“
Nessuno mi ha indicato la strada, aiutato, offerto un posto di lavoro. Nessuna raccomandazione. Ho fatto tutto sempre da solo. Ma ce l’avevo dentro. Intorno ai vent’anni, quando ero il classico «sbarbato» fancazzista, mi ritagliavo quotidianamente due ore da trascorrere in libreria. Non a leggere libri, ma a sfogliare riviste di moda, di gossip, italiane e straniere. Le divoravo e immagazzinavo tutto velocemente, senza sapere che quello avrebbe rappresentato il bagaglio che mi sarei portato per tutto il viaggio della mia carriera professionale. Essere riuscito con le mie mani a trasformare una passione in un lavoro – anche molto redditizio – è stata la mia più grande vittoria.
”
”
Fabrizio Corona (Mea Culpa: Voglio che mio figlio sia orgoglioso di me (Italian Edition))