Doppio Quotes

We've searched our database for all the quotes and captions related to Doppio. Here they are! All 51 of them:

Quelli come te, che hanno due sangui diversi nelle vene, non trovano mai riposo né contentezza; e mentre sono là, vorrebbero trovarsi qua, e appena tornati qua, subito hanno voglia di scappar via. Tu te ne andrai da un luogo all’altro, come se fuggissi di prigione, o corressi in cerca di qualcuno; ma in realtà inseguirai soltanto le sorti diverse che si mischiano nel tuo sangue, perché il tuo sangue è come un animale doppio, è come un cavallo grifone, come una sirena. E potrai anche trovare qualche compagnia di tuo gusto, fra tanta gente che s’incontra al mondo; però, molto spesso, te ne starai solo. Un sangue-misto di rado si trova contento in compagnia: c’è sempre qualcosa che gli fa ombra, ma in realtà è lui che si fa ombra da se stesso, come il ladro e il tesoro, che si fanno ombra uno con l’altro.
Elsa Morante (L'isola di Arturo)
Il piacere di leggere è doppio quando si vive con qualcuno che divide con te gli stessi libri.
Katherine Mansfield
ti ho trovato perché sono felice e non ti perderò perché tu mi fai felice il doppio.
Gio Evan (Ormai tra noi è tutto infinito)
Di me ti diranno che la gentilezza ha sempre un doppio fine, un tornaconto, uno scopo preciso. Te lo dirà chi è davvero sfortunato perché non ha mai incontrato nessuno capace di donare senza chiedere in cambio qualcosa.
Massimo Bisotti (La luna blu. Il percorso inverso dei sogni)
L'ipocrisia degli uomini? Non esageriamola. La maggior parte pensa troppo poco per pensare doppio.
Marguerite Yourcenar
La vita non è ingiusta. Tutti restiamo ammollo per nove mesi, e poi si lanciano i dadi. Ad alcuni viene sempre sette. Ad altri, purtroppo, viene il doppio uno. È così che va il mondo.
Stephen King (Full Dark, No Stars)
Ce ne stiamo in silenzio sotto quel cielo che ci guarda e chissà che pensa di noi. Ci sono sere in cui si vede a malapena una stella ma, se t'innamori, ne vedi tantissime, è come quando sei ubriaco e vedi doppio... stasera se ne vedono a g rappoli. "Carlo, ma le stelle quante sono?" Mi prende il dito e lo punta verso il cielo. "Una, due, tre, quattro"... Quando trovi l'amore puoi fare tutto, puoi anche contare le stelle. E quel cielo non è poi tanto distante e tanto nemico... Sono 351.
Giulia Carcasi (Ma le stelle quante sono)
I ricordi d'infanzia, ciò che costituisce il loro potere, è che contengono una parte di mistero. Gli avvenimenti e i personaggi del passato sembrano avere un doppio fondo; credevamo di conoscerli; ci accorgiamo anni più tardi, che ci siamo sbagliati. Quello che sembrava semplice si maschera di ombra e di segreto. Al contrario, quello che allora ci intrigava si riduce a storielle di eredità o di adulterio. L'ignoranza e la sventura del bambino creano così un mondo soltanto per metà rilevato, e per metà dissimulato. E' per questa ragione, forse, che quel mondo resta nella memoria con colori così vivaci.
Irène Némirovsky (L'incendio e altri racconti)
La mia immagine stava sulla soglia. Il mio doppio. In un mantello bianco. Una corona sulla testa. Per un breve istante. Quindi guizzarono le fiamme attraverso il legno della porta, e una calda nuvola di denso fumo soffocante invase la stanza”.
Gustav Meyrink (The Golem)
San Valentino significava avere il doppio dei coperti, la sala trasformata in un mare di tavoli da due, le coppie strizzate in mezzo metro quadrato di spazio ad aspettare in eterno una bistecca e a guardarsi negli occhi facendosi forza per ciò che le aspettava nel dopocena.
Merritt Tierce (Love Me Back)
Non subisco mai l'autorità delle perturbazioni atmosferiche né delle divisioni convenzionali del tempo. Sarei lieto di riabilitare l'uso della pipa d'oppio e del kriss malese, ma ignoro quello di quegli strumenti infinitamente più perniciosi e d'altronde piattamente borghesi, l'orologio e l'ombrello.
Marcel Proust (Du côté de chez Swann (À la recherche du temps perdu, #1))
La Cattedrale sembrava in grado di leggere nella sua anima, alcune dicerie sul fondo di Helheim sostenevano che quell'antica chiesa percepisse la disperazione e chiamasse a sé coloro che non avevano più nulla da perdere, facendoli entrare nella misteriosa corte della regina dal doppio volto, la suprema signora del crimine e delle tenebre, Hel.
Mila Fois (ARDA 2300 - Kronos ed Aion Due nomi per il tempo)
Sviare l’attenzione, il segreto è tutto lì, tesoro. Non hai bisogno di chissà quali marchingegni, botole, casse con il doppio fondo, tavoli strani. Ho sempre sostenuto che un uomo disposto a imparare come si svia l’attenzione della gente può sfilare un oggetto dalla tasca, metterlo in un cappello e infine estrarlo. Resteranno tutti a bocca aperta, chiedendosi da dove è spuntata quella roba.
William Lindsay Gresham (Nightmare Alley)
Il rischio, secondo noi, non è tanto nella lettera di queste norme, ma nella loro implicita accettazione di un principio di disuguaglianza di fronte alla legge [...]. E' complicato dire cosa possano produrre a lungo termine, ma sembra improbabile che possano aiutare a raggiungere una passabile convivenza fra chi è nato nel nostro paese e chi ci vive non essendoci nato. Possono contribuire, invece, a creare un terreno di incultura dove il buon senso viene invocato per giustificare posizioni ambigue, che generano posizioni ancora più ambigue, che a loro volta scivolano verso un aperto razzismo. Il buonsenso, concetto tra i più equivoci del nostro vocabolario, rischia di diventare un'arma a doppio taglio, una leva che spinge pericolosamente i nostri giudizi verso territori governati dal pregiudizio.
Guido Barbujani (Sono razzista, ma sto cercando di smettere)
Per secoli le donne hanno avuto la funzione di specchi dal potere magico e delizioso di riflettere raddoppiata la figura dell’uomo. (…) Qualunque possa essere il loro uso nelle civiltà civilizzate, gli specchi sono indispensabili per ogni azione violenta ed eroica. Ecco perché Napoleone e Mussolini sostengono con tanta veemenza l’inferiorità delle donne, perché se queste non fossero inferiori, gli uomini cesserebbero di ingrandirsi. Questo serve a spiegare in parte, il bisogno che tanto spesso gli uomini sentono delle donne. E serve a spiegare la misura del loro disagio se colpiti dalla critica femminile; l’impossibilità per la donna di dire questo libro è brutto, questo dipinto manca di personalità, o qualunque altra cosa, senza suscitare molto più dolore e molta più rabbia di un uomo che esprimesse le stesse critiche. Perchè se lei comincia a dire la verità, la figura nello specchio si rimpicciolisce; viene eliminata la sua idoneità alla vita. Come potrà continuare a giudicare, civilizzare gli indigeni, emanare leggi, scrivere libri,vestirsi a festa e sproloquiare ai banchetti, se non riesce a vedersi a colazione e a cena almeno il doppio di quanto è realmente?
Virginia Woolf (A Room of One’s Own)
Poi", continuò Marguerite, "tu eri l'unica persona davanti alla quale avevo subito intuito che potevo pensare e parlare liberamente. Tutti coloro che stanno intorno alle donne come me analizzano tutto quello che diciamo, cercano di trarre delle conclusioni dalle nostre azioni più insignificanti. Per natura, non abbiamo amici. Abbiamo amanti egoisti, che dilapidano il patrimonio non certo per noi, come dicono, ma per la loro vanità. Per questi amanti, dobbiamo essere gaie quando sono allegri, in buona salute quando vogliono cenare, scettiche come loro. Ci è proibito avere un cuore, per non essere beffate e perdere il nostro credito. Noi non ci apparteniamo più. Non siamo più esseri umani, ma cose. Siamo le prime nel loro amor proprio, le ultime nella loro stima. Abbiamo amiche, ma sempre del genere di Prudence, ex mantenute, che hanno conservato il gusto dello scialo senza poterselo permettere, data l'età. Allora diventano le nostre amiche, o meglio, le nostre commensali. La loro amicizia arriva fino al servilismo, mai fino al disinteresse. Mai ci daranno un consiglio, se non venale. A loro poco importa se abbiamo dieci amanti, purché ci ricavino qualche vestito, o un braccialetto, e possano ogni tanto passeggiare nella nostra carrozza o andare al teatro nel nostro palco. Prendono i mazzi di fiori che abbiamo ricevuto il giorno prima, e si fanno prestare i nostri scialle di cachemire. Non ci fanno mai il minimo piacere senza farselo pagare il doppio di quello che vale. L'hai visto tu stesso, la sera in cui Prudence mi ha portato i seimila franchi che l'avevo pregata di chiedere da parte mia al duca: se n'è fatta prestare cinquecento che non mi restituirà mai, o che mi pagherà in cappelli che resteranno eternamente nelle loro scatole. Noi non possiamo avere, o meglio io non potevo avere che una gioia, triste come sono talvolta, sofferente come sono sempre: trovare un uomo abbastanza superiore da non chiedermi conto della mia vita, ed essere l'amante dei miei sentimenti molto più che del mio corpo. Un uomo così l'avevo trovato nel duce, ma il duca è vecchio, e la vecchiaia non protegge né consola. Avevo creduto di poter accettare la vita che mi offriva, ma che vuoi? morivo di noia, e per finire con l'uccidersi è meglio gettarsi in un incendio che asfissiarsi col carbone. Allora ho incontrato te, giovane, ardente, felice, e ho cercato di fare di te l'amante che avevo invocato nella mia rumorosa solitudine. Ciò che amavo in te non era l'uomo che eri, ma quello che dovevi essere. Tu non accetti questo ruolo, lo respingi come indegno di te, sei un amante volgare; fai come gli altri: pagami, e non ne parliamo più.
Alexandre Dumas fils (La Dame aux Camélias)
Non mi ero mai messa di proposito a imparare a leggere, ma mi ero in un certo senso pasciuta del fango dei quotidiani. Nelle lunghe ore passate in chiesa… è stato forse allora che ho imparato a leggere? Nel mio ricordo non esisteva un’epoca in cui non fossi capace di leggere gli inni. Ora che ero costretta a pensarci, mi pareva che la lettura fosse una cosa venutami naturalmente, come l’abbottonarmi la tuta da operaio senza guardare, o fare il doppio nodo alle scarpe da un groviglio di lacci. Non ricordavo più il momento in cui le righe che il dito di Atticus indicava, muovendosi sulla pagina, si erano separate in tante parole, mi ricordavo di aver fissato quelle righe ogni sera della mia vita, ascoltando le notizie di cronaca, il dibattito parlamentare, i diari di Lorenzo Dow, tutto quello che leggeva Atticus, la sera, quando mi arrampicavo sulle sue ginocchia. Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?
Harper Lee (Harper Lee's To Kill a Mockingbird)
Credere che si debba essere felici per il solo fatto di vivere, pur conducendo un'esistenza orrenda, è un modo di pensare da schiavi; pensare che sia piacevole avere una vita ordinaria e confortevole, è il modo di provare emozioni degli animali; gli uomini, però, diventano ciechi pur di non vedere che non vivono e non pensano da esseri umani. La gente si agita davanti a un muro buio e sogna di comprare lavatrici elettriche e televisori, aspetta con ansia il domani anche se esso non porterà a niente. Ed è lì che compaio io, e per il solo fatto che mostro la realtà nella sua crudezza, si scatena un gran trambusto, tutti si terrorizzano, si ammazzano o compiono un doppio suicidio. Io mostro la forma esatta del tempo, come le vendite rateali o le assicurazioni, soltanto che di sicuro sono più gentile; e poi metto in evidenza il tempo che rotola, quello obliquo, quello accelerato, vale a dire il tempo reale; invece gli addetti alle vendite rateali mostrano il tempo del finto perbenismo, quello piatto, quello edulcorato.
Yukio Mishima (鏡子の家 [Kyōko no ie])
L'ambizione è un'arma a doppio taglio.
Simona Scavone (Adegnis. L'ombra del destino)
«Aspetta! Non puoi lasciarmi di nuovo qui!» lo richiamai, sperando di trovare un compromesso. «Devo» fu la sua laconica e dura risposta. «Ti prego.» «Non capisci… Se nel sonno tu cercassi di fuggire o di sopraffarmi, potrei reagire d’istinto e ucciderti prima di ricordarmi chi sei» dichiarò, con una freddezza che avrebbe spaventato il diavolo in persona. Sul discorso del fuggire poteva avere ragione, ma… provare a sopraffarlo? Era il doppio di me! Sarebbe stato come firmare una condanna a morte! «Ma… io non lo farei mai…» dissi, sincero. «Dicono tutti così.» Tutti, aveva già usato quella parola, includendomi in quel gruppo come se fossi una persona qualunque.
Samantha M. (The Crazy Wolf (Italian Edition))
C'è una foto che li ritrae seduti uno accanto all'altro alla prima di Mamma Roma. Pier Paolo Pasolini in smoking, Aldo Moro in doppio petto. Le mani giunte, tutti e due timidissimi. Pasolini incuriosito, Moro schivo ma a suo agio accanto al regista comunista e omosessuale. Sono due uomini giovani, in apparenza fragili, in realtà inflessibili. La foto è del 1962 [...]. Il poeta e il politico imprevedibilmente uniti da un tragico destino. Da "qualcosa di scritto": gli articoli corsari e le lettere dal covo. Dai corpi seviziati e svenduti a colori sui rotocalchi, calpestati in oscene autopsie pubbliche. Un doppio parricidio.
Marco Damilano (Un atomo di verità: Aldo Moro e la fine della politica in Italia)
«No, non hai capito niente, John.» Leggendo le sue emozioni scosse la testa. «Tu non vali la metà del maschio che avresti potuto essere per colpa di quello che ti hanno fatto. Vali il doppio di chiunque altro, perché sei sopravvissuto.»
J.R. Ward (Black Dagger Brotherhood Collection (Black Dagger Brotherhood, #1-9))
Oggi, in questo mondo sovraffollato, non credo ci resti, per viaggiare davvero, altra direzione che l'Aurora. Non so perché ci ostiniamo a chiamarla Est. È un doppio inganno. Quel monosillabo assembla cose diversissime e incompatibili: il Centro Europa, i Balcani, l'impero russo, l'arcipelago dei mondi musulmani dalla Turchia in poi. E poi quella parola secca è un marchio, un timbro extracomunitario che respinge, notifica i nostri vuoti mentali, i nostri pregiudizi. È una sbarra che chiude la strada, non una porta che si apre su altri mondi. Per questo preferisco chiamarla Oriente.
Paolo Rumiz (Tre uomini in bicicletta)
Alla donna si richiede un doppio sforzo: agire con un'energia maschile per essere nel mondo, e ritrovare poi l'energia femminile per essere sé stessa e per dare spazio alla sua natura. Noi dobbiamo fare entrambe le cose tutti i giorni. E invece io voglio essere ciclica. Io sono la luna.
Mattia Torre (In mezzo al mare. Sette atti comici)
Per sempre, voleva aggiungere Fridolin, ma prima ancora che pronunciasse quelle parole, lei gli pose un dito sulle labbra e sussurrò come fra sé: « Non si può ipotecare il futuro »
Arthur Schnitzler (Doppio sogno (Italian Edition))
« La realtà di una notte, e anzi neppure quella di un'intera vita umana, non significano, al tempo stesso, anche la loro più profonda verità ». « E nessun sogno » disse egli con un leggero sospiro « è interamente un sogno ».
Arthur Schnitzler (Doppio sogno (Italian Edition))
Le donne sono servite, in tutti questi secoli, come specchi dal magico e delizioso potere di riflettere la figura dell’uomo grande il doppio… Il Superuomo e il Dito del Destino non sarebbero mai esistiti… Qualunque sia il loro uso nelle società civilizzate gli specchi sono essenziali ad ogni azione violenta ed eroica. Ecco perché Napoleone e Mussolini insistono tutti e due con enfasi sull’inferiorità della donna, perché se le donne non fossero inferiori, essi smetterebbero di crescere… Come (l’uomo) potrebbe giudicare, civilizzare primitivi, fare leggi, scrivere libri, abbigliarsi e parlare ai banchetti se non potesse vedersi, a colazione e a pranzo, due volte più grande di quanto non sia in realtà? VIRGINIA WOOLF, Una stanza per sé, 1928 Per
Natalia Aspesi (Delle donne non si sa niente. Le italiane. Come erano, come sono, come saranno)
Si trovava in una fila di schiavi e davanti a lui c’era un bambino che lacrimava sangue. Il dolore per il piccolo era insopportabile e la paura lo faceva tremare. A pensarci bene neanche lui si sentiva meglio. Cosa ci faceva in quella fila di schiavi? Dove stava andando? La strada era in salita e con le catene ai piedi non riusciva a camminare come avrebbe voluto. La stanchezza in quel modo avrebbe preso il sopravento ancor prima di quanto avrebbe creduto. Non sapeva dove era diretto ma aveva come la sensazione che la morte sarebbe giunta presto. D’altronde in quella situazione non riusciva a immaginare diversamente. In lontananza notò un leggero movimento. Su un cavallo nero, alto il doppio del solito, si ergeva la figura di un cavaliere. Un cavaliere molto diverso da quelli che conosceva. Quello che più colpi Zack a prima vista fu l’elmo. Un elmo a forma di teschio i cui occhi però erano incisi come a sembrare fiamme ardenti. Nella sua schiena portava una spada. L’elsa dell’arma era molto elegante, seppur tetra. Si trattava di una stele di rosa il cui colore era ovvio immaginare fosse il nero. Una rosa nera. Come mai un simbolo simile? Il più bel fiore del paradiso trasformato nel più infame dei simboli. Il cavaliere camminava a passo d’uomo e lanciava occhiate a tutti gli schiavi. …quello sguardo…! C’era qualcosa di familiare in quello sguardo. Una luce che aveva visto da qualche altra parte ma non ricordava dove! Poi ad un tratto il cavaliere si fermò! Proprio di fronte a Zack. ...quegli occhi…
Giuseppe Gentili
Miliardi e Mondiali La macchina da soldi che non conosce soste L’ultimo caso per la federazione la scelta di Russia e Qatar Giulia Zonca | 824 parole Trovare l’uomo chiave dell’operazione Fifapulita è praticamente impossibile. Troppi soldi, troppe mazzette vere o presunte e troppi giri d’affari concentrici che prima di chiamare denaro ne producono in abbondanza. La Fifa si basa su un sistema fatto di soldi, tanti dichiarati, incalcolabili quelli in nero, non tutti e non sempre sono spesi male, anzi, ma il circolo infinito di dollari che non conosce crisi crea un vortice in stile deposito di Zio Paperone dove avidità chiama altra avidità. E non c’è pace. Cambiare tutto La Fifa si ritrova nelle stesse condizioni in cui stava il Comitato olimpico prima degli scandali del 2002 e ora se vuole reggere dovrà fare la stessa mossa. La rivoluzione. Nuovi nomi e altre regole ma al momento il sistema Fifa si basa proprio sull’immutabilità, sul circolo chiuso, su un potere che resta sempre nelle stesse mani, garantisce a tutti grandi introiti e visto dall’interno funziona benissimo. Ogni uomo preso con le mani nella marmellata sa che verrà abbandonato, però sa anche che fino a lì vivrà alla grande. La perdita di credibilità non è mai sembrata un problema al governo di pallone. Ogni voce considerata frottola, ogni frode un male inevitabile ed arginabile. Il pantano perpetuo. L’inchiesta dell’Fbi parte dal 1991 e traccia una scia di bigliettoni che rimbalzano dai conti alle Cayman, girano sulle banche di Hong Kong e tornano in Svizzera. Fondi alleggeriti e pronti ad altro uso. Il mondo del pallone ha dichiarato 4,826 miliardi di dollari di incasso dall’ultimo quadriennio mondiale. Già: la parola magica che attira sponsor, apre porte, unge canali ed evidentemente fa dimenticare ogni decenza. Non è solo la manifestazione più vista al mondo a solleticare scambi illeciti, dentro il calderone della frode denunciato dall’accusa americana ci sono Confederations Cup, tornei minori, pacchetti di diritti tv e persino la Coppa America del 2016 che si gioca proprio negli Stati Uniti. Al Bureau non hanno indagato a caso. La doppia assegnazione Lo scandalo più evidente e cristallino resta l’assegnazione dei Mondiali 2018-2022, doppio pacco per essere sicuri di mescolare abbastanza le carte e sovrapporre gli illeciti. La confusione e la molteplicità degli interessi in ballo è sempre lo sfondo in cui si muove la Fifa. L’edizione 2018 è andata alla Russia e quella del 2022 al Qatar, voto segreto deciso da 22 persone: dovevano essere 24 ma due erano già tagliati fuori da un’inchiesta di corruzione. Tanto per capire. E qui siamo agli atti non alle speculazioni. Sempre fatti concreti escono dal rapporto Garcia, una memoria investigativa seguita alle proteste per quei Mondiali assegnati in modo così strano. I conti non tornavano a nessuno il che significa che hanno provato a farli tutti e che il famoso voto di scambio, di cui ci si preoccupava all’inizio del dicembre 2010, era davvero in atto. Doveva esserci un asse Inghilterra-Australia, uno Spagna-Portogallo-Qatar: tu muovi consensi per il 2018, io per il 2022 e siamo tutti contenti. Era già molto al limite però almeno non ancora fraudolento. Peccato che il giochino sia scoppiato perché sono intervenuti fattori esterni. Le bustarelle. L’indagine censurata L’indifferente Blatter ha tentato di mostrarsi magnanimo. Ha varato una commissione etica, ci ha messo dentro Michael Garcia, ex procuratore federale americano, e qui parte il labirinto. Garcia ha redatto un rapporto, mai reso noto ufficialmente, la Fifa ne ha prodotto una sintesi e ha concluso che non c’era stata manipolazione nel voto. Garcia ha rigettato la tesi e ha dato le dimissioni. Vi gira la testa? Chiaro, i nonsense si rincorrono e la trasparenza è impossibile perché la Fifa è uno statuto autonomo, risponde solo a se stessa. Non ha pubblicato gli esiti dell’indagine e la normale conseg
Anonymous
Ronaldo, se avesse avuto delle ginocchia diverse e una diversa assimilazione dei carboidrati, lo mettevi al piano di sopra, con gli altri due. Grazie, doppio passo a destra e a sinistra a venti all’ora, se devi giocarci contro butti per aria una moneta e speri di essere andato dalla parte giusta, sennò è giallo.
Federico Buffa (Storie mondiali. Un secolo di calcio in 10 avventure)
In giro per la città si trasforma nell'instancabile doppio della grande epistola pubblicitaria... FORD, BANCA POPOLARE, COCA-COLA, le parole gli cadono dal cielo, le loro sillabe colorate gli esplodono in bocca. Non una sola marca di detersivo resiste alla sua passione per la decifrazione. «'La-va-più-bian-co', cosa vuol dire 'lavapiùbianco?» Poiché è giunta l'ora delle domande cruciali.
Daniel Pennac (Comme un roman)
E così passai attraverso lo specchio, passai nel mondo a rovescio, dove il su è giù e il cibo è ingordigia, dove le pareti sono rivestite di specchi convessi, dove la morte è onorevole e la carne debole. Andarci è facilissimo. Più difficile trovare la via del ritorno. Rivedo la mia vita come si guarda un brutto film d’azione, seduti sull’orlo della sedia gridando: «No, no, non aprire quella porta! C’è il cattivo, ti prenderà, ti tapperà la bocca con una mano e ti legherà, così perderai il treno e tutto andrà in pezzi!» Solo che in questa storia non esiste il cattivo. Purtroppo la persona che è saltata fuori dalla porta, mi ha afferrata e mi ha legata ero io. Il mio doppio, la ragazzina scarna e cattiva che sibila: non mangiare. Non ti permetterò di mangiare. Appena sarai magra ti lascerò andare, giuro che lo farò. Appena sarai magra andrà tutto bene. Bugiarda. Non mi ha mai lasciata andare. E io non sono mai stata capace di liberarmi.
Marya Hornbacher (Wasted: A Memoir of Anorexia and Bulimia)
In tutti questi secoli le donne hanno sempre svolto la funzione di specchi, dotati del magico e delizioso potere di riflettere la figura dell'uomo al doppio delle sue dimensioni naturali.
Virginia Woolf
Giustifichiamo le operazioni lasik per i forti miopi ma, se potessimo raggiungere una supervista a raggi X con un intervento simile, anche in assenza di miopia, dovremmo farlo? Sarebbe eticamente corretto? Il doppio standard è qui: se l’enhancement è curativo allora parliamo di progressi della medicina, senza grossi dubbi etici. Ma se è migliorativo, allora le cose si fanno più complicate.
Simone Puorto (Hotel Distribution 2050. (Pre)visioni sul futuro di hotel marketing e distribuzione alberghiera)
Doppio haiku se succhio, appena, le tue minime labbra, e ti degusto, molle mandragora, mi é viagra, a me, il tuo miele, rosato e pallido.
Edoardo Sanguineti
«È così che si combatte il male! Se il Male vuole farti un torto, vuole farti soffrire, precedilo, preferibilmente quando non se lo aspetta. Ma, se non hai fatto in tempo a precederlo, se sei stato ferito dal Male, ripagalo! Attaccalo, preferibilmente quando ha ormai dimenticato, quando si sente al sicuro. Ripagalo il doppio. Il triplo. Occhio per occhio? No! Tutti e due gli occhi per un occhio! Dente per dente? No! Tutti i denti per un dente! Ripaga il Male! Fa’ in modo che urli di dolore, che a forza di urlare gli scoppino i globi oculari. E allora, abbassando lo sguardo a terra, potrai dire con baldanza e sicurezza: ciò che giace qui non farà più male a nessuno, non minaccerà più nessuno. Perché come potrebbe minacciare, se non ha gli occhi? Se non ha le mani? Come potrebbe fare del male, se le sue viscere si trascinano nella sabbia, impregnandola del suo sangue?» «E tu», disse adagio l’eremita, «stai con la spada insanguinata in pugno e guardi il sangue che impregna la sabbia. E hai la sfrontatezza di pensare che, ecco, l’eterno dilemma è stato risolto, il sogno dei filosofi è stato realizzato. Pensi che la natura del Male sia cambiata?» «Ma sì», rispose Ciri in tono spavaldo. «Perché quello che giace a terra e perde sangue non è più il Male. Non sarà ancora il Bene, ma di certo non è più il Male!» «Dicono che la natura non sopporti il vuoto», disse adagio Vysogota. «Quello che giace a terra, che perde sangue, che è caduto sotto i colpi della tua spada, non è più il Male. Che cos’è dunque? Ci hai mai riflettuto?» «No. Sono una striga. Durante l’addestramento ho giurato a me stessa che avrei combattuto il Male. Sempre. E senza stare a riflettere. «Perché, quando si comincia a riflettere, uccidere non ha più senso. La vendetta non ha più senso. E ciò non è ammissibile.»
Andrzej Sapkowski (The Tower of the Swallow (The Witcher, #4))
Se aspiri alla filosofia, preparati fin d'ora a essere deriso e schernito dalla gente: «ce lo ritroviamo di colpo filosofo», diranno, e ancora: «da dove ha preso tutto questo cipiglio?». Ma sul tuo volto non vi sia cipiglio; attieniti invece a ciò che ti pare il meglio, come un uomo assegnato dal dio a questo posto. E ricorda che se resterai coerente agli stessi principi, quelli che prima ti beffavano poi ti ammireranno, mentre se ti rivelerai inferiore a essi riscuoterai un doppio dileggio. Se mai ti accadesse, per voler compiacere qualcuno, di volgerti alle cose esterne, avresti perduto, siine certo, il tuo programma morale. Dunque, in ogni circostanza, accontentati di essere filosofo, e se vuoi anche apparire filosofo, mostrati tale a te stesso, e ne sarai in grado.
Epitteto (Il manuale di Epitteto: Enchiridion: Traduzione di Giacomo Leopardi (Italian Edition))
– Belle invenzioni il telegrafo, il telefono, la radio, la ferrovia, il volo. Eppure l'uomo resta quello ch'era prima. – Hai ragione, ma adesso può in un giorno fare il doppio di male e il doppio di bene.
Ugo Ojetti (Sessanta)
Riconoscerlo: abbastanza contenta di essere una femmina. Per via di mia madre, certo. Ma anche del bar, tutt'intorno a me, in cui sfila l'universo degli uomini. Quasi tutti bevono troppo, urlano, schiamazzano, si spaccano la schiena, lavori duri, sporchi, in cantiere. Da sobri silenziosi, quasi muti, da sbronzi diventano agitatori, lanciano invettive contro il padrone, le loro conversazioni non hanno coerenza, una follia dolce. I peggiori pestano le mogli, i migliori portano a casa lo stipendio e ottengono, in segno di riconoscenza, la domenica libera per andare a fare i giovanotti al bar o sul campo di calcio. La controparte femminile per me è quella seria: lo vedo con i miei occhi ogni giorno in drogheria, sono le donne a riempire la dispensa, a comprare il filo per rammendare, matite e righello doppio per l'inizio della scuola, senza stravaganze, una scatoletta di polpa di granchio è un acquisto da valutare con cura. Passano in rassegna gli scaffali, scrutano i prodotti, serve altro?, le incalza poi mia madre, ma senza insistere troppo, sono loro che tengono i cordoni della borsa. Alla fine sceglieranno un pacco formato famiglia di biscotti Petit Beurre, ottimo rapporto qualità-prezzo. Un senso di responsabilità, quantomeno in quelle capaci di amministrare la casa. E quella frase, sentita mille volte e che voleva dire mille cose, non gettare i soldi fuori dalla finestra, mandare i bambini in negozio con i vestiti puliti almeno di domenica, ma anche tenere in riga il marito, impedirgli di bersi lo stipendio, di cambiare lavoro per un'alzata d'ingegno. In me si fa largo confusamente la convinzione che quasi tutti i guai delle donne siano causati dagli uomini.
Annie Ernaux (La femme gelée)
Il governo dei popoli cambia natura. Dei vecchi governi, portatori d’indirizzi politici, restano solo le vestigia esteriori. Invece d’essere il centro propulsore d’energia politica, in vista di obiettivi determinati dalle scelte politiche, esso è piuttosto il gestore dello status quo, attraverso la garanzia dei suoi equilibri interni e la difesa dalle perturbazioni esterne. Non a caso – come s’è detto a proposito del nichilismo – è entrata nell’uso la parola molto moderna governance, la «governanza» della quale politologi e costituzionalisti à la page subiscono il fascino. La governance è il coordinamento efficace delle forze in campo, la loro «messa in rete» finalizzata alle diverse «tenute»: tenuta dei conti pubblici, tenuta della coesione sociale, tenuta del «sistema» economico-sociale complessivo, denominato «sistema» o «azienda». Il governo, nella sua visione classica, era chiamato a scelte incidenti sul corpo sociale, secondo visioni politiche. Nella governance, no. La sua funzione è una funzione di garanzia di ciò che esiste nel vasto campo delle forze che operano sul terreno sociale, dunque una funzione conservatrice. Essa mira alla gestione dell’equilibrio tra i fattori, a tenere sotto controllo le situazioni critiche, a ridurre i propri interventi autoritativi, a estendere l’autoregolazione dei diversi attori sociali, a rimettere in moto la macchina che si sia inceppata e a evitare l’implosione determinata dal crescere incontrollato della contraddizione degli interessi. La sostituzione di personale tecnico al personale politico, nelle compagini governative, è la naturale conseguenza. I tecnici sono coloro ai quali ci si rivolge per riparare i meccanismi in panne, per tenere insieme, in regime di compatibilità generali, i pezzi della macchina combinatoria dei soggetti che contano: s’intende, cioè, le forze che rappresentano coloro che avrebbero la forza d’incrinare, se lo volessero, le tanto indispensabili «tenute». Il compito dei tecnici, anche quando mostrano di usare tecniche innovatrici, è intrinsecamente conservatore. Chi sta fuori, non conta o, se la frustrazione e il malessere crescono al punto di creare difficoltà alla tenuta, lo si degna di qualche attenzione caritativa oppure, se non basta, c’è sempre il baculum, il bastone di cui parlava il cardinale Bellarmino, tenuto di riserva. Perciò, si può dire facilmente che la governance è un regime dal doppio regime: conciliatore con chi sta dentro, spietato con chi sta fuori. Così è ogni regime pastorale il cui volto benevolo si associa alla mano correzionale, cioè repressiva
Gustavo Zagrebelsky (Liberi servi: Il Grande Inquisitore e l'enigma del potere)
Another had more kinds of flour than the whole baking aisle at the Walmart back home- she saw all-purpose flour, cake flour, bread flour, pastry flour, doppio zero flour, and something darker, probably buckwheat. Rosie wished she could run over and open the tubs, and rub the flour between her fingers. She'd never seen or felt doppio zero in real life, but knew it was supposed to be the secret to tender pasta. Next to the flour was something she wanted to explore even more- sugar. Granulated sugar, caster sugar, confectioners' sugar, pearl sugar, cane sugar, demerara, turbinado, muscovado, light and dark brown- Rosie's mind boggled at the possibilities of all the different things she could make with these sugars, how each choice would fundamentally alter the nature of whatever she baked: change the crumb structure, the color, the texture, everything.
Stephanie Kate Strohm (Love à la Mode)
Maione è il mio brigadiere, quello che mi accompagna sempre. Grande, grosso, buono come il pane; gli ammazzarono il figlio, poliziotto anche lui, tre anni fa; risolvemmo la faccenda, prendemmo l'aspirante camorrista che si credeva furbo. Glielo lascia in mano, per vedere che ne faceva: lui lo guardò in faccia a lungo, gli occhi pieni del ricordo del figlio, poi gli mise le manette cercando di non toccarlo, e lo portò in galera. È così come lo vedete, Maione. Non ha doppio fondo. In un certo senso, è l'uomo che avrei voluto essere.
Maurizio de Giovanni (L'omicidio Carosino: Le prime indagini del commissario Ricciardi)
La ragazza era come un giovane animale che per quattordici anni era stato costretto a portare i paraocchi, a tenere lo sguardo fisso sulla sua angusta vita domestica e a dedicarsi solo ai compiti più elementari; per i primi nove anni della sua vita, era stata legata a doppio filo alla madre, in un rincorrersi di malattie, maltrattamenti, povertà e gravidanze, e per gli ultimi cinque aveva dovuto affrontare le stesse cose da sola. Non c’era da sorprendersi che ora il suo corpo e la sua mente stessero cambiando. Nel giro di quattro mesi crebbe di quasi tre centimetri e il suo interesse per i fiori divenne il simbolo della sua visione del mondo sempre più ampia. Aveva preso l’abitudine di pettinarsi i capelli e legarseli sulla nuca, dove a volte riusciva a farli stare, rivelando così i tratti del suo viso. Era graziosa ed espressiva, aveva la pelle chiara e occhi intelligenti e sinceri.
Winston Graham (Ross Poldark (Poldark, #1))
Non si può essere creativi ed efficaci nell'impazienza, nella tensione muscolare e mentale. Si fatica il doppio e il risultato finale è inadeguato. - pag. 25
Patrick Trentini (A volte corro piano)
«Mi stai uccidendo, Faith Grayson.» Anche questa volta non si è spostata e, io mi sono svuotato dentro di lei. Questo mi ha procurato il doppio del piacere. Faith si mette vicino a me e mi accarezza i pettorali e il viso. Io le accarezzo i capelli, la nostra connessione è qualcosa di davvero speciale e unica. Non mi è mai successo con nessuna lupa prima in tanti secoli di vita. Sembra quasi che io e lei siamo stati creati per stare insieme. Fissa per un po’ le mie labbra e, poi mi dice qualcosa in grado di farmi tornare di nuovo duro come il titanio. «Quando raggiungi il piacere emetti come un ringhio trattenuto. È qualcosa di tremendamente sensuale.» La bacio dolcemente, cercando di imprime il profumo della sua pelle nella mia testa. Le rispondo guardandola negli occhi, in quello sguardo particolare in cui mi perdo ogni volta.
Barbara Pedrollo (Il bacio del lupo (Italian Edition))
Scott comprese cosa fosse successo in quei pochi istanti di riflessione, lo comprese con la stessa assoluta certezza con cui sapeva che sarebbe stato impossibile lasciarlo andare. Zeph si era sentito rispettato. «Voglio.» Scott sentì il suo cuore perdere un battito e poi ripartire al doppio della velocità. Rimase di stucco contro la potenza di una singola, bisbigliata parola. «Ma se anche tu lo vuoi, devi prima farmi un favore.» «Qualsiasi cosa,» replicò Scott senza pensarci, scendendo con le labbra sul suo collo per assaggiarne il sapore.Zeph si ritrasse appena, ma fu sufficiente perché Scott si staccasse da lui con il terrore di aver oltrepassato un limite. A parole era stato tanto bravo, tanto rispettoso, e alla prima occasione…Ma Zeph gli rivolse un sorriso tremante e sincero. «Chiamami Lucas.»Scott rimase a fissarlo come se lo vedesse per la prima volta, in quegli occhi nocciola, striati di verde, che urlavano timore e desiderio.«Lucas,» ripeté, lasciando che il nome rotolasse fuori dalle sue labbra. «Lucas.» Zeph – Lucas abbassò le palpebre con un sospiro, chinandosi in avanti fino ad appoggiare la fronte contro quella di Scott. Rimasero così per qualche secondo, ognuno perso nei propri pensieri, a respirarsi addosso e a sentire il profumo dell’altro solleticare il naso
Enys L.Z. (Villerouge)
«Possiamo scappare,» suggerì Scott con un filo di voce. «Possiamo andare lontano.»Lucas ridacchiò senza allegria e scosse la testa. «È mia madre. Ha solo me.»Non disse altro, si limitò a respirare nell’incavo del suo collo, a occhi chiusi, il cuore che batteva al doppio della velocità normale.Lo Sceriffo, stranamente, non disse nulla.Dopo qualche minuto, Lucas si staccò da Scott e gli sorrise con aria triste. Chinò il capo su una spalla come era solito fare, un gesto che Scott non sapeva di considerare ormai tanto familiare.«È stato bello, Scott,» disse Lucas. «Grazie.»«Per cosa?» la voce gli si spezzò sull’ultima sillaba. Non poteva finire così.«Per tutto. Per le tue canzoni e il whisky e il fuoco acceso nel camino. Per i vestiti e per avermi ascoltato. Per ieri notte.»Il groppo che gli serrava la gola impedì a Scott di rispondere. Alle orecchie di chiunque Lucas avrebbe potuto sembrare sereno, ma la verità… la verità era che era rassegnato.Aveva rinunciato a combattere quando Scott era stato messo in mezzo. Non avrebbe permesso a sua madre di denunciarlo
Enys L.Z. (Villerouge)
Non bere mai per scordarti di me. Finirai col vedermi doppio e sarà molto peggio.
Kat Sherman (Wedding Disaster (Italian Edition))
La vita non è ingiusta. Tutti restiamo a mollo per nove mesi, e poi si lanciano i dadi. Ad alcuni viene sempre sette. Ad altri, purtroppo, viene il doppio uno. È così che va il mondo.
Stephen King
L'Amore vero non può essere una strada a senso unico o a senso unico alternato. Deve essere un'autostrada a doppio senso e a quattro corsie, dove i "da" e i "per" corrono liberi senza ostacoli. True Love can not be a one-way street or alternating one-way. It must be a two-way highway and with four-lane, where the "from" and "to" run free without obstacles.
Pierluigi di Cosimo
Tu hai gli occhi irlandesi, ragazzo mio. Un giorno vedrai con occhi che non sono i tuoi, sentirai con il cuore di un’altra persona. Selvaggi occhi irlandesi, Nathan. Quando ami qualcuno, ama con tutto te stesso e sinceramente, ma stai attento perché quegli occhi non sono soltanto lo specchio della tua anima, ma anche finestre sull’anima di colei che ami "Il Doppio volto dell’Amore" - Wild Card
Lora Leigh