Cazzie Quotes

Sono l'anello che si fa i cazzi suoi nella catena alimentare.

Non è invidia, giuro. È quella cosa che ti fa rimanere male se i cazzi tuoi mettono a disagio qualcun altro. Misto tra dispiacere e senso di colpa.

Per ogni uomo c'è un'area della vita compresa nel perimetro sacrosanto dei cazzi suoi.

I live every day like I’m dying, but not in the fun way where you live life to the fullest; in the miserable way where you live it to the emptiest.

Odio dovermi difendere come se fossi un cittadino di seconda categoria, come se le mie opinioni non contassero perché sono un cazzi di cieco. Sono un essere umano, cazzo, con dei diritti come tutti gli altri" strinsi la presa su di lui "Sei un incredibile essere umano Isaac. Non lasciare che gli stronzi ti buttino giù. Non ti conoscono come ti conosco io" Si mise a sedere, con fare improvvisamente nervoso. Si agitò sulla sedia e si voltò verso di me "Voglio vedere, Carter" Sbattei le palpebre, sorpreso. Non era ciò che aveva detto che mi aveva sorpreso, ma il modo in cui l'aveva detto "Lo so

I was so depressed last night that I read my horoscope

It feels like the internet was built to desensitize us. Like it’s part of a bigger scheme to make even the most sensitive among us tolerant of mass destruction and televised death so we’re more naturally able to cope with the world being destroyed in front of our eyes.

Depression is the opposite of anxiety. It numbs you from your head to your toes and makes you feel like nothing matters. You don’t care about anything or anyone, including yourself. Anxiety, on the other hand, makes you feel everything. You care about everything and everyone, especially yourself. Depression has always been the only cure for my anxiety. Deep down, there’s a relief in it. It takes all of the terror I feel about everything away, and although the misery is excruciating, and I no longer value myself or my life, that state of mind is almost preferable to the constant panic and fear that will slowly kill me while I panic about being killed.

Il fatto è che del dio degli Inglesi non ti devi mai fidare. Questi servizi segreti più o meno deviati si fanno i fatti miei e i fatti tuoi, anche se vivi una vita normale e non sei incazzato a morte con il sistema di valori in cui vivi. Sono un po’ quelli che avevano già Facebook prima di te. Prima anche di Mark Zuckerberg. E non devi nemmeno registrarti né pubblicare nulla. Loro ascoltano le tue telefonate. Guardano le tue foto. Se scrivi sul pc si godono i tuoi aggiornamenti di stato. Leggono le tue email come fossero messaggi in bacheca. Non riescono a smettere di farsi i cazzi tuoi. Vigilano su noi poveri cavalli. Su voi poveri buoi. E appena siamo inutilizzabili, ci conducono al macello. Puoi provare a denunciarli per stalking, perché a un certo punto sono davvero un riccio nel culo. Ma ho come la sensazione che non riusciresti a portarli in tribunale.

Il tipico borghese italiano perbenista. Preoccupato più delle apparenze che della realtà. Come tutti in questo paese in cui la gente parla di democrazia solidale e cristiana mentre si fa i cazzi suoi.

Dall'archivio magnetico del signor Alex D. Alla fine, l'equilibrio interiore non é da cercare. Forse ce l'abbiamo già, e più ci muoviamo o agitiamo o altro, e più ce ne alltonatniamo. Il fatto é che a parlare di equlibrio interiore mi sento un povero stronzo. Mi sembra uno di quei termini che si usano nelle sedute di psicoanalisi liberatoria collettiva o nei rifugi per donne violentate. Okay. Tutto mi dice di essere forte, determinato negli scopi, capace di andare avanti nella Vita, ma se uno sente che é arrivato il momento di cambiare un pò rotta o anche solo il bisogno di fermarsi a ragionare sul serio per proprio conto? Voglio dire: e i cazzi di sette e mezzo in latino, per esempio, che da semplici strumenti sono diventati una specie di fine ultimo?... Insomma, a quanto ne so dovrei studiare per strappare un titolo di studio che a sua volta mi permetta di strappare un buon lavoro che a sua volta mi permetta di strappare abbastanza soldi per strappare una qualche cavolo di serenità tutta guerregiata e ferita e massacrata dagli sforzi inauditi per raggiungerla. Cioè, uno dei fini ultimi é questa cavolo di serenità martoriata. Il ragionamento é così. Non ci vuole un genio. E allora, perché dovrei sacrificare i momenti di serenità che mi vengono incontro spontaneamente lungo la strada? Perché dovrei buttarli in un pozzo, se fanno parte anche loro del fine a cui tendere? Se un pomeriggio posso andare a suonare o uscire con una ragazza che mi piace, perché cavolo devo starmene in casa a trascrivere le versioni dal traduttore o far finta di leggereil sunto di filosofia? La realtà é che mi trovo a sacrificare il me diciassettenne felice di oggi pomeriggio a un eventuale me stesso calvo e sovrappeso, cinquantenne soddisfatto, che apre la porta del garage col comando a distanza e dentro c'ha una bella macchina, una moglie che probabilmente gli fa le corna col commercialista e due figli gemelli con i capelli a caschetto identici in tutto ai bambini nazisti della kinders. Tutti dentro il garage, magari, no. Diciamo più o meno intorno. Cioè, circondato. Dovunque la domanda è: un orrore di queste proporzioni vale più del sole e del gelato di oggi pomeriggio? Più di qualunque ragazza? Più di Valentina che arriva sorridendo all'appuntamento con dieci minuti di ritardo e una maglietta blu con dentro quel ben di Dio sorprendente?

A prayer,' Sazed said. 'A death chant of the Cazzi. It is meant to awaken the spirits of the dead and entice them free from their flesh so that they may return to the mountain of souls.' He glanced at her. 'I can teach you the religion, if you wish, mistress. The Cazzi were an interesting people--very familiar with death.' Vin shook her head. 'Not right now. You said their prayer--is this the religion you believe in, then?' 'I believe in them all.' Vin frowned. 'None of them contradict each other?' Sazed smiled. 'Oh, often and frequently they do. But, I respect the truths behind them all--and believe in the need for each one to be remembered.

Giorgio guardava i colleghi senza capire. «Qui so’ cazzi!» fece Dodo. «Non l’hai ancora capito, Giorgio?». «No...». «Profilo basso e tieniti tutto dentro». «Ma cosa...». «La narrativa italiana non c’è più!» disse in un fiato Margherita. «Come non c’è più?». «No. Ora si chiama...» e Dodo aprì un dépliant, «comunicazione in lingua indigena». «Non ho capito» disse Giorgio. «La narrativa italiana ora si chiama comunicazione in lingua indigena».

Modelling is just looking angry that god made you so beautiful.

Middle school was a hell for every one of us, and luckily the internet has made it so we can feel exactly how we did then every day, forever.

The internet exacerbates the worst instincts of the dominant

Everyone has one story, if not many, of being bullied when they were younger, even the insensies. You never forget the name of the person, or their face, or the awful thing they said to you. Getting insulted is for life, like a tattoo.

Like, sex is cool, but have you ever soaked in afternoon sunlight?

Remember in high school when you thought u were depressed bc u put on Bright Eyes and cut yourself but didn’t want to do any real damage so they were just pathetic meandering red scratches you’d trace over again and again until they made a mark so you could have evidence of your own depression? Just me?

Nothing can prepare you for your first puke. No one tells you what it is or that it’s going to happen uncontrollably every so often. Even if someone did try to warn you, there’s really no way to accurately describe the sensation. The closest I could come up with is that it feels like Satan entering your body to check in if you’re still alive.

It’s gotten to a point where I feel like birth control pills aren’t even used to prevent birth anymore, just to prevent condoms.

know for a fact the saying “God doesn’t give you anything you can’t handle” isn’t true because if it were, then God would not have made me a person.

The phone is an addiction you get zero pleasure from. I hate my phone like it’s a person made up of the same qualities: vapid, attention-seeking, narcissistic, codependent.

To compile a good going-out team, you must pick teammates based on who’s the most outgoing and who allows you to be the best version of yourself. When you’re surrounded by these types of friends, it helps you feel like you deserve to be there and that it’s okay that you’re taking up space where another human instead of you could be because your team is a good-time team. It makes a huge difference in your overall confidence when you are in a social setting where you do not, by any means, fit in.

How do you even cherish someone to the fullest extent? Just by thinking about how much you love them while they’re alive? All that does is make me unable to look at him without thinking about him dying. I don’t know anymore if there’s much of a difference between me picturing him dead every moment he’s alive and him actually being dead.

People who aren’t foreign who greet people by kissing them on the cheek cannot be trusted

When I was growing up, after my mother hosted some dinner party or event and the last guest had sauntered over to their car, my parents, sister, and I would all gather in my parents’ bedroom to talk shit. It might be the only thing the four of us have in common—a keen ability to detect the most inconsequential flaws in others’ social behaviors. Anytime during the party that I observed something I knew we’d all find ridiculous, I’d store it in my head to bring up later, bursting with excitement to get it out of me and make my family laugh.

I know you’re not supposed to talk shit about your friends, but it is quite literally the only thing that helps you cope with the nightmare of having friends.

Shit-talking, like improv or tennis, is most gratifying when you have someone to bounce things off of.

I spent all my time fantasizing about boys. I’d often force myself to have a crush on someone who I didn’t care about just to make class more interesting. Instead of learning long division, I’d opt to stare out the window daydreaming hundreds of different scenarios for me and my crush of the week.

My night dreams are even more terrorizing than my daydreams, but I won’t go into them because listening to people’s real-life stories is boring enough; who wants to be subjected to someone’s imaginary night?

Every time my mom enters my room or I hear someone mention how I’m sleeping, I add fifteen minutes to the time I’ll spend in bed before coming out. I don’t know why.

Loving my dad so much is debilitating. Sometimes I wish he were a less great dad and person.

6. Sun and Snow Although weather conditions can sometimes be so terrible it makes me not believe in God, good weather can feel so good that it makes me believe again. Sun feels so fucking good. Like, sex is cool, but have you ever soaked in afternoon sunlight? When you haven’t been in the sun in a little while, and you see a crack of sunlight in the sidewalk and step into it, it feels like God Themself is giving you light, strength, and warmth. It’s a healing station that’s free and open eight hours a day. Also it can make you tan, a.k.a. look hot, which is absurd. Snow, on the other hand, is so beautiful that if you’re just around it, it can trick people into thinking you too have ineffable beauty. Not only is snow the most extraordinary thing to watch fall from the sky, but you can also ski and make stuff out of it? Just another added plus by God. Classic. I left out snowflakes on purpose because if I really think about them, I’ll lose my mind.

Fu un bacio lento e dolce, innocente. Dapprima le nostre labbra si appoggiarono le une sopra le altre, poi Ivan si spostò leggermente, dividendoci. Ma rimase lì, come in attesa. Voleva accertarsi della mia approvazione?Sollevai leggermente la testa per ritrovarlo. E lui era lì. Questa volta lo baciai io e allora Ivan non esitò più. Fece forza per farmi ricadere la testa sull’alluminio e approfondì il nostro bacio. Schiusi le labbra quando sentii che la sua lingua voleva raggiungere la mia. Ci baciammo in quel modo, lento e romantico, ognuno con la voglia dell’altro.Le nostre mani si accarezzavano le une con le altre. Il corpo di Ivan era sopra di me, ma non mi pesava affatto. Senti che ce lo aveva duro e quando si spostò leggermente in avanti, i nostri cazzi si toccarono. Lasciai andare un gemito, soffocato dal nostro bacio. Faceva quasi male. Lo desideravano a tal punto che un singolo bacio mi aveva portato in quella condizione. Mai era successo così in fretta. Ivan era diverso da tutti quelli che avevo incontrato prima di lui. Lo volevo, lo volevo come mai avevo desiderato qualcuno. Ivan si era accorto della mia erezione e portò la sua mano in basso, in mezzo alle mie gambe. Velocemente fece scattare il bottone dei jeans e abbassò la cerniera, creando abbastanza spazio per infilarci la mano. Quando mi afferrò il cazzo non riuscii a trattenere un gemito. Quel gesto mi aveva acceso, fatto rabbrividire di piacere. Ma Ivan non si limitò a quello. Lasciò perdere le mie labbra e si spinse in giù, arrivando in basso. Uno strattone e abbassò jeans e mutande, scoprendo il mio uccello eretto e duro. Avvicinò le labbra così da respirare sul mio glande. Potevo percepirlo. Ogni attimo di attesa era snervante. Il cuore martellava. Volevo che andasse oltre.Ivan non mi fece aspettare molto. Con la lingua cominciò a leccare la lunghezza del mio cazzo. Lasciai andare un gemito più forte