Cambiare Il Mondo Quotes

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Ci sono parole che hanno il potere di cambiare il mondo, capaci di consolarci e di asciugare le nostre lacrime. Parole che sono palle di fucile, come altre sono note di violino. Ci sono parole che possono sciogliere il ghiaccio che ci stringe il cuore, e poi si possono anche inviare in aiuto come squadre di soccorso quando i giorni sono avversi e noi forse non siamo nè vivi né morti. Ma le parole da sole non bastano e finiamo a perderci nelle lande desolate della vita se non abbiamo nient'altro che una penna cui aggrapparci.
Jón Kalman Stefánsson (Himnaríki og helvíti)
Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo.
Malala Yousafzai
Tu non vuoi cambiare il mondo, Archie, tu vuoi capirlo per trovare il modo di riuscire a viverci.
Paul Auster (4 3 2 1)
A volte se le parole sono dette con la giusta passione e gli dei si annoiano, l'universo si rimodella attorno a parole come quelle. Le parole hanno sempre il potere di cambiare il mondo. Attento a ciò che desideri. Non si sa mai chi può sentirti
Terry Pratchett (Soul Music (Discworld, #16; Death, #3))
Cambiare in meglio il mondo è importante, ma è importante anche poter andare al cesso in autonomia.
Stephen King (11/22/63)
Cosa ci rende unici non è né la condizione di nascita... né lo stato sociale... né quello che comunemente si ritiene sia il sapere. L'identità è data dal coraggio di essere quello che si è e dal rispetto profondo per la propria vita e dal giusto valore che le diamo. E allo stesso tempo l'identità è l'unica vera fonte di potere degli esseri umani. Solo se si ha un'identità si può cambiare il mondo, apprezzare la vita, capire cos'è.
Sabina Guzzanti
Potete avvicinarvi all'atto dello scrivere con nervosismo, eccitazione, speranza, o anche disperazione, la sensazione cioè che non riuscirete mai a mettere sulla pagina quello che avete nella mente e nel cuore. Potete avvicinarvi a quell'atto con i pugni chiusi e gli occhi stretti, pronti a menare e a prendere nota dei nomi. Potete mettervici perché volete farvi sposare da una certa ragazza o perché volete cambiare il mondo. Mettetevici in qualsiasi modo, ma non alla leggera.
Stephen King (On Writing: A Memoir of the Craft)
«È strano, papà, quello che è accaduto durante questo viaggio, le cose che non intendevo vivere accanto al mondo, e alle persone. Potrei raccontarti che ho appena vissuto la più bella esperienza di tutta la mia vita. Ho sicuramente di che raccontare e, al tempo stesso, rassicurare la mamma che pensa che suo figlio passi la sua vita a cambiare partner con la stessa frequenza con cui si cambia le mutande. Ho una buona notizia, vostro figlio di ventisette anni sta sicuramente vivendo la sua prima storia d’amore. Di' alla mamma di prepararmi qualcosa che mi consoli quando ritornerò, perché rischio di avere il cuore spezzato...»
Amheliie (Road)
Era stata (non dirlo, non rovinarla) una bella giornata. Provai a ricondurre tutto al semplice piacere fisico ma, in modi diversi e molto più astratti, mi ero, quasi senza rendermene conto, sentito…Felice. Il mio cuore ebbe un singulto. C’era ben poco che io temessi più della felicità, quella puttana infedele che attendeva sempre in agguato tra la follia e il vuoto. Il mio umore, quando non era tenuto sotto controllo dai farmaci, non faceva che cambiare; la felicità era soltanto qualcos’altro da perdere.Parole e immagini vagavano tra i miei pensieri, impigliandomisi addosso come rovi per poi svanire nel fumo. Mi stavo addentrando in un sentiero pericoloso. Il mio era un mondo fatto solo di immagini spezzate, quasi fossi eternamente bloccato sulla soglia di uno specchio, incapace di distinguere il riflesso dalla realtà. La città splendente e la desolata brughiera: la verità stava da qualche parte nel mezzo, una semplice linea grigia, sottile come la lama di un coltello.
Alexis Hall (Glitterland (Spires, #1))
Troppi si propongono di fare la rivoluzione non per cambiare il mondo, ma perché hanno bisogno della frenesia del movimento pur di non affrontare se stessi. Preferiscono abbattere i nemici che loro stessi creano piuttosto che difendere ciò che amano, perché non amano nulla, neanche se stessi. Sguazzano negli eterni preparativi, nell’inquietudine delle novità, nella cieca fede nel progresso. L’uomo nasce per vivere, non per prepararsi alla vita. Queste rivoluzioni non hanno mai rivoluzionato nulla, perché il cuore dell’uomo è rimasto lo stesso: non si è mosso di un millimetro. Le vere rivoluzioni sono lunghe e silenziose, come il lievito fanno crescere la pasta del mondo.
Alessandro D'Avenia (L'appello)
E non dimenticare, straniero, che il sole sorge dalla nostra parte, che l'Est è l'Est, l'Ovest è l'Ovest e che questo non lo si può cambiare. [...] Il sole sorge da noi e noi un giorno domineremo il mondo perché abbiamo tutto quel che ci vuole per farlo. Abbiamo terra, abbiamo gente, abbiamo risorse. [...] Allora, straniero, ricordatelo: il futuro è qua!
Tiziano Terzani (A Fortune-Teller Told Me: Earthbound Travels in the Far East)
Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo”, di solito il consiglio era questo, ma chi aveva l’energia sufficiente per farlo? E se pioveva o eri di cattivo umore? Era poco pratico. Molto meglio cercare di essere coraggiosi e audaci e cambiare le cose in meglio. Non proprio il mondo, ma il pezzettino intorno a te. Coltiva le amicizia, non tradire i tuoi principi, vivi intensamente, appassionatamente. Un giorno
David Nicholls
Era proprio per questo motivo che ero felice all'idea che non dovevo fare niente di strepitoso. L'unica cosa che mi era concessa era prendermi cura, riempiendolo di fiori, del piccolo vaso che portavo dentro di me. Di certo non potevo credere di cambiare il mondo con le mie idee. Dovevo solo essere me stessa, una persona in grado di godersi la vita. Un essere che può esporsi al sole senza provare vergogna, una che riesce a sentire le parole degli spiriti che vivono sotto le rocce o all'ombra degli alberi. L'unica cosa che dovevo fare era arrivare alla morte opo aver trascorso una vita a contemplare le cose belle del creato, tenendomi alla larga da ciò che mi avrebbe costretta a distogliere lo sguardo. Una cosa che non era impossibile. Dopo tutto, gli esseri umani sono stati concepiti per vivere così, ed è per questo che sono venuti su questo mondo.
Banana Yoshimoto (Il coperchio del mare)
Un giorno, però, a diciotto anni, leggendo l’autobiografia di John Stuart Mill 1 , trovai questa frase: «Mio padre mi insegnò che la domanda: “Chi mi creò?” non può avere risposta, perché suggerisce immediatamente un nuovo interrogativo: “Chi creò Dio?”» Compresi allora quanto fosse errato l’argomento della Causa Prima. Se tutto deve avere una causa, anche Dio deve averla. Se niente può esistere senza una causa, allora perché il mondo sì e Dio no? Questo principio della Causa Prima non è migliore dell’analoga teoria indù, che afferma come il mondo poggi sopra un elefante, e l’elefante sopra una tartaruga. Alla domanda: «E la tartaruga dove poggia?» l’indù rispose: «Vogliamo cambiare discorso?» Non c’è dunque motivo per sostenere che il mondo debba proprio avere una causa ed un’origine. Potrebbe anche essere sempre esistito. È soltanto la nostra scarsa immaginazione che vuole trovare un’origine a tutto.
Bertrand Russell (Why I Am Not a Christian and Other Essays on Religion and Related Subjects)
Non mi piace fare troppe domande, ti fanno pensare al giorno del giudizio universale. Porre una domanda è come mettere in moto una pietra: te ne stai tranquillo e beato sulla sommità di un colle e la pietra comincia a rotolare trascinando con sé altri detriti, e tutto ad un tratto un buon vecchietto, l'ultima persona al mondo cui avresti pensato, si busca un colpo sulla zucca mentre vanga il suo orticello e così la sua famiglia è costretta a cambiar nome [...]
Robert Louis Stevenson (Lo strano caso del dottore Jekyll e del signor Hyde - Il trafugatore di salme - Un capitolo sui sogni)
Ci sono giorni che mi sveglio e vorrei cambiare ogni cosa, scoppio di sicurezza e mi sento come Tony Manero quando esce di casa e dice "Vado a farmi il mondo". Poi magari il giorno dopo sono l'uomo più insicuro dell'universo, mi faccio mille domande e tutto diventa come un'enorme cartina geografica da ripiegare - una cosa che non sono mai stato capace di fare. Quando ne apro una rimane aperta sul sedile dietro della macchina per mesi. Tiene compagnia alle bottigliette d'acqua vuote che rotolandoci sopra mentre viaggio diventano passeggeri metaforici della mia vita e del mondo.
Fabio Volo (Esco a Fare Due Passi)
- Davvero ti piaccio così come sono? - Non saprei proprio in cosa potresti cambiare, mi vai bene così - Allora dimmi invece quanto ti piaccio, - disse Midori. - Quanto tutto il burro che si potrebbe produrre se si sciogliessero tutte le tigri di tutte le giungle del mondo - Humm, - sospirò Midori quasi soddisfatta. - Mi abbracci un'altra volta? Ci stendemmo sul suo letto e ci abbracciammo stretti. Sotto le coperte, cullati dal rumore della pioggia, ci baciammo sulle labbra e poi parlammo di tutti gli argomenti possibili e immaginabili, dalla formazione della terra al giusto grado di cottura delle uova sode.
Haruki Murakami (Norwegian Wood)
La scienza è un modo di pensare che consiste nell'essere capaci di cambiare idea sulla realtà; nel non fidarsi delle idee acquisite; nel rimettere in discussione continuamente i propri schemi. La scienza di base, prima di essere un'esplorazione del mondo, è un'esplorazione del pensiero stesso, è un'esplorazione di possibili modi di pensare. Questo è l'aspetto che mi affascina della scienza, la possibilità di rimettere in discussione noi stessi e il nostro pensiero. Non possiamo uscire dal nostro pensiero ma tutto può essere rimesso in discussione, anche gli assunti più elementari come le idee sullo spazio e il tempo. Ridisegniamo perciò continuamente il mondo. É un po' il sogno della mia gioventù: continuare la ricerca di mondi sconosciuti.
Carlo Rovelli
Quello che consideri destino si riferisce soltanto al passato. Il nostro futuro si può prevedere proprio perché, in quanto creature di questo mondo, siamo prevedibili. Pensa al gatto e al topo. [...] Quando un gatto vede un topo tende sempre a inseguirlo, a meno che, a sua volta, non sia inseguito da un animale più grande, come un cane. Noi siamo più o meno uguali. Il futuro è basato su quello che desideriamo, a meno che non ci sia qualcosa di più importante sul nostro cammino che ci fa deviare. [...] Ma il futuro in genere vede anche le cose che possono alterare il nostro cammino [...] Non è il destino, è semplicemente il futuro che osserva quello che desideriamo di più. Ognuno ha il potere di cambiare il proprio destino se ha abbastanza coraggio da lottare per quello che desidera più di ogni altra cosa.
Stephanie Garber
Bisogna stare attenti a un aspetto particolare del "riso di superiorità". Se non lo si tiene d'occhio, esso può assumere una funzione conservatrice, allearsi al conformismo più piatto e più bieco. Sta qui l'origine di un certo "comico" reazionario che si ride del nuovo, dell'insolito, dell'uomo che vuol volare come gli uccelli, delle donne che vogliono far politica, di chi non pensa come gli altri, non parla come gli altri, come vogliono le tradizioni e i regolamenti... Perché quel riso abbia una funziona positiva, bisogna che la sua freccia colpisca piuttosto le idee vecchie, la paura di cambiare, il bigottismo della norma. I "personaggi sbagliati" del tipo anticonformista, nelle nostre storie, devono avere successo. La loro "disobbedienza" alla natura, o alla norma, deve essere premiata. Il mondo, sono i disobbedienti che lo mandano avanti!
Gianni Rodari (The Grammar of Fantasy: An Introduction to the Art of Inventing Stories)
Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive. Quelle come me donano l’anima, perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto. Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio di cadere a loro volta. Quelle come me guardano avanti, anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro. Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano, tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo. Quelle come me quando amano, amano per sempre. e quando smettono d’amare è solo perché piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita. Quelle come me inseguono un sogno quello di essere amate per ciò che sono e non per ciò che si vorrebbe fossero. Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai, sono caduti nel dimenticatoio dell’anima. Quelle come me vorrebbero cambiare, ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo. Quelle come me urlano in silenzio, perché la loro voce non si confonda con le lacrime. Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore, perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla. Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio, non riceveranno altro che briciole. Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso, purtroppo, fondano la loro esistenza. Quelle come me......................
Alda Merini (Alda Merini: Selected Poetry)
Non è mica la fine del mondo se perdiamo," disse Francis. "Non perderci il sonno." Era questo ciò che odiava di lui - il suo accettare la sconfitta ancora prima che fosse avvenuta. Era il suo modo di consolare il team, supponeva: lui era convinto fosse meglio aspettarsi il peggio e rimanere piacevolmente sorpresi piuttosto che rimanere devastati da una sconfitta inaspettata. Dan pensava che un allenatore non avesse alcun diritto di essere così pessimista. Lei non voleva un allenatore in grado di indorarle la pillola. Ne voleva uno che credesse nell'impossibile. "Non posso permettermi di perdere," gli disse Dan. "Devo arrivare alle finali se spero di attirare l'attenzione di un reclutatore." "Danielle, voglio che tu comprenda una cosa." "Io sono brava," insistette Dan. "Lo sono abbastanza da superare la selezione." "Tu hai molto talento..." "Non sia condiscendente con me, Coach." "Tu sei straordinaria," le disse, "ma essere bravi non è sufficiente. Tu sei una ragazza." "Non significa niente." "Significa tutto, invece. Forse non è giusto, ma così stanno le cose. Gli uomini sono più veloci e hanno più forza. Possono colpire più duramente e lanciare più lontano. E nulla potrà cambiare questo pregiudizio. Se un allenatore fosse costretto a scegliere tra un uomo e una donna, sceglierebbe sempre l'uomo." "Ci sono diverse donne che giocano in squadre universitarie." "Non ho detto che non ci sono," obiettò Francis. "Ho detto che loro sono l'eccezione.
Nora Sakavic
Miliardi e Mondiali La macchina da soldi che non conosce soste L’ultimo caso per la federazione la scelta di Russia e Qatar Giulia Zonca | 824 parole Trovare l’uomo chiave dell’operazione Fifapulita è praticamente impossibile. Troppi soldi, troppe mazzette vere o presunte e troppi giri d’affari concentrici che prima di chiamare denaro ne producono in abbondanza. La Fifa si basa su un sistema fatto di soldi, tanti dichiarati, incalcolabili quelli in nero, non tutti e non sempre sono spesi male, anzi, ma il circolo infinito di dollari che non conosce crisi crea un vortice in stile deposito di Zio Paperone dove avidità chiama altra avidità. E non c’è pace. Cambiare tutto La Fifa si ritrova nelle stesse condizioni in cui stava il Comitato olimpico prima degli scandali del 2002 e ora se vuole reggere dovrà fare la stessa mossa. La rivoluzione. Nuovi nomi e altre regole ma al momento il sistema Fifa si basa proprio sull’immutabilità, sul circolo chiuso, su un potere che resta sempre nelle stesse mani, garantisce a tutti grandi introiti e visto dall’interno funziona benissimo. Ogni uomo preso con le mani nella marmellata sa che verrà abbandonato, però sa anche che fino a lì vivrà alla grande. La perdita di credibilità non è mai sembrata un problema al governo di pallone. Ogni voce considerata frottola, ogni frode un male inevitabile ed arginabile. Il pantano perpetuo. L’inchiesta dell’Fbi parte dal 1991 e traccia una scia di bigliettoni che rimbalzano dai conti alle Cayman, girano sulle banche di Hong Kong e tornano in Svizzera. Fondi alleggeriti e pronti ad altro uso. Il mondo del pallone ha dichiarato 4,826 miliardi di dollari di incasso dall’ultimo quadriennio mondiale. Già: la parola magica che attira sponsor, apre porte, unge canali ed evidentemente fa dimenticare ogni decenza. Non è solo la manifestazione più vista al mondo a solleticare scambi illeciti, dentro il calderone della frode denunciato dall’accusa americana ci sono Confederations Cup, tornei minori, pacchetti di diritti tv e persino la Coppa America del 2016 che si gioca proprio negli Stati Uniti. Al Bureau non hanno indagato a caso. La doppia assegnazione Lo scandalo più evidente e cristallino resta l’assegnazione dei Mondiali 2018-2022, doppio pacco per essere sicuri di mescolare abbastanza le carte e sovrapporre gli illeciti. La confusione e la molteplicità degli interessi in ballo è sempre lo sfondo in cui si muove la Fifa. L’edizione 2018 è andata alla Russia e quella del 2022 al Qatar, voto segreto deciso da 22 persone: dovevano essere 24 ma due erano già tagliati fuori da un’inchiesta di corruzione. Tanto per capire. E qui siamo agli atti non alle speculazioni. Sempre fatti concreti escono dal rapporto Garcia, una memoria investigativa seguita alle proteste per quei Mondiali assegnati in modo così strano. I conti non tornavano a nessuno il che significa che hanno provato a farli tutti e che il famoso voto di scambio, di cui ci si preoccupava all’inizio del dicembre 2010, era davvero in atto. Doveva esserci un asse Inghilterra-Australia, uno Spagna-Portogallo-Qatar: tu muovi consensi per il 2018, io per il 2022 e siamo tutti contenti. Era già molto al limite però almeno non ancora fraudolento. Peccato che il giochino sia scoppiato perché sono intervenuti fattori esterni. Le bustarelle. L’indagine censurata L’indifferente Blatter ha tentato di mostrarsi magnanimo. Ha varato una commissione etica, ci ha messo dentro Michael Garcia, ex procuratore federale americano, e qui parte il labirinto. Garcia ha redatto un rapporto, mai reso noto ufficialmente, la Fifa ne ha prodotto una sintesi e ha concluso che non c’era stata manipolazione nel voto. Garcia ha rigettato la tesi e ha dato le dimissioni. Vi gira la testa? Chiaro, i nonsense si rincorrono e la trasparenza è impossibile perché la Fifa è uno statuto autonomo, risponde solo a se stessa. Non ha pubblicato gli esiti dell’indagine e la normale conseg
Anonymous
21 Aprile 2015 Sono così confuso, non capisco che direzione stia prendendo la mia vita. I miei coetanei sembrano così felici, assorti nei loro pensieri, nelle loro cose, nella futilità. Mi chiedo come facciano ad essere così spensierati mentre il mondo qui fuori è pieno di iniquità, di follie. Tutto ciò mi rende continuamente infelice, ogni singolo giorno torno a casa, mi stendo sul letto e scendono le lacrime. L'umanità è un crimine contro l'umanità. Questo mondo è diventato un inferno. Io ho paura di vivere qui. Vorrei prendere tra le redini questa situazione e cambiare qualcosa, dare qualcosa di significativo a oquesto mondo. Ma cosa? Ho bisogno di tanta forza, tutta quella che mi manca. Coraggio. Dove si trovano queste virtù che non mi sono familiari? Sono una nullità. Ho fallito. Non sono nessuno. È un urlo che si propaga dentro di me ed è sordo agli altri. Potrei essere una persona migliore. Vorrei. Potrei. Come si fa? Mi giro e in ogni angolo c'è un punto interrogativo gigantesco, lo specchio di quello che grava sulla mia testa. Frequento l'università, come tanti altri. Seguo i corsi attentamente, poi mi fermo e mi domando: a cosa serve? Ci sono così tante cose da fare nella vita, cose importanti. Difendere gli ideali, proclamare la libertà, sconfiggere il male. E noi siamo qui: fermi, inerti, disinteressati, senza voglia alcuna, scarsa partecipazione, complici di questo mondo (io in primis). Forse avrò sbagliato strada, ma non mi importa, l'ho fatto per difendere il mio ideale, a modo mio. Porbabilmente andrò all'inferno, come voi volevate. Beh, vi ho accontentati. Mi è stata risucchiata la gioia dall'intimo del mio essere, non mi è rimasto (quasi) nulla, ma continuo a lottare, a scrivere, ad esprimermi in ogni forma, con ogni mezzo. In questi ultimi anni ho sofferto particolarmente, il dolore è diventato mio amico, è sempre accanto a me. Non l'ho deciso io, è lui che cerca me. A questo punto posso dire che, nonostante la mia parvenza da ventenne, ho sviluppato lo spirito di un ottantenne. Lo percepisco costantemente, mi sussurra parole indecifrabili, mi spinge ad ascoltarlo. Sento che c'è, ma è così in profondità, lontano e nascosto. Accumulare esperienza, ma non farne tesoro; formulare ipotesi, ma essere incapaci di agire; è lo scenario di una tragedia greca, un conflitto interiore. Nessuna soluzione. Non esiste. Non arriverà mai. Angoscia. Dubbio. Desolazione. Turbamento. Potenzialmente potrei brillare, illuminare questo mondo, ma non ne sono capace. Manca lo stimolo, la spinta, il carburante. Dove si va?
Nicola Parretta
La “Crisi Esistenziale” di chi ama l’amore e ha il coraggio di amare. Nell’epoca dove tante cose sembrano andate perse, e dove molti valori sembrano pian piano scomparsi, si trova spazio e l’ispirazione di far nascere una nuova canzone, con la quale si vuole comunicare i tanti disagi che il mondo attuale si appresta a vivere, le tante problematiche che spesso attanagliano l’essere umano, sempre preso da se stesso, e molto spesso distratto da tutte le cose che il mondo e la vita offrono. E' cosi che nasce “Crisi Esistenziale” il nuovo brano che dà il via al nuovo album di Savio De Martino, cantautore dalle mille risorse artistiche, un brano scritto dallo stesso Cantautore, sia per la parte letteraria, che per la parte musicale, un brano voluto, un testo ricercato, una canzone necessaria, una sorta di protesta, un modo di gridare e poter dire, BASTA !!! Questo stesso brano è stato anche proposto alla candidatura per le nuove proposte di Sanremo Giovani 2015, proprio perche’ i giovani possano valorizzare la propria vita e il futuro, trovando stimoli nuovi, trovando aiuto in chi ha potere, costruirsi un domani fatto di sogni da poter realizzare, Savio De Martino ancora una volta riesce a regalare nuove emozioni, il suo essere cosi poliedrico, rende questo artista, seppur giovane, capace di mettersi sempre in gioco e in discussione con vari generi musicali. Le sue tendenze variano dal Pop al Jazz, dal Blues alla buona Musica Leggera, in tanti anni di gavetta e di carriera è sempre riuscito a dire la sua, regalando al pubblico che lo segue con affetto e stima, tante emozioni e soprattutto tanta energia positiva. Lui innamorato della vita, innamorato della musica, e speranzoso che le cose e il mondo puo’ cambiare, una crisi cosi mondiale, dovrebbe far riflettere molte persone, e sensibilizzare chi ha il potere di essere a capo di tutto, ecco perché nasce questo nuovo brano per il 2015, dal titolo "Crisi Esistenziale". Genesi di Crisi Esistenziale di Savio De Martino Testo, Musica e Produzione sono di Savio De Martino attraverso la S.D.M. Production, la distribuzione avviene grazie alla Zeus Record S.R.L., gli arrangiamenti sono di Giuseppe Balsamo e Savio De Martino, le riprese video di “Pino Baylon Video” e la registrazione e mixaggio sono stati effettuati presso lo studio SG SOUND MUSIC ITALY di Savio De Martino. Il video è già disponibile su YouTube.
Savio De Martino
Crisi Esistenziale” - (Testo e Musica : Savio De Martino) CHI SONO IO PER SENTIRMI UN DIO, E CHI SEI TU PER DECIDERE, CHI SIAMO NOI NON LO SAPREMO MAI, MA CERTO STA’ CHE NON SIAMO EROI, IL MONDO VA’ CONSUMANDOSI, LA TERRA E’ ORMAI FUOCO E CENERE, LA GIOVENTU’ NON LAVORA PIU’, L’ECONOMIA NON PRODUCE.. RIT. FERMATI, NON COMMETTERE ALTRI DANNI, BASTA METTERSI NEI PANNI, DI CHI HA PERSO OGNI RAGIONE, E VORREBBE QUALCOSA DI PIU’, RITROVANDO QUEI VALORI, QUI SI MUORE PER UN NIENTE, TUTTI SANNO MA SI MENTE, E LA GENTE NON CE LA FA’ PIU’… A PAGARE GLI ERRORI DI CHISSA’, A PARLARE DI COSE CHE NON SA’, NON C’E’ PIU’ SENSO DI DOVERE E SENSO DI MORALITA’, NON C’E’ VITA CHE POSSA TOGLIERE IL DIRITTO DI VIVERE PERCHE’, OGNI ANIMA E’ UN DONO E VA VISSUTA E UN’OPPORTUNITA’.. CHI SONO IO FRA MILIARDI NOI, SEMBRIAMO ORMAI SOLO NUMERI, E CHI SEI TU CHE HAI SETE DI POTERE, CHE PENSI DI DOVER COMANDARE, E NON E’ MAI TARDI PER CAMBIARE, LA LIBERTA’ STA ANCHE NELLO SPERARE, IL MONDO E’ LIBERO DI AMARE, E LO SI FA’ SENZA GUERRE.. RIT. FERMATI, NON COMMETTERE ALTRI DANNI, BASTA METTERSI NEI PANNI, DI CHI HA PERSO OGNI RAGIONE, E VORREBBE QUALCOSA DI PIU’, RITROVANDO QUEI VALORI, QUI SI MUORE PER UN NIENTE, TUTTI SANNO MA SI MENTE, E LA GENTE NON CE LA FA’ PIU’… NON CE LA FA PIU’… NOI SIAMO UNA GENERAZIONE, CHE NON SA’ PIU’ DOVE ANDARE, COLPA DI UNA CONFUSIONE, CHE CI PORTA A SBAGLIARE QUI C’E’… CRISI ESISTENZIALE..CRISI ESISTENZIALE..CRISI ESISTENZIALE…!
Savio De Martino
Era al mondo da tanto di quel tempo, lo aveva visto cambiare e girare ogni anno più veloce, e gli sembrava di essere un avanzo di tempo ormai lontano, un'erbaccia spinosa che, finché ancora le riusciva, si allargava come poteva verso il sole
Robert Seethaler (Ein ganzes Leben)
I cittadini occidentali godono della libertà di poter girare il mondo in lungo e in largo e sono sempre accolti dalle autorità dei paesi del Terzo Mondo; invece i cittadini del Terzo Mondo sono come assediati in un unico paese che non possono cambiare per far sì che diventi migliore e possono lasciarlo solo da fuggitivi. Ezzat EL Kamhawi(Vergogna tra le due sponde)
Ezzat El Kamhawi
Sono estremamente rare le persone le cui parole coincidono alla perfezione con la realtà della loro vita. Forse è il fenomeno più raro che esista al mondo. A quei tempi non lo sapevo ancora. Non intendo dire che il mondo sia fatto di bugiardi. Penso però che è inutile accumulare esperienze, conoscere la verità, perché non siamo in grado di cambiare la nostra natura di fondo. Forse il massimo che possiamo fare nella vita è adattare alla realtà del mondo, con intelligenza e cautela, la realtà immutabile della nostra natura. Di più non possiamo fare. E neanche questo ci renderà più saggi o più resistenti...
Sándor Márai
A tutte quelle persone che desiderando cambiare rotta si sono sentite dire:<<È impossibile!>> Invece ce l'hanno fatta.
Simone Monticelli (Cambio di rotta. Stepsover. Dall'Italia all'America: il giro del mondo che ha cambiato la nostra vita)
la sera quando il mondo si manifesta come il volto accusatorio di dio per un attimo prima di cambiare canale o quando tu come il cielo bruci per la brama di sonno ma nel silenzio conservo l'oro al sicuro
Jón Kalman Stefánsson
-Senza alcuno scopo immediato e concreto Questa ultima parte della mia "personalissima" definizione per me è la più importante: studiare deve essere un gesto a sé stante, sganciato da ogni fine o utilità immediata. Non si studia per, si studia e basta, per il piacere che si prova al momento o per il piacere che ce ne verrà poi, quando avremo studiato, cioè incamerato alcune nozioni che ci serviranno ad accedere a mondi altrimenti impenetrabili. Questa gratuità dello studio, questo suo valore non utilitaristico, è quello che mi sembra oggi più a rischio. La scuola e l'università stanno andando esattamente nella direzione opposta: promuovono uno studio utile, concreto, immediatamente spendibile per fini pratici, economici, sociali. Chiediamo ai giovani di scegliere Facoltà che li immettano direttamente nel mondo del lavoro. E stiamo cercando di cambiare la scuola in modo tale che quasi esclusivamente prepari al lavoro. Non è male in sé studiare per imparare un mestiere, ci mancherebbe! Ma il rischio è di perdere tutto ciò che non ci appare immediatamente utile e usufruibile, e che però arricchisce la nostra sostanza umana: le materie umanistiche prima di tutto, cioè appunto lo studio di tutto ciò che riguarda l'uomo in quanto tale e il senso del suo stare al mondo. Tutta roba che non porta alcunché di concretamente utile in nessun campo lavorativo: studiando Dante certamente non impariamo a gestire un'azienda, organizzare un convegno, curare un malato o costruire un ponte. Quindi, diciamo oggi, cosa lo studiamo a fare? Infatti stiamo riducendo le ore di latino, e in generale delle materie più astratte e inutili, come algebra, letteratura, filosofia. Secondo le direttive europee, quella è la scuola vecchia; meglio allenare i ragazzi al problem solving, certificare le loro competenze ( cioè le capacità di applicare le conoscenze, non il possesso fine a sé stesso e gratuito delle conoscenze), ed esercitarli al lavoro di gruppo. EÈ chiaro che il modello è l'impresa, l'industria, il commercio. Tutto deve rendere, oggi. E deve darci una resa visibile e immediata. Vogliamo essere visibili, apparenti: comparse. Vogliamo comparire il maggior numero di volte possibile. Se no, saremo dimenticati. E noi oggi proprio di questo abbiamo orrore: di essere dimenticati, non percepiti, accantonati. Se vogliamo essere alla ribalta, studiare non ha senso. Non ci rende visibili. Non ci porta su un palco. Non ci fa esistere. Ci vogliono troppi anni a fondo perduto, anni "nascosti", inutili, che non "producono" per la nostra vanità nulla di interessante. Noi siamo vanitosi e narcisi. Studiare forma soltanto la nostra sostanza umana, affina le capacità di pensiero, permette di accedere a piaceri speculativi che appartengono alle più alte sfere dello spirito. Troppo poco. Non ci lusinga. Per noi oggi una persona è il lavoro che fa e i fari che riesce ad avere addosso. Poi, solo poi, eventualmente, è anche una persona.
Paola Mastrocola (La passione ribelle)
Viaggiare è cambiare, tesoro. Significa allontanarsi da sé stessi per ritornare a sé stessi, ma diversi. Non sarai più la stessa dopo aver sentito lo scricchiolio degli scarponi nella polvere e dopo aver visto la brillantezza della luna dall’altra parte del mondo. Preparati, tesoro, perché da un viaggio non si torna mai come quando si è partiti. E non preoccuparti dei bagagli, non servono a niente. Basta solo che tu dispieghi le ali, cavalcando il vento della paura. Devi mollare tutto e lanciarti nell’avventura, solo così potrai assaporare la sensazione meravigliosa della libertà. E dopo averla conosciuta, posso assicurarti che non saprai più come farne a meno.
Chiara Parenti (La voce nascosta delle pietre)
Aiuto, sto cambiando” disse il ghiaccio “Sto diventando acqua, come faccio? Acqua che fugge nel suo gocciolìo! Ci sono gocce, non ci sono io!”. Ma il sole disse: “Calma i tuoi pensieri. Il mondo cambia, sotto i raggi miei tu tieniti ben stretto a ciò che eri e poi lasciati andare a ciò che sei”. Quel ghiaccio diventò un fiume d’argento non ebbe più paura di cambiare e un giorno disse: “Il sale che io sento mi dice che sto diventando mare. E mare sia. Perché ho capito, adesso non cambio in qualcos’altro, ma in me stesso
Bruno Tognolini (Le filastrocche della Melevisione)
Asami soffriva si una patologia che aumentava la probabilità di aborti spontanei. Una volta saputo di essere incinta, aveva deciso di tenere il bambino comunque, anche se da madre single. Presa questa decisione, la scoperta della sua patologia era stata uno shock ulteriore. Non poteva fare a meno di pensare che fosse stata colpa sua. Dava per scontato che anche Kurata avrebbe trovato qualcosa da dirle, tanto per consolarla. Invece, la sua prima reazione dopo aver ascoltato la sua storia fu chiedere da quanti giorni sapesse di aspettare un bambino. Quando lei gli disse che erano passate dieci settimane, lui le chiese: "Secondo te, perchè al bambino che avevi in pancia è stata concessa la vita in questo mondo per quei settanta giorni?". D'un tratto, non riusciva a smettere di aggredirlo. Si era già rimproverata per non aver dato alla luce il suo bambino, ma sentirsi dire una cosa simile da uno che non ne aveva alcun diritto la turbava ancora di più. Con aria pacata, Kurata attese pacificamente che Asami smettesse di piangere, poi disse: "Quel bambino ha usato i suoi settanta giorni di vita per renderti felice. Se continui a devastarti in questo modo, il tuo bambino avrà sprecato quei settanta giorni". Il suo messaggio non voleva essere consolatorio: le indicava una strada per cambiare il modo di interpretare il dolore che stava provando. "Invece, se adesso provi a essere felice, il tuo bambino avrà messo a frutto i suoi settanta giorni. E in quel caso, la sua vita avrà avuto senso. Solo tu puoi dare senso alla vita che ha ricevuto in dono. Perciò devi fare il possibile per essere felice. E la persona che lo vorrebbe di più è proprio il tuo bambino". Sentendolo parlare così, ad Asami mancò quasi il fiato. La profonda disperazione che le gravava sul cuore cominciò a dissiparsi, e ogni cosa le parve più chiara. "Cercando di essere felice, posso dare senso alla vita del mio bambino". Ecco la risposta.
Toshikazu Kawaguchi (Before the Coffee Gets Cold / Tales from the Café / Before Your Memory Fades (Before the Coffee Gets Cold, #1-3))
Credevo che si potesse frenare il corso delle cose, sfuggire al programma. Credevo che la vita potesse essere diversa. Credevo che aiutare qualcuno significasse condividere tutto, anche quello che non si può capire, anche l'inconfessabile. [...] La verità è che le cose sono come sono. La realtà ha sempre l'ultima parola. [...] non dobbiamo sognare. Non dobbiamo sperare di cambiare il mondo perché il mondo è molto più forte di noi. [...] Mi sfugge l'equazione del mondo, la differenza tra sogno e realtà, non capisco perché le cose vacillino, crollino, spariscano, perché la vita non mantiene le promesse. [...] Andiamo contro il corso delle cose. Siamo legati al medesimo giuramento. Un giuramento silenzioso. E' ben più importante. Il resto non conta. Il resto non deve contare. [...] Il problema, con le ipotesi, è che ti lasci andare si moltiplicano alla velocità del suono. [...] Prima, credevo che le cose avessero una ragione d'essere, un senso nascosto. Prima, credevo che da questo senso dipendesse l'organizzazione del mondo. Ma è illusorio pensare che ci siano ragioni buone o cattive, e in questo senso la grammatica è una menzogna perché ci fa credere che le proposizioni si combinino fra loro secondo una logica che lo studio rivela, una menzogna protratta nei secoli, perché adesso so che la vita è solo una successione di tregue e squilibri, il cui ordine non obbedisce ad alcuna necessità.
Delphine de Vigan (No and Me)
All’umanesimo, infatti, dobbiamo ancor oggi la scoperta che la nostra dimensione è la storia, che l’uomo vive nella storia, ossia nella variazione, nella diversità di ambienti ed esperienze, nel relativismo. Ma quindi, anche, nella speranza. Perché quella visione della realtà e della temporalità implica di per sé un programma d’azione: implica che è possibile cambiare la vita, che il ripristino della cultura antica apre nuove prospettive, che il mondo può essere corretto al pari di un testo o uno stile…
Francisco Rico (El sueño del humanismo. De Petrarca a Erasmo)
Frasi iniziali Bleach Vol. #1-46 "Noi temiano ciò che non possiamo vedere" (Volume 1 - The Death And The Strawberry - Ichigo) "Le persone hanno speranza perché la morte è invisibile ai loro occhi" (Volume 2 - Goodbye Parakeet, Goodinte My Sista - Rukia) "Se io fossi pioggia che riesce ad unire cielo e terra divisi in eterno potrei riuscire ad unire due anime allo stesso modo? (Volume 3 - Memories In The Rain - Orihime) Siamo attratti l'uno verso l'altro come gocce d'acqua, come i pianeti ci respingiamo l'uno contro l'altro come i magneti, come il colore della pelle. (Volume 4 - Quincy Archer Hates You - Ishida) "Se non impugno una spada non posso difenderti, se impugno una spada non posso abbracciarti." (Volume 5 - Rightarm Of The Giant - Chad) "Già, per noi non esiste il destino. Soltanto chi, inghiottito dall'ignoranza e dalla paura, mette il piede in fallo scivola nelle torbide acque chiamate destino (Volume 6 - The Death Trilogy Overture - Urahara) "Non dobbiamo piangere che è la resa del corpo nei confronti del cuore, nient'altro che la prova che non siamo in grado di gestire ciò che chiamiamo cuore." (Volume 7 - The Broken Coda - Byakuya) "Se arrugginisce, non potrà più trafiggere se perdi la presa, ti taglierà Già, l'orgoglio è simile a una spada" (Volume 8 - The Blade and Me - Zangetsu) "Già, noi tutti sogniamo ad occhi aperti di volare in cielo." (Volume 9 - Fourteen Days for Conspiracy - Kukaku Shiba) "Noi allunghiamo le braccia spazziamo via le nuvole penetriamo il cielo e afferriamo la Luna e Marte ma non riusciamo ancora a raggiungere la verità" (Volume 10 - Tattoo on the Sky - Ganju Shiba) "Darò fuoco a queste zanne che non possono raggiungere così da non vedere quella stella così da non dover tagliare questa gola." (Volume 11 - A Star and a Stray Dog - Renji) "Pensiamo che un fiore cresciuto sul ciglio di un precipizio sia bello, perché i nostri piedi si fermano sul quel ciglio. Non riusciamo ad avanzare su quel cielo come quel fiore impavido." (Volume 12 - Flower on the Precipice - Aizen) "Ogni volta che rinunciamo al nostro orgoglio, ci avviciniamo di un passo alla bestia. Ogni volta che soffochiamo il nostro cuore, ci allontaniamo di un passo alla bestia." (Volume 13 - The Undead - Zaraki Kenpachi) "Scricchiola, scricchiola, torre del Purgatorio, che squarci il mondo come la luce. Trema, trema, torre della spina dorsale, a precipitare saremo noi o il cielo? " (Volume 14 - White Tower Rocks - Hanataro Yamada) "Io non farò altro che esercitarmi a dirti addio." (Volume 15 - The Beginning of the Death of Tomorrow - Kira) "La criniera del sole si riversa a terra cancellando le orme sul ghiaccio sottile Non temere di venire ingannato il mondo sorge già sull'inganno" (Volume 16 - Night of Wijnruit - Hitsugaya) "Rosso come il sangue bianco come le ossa rosso come la solitudine bianco come il silenzio rosso come i nervi di una belva bianco come il cuore di un dio rosso come l'odio che sgorga sciogliendoti bianco come il dolore che ti agghiaccia rosso come l'ombra che divora la notte come un sospiro che trapassa la luna splende di bianco, si spegne di rosso." (Volume 17 - Rosa Rubicundior, Lilio Candidior - Yoruichi) "La tua ombra furtiva come un ago avvelenato senza destinazione cuce il mio cammino. La tua luce flessuosa come un fulmine che colpisce una torre piezometrica tronca la fonte della mia vita." (Volume 18 - The Deathberry Returns - Soi Fong) "Sì, niente e nessuno può cambiare il mio mondo." (Volume 19 - The Black Moon Rising - Ichigo) "Chi paragona l'amore alla bellezza non conosce il volto dell'amore. Chi paragona l'amore alla bruttezza vanta di aver conosciuto l'amore." (Volume 20 - End of Hypnosis - Gin) "Tutto a questo mondo esiste per metterti con le spalle al muro." (Volume 21 - Be My Family or Not - Shinji)
Tite Kubo
Citazioni Bleach Tousen… quel giorno ho individuato una piccola bugia nelle tue parole. Parlavi del "mondo che lei amava" ma non una volta hai mai detto di amare quel mondo tu stesso. L'ho capito, sì, quest'uomo detesta veramente il mondo. Ero riuscito a capirlo. Infatti, credevo che fosse soltanto giusto. Chiunque avrebbe avuto quei sentimenti dopo che gli era stato portato via qualcuno che amava. Eppure… mai una volta ti sei ritenuto adatto a recitare la parte del santo ed a sostenere che nonostante tutto amavi il mondo. Io rispettavo questo. Ecco perché ho giurato a me stesso che sarei diventato un vero amico per te. Se tu avessi sopportato una grande tristezza, l'avrei presa io su di me. Se avessi ottenuto una grande gioia, l'avrei divisa con te. Se avessi deviato dal tuo percorso ti avrei richiamato. Se avessi commesso sbagli terribili ti avrei perdonato. Se il mondo ti avesse disprezzato io sarei stato il tuo rifugio. In qualche modo, avrei dato a quest'uomo che aveva perso il suo amore per il mondo il potere di amarlo ancora una volta. (Sanjin Komamura) La tua spada non riflette altro che paura..quando schivi "ho paura di essere ucciso\", quando attacchi "ho paura di uccidere\", quando difendi qualcuno "ho paura che venga ucciso".. In battaglia ciò che serve non è la paura, da lì non nasce niente. Quando schivi deve essere "Non verrò ucciso!". Quando difendi qualcuno "Non morirà!". Quando attacca è "Ti uccido!". (Kisuke Urahara insegna a Ichigo come comportarsi in battaglia) Non importa chi aizza chi. Dal momento esatto in cui si entra in guerra, entrambe le parti sono spregevoli. (Shusui Kyoraku a Love Aikawa) Hai detto che i miracoli accadono solo una volta. Allora la seconda che cos'è? (A Byakuya) ...sono sorpreso. Non pensavo avresti sguainato subito la tua spada. Pensavo che ti avrei dovuto costringere a farlo. Quindi, questo significa che mi vedi come un degno avversario adesso? (A Ulquiorra) Al massimo, ti vedo come qualcuno che va distrutto. (Da Ulquiorra) ...sta zitto. Non ho bisogno di sentirti andare avanti sull'esitazione o qualunque cosa... nessuna di queste questioni. (A Ulquiorra) La differenza... nella forza... e allora? Pensi che dovrei arrendermi... solo perché sei più forte di me...? Ho sempre saputo che eri forte... niente di quel che vedo ora mi farà cambiare idea. Io ti sconfiggerò... Ulquiorra. (A Ulquiorra) Io non... combatto perché penso di poter vincere. Io combatto... perché devo vincere...! (A Ulquiorra) ...non voglio farlo. Ho detto di no...! Questo... questo non è il modo in cui volevo vincere! (A Ulquiorra) Bleach
Tite Kubo
Fuori fa freddo adesso Dentro di me lo stesso A volte che mi guardo allo specchio Ma non vedo il mio riflesso Forse sono io Che non voglio guardare ma Giuro che quando lo farò Dentro non ci sarà più una persona a metà Tutto quello che non provi Questo il peso del cuore Chi ha molto dentro poi urla in silenzio Una lacrima cade ma non fa rumore Quando dentro hai il deserto ogni cosa è un miraggio Non credi più a nulla, l'hai detto tu Per amare qualcuno ci vuole coraggio Sì, ma per amarsi di più E ora voglio ricominciare da me Vi ho dato tutto quello che avevo dentro Lo chiamo vuoto, sì, ma pesa lo stesso Sembrava così semplice Ora voglio ricominciare da me Anche se ho paura di cambiare Prima di salvarmi lasciami affogare Sarà bello essere fragile Questo mondo non fa per me Forse un posto per me non esiste Sono solo anche qui con te Come se nessuno mi capisse Forse sono io Che non ho il coraggio di cambiare Di sorridere e fingere di stare bene Anche quando sto male Il tempo apre ferite Che non sempre richiude Da una crepa esce il male ma È da li che entra luce Quando dentro hai il deserto ogni cosa è un miraggio Non credi più a nulla l'hai detto tu Per amare qualcuno ci vuole coraggio Sì, ma per amarsi di più E ora voglio ricominciare da me Vi ho dato tutto quello che avevo dentro Lo chiamo vuoto, sì, ma pesa lo stesso Sembrava così semplice Ora voglio ricominciare da me Anche se ho paura di cambiare Prima di salvarmi lasciami affogare Sarà bello essere fragile Ricominciare da me Da me Ricominciare da me Da me Ricominciare da me Ricominciare da me Da me Da me "Ricominciare da me
Mr. Rain
La Buddità è la sorgente della compassione, del coraggio e della saggezza. Solo coloro che riescono a stabilire il supremo mondo di Buddità come tendenza di base della propria vita possono sottomettere la paura della morte al punto da riuscire a utilizzare la propria morte per salvare gli altri. Ma i mondi di Bodhisattva e di Buddità non possono essere simulati. Se la compassione che una persona ha mostrato durante la sua vita era soltanto una finzione, la morte lo rivelerà. La morte è la grande smascheratrice. Il dolore e la paura che porta con sé mettono fine alle false convinzioni e alle false fedi. Di fronte alla morte i sentimenti simulati e i desideri meschini vengono svelati. La morte smaschera invariabilmente una natura malvagia, anche se questa è stata abilmente occultata per tutta la vita. Solo vivendo una vita autenticamente buona si può essere sicuri che la propria morte sarà una fonte di forza e di verità per coloro che restano. Una volta morti, perdiamo qualunque potere di cambiare noi stessi. Il cambiamento automotivato è impossibile, perché le forze che animano i tre corpi – il corpo di manifestazione, il corpo di retribuzione e il corpo della Legge – sono divenute latenti. Ovviamente, se una persona è nel mondo di Bodhisattva o in quello di Buddità non ha alcun bisogno di cambiare se stessa. Ma se si trova in uno dei cattivi sentieri, con la morte la sua sofferenza diventa più intensa che in vita. Invece di potersi spostare da un mondo all’altro, è bloccata nel mondo verso il quale la sua vita era orientata. Se questo mondo è il mondo di Inferno, non sperimenterà più l’inferno personale ma quello universale; se è il mondo di Avidità, non proverà più una fame occasionale ma una fame incessante. Nel cosmo, così come nella nostra vita individuale, i dieci mondi esistono l’uno nell’altro, ma i morti, essendo insenzienti, possono sperimentare solo il mondo in cui la loro vita li ha condotti.
Daisaku Ikeda (La vita: Mistero prezioso (Italian Edition))
Trascrivo senza preoccupazioni di attualità. Negli anni in cui scoprivo il testo dell’abate Vallet circolava la persuasione che si dovesse scrivere solo impegnandosi sul presente, e per cambiare il mondo. A dieci e più anni di distanza è ora consolazione dell’uomo di lettere (restituito alla sua altissima dignità) che si possa scrivere per puro amor di scrittura. E così ora mi sento libero di raccontare, per semplice gusto fabulatorio, la storia di Adso da Melk, e provo conforto e consolazione nel ritrovarla così incommensurabilmente lontana nel tempo (ora che la veglia della ragione ha fugato tutti i mostri che il suo sonno aveva generato), così gloriosamente priva di rapporto coi tempi nostri, intemporalmente estranea alle nostre speranze e alle nostre sicurezze.
Umberto Eco (Il nome della rosa)
Le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo sono quelle che lo cambiano davvero
Steve Jobs
Ma che volete cambiare? Tanto il mondo girerà sempre nello stesso verso. Pensate di poter fermare il sistema ma poi non sapete neanche smettere di fumare. Ogni persona fa finta: fa finta di fare la rivoluzione, fa finta di essere speciale, fa finta di innamorarsi, fa finta di essere immortale. Io mi sono stancata di fare finta. Non ci sto.
Giulia Carcasi (Io sono di legno)
La speranza di cambiare il mondo nasce sempre da un comune rifiuto delle deformazioni di quello in cui viviamo.
Stefano Rodotà (Elogio del moralismo)
Tutto a questo mondo si può cambiare, imparare, tranne il genio, l'estro. O ce l'hai o non ce l'hai. Il genio è come un marchio inconfondibile, ognuno si porta sulla pelle e nelle viscere il suo, che è suo e basta. Non puoi mutarlo, non puoi snaturarlo, perché se ci provi, inaridisce e muore, e tu con lui.
Roberto Vecchioni (Scacco a Dio)
Non esiste un bene immenso che si possa fare vedere, Zofia, semplicemente perché, a differenza del male, il bene è invisibile. Non si può calcolare, né si può raccontare senza togliergli eleganza e senso. Il bene è fatto da un’infinita quantità di piccole azioni, che, una dopo l’altra, forse un giorno, riusciranno a cambiare il mondo. Chiedi a chi vuoi di citare i nomi di cinque persone che hanno migliorato il corso dell’umanità. Non so, per esempio il primo democratico, l’inventore dell’antibiotico, o un pacifista. Anche se può sembrare strano, pochi saprebbero rispondere mentre riuscirebbero senza difficoltà a elencare cinque dittatori. Conosciamo i nomi delle malattie, ma di rado i nomi di quelli che le hanno sconfitte.
Marc Levy (Seven Days for an Eternity)
Avrebbe voluto dirgli di dormire, dopo. Chiedergli di prendersi cura di se stesso come si sarebbe preso cura di lui, se fosse stato al suo posto; fargli una tisana calda per scacciare quel freddo, avvolgerlo nel pile per regalargli un abbraccio morbido e inoffensivo. Ma non ne aveva la forza, in quel momento – forse non l’aveva mai avuta – e scontri del genere scagliavano sempre Björn troppo distante. In un altro mondo, sotto un altro cielo, dentro la storia che gli avevano scavato intorno. Lo stesso baratro su cui lui si affacciava solamente, contemplandone il salto.Era così da sempre. Ci aveva messo anni a capirlo.L’unica cosa che poté fare, dopo essere uscito, fu accompagnare la porta perché si chiudesse in silenzio. Come se evitarne il rumore – lo schianto – potesse cambiare in qualche modo le notti opposte che si aprivano di fronte a loro
Micol Mian (In luce fredda (Rosa dei venti Vol. 1))
«Che c’è?» Carlos corrugò la fronte.Lui gli posò le mani ai lati del volto, arrampicandosi sulle sue gambe per sederglisi in braccio. «Niente,» disse, sporgendosi a baciarlo di nuovo. «Sono soltanto felice di essere qui.»«Qui, piuttosto che a tenere Raven per mano mentre orchestra l’assassinio di Owens?» scherzò Carlos, posandogli le mani sui fianchi.«Qui e basta,» rispose lui. «Con te.»ui Qui Sentì le sue mani stringere appena la presa, spostarsi più indietro ad accarezzargli la schiena.Scivolando in avanti, accostò la bocca al suo orecchio, si leccò le labbra. «Lo sai che ti amo, vero?» sussurrò. Dirlo era ancora difficile. Riusciva a farlo solo senza guardarlo negli occhi, leggendo la risposta nelle reazioni del suo corpo: il bacino che si alzava di scatto a cercarlo, la pelle che si increspava di brividi.«Ti amo anch’io, Viv.»Restare ad ascoltarlo senza sentirsi soffocare – senza provare l’impulso di fargli cambiare idea all’istante – era ancora una vittoria, e Vivian aveva intenzione di prendersi tutta la notte – tutto il tempo del mondo – per celebrarla.Lentamente si premette verso il basso, stringendogli le ginocchia intorno ai fianchi; Carlos socchiuse le labbra sul suo collo in un bacio umido, prolungato, e lui inclinò la testa per fargli spazio, cercando il telecomando a tentoni. Alle sue spalle il notiziario era ormai passato ad altre storie; premette il tasto per spegnerlo e il silenzio esplose intorno a loro di colpo, rendendo più forte il suono dei loro respiri. Poi Carlos si alzò in piedi, sollevandolo, e Viv si aggrappò alle sue spalle, soffocando una risata contro la sua gola. «Mi porti in camera?» In risposta, l’altro strinse la presa sulle sue gambe e s’incamminò verso la stanza.«Spegni tu in soggiorno?» chiese. E con una soddisfazione intima, inspiegabile – a cui non cercava più di dare spiegazione – Viv premette la mano sull’interruttore, cedendo una stanza al buio e consegnando l’altra alla luce
Micol Mian (In luce fredda (Rosa dei venti Vol. 1))
E' un bene conoscere cosa cè di sbagliato al mondo, ma è altrettanto importante sapere che per quanto il mondo sia sbagliato tu non puoi cambiarlo, ma vorrei credere che se agiamo nel modo giusto tutto può cambiare in meglio.
Gregory David Roberts (Shantaram)
A differenza di una come mia madre, io non ero cresciuto con l'idea di cambiare il mondo. Avevo solo lottato perché il mondo non cambiasse me...
Giampaolo Simi (Cosa resta di noi)
Essere Nico, allora, era stato tutto ciò che aveva sempre voluto. Era meglio che essere Nicky. Come Nico aveva potere. Nico poteva far inginocchiare le persone di fronte a sé. Nico poteva cambiare le cose… Aveva intenzione di restare pulito e trovare un modo per continuare a vivere in un mondo dove quello era tutto ciò che poteva avere: la voce di Jazz, la sua esistenza, ma non il suo tocco. Mai più… Finché non si fosse rimesso in sesto, la musica sarebbe stata malata come lui. Se quella era una canzone che voleva essere cantata, l’avrebbe ritrovata una volta guarito. Quando non sarebbe più stato a pezzi.
Leta Blake (Vespertine)
La paura è fare la domanda e accorgersi che non c'è la risposta. È in quell'attimo che il mondo si frantuma e ciò che fino a quel momento ci ha svezzato con la sua chimica amorevole si trasforma in un universo inspiegabile e sleale. II terrore invece, quello vero, è scoprire che non esiste neppure la domanda.
Jon Mirko
Un libro sulle mappe per cambiare il modo in cui vediamo il mondo, via Medium @Shotofwhisky
Elisa Pierandrei
Chissà che avrebbe pensato Edward Stanford, il più noto editore e cartografo inglese dell’epoca vittoriana, di ciò che si pubblica oggi. In quel periodo, fatto di colonialismo spinto, esplorazioni, e continua popolarità del Grand Tour, le sue mappe servivano a disegnre nuovi confini (anche del potere). Ed erano fonte di guadagno per editori perspicaci come lui! Bussola di carta: Un libro sulle mappe per cambiare il modo in cui vediamo il mondo Medium @shotofwhisky
Elisa Pierandrei
Non avevo voglia di aprirmi fino in fondo, gli avrei dovuto spiegare che di rassegnazione nelle mie parole non ce n’era, parlerei piú di accettazione, che significa prendere atto della realtà senza star lí a sprecare energie vitali. La distinzione è sottile, ma importante: la rassegnazione è una resa, l’accettazione è un punto di partenza. La prima ci obbliga a rinunciare a modificare le cose, a trasformare le situazioni, accettare invece ci dà la possibilità di spostare l’attenzione su altro, di restare vivi e ripartire, cercando di modellarci sul presente, di assecondare con i nostri movimenti gli attacchi della vita, come il judoka, che sa che contrastare aggredendo spesso porta solo a un dispendio di forze. Io, caro padre, accetto, non mi rassegno. Accetto di non poter cambiare alcuni aspetti di me e della mia vita, o di poterli cambiare solo grazie a enormi sacrifici. Accetto di non poter contrastare fino in fondo le mie paure, le fobie, le debolezze. Accetto quei muri grigi e la porticina laterale. Accetto di essere ipocondriaco. Non mi rassegno a dover morire, questo no, ma accetto di non poter fare nulla per contrastare questo. In fondo si tratta di accogliere l’idea che dalle cellule alle stelle tutto muore, e che un domani anche la mia fine servirà, grazie alle morti di ciascuno di noi la vita avrà lo spazio per rigenerarsi, ed evolvere. La caduta dell’albero permette alla luce di raggiungere nuovamente il terreno sottostante, cosí da far nascere un nuovo tronco. Gli atomi di cui sono composto, che forse un tempo sono appartenuti a un dinosauro, a un faraone, a Buddha, chissà, questi stessi atomi che provengono da una stella esplosa lontano, in altre galassie, dopo la mia morte rimarranno qui e torneranno in circolo, finiranno in milioni di altri organismi, senza mai fine. Si tratta forse di curvare quella che crediamo essere una linea retta fino ad avere un cerchio: non nascita, vita, morte, ma nascita, vita, morte, nascita, vita, morte, nascita, vita, morte… nascita. «La vita è solo un breve periodo di tempo in cui sei vivo». Lo disse quel genio di Philip Roth. Solo un breve periodo di tempo in cui siamo vivi. È una parentesi, in fondo, la nostra vita, e dico questo non perché voglia fare il pesante, il pessimista e il menagramo, no. Ho scherzato fino a ora e continuerò a farlo, tenterò di tenere a bada l’ansia con l’ironia e quella leggerezza che ad alcuni dà fastidio e altri non riconoscono. Ma non voglio parlare di me, desidero disquisire di vita, e di come la spendiamo. Perciò cito le parole di Roth e parlo di piccola parentesi, perché credo che il primario compito di ognuno sia rendere degna la propria esistenza, combattere con tutte le forze affinché sia tale, per non sentire di avere sprecato l’unica grande occasione che ci è stata data. Abbiamo il dovere di riempire questa parentesi di piú cose possibili, di piú cose meravigliose possibili. Dobbiamo approfittare del tempo, anzi approfittare del fatto che il tempo è poco, per lasciare un segno del nostro passaggio terreno. Lo diceva il giovane Seneca a soli venti anni: «La vita che ci è data è lunga a sufficienza per compiere grandissime imprese, purché sia spesa bene». Lo cantava anche Omero nell’Iliade: «Come stirpi di foglie, cosí le stirpi degli uomini; | le foglie, alcune ne getta il vento a terra, altre la selva | fiorente le nutre al tempo di primavera; | cosí le stirpi degli uomini: nasce una, l’altra dilegua». E chissà che un giorno non ci ritroveremo a volare liberi nell’aria per poi posarci sulla spalla di un nostro caro, come le farfalle monarca del Messico. «Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla», è una meravigliosa frase taoista. Ecco, questo paragrafo, questo piccolo pensiero, caro padre, è il mio atto di fede, il mio tentativo. Esisto, e un domani sarò esistito, come disse pure Margherita Hack. «Qualcuno si ricorderà di me. E se cosí non fosse, non importa».
Lorenzo Marone (Inventario di un cuore in allarme)
«Non so come altro dirlo. Non ti vedo come una pedina, o come merce. Sei una persona, mio marito, il mio amante. Non ti posseggo, non voglio possederti. Voglio impugnare il contratto prematrimoniale e stracciarlo in mille pezzi, prendere quel dannato accordo e ridurlo in cenere. Il denaro non dovrebbe determinare la tua vita, né la mia o il nostro rapporto.» Si azzittì, improvvisamente consapevole del silenzio e dell'immobilità di Jack. Forse aveva davvero rovinato tutto. Il cowboy non aveva mai lasciato intendere di voler proseguire la relazione oltre l'anno. Non aveva mai detto una parola, e aveva sempre scherzato sul fatto che stava contando i giorni che lo separavano dalla sua liberazione dal piccolo etero. «Jack?» «Ho capito, Riley. Tutto. Il punto è che lo so. Ti ho visto cambiare, ora sei diverso. Forse ho preteso troppo da te; che sapessi di cosa avevo bisogno, che cosa volevo...» «Che cosa vuoi? Dimmelo, e se posso dartelo...» «Voglio vedere Beth in salute, che la mia nipotina venga al mondo e che mia sorella sopravviva. Voglio un marito che sia anche il mio amante. Voglio che Riley Campbell-Hayes faccia parte della mia vita. Non riesco a vedere oltre l'anno con te, ma so cosa voglio adesso.» Riley gli porse la mano libera e Jack intrecciò le dita con le sue. I suoi occhi rimasero fissi su Riley. «Okay,» sospirò Riley dopo un po'. «Okay.»
R.J. Scott (The Heart of Texas (Texas, #1))
Bastò quel secondo a cambiare le cose, perché il mondo è cosi: questione di dettagli.
Chiara Panzuti (Absence. Il gioco dei quattro)
Non passate la vostra vita vivendo quella di qualcun altro. [...] Siate affamati, siate folli. [...] Solo chi è così folle da pensare di cambiare il mondo, alla fine lo cambia veramente.
Steve Jobs