Ebraica Quotes

We've searched our database for all the quotes and captions related to Ebraica. Here they are! All 8 of them:

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Dottor Spielvogel, questa è la mia vita, la mia unica vita, e la sto vivendo da protagonista di una barzelletta ebraica! Io sono il figlio in una barzelletta ebraica… solo che non è affatto una barzelletta!
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Philip Roth (Portnoy’s Complaint)
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-Quello che valeva ai suoi tempi vale ancora e varrà sempre: in ogni tempo, il Bello è assai più redditizio del Bene. - Rifletta. Il Bene non lascia alcuna traccia materiale, e dunque nessuna traccia, perché lei sa quanto valga la gratitudine degli uomini. Nulla si dimentica in fretta quanto il Bene. C'è di peggio: nulla passa tanto inosservato quanto il Bene, perché il vero Bene non pronuncia mai il suo nome e, se lo pronuncia, cessa di essere Bene per diventare propaganda. Il Bello invece può durare per sempre: in sè è la sua stessa traccia. Si parla di lui e di coloro che lo hanno servito. Il che dimostra che il Bello e il Bene sono retti da leggi opposte: più si parla del Bello, più diventa bello; più si parla del Bene, meno esso lo è. Insomma, un individuo responsabile che si voti alla causa del Bene fa un cattivo investimento. -Del Male, però, se ne parla! -Ah, certo: il Male è ancora più redditizio del Bello. Quelli che hanno puntato sul Male hanno fatto l' investimento migliore. I nomi dei benefattori del suo tempo sono stati dimenticati da un pezzo; quelli di Stalin o di Mussolini ci suonano ancora familiari. -Già. Lei è di origine svedese. Se fosse stato di origine ebraica, forse il genocidio nazista le sarebbe sembrato una sfida più interessante. - Non ne sarei così sicuro. I popoli ci tengono ai loro antenati martiri. E' la sola aristocrazia che non viene mai contestata. - Sia gentile, parliamo d'altro. La mia capacità di cinismo ha fatto il pieno.
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Amélie Nothomb (Péplum)
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Due settimane dopo, il 30 maggio [1904],[...] criticò apertamente il più controverso tra i nuovi provvedimenti legislativi discussi in parlamento, il disegno di legge sugli stranieri. Il provvedimento[...] si proponeva di ridurre drasticamente l'immigrazione ebraica dalla Russia alla Gran Bretagna.[...] Era contrario ad abbandonare «la vecchia pratica tollerante e generosa del libero ingresso e dell'asilo, che questo paese ha osservato per tanto tempo e di cui tanto ha beneficiato». Proseguì mettendoli in guardia sui pericoli di una legislazione di quel genere nelle mani di un ministro dell'Interno «intollerante e antisemita». Era preoccupato dall'effetto del provvedimento sul «semplice immigrante, sul profugo politico, sul debole e il povero»[...] definì la legge sugli stranieri un tentativo del governo di «compiacere un settore piccolo ma rumoroso dei loro sostenitori e di acquisire un po' di popolarità tra gli elettori trattando duramente numerosi stranieri sfortunati che non hanno diritto di voto». Il provvedimento era caro a «coloro che prediligono il patriottismo a spese degli altri e ammirano l'imperialismo del genere russo. Si spera che faccia leva sul pregiudizio gretto contro gli stranieri, sul pregiudizio razziale contro gli ebrei e sul pregiudizio della manodopera contro la concorrenza». - p. 104
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Martin Gilbert (Churchill: La vita politica e privata (Italian Edition))
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Il racconto narra di una famiglia che vive l’emigrazione in terra straniera (a causa di una carestia) e il lutto. Resta un nucleo familiare povero e indifeso, composto da tre vedove: Noemi e le due nuore Orpa e Rut. Noemi, ormai sola e senza protezione, decide di ritornare al suo paese, Betlemme, ed invita le nuore a lasciarla per tornare alla casa paterna. Orpa si lascia convincere, Rut, invece, non ha esitazioni: «Non forzarmi a lasciarti e ad allontanarmi da te, perché dove tu andrai andrò anch’io… il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio il mio Dio, dove tu morirai, morirò anch’io e là sarò sepolta» (1,16-17). La miseria e la fame costringono Rut a spigolare nel campo del parente prossimo di suo suocero Elimèlech, Booz. Costui resta conquistato dall’amore e dalla generosità della donna e, con discrezione, la colma di attenzione. I due si sposano, si amano e danno alla luce un figlio, Obed. Costui dovrà incarnare la discendenza sia del marito defunto di Rut sia di Elimèlech, il marito di Noemi, restato senza eredi con la morte dei due figli. Ma il vertice del racconto è in quella nota genealogica finale ripresa da Matteo: «Obed fu il padre di Iesse, padre di Davide» (4,17). Rut, come le altre donne citate nella genealogia di Gesù secondo Matteo (Tamar, Rahab e Betsabea), ha una qualità che la rende “diversa”, è una straniera, un dato abbastanza scandaloso in una civiltà così sensibile alla purezza razziale com’è quella ebraica.
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Gianfranco Ravasi (Un mese con Maria (Italian Edition))
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Cateodata doamna Agnon spunea ceva cu o voce ascutita, poruncitoare, si o data domnul Agnon i-a spus, cu capul un pic inclinat intr-o parte si cu o umbra de zambet sarcastic: " Fa bine si ingaduie-mi sa fiu stapan in casa mea cata vreme oaspetii mai sunt aici. Dupa ce pleaca, tu vei fi stapana". Imi amintesc limpede aceasta faza, nu numai din cauza neasteptatei malitiozitati pe care o continea (pe care in zilele noastre am numi-o subversivitate), dar in primul rand din cauza folosirii cuvantului "stapana", care este rar in ebraica. L-am intalnit din nou dupa multi ani, cand am citit povestea lui "Stapana si negustorul ambulant", In afara de domnul Agnon n-am mai intalnit pe cineva casa sa foloseasca cuvantul de "stapana" in sensul de stapana casei. Cu toate ca atunci cand zicea "stapana" poate ca se gandea la ceva un pic diferit. E greu de spus: la urma urmei, era un barbat cu trei sau mai multe umbre.
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Amos Oz (A Tale of Love and Darkness)
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Come per tutto quel poco che sappiamo della sua vita, anche la data di morte di Dante è riferita da fonti contraddittorie. Secondo il Boccaccio morì il giorno dell’Esaltazione della Santa Croce, che corrisponde al 14 settembre, ma gli epitaffi che i letterati fecero a gara a scrivere per l’occasione datano la morte del poeta alle idi di settembre, cioè il 1319. Siccome uno di questi epitaffi, composto da Giovanni del Virgilio, è trascritto dal Boccaccio stesso, parrebbe che il biografo non ci vedesse nessuna contraddizione; e in effetti basta ricordare che le feste cristiane, in continuità con la tradizione ebraica, cominciano al tramonto della vigilia per concludere che Dante dev’essere morto nelle prime ore della notte fra il 13 e il 14. Quella notte, il profeta andò a scoprire se quanto aveva immaginato in tutti quegli anni era vero.
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Alessandro Barbero (Dante)
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«Hai visto il mio tatuaggio, giusto?» Sollevò una manica. «Rappresenta il tefillin, le cinghie di cuoio con un piccolo astuccio quadrato che gli uomini ebrei indossano attorno alle braccia o sulla fronte durante la preghiera mattutina. Contiene una piccola pergamena con le parole della Torah, la legge.» Denver sfiorò il tatuaggio con un dito, fermandosi sulla scritta. «Che cosa vuol dire?» «Ahava. La parola ebraica che indica amore. Per me, la Torah parla d’amore, ma non è così che la vedono i miei genitori o la loro religione. Comunque, provai a onorarli come potevo. Continuai a seguire i comandamenti, e misi da parte i miei desideri. Non guardavo gli uomini. Mi masturbavo solamente quando la pressione diventava insopportabile, ma mi costringevo a non pensare a niente mentre lo facevo. Credevo che, se non avessi ceduto all’attrazione che provavo per gli uomini, sarebbe scomparsa, e poi ho incontrato te.» Denver giocò con la sua mano, tenendo lo sguardo basso. «Lo rimpiangi?» Judah gli sollevò il mento con l’indice destro. «No. Mai. La mia vita era così buia prima di te. Mi hai ridato la luce e la felicità, Denver. Mi hai riportato in vita.»
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Nora Phoenix (The Time of My Life)
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Il 35 per cento dei palestinesi di Gerusalemme dichiara apertamente, nel 2011, che se Gerusalemme fosse divisa in due, vorrebbe restare dalla parte ebraica.
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Fiamma Nirenstein (A Gerusalemme)