniatura sotto la neve. Forse, pensò in seguito, erano in realtà i sogni degli insetti, che percorrevano l’aria gelida tra lui e loro lungo fili invisibili. Forse erano lì da sempre e solo ora riusciva a sintonizzarcisi, come se si trovasse ancora sulla spiaggia e vagasse tra le frequenze con la radiolina a onde corte. I sogni da letargo degli insetti: cristalli di ghiaccio sotto l’esoscheletro, dentro i minuscoli organi, il sangue sospeso in filigrane, coroncine, diademi. Ognuno a sognare il giorno in cui sarebbe arrivato il disgelo, in cui il sole li avrebbe raggiunti nel tronco o bozzolo o galleria e li avrebbe accesi come una lampada.
Anthony Doerr (About Grace)
«Cosa mi stai facendo?» «Ti sto amando,» risposi. Non esistevano parole diverse da queste. In ogni tocco, in ogni parola e in ogni mio gesto si nascondeva l’amore che sentivo per lui. Il desiderio incontrollabile di vivergli attaccato per ventiquattr’ore al giorno. «Sei entrato nella mia testa... ma sei anche pericoloso... tu sei malvagio...» «Lo sono?» chiesi, interrompendolo. Non mi rispose. Alzò il volto e puntò lo sguardo sul mio. I suoi occhi color ghiaccio mi incantarono. Si avvicinò lentamente alle mie labbra e fu bello vedere come si stesse lasciando andare a quello che sapevo provasse; arrendersi era l’unica soluzione possibile. Mi baciò. Non c’era urgenza, ma aveva scelto di farlo e per me questo valse più di molte altre risposte che avrebbe potuto darmi. Sentii gli occhi di tutti su di noi, ma non prestai loro attenzione; scivolai con la mano dietro al suo collo e lo avvicinai maggiormente a me, poi schiusi le sue labbra, senza attendere il permesso, come questa mattina, e intrecciai la lingua con la sua
Luisa D. (Il Principe del male (Italian Edition))
Gli ospedali la sanno lunga su quest’aria: pazienti che sembravano guariti a forza d’imbottirli d’arte medica sino all’inverosimile, sino a ritrovare la speranza, cadono in deliquio e non possono piú essere riportati alla vita da nessuna teoria umana per quanto abilmente applicata. Influenze atmosferiche che favoriscono gli emboli. Misteriose formazioni di nuvole molto lontano, da qualche parte. I cani corrono come impazziti attraverso vicoli e cortili e aggrediscono anche le persone. I fiumi esalano un odore putrido lungo tutto il loro corso. Le montagne hanno la forma di strutture cerebrali contro cui si può andare a sbattere e sono nitidissime di giorno, assolutamente invisibili di notte. Estranei si rivolgono la parola improvvisamente a un crocicchio, fanno domande e dànno risposte che non gli sono mai state richieste. Come se fosse un momento di fratellanza totale: la bruttezza osa avvicinarsi alla bellezza, la brutalità alla debolezza. Rintocchi d’orologi cadono come gocce sul cimitero e sugli spioventi dei tetti. La morte si fa abilmente strada in mezzo alla vita. Tutt’a un tratto anche i bambini cadono in uno stato di prostrazione. Non gridano, ma si buttano sotto a un treno accelerato. Nelle osterie e alle stazioni, vicino alle cascate, s’intrecciano rapporti che non durano piú di un secondo. Si stringono amicizie che non fanno neanche in tempo a sbocciare; il tu viene esaltato come una tortura sino all’intenzione omicida e poi rapidamente soffocato in una piccola malvagità. Weng si trova in una fossa, scavata durante milioni di anni da enormi blocchi di ghiaccio. Il ciglio dei sentieri invita alla lussuria.
Thomas Bernhard
Chi è impegnato in prima linea nel sistema sanitario nazionale non è invitato al buffet all-you-can-eat per il compleanno del Messia. Per il personale medico di tutto il mondo, Natale è un giorno come un altro. Una volta l’anno – solo una, grazie al cielo – il solstizio d’inverno porta con sé una dose di dramma ospedaliero superiore alla norma. L’ influenza stagionale e la polmonite tengono occupate le équipe in pneumologia, mentre i norovirus e le intossicazioni alimentari sono gli ospiti d’onore del reparto di gastroenterologia. Gli endocrinologi trascinano i pazienti fuori dal coma diabetico provocato dal consumo scriteriato di mince pie e i reparti di ortopedia pullulano di anziani che, dopo rovinose cadute su lastre di ghiaccio, si sono sbriciolati i femori come fossero pacchetti di biscotti. Il pronto soccorso è più affollato di un allevamento di tacchini, grazie a occhi neri causati da tappi di champagne partiti nella direzione sbagliata, avambracci paffuti ustionati da teglie roventi, e bambini che si fracassano le ossa lanciandosi giù per le scale nella confezione regalo della pista per le macchinine. Per non parlare delle scosse da ghirlande luminose, delle ossa di tacchino incastrate nella trachea, e delle dita amputate nel taglio della pastinaca. Come se non bastasse, gli incidenti per guida in stato di ebbrezza sono alle stelle. [...] quando nelle famiglie si raggiunge il limite massimo di sopportazione – di solito tra il discorso della regina e gli speciali in seconda serata – arrivano le stragi. Sotto l’effetto dell’atmosfera natalizia e del vischio, nei salotti di tutto il Paese si liberano gli spiriti malvagi dei “delitti passionali
Adam Kay
Quel posto puzzava. Un odore bizzarro e composito, come può esserci soltanto nelle baracche sepolte nel ghiaccio di un accampamento antartico, un misto di fetido sudore umano, e dell'afrore ammorbante d'olio di pesce ricavato dal grasso di foca sciolto. Un vago sentore di linimento combatteva l'odore muffito delle pellicce infradiciate dal sudore e dalla neve. Il sentore acre del grasso alimentare bruciato, e l'odore animale e non del tutto sgradevole dei cani, diluito dal tempo, aleggiavano nell'aria. Gli odori residui dell'olio da macchina contrastavano nettamente con quelli dei rivestimenti e del cuoio. Eppure, in mezzo a tutto quel puzzo di esseri umani, di cani, di macchine e di cucina, c'era un altro tanfo. Era qualcosa di strano, che faceva rizzare i capelli sulla nuca, un debolissimo sentore alieno tra gli odori della attività e della vita. Ed era un odore di vita.
John W. Campbell Jr. (Who Goes There? and Other Stories)
Piego le labbra in un sorriso sensuale. «Va bene, Occhi di Ghiaccio, ti do una seconda chance.»
Chiara Cilli (Sudden Storm (The MSA Trilogy, #1))
Centomila gavette vuote di cibo, colme di ghiaccio, costellavano la neve e segnavano la sorte dei combattenti imprigionati nella sacca presso il Don.
Giulio Bedeschi (Centomila gavette di ghiaccio)
Di gran furore si pregna il suo scheletro, bagliori saettano, uscendo e rientrando da essa come rincorsi durante una fuga. Sembra un dio del cielo, pieno di boria, quando ai mortali si appresta a elargire doni che celano invero soltanto inganni. Alza l’avambraccio, contrae il bicipite, rilucono nei sui occhi di ghiaccio le luci ornate dai lapislazzuli. Secco il rilascio. Un potente boato squassa l’intero suolo.
Fabrizio Corselli (Il Portatore di Corni)
Di gran furore si pregna il suo scheletro, bagliori saettano, uscendo e rientrando da essa come rincorsi durante una fuga. Sembra un dio del cielo, pieno di boria, quando ai mortali si appresta a elargire doni che celano invero soltanto inganni. Alza l’avambraccio, contrae il bicipite, rilucono nei suoi occhi di ghiaccio le luci ornate dai lapislazzuli. Secco il rilascio. Un potente boato squassa l’intero suolo.
Fabrizio Corselli (Il Portatore di Corni)
Inarco un sopracciglio. «Credevo che il tuo desiderio si fosse già avverato in bagno, Occhi di Ghiaccio» lo prendo in giro.
Chiara Cilli (Sudden Storm (The MSA Trilogy, #1))
«Ho la sensazione che il tuo appetito coincida con il mio, Occhi di Ghiaccio» rimbecco maliziosa. «Perciò perché non inverti la rotta e andiamo a distruggere la tua camera da letto?»
Chiara Cilli (Sudden Storm (The MSA Trilogy, #1))
Faccio spallucce in modo molto sensuale. «Dipende da te, Occhi di Ghiaccio» sussurro. «Prevedi di baciarmi ancora?»
Chiara Cilli (Sudden Storm (The MSA Trilogy, #1))
Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi. (da una lettera a Oskar Pollak, novembre 1903).
Franz Kafka
Amore era una parola banale e un concetto troppo semplice per esprimere quello che la legava a Lucian. Forse, non esisteva un termine per descriverlo. Quello che provava per lui assomigliava a un fiotto di energia luminosa che, trafiggendole l’anima come mille frecce arroventate, la faceva ardere in una fiamma selvaggia.
Alessia Lo Bianco (La duchessa di ghiaccio)
«Oh, a momenti dimenticavo...» le disse. «Tutte le grandi spade hanno un nome.» «Come Ghiaccio» convenne Arya studiando la sua lama. «E questa? Ce l'ha, un nome? Dimmelo, Jon!» «Non indovini?» fece lui con un sorriso ironico. «Qual è la tua cosa preferita?» Arya apparve perplessa, ma non durò che un batter d'occhi perché era rapida, molto rapida. Dissero in coro anche questo: «Ago!». Il ricordo della loro ultima risata insieme riscaldò Jon Snow per tutta la lunga cavalcata averso settentrione.
George R.R. Martin (A Game of Thrones (A Song of Ice and Fire, #1))
Layra sentì un intenso calore. Non come quello che sentiva quando si arrabbiava. No. Questo era ben diverso. Non sembrava ardere fino a farla ribollire. La scaldava. La scaldava, sciogliendo il ghiaccio creatosi in anni di maltrattamenti.
Licia Oliviero (La Principessa degli Elfi)
Ma non sempre quello che vogliamo è anche quello che otteniamo" riflettè con amarezza il Folletto [...]
George R.R. Martin (Tempesta di spade (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, #5))
Spesso, i peggiori stupidi sono più astuti degli uomini che ridono di loro
George R.R. Martin (Tempesta di spade (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, #5))
Quando a Grande Inverno c'era uno Stark, una fanciulla vergine poteva andarsene in giro sulla strada del Re con addosso la veste del suo compleanno senza che le succedesse niente. E i viandanti potevano trovare fuoco e pane e sale in tante locande, in tanti fortini. Ma le notti sono più fredde, adesso, e le porte sbarrate. Le piovre nuotano nella foresta del Lupo. E gli uomoni scuoiati percorrono la strada del Re facendo domande su certi stranieri." I ragazzi Reed si scambiarono uno sguardo. "Uomini scuoiati?" ripete' Jojen. "I ragazzi del Bastardo di Bolton. Era morto, ma adesso non e' piu' morto. E pagano buon argento per le pelli di lupo, quest' uomo ha sentito dire... e forse oro per unaparola su certi altri morti che camminano." Guardo' Bran nel dirlo, e guardo' Estate sdraiato a lui. "Quanto alla Barriera..." riprese l'uomo che forse era un Liddle " non e' quello li' il posto in cui io andrei. Il Vecchio orso ha portato i guardiani della notte nella foresta Stregata, ma tutto quello che e' tornato sono i corvi, e quasi nessuno con un messaggio. "Ali oscure, oscure parole" diceva la mia mamma. Ma quando gli uccelli volano silenziosi, a me se,bra che le parole sono ancora piu' oscure." Attizzo' il fuoco con il bastone. "Era diverso quando a Grande Inverno c'era uno Stark. Ma il vecchio lupo e' morto, e il Giovane lupo e' andato al sud, a giocare... il gioco del trono . E a noi, tutto quello che ci rimane sono gli spettri.
George R.R. Martin (Tempesta di spade (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, #5))
Per il guerriero della luce non esiste amore impossibile. Egli non si lascia intimidire dal silenzio, dall'indifferenza, o dal rifiuto. Sa che, dietro la maschera di ghiaccio che usano gli uomini, c'è un cuore di fuoco.
Paulo Coelho (The Alchemist)
Daenerys non ebbe il tempo di dire altro. Il cavaliere l'attirò a sé e premette la sua bocca sulle labbra morbide di lei. Ser Jorah odorava di sudore, di salmastro e di cuoio. Le borchie di ferro della sua tunica affondarono nei seni nudi della regina mentre lui la stringeva a sé. Con una mano la trattenne per le spalle, facendo scendere l'altra lungo la curva della schiena. Daenerys schiuse le labbra, accogliendo la lingua ardente di lui. "La sua barba punge" pensò "ma la sua bocca è dolce.
George R.R. Martin (Tempesta di spade (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, #5))
[...] Solo che l'amore non sempre è la cosa più saggia, e io l'ho imparato. Può condurci a commettere gravi follie, eppure noi seguiamo i nostri cuori... dovunque essi possano condurci. [...]
George R.R. Martin (Tempesta di spade (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, #5))
<> Erano i nomi dell'odio del suo odio.
George R.R. Martin (Tempesta di spade (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, #5))
«Porca puttana, datti una svegliata. Che c’è? Non ti difenderai? Non mi supplicherai di cambiare idea?» ringhiò, afferrandogli la testa con entrambe le mani. Un brivido lo attraversò quando ripensò ai peggiori momenti della sua vita ma, anche allora, non si era mai lasciato abbattere. Non si era mai arreso. «Qualcuno vuole trasformarti in uno schiavetto. Sai che cosa significa? Cercheranno di insegnarti l’obbedienza, cosa in cui fai schifo, quindi sarà doloroso. Ti stupreranno e ti umilieranno. Non hai idea del genere di sofferenza che il corpo umano può sopportare prima di cedere. Se sceglierai quella strada, un giorno rimpiangerai questo momento.» Clover lo fissò con occhi tremanti, e i solchi che comparvero su quella fronte perfetta gli confermarono che le sue parole cominciavano a fare effetto. Per quanto Drake odiasse rivelare il suo segreto, aveva bisogno che Clover cogliesse il messaggio. Era sia ghiaccio sia fuoco in quel momento, ma non distolse lo sguardo
K.A. Merikan (Their Bounty (Four Mercenaries, #1))
. «Preferisci questo all’essere legato?» Clover lo fissò con sguardo affettuoso. «Mi piacciono parecchie cose. Mi piace cambiare. Amo quando mi leghi. Mi sento così… leggero e senza pensieri. Scacci il passato e il presente, e mi lasci vivere in quel momento. Sei sexy quando hai il controllo della situazione, ma mi piaci anche così e a volte immagino che mi scopi in questo modo. Con violenza mentre ti tocco, porto le mani tra i tuoi capelli, contro la tua pelle.» Drake deglutì rumorosamente e incrociò lo sguardo di Clover, nonostante la mano invisibile che cercava di tenerlo lontano dalla superficie, dove la luce del ragazzo non poteva avvolgerlo con il suo calore. «Mi… mi spaventa.» «Va tutto bene. Mi piaci sempre. Anche se non ti va, non è un problema. Comunque, non mentirò, mi hai eccitato parecchio.» Clover inarcò i fianchi sotto di lui, spingendo l’uccello contro il suo inguine. Drake quasi si strozzò, ma tenne a bada quella sensazione di disagio e gli strinse il volto, tenendolo fermo per un bacio che gli fece vedere i fuochi d’artificio. Desiderava realizzare i sogni di Clover, dargli tutto ciò che meritava. «Sai che sono sempre arrapato per te. Voglio divorarti.» Clover allargò le gambe, permettendogli di mettersi comodo. «Sarò tuo ogni volta che vorrai.» «Anch’io. Sono tuo, intendo,» disse Drake, ammirando il viso di Clover circondato da quell’aureola di capelli candidi. Nonostante la pelle bollente, sentì delle fitte gelide come aghi di ghiaccio, che lo assalirono in segno di avvertimento. Lo stomaco e i muscoli si irrigidirono, il corpo si preparò a scappare, ma sapeva anche che Clover non gli avrebbe mai fatto del male. Poteva fidarsi di lui
K.A. Merikan (Their Obsession (Four Mercenaries #2))
«Sai una cosa, Hayes? Sei freddo come il ghiaccio. Non hai dei sentimenti? Butti la tua vita così, con una firma... non provi proprio niente?» Riley non rispose. Jack tornò a ciò che voleva davvero dirgli. «Lo faccio per mia sorella. E per la mia famiglia. Loro sono tutto per me. Non me ne frega un cazzo delle tue ragioni, ma giuro che se lo scoprono...» «Anch'io ho le mie ragioni per tenerlo segreto,» scattò Riley
R.J. Scott (The Heart of Texas (Texas, #1))
Viv pareva soffiato nel vetro, in certi scatti, scolpito nello stesso ghiaccio che ricamava i vetri delle finestre. La sua pelle aveva il bianco lattiginoso del cielo gravido di neve, i capelli sfumature d’argento, le ciglia spiccavano stranamente scure. E gli occhi, sotto palpebre rosate come petali, erano schegge di azzurro che trafiggevano lo schermo, tagliando il fiato.Un angelo del gelo, intoccabile e astratto.Solo.
Micol Mian (In luce fredda (Rosa dei venti Vol. 1))
Viv sentiva le mani tremare, la mente lucida e sgombra come una lastra di ghiaccio. Era sempre quello, l’effetto della rabbia: una cristallizzazione del presente nei dettagli più minuti, l’impossibilità di metterli in scala o tralasciarli. I bordi smussati delle cose diventavano affilati come lame di rasoio, i colori allucinati e accecanti. Tutto balzava in avanti, quasi la rabbia fosse una lente d’ingrandimento. E non ricordava di averne mai provata tanta. Lo lasciava stordito.
Micol Mian (In luce fredda (Rosa dei venti Vol. 1))
«Non è facile,» disse, in un sospiro. Anche senza guardarlo, Carlos sapeva che aveva gli occhi ancora chiusi.«Non deve esserlo,» rispose. Voltando la testa gli baciò le palpebre; un tocco leggerissimo. «Le cose vere non lo sono spesso, credo. Ma va bene comunque. D’accordo?»Viv annuì contro la sua guancia. Poi le sue braccia gli si allacciarono al collo, lo attirarono al petto in una stretta fortissima.«D’accordo.»E sembrò racchiudere molto di più, in quella parola, in quell’abbraccio, nel respiro che soffocò contro di lui, come a trattenerlo. In un altro momento – un tempo diverso – Carlos avrebbe forse avuto bisogno di un linguaggio più esplicito, ma in quel presente, con Viv di nuovo vicino, qualunque parola sembrò sciogliersi nel peso dei loro corpi che affondavano nel letto; nel rumore dei respiri che si spandeva nella stanza, come un’onda sempre più debole, mentre oltre la porta la vita proseguiva. In attesa.Avrebbe riservato altre sfide, sicuramente; avrebbe riservato altri ostacoli, altre persone. Baci impalpabili e notti frementi, sguardi gelidi, liti. Amici.Nuove strade e nuovi passi.La prospettiva non faceva paura, però: era quasi dolce, in quell’abbraccio, con il buio che si addensava intorno come un bozzolo e Viv rannicchiato contro, occhi chiusi e fiato sospeso. Una luce fredda intrappolata nel ghiaccio.Un giorno, forse, sarebbe riuscito a scioglierlo.Ma anche se non l’avesse fatto, pensò Carlos, premendogli le labbra sulla fronte e inspirando a fondo, riempiendosi i polmoni di lui, della sua presenza. Anche se non l’avesse fatto, l’avrebbe amato lo stesso.E in quel pensiero ebbe l’impressione di ritrovarsi, e ritrovare ogni strada che aveva perso
Micol Mian (In luce fredda (Rosa dei venti Vol. 1))
«Ti uccideremo senza rimpianti» dice Shinobu. La sua voce è priva di qualunque emozione, pacata e fredda come il ghiaccio.Lo fisso senza parlare. Vorrei chiedergli perché è così brusco con me, perché nella sua voce non sento traccia di rimpianto. Due settimane a sua disposizione, come una sorta di banca del sangue con le gambe, non contano davvero niente?Eppure non sono in grado di pronunciare una sola parola.Io provo qualcosa per lui. Qualcosa di indefinito e pericoloso, qualcosa che mi spaventa fin dentro le ossa e che non ho mai provato prima d'ora, ma che alimenta sia la mia follia che la mia paura come benzina gettata su un fuoco inestinguibile.Un sorriso feroce gli piega le labbra. «Sapevi che sarebbe finita così. Lo sapevi fin dall'inizio. Hai solo creduto in qualcosa che non esiste.»
Sara Coccimiglio (Il lato oscuro della Luna (Cremisi Vol. 1))
Quella sedia non era il posto adatto. Era troppo minuscola, cavolo. Era necessario che si spostassero. Forse sul letto? Il letto. Un’immagine gli attraversò la mente. Loro due, nudi. Il suo corpo slanciato su Denver. Le sue mani che allargavano quel sedere perfetto e sodo. Che cosa avrebbe provato a penetrarlo? A fare quello che non si era mai permesso nemmeno di pensare? A Denver sarebbe piaciuto? Aveva molta più esperienza. E se lui non fosse stato all’altezza? Se fosse stato troppo grosso? Sebbene fosse inesperto, sapeva di essere più grosso della media. La sua asta aveva un maggiore spessore. E se avesse fatto del male a Denver? E se Denver avesse preferito capovolgere le loro posizioni? Restò di ghiaccio a quel pensiero, e ci rifletté sopra. Avrebbe fatto male, ma non poteva essere spiacevole se tutti i gay lo facevano. Gay. Era gay. Per la prima volta nella sua vita, aveva accolto la connessione con la persona che era veramente. Si era quasi consumato per la vergogna che credeva avrebbe sentito, ma non era stato così. Riuscì a sentire solamente un senso di pace, la consapevolezza della verità. Era gay e gli stava bene… cavolo, sarebbe stato bene. Senza mollare la presa sull’uccello di Denver, sussurrò: «Sono gay.»
Nora Phoenix (The Time of My Life)
Ciò di cui abbiamo bisogno sono quei libri che ci piombano addosso come la sfortuna, che ci perturbano profondamente come la morte di qualcuno che amiamo più di noi stessi, come un suicidio. Un libro deve essere un’ascia per rompere il mare di ghiaccio che è dentro di noi.
F. Kafka
La prima volta che ho detto Ti voglio bene è stata a Tiago. La prima volta che ho pronunciato Ti amo è stata a Tiago. I sentimenti positivi che ho provato nella mia vita sono sempre stati rivolti esclusivamente a lui. Senza Tiago, sono il buio, perché lui è la luce. Senza Tiago, sono ghiaccio, perché lui è il fuoco. Senza Tiago, sono morta, perché lui è la vita. Ci completiamo come due metà, i nostri corpi si modellano diventandone uno solo, i nostri cuori palpitano frenetici e simultanei, e le nostre anime sono legate da un filo invisibile che non si è spezzato negli anni, nonostante tutto.
Debora C. Tepes (Come fuoco sulla pelle)
Il re si abboffa mentre il Primo Cavaliere si becca la merda.
George R.R. Martin (Il trono di spade (Le cronache del ghiaccio e del fuoco #1))
Allora lascia che ti dia qualche consiglio, bastardo" riprese Tyrion Lannister. "Mai, mai dimenticare chi sei, perché di certo il mondo non lo dimenticherá. Trasforma chi sei nella tua forza, cosí non potrá mai essere la tua debolezza. Fanne un'armatura, e non potrá mai essere usata contro di te.
George R.R. Martin (Il trono di spade (Le cronache del ghiaccio e del fuoco #1))
Non chiamarmi Lord Snow." "Preferiresti che ti chiamassi - il Folletto -?" Tyrion Lannister inarcó un sopracciglio. "Mostra che le loro parole possono ferirti, e non sarai piú libero dalla derisione. Se proprio vogliono darti un nome, accettalo, fallo tuo, in modo che poi non possano mai piú usarlo per farti del male.
George R.R. Martin (Il trono di spade (Le cronache del ghiaccio e del fuoco #1))
Nelle vene degli Stark scorre il sangue dei primi uomini. E noi Stark crediamo ancora che chi pronuncia la sentenza debba essere anche colui che cala la spada. L'uomo che toglie la vita a un altro uomo ha il dovere di guardarlo negli occhi e di ascoltare le sue ultime parole. Se il giustiziere non riesce ad affrontare questo, allora forse il condannato non merita la morte. Un giorno, Bran, tu sarai l'alfiere di Robb. Avrai un tuo castello che comanderai nel nome di tuo fratello e del tuo re e avrai su di te anche il fardello della giustizia, dal quale non dovrai trarre alcun godimento, ma al quale non dovrai neppure sottrarti. Un sovrano che si nasconde dietro un boia fa in fretta a dimenticare che cos'è la morte
George R.R. Martin (Il grande inverno (Le cronache del ghiaccio e del fuoco #2))
Lascia che ti dia qualche consiglio, bastardo" riprese Tyrion Lannister. "Mai, mai dimenticare chi sei, perché di certo il mondo non lo dimenticherà. Trasforma chi sei nella tua forza, così non potrà mai essere la tua debolezza. Fanne un'armatura, e non potrà mai essere usata contro di te" Jon Snow non era in vena di stare a sentire consigli, da nessuno "Tu che ne sai di cosa significa essere un bastardo?" "Agli occhi dei loro padri, tutti i nani sono bastardi
George R.R. Martin (Il grande inverno (Le cronache del ghiaccio e del fuoco #2))
Devo fare anch'io la mia parte a maggior gloria della mia casata, non sei d'accordo Jon Snow? Mettiamola così: ho le gambe troppo corte rispetto al corpo, e la testa è certamente troppo grossa. Io però preferisco pensare che è appena sufficiente per il mio cervello. Ho una visione quando mai realistica sia delle mie debolezze sia dei miei punti di forza. Come arma, mio fratello ha la spada e re Robert la mazza da combattimento. Io ho la mente, e per continuare a essere un'arma valida, la mente ha bisogno dei libri quanto una spada ha bisogno della pietra per affilarla" Il corto pollice di Tyrion picchiò ritmicamente sulla rilegatura di cuoio "Per questo, Jon Snow, io leggo così tanto
George R.R. Martin (Il grande inverno (Le cronache del ghiaccio e del fuoco #2))
Aiutalo tu, Tyrion" "Quale aiuto potrei dargli? Non sono un maestro come Luwin o come Aemon, non so come alleviare la sua sofferenza. Non ho incantesimi per ridargli le gambe" "Hai dato aiuto a me quando ne avevo bisogno" disse Jon "Parole, questo ti ho dato. Nient'altro che parole" "E allora da' le tue parole anche a Bran" "Tu stai chiedendo a uno zoppo di insegnare a uno storpio come si fa a ballare" Tyrion scosse il capo " Per quanto onesto possa essere quell'insegnamento, il risultato sarebbe solamente una cosa grottesca. Tuttavia, lord Snow, io so cosa significa amare il proprio fratello. Darò a Bran tutto l'aiuto che sarò in grado di dargli" "Ti ringrazio, mio lord Lannister" Jon si tolse il guanto e gli offrì la destra "Amico mio" Tyrion si sentì stranamente commosso "La maggior parte di quelli della mia risma sono dei bastardi" disse con un lieve sorriso "Ma tu sei il primo bastardo che ho per amico" Si tolse il guanto con i denti e afferrò la mano di Jon, carne a contatto di carne. La stretta del ragazzo era forte e sicura
George R.R. Martin (Il grande inverno (Le cronache del ghiaccio e del fuoco #2))
«Due menti diverse, ma sulla stessa lunghezza d’onda. Il sole e la luna in una perenne eclissi.»
Charlotte Lays (Ghiaccio bollente)
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E una luce una luce tagliata nel ghiaccio slacciata dalla trasparenza schioda la finestra si fa avanti audace, copre di carezze la voragine delle ore, senza sentimento con meticolosa precisione di turbini di neve di macchie perfette su pelo d’animale.
Chandra Livia Candiani (La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore)
La verità è una scheggia di ghiaccio.
Andrzej Sapkowski (Sword of Destiny (The Witcher, #0.7))
Ma ci sono cose... che non si possono ottenere neppure con la magia. E ci sono doni che non si possono ricevere se non si è in grado di ricambiare... con qualcosa di altrettanto prezioso. In caso contrario, un tale dono scivola tra le dita, si scioglie come una scheggia di ghiaccio stretta in mano. Rimane solo il rimpianto, un sentimento di perdita e di torto subito...
Andrzej Sapkowski (Sword of Destiny (The Witcher, #0.7))
Era come se nell'arco di una giornata si concentrasse un lungo viaggio: in montagna basta camminare poche ore per passare dal caldo al freddo, dai fiori al ghiaccio, per avere in verticale la sinossi di vite troppo spesso appiattite, orizzontali, le cui prospettive si chiudono, claustrofobiche, al primo ostacolo.
Annibale Salsa (Un'estate in alpeggio)
come nella celeberrima poesia Io ti amo di Stefano Benni: Io ti amo e se non ti basta ruberò le stelle al cielo per farne ghirlanda e il cielo vuoto non si lamenterà di ciò che ha perso che la tua bellezza sola riempirà l’universo Io ti amo e se non ti basta vuoterò il mare e tutte le perle verrò a portare davanti a te e il mare non piangerà di questo sgarbo che onde a mille, e sirene non hanno l’incanto di un tuo solo sguardo Io ti amo e se non ti basta solleverò i vulcani e il loro fuoco metterò nelle tue mani, e sarà ghiaccio per il bruciare delle mie passioni Io ti amo e se non ti basta anche le nuvole catturerò e te le porterò domate e su te piover dovranno quando d’estate per il caldo non dormi E se non ti basta perché il tempo si fermi fermerò i pianeti in volo e se non ti basta vaffanculo
Mariangela Galatea Vaglio (L'italiano è bello: Una passeggiata tra storia, regole e bizzarrie)
Sansa uscì dalla stanza a testa alta. Un giorno sarebbe stata regina, e le regine non piangono. O per lo meno, non lo fanno dove altri possano vedere.
George R.R. Martin
Col tempo, le gambe spezzate guarivano, ma esistevano tradimenti in grado di mandare l’anima stessa in putrefazione.
George R.R. Martin
«Ti porti addosso l’onore come se fosse un’armatura, Stark. Tu credi che ti tenga al sicuro, ma tutto quello che fa è pesarti sulla schiena e impacciarti i movimenti.»
George R.R. Martin
E nello specchio, si guardò alle spalle. Questa camera vuota, questa solitudine… Provò un brivido immenso che lo afferrò alle reni e al midollo, correndogli lungo la schiena dalla testa ai piedi come un fulmine di ghiaccio: la morte gli fu davanti in tutta la sua evidenza. Era la solitudine, se n’era servito come di un coltello per minacciare la vita, ed ora questo coltello si rivoltava e gli perforava le viscere. Più nessuno, più nessuna speranza. Un isolamento irrimediabile.
Pierre Drieu la Rochelle (Le feu follet suivi de Adieu à Gonzague)
Ma le cose che amiamo finiscono sempre con il distruggerci.
George R.R. Martin
«La gente ti guarderà» l’aveva avvertito maestro Luwin la prima volta che avevano sistemato il cesto di vimini sulle spalle di Hodor. «Ti guarderà e parlerà. Alcuni forse ti derideranno.» “Che facciano pure” pensò Bran. Nella sua stanza non c’era nessuno a deriderlo, ma lui non avrebbe trascorso la sua esistenza a letto.
George R.R. Martin
Frasi iniziali Bleach Vol. #1-46 "Noi temiano ciò che non possiamo vedere" (Volume 1 - The Death And The Strawberry - Ichigo) "Le persone hanno speranza perché la morte è invisibile ai loro occhi" (Volume 2 - Goodbye Parakeet, Goodinte My Sista - Rukia) "Se io fossi pioggia che riesce ad unire cielo e terra divisi in eterno potrei riuscire ad unire due anime allo stesso modo? (Volume 3 - Memories In The Rain - Orihime) Siamo attratti l'uno verso l'altro come gocce d'acqua, come i pianeti ci respingiamo l'uno contro l'altro come i magneti, come il colore della pelle. (Volume 4 - Quincy Archer Hates You - Ishida) "Se non impugno una spada non posso difenderti, se impugno una spada non posso abbracciarti." (Volume 5 - Rightarm Of The Giant - Chad) "Già, per noi non esiste il destino. Soltanto chi, inghiottito dall'ignoranza e dalla paura, mette il piede in fallo scivola nelle torbide acque chiamate destino (Volume 6 - The Death Trilogy Overture - Urahara) "Non dobbiamo piangere che è la resa del corpo nei confronti del cuore, nient'altro che la prova che non siamo in grado di gestire ciò che chiamiamo cuore." (Volume 7 - The Broken Coda - Byakuya) "Se arrugginisce, non potrà più trafiggere se perdi la presa, ti taglierà Già, l'orgoglio è simile a una spada" (Volume 8 - The Blade and Me - Zangetsu) "Già, noi tutti sogniamo ad occhi aperti di volare in cielo." (Volume 9 - Fourteen Days for Conspiracy - Kukaku Shiba) "Noi allunghiamo le braccia spazziamo via le nuvole penetriamo il cielo e afferriamo la Luna e Marte ma non riusciamo ancora a raggiungere la verità" (Volume 10 - Tattoo on the Sky - Ganju Shiba) "Darò fuoco a queste zanne che non possono raggiungere così da non vedere quella stella così da non dover tagliare questa gola." (Volume 11 - A Star and a Stray Dog - Renji) "Pensiamo che un fiore cresciuto sul ciglio di un precipizio sia bello, perché i nostri piedi si fermano sul quel ciglio. Non riusciamo ad avanzare su quel cielo come quel fiore impavido." (Volume 12 - Flower on the Precipice - Aizen) "Ogni volta che rinunciamo al nostro orgoglio, ci avviciniamo di un passo alla bestia. Ogni volta che soffochiamo il nostro cuore, ci allontaniamo di un passo alla bestia." (Volume 13 - The Undead - Zaraki Kenpachi) "Scricchiola, scricchiola, torre del Purgatorio, che squarci il mondo come la luce. Trema, trema, torre della spina dorsale, a precipitare saremo noi o il cielo? " (Volume 14 - White Tower Rocks - Hanataro Yamada) "Io non farò altro che esercitarmi a dirti addio." (Volume 15 - The Beginning of the Death of Tomorrow - Kira) "La criniera del sole si riversa a terra cancellando le orme sul ghiaccio sottile Non temere di venire ingannato il mondo sorge già sull'inganno" (Volume 16 - Night of Wijnruit - Hitsugaya) "Rosso come il sangue bianco come le ossa rosso come la solitudine bianco come il silenzio rosso come i nervi di una belva bianco come il cuore di un dio rosso come l'odio che sgorga sciogliendoti bianco come il dolore che ti agghiaccia rosso come l'ombra che divora la notte come un sospiro che trapassa la luna splende di bianco, si spegne di rosso." (Volume 17 - Rosa Rubicundior, Lilio Candidior - Yoruichi) "La tua ombra furtiva come un ago avvelenato senza destinazione cuce il mio cammino. La tua luce flessuosa come un fulmine che colpisce una torre piezometrica tronca la fonte della mia vita." (Volume 18 - The Deathberry Returns - Soi Fong) "Sì, niente e nessuno può cambiare il mio mondo." (Volume 19 - The Black Moon Rising - Ichigo) "Chi paragona l'amore alla bellezza non conosce il volto dell'amore. Chi paragona l'amore alla bruttezza vanta di aver conosciuto l'amore." (Volume 20 - End of Hypnosis - Gin) "Tutto a questo mondo esiste per metterti con le spalle al muro." (Volume 21 - Be My Family or Not - Shinji)
Tite Kubo
Un libro deve essere un'ascia per rompere il mare di ghiaccio che è dentro di noi. Ma è bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso.
Franz Kafka
Non puoi parlare di universo con creature che vivono in fondo al mare. A limitarle sono le mere contingenze dello spazio in cui abitano. Così come non puoi parlare di ghiaccio con gli insetti estivi, o di tridimensionalità con le formiche!
Han Song (Oceano Rosso. Il nostro presente/Il nostro passato)
Amore ti accade, non sei tu che decidi quando, o di chi. A un certo punto ti ritrovi innamorato e non puoi far altro che constatarlo: è accaduto. Ecco dunque perché Dante dice: Amor prese costui, Amor mi prese. Amore accidit. Amore è un accidens. Dante lo ribadirà nel XVIII del Purgatorio: innamorarsi di Bianca Maria non è né buono né cattivo, né giusto né sbagliato. Accade e basta. Ma non è tutto, questo non è che uno degli aspetti dell’inferno dell’eros. Un altro aspetto terribile d’Amore è contenuto proprio in quel verso misterioso, che nelle serenate rap scriviamo sulle metropolitane: Amor ch’a nullo amato amar perdona, che non significa, come ci dicono da secoli, che ogni amore è necessariamente corrisposto. Cosa significa, allora? Tutto l’arcano di questo verso misterioso è in quel verbo perdonare usato in modo così lontano dal significato moderno. Era un termine tecnico della giurisprudenza in latino, sinonimo dell’attuale condonare. Si condona la pena, si perdona la colpa. Al tempo di Dante si perdonava ancora la pena, e, attraverso l’uso ecclesiastico di abbuonare pene del purgatorio, il senso del verbo stava slittando pian piano verso l’uso corrente. Insomma, proviamo a sostituire il verbo perdonare con condonare, vediamo che succede: “Amore che non condona a nessun amato l’amare”. Ed eccoci all’improvviso di fronte a un Amore giudice, un giudice inflessibile, che non ci condona la pena d’amare chi ci ama. Noi potremo anche non ricambiare l’amore, questo è il punto, ma lui non ce ne esenta. Amore non condona, Amore non fa sconti di pena. Non dice, il verso, che l’amore implica necessariamente la reciprocità, ma che sempre la esige. Nel momento in cui si insedia dentro di noi senza chiederci il permesso e ci impone di amare qualcuno, al tempo stesso non condona l’amare all’amata, e pretende immancabilmente la reciprocità. Insomma, nel momento in cui, senza sapere perché, ci innamoriamo, aspiriamo a essere ricambiati, desideriamo solo che chi amiamo ci riami. Amore è terribile, Amore è scostumato, e questo verso così misterioso è il vero epicentro della tragedia, dell’inferno d’amore. Perché nemmeno Gianciotto può condonare l’amare all’amata. Se è lui l’assassino, si condanna a una pena peggiore. Il suo sarà un inferno di ghiaccio.
Francesco Fioretti (Il romanzo perduto di Dante)
The great illusions are love, time and death, the greatest of all, however, is life.
Luigina Sgarro (il confine di ghiaccio)
Guardava il Monte Rosa e disse: - Ti ricordi quella volta con tuo padre? - Certo che mi ricordo. - Io ci penso ogni tanto, sai? Il ghiaccio di quel giorno sarà arrivato in fondo? - Non credo. Dev'essere ancora a metà strada. - Anche secondo me. Poi chiese: - L'Himalaya ci assomiglia un po'? - No, - risposi. - Per niente. Era difficile spiegargli perché, ma volevo provarci, e aggiunsi: - Sai quegli enormi monumenti crollati, come a Roma, ad Atene? Quei templi antichi di cui rimane solo qualche colonna, e per terra le pietre che erano i muri. Ecco, l'Himalaya è come il tempio originale. Come poterlo vedere tutto intero dopo che per una vita hai visto solo rovine. Mi pentii subito di aver parlato in quel modo. Bruno osservava i ghiacciai sopra le nuvole e pensai che per i mesi a venire me lo sarei ricordato così, come il custode di quel mucchio di macerie.
Paolo Cognetti (Le otto montagne)
A stranger is a person in whom we have not yet found a part of ourselves.
Luigina Sgarro (il confine di ghiaccio)
We will miss no person as much as the person we could have been
Luigina Sgarro (IL CONFINE DI GHIACCIO (FANTASY Vulcanici Vol. 1) (Italian Edition))
Aiuto, sto cambiando” disse il ghiaccio “Sto diventando acqua, come faccio? Acqua che fugge nel suo gocciolìo! Ci sono gocce, non ci sono io!”. Ma il sole disse: “Calma i tuoi pensieri. Il mondo cambia, sotto i raggi miei tu tieniti ben stretto a ciò che eri e poi lasciati andare a ciò che sei”. Quel ghiaccio diventò un fiume d’argento non ebbe più paura di cambiare e un giorno disse: “Il sale che io sento mi dice che sto diventando mare. E mare sia. Perché ho capito, adesso non cambio in qualcos’altro, ma in me stesso
Bruno Tognolini (Le filastrocche della Melevisione)
Il calore della tua pelle può sciogliere il ghiaccio che imprigiona la mia: non allontanarti da me. Il battito del tuo cuore spezza le catene che mi straziano il petto: appartienimi!
Krisha Skies (Requiem d'inverno)
Adesso devo andare". "Resta alzata tutta la notte con me! Andremo al mercato del pesce! Ci sono mostri grandi e nobili racchiusi nel ghiaccio. Ci sono delle tartarughe, tartarughe vive, per i ristoranti famosi. Ne salveremo una, scriveremo dei messaggi sul suo guscio e la metteremo in mare, Shell, come una conchiglia. Oppure andremo al mercato della verdura. Hanno delle reticelle rosse piene di cipolle che sembrano perle enormi. Oppure andremo nella Quarantaduesima Strada a vedere dieci film e compreremo un bollettino ciclostilato dei lavori che si possono trovare in Pakistan...". "Domani lavoro". "Questo non c'entra niente". "Ma adesso è meglio che vada". "So che in America questo è inaudito, ma ti accompagno a casa". "Abito nella Ventitreesima Strada". "Proprio quello che speravo. Sono più di cento isolati." Shell gli prese il braccio, lui strinse a sè la mano di lei con il gomito e divennero parte di un unico movimento, una specie di dolce animale siamese che poteva percorrere diecimila isolati.
Leonard Cohen (Beautiful Losers)
mi parve di vedere un fiore bianco ergersi fiero e dritto, esile come un giglio, ma sapevo che quel fiore era inflessibile, come forgiato d’acciaio nelle fucine degli Elfi. O forse una gelata aveva trasformato in ghiaccio la sua linfa, ed ella era ormai così, dolce e amara nello stesso tempo, ancor bella a vedersi, ma già destinata a cadere e a morire? La
J.R.R. Tolkien (Il signore degli anelli)
…ci furono momenti in cui pensai di potermi intrufolare sotto quel freddo esteriore, in cui pensai che il calore tra noi avrebbe potuto sciogliere tutto il ghiaccio una volta per tutte. Ma quando ripenso a lui in quel momento, quando tutto cominciò, nella mia testa vedo quel ragazzo rude e distante… Le persone come lui erano ciò a cui la mia famiglia pensava quando sentiva la parola “gay”: la risata acuta, le sopracciglia perfettamente arcuate, il corpo esile e sottile in mostra in quei vestiti appariscenti. Odiavo essere accomunato a quel tipo di ragazzi, perché non gli assomigliavo per nulla: io sembravo un ragazzo normale.
Cardeno C. (More Than Everything (Family, #3))
Il caldo li travolse come un’ondata. ''Per l'Angelo, sembra il nono girone dell'Inferno qui sotto!'' esclamò Will. ''Il nono girone dell'Inferno è freddo'' lo corresse Tessa meccanicamente. ''Come dite?’’ ''Nell'Inferno di Dante... il nono girone è freddo'' spiegò Tessa. ''È ricoperto di ghiaccio.’' Will la fissò per un altro lungo istante, [...] ''Quanto alla temperatura dell'Inferno, signorina Gray, lasciate che vi dia un consiglio: il bel giovanotto che sta cercando di salvarvi da un destino spaventoso non sbaglia mai. Nemmeno se dice che il cielo è viola e fatto di porcospini.’'

Cassandra Clare (Clockwork Angel (The Infernal Devices, #1))
-I miei amici e parenti sostenevano che non sono nè affettuoso nè gentile e che a stare con me viene freddo al cuore -Ed è vero? -Lo giudicherai tu -Allora questa primavera svanirai come la neve, i nebbioni e il ghiaccio... Il mendicante rise, e precisò -Mi chiamo Galavena anche d'estate
Giuseppe Pederiali (Il tesoro del Bigatto)
[…] “Prima di conoscere i Nephilim avrei detto che morire di dolore fosse impossibile.” Sebastian fece una risatina soffocata. “Noi non ci leghiamo come i mondani. Be’, a volte sì, certo. Non sono tutti uguali, ma i legami fra noi tendono ad essere intensi e indissolubili. Ecco perchè andiamo così poco d’accordo con chi non appartiene alla nostra specie. Nascosti, mondani…” “Mia madre sta per sposare un Nascosto” gli disse Clary, offesa. Si erano fermati davanti a un palazzo squadrato, con le imposte azzurre, quasi alla fine della strada. “Una volta lui era un Nephilim.” osservò Sebastian. “E poi guarda nostro padre. Tua madre lo ha tradito e lo ha lasciato, eppure lui ha passato il resto della vita a cercare di convincerla a tornare da lui. Quell’armadio pieno di vestiti…” Scosse la testa. “Ma Valentine diceva a Jace che l’amore è debolezza.” Ribatté Clary. “Che ti distrugge.” “Non lo penseresti anche tu, avendo passato metà della tua vita a inseguire una donna che ti odiava dal profondo del cuore e che non riuscivi a dimenticare? Dovendo ricordare che la persona che più amavi al mondo ti ha pugnalato alle spalle e ha rigirato il coltello?” Le si avvicinò un istante, abbastanza da muoverle i capelli con il respiro mentre parlava. “Forse sei più simile a tua madre che a tuo padre. Ma che differenza fa? Hai la crudeltà nelle ossa e il ghiaccio nel cuore, Clarissa. Non dirmi che non è così.
Cassandra Clare (City of Lost Souls (The Mortal Instruments, #5))
Erebo era nato con un cuore, ma era un cuore di ghiaccio. Così l’unica cosa che Erebo provava era la solitudine.
Michela Cacciatore (Underworld)
Niente che la Terra abbia mai generato ha provato l'indicibile sublimazione di furia devastatrice che questa cosa lasciò scatenare sul proprio volto quando si guardò intorno venti milioni di anni fa e si vide circondata dalla desolazione e dal ghiaccio.
John W. Campbell Jr. (Who Goes There? and Other Stories)