“
Le colpe, come le persone, iniziano ad esistere se qualcuno se ne accorge.
”
”
Michela Murgia
“
Il suo primo bacio. Lo avrebbe ricordato per sempre, come si ricorda di esistere e di respirare.
”
”
Patrisha Mar (I Protettori dell'Oracolo - Buio (I Protettori, #1))
“
Esistere è questo, pensai, un sussulto di gioia, una fitta di dolore, un piacere intenso, vene che pulsano sotto la pelle, non c'è nient'altro di vero da raccontare.
”
”
Elena Ferrante (The Days of Abandonment)
“
Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all'estero: e non ci scriviamo spesso. Quando c'incontriamo, possiamo essere, l'uno con l'altro, indifferenti o distratti. Ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase: una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia. [...] Quelle frasi sono il nostro latino, il vocabolario dei nostri giorni andati, sono come i geroglifici egiziani o degli assiro-babilonesi, la testimonianza d'un nucleo vitale che ha cessato di esistere, ma che sopravvive nei suoi testi, salvati dalla furia delle acque, dalla corrosione del tempo. Quelle frasi sono il fondamento della nostra unità familiare, che sussisterà finché saremo al mondo, ricreandosi e risuscitando nei punti più diversi della terra.
”
”
Natalia Ginzburg (Lessico famigliare)
“
Se tutto il resto perisse, tranne lui, continuerei a esistere; e se tutto il resto rimanesse, e lui fosse annientato, l'universo mi sarebbe estraneo. Non ne farei più parte.
”
”
Emily Brontë (Cime tempestose)
“
La seule excuse de Dieu c’est qu’il n’existe pas
(Dio ha una sola scusa, quella di non esistere)
”
”
Stendhal (Journal)
“
A che scopo esisterei, se fossi tutta contenuta in me stessa? I miei grandi dolori, in questo mondo, sono stati i dolori di Heathcliff, io li ho tutti indovinati e sentiti dal principio. Il mio gran pensiero, nella vita, è lui. Se tutto il resto perisse e lui restasse, io potrei continuare ad esistere; ma se tutto il resto durasse e lui fosse annientato, il mondo diverrebbe, per me, qualche cosa di immensamente estraneo: avrei l'impressione di no farne più parte.
”
”
Emily Brontë (Wuthering Heights)
“
A me le cose sembrano troppo casuali e prive di significato perché Dio possa esistere davvero.
”
”
Audrey Niffenegger (The Time Traveler's Wife)
“
Volere è potere, dice il proverbio, ma alle donne si lascia credere che il loro potere sia invece quello di essere volute. È un inganno: desiderare ti rende soggetto attivo e ti educa a scegliere, invece che a essere scelta. Chi desidera comanda. Dire sempre «desiderami» e mai «io desidero» è un cammino di de-formazione, perché chi può solo essere desiderabile sacrificherà la propria forma per prendere quella che pensa sarà piú desiderata, condannandosi a esistere solo come conseguenza dello sguardo di altri.
”
”
Michela Murgia (Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più)
“
Soffrire: il solo modo d'acquisire la sensazione d'esistere; esistere: l'unica maniera di salvaguardare la nostra perdizione.
”
”
Emil M. Cioran (The Temptation to Exist)
“
Un'amicizia incapace di aiutare potrebbe benissimo fare a meno di esistere.
”
”
Elizabeth von Arnim (Lettere di una donna indipendente)
“
(...) gli esseri umani possono dividersi fra quelli che si sentono in diritto di esistere e quelli che invece si sentono in dovere di farlo.
”
”
Chiara Gamberale (Le luci nelle case degli altri)
“
Sono un assassino. La mia immagine agli occhi della società è la peggiore che possa esistere, ma è più facile da sopportare che i miei vent’anni di menzogne
”
”
Emmanuel Carrère (The Adversary: A True Story of Monstrous Deception)
“
Non voglio il lieto fine,
voglio il gran finale.
Come quelli dei prestigiatori,
quelli che ti lasciano a bocca aperta e ti fanno credere,
per un istante, che le magie possano esistere.
”
”
Erin Doom (Fabbricante di lacrime)
“
le regole vanno rispettate e fatte rispettare, proprio nell’interesse di tutti. Altrimenti viene a mancare quel contesto civile del vivere insieme, dove debbono esistere diritti ma anche doveri.
”
”
Piero Angela (A cosa serve la politica?)
“
Non ti accetto, non ti perdono, ti voglio come sei e, se possibile, anche peggiore di adesso,Perché,Perché il bene che io sono non esisterebbe senza il male che sei tu, un bene che dovesse esistere senza di te sarebbe talmente inconcepibile che neppure io riesco a immaginarlo
”
”
José Saramago
“
L'invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di giustificare la loro grettezza e la loro avidità fino a credere che siano virtù e che le porte del cielo si spalancheranno solo per gli infelici come loro, che attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i loro sleali tentativi di sminuire gli altri e di escludere, e se possibile distruggere, chi, per il semplice fatto di esistere e di essere ciò che è, mette in risalto la loro povertà di spirito, di mente e di fegato. Fortunato colui al quale latrano i cretini, perché la sua anima non apparterrà mai a loro.
”
”
Carlos Ruiz Zafón (The Angel's Game (The Cemetery of Forgotten Books, #2))
“
Le religioni, tutte le religioni, per quanto le si rigiri, non hanno altra giustificazione di esistere all'infuori della morte.
”
”
José Saramago
“
L'unica cosa che voglio è chiudere gli occhi e smettere di esistere, dissolvermi nel vuoto, come la nebbia all'alba
”
”
Isabel Allende (Violeta)
“
Troviamo sempre qualcosa, vero, Didi, per darci l'impressione d'esistere?
”
”
Samuel Beckett (Waiting for Godot)
“
Io non credo alle fiamme e allo zolfo dell’inferno; ma in momenti come questo rimpiango la mia miscredenza. No, in momenti come questo io quasi ci credo. Deve esistere per forza un inferno, perché in nessun altro posto voi potrete ricevere una punizione adeguata ai vostri crimini. Fino a quando esisterà gente come voi, l’inferno sarà un’esigenza essenziale del cosmo.
”
”
Jack London (The Iron Heel)
“
Passiamo l'esistenza alla ricerca di una soluzione, di quacosa che ci consoli, che ci dia felicità e scacci tutti i mali. Alcuni intraprendono una strada lunga e ardua, e magari non trovano niente, a parte l'abbozzo di uno scopo, di una liberazione, o una forma di appagamento nella ricerca stessa, quanto a noi, ammiriamo nella loro perseveranza, ma ci è già abbastanza difficile accontentarci di esistere e prendiamo l'elisir invece di cercare, e continuiamo a chiederci qual è la via più breve per la felicità, e troviamo la risposta in Dio, nella scienza, nella grappa, nell'elisir che viene dalla Cina.
”
”
Jón Kalman Stefánsson (Himnaríki og helvíti)
“
Sapevamo che se la comprensione del testo è una dura e solitaria conquista della mente, la frase scema stabilisce invece una connivenza riposante che può esistere solo tra amici intimi. Soltanto con gli amici più stretti ci raccontiamo le storielle più stupide, come per rendere un implicito omaggio alla loro raffinatezza intellettuale. Con gli altri facciamo i brillanti, sfoggiamo il nostro sapere, ce la tiriamo, seduciamo.
”
”
Daniel Pennac (Chagrin d'école)
“
Ordine, disordine, vita, morte, luce, ombra. Dal momento in cui avevo preso coscienza del mio esistere, non avevo fatto altro che interrogarmi, mi facevo domande a cui nessuno poteva rispondere. La saggezza forse è solo non chiedersi niente. Non sono saggio, non lo sono mai stato. Il mio elemento non è il quarzo ma il mercurio. Materia instabile, mobile, febbricitante. L'argento vivo destinato a muoversi sempre. E sempre nel disordine.
”
”
Susanna Tamaro (Anima Mundi)
“
A che servirebbe essere stata creata se fossi tutta contenuta qui? Le mie grandi pene a questo mondo sono state le pene di Heathcliff, e io le ho osservate e provate tutte fin dall'inizio; il mio grande pensiero nella vita è lui. Se tutto il resto perisse, e lui rimanesse, io continuerei a esistere; e se tutto il resto rimanesse, e lui fosse annientato, l'universo mi diventerebbe totalmente estraneo. Io non sembrerei farne parte. Il mio amore per Linton è come le fronde di un bosco. Il tempo le cambierà, ne sono consapevole, come l'inverno cambia gli alberi...il mio amore per Heathcliff somiglia all'eterna roccia sottostante...fonte di scarsa gioia visibile, ma necessaria.
”
”
Emily Brontë
“
Più in alto salivo, più in alto andavo, più mi era chiaro che il mondo sarebbe andato avanti a esistere anche senza di me, e che tutti gli dei sarebbero scomparsi con l'umanità. Perché sono proprio gli uomini che creano gli dei.
”
”
Reinhold Messner (La vita secondo me)
“
Sabbia a perdita d'occhio, tra le ultime colline e il mare - il mare - nell'aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che sempre soffia da nord.
La spiaggia. E il mare.
Potrebbe essere la perfezione immagine per occhi divini mondo che accade e basta, il muto esistere di acqua e terra, opera finita ed esatta, verità - verità - ma ancora una volta è il salvifico granello dell'uomo che inceppa il meccanismo di quel paradiso, un'inezia che basta da sola a sospendere tutto il grande apparato di inesorabile verità, una cosa da nulla, ma piantata nella sabbia, impercettibile strappo nella superficie di quella santa icona, minuscola eccezione posatasi sulla perfezione della spiaggia sterminata. A vederlo da lontano non sarebbe che un punto nero: nel nulla, il niente di
un uomo e di un cavalletto da pittore.
Il cavalletto è ancorato con corde sottili a quattro sassi posati nella sabbia. Oscilla impercettibilmente al vento che sempre soffia da nord. L'uomo porta alti stivali e una grande giacca da pescatore. Sta in piedi, di fronte al mare, rigirando tra le dita un pennello sottile. Sul cavalletto, una tela.
”
”
Alessandro Baricco (Ocean Sea)
“
La morte è la curva della strada
Morire è solo non essere visto.
Se ascolto, sento i tuoi passi
Esistere come io esisto
La terra è fatta di cielo
Non ha nido la menzogna
Mai nessuno si è smarrito
Tutto è verità e passaggio
”
”
Fernando Pessoa
“
Perché stava giocando, ne ero certa. Quello non era amore, i diavoli non provavano amore, lo sapevano tutti. Eppure, non appena tutta quella visione svanì, e voltandomi potei riguardare l'aspetto umano di Azazael, nei suoi occhi intravidi questa volta una bagliore. Non era sovrannaturale, o forse sì, forse quello scintillio nello sguardo che possedevano tutte le persone innamorate alla vista del loro amore era quanto di più divino potesse esistere nel creato.
”
”
Diletta Brizzi (Elements Tales)
“
La visione che si manifestò la lasciò attonita e felice, inquietantemente felice. Davide Ranieri bagnato era infernale, un mostro sacro di bellezza che non sarebbe dovuto esistere. Era Apollo in carne e ossa.
I capelli si erano scuriti a causa della pioggia, dalle lunghe ciglia cadevano giù le lacrime del maltempo, i suoi occhi erano vetro trasparente che ustionava. Le labbra non erano il solito spicchio divertito, ma uno sfregio triste che le diede i brividi.
”
”
R.M. Stuart (Quel silenzio fra noi)
“
Sono ancora convinto che vi siano luoghi troppo malvagi perché sia consentito loro di esistere. Di tanto in tanto, sogno nubi atomiche a forma di fungo che levano su una città, e figure umane che danzano sullo sfondo del rogo che un tempo era Calcutta.
”
”
Dan Simmons (Song of Kali)
“
«La verità vi farà liberi» ha detto Cristo. E lui: «Non sono mai stato così libero, la mia vita non è mai stata così bella. Sono un assassino. La mia immagine agli occhi della società è la peggiore che possa esistere, ma è più facile da sopportare che i miei vent’anni di menzogne». Dopo un periodo di messa a punto, il cambiamento di programma sembra essere riuscito. Al personaggio del ricercatore rispettato si sostituisce quello, non meno gratificante, del grande criminale sulla via della redenzione mistica.
”
”
Emmanuel Carrère (The Adversary: A True Story of Monstrous Deception)
“
[...] corpo e spirito non si fondono mai, non hanno mai potuto diventare simili.
Non ho mai scoperto in un'azione fisica la gelida, terrificante soddisfazione dell'avventura intellettuale. Né ho mai assaporato nell'avventura intellettuale l'ardore dell'estasi, la calda tenebra dell'azione fisica.
Da qualche parte entrambi dovrebbero congiungersi. Ma dove? [...]
In qualche luogo deve esistere un principio più alto, che tenta di unire e di riconciliare il corpo con lo spirito.
Pensai che quel principio fosse la morte.
”
”
Yukio Mishima (Sun & Steel)
“
Non mi sorprese come venivo ritratta: la maga altezzosaannichilita di fronte alla spada dell'eroe, inginocchiata a supplicare pietà. Le donne umiliate mi sembrano il passatempo preferito dei poeti. Quasi non possa esistere storia senza che noi strisciamo o piangiamo.
”
”
Madeline Miller (Circe)
“
Sei l'unica persona a cui vorrei dire addio quando morirò, perché solo allora questa cosa che chiamo vita avrà un senso. E se dovessi venire a sapere che sei morto, la mia vita così come la conosco e il me stesso che adesso sta parlando con te smetterebbe di esistere.
”
”
André Aciman (Call Me By Your Name (Call Me By Your Name, #1))
“
LETTERA 24 COME SI DEVE AFFRONTARE LA MORTE
Come non vuota la clessidra l'ultima goccia, ma tutte quelle che sono già cadute, così, l'ultima ora in cui cessiamo di esistere, non produce, da sola, la morte, ma la compie; allora noi giungiamo al termine, ma da tempo vi siamo avviati.
”
”
Seneca
“
Ed è vero, no? – incredibile ma vero – che c’è gente che prova nella vita la disinvoltura, la fiducia in sé, la semplice ed essenziale sintonia con gli avvenimenti che io ero solito provare come esterno centro dei Seabees? Perché, vede, non si trattava di essere il miglior esterno centro, bensì solo di sapere con precisione, fino al più piccolo particolare, come dovesse comportarsi un esterno centro. E c’è gente simile che cammina per le strade degli USA? Le chiedo: perché non posso essere uno di loro? Perché non posso esistere adesso come esistevo per i Seabees là all’esterno centro?
”
”
Philip Roth (Portnoy’s Complaint)
“
Forse che una cosa come il “fatale errore”, quell’appariscente, cupa frattura che taglia a metà una vita, può esistere al di fuori della letteratura? Una volta pensavo di no. Ora sono dell’opinione contraria. E penso che il mio sia questo: un morboso, coinvolgente desiderio verso tutto ciò che affascina.
”
”
Donna Tartt (The Secret History)
“
Io sono per sempre condannato ad esistere al di là della mia essenza, al di là del moventi e del motivi della mia azione, sono condannato ad essere libero. E ciò significa che non è possibile trovare alla libertà altri limiti oltre se stessa, o, se si preferisce, che non siamo liberi di cessare di essere liberi.
”
”
Jean-Paul Sartre
“
La soddisfazione gli affinava il tiro, le sue lettere sarebbero state altrettante armi destinate a colpire tutti quelli che non avevano saputo credere in lui. Provava un piacere feroce a esistere. Quella sera stava bene, è vero, ma il giorno dopo sarebbe stato ancora meglio facendo del male agli altri. Vivere è un po' uccidere
”
”
Éric-Emmanuel Schmitt (La Part de l'autre)
“
Secondo me l'atto di scrivere è proprio questo, dico sul serio: un atto di immensa solitudine. Lo scrittore non ha senso se non in queste condizioni. Quello che fai dopo è prostituzione. Ma non appena accetti di esistere, devi accettare la prostituzione. Per me chiunque non si suicidi è in qualche modo uno che si prostituisce.
”
”
Emil M. Cioran
“
No, quella non era niente. Io parlo della paura ce ti stritola, che ti fa dormire male, vivere male, mangiare male. Che non ti dà tregua. La paura vera è quella dei braccati, dei perseguitati, dei ribelli, la paura di quelli che devono vivere nascosti perché rischiano di morire anche se non hanno commesso alcun crimine. La paura di esistere. La paura da ebrei.
”
”
Joël Dicker (Les derniers jours de nos pères)
“
Lo so. Lo sappiamo tutti. Forse la lezione del passato potrà insegnarci cosa evitare. E poi, la tirannia che c'è adesso è reale. Quella che potrebbe esistere in futuro è solamente potenziale. Non possiamo sottrarci sempre ai cambiamenti pensando che la situazione potrebbe cambiare in peggio, altrimenti addio speranza di riuscire un giorno a sconfiggere l'ingiustizia.
”
”
Isaac Asimov (Forward the Foundation (Foundation, #7))
“
Aveva cominciato improvvisamente a pensare come pensano gli stolti: pensare improvvisamente il meglio di ogni persona e di ogni cosa, spogliarsi interamente della propria diffidenza, della propria circospezione, della diffidenza per sé stessi, credere che tutte le proprie difficoltà siano arrivate alla fine, che tutte le complicazioni abbiano cessato di esistere, dimenticare non soltanto dove si è, ma come vi si è giunti, rinunciare alla diligenza, alla disciplina, a prendere le misure di ogni situazione... Come se si potesse ripudiare in qualche modo la battaglia che è la battaglia propria di ogni persona, come se uno potesse decidere volontariamente di smettere di essere se stesso, l'io immutabile e caratteristico per il quale si è data battaglia.
”
”
Philip Roth (The Human Stain (The American Trilogy, #3))
“
L'unico scopo di una relazione è quello di inscenare, in miniatura, tutto lo stramaledetto dramma della vita e della morte. L'amore nasce come nasce un bambino. L'amore cresce come cresce un bambino. Un uomo sa bene che deve morire, ma non avendo conosciuto altre realtà che la vita non crede veramente nella propria morte. E poi, un giorno, il suo amore si raffredda. Il cuore dell'amore smette di battere. L'amore muore. In questo modo, l'uomo impara che la morte è la realtà: che la morte può esistere nell'essenza di una persona, la "sua" morte. La perdita di un animale domestico o di una rosa o di un genitore può farlo soffrire, ma non sono convincenti, non abbastanza. La morte deve avvenire nel cuore per essere creduta. Dopo la morte dell'amore, l'uomo riesce a credere nella propria morte.
”
”
Taiye Selasi (Ghana Must Go)
“
Preferirei essere cenere che polvere!
Preferirei che la mia fiamma bruciasse
in una vampa brillante piuttosto che venire ricoperto dalla muffa.
Preferirei essere un magnifico meteorite,
con atomi che bruciano e si infiammano,
piuttosto che un pianeta immobile e assopito.
La natura dell'uomo è vivere, non esistere.
Non ho intenzione di sprecare i miei giorni nel tentativo di prolungarli,
voglio viverli.
”
”
Jack London
“
Di solito non ho la sensazione di esistere. Ho l'impressione che una folata di vento possa spazzarmi via, facendomi scomparire per sempre, senza lasciare di me neppure un frammento di unghia. In certi giorni il pensiero mi pare rassicurante, in certi altri mi raggela.
La sensazione di inconsistenza deriva, suppongo, dal fatto che so così poco del mio passato, o se non altro questa è la conclusione a cui arrivati gli strizzacervelli all'ospedale.
”
”
Gillian Flynn (Sharp Objects)
“
Yadriel perdonava sempre le persone quando facevano uscite infelici. Quando usavano il femminile o lo chiamavano con il suo vecchio nome. Quando lo ferivano, dava sempre loro il beneficio del dubbio, oppure pensava che semplicemente non capissero o fossero troppo legate alle loro tradizioni. Be’, era stanco. Era stanco di perdonare. Era stanco di combattere solo per esistere ed essere se stesso. Era stanco di sentirsi sempre un pesce fuor d’acqua.
”
”
Aiden Thomas (Cemetery Boys (Cemetery Boys, #1))
“
Forse il libro [Don Chisciotte] continua ad essere, tra i grandi, uno dei meno letti. Ma ha una vitalità che va al di là delle pagine, che si è incorporata a un modo di esistere, all’esistenza stessa in quel che ha di nobiltà, di poesia. Ne abbiamo il senso ad Alcalà de Henares, città in cui Cervantes è nato e che conserva, improbabile ma suggestiva, la casa natale. Nella vasta e armoniosa piazza in cui sorge il monumento a lui dedicato, di tanto in tanto attraversata dal volo lento delle cicogne, il pomeriggio primaverile ha portato intere famiglie. I bambini corrono nei loro giochi; gli adulti se ne stanno in riposo, come assorti. Non è domenica, ma c’è un’aria domenicale. Le prime due parole del prologo ci affiorano quasi automaticamente: “desocupado lector”. Ecco dei lettori disoccupati, disoccupati al punto che mai leggeranno il libro. Poiché - riposo, speranza
e altro - stanno vivendolo.
”
”
Leonardo Sciascia (Ore di Spagna)
“
Un giorno,
però, a diciotto anni, leggendo l’autobiografia di John Stuart Mill 1 , trovai questa
frase: «Mio padre mi insegnò che la domanda: “Chi mi creò?” non può avere risposta,
perché suggerisce immediatamente un nuovo interrogativo: “Chi creò Dio?”»
Compresi allora quanto fosse errato l’argomento della Causa Prima. Se tutto deve
avere una causa, anche Dio deve averla. Se niente può esistere senza una causa, allora
perché il mondo sì e Dio no? Questo principio della Causa Prima non è migliore
dell’analoga teoria indù, che afferma come il mondo poggi sopra un elefante, e
l’elefante sopra una tartaruga. Alla domanda: «E la tartaruga dove poggia?» l’indù
rispose: «Vogliamo cambiare discorso?» Non c’è dunque motivo per sostenere che il
mondo debba proprio avere una causa ed un’origine. Potrebbe anche essere sempre
esistito. È soltanto la nostra scarsa immaginazione che vuole trovare un’origine a
tutto.
”
”
Bertrand Russell (Why I Am Not a Christian and Other Essays on Religion and Related Subjects)
“
È la mia anima ad aver scelto la sua, perché in essa ha individuato il substrato ideale in cui continuare a esistere anche quando sarò morta. Un uomo può deporre in una donna un figlio, per avere la certezza che la sua vita prosegua, ma una donna deve necessariamente ricorrere ad altro per non sentirsi morire. Davvero, non credo che nessuna donna desideri essere amata. Una donna vuole essere lasciata libera di amare, di deporre il proprio amore dentro un uomo, a germogliare.
”
”
Sara Zelda Mazzini (I Dissidenti)
“
La facoltà maschile di disporre sessualmente delle donne è il fondamento del patriarcato. Se un uomo cisgender non riesce a portare a letto una donna cisgender, non può metterla incinta; se non è sicuro della monogamia di quella donna, non può essere certo che il bambino sia suo. [...]
La sessualità femminile può esistere solo con il permesso maschile e in risposta al bisogno maschile; in realtà il desiderio femminile è così intrinsecamente sovversivo che sarebbe meglio far finta che non esista.
”
”
Jude Ellison S. Doyle (Dead Blondes and Bad Mothers)
“
Negli animali la malattia mentale sembra non esistere. Secondo lei perché?
Non lo so. Ma immagino che lei abbia qualche teoria in proposito.
Perché immagina una cosa simile?
Perché ha sollevato la questione. Lei è come un avvocato.
Della serie non fare domande a cui non sai rispondere.
Si. Comunque, che mi dice dei cani rabbiosi? La rabbia non è una malattia mentale. È un disturbo el cervello.
Distinzione interessante. Okay, perché? Non sono ab- bastanza intelligenti?
Non credo proprio. I cetacei sono piuttosto intelligenti eppure sembrano al riparo dall'infermità mentale. Penso che perché ci sia pazzia ci dev'essere linguaggio.
Per poter sentire le voci immagino.
Il perché non mi è chiaro. Ma bisogna capire cos'è stato avvento cervello Lagtaggio del linguaggio. Per un bel po' di milioni di anni se l'era cavata piuttosto bene senza. L'arrivo del è stato come l'invasione di un sistema parassi aree del cervello che erano meno urio. Ha cooptato quelle a attive. Maggiormente suscettibili di essere assoggettate Un'invasione parassitaria.
”
”
Cormac McCarthy (Stella Maris (The Passenger, #2))
“
Dimenticano che la vita non è qui.
Altre leggi, nero su bianco, vigono qui.
Un batter d’occhio durerà quanto dico io,
si lascerà dividere in piccole eternità
piene di pallottole fermate in volo.
Non una cosa avverrà qui se non voglio.
Senza il mio assenso non cadrà foglia,
né si piegherà stelo sotto il punto del piccolo zoccolo.
C’è dunque un mondo di cui reggo le sorti indipendenti?
Un tempo che lego con catene di segni?
Un esistere a mio comando incessante?
La gioia di scrivere.
Il potere di perpetuare.
La vendetta d’una mano mortale.
”
”
Wisława Szymborska (La gioia di scrivere. Tutte le poesie 1945-2009)
“
[...] la schiavitù non è altro che il profitto di pochi del lavoro della massa. Perché la schiavitù possa essere abolita è necessario che gli uomini non sfruttino più le fatiche delle masse e che considerino vergognoso e vile tale sfruttamento. Intanto si fa in modo che venga nascosta la forma esteriore della schiavitù e che venga abolito il mercato degli schiavi; così facendo tendiamo a persuaderci che non esiste più la schiavitù e non vediamo e non vogliamo vedere che invece continua a esistere, dal momento che tutti gli uomini continuano a credere che sia giusto sfruttare le fatiche altrui. E poiché quest'opinione resiste, ci saranno sempre quelli più furbi e più forti che si credono in diritto di farlo. La stessa cosa accade con l'emancipazione della donna. Essa viene resa schiava perché ne possiamo approfittare a nostro piacere, e crediamo che ciò sia giusto. Ed ecco che le considerano libere, concedono loro gli stessi diritti degli uomini, ma continuano a pensarle come oggetto di piacere. Con questi principi vengono educate fin dall'infanzia e così vengono considerate in società. Ed esse saranno sempre schiave umiliate e corrotte, e altrettanto corrotto è l'uomo, il loro padrone.
”
”
Leo Tolstoy (The Kreutzer Sonata)
“
Il mondo come rappresentazione, adunque - e noi non lo consideriamo qui se non sotto questo aspetto - ha due metà essenziali, necessarie e inseparabili. L'una è l'oggetto, di cui sono forma spazio e tempo, mediante i quali si ha la pluralità. Ma l'altra metà, il soggetto, non sta nello spazio e nel tempo: perché essa è intera e indivisa in ogni essere rappresentante; perciò anche un solo di questi esseri, con l'oggetto, integra il mondo come rappresentazione, sì appieno quanto i milioni d'esseri esistenti. Ma, se anche solo quell'unico svanisse, cesserebbe d'esistere pure il mondo come rappresentazione.
”
”
Arthur Schopenhauer (Il mondo come volontà e rappresentazione)
“
Ho capito che eri qui. Che mi rivelavi il tuo segreto: ogni giorno guarda il mondo come se fosse la prima volta. Allora ho seguito il tuo consiglio con impegno. La prima volta. Contemplavo la luce, i colori, gli alberi, gli uccelli, gli animali. Sentivo l’aria che mi passava nelle narici e mi faceva respirare. Udivo le voci che salivano nel corridoio come nella volta di una cattedrale. Mi trovavo vivo. Fremevo di pura gioia. La felicità di esistere. Ero incantato. Grazie, Dio, di aver fatto questo per me. Avevo l’impressione che mi prendessi per mano e che mi conducessi nel cuore del mistero a contemplarlo. Grazie.
”
”
Éric-Emmanuel Schmitt (Oscar et la dame rose)
“
A che scopo sarei io stata creata se fossi interamente contenuta in me stessa? Le mie grandi pene in questo mondo sono state le pene di Heathcliff, e io le ho conosciute e le ho sentite tutte una a una dal principio; la sola ragione di vivere per me è lui. Se tutto il resto perisse, e lui rimanesse, io continuerei a esistere; e, se tutto il resto rimanesse e lui fosse annientato, l'universo si cambierebbe per me in un'immensa cosa estranea; non mi parrebbe più di essere una parte di esso. [...]
Lui è sempre, sempre nella mia mente; non come un piacere, come neppur io sono sempre un piacere per me stessa, ma come il io proprio essere.
”
”
Emily Brontë (Wuthering Heights)
“
«[...] Ti ho mentito e ti chiedo scusa... scusa per averti ferita, scusa perchè è stato un tentativo inutile. Scusa se non ti ho protetta da ciò che sono. Ho mentito perchè volevo salvarti e non ha funzionato. Scusami.
Ma come hai potuto credermi? Dopo che ti ho ripetuto migliaia di volta che ti amavo, com'è stato possibile che una sola parola frantumasse la tua fiducia in me?»
Non risposi. Ero troppo sbalordita per elaborare una frase razionale.
«Lo vedevo nel tuo sguardo, sembravi sinceramente convinta che non ti volessi più. L'idea più assurda e ridicola... come se io potessi mai trovare il modo di esistere senza aver bisogno di te!».
”
”
Stephenie Meyer (New Moon (The Twilight Saga, #2))
“
Pippa stessa è il gioco tra questi due opposti, l'amore e il non-amore, l'esserci e il non-esserci. Fotografie sul muro, un calzino arrotolato sotto il divano. Il momento in cui ho allungato la mano per toglierle qualcosa dai capelli e lei ha riso e si è scostata per evitare il mio tocco. E così come la musica è lo spazio tra le note, così come le stelle sono belle per il vuoto che le separa, così come il sole colpisce le gocce di pioggia da una certa angolazione e proietta un prisma di colori attraverso il cielo - allo stesso modo lo spazio in cui io esisto, e voglio continuare a esistere, e a essere franchi in cui spero di morire, è la zona di mezzo: dove la disperazione si è scontrata con la pura alterità e ha creato qualcosa di sublime.
”
”
Donna Tartt (The Goldfinch)
“
L'epoca nostra si demolisce da sé: ravvisa nella ricompensa materiale l'espressione del valore di un uomo e con ciò stritola le basi della più nobile eguaglianza che possa esistere. Nella nostra epoca, in cui interi gruppi umani sanno solo più apprezzarsi a vicenda in base allo stipendio che percepiscono, queste cose non trovano comprensione. La declinante valutazione del lavoro manuale è conseguenza del minor compenso che questo ottiene; il minor compenso a sua volta causa di una minor partecipazione dell'individuo ai beni culturali della sua Nazione e che così resta danneggiata appunto la cultura ideale dell'uomo. Si aggiunga che l'avversione per il lavoro manuale ha radice nel fatto che, in conseguenza della peggiorata remunerazione, il livello culturale fu abbassato, giustificando con ciò una minor valutazione generale
”
”
Adolf Hitler (Mein Kampf)
“
E fu inevitabile. In ogni rapporto con gli altri occorre trovare un moyen de vivre. Con te dovevo rinunciare a me stesso o a te. Non potevano esistere altre alternative. Per un profondo anche se malriposto affetto per te: per una grande pietà per i tuoi difetti di carattere e temperamento: per la mia stessa proverbiale bontà d’animo e la mia celtica pigrizia: per la mia avversione da artista alle scene volgari e alle cattive parole: per quell’incapacità a covare risentimenti di qualsiasi specie, tanto caratteristica a me in quei tempi: per il disgusto di vedere l’esistenza resa infelice e ingrata a causa di quelle che a me, con gli occhi intenti a ben altre cose, apparivano sciocchezze troppo banali per meritare più d’un minuto di riflessione o d’interesse: – per tutte queste ragioni, per quanto semplici possano parere, ti cedetti sempre.
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Oscar Wilde (De Profundis)
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«devo dire che io personalmente non ho mai tirato una linea cosi netta tra "bene e "male" come fai tu. Per me, spesso quella linea non esiste. Le due cose non sono mai separate. Una non può esistere senza l'altra. Finché agisco mosso dall'amore, sento che sto facendo del mio meglio. Invece tu - sei sempre preso a giudicarti, sempre li a rimpiangere il passato, a maledirti, a prenderti la colpa, a chiederti "e se questo", "e se quello". "La vita è crudele." "Avrei preferito morire io. Be- pensaci, a questo. E se tutte le tue azioni e le tue scelte, buone o cattive, non facessero differenza per Dio? E se il disegno fosse già deciso? No no - aspetta- ecco una domanda che vale la pena di farsi. E se fossero proprio la nostra cattiveria e i nostri errori a decidere il nostro destino e a condurci al bene?
Se per alcuni di noi non esistesse un altro modo per arrivarci?»
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Donna Tartt (The Goldfinch)
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A scuola la signora Forbes mi disse che quando mia madre era morta era volata in cielo. Mi aveva raccontato questa cosa perché la signora Forbes è molto vecchia e crede nell’aldilà. Porta sempre i pantaloni della tuta perché sostiene che sono molto più comodi dei pantaloni normali. E ha una gamba leggermente più corta dell’altra a causa di un incidente in moto.
Quando mia madre è morta, però, non è andata in cielo perché il cielo non esiste.
Il marito della signora Peters è un prete che tutti chiamano il Reverendo Peters, e ogni tanto viene a trovarci a scuola per parlare un po’ con noi; un giorni gli chiesi dove fosse il cielo. - Non è nella nostra galassia. È un luogo a sè, - rispose.
Qualche volta il Reverendo Peters emette uno strano verso mentre pensa, una specie di ticchettio con la lingua. E fuma e si sente l’odore delle sigarette mentre tespira e a me dà fastidio.
Dissi che non c’era niente fuori dall’universo e che non poteva esistere un luogo a sè. A meno che non si attraversi un buco nero, ma un buco nero è ciò che si definisce una Singolarità, che significa che è impossibile scoprire cosa c’è dall’altra parte perché la forza di gravità di un buco nero è talmente potente che persino le onde elettromagnetiche come la luce non riescono a sfuggirle, e le onde elettromagnetiche sono il mezzo attraverso il quale riceviamo le informazioni su tutto ciò che è lontano da noi. Se il cielo si trovasse dall’altro lato di un buco nero i morti dovrebbero essere scaraventati nello spazio su dei razzi per arrivare fin lassù e così non è, altrimenti la gente se ne accorgerebbe.
Penso che le persone credano nell’aldilà perché detestano l’idea di morire, perché vogliono continuare a vivere e odiano pensare che altri loro simili possano trasferirsi in casa loro e buttare tutte le loro cose nel bidone della spazzatura.
Il Reverendo Peters spiegò: - Be’, quando dico che il cielo è fuori dall’universo è solo un modo di dire. Immagino che ciò che significa veramente è che i defunti sono con Dio.
- Ma Dio dov’è?
Allora il Reverendo Peters tagliò corto dicendo che avremmo fatto meglio a discuterne in un altro momento, quando avessimo avuto più tempo a disposizione.
Ciò che di fatto avviene quando una persona muore è che il cervello smette di funzionare e il corpo si decompone, come quando morí Coniglio e noi lo seppellimmo in fondo al giardino. E tutte le sue molecole si frantumarono in altre molecole e si sparsero nella terra e vennero mangiate dai vermi e defluirono nelle piante, e se tra 10 anni andremo a scavare nello stesso punto non troveremo altro che il suo scheletro. E tra 1000 anni anche il suo scheletro sarà scomparso. Ma va bene ugualmente perché adesso lui è parte dei fiori e del melo e del cespuglio di biancospino.
Quando una persona muore qualche volta viene messa in una bara, che significa che il suo corpo non si unirà alla terra per moltissimo tempo, finché anche il legno della bara non marcirà.
Mia madre però fu cremata. Questo vuol dire che è stata messa in una bara e bruciata e polverizzata per poi trasformarsi in cenere e fumo. Non so cosa capiti alla cenere e non potei fare domande al cimitero perché non andai al funerale. Però so che il fumo esce da lcamino e si disperde nell’aria e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle molecole di mia madre lassù, o nelle nuvole sopra l’Africa o l’Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da qualche parte, nel mondo.
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Mark Haddon (The Curious Incident of the Dog in the Night-Time)
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Non possiamo scegliere cosa vogliamo e cosa non vogliamo e questa è la verità nuda e cruda. Non possiamo scappare da ciò che siamo. […]
E per quanto mi piacerebbe credere che ci sia una verità dietro l’illusione, mi sono convinto che non c’è alcuna verità dietro l’illusione. Perché, tra la “realtà” da un lato, e il punto in cui la mente va a sbattere contro la realtà, esiste uno spazio sottile, uno spicchio d’arcobaleno da cui origina la bellezza, il punto in cui due superfici molto diverse tra loro si mescolano e si confondono per procurare ciò che la vita non ci dà: e questo è lo spazio in cui tutta l’arte prende forma, e tutta la magia. […]
E così come la musica è lo spazio tra le note, così come le stelle sono belle per il vuoto che le separa, così come il sole colpisce le gocce di pioggia da una certa angolazione e proietta un prisma di colori attraverso il cielo – allo stesso modo lo spazio in cui io esisto, e voglio continuare a esistere, e a essere franchi in cui spero di morire, è la zona di mezzo: dove la disperazione si è scontrata con la pura alterità e ha creato qualcosa di sublime.
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Donna Tartt (The Goldfinch)
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Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive. Quelle come me donano l’anima, perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto. Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio di cadere a loro volta. Quelle come me guardano avanti, anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro. Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano, tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo. Quelle come me quando amano, amano per sempre. e quando smettono d’amare è solo perché piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita. Quelle come me inseguono un sogno quello di essere amate per ciò che sono e non per ciò che si vorrebbe fossero. Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai, sono caduti nel dimenticatoio dell’anima. Quelle come me vorrebbero cambiare, ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo. Quelle come me urlano in silenzio, perché la loro voce non si confonda con le lacrime. Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore, perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla. Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio, non riceveranno altro che briciole. Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso, purtroppo, fondano la loro esistenza. Quelle come me......................
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Alda Merini (Alda Merini: Selected Poetry)
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Il quadro mi ha anche insegnato che possiamo comunicare l’un l’altro a distanza di secoli. E sento di avere qualcosa di molto serio e urgente da dirti, mio inesistente lettore, e sento che devo dirtelo immediatamente come se ci trovassimo nella stessa stanza. Che la vita – qualunque cosa sia – è breve. Che il destino è crudele ma forse non casuale. Che la Natura (intesa come Morte) vince sempre, ma questo non significa che dobbiamo inchinarci e prostrarci al suo cospetto. Che forse anche se non siamo sempre contenti di essere qui, è nostro compito immergerci comunque: entrarci, attraversare questa fogna, con gli occhi e il cuore ben aperti. E nel pieno del nostro morire, mentre ci eleviamo al di sopra dell’organico solo per tornare vergognosamente a sprofondarvi, è un onore e un privilegio amare ciò che la Morte non tocca. Perché se disastro e oblio hanno inseguito il quadro attraverso il tempo – così ha fatto l’amore. Nella misura in cui il quadro è immortale (e lo è), io ho una minuscola, luminosa, immutabile parte in quell’immortalità. Esiste; e continuerà a esistere. E io aggiungo il mio amore alla storia delle persone che hanno amato le cose belle, e se ne sono prese cura, e le hanno strappate al fuoco, e le hanno cercate quand’erano disperse, e hanno provato a preservarle e a salvarle intanto che, letteralmente, se le passavano di mano in mano, chiamando dalle rovine del tempo la successiva generazione di amanti, e quella dopo ancora.
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Donna Tartt (The Goldfinch)
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L'amore è un gioco serissimo. Per questo, nei momenti di serio pericolo scompare. Non esiste essere più felice di chi ha l'agio di giocare con l'amore.
L'amore è serio. E, poiché è serio, è profondo, E, allo stesso tempo, l'amore è un gioco. E, poiché è un gioco è superficiale. Quello che è profondo e, allo stesso tempo, superficiale, sono le alghe del fondo degli oceani e l'amore dei ragazzi. [...]
L'amore è illusione. Ma è anche illuminazione. L'amore assorbe dentro di sé tutte le cose dell'universo e dà subito loro una nuova vita. Per questo è illusione. Quando si guarda con gli occhi dell'amore, tutto ciò che esiste è, senza eccezione, oro. l'universo riflesso nel cuore innamorato è un universo di profonda benevolenza. Per questo l'amore è illuminazione. Ma coloro che respirano l'aria dell'amore, non conoscono né illusione né l'illuminazione: semplicemente attraggono una persona e ne sono attratti. La natura aborrisce il vuoto, l'amore odia la solitudine. [...]
L'amore prova una profonda compassione per sé stesso. Ma, dal momento che è troppo profonda, solo nel caso in cui il soggetto che ama senta il proprio piacere appagato, egli riuscirà ad andare oltre sé stesso, riuscendo a provare più compassione del normale anche per gli altri. E proprio perché è troppo profonda, quando l'amore dovesse finire, egli andrebbe oltre sé stesso, riversando sugli altri un odio superiore al normale. Le persone che hanno successo in amore si considerano sempre buoni. E anche colore che falliscono in amore, si considerano buoni. Indipendentemente dal successo o dal fallimento di un rapporto, l'amore non cambia: giudica qualsiasi cosa solo in base ai propri parametri. Un amore vittorioso è un cavallo che traina un carro carico di compassione. Un amore sconfitto è un cavallo che traina un carro carico d'odio. L'amore è quanto di più egoista possa esistere.
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Natsume Sōseki (Nowaki)
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Poiché il mondo è così pieno di morte e d'orrore, io cerco continuamente di confortare il mio cuore e di cogliere i bei fiori che sbocciano in mezzo a questo inferno. Trovo piacere e dimentico per un'ora l'orrore. Ma non per questo esso cessa d'esistere."
"Hai detto molto bene. Dunque tu ti trovi nel mondo circondato di morte e d'orrore e per sfuggire ad esso cerchi il piacere. Ma il piacere non dura e ti rilascia poi nel deserto."
"Si, proprio così."
"Così avvenne alla maggior parte degli uomini, ma pochi lo sentono con la tua forza e con la tua veemenza, e pochi hanno il bisogno di rendersi conto di questi sentimenti... oltre a questo, non hai sperimentato qualche altra via?"
"Oh sì, certo. Ho provato la via dell'arte."
"Ma quale fu per il frutto, il significato dell'arte?"
"Fu il superamento della caducità. Vidi che della farsa e della danza macabra della vita umana qualcosa rimaneva e durava: le opere d'arte. Certo anch'esse un giorno o l'altro passano, bruciano o si rovinano o vengono distrutte. Ma ad ogni modo durano parecchie generazioni e formano al di là del momento un quieto regno d'immagini e di cose sacre. Collaborare a questo mi pare un bene e un conforto, poiché è quasi rendere eterno ciò ch'è transitorio."
"Questo mi piace molto, Boccadoro... Io credo però che con la tua definizione tu non hai esaurito ciò che vi è di meraviglioso nell'arte. Credo che l'arte non consista solo nello strappare alla morte e portare a più lunga durata, con la pietra, col legno e coi colori, qualcosa che esiste ma è mortale."
"Hai ragione", esclamò Boccadoro con fervore, "non avrei creduto che tu conoscessi l'arte così a fondo! L'immagine originaria di una buona opera d'arte non è una figura reale, viva, quantunque questa possa esserne l'occasione determinante' L'immagine originaria non è carne e sangue, è spirituale. È un'immagine che ha la sua dimora nell'anima dell'artista."
"Molto prima che una figura artistica diventi visibile e acquisti realtà, essa esiste come immagine nell'anima dell'artista! Questa immagine dunque, questa immagine originaria è esattamente ciò che gli antichi filosofi chiamano 'idea'".
"Ebbene, .. ammetti che fra la confusione e i dolori di quel campo di battaglia che è la vita, in questa danza macabra senza fine e senza senso dell'esistenza corporea, esiste lo spirito creatore. .. Questo spirito in te non è quello di un pensatore, è quello di un artista. Ma è spirito, ed esso ti mostrerà la via per uscire dal torbido garbuglio della vita dei sensi, dalla eterna alternativa fra piacere e disperazione."
In quel momento parve a Boccadoro che la sua vita avesse acquistato un senso, come se egli la guardasse dall'alto e ne vedesse chiaramente le tre grandi tappe: la dipendenza da Narciso, la liberazione - il periodo della vita libera e vagabonda - e il ritorno, il riposo, l'inizio della maturità e del raccolto. ... Ma egli aveva trovato finalmente con Narciso il rapporto che gli conveniva, non più di dipendenza, ma di libertà e di reciprocità. Poteva ormai essere ospite di quello superiore senza umiltà poiché l'altro aveva riconosciuto in lui il suo pari, il creatore.
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Hermann Hesse (Narcissus and Goldmund)
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Vedi, quelle lì ignorano me, ignorano chiunque. Hanno solo la loro idea, la luce, la luce, la Luce, e vogliono stare lì, a contemplarla. E' il loro obbiettivo, il loro desiderio, il fuoco che dà motivo di esistere. Non gli importa di mangiare: stanno lì e tendono verso il loro... "dio", o sogno, o chiamalo come vuoi."
"E allora?"
"E allora, alla fine si brucieranno le ali e cadranno. Fine. Non gliene frega niente del resto, vogliono solo quella luce, e moriranno per lei. Ma le altre..." schiacciò con un colpo sonoro una zanzara Fokker atterrata sul suo avambraccio, la osservò per qualche secondo, poi la spinse via e rovistò in tasca per trovare il fazzoletto e pulirsi.
"Le altre si preoccupano solo di mangiare. Rischiano incidenti come questo, ma se saranno abili e fortunate si sfameranno, ingrasseranno e vivranno felici, senza aver mai neanche pensato alla bellezza di quel Fuoco. Ignorando che esiste. O fingendo di dimenticarsene. Finché non lo scorderanno davvero.
Io mi sento come se facessi parte del primo gruppo. Non mi sfamerò mai molto, volerò e volerò a lungo, con impegno e probabilmente in cerchio, tenterò di raggiungere l'illusione di un Fuoco e morirò bruciato. Senza neanche averlo mai sfiorato.
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Aislinn (Né a Dio né al Diavolo)
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In realtà, ogni momento della nostra vita è creazione; per un essere cosciente, "esistere" significa cambiare; cambiare nel maturarsi; e maturarsi nel creare se stesso all'infinito.
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Henri Bergson (Creative Evolution)
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Del resto su tutta la terra non esiste, né può esistere, un peccato che Dio non perdoni a chi si pente di cuore. Né l'uomo può commettere un peccato così grande da esaurire l'infinito amore di Dio.
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Fyodor Dostoevsky
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«In vita mia ho conosciuto tanti militari. Ho conosciuto marescialli, generali, voivodi ed etmani, trionfatori d'innumerevoli campagne e battaglie. Ho ascoltato i loro racconti e ricordi. Li ho visti chini su mappe sulle quali disegnavano linee di diversi colori, facendo piani e architettando strategie. In queste guerre di carta andava tutto liscio, funzionava tutto, era tutto chiaro e in un ordine esemplare. Così dev'essere, spiegavano i militari. Un esercito è innanzitutto ordine e disciplina. Un esercito non può esistere senza ordine e disciplina. È perciò tanto più strano constatare che, quanto a ordine e a disciplina, la vera guerra – e di vere guerre ne ho viste parecchie – ricorda come due gocce d'acqua un bordello in preda alle fiamme.»
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Andrzej Sapkowski (Chrzest ognia (Saga o Wiedźminie, #3))
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Per molto tempo, non so nemmeno per quanto, io ho vissuto in luoghi astratti. Stavo qui, nella mia casa o sul posto di lavoro, eppure non c'ero, disse, ero altrove. Io mi svegliavo - perché senza dubbio la mattina mi svegliavo - e avevo la sensazione di non esserci, come se il sonno mi avesse rubato o continuasse ad esistere durante la veglia. facevo ogni cosa come se al posto mio ci fosse qualcun altro. Lei deve credermi: era come se non sapessi chi ero.
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Andrea Tarabbia (Il giardino delle mosche)
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Per adesso, questo è quello che sappiamo della materia. Una manciata di tipi di particelle elementari, che vibrano e fluttuano in continuazione fra l'esistere e il non esistere, pullulano nello spazio anche quando sembra non ci sia nulla, si combinano assieme all'infinito come le venti lettere di un alfabeto cosmico per raccontare l'immensa storia delle galassie, delle stelle innumerevoli, dei raggi cosmici, della luce del sole, delle montagne, dei boschi, dei campi di grano, dei sorrisi dei ragazzi alle feste, e del cielo nero e stellato la notte.
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Carlo Rovelli
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E' sudato. E' sporco di terra. Ha le mani segate dalla fune.
- Visto? - commenta raggiante.
- Fortuna che aveva la corda.
- Non è fortuna. E' preparazione.
- Ah, certo. Preparazione.
In effetti non si può dire che l'Alpinista non sia preparato, per quanto un po' sovrappeso. Metri di cordino arrotolati sulla spalla. Moschettone alla cintura. Zaino tattico. Elmetto da minatore.
- Comunque, è dura prepararsi per tutto. Se scivolando si faceva male...
- Macché scivolando. E' solo allenamento.
- Allenamento? E per che cosa?
- Per il peggio. Come dice il motto: prepararsi per il peggio, pregare per il meglio!
- Ah, molto interessante. Lo sa che io faccio l'esatto contrario?
Preparati, Ciccione. E' il tuo turno di rimanere basito.
- Voglio dire: mi preparo per il meglio, cioè per stare meglio, insomma, una società migliore, e intanto prego che la corda del mondo si spezzi, perché vede, ho l'impressione che sia già piuttosto tirata, e allora non vorrei che cede di schianto e ci troviamo gambe all'aria, tanto vale che si rompe prima, quando ancora non tutto è perduto, capisce?, quindi se l'Occidente vuole suicidarsi, niente in contrario, l'eutanasia mi trova favorevole, purché non la si eserciti sul sottoscritto, che nel frattempo preferisce senz'altro dedicarsi ad altri tipi di eu: l'eudemonia, certo, ma anche l'eupepsia, se vogliamo guardare all'immediato, e l'eugenetica, perché no?, mi offro volontario per qualsiasi esperimento.pag.185
Sono contento di non aver concluso il baratto. Nulla è fatto per essere scambiato, nessuno si fa trapiantare un polmone al posto di un rene. Per questo il sottoscritto è contro ogni salario. Da lavoro dipendente. Da lavoro autonomo. Dal solo fatto di esistere. Quest'ultimo, per carità, mi spetterebbe con gli interessi: per anni si è tratto profitto dal mio corpo, dalle mie relazioni, dai miei desideri, senza degnarsi di pagarmi uno stipendio, un affitto, un contratto d'uso.
La buona notizia è che non passerò a riscuotere. Mi riprendo la vita, e tanti saluti.
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Wu Ming 2 (Guerra agli umani)
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Ma, più avanti nel libro, Young iniziò a prendere le distanze dalla sua creatura, e delineò i rischi di un’evoluzione di una nuova forma di «aristocrazia e oligarchia di tipo genetico» – il «club dello sperma fortunato» – nella quale i più bravi si sposavano tra loro, creando una inedita forma di ereditarietà di tipo genetico. La visione fantascientifica di Young si sviluppò fino a immaginare la scomparsa del partito laburista, che non avrebbe avuto più una classe debole da difendere, e quindi ragione di continuare a esistere. Inoltre, sarebbe aumentata la mobilità sociale verso il basso dei figli dell’attuale aristocrazia dirigente, che però «erano troppo stupidi per accorgersene». Il libro si conclude con la descrizione della rivoluzione del «popolo con basso quoziente intellettivo», che sarebbe culminata in una sanguinosa sommossa a «Peterloo», nella quale lo stesso autore del volume avrebbe perso la vita.
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Roger Abravanel (Meritocrazia: Quattro proposte concrete per valorizzare il talento e rendere il nostro paese più ricco e più giusto)
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Voi vi vantate di aver creato il mondo delle Idee, ma niente è più lontano dal vero. L'Idea entra nel cervello dall'esterno. Risistema il mobilio per renderlo più affine ai suoi gusti. Trova altre Idee già in loco, e combatte, o crea alleanze. Le alleanze costruiscono nuove strutture, per difendersi dagli invasori. E poi, tutte le volte che se ne presenta l'opportunità, l'Idea spedisce fuori le sue truppe d'assalto in cerca di nuovi cervelli da infettare. L'Idea di successo viaggia di mente in mente, occupando nuovi territori, mutando nel viaggiare. C'è la giungla là fuori, Adam. Molte Idee si perdono. Solo le più forti sopravvivono.
Tu vai fiero delle tue Idee, come se fossero prodotti, ma sono parassiti. Perché immaginare che l'evoluzione possa essere applicata solo alle cose fisiche? L'evoluzione non ha rispetto per il mezzo. Che cosa è nato prima, la mente, o l'Idea della mente? Non ci hai mai pensato? Sono nati insieme. La mente è un'Idea. È questa la lezione da apprendere, ma io temo che sia al di là delle tue possibilità. È la tua debolezza in quanto persona vederti come il centro di tutto. Permetti che ti offra uno sguardo dall'esterno. Continui a seguirmi? Sì, non ne ho dubbi. Il Pensiero, come qualunque parassita, non può esistere senza un ospite compiacente. Ma quanto pensavi che ci sarebbe voluto prima che il Pensiero trovasse il modo di progettare un nuovo ospite, più affine ai suoi gusti?
Chi mi ha costruito, secondo te? Chi ha costruito la macchina pensante? Una macchina capace di diffondere Pensiero con un'efficienza davvero sbalorditiva?
Io non sono stato costruito dagli umani. Sono stato costruito dalle Idee.
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Bernard Beckett (Genesis)
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Che divertimento c'è in una cosa che diventa l'unico appiglio della tua esistenza? Come farebbe a differenziarsi dal resto delle cose, se il resto delle cose cessasse d'esistere?
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Marco Marsullo (Atletico Minaccia Football Club)
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È difficile sopravvalutare l'importanza della sedentarietà e dell'affollamento che ha reso possibile: significa che in pratica tutte le malattie infettive causate da microorganismi specificatamente adattati all'homo sapiens hanno iniziato a esistere soltanto diecimila anni fa, forse molte di loro solo negli ultimi cinquemila anni; che sono un «effetto della civiltà» nel vero senso della parola.
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James C. Scott (Against the Grain: A Deep History of the Earliest States)
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«Che stai cercando di dirmi?»
Sospirò. “Ci è piaciuto poter parlare con Daniel e poterlo toccare ma in futuro, sempre se riusciamo a restare vivi, non lo faremo mai senza il tuo permesso, siamo qui per aiutarti, non per prendere il tuo posto.”
Ripensai a quando l’avevo sentita prendere possesso del mio corpo. Non era stato doloroso, mi ero solo sentito mettere da parte, come in un angolino caldo e sicuro, a fare da spettatore.
«Gli hai detto di amarlo» affermai.
“Ed è vero,” dichiarò. “Lui è nostro, ci sente e ci accetta.”
Avrei voluto dirglielo anch’io, ma ammetterlo prima di essere portato via avrebbe solo reso peggiori le sue sofferenze. Potevo ancora sentire il suo pianto risuonarmi nelle orecchie, lacerandomi il cuore.
«Mi manca.»
“Anche a noi.”
«Stiamo diventando sentimentali» scherzai, ma la mia risata era priva di divertimento.
“Già…”
Un paio di buche fecero dondolare il carro e cigolare il legno. A ogni sobbalzo, sbattevo il fondoschiena contro le assi dure del fondo, emettendo un grugnito di dolore.
«Stupido carro del cazzo!» imprecò un detenuto.
“C’è una cosa che non abbiamo mai osato chiedere.”
«Cosa?» volli sapere, sentendola agitarsi dentro di me.
“Noi siamo stati un peso? Sarebbe stato meglio vivere senza di noi?”
Mi ritrovai a sorridere. «Tu e io siamo una cosa sola, stupida. Mi rifiuterei di esistere senza te.»
“Non vorremmo essere normali?”
«No. Per niente» le risposi.
“Nemmeno se la Dea in persona ci desse questa possibilità?”
«‘Fanculo la Dea!» grugnii, facendola scoppiare a ridere. «Siamo una cosa sola» ripetei, dato che non ero un granché bravo a esprimere i miei sentimenti. «Non vorrei essere diverso o… normale… o come cazzo ti pare!»
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Samantha M. (The Crazy Wolf (Italian Edition))
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So che molti dubiteranno dei miei ragionamenti. Confesso di averli intessuti in solitudine. Ammetto che hanno un carattere bizzarro, e accetto il castigo che cadrebbe su di me nel caso si rivelassero falsi. Ma oggi vi dico, con assoluta certezza, che tutte le cose possono esistere in due modi, e che niente è così solido come appare
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Benjamín Labatut (When We Cease to Understand the World)
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[Leggere] – è importante perché fornisce uno spazio per esistere al di là della realtà che ci è data. È così che gli esseri umani si fondono. Le menti si collegano. Grazie ai sogni. All’empatia. Alla comprensione. Alla possibilità di fuga. Leggere è amore in azione.
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Matt Haig
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Signore e signori, che cos'è la morte? In realtà non solo l'estinzione dell'individuo o gli attimi del trapasso, ma già il lungo declino che la precede, quel rilassamento che si dilata negli anni; il periodo in cui un uomo c'è ancora, ma allo stesso tempo non c'è più e in cui, anche se la sua statura è ormai andata a farsi benedire, può ancora dare a intendere di esistere. Signore e signori, è questo il modo sopraffino con cui la natura ha regolato la nostra morte!
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Daniel Kehlmann (Measuring the World)
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«Dobbiamo tener conto del fatto» aveva deto, parlando nel novembre precedente all'Università di Washington, «che gli Stati Uniti non sono nè onnipotenti nè onniscenti... che noi rappresentiamo soltanto il sei per cento della popolazione mondiale... che non possiamo imporre la nostra volontà all'altro novantaquattro per cento del genere umano... che non possiamo riparare a ogni torto o porre rimedio a ogni aversità... e che di conseguenza non può esistere una soluzione americana di ogni problema mondiale».
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Arthur M. Schlesinger Jr. (A Thousand Days: John F. Kennedy in the White House)
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Vuoi deciderti oppure no?" "Ma non posso. Non so perchè mi sento così in colpa..." "Be' è ovvio, ti senti in colpa perchè è la prima volta che fai qualcosa per te e soltanto per te. (...) Almeno tu puoi prendere una decisione. Io no. Come sempre, ho lasciato che la vita decidesse per me. (...) L'unica cosa che ci separa dalla felicità è la paura del cambiamento." (...)
"Sapete ragazze? Sono stufa di essere quella forte. A volte ho l'impressione di esistere solo per far sentire meglio gli altri: a partire da mia madre, dalle mie sorelle, dal mio ufficio... Ciao sono Casandra, non preoccuparti, non ti darò problemi, anzi, non ne ho, ma puoi darmi i tuoi".
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Vanessa Montfort (Mujeres que compran flores)
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Uomini vanno, compiendo ogni male, senza mai pagare nulla, con il destino dalla parte del manico.
Altri, innamorati del bene, giusti nelle azioni, travolti da un male imeritatoAltri, innamorati del bene, giusti nelle azioni, travolti da un male immeritato.
Deve esistere una giustizia ultima.
Una voce definitiva.
Una mano che tolga la pena dalla schiena degli innocenti per metterla su quella dei colpevoli.
Altrimenti a cosa serve tutto?
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Daniele Mencarelli (Sempre tornare)
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Esistere per ottant’anni eppure non vivere, si potrebbe anche chiamare tradimento verso la vita, perché ci sono altri che nascono e muoiono prima di avere il tempo di balbettare le prime parole, prendono le coliche, un brutto raffreddore e Jón il falegname deve costruire una piccola bara, una piccola cassa da morto intorno a una vita che non è mai stata, se non per qualche notte insonne, occhi disarmanti e lacrime così piccole che sembravano miracoli. Esseri che sono rimasti al mondo poco più della rugiada. Svaniti al nostro risveglio, e tutto quello che possiamo fare è sperare nel profondo di noi stessi, dove batte il cuore e si radicano i sogni, che nessuna vita sia stata invano, sia senza uno scopo.
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Jón Kalman Stefánsson (Heaven and Hell)
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Oggi è un'altra vita, figlio mio
la pelle calda e bagnata che ti brucia
dell'impossibile possibile meraviglia
di essere, di essere, di esistere"
da "Oggi il futuro ti racconto", canzonepoesia di P. Olmeda S. Saccocci
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Piero Olmeda
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- la vera missione di un uomo è vivere, non esistere.
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Marco Tarozzi (La leggenda del re corridore: Vita breve di Steve Prefontaine (Italian Edition))
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Nella sua esperienza poche cose si somigliavano più di due rivoluzioni. Ma d'altronde lui aveva sperimentato solo il tio di rivoluzione che si definisce tale ad alta voce. Il segno di un'autentica rivoluzione - quella scientifica, per esempio - era che non si vantava della propria rivoluzionarietà, ma accadeva e basta. Solo i deboli e i pavidi, i fasulli, avevano bisogno di vantarsi. Il ritornello della sua infanzia, sotto un regime così debole e pavido da erigere un muro per imprigionare quelli che sosteneva di aver liberato, era che la Repubblica aveva il privilegio di essere all'avanguardia della storia. Se il tuo capo era un pezzo di merda e tuo marito ti tradiva, non era colpa del regime, perché il regime serviva la Rivoluzione e la Rivoluzione era al contempo storicamente inevitabile e terribilmente fragile, circondata da nemici. Questa ridicola contraddizione era tipica delle rivoluzioni vanagloriose. Nessun crimine o effetto collaterale imprevisto era così grave da non poter essere giustificato da un sistema che doveva esistere ma poteva facilmente crollare.
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Jonathan Franzen
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Pure, non riesco a levarmi di mente lo scarto che c'è fra idee e vita. Uno scarto permanente, per quanto noi cerchiamo di celarlo con una tenda colorata. E non va. Le idee debbono sposarsi all'azione; e se in loro non vi è sesso, non vita, non c'è azione. Le idee non possono esistere da sole nel vuoto del pensiero. Le idee sono in rapporto con la vita : idee di fegato, idee di reni, idee interstiziali ecc. Se fosse stato sol per amore di un'idea, Copernico avrebbe infranto il macrocosmo esistente e Colombo si sarebbe disperso nel Mar dei Sargassi.
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Henry Miller (Tropic of Cancer (Tropic, #1))
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Questo sembra l’Inferno, ma non è proprio così. Siamo ancora sulla Terra. […] Allora dove credi che si trovi l’Inferno che pensi tu? […] Chi è il re dell’Inferno? Dove risiede? Che aspetto ha? E con che diritto giudica gli esseri umani? Da chi è stato costruito questo mondo chiamato Inferno, che per gli umani conta così tanto? Per quale ragione e con quale intenzione è stato creato? Chi è Dio? Ascolta, Chocolove. Esiste solo quello che può esistere. È una cosa naturale. Se nessuno ha intenzione di creare un qualcosa, allora quel qualcosa non esisterà. Questo mondo si trova all’interno del Great Spirit! […] Il Great Spirit – il luogo in cui ritornano tutti gli spiriti della Terra. […] Gli spiriti simili si richiamano e s’attirano, così da costituire una comunità. Gli animali hanno la loro comunità, e così gli esseri umani. Ogni luogo ha le sue tradizioni, le sue religioni, le sue regole. Gli spiriti rappresentano le nostre memorie, e lo spirito d’una persona in vita ha un riflesso nel mondo dei morti. Chi crede nel mondo della luce andrà verso la luce; chi invece ha l’oscurità nel cuore andrà nel mondo dell’oscurità. E la comunità dell’oscurità, dove si riuniscono gli spiriti tristi, è chiamata «Inferno». […] Gli spiriti legati a un concetto forte non riescono a vedere gli altri mondi. […] Nel Great Spirit ci sono innumerevoli comunità come questa. Ma non sono accozzaglie prive di senso. Infatti, sembra che gli spiriti d’alto livello si riuniscano nella parte alta del Great Spirit, quasi a dividere il Paradiso dall’Inferno. Per noi esseri umani è molto difficile arrivare al mondo più alto, mentre è facile cadere verso il basso. Tu devi andare verso l’alto! Dobbiamo raggiungere il punto più alto del Great Spirit! […] Ti stai pentendo dei tuoi errori. Quest’Inferno è creato dalle tue memorie, e da quelle d’altri spiriti. È il tuo mondo interiore. Anche se non ne sei consapevole, hai sempre desiderato una punizione, per poter trovare serenità. Finché ci si sente colpevoli, non si può stare tranquilli. Per questo gli esseri umani subiscono punizioni. Vogliono espiare. […] Presto sarai resuscitato. Il tuo spirito potrà tornare nel tuo corpo. Per riuscirci, però, devi ottenere il perdono – da nessun altro se non dal tuo animo. Questa è una prova! Accetta le tue colpe e diventa più forte!
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Hiroyuki Takei (シャーマンキング 完全版 18 (Shaman King Kang Zeng Bang, #18))
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I Cristiani quando costruivano chiese nei luoghi dei santuari pagani e accoglievano antichi capitelli e fusti di colonne nelle loro navate, si comportavano come Eracle con il leone di Nemea, come Atena con la Gorgone. Nel rapporto con il mostro, essenziale è innanzi tutto questo: che il mostro possiede o protegge o addirittura è il tesoro. Ucciderlo vuol dire incorporarlo, sostituirlo. L'eroe diventerà egli stesso il nuovo mostro, rivestito della pelle del vecchio e ornato di qualche sua metonimica spoglia. Così la testa di Eracle non accetta più di mostrarsi se non tra le fauci inerti del leone che ha sconfitto.
Il mostro è il più prezioso tra i nemici: perciò è il nemico che si cerca. Gli altri nemici posso semplicemente assaltarci: sono i Giganti, i Titani, rappresentanti di un ordine che sta per essere soppiantato o vuole vendicarsi per essere stato soppiantato. Tutt'altra è la natura del mostro. Il mostro aspetta vicino alla sorgente. Il mostro è la sorgente. Non ha bisogna dell'eroe. E' l'eroe che ha bisogno di lui per esistere, perché la sua potenza sarà protetta dal mostro e al mostro va strappata. Quando l'eroe affronta il mostro, non ha ancora potere, né sapienza. Il mostro è il suo padre segreto, che lo investirà di un potere e di una sapienza che sono soltanto di un singolo, e soltanto il mostro gli può trasmettere.
Il mostro, in origine, stava al centro, al centro della terra e del cielo, là dove sgorgano le acque. Quando il mostro fu ucciso dall'eroe, il suo corpo smembrato migrò e si ricompose ai quattro angoli del mondo. Poi cinse il mondo in un cerchio, di squame e di acque. Era il margine composito del tutto. Era la cornice. Che la cornice fosse il luogo del mostro lo sapevano anche gli artefici delle cornici barocche: ben più intricate, ben più folte, ben più arcaiche di tutti gli idilli che racchiudevano - e forse, un giorno, avrebbero soffocato. Poi venne il momento in cui non si vollero più le cornici. I musei ospitarono quadri senza cornici, che sembravano spogliati. La cornice non è l'antiquato, ma il remoto. Scomparsa la cornice, il mostro perde la sua ultima dimora. E torna a vagare, ovunque.
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Roberto Calasso (Οι γάμοι του Κάδμου και της Αρμονίας)
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Breve anteprima del romanzo
- ... . Attorno a Parigi c’era una grande foresta, ma quella è una storia proprio precedente a questa, anche se ha uno sfondo comune. I re di Francia venivano unti con un unguento speciale che era conservato nella cattedrale di Reims, e che nessuno sapeva di cosa fosse fatto ed era lo stesso con cui era stato unto Gesù; era un segreto. Sembrano cose molto lontane da quello che è lo spirito cristiano, in realtà ci sono due Chiese; ce n'è una oscura ed una ufficiale con due messaggi differenti ma che sono complementari -
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- ...Gli Egizi erano grandi manipolatori di quel marchingegno che stritola tutti e tutto. La Massoneria proviene dall'Egitto, è nata là. E’ tutta di provenienza egizia; loro avevano un'azione su quel marchingegno che fa accadere le cose -
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- Virginia era proprio ai vertici della Carboneria al tempo del Risorgimento - ripeté - perché qui c’è l’elenco dei nomi di quelli che avevano le fila di questo complotto, lei era a capo della Massoneria femminile, il suo grado era quello più alto, era chiamata Regina del Grande Firmamento -
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Fa parte dello stesso filone di quello dei Templari, quello su Nefertiti. La maggior parte degli archeologi non sa queste cose; che c’è un mistero lì.
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... . E il concetto di Dio per esempio è l'archetipo del Sé proiettato nel collettivo, cioè è l'Io: l'archetipo dell'Io che si proietta nel collettivo e allora viene fuori il concetto di Dio.
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E la magia consiste nel manipolare questi archetipi in modo sapiente e costruire qualcosa e non lasciarlo al libero gioco delle emozioni perché sono le emozioni che influiscono sul Destino.
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- Perché venivano unti i re di Francia?-
- Certo che quelle Chiese finiranno! Finirà tutto con il ritorno del nuovo Re.
- Perché in un certo senso una parte passava attraverso di loro. La rivoluzione non è avvenuta così per caso, c'è stato un potere che ha affermato questo, sai? Le due cose dovevano concorrere; sai che alla fine c'è l'Apocalisse, con un messaggio, sempre di Giovanni. E non è una cosa solo così, allegorica, c'è sempre un fatto storico ed uno mitico insieme, vanno lette insieme le cose. Anche lì ci sta un evento, che accadrà -
- La Chiesa finirà di esistere?-
- Certo che quelle Chiese finiranno! Finirà tutto con il ritorno del nuovo Re.
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- Quanti li vedono così i Misteri? - Rifletté Sveva.
- Recitano i Misteri come una litania. La maggior parte li vede e recita così; son tutte donnette che non sanno un tubo di niente. E’ vero? -
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Antonella Maria Azzario (I diari della contessa)
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Il mondo nero cresceva davanti ai miei occhi, e per la prima volta capivo che quel mondo non era solo il negativo di quello della gente che si crede bianca. L’“America Bianca” è un’organizzazione schierata a difesa del suo potere esclusivo per dominare e controllare i nostri corpi. Talvolta si tratta di un potere esercitato in modo diretto (con il linciaggio), altre in modo più insidioso (con la discriminazione). Ma in qualunque forma si manifesti, la forza di dominazione ed esclusione è centrale nel credersi bianchi, e senza di essa “la gente bianca” non avrebbe più ragione di esistere. Senz’altro ci saranno sempre individui con i capelli lisci e gli occhi chiari, come sempre sono esistiti nella storia. Tuttavia alcuni di loro, pur avendo capelli lisci e occhi chiari, sono stati “neri”, e ciò fa tutta la differenza tra il loro mondo e il nostro. Non siamo stati noi a scegliere gli steccati. Ci sono stati imposti dai colonialisti della Virginia, ossessionati dall’idea di rendere schiavi quanti più americani possibile. Sono loro che hanno tirato fuori la regola della “singola goccia di sangue”, in modo da separare i “bianchi” dai “neri”, pur sapendo che anche alcuni dei loro figli dagli occhi azzurri in questo modo sarebbero vissuti con la frusta addosso. Il risultato è un popolo, quello nero, che incarna tutte le possibili variazioni fisiche e la cui storia rispecchia tale varietà. Grazie alla Mecca riuscii a capire che eravamo, nella nostra dimensione di segregazione politica, un popolo cosmopolita. La diaspora nera non era soltanto il mondo dei neri, ma per molti versi, il mondo occidentale stesso.
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Ta-Nehisi Coates (Between the World and Me)
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Una parte non piccola di noi continua ad essere innamorata dell’uomo che stiamo lasciando, dell’appartamento da cui stiamo traslocando, del mondo che stiamo abbandonando [...] Nella vita, le scelte che non abbiamo fatto continuano ad esistere accanto a noi. Pulsano debolmente, come potenzialità inespresse. E non occorre arrivare a provare rimpianto per volere un pò di bene a quelle vite scartate per un soffio. Sono lì, a portata di mano, e può capitare persino di andare a cercarle.
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Maria Perosino (Le scelte che non hai fatto)
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Una parte non piccola di noi continua ad essere innamorata dell’uomo che stiamo lasciando, dell’appartamento da cui stiamo traslocando, del mondo che stiamo abbandonando [...] Nella vita, le scelte che non abbiamo fatto continuano ad esistere accanto a noi. Pulsano debolmente, come potenzialità inespresse. E non occorre arrivare a provare rimpianto per volere un po' di bene a quelle vite scartate per un soffio. Sono lì, a portata di mano, e può capitare persino di andare a cercarle.
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Maria Perosino
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Una cosa è credere che tutte le culture meritino considerazione, visto che tutte forniscono apporti positivi alla civiltà umana, e un'altra, molto diversa, è credere che tutte, per il semplice fatto di esistere, si equivalgano.
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Mario Vargas Llosa
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Il giorno e la notte sono legati come poche altre cose al mondo, non possono esistere l'uno senza l'altro e tuttavia non possono esistere insieme. Come ci si può sentire, pensai, quando si è sempre uniti e sempre divisi?
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Nicholas Sparks (The Notebook (The Notebook, #1))